• IL MINISTERO DEGLI ESTERI ISRAELIANO LANCIA UN TOUR DI INFLUENCER MAGA

    Oggi Haaretz rivela che il Ministero degli Esteri israeliano finanzierà un tour in Israele per 16 influencer statunitensi, tutti under‑30 con centinaia di migliaia di follower, apertamente filomaga o “America First”.

    L’iniziativa, gestita tramite l’organizzazione Israel365 – fondata dal rabbino Naphtali “Tuly” Weisz e attiva da tempo nelle comunità cristiane evangeliche sioniste filo‑ebraiche – si prefigge di rafforzare il consenso pro‑Israele tra la gioventù evangelica conservatrice americana, secondo dichiarazioni ufficiali.
    Il ministero ha stanziato circa 290.000 shekel (86.000 $) per il primo viaggio, con l’obiettivo di arrivare a 550 delegazioni entro la fine del 2025, ci fa sapere AlJazeera.

    I funzionari giustificano l’operazione dichiarando che i messaggi veicolati dagli influencer “sono più efficaci di quelli istituzionali”.
    Nel contempo, Israel365 rifiuta apertamente la soluzione dei due Stati e rivendica il diritto ebraico sull’intera “terra d’Israele”, definendosi difensore della “civiltà occidentale contro il global jihad e l’estremismo progressista” .

    Non si tratta di turismo culturale, ma di public diplomacy digitale, con chiari intenti propagandistici;
    Il tentativo riflette la preoccupazione di Tel Aviv per il calo del sostegno nei ranghi giovani, anche tra i conservatori americani;
    L’uso sistematico di influencer MAGA rivela un approccio ideologico e strategico, integrando religione (cristiani evangelici filo‑israeliani) con politica ultraconservatrice.

    Conclusione

    Un’operazione ben orchestrata: lo Stato investe soldi pubblici per forgiare opinione favorevole tra i giovani americani, usando influencer, fede e narrativa ultranazionalista. Una manovra moderna di “hasbara 2.0”.

    Per conoscere di più sulle origini dell'evangelismo sionista e le false dottrine anti-cristiane diffuse visita il canale telegram "Apocalisse: La vittoria finale" e i vari articoli che si trovano.

    https://aje.io/fxgmij
    🇮🇱 IL MINISTERO DEGLI ESTERI ISRAELIANO LANCIA UN TOUR DI INFLUENCER MAGA Oggi Haaretz rivela che il Ministero degli Esteri israeliano finanzierà un tour in Israele per 16 influencer statunitensi, tutti under‑30 con centinaia di migliaia di follower, apertamente filomaga o “America First”. L’iniziativa, gestita tramite l’organizzazione Israel365 – fondata dal rabbino Naphtali “Tuly” Weisz e attiva da tempo nelle comunità cristiane evangeliche sioniste filo‑ebraiche – si prefigge di rafforzare il consenso pro‑Israele tra la gioventù evangelica conservatrice americana, secondo dichiarazioni ufficiali. Il ministero ha stanziato circa 290.000 shekel (86.000 $) per il primo viaggio, con l’obiettivo di arrivare a 550 delegazioni entro la fine del 2025, ci fa sapere AlJazeera. I funzionari giustificano l’operazione dichiarando che i messaggi veicolati dagli influencer “sono più efficaci di quelli istituzionali”. Nel contempo, Israel365 rifiuta apertamente la soluzione dei due Stati e rivendica il diritto ebraico sull’intera “terra d’Israele”, definendosi difensore della “civiltà occidentale contro il global jihad e l’estremismo progressista” . ▪️Non si tratta di turismo culturale, ma di public diplomacy digitale, con chiari intenti propagandistici; ▪️Il tentativo riflette la preoccupazione di Tel Aviv per il calo del sostegno nei ranghi giovani, anche tra i conservatori americani; ▪️L’uso sistematico di influencer MAGA rivela un approccio ideologico e strategico, integrando religione (cristiani evangelici filo‑israeliani) con politica ultraconservatrice. Conclusione Un’operazione ben orchestrata: lo Stato investe soldi pubblici per forgiare opinione favorevole tra i giovani americani, usando influencer, fede e narrativa ultranazionalista. Una manovra moderna di “hasbara 2.0”. Per conoscere di più sulle origini dell'evangelismo sionista e le false dottrine anti-cristiane diffuse visita il canale telegram "Apocalisse: La vittoria finale" e i vari articoli che si trovano. https://aje.io/fxgmij
    AJE.IO
    Israel to fund tour for MAGA and pro-Trump influencers: Report
    Haaretz report says Israel plans to fly 16 social media influencers who support Trump’s MAGA and America First drives.
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  • BOICOTTIAMO ISRAELE
    Questo è il codice che identifica tutta la produzione delle aziende Made in Israele che stanno di fato e nei fatti finanziando l’Olocausto ai danni del popolo palestinese: non acquistare i loro prodotti mi sembra cosa buona e giusta.

    Source: www.partito-forum.org
    BOICOTTIAMO ISRAELE Questo è il codice che identifica tutta la produzione delle aziende Made in Israele che stanno di fato e nei fatti finanziando l’Olocausto ai danni del popolo palestinese: non acquistare i loro prodotti mi sembra cosa buona e giusta. Source: www.partito-forum.org
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  • Raid a Gaza su chi aspetta gli aiuti: 63 morti. Sono oltre 100 in 24 ore. Freedom Flotilla in viaggio con latte e medicine.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/07/20/gaza-lesercito-di-israele-ordina-di-evacuare-deir-al-balah-avvio-operazioni-di-terra-nella-citta-per-la-prima-volta/8067579/
    Raid a Gaza su chi aspetta gli aiuti: 63 morti. Sono oltre 100 in 24 ore. Freedom Flotilla in viaggio con latte e medicine. https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/07/20/gaza-lesercito-di-israele-ordina-di-evacuare-deir-al-balah-avvio-operazioni-di-terra-nella-citta-per-la-prima-volta/8067579/
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  • Da Cesare Sacchetti:
    Dopo United Torah Judaism, un altro partito esce dal governo Netanyahu, che adesso non ha più la maggioranza parlamentare. Le elezioni anticipate sono ormai una certezza. Nei prossimi mesi, la guerra civile israeliana si farà ancora più intensa.
    https://www.theatlantic.com/international/archive/2025/07/netanyahu-coalition-falling-apart/683568/
    Da Cesare Sacchetti: Dopo United Torah Judaism, un altro partito esce dal governo Netanyahu, che adesso non ha più la maggioranza parlamentare. Le elezioni anticipate sono ormai una certezza. Nei prossimi mesi, la guerra civile israeliana si farà ancora più intensa. https://www.theatlantic.com/international/archive/2025/07/netanyahu-coalition-falling-apart/683568/
    WWW.THEATLANTIC.COM
    The Wheels Are Falling Off Netanyahu’s Government
    The Israeli leader has been alienating his allies and is spiraling toward early elections.
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  • I BASTARDI SIONISTI CONTINUANO CON IL GENOCIDIO!
    Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime
    Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/19/gaza-lesercito-israeliano-spara-sui-civili-almeno-42-morti-e-100-feriti-trump-presto-liberi-10-ostaggi/8066854/
    I BASTARDI SIONISTI CONTINUANO CON IL GENOCIDIO! Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/19/gaza-lesercito-israeliano-spara-sui-civili-almeno-42-morti-e-100-feriti-trump-presto-liberi-10-ostaggi/8066854/
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    Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime
    Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha.
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  • “Pace a Gaza”
    L’appello dei Vescovi USA dopo l’attacco israeliano alla chiesa della Sacra Famiglia: “cessate il fuoco immediato.”

    In Wake of Strike on Church in Gaza, Archbishop Broglio Calls for Immediate Ceasefire and Dialogue Towards Peace
    Reacting to the military strike of Holy Family Church in Gaza this morning, Archbishop Broglio joined the prayers of Pope Leo XIV for those killed and to tho...

    https://www.usccb.org/news/2025/wake-strike-church-gaza-archbishop-broglio-calls-immediate-ceasefire-and-dialogue-towards
    “Pace a Gaza” L’appello dei Vescovi USA dopo l’attacco israeliano alla chiesa della Sacra Famiglia: “cessate il fuoco immediato.” In Wake of Strike on Church in Gaza, Archbishop Broglio Calls for Immediate Ceasefire and Dialogue Towards Peace Reacting to the military strike of Holy Family Church in Gaza this morning, Archbishop Broglio joined the prayers of Pope Leo XIV for those killed and to tho... https://www.usccb.org/news/2025/wake-strike-church-gaza-archbishop-broglio-calls-immediate-ceasefire-and-dialogue-towards
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    In Wake of Strike on Church in Gaza, Archbishop Broglio Calls for Immediate Ceasefire and Dialogue Towards Peace
    Reacting to the military strike of Holy Family Church in Gaza this morning, Archbishop Broglio joined the prayers of Pope Leo XIV for those killed and to tho...
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  • Israel kills over 90, including dozens of aid seekers, in Gaza in one day.
    Condemnation of Israel’s attack on Gaza’s only Catholic church grows, with at least three killed in the strike.

    Israele uccide oltre 90 persone, tra cui decine di richiedenti aiuti, a Gaza in un giorno. Cresce la condanna per l'attacco israeliano all'unica chiesa cattolica di Gaza, con almeno tre morti nell'attacco.

    https://aje.io/wvgz5a
    Israel kills over 90, including dozens of aid seekers, in Gaza in one day. Condemnation of Israel’s attack on Gaza’s only Catholic church grows, with at least three killed in the strike. Israele uccide oltre 90 persone, tra cui decine di richiedenti aiuti, a Gaza in un giorno. Cresce la condanna per l'attacco israeliano all'unica chiesa cattolica di Gaza, con almeno tre morti nell'attacco. https://aje.io/wvgz5a
    AJE.IO
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    Condemnation of Israel’s attack on Gaza’s only Catholic church grows, with at least three killed in the strike.
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  • E ORA ANCHE LA SIRIA. SI RISCHIA UNA TERZA GUERRA MONDIALE!
    Israele bombarda Damasco: nel mirino la sede dell'esercito siriano
    Il ministro Katz: "I colpi più pesanti sono partiti". Netanyahu esorta i drusi israeliani a non attraversare il confine...

    Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva avvertito: se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud, sarebbero arrivate le bombe. E così è stato: è stato colpito il ministero della Difesa siriano, il quartier generale dell’esercito e il perimetro del ‘Palazzo del Popolo’, come viene chiamato il palazzo presidenziale, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Un’azione che lo stesso Katz ha comunicato via social, pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. “I colpi più pesanti sono partiti”, ha scritto, mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida come “molto grave”. Israele, ha dichiarato Netanyahu in una nota ai media, sta operando “contro le bande del regime” in Siria e “sta lavorando per salvare i nostri fratelli drusi”. Si tratta di una comunità legata a livello confessionale e familiare alla comunità drusa in Israele e a quella in Libano. E il premier israeliano ha inoltre chiesto ai drusi israeliani di non attraversare il confine: “Potreste essere uccisi, potreste essere rapiti e state danneggiando gli sforzi delle Idf”, ha aggiunto. Il quotidiano Haaretz ha riferito di decine di loro che stanno cercando di raggiungere la Siria attraverso la città settentrionale di Majdal Shams, nelle alture del Golan. In Israele, si teme che il regime voglia privare i drusi delle loro armi. Il leader spirituale della comunità in Israele, Sheikh Muwaffaq Tarif, ha convocato una protesta proprio nel Golan, spiegando di essersi appellato a Netanyahu e al suo ministro Katz per una azione contro il regime siriano. Un’escalation di tensioni che preoccupa Europa e Stati Uniti. “Esortiamo tutti gli attori esterni a rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”, ha detto un portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue in una nota, aggiungendo che “l’Ue è allarmata dai continui scontri a Sweida, che hanno causato numerose vittime, e condanna fermamente le violenze contro i civili segnalate – aggiunge -. Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e settari”. Poi sottolinea che “le autorità di transizione hanno la responsabilità di allentare la tensione e ripristinare la calma, di garantire la responsabilità per tutti i crimini e di portare avanti una transizione inclusiva. L’Ue è pronta a fornire assistenza”. Anche da Washington l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, condanna le violenze contro i civili e chiede che “tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo”. A condannare gli attacchi israeliani interviene anche Ankara, che bolla i raid come “un tentativo di sabotare gli sforzi della Siria per stabilire pace, stabilità e sicurezza”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/16/israele-attacca-damasco-raid-ministero-difesa-news/8063495/
    E ORA ANCHE LA SIRIA. SI RISCHIA UNA TERZA GUERRA MONDIALE! Israele bombarda Damasco: nel mirino la sede dell'esercito siriano Il ministro Katz: "I colpi più pesanti sono partiti". Netanyahu esorta i drusi israeliani a non attraversare il confine... Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva avvertito: se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud, sarebbero arrivate le bombe. E così è stato: è stato colpito il ministero della Difesa siriano, il quartier generale dell’esercito e il perimetro del ‘Palazzo del Popolo’, come viene chiamato il palazzo presidenziale, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Un’azione che lo stesso Katz ha comunicato via social, pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. “I colpi più pesanti sono partiti”, ha scritto, mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida come “molto grave”. Israele, ha dichiarato Netanyahu in una nota ai media, sta operando “contro le bande del regime” in Siria e “sta lavorando per salvare i nostri fratelli drusi”. Si tratta di una comunità legata a livello confessionale e familiare alla comunità drusa in Israele e a quella in Libano. E il premier israeliano ha inoltre chiesto ai drusi israeliani di non attraversare il confine: “Potreste essere uccisi, potreste essere rapiti e state danneggiando gli sforzi delle Idf”, ha aggiunto. Il quotidiano Haaretz ha riferito di decine di loro che stanno cercando di raggiungere la Siria attraverso la città settentrionale di Majdal Shams, nelle alture del Golan. In Israele, si teme che il regime voglia privare i drusi delle loro armi. Il leader spirituale della comunità in Israele, Sheikh Muwaffaq Tarif, ha convocato una protesta proprio nel Golan, spiegando di essersi appellato a Netanyahu e al suo ministro Katz per una azione contro il regime siriano. Un’escalation di tensioni che preoccupa Europa e Stati Uniti. “Esortiamo tutti gli attori esterni a rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”, ha detto un portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue in una nota, aggiungendo che “l’Ue è allarmata dai continui scontri a Sweida, che hanno causato numerose vittime, e condanna fermamente le violenze contro i civili segnalate – aggiunge -. Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e settari”. Poi sottolinea che “le autorità di transizione hanno la responsabilità di allentare la tensione e ripristinare la calma, di garantire la responsabilità per tutti i crimini e di portare avanti una transizione inclusiva. L’Ue è pronta a fornire assistenza”. Anche da Washington l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, condanna le violenze contro i civili e chiede che “tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo”. A condannare gli attacchi israeliani interviene anche Ankara, che bolla i raid come “un tentativo di sabotare gli sforzi della Siria per stabilire pace, stabilità e sicurezza”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/16/israele-attacca-damasco-raid-ministero-difesa-news/8063495/
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  • GLI ASSASSINI SIONISTI NON SI FERMANO!
    Gaza, altri 27 morti nei raid di Israele: colpito anche un campo profughi. Sale a 110 il conto delle vittime di sabato
    Bombardamenti hanno colpito abitazioni, un punto di distribuzione acqua e tende per sfollati. Sale a 110 il bilancio delle vittime di sabato

    THE ZIONIST MURDERERS DON'T STOP!
    Gaza, another 27 dead in Israeli raids: a refugee camp also hit. Saturday's death toll rises to 110.
    Bombings hit homes, a water distribution point, and tents for displaced people. Saturday's death toll rises to 110.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/gaza-raid-israeliani-vittime-nuseirat-news/8060033/
    GLI ASSASSINI SIONISTI NON SI FERMANO! Gaza, altri 27 morti nei raid di Israele: colpito anche un campo profughi. Sale a 110 il conto delle vittime di sabato Bombardamenti hanno colpito abitazioni, un punto di distribuzione acqua e tende per sfollati. Sale a 110 il bilancio delle vittime di sabato THE ZIONIST MURDERERS DON'T STOP! Gaza, another 27 dead in Israeli raids: a refugee camp also hit. Saturday's death toll rises to 110. Bombings hit homes, a water distribution point, and tents for displaced people. Saturday's death toll rises to 110. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/gaza-raid-israeliani-vittime-nuseirat-news/8060033/
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    Gaza, altri 27 morti nei raid di Israele: colpito anche un campo profughi. Sale a 110 il conto delle vittime di sabato
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  • Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca
    di Gianni Rosini
    Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti...

    Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un.

    Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“.

    Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
    Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca di Gianni Rosini Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti... Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un. Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“. Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
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    Sanzioni USA a Francesca Albanese e i criminali che invece restano impuniti
    Dagli ex terroristi ai dittatori sanguinari: ecco chi Washington non colpisce con sanzioni, mentre le impone alla relatrice ONU
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