• https://youtu.be/0ilF4LJsV4E?si=0_oH-lUYbRuxMEiY

    Domandiamoci bene bene tutti a cosa tutto serve la geoingegneria climaticaE perché nelle scie chimiche degli aerei che sorvolano i nostri cieli sono contenute sostanze altamente inquinanti e tossiche per gli esseri viventi e per la natura
    E perché Enrico Gianini è stato internato senza il suo consenso... Ingiustamente

    ENRICO GIANINI LIBERO

    P.S. : Per ulteriore e basilare conoscenza di tutta la popolazione italiana:... 👇🏻👇🏻👇🏻

    nelle acque piovane

    Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10970 presentata da DOMENICO SCILIPOTI martedi' 22 febbraio 2011, seduta n.437 SCILIPOTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: nel 1999 il Parlamento europeo con delibera nr. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999 si e espressa contro le sperimentazioni HAARP (con base in Alaska-Usa); nel 2002 l'Italia ha firmato un accordo bilaterale con gli USA sulla ricerca climatica e il capo dei ricercatori italiani e il Professore Franco Prodi; nel 2003 l'ex Ministro della difesa, Martino, autorizza le forze aeree Usa (USAF) a sorvolare gli spazi aerei dell'Italia; nel periodo dal 2003 al 2009 sono state presentate nr. 14 interrogazioni parlamentari sull'argomento; le sostanze tossiche utilizzate per le operazioni di aerosol sono composte da metalli, polimeri, silicati, virus e batteri; l'alluminio e' una sostanza neurotossica che danneggia sia il sistema nervoso centrale, che i processi omeostatici cellulari (l'alluminio e' un fattore determinante nell'Alzheimer); l'intossicazioni di metalli produce un abbassamento delle difese immunitarie; l'alluminio uccide la flora batterica dei terreni; le piogge prodotte dalle scie chimiche cambiano il ph dei terreni; le operazioni di aerosol, comunemente chiamate scie chimiche, finiscono per determinare, ad avviso dell'interrogante, una lesione di diritti sanciti dalla Costituzione -: se il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, iniziative volte: a) ad accertare i valori di acidita', ovvero, i ph cambiati dal 2003 al 2010, a mappare con precisione la qualita' attuale dei terreni e a garantire la cessazione delle operazioni suddette in quanto obbligano all'utilizzo di OGM; b) a misurare il livello di bario e di alluminio nelle acque piovane su tutto il territorio nazionale promuovendo verifiche dopo le piogge provocate dalle operazioni militari; c) a misurare il tasso d'inquinamento dell'aria specificamente in relazione ai prodotti utilizzati nelle operazioni di aerosol; d) a determinare il rischio ambientale e per la salute della popolazione dei territori soggetti a operazioni di scie chimiche permanenti; e) a chiarire l'influenza che le operazioni di scie chimiche dal 2003 ad oggi hanno avuto sulla salute degli italiani; f) a pubblicare le ricerche epidemiologiche relative: 1) alle malattie infettive dell'apparato respiratorio; 2) allergie dovute a intossicazione da metalli; 3) Alzheimer e altre malattie degenerative riconducibili all'intossicazione di metalli; g) a stimare la correlazione dell'aumento delle malattie in rapporto alle sostanze utilizzate nelle scie chimiche (ovviamente ogni malattia e' multifattoriale e le questioni ambientali incidono significativamente, ma dal 2003 se vi e' stato un aumento statistico significativo probabilmente dovuto alle scie chimiche); intenda promuovere la cancellazione del segreto di Stato relativo alle scie chimiche e far cessare le operazioni che comportano scie chimiche tutt'oggi effettuate. (4-10970)

    RESTIAMO LIBERI IN SALUTE E UMANI
    https://youtu.be/0ilF4LJsV4E?si=0_oH-lUYbRuxMEiY Domandiamoci bene bene tutti a cosa tutto serve la geoingegneria climatica❓E perché nelle scie chimiche degli aerei che sorvolano i nostri cieli sono contenute sostanze altamente inquinanti e tossiche per gli esseri viventi e per la natura❓ E perché Enrico Gianini è stato internato senza il suo consenso... Ingiustamente ❓❓❓ ENRICO GIANINI LIBERO ‼️ P.S. : Per ulteriore e basilare conoscenza di tutta la popolazione italiana:... 👇🏻👇🏻👇🏻 nelle acque piovane Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10970 presentata da DOMENICO SCILIPOTI martedi' 22 febbraio 2011, seduta n.437 SCILIPOTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: nel 1999 il Parlamento europeo con delibera nr. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999 si e espressa contro le sperimentazioni HAARP (con base in Alaska-Usa); nel 2002 l'Italia ha firmato un accordo bilaterale con gli USA sulla ricerca climatica e il capo dei ricercatori italiani e il Professore Franco Prodi; nel 2003 l'ex Ministro della difesa, Martino, autorizza le forze aeree Usa (USAF) a sorvolare gli spazi aerei dell'Italia; nel periodo dal 2003 al 2009 sono state presentate nr. 14 interrogazioni parlamentari sull'argomento; le sostanze tossiche utilizzate per le operazioni di aerosol sono composte da metalli, polimeri, silicati, virus e batteri; l'alluminio e' una sostanza neurotossica che danneggia sia il sistema nervoso centrale, che i processi omeostatici cellulari (l'alluminio e' un fattore determinante nell'Alzheimer); l'intossicazioni di metalli produce un abbassamento delle difese immunitarie; l'alluminio uccide la flora batterica dei terreni; le piogge prodotte dalle scie chimiche cambiano il ph dei terreni; le operazioni di aerosol, comunemente chiamate scie chimiche, finiscono per determinare, ad avviso dell'interrogante, una lesione di diritti sanciti dalla Costituzione -: se il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, iniziative volte: a) ad accertare i valori di acidita', ovvero, i ph cambiati dal 2003 al 2010, a mappare con precisione la qualita' attuale dei terreni e a garantire la cessazione delle operazioni suddette in quanto obbligano all'utilizzo di OGM; b) a misurare il livello di bario e di alluminio nelle acque piovane su tutto il territorio nazionale promuovendo verifiche dopo le piogge provocate dalle operazioni militari; c) a misurare il tasso d'inquinamento dell'aria specificamente in relazione ai prodotti utilizzati nelle operazioni di aerosol; d) a determinare il rischio ambientale e per la salute della popolazione dei territori soggetti a operazioni di scie chimiche permanenti; e) a chiarire l'influenza che le operazioni di scie chimiche dal 2003 ad oggi hanno avuto sulla salute degli italiani; f) a pubblicare le ricerche epidemiologiche relative: 1) alle malattie infettive dell'apparato respiratorio; 2) allergie dovute a intossicazione da metalli; 3) Alzheimer e altre malattie degenerative riconducibili all'intossicazione di metalli; g) a stimare la correlazione dell'aumento delle malattie in rapporto alle sostanze utilizzate nelle scie chimiche (ovviamente ogni malattia e' multifattoriale e le questioni ambientali incidono significativamente, ma dal 2003 se vi e' stato un aumento statistico significativo probabilmente dovuto alle scie chimiche); intenda promuovere la cancellazione del segreto di Stato relativo alle scie chimiche e far cessare le operazioni che comportano scie chimiche tutt'oggi effettuate. (4-10970) RESTIAMO LIBERI IN SALUTE E UMANI ‼️
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  • QUI LE COSE STANNO EVOLVENDO MOLTO VELOCEMENTE!
    Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione
    Perquisizioni nelle case dei famigliari di Sempio e indagato l'ex procuratore di Pavia per presunta corruzione sull'archiviazione del 2017...

    Le indagini sul delitto di Garlasco hanno preso una nuova direzione. Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di 9 persone, tra cui quella dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul caso aperto dalla Procura di Pavia. Sotto i fari anche ex investigatori e inquirenti che indagarono sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel paese della provincia di Pavia il 13 agosto 2007.

    L’operazione – coordinata dalla Procura di Brescia, competente ad indagare su eventuali reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Milano – è scattata dopo che, secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero finiti sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari di Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017. E c’è un indagato eccellente: Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che archiviò l’indagine, è sotto inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Gli investigatori hanno perquisito anche le sue dimore a Pavia, Genova e a Campione d’Italia, oltre alle case di due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia.

    L’ipotesi di chi indaga è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nascerebbe da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes in cui si legge “Venditti/gip archivia X 20-30 euro” con la data “febbraio 2016”. Un promemoria sequestrato il 14 maggio scorso nell’abitazione dei genitori dell’indagato che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato dell’omicidio di Chiara, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017.

    All’ex procuratore di Pavia nel 2017 sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata” “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti. L’archiviazione, si ricorda negli atti, è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal giudice per le indagini preliminari il 23 marzo 2017.

    Sempre secondo la procura di Brescia “le indagini” condotte nel 2017 a carico di Sempio “sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l’omissione, da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali”. Sarebbero emersi “alcuni contatti opachi” con personale della sezione di polizia giudiziaria, “e la breve durata dell’interrogatorio” di Sempio lascia trasparire “la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri”. In particolare, il sospettato e anche i suoi familiari, secondo il decreto, avrebbero “intrattenuto” con i due investigatori dell’epoca “poco prima” delle audizioni in Procura “dei contatti non relazionati”, in particolare con Sapone, o di “durata incongrua”, in particolare con Spoto.

    I pm segnalano, ad esempio, anche che, quando a Sempio fu notificato l’invito a comparire per l’interrogatorio otto anni fa, l’allora maresciallo Spoto “si tratteneva presso Sempio Andrea per un tempo assai esteso, incompatibile con la mera esecuzione dell’attività notificatoria”. Avrebbe raggiunto Sempio “alle ore 16.35” ed effettuava la notifica più di un’ora dopo, alle “17.45”. Stando alle indagini, poi, Sapone avrebbe avuto “rapporti di particolare confidenza e correlazione con l’indagato Venditti”, l’allora procuratore aggiunto. E avrebbe avuto “un contatto con Sempio Andrea in data antecedente”, rispetto alla notifica, “pur non risultando una ragione investigativa correlata a tale necessità”. Il sospetto dei pm bresciani è che Sempio e i suoi familiari sapessero dell’indagine prima che l’amico del fratello di Chiara Poggi fosse stato formalmente informato.

    A maggio Venditti aveva spiegato di aver chiesto e ottenuto due volte l’archiviazione di Sempio “considerata la attestata inservibilità e infruttuosità della prova scientifica” di allora e “vista la assoluta carenza di riscontri oggettivi alle enunciate e mai provate ‘anomalie’ delle precedenti indagini” che si erano concluse, dopo un tortuoso iter processuale, con la condanna a 16 anni del fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. Il secondo procedimento era lo sviluppo di una denuncia a Milano per molestie a una componente del collegio difensivo di Stasi. Il 24 maggio l’avvocato Domenico Aiello, legale di Venditti, aveva diramato una nota in cui affermava che nelle indagini il suo assistito “non ha mai svolto la funzione di magistrato” presso la Procura di Vigevano, allora competente, “né tantomeno nelle successive fasi dibattimentali e di impugnazione”. “Venditti dunque – concludeva Aiello – non ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha condotto alla condanna di Alberto Stasi”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/26/delitto-garlasco-sempio-corruzione-procuratore-news/8139685/
    QUI LE COSE STANNO EVOLVENDO MOLTO VELOCEMENTE! Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione Perquisizioni nelle case dei famigliari di Sempio e indagato l'ex procuratore di Pavia per presunta corruzione sull'archiviazione del 2017... Le indagini sul delitto di Garlasco hanno preso una nuova direzione. Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di 9 persone, tra cui quella dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul caso aperto dalla Procura di Pavia. Sotto i fari anche ex investigatori e inquirenti che indagarono sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel paese della provincia di Pavia il 13 agosto 2007. L’operazione – coordinata dalla Procura di Brescia, competente ad indagare su eventuali reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Milano – è scattata dopo che, secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero finiti sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari di Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017. E c’è un indagato eccellente: Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che archiviò l’indagine, è sotto inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Gli investigatori hanno perquisito anche le sue dimore a Pavia, Genova e a Campione d’Italia, oltre alle case di due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia. L’ipotesi di chi indaga è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nascerebbe da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes in cui si legge “Venditti/gip archivia X 20-30 euro” con la data “febbraio 2016”. Un promemoria sequestrato il 14 maggio scorso nell’abitazione dei genitori dell’indagato che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato dell’omicidio di Chiara, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017. All’ex procuratore di Pavia nel 2017 sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata” “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti. L’archiviazione, si ricorda negli atti, è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal giudice per le indagini preliminari il 23 marzo 2017. Sempre secondo la procura di Brescia “le indagini” condotte nel 2017 a carico di Sempio “sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l’omissione, da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali”. Sarebbero emersi “alcuni contatti opachi” con personale della sezione di polizia giudiziaria, “e la breve durata dell’interrogatorio” di Sempio lascia trasparire “la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri”. In particolare, il sospettato e anche i suoi familiari, secondo il decreto, avrebbero “intrattenuto” con i due investigatori dell’epoca “poco prima” delle audizioni in Procura “dei contatti non relazionati”, in particolare con Sapone, o di “durata incongrua”, in particolare con Spoto. I pm segnalano, ad esempio, anche che, quando a Sempio fu notificato l’invito a comparire per l’interrogatorio otto anni fa, l’allora maresciallo Spoto “si tratteneva presso Sempio Andrea per un tempo assai esteso, incompatibile con la mera esecuzione dell’attività notificatoria”. Avrebbe raggiunto Sempio “alle ore 16.35” ed effettuava la notifica più di un’ora dopo, alle “17.45”. Stando alle indagini, poi, Sapone avrebbe avuto “rapporti di particolare confidenza e correlazione con l’indagato Venditti”, l’allora procuratore aggiunto. E avrebbe avuto “un contatto con Sempio Andrea in data antecedente”, rispetto alla notifica, “pur non risultando una ragione investigativa correlata a tale necessità”. Il sospetto dei pm bresciani è che Sempio e i suoi familiari sapessero dell’indagine prima che l’amico del fratello di Chiara Poggi fosse stato formalmente informato. A maggio Venditti aveva spiegato di aver chiesto e ottenuto due volte l’archiviazione di Sempio “considerata la attestata inservibilità e infruttuosità della prova scientifica” di allora e “vista la assoluta carenza di riscontri oggettivi alle enunciate e mai provate ‘anomalie’ delle precedenti indagini” che si erano concluse, dopo un tortuoso iter processuale, con la condanna a 16 anni del fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. Il secondo procedimento era lo sviluppo di una denuncia a Milano per molestie a una componente del collegio difensivo di Stasi. Il 24 maggio l’avvocato Domenico Aiello, legale di Venditti, aveva diramato una nota in cui affermava che nelle indagini il suo assistito “non ha mai svolto la funzione di magistrato” presso la Procura di Vigevano, allora competente, “né tantomeno nelle successive fasi dibattimentali e di impugnazione”. “Venditti dunque – concludeva Aiello – non ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha condotto alla condanna di Alberto Stasi”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/26/delitto-garlasco-sempio-corruzione-procuratore-news/8139685/
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    Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione
    Perquisizioni nelle case dei famigliari di Sempio e indagato l'ex procuratore di Pavia per presunta corruzione sull'archiviazione del 2017
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  • Compie 50 anni Wish you were here. Il capolavoro dei Pink Floyd

    A mezzo secolo dalla pubblicazione, Wish you were here, permeato di poetica nostalgia, continua ad affascinare il pubblico.

    Pubblicato il 12 settembre 1975, è il settimo album in studio della band, e seppur all’inizio la critica lo abbia considerato inferiore agli album precedenti, negli anni è stato giustamente rivalutato e considerato un capolavoro del rock progressivo, Wish You Were Here rappresentò una svolta creativa per i Pink Floyd, nello stesso anno in cui Bob Dylan realizzò l’introspettivo, forse autobiografico Blood on the Tracks, invitando il suo pubblico a pensarlo non come un artista, ma come un essere umano con le sue emozioni. Lo stesso accade per i Pink Floyd con Wish You Were Here, un album intriso di elegie e spettri del passato.
    Il nuovo inizio dei Pink Floyd

    Composto da 5 tracce, l’album è aperto e chiuso dalla superba suite Shine On You Crazy Diamond, divisa in 9 parti e dedicata a Syd Barrett. Con il brano che dà il titolo all’album, rappresenta forse al meglio il sound etereo dei “nuovi” Pink Floyd: strutture espanse, effetti spaziali, psichedelia non più distorta e oscura, ma pulita e luminosa. Anche se, singolarmente, i brani dell’album potrebbero non essere tutti al livello del capolavoro, lo diventano appunto nella sequenza completa, il cui concetto e “dosaggio” musicale confermano il talento della band nel creare composizioni complesse, e mette in mostra il virtuosismo alla chitarra di David Gilmour, che si profonde in progressioni di accordi più audaci di quelle presentate su The Dark Side Of The Moon.
    I testi delle canzoni esprimono variamente nostalgia e alienazione, e i Pink Floyd lo descrissero come un album sull’assenza, ed era certamente quella di Barrett, ma anche, da un altro punto di vista, quella della riconoscenza e della lealtà nel mondo, sempre più cinico e affarista, dell’industria musicale.

    Non privo di causticità, l’album è un deliberato e beffardo tentativo di “mordere la mano che nutre”, criticando con feroce sarcasmo il mondo dell’industria discografica. Welcome to the Machine, emblematica già nel titolo, descrive il dialogo che avviene tra un discografico rude e arrogante e un giovane cantante, la cui carriera sarà appunto impostata e diretta dal manager, seguendo esclusivamente il criterio commerciale. Non c’è quindi spazio per ideali, utopie, poesie. Scritta da Roger Waters, la canzone è caratterizzata da una saturazione di sintetizzatori, chitarre acustiche ed effetti su nastro. Suggestivo l’inizio, con il suono naturale del sax che sfuma gradualmente in suoni industriali e sintetizzato, metafora della “macchina senza volto” che ingoia cantanti e musicisti. Sulla medesima scia Have a Cigar mette in ridicolo i “pezzi grossi” dell’industria discografica con testi che ripetono una serie di cliché. Interpretato dal cantautore folk-rock Roy Harper, schiettamente orientato al rock, il brano si apre con un incalzante duetto di basso e chitarra, ed è chiuso da uno splendido a solo di chitarra firmato David Gilmour. In virtù del tono sarcastico, è uno dei pochi momenti di relativa leggerezza in un album altrimenti dominato da un vagabondaggio lugubre e psichedelico.
    L’ombra di Syd Barrett

    Buona parte dell’album è dedicata a Syd Barrett – co-fondatore e primo front-man del gruppo, che lasciò nel 1968 a causa del peggioramento della sua salute mentale – attraverso i brani Wish you were here e Shine On You Crazy Diamond. La prima, caratterizzata da un sobrio, suggestivo riff di ispirazione country, è appunto lo sfogo per la nostalgia di Syd Barrett, anche se, a detta di Waters, la canzone può essere letta che come un’amara sull’essere spettatori indifferenti della propria vita, in preda alla disillusione e allo sconforto. Shine On You Crazy Diamond, invece, è un compiuto tributo in nove parti a Barrett, e nel contesto dell’album è anche la triste metafora di ciò che può accadere a un musicista a causa della natura spietata e indifferente dell’industria musicale; la canzone presenta il caratteristico riff a quattro note di Gilmour (a volte noto come Syd’s Theme), e l’introduzione è forse il suo miglior a solo di chitarra. Alla registrazione dell’album è poi legato un toccante aneddoto: il 5 giugno 1975, presso gli stufi di Abbey Road, la band stava completando il mixaggio di Shine On You Crazy Diamond, quando un uomo sovrappeso con la testa e le sopracciglia rasate entrò, e si mise appartato a osservare la scena. Nessuno, sulle prime, lo riconobbe, poi fu Wright che spiegò agli increduli colleghi che quell’uomo era Barrett. A quel punto, tutti cercarono di parlare con lui, ma come ricordò il batterista Nick Mason nel libro Inside Out, Barrett non riusciva a dare risposte completamente sensate. Quella visita lasciò costernati i suoi vecchi colleghi, che avvertirono drammaticamente l’impossibilità di aiutarlo. Altrettanto improvvisamente di quando era arrivato, Barrett si dileguò poco dopo.
    La copertina di Wish you were here

    Come tante altre copertine degli album dei Pink Floyd, anche quella di Wish you were here è opera di Storm Thorgerson.
    Ambientata negli studi della Warner, in California, rappresenta perfettamente il tema dell’album: la persona sulla sinistra impersona l’industria musicale, mentre quella a destra è l’ingenuo musicista, che si brucia vendendo metaforicamente la sua anima e i suoi desideri artistici nel momento stesso in cui entra a far parte di un’etichetta. Mezzo secolo e 20 milioni di copie vendute dopo, si può affermare con certezza che questo tema abbia risuonato ben oltre il mondo chiuso del rock. L’album ha replicato l’ubiquità culturale di Dark Side né la portata concettuale di The Wall, ma ha un posto nel cuore dei tanti ammiratori dei Pink Floyd per la sua sobria eredità fatta di nostalgia e disillusione.

    Niccolò Lucarelli

    https://www.360music.net/artist/41232/pink-floyd
    Compie 50 anni Wish you were here. Il capolavoro dei Pink Floyd A mezzo secolo dalla pubblicazione, Wish you were here, permeato di poetica nostalgia, continua ad affascinare il pubblico. Pubblicato il 12 settembre 1975, è il settimo album in studio della band, e seppur all’inizio la critica lo abbia considerato inferiore agli album precedenti, negli anni è stato giustamente rivalutato e considerato un capolavoro del rock progressivo, Wish You Were Here rappresentò una svolta creativa per i Pink Floyd, nello stesso anno in cui Bob Dylan realizzò l’introspettivo, forse autobiografico Blood on the Tracks, invitando il suo pubblico a pensarlo non come un artista, ma come un essere umano con le sue emozioni. Lo stesso accade per i Pink Floyd con Wish You Were Here, un album intriso di elegie e spettri del passato. Il nuovo inizio dei Pink Floyd Composto da 5 tracce, l’album è aperto e chiuso dalla superba suite Shine On You Crazy Diamond, divisa in 9 parti e dedicata a Syd Barrett. Con il brano che dà il titolo all’album, rappresenta forse al meglio il sound etereo dei “nuovi” Pink Floyd: strutture espanse, effetti spaziali, psichedelia non più distorta e oscura, ma pulita e luminosa. Anche se, singolarmente, i brani dell’album potrebbero non essere tutti al livello del capolavoro, lo diventano appunto nella sequenza completa, il cui concetto e “dosaggio” musicale confermano il talento della band nel creare composizioni complesse, e mette in mostra il virtuosismo alla chitarra di David Gilmour, che si profonde in progressioni di accordi più audaci di quelle presentate su The Dark Side Of The Moon. I testi delle canzoni esprimono variamente nostalgia e alienazione, e i Pink Floyd lo descrissero come un album sull’assenza, ed era certamente quella di Barrett, ma anche, da un altro punto di vista, quella della riconoscenza e della lealtà nel mondo, sempre più cinico e affarista, dell’industria musicale. Non privo di causticità, l’album è un deliberato e beffardo tentativo di “mordere la mano che nutre”, criticando con feroce sarcasmo il mondo dell’industria discografica. Welcome to the Machine, emblematica già nel titolo, descrive il dialogo che avviene tra un discografico rude e arrogante e un giovane cantante, la cui carriera sarà appunto impostata e diretta dal manager, seguendo esclusivamente il criterio commerciale. Non c’è quindi spazio per ideali, utopie, poesie. Scritta da Roger Waters, la canzone è caratterizzata da una saturazione di sintetizzatori, chitarre acustiche ed effetti su nastro. Suggestivo l’inizio, con il suono naturale del sax che sfuma gradualmente in suoni industriali e sintetizzato, metafora della “macchina senza volto” che ingoia cantanti e musicisti. Sulla medesima scia Have a Cigar mette in ridicolo i “pezzi grossi” dell’industria discografica con testi che ripetono una serie di cliché. Interpretato dal cantautore folk-rock Roy Harper, schiettamente orientato al rock, il brano si apre con un incalzante duetto di basso e chitarra, ed è chiuso da uno splendido a solo di chitarra firmato David Gilmour. In virtù del tono sarcastico, è uno dei pochi momenti di relativa leggerezza in un album altrimenti dominato da un vagabondaggio lugubre e psichedelico. L’ombra di Syd Barrett Buona parte dell’album è dedicata a Syd Barrett – co-fondatore e primo front-man del gruppo, che lasciò nel 1968 a causa del peggioramento della sua salute mentale – attraverso i brani Wish you were here e Shine On You Crazy Diamond. La prima, caratterizzata da un sobrio, suggestivo riff di ispirazione country, è appunto lo sfogo per la nostalgia di Syd Barrett, anche se, a detta di Waters, la canzone può essere letta che come un’amara sull’essere spettatori indifferenti della propria vita, in preda alla disillusione e allo sconforto. Shine On You Crazy Diamond, invece, è un compiuto tributo in nove parti a Barrett, e nel contesto dell’album è anche la triste metafora di ciò che può accadere a un musicista a causa della natura spietata e indifferente dell’industria musicale; la canzone presenta il caratteristico riff a quattro note di Gilmour (a volte noto come Syd’s Theme), e l’introduzione è forse il suo miglior a solo di chitarra. Alla registrazione dell’album è poi legato un toccante aneddoto: il 5 giugno 1975, presso gli stufi di Abbey Road, la band stava completando il mixaggio di Shine On You Crazy Diamond, quando un uomo sovrappeso con la testa e le sopracciglia rasate entrò, e si mise appartato a osservare la scena. Nessuno, sulle prime, lo riconobbe, poi fu Wright che spiegò agli increduli colleghi che quell’uomo era Barrett. A quel punto, tutti cercarono di parlare con lui, ma come ricordò il batterista Nick Mason nel libro Inside Out, Barrett non riusciva a dare risposte completamente sensate. Quella visita lasciò costernati i suoi vecchi colleghi, che avvertirono drammaticamente l’impossibilità di aiutarlo. Altrettanto improvvisamente di quando era arrivato, Barrett si dileguò poco dopo. La copertina di Wish you were here Come tante altre copertine degli album dei Pink Floyd, anche quella di Wish you were here è opera di Storm Thorgerson. Ambientata negli studi della Warner, in California, rappresenta perfettamente il tema dell’album: la persona sulla sinistra impersona l’industria musicale, mentre quella a destra è l’ingenuo musicista, che si brucia vendendo metaforicamente la sua anima e i suoi desideri artistici nel momento stesso in cui entra a far parte di un’etichetta. Mezzo secolo e 20 milioni di copie vendute dopo, si può affermare con certezza che questo tema abbia risuonato ben oltre il mondo chiuso del rock. L’album ha replicato l’ubiquità culturale di Dark Side né la portata concettuale di The Wall, ma ha un posto nel cuore dei tanti ammiratori dei Pink Floyd per la sua sobria eredità fatta di nostalgia e disillusione. Niccolò Lucarelli https://www.360music.net/artist/41232/pink-floyd
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  • Per conoscenza
    Zelya è nato e cresciuto a Kryvyj Rih in una famiglia ebraica e di madrelingua russa.

    Source: https://x.com/anubi77787292/status/1957839432481976376?t=5TJVYW1tA2F_V7B_8VCUmA&s=19
    Per conoscenza Zelya è nato e cresciuto a Kryvyj Rih in una famiglia ebraica e di madrelingua russa. Source: https://x.com/anubi77787292/status/1957839432481976376?t=5TJVYW1tA2F_V7B_8VCUmA&s=19
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  • Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo»
    Federico Faggin, 83 anni, nato a Vicenza, è fisico, inventore e imprenditore

    Il fisico, inventore e imprenditore: «Una notte, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva»

    Di lui, Bill Gates ha detto: «Senza Federico Faggin, la Silicon Valley non si chiamerebbe così e sarebbe una semplice "valley"». Commento di Faggin, mentre ci accomodiamo nel salotto della sua casa di Vicenza dove niente è high tech, nemmeno il ventilatore: «Me lo ricordo ventenne, Bill Gates. Aveva appena fatto partire Microsoft. Era pepatello...».

    Si deve a quest’ottantatreenne gagliardo in camicia a quadri a maniche corte l’invenzione del microchip, che col silicio ha consentito la miniaturizzazione di miliardi di device, inaugurando l’era digitale e battezzando la valle che ne è stata la culla e dove lui ha vissuto dal 1968. Ed è stato lui a coinventare touch pad e touch screen. Ricorda: «Creammo il touch screen quando non esisteva nulla a cui applicarlo, poi uscirono i primi smartphone e lo presentai ai produttori di telefonini, ma per cinque o sei anni nessuno lo volle. Quindi, incontrai Steve Jobs, che capì. Lui era più immaginativo. Solo che chiese l’esclusiva e non gliela diedi. Allora, lui sviluppò il touch screen da solo e, quando uscì, fui contentissimo, perché aveva aperto il mercato e noi potevamo vendere il nostro a tutti gli altri».

    E quanti touch screen avete venduto?
    «Ma milioni e milioni al mese! Però avevo già iniziato le mie ricerche su Fisica quantistica e coscienza e, nel 2009, ho lasciato il business, creando poi una fondazione con mia moglie Elvia per dedicarmi interamente a questo».

    Estremizzo troppo se dico che rischia di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la Fisica quantistica?
    «Eviterei la parola Dio... Ogni religione definisce Dio in maniera diversa».

    Tutto nasce da quello che lei chiama «il risveglio». Che cos’è il «risveglio»?
    «Nel 1990, ero in vacanza, mi svegliai verso mezzanotte e, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore una carica di energia-amore mai provata prima. Era un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva. All’improvviso, quella luce esplose e riempì la stanza per abbracciare l’intero universo. Sentii che quella era la “sostanza” di cui tutto ciò che esiste è fatto. E sentii, con enorme sorpresa, che quella sostanza, quella luce, quell’amore ero io. Non solo, ma che tutti siamo questo amore, se ci apriamo alla possibilità di esperirlo».

    Non sospettò un’allucinazione?
    «Era troppo vera per esserlo, ma lì ho capito che la conoscenza deve passare attraverso un vissuto. Se qualcuno, prima, mi avesse raccontato la stessa esperienza, non l’avrei capita. È come spiegare il sapore di un frutto a uno che non l’ha mai assaggiato. Oggi, però, dopo trent’anni di ricerca spirituale, ogni giorno, conosco qualcuno che ha vissuto “il risveglio”».

    E semplifico troppo se dico che, alla base della sua teoria, prima viene la coscienza e poi il corpo? Che prima nasce il pensiero e poi la materia?
    «Non sono stato il primo a dirlo, ma il passo avanti è stato capire come la Fisica quantistica si possa spiegare partendo dall’esistenza della coscienza e del libero arbitrio. Noi, quando spieghiamo ciò che proviamo, usiamo parole, gesti, ma non ci è possibile trasferire tutto. Allo stesso modo, lo stato quantistico di un campo è privato ed è conoscibile solo in parte. Quindi, noi siamo un campo quantistico e la coscienza è un fenomeno quantistico perché ha tutte le caratteristiche dello stato puro quantistico: è ben definito, è privato e conoscibile solo dal sistema che è in quello stato. Ciò riflette esattamente la fenomenologia della nostra esperienza interiore. E affermare che noi siamo un campo quantistico ci consente di capire un’altra cosa per la quale i fisici non hanno trovato una ragione: il collasso della funzione d’onda».

    L’avverto che lei ha una laurea in Fisica, io no.
    «Parlo del fatto che la Fisica quantistica ci può dare le probabilità di ciò che potrà manifestarsi, ma non ci dirà mai cosa si manifesterà. L’esito finale, per i fisici, è casuale e non si sa perché. Invece, con questa teoria, l’impossibilità di previsione si spiega dicendo che un campo quantistico, essendo cosciente, è dotato di libero arbitrio. Questa conclusione, a cui sono arrivato collaborando col professor Giacomo Mauro D’Ariano, è molto plausibile, ma ci vorrà tempo affinché sia accettata: molti fisici non considerano coscienza e libero arbitrio parte della Fisica».

    Lei teorizza che tutto ciò che esiste è creato da Uno. Chi è «Uno»?
    «L’universo. Quello della Fisica è dinamico e olistico, cioè cambia di continuo e non è fatto di parti separabili, però, io aggiungo anche che “Uno vuole conoscere se stesso” e quindi introduco libero arbitrio e coscienza, perché, per voler conoscere se stesso, bisogna essere coscienti».

    E lei dice anche che noi siamo «unità di coscienza», parti di «Uno» con le sue stesse proprietà: sembra la storia di Dio che ci fa a sua immagine e somiglianza.
    «Esatto».

    Un «Uno» di pura luce e spirito, che genera energia e materia per potersi sperimentare in situazioni diverse ed evolvere?
    «Questo».

    Qual è l’intuizione che l’ha guidata?
    «Già in quella prima esperienza di risveglio, mi colpì che io fossi sia l’osservatore che l’osservato. Questo era folle, perché era come se non ci fosse separazione tra me e il mondo. Lì, ho intuito che la realtà è olografica, cioè è fatta di parti-tutto: ogni campo contiene l’essenza del tutto, esistiamo come parte di un intero. Non è facile dire di più di così».

    Nei suoi libri, lei descrive il corpo come diretto da una coscienza che è altrove, una sorta di anima che lo precede e gli sopravvive. Si è mai sperimentato in quella dimensione?
    «Una volta, ho esperito la mia coscienza ovunque: era dentro il corpo, ma anche fuori. Guardavo fuori dalla finestra e la mia coscienza era anche nel prato, negli alberi, nel fabbricato che avevo davanti, nel cielo. Ho sentito che sono un campo che esiste ovunque. Questa esperienza è stata diversa dall’altra che le ho raccontato. Stavolta, non ero più nella stanza in cui stavo fisicamente, ma ero dentro quello che vedevo».

    Altre esperienze?
    «In un’altra, la mia coscienza è proprio uscita dal corpo, ero tipo quello che si guardava dall’alto. Solo che ho avuto un po’ di paura e sono stato risucchiato subito dentro. Alcune esperienze le ho vissute con l’Holotropic Breathwork, una tecnica di respirazione. Non ho mai usato droghe. Molti praticano l’Artificial spirituality, ma un’esperienza che non viene in risposta a delle domande non è attendibile. Il punto di partenza è: Uno vuole conoscere se stesso».

    Se la coscienza sopravvive al corpo, dove va quando il corpo muore?
    «Un campo, una volta creato, esiste per sempre, ma lo scientismo non vuole sentir parlare di reincarnazione. Però, ci sono tanti studi su bambini che ricordano vite passate e conoscono lingue strane mai sentite. I bambini sono più vicini a realtà più profonde. Io stesso, a tre o quattro anni, dicevo: “Quando ero grande e bla bla bla…”, raccontavo cose di cui avevo memoria e che non potevo sapere. Naturalmente, venivo messo a tacere. Consideri che sono nato di fatto in era agricola: c’erano la guerra, le bombe, eravamo sfollati in campagna, era una comunità che parlava solo il dialetto veneto».

    Quanto scetticismo sta incontrando verso la sua teoria?
    «Finora, non ho sentito grandi critiche, ma immagino che si stiano preparando bene per attaccarmi più avanti».

    Come inventore è stato candidato al Nobel, come Fisico quantistico si dà speranze?
    «Il Nobel te lo danno quando la teoria è stata provata e io ho fatto partire un progetto che nei prossimi dieci anni mira a dimostrarla».

    Che esperimenti sta facendo?
    «Vari. Uno punta a dimostrare che le piante sono coscienti. Oggi, i più sono convinti che non lo sono perché non hanno il cervello».

    Dobbiamo temere l’intelligenza artificiale?
    «Credo che la mia teoria sia cruciale per non farci azzannare: se non capiamo che siamo di più dell’intelligenza artificiale, ne saremo fagocitati. La vera creatività viene da noi, ma c’è un movimento per farci credere che l’intelligenza artificiale è meglio di noi».

    E non lo è? Sa fare più cose di noi e più in fretta.
    «Non ha la coscienza e non l’avrà mai. Ma usata con intelligenza è utile. Se non sei competente e ti affidi all’Ia, accetti cavolate, perché l’Ia fa parecchi errori e bisogna saperli cogliere. Il rischio è che chi è più ricco di intelligenza, con l’Ia diventi più intelligente, mentre il povero di intelligenza diventa più povero. E questo è gravissimo perché ci sono più poveri che ricchi e quindi anche la democrazia è in pericolo. Infatti, i potenti vogliono controllare l’intelligenza artificiale per vendere di più e per manipolare le persone. La manipolazione è sottile, sempre più insidiosa. Guardi lo scientismo: spinge per convincerci che la realtà è fatta solo di materia e tutto il resto gli va dietro. E così, per esempio, finiamo per esaltare la competizione. Nella visione che io propongo, invece, c’è solo cooperazione, perché siamo parti intere di Uno e Uno non è competitivo, è cooperativo. Invece, abbiamo accettato il principio della sopravvivenza del più forte, del più adatto».

    Dai primi segnali, come stiamo usando l’Ia?
    «La prima evidenza è che i ragazzi si fanno fare i compiti dall’Ia, ma se uno la usa da scansafatiche, si condanna all’irrilevanza e, col tempo, si può fare a meno di lui».

    Che pensa di Elon Musk?
    «Preferisco stare fuori dal dibattito».

    Nel suo ultimo libro, «Oltre l’invisibile», edito da Mondadori, scrive che spera che questa sia l’era del risveglio spirituale dell’umanità e prevede un nuovo Rinascimento. Proprio ora, coi robot, l’intelligenza artificiale, tante guerre?
    «Forse proprio per quello che viviamo, vedo sempre più persone disposte ad accettare che siamo più di in corpo. Infatti, un mio video su Youtube in cui spiego che — come droni — siamo corpi eterodiretti da una coscienza che è altrove ha fatto più di due milioni di visualizzazioni in cinque mesi. Dieci anni fa, ne avrebbe fatte forse diecimila».

    Source: https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_08/federico-faggin-intervista-bab0e738-df64-4171-a317-fd49be70cxlk.shtml
    Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo» Federico Faggin, 83 anni, nato a Vicenza, è fisico, inventore e imprenditore Il fisico, inventore e imprenditore: «Una notte, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva» Di lui, Bill Gates ha detto: «Senza Federico Faggin, la Silicon Valley non si chiamerebbe così e sarebbe una semplice "valley"». Commento di Faggin, mentre ci accomodiamo nel salotto della sua casa di Vicenza dove niente è high tech, nemmeno il ventilatore: «Me lo ricordo ventenne, Bill Gates. Aveva appena fatto partire Microsoft. Era pepatello...». Si deve a quest’ottantatreenne gagliardo in camicia a quadri a maniche corte l’invenzione del microchip, che col silicio ha consentito la miniaturizzazione di miliardi di device, inaugurando l’era digitale e battezzando la valle che ne è stata la culla e dove lui ha vissuto dal 1968. Ed è stato lui a coinventare touch pad e touch screen. Ricorda: «Creammo il touch screen quando non esisteva nulla a cui applicarlo, poi uscirono i primi smartphone e lo presentai ai produttori di telefonini, ma per cinque o sei anni nessuno lo volle. Quindi, incontrai Steve Jobs, che capì. Lui era più immaginativo. Solo che chiese l’esclusiva e non gliela diedi. Allora, lui sviluppò il touch screen da solo e, quando uscì, fui contentissimo, perché aveva aperto il mercato e noi potevamo vendere il nostro a tutti gli altri». E quanti touch screen avete venduto? «Ma milioni e milioni al mese! Però avevo già iniziato le mie ricerche su Fisica quantistica e coscienza e, nel 2009, ho lasciato il business, creando poi una fondazione con mia moglie Elvia per dedicarmi interamente a questo». Estremizzo troppo se dico che rischia di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la Fisica quantistica? «Eviterei la parola Dio... Ogni religione definisce Dio in maniera diversa». Tutto nasce da quello che lei chiama «il risveglio». Che cos’è il «risveglio»? «Nel 1990, ero in vacanza, mi svegliai verso mezzanotte e, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore una carica di energia-amore mai provata prima. Era un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva. All’improvviso, quella luce esplose e riempì la stanza per abbracciare l’intero universo. Sentii che quella era la “sostanza” di cui tutto ciò che esiste è fatto. E sentii, con enorme sorpresa, che quella sostanza, quella luce, quell’amore ero io. Non solo, ma che tutti siamo questo amore, se ci apriamo alla possibilità di esperirlo». Non sospettò un’allucinazione? «Era troppo vera per esserlo, ma lì ho capito che la conoscenza deve passare attraverso un vissuto. Se qualcuno, prima, mi avesse raccontato la stessa esperienza, non l’avrei capita. È come spiegare il sapore di un frutto a uno che non l’ha mai assaggiato. Oggi, però, dopo trent’anni di ricerca spirituale, ogni giorno, conosco qualcuno che ha vissuto “il risveglio”». E semplifico troppo se dico che, alla base della sua teoria, prima viene la coscienza e poi il corpo? Che prima nasce il pensiero e poi la materia? «Non sono stato il primo a dirlo, ma il passo avanti è stato capire come la Fisica quantistica si possa spiegare partendo dall’esistenza della coscienza e del libero arbitrio. Noi, quando spieghiamo ciò che proviamo, usiamo parole, gesti, ma non ci è possibile trasferire tutto. Allo stesso modo, lo stato quantistico di un campo è privato ed è conoscibile solo in parte. Quindi, noi siamo un campo quantistico e la coscienza è un fenomeno quantistico perché ha tutte le caratteristiche dello stato puro quantistico: è ben definito, è privato e conoscibile solo dal sistema che è in quello stato. Ciò riflette esattamente la fenomenologia della nostra esperienza interiore. E affermare che noi siamo un campo quantistico ci consente di capire un’altra cosa per la quale i fisici non hanno trovato una ragione: il collasso della funzione d’onda». L’avverto che lei ha una laurea in Fisica, io no. «Parlo del fatto che la Fisica quantistica ci può dare le probabilità di ciò che potrà manifestarsi, ma non ci dirà mai cosa si manifesterà. L’esito finale, per i fisici, è casuale e non si sa perché. Invece, con questa teoria, l’impossibilità di previsione si spiega dicendo che un campo quantistico, essendo cosciente, è dotato di libero arbitrio. Questa conclusione, a cui sono arrivato collaborando col professor Giacomo Mauro D’Ariano, è molto plausibile, ma ci vorrà tempo affinché sia accettata: molti fisici non considerano coscienza e libero arbitrio parte della Fisica». Lei teorizza che tutto ciò che esiste è creato da Uno. Chi è «Uno»? «L’universo. Quello della Fisica è dinamico e olistico, cioè cambia di continuo e non è fatto di parti separabili, però, io aggiungo anche che “Uno vuole conoscere se stesso” e quindi introduco libero arbitrio e coscienza, perché, per voler conoscere se stesso, bisogna essere coscienti». E lei dice anche che noi siamo «unità di coscienza», parti di «Uno» con le sue stesse proprietà: sembra la storia di Dio che ci fa a sua immagine e somiglianza. «Esatto». Un «Uno» di pura luce e spirito, che genera energia e materia per potersi sperimentare in situazioni diverse ed evolvere? «Questo». Qual è l’intuizione che l’ha guidata? «Già in quella prima esperienza di risveglio, mi colpì che io fossi sia l’osservatore che l’osservato. Questo era folle, perché era come se non ci fosse separazione tra me e il mondo. Lì, ho intuito che la realtà è olografica, cioè è fatta di parti-tutto: ogni campo contiene l’essenza del tutto, esistiamo come parte di un intero. Non è facile dire di più di così». Nei suoi libri, lei descrive il corpo come diretto da una coscienza che è altrove, una sorta di anima che lo precede e gli sopravvive. Si è mai sperimentato in quella dimensione? «Una volta, ho esperito la mia coscienza ovunque: era dentro il corpo, ma anche fuori. Guardavo fuori dalla finestra e la mia coscienza era anche nel prato, negli alberi, nel fabbricato che avevo davanti, nel cielo. Ho sentito che sono un campo che esiste ovunque. Questa esperienza è stata diversa dall’altra che le ho raccontato. Stavolta, non ero più nella stanza in cui stavo fisicamente, ma ero dentro quello che vedevo». Altre esperienze? «In un’altra, la mia coscienza è proprio uscita dal corpo, ero tipo quello che si guardava dall’alto. Solo che ho avuto un po’ di paura e sono stato risucchiato subito dentro. Alcune esperienze le ho vissute con l’Holotropic Breathwork, una tecnica di respirazione. Non ho mai usato droghe. Molti praticano l’Artificial spirituality, ma un’esperienza che non viene in risposta a delle domande non è attendibile. Il punto di partenza è: Uno vuole conoscere se stesso». Se la coscienza sopravvive al corpo, dove va quando il corpo muore? «Un campo, una volta creato, esiste per sempre, ma lo scientismo non vuole sentir parlare di reincarnazione. Però, ci sono tanti studi su bambini che ricordano vite passate e conoscono lingue strane mai sentite. I bambini sono più vicini a realtà più profonde. Io stesso, a tre o quattro anni, dicevo: “Quando ero grande e bla bla bla…”, raccontavo cose di cui avevo memoria e che non potevo sapere. Naturalmente, venivo messo a tacere. Consideri che sono nato di fatto in era agricola: c’erano la guerra, le bombe, eravamo sfollati in campagna, era una comunità che parlava solo il dialetto veneto». Quanto scetticismo sta incontrando verso la sua teoria? «Finora, non ho sentito grandi critiche, ma immagino che si stiano preparando bene per attaccarmi più avanti». Come inventore è stato candidato al Nobel, come Fisico quantistico si dà speranze? «Il Nobel te lo danno quando la teoria è stata provata e io ho fatto partire un progetto che nei prossimi dieci anni mira a dimostrarla». Che esperimenti sta facendo? «Vari. Uno punta a dimostrare che le piante sono coscienti. Oggi, i più sono convinti che non lo sono perché non hanno il cervello». Dobbiamo temere l’intelligenza artificiale? «Credo che la mia teoria sia cruciale per non farci azzannare: se non capiamo che siamo di più dell’intelligenza artificiale, ne saremo fagocitati. La vera creatività viene da noi, ma c’è un movimento per farci credere che l’intelligenza artificiale è meglio di noi». E non lo è? Sa fare più cose di noi e più in fretta. «Non ha la coscienza e non l’avrà mai. Ma usata con intelligenza è utile. Se non sei competente e ti affidi all’Ia, accetti cavolate, perché l’Ia fa parecchi errori e bisogna saperli cogliere. Il rischio è che chi è più ricco di intelligenza, con l’Ia diventi più intelligente, mentre il povero di intelligenza diventa più povero. E questo è gravissimo perché ci sono più poveri che ricchi e quindi anche la democrazia è in pericolo. Infatti, i potenti vogliono controllare l’intelligenza artificiale per vendere di più e per manipolare le persone. La manipolazione è sottile, sempre più insidiosa. Guardi lo scientismo: spinge per convincerci che la realtà è fatta solo di materia e tutto il resto gli va dietro. E così, per esempio, finiamo per esaltare la competizione. Nella visione che io propongo, invece, c’è solo cooperazione, perché siamo parti intere di Uno e Uno non è competitivo, è cooperativo. Invece, abbiamo accettato il principio della sopravvivenza del più forte, del più adatto». Dai primi segnali, come stiamo usando l’Ia? «La prima evidenza è che i ragazzi si fanno fare i compiti dall’Ia, ma se uno la usa da scansafatiche, si condanna all’irrilevanza e, col tempo, si può fare a meno di lui». Che pensa di Elon Musk? «Preferisco stare fuori dal dibattito». Nel suo ultimo libro, «Oltre l’invisibile», edito da Mondadori, scrive che spera che questa sia l’era del risveglio spirituale dell’umanità e prevede un nuovo Rinascimento. Proprio ora, coi robot, l’intelligenza artificiale, tante guerre? «Forse proprio per quello che viviamo, vedo sempre più persone disposte ad accettare che siamo più di in corpo. Infatti, un mio video su Youtube in cui spiego che — come droni — siamo corpi eterodiretti da una coscienza che è altrove ha fatto più di due milioni di visualizzazioni in cinque mesi. Dieci anni fa, ne avrebbe fatte forse diecimila». Source: https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_08/federico-faggin-intervista-bab0e738-df64-4171-a317-fd49be70cxlk.shtml
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    Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo»
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  • LA NUOVA SFORTUNATA NORMALITÀ. ANCHE PER I PERSONAGGI FAMOSI.
    Questo è un elenco incompleto di quello che è successo negli ultimi anni a parecchi cittadini italiani più o meno noti, fra di loro purtroppo molti giovani e alcune persone degne della massima stima. Altre un po’ meno.
    In un paese normale sarebbe logico indagare se questi soggetti (quelli che non lo hanno ammesso pubblicamente) si siano sottoposti o meno a certe iniezioni di farmaci sperimentali creati in due mesi da alcune aziende, fra cui la più condannata al mondo…che ha candidamente ammesso di essere stata a conoscenza fin dall’inizio dei gravissimi effetti collaterali dei prodotti, compresa la morte.
    Ma sfortunatamente non viene fatto.
    Ora moltiplicate questo elenco per 10.000 (i cittadini non famosi in percentuale più o meno) e otterrete quello che sta accadendo in Italia e nel mondo.
    Se io fossi nei panni delle persone che sono state inoculate con queste sostanze sarei perlomeno un po’ arrabbiato con i medici, i politici e i giornalisti collusi che le hanno spacciate per sieri miracolosi…e soprattuto farei esami approfonditi per prevenire seri problemi di salute. Lo consiglio caldamente e sono a conoscenza di vite salvate grazie a un pronto intervento.
    Michele Merlo, 28 anni, ex concorrente di “Amici”, leucemia fulminante, deceduto.
    Daniela Romano, 40 anni, ex concorrente di “Amici”, “una brutta malattia”, deceduta.
    Simone Roganti, 21 anni, ciclista, “malore improvviso”, deceduto.
    Luca Lazzari, 22 anni, nuotatore, “malore improvviso”, deceduto.
    Mattia Giani, 26 anni, calciatore, “malore improvviso”, deceduto.
    Federico Bricco, 30 anni, calciatore, “malore improvviso”, deceduto.
    Edoardo Fiore, 17 anni, pallavolista, “malore improvviso”, deceduto.
    Valentina Sergi, 33 anni, pallavolista, “malore improvviso”, deceduta.
    Romina De Angelis, 43 anni, ex pallavolista, “malore improvviso”, deceduta.
    Barbara Siciliano, 52 anni, ex pallavolista, “malore improvviso”, deceduta.
    Elena Cisonni, 34 anni, modella, “malore improvviso”, deceduta.
    Domenico Petrini, 38 ani, sindaco di Subiaco, “malore improvviso”, deceduto.
    Matteo Concari, 45 anni, sindaco di Soragna, “malore improvviso”, deceduto.
    Augusto Moretti, 54 anni, sindaco di Peschiera Borromeo, “malore improvviso”, deceduto.
    Gianni Ferretti, 60 anni, sindaco di Rozzano, “malore improvviso”, deceduto.
    Andrea Pardini, 34 anni, giornalista, “malore improvviso”, deceduto.
    Carlotta Dessí, 35 anni, giornalista, tumore, deceduta.
    Valentina Gerace, 40 anni, giornalista, “malore improvviso”, deceduta.
    Francesco Segato, in arte Frances, 46 anni, DJ, “malore improvviso”, deceduto.
    Manuel Fogliata, in arte Nuel, 46 anni, DJ, infarto, deceduto.
    Francesco "Ciccio" Milazzo, 53 anni, DJ, “malore improvviso”, deceduto.
    Massimo Cotto, 62 anni, giornalista e DJ, “malore improvviso”, deceduto.
    Sua moglie Chiara Buratti, 47 anni, attrice e cantante, ricoverata per una “sindrome rara”.
    Michela Murgia, 51 anni, scrittrice, tumore (aggravatosi velocemente), deceduta.
    Valentina Del Re, 44 anni, violinista del programma “Propaganda Live”, una “lunga malattia”, deceduta.
    Giovanni Di Cosimo, 61 anni, trombettista del programma “Propaganda Live”, tumore, deceduto.
    Andrea Savorelli, 30 anni, attore, recitava nel “Paradiso delle Signore”, leucemia, deceduto.
    Valentina Tomada, 55 anni, attrice, recitava nel “Paradiso delle Signore”, una “lunga malattia”, deceduta.
    Pietro Genuardi, 62 anni, attore, recitava nel “Paradiso delle Signore”, tumore del sangue, deceduto.
    Maurizio Bologna, 58 anni, attore, infarto, deceduto.
    Gianfranco Butinar, 51 anni, attore e imitatore, infarto, deceduto.
    Nazareno Darzillo, 45 anni, cantante lirico, “malore improvviso”, deceduto.
    Sinisa Mihajlovic, 53 anni, ex calciatore e allenatore, leucemia (aggravatasi velocemente), deceduto.
    Gianluca Vialli, 58 anni, ex calciatore, tumore (aggravatosi velocemente), deceduto.
    Salvatore Schillaci detto Totó, 59 anni, ex calciatore, tumore, deceduto.
    Paola Marella, 61 anni, architetto e conduttrice TV, tumore, deceduta.
    Ernesto Assante, 66 anni, critico musicale, “malore improvviso”, deceduto.
    David Sassoli, 65 anni, giornalista e politico, tumore (aggravatosi velocemente), deceduto.
    Franco di Mare, 68 anni, giornalista, tumore, deceduto.
    Armando Sommajuolo, 70 anni, giornalista, tumore, deceduto.
    Andrea Purgatori, 70 anni, giornalista, tumore e conseguente "catastrofica sequela di errori e omissioni", deceduto.
    Gino Strada, 73 anni, medico e fondatore di Emergency, problemi cardiaci non ben specificati, deceduto.
    Gigi Riva, 79 anni, ex calciatore, “malore improvviso peggiorato velocemente”, deceduto (per la cronaca Gianni Rivera, 81 anni, ex calciatore e protagonista di una memorabile puntata di “Porta a Porta” sta benissimo).
    Oliviero Toscani, 82 anni, fotografo, malattia rara incurabile, deceduto (aveva paragonato i cittadini che si battevano per la libertà di scelta terapeutica sancita dalla Costituzione ai terrapiattisti).
    Carla Fracci, 84 anni, ballerina (conoscevo personalmente lei e la sua grande vitalità prima di una certa puntura), tumore, deceduta.
    Silvio Berlusconi, 86 anni, imprenditore ed ex Presidente del Consiglio, leucemia (aggravatasi velocemente), deceduto.
    E poi…
    Edoardo Bove, 22 anni, calciatore, arresto cardiaco.
    Bianca Balti, modella, 40 anni, tumore.
    Costantino Vitagliano, 50 anni, tronista e attore, malattia autoimmune.
    Sabrina Salerno, 56 anni, cantante e showgirl, tumore.
    Giovanni Allevi, 55 anni, pianista, tumore.
    Piero Pelù, 62 anni, cantante, gravi acufeni.
    Simone Cristicchi, 48 anni, cantautore, paralisi di Bell (aveva chiesto fondi per finanziare la produzione di sieri italiani).
    Simona Ventura, 59 anni, conduttrice TV, paralisi di Bell.
    Mara Venier, 73 anni, conduttrice TV, paralisi facciale (ha dato la colpa al dentista che l’ha querelata).
    Suo genero Pier Francesco Forleo, 62 anni, dirigente RAI, tumore, deceduto.
    Mauro Coruzzi in arte Platinette, 69 anni, conduttore e opinionista, due ictus ischemici.
    Jerry Calá, 73 anni, attore, infarto.
    Max Del Papa, giornalista, tumore (fra i pochi a divulgare i suoi sospetti riguardo ai sieri).
    Antonino Spirlí, 63 anni, politico, ex presidente della Regione Calabria, tumore (fra i pochi ad esternare i suoi sospetti riguardo ai sieri).
    Roberto Castelli, 78 anni, politico, ex ministro della giustizia, grave infezione alla prostata (fra i pochi ad esternare i suoi sospetti riguardo ai sieri).
    Una approfondita analisi della genesi dei sieri sperimentali e delle conseguenze che stanno portando, corroborata dai pareri di medici autorevoli, da dati e da ricerche scientifiche è presente nel mio documentario.

    PAOLO CASSINA

    “NON È ANDATO TUTTO BENE” che vi invito a divulgare:
    LINK AL DOCUMENTARIO INTEGRALE “NON È ANDATO TUTTO BENE” IN ITALIANO:
    https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le.../
    LINK AL DOCUMENTARIO “NON È ANDATO TUTTO BENE” IN VERSIONE INGLESE:
    RUMBLE
    https://rumble.com/v6vrhu9-non-e-andato-tutto-bene-the...
    YOUTUBE
    https://www.youtube.com/watch?v=8PSxBxafO30
    #nonèandatotuttobene
    LA NUOVA SFORTUNATA NORMALITÀ. ANCHE PER I PERSONAGGI FAMOSI. Questo è un elenco incompleto di quello che è successo negli ultimi anni a parecchi cittadini italiani più o meno noti, fra di loro purtroppo molti giovani e alcune persone degne della massima stima. Altre un po’ meno. In un paese normale sarebbe logico indagare se questi soggetti (quelli che non lo hanno ammesso pubblicamente) si siano sottoposti o meno a certe iniezioni di farmaci sperimentali creati in due mesi da alcune aziende, fra cui la più condannata al mondo…che ha candidamente ammesso di essere stata a conoscenza fin dall’inizio dei gravissimi effetti collaterali dei prodotti, compresa la morte. Ma sfortunatamente non viene fatto. Ora moltiplicate questo elenco per 10.000 (i cittadini non famosi in percentuale più o meno) e otterrete quello che sta accadendo in Italia e nel mondo. Se io fossi nei panni delle persone che sono state inoculate con queste sostanze sarei perlomeno un po’ arrabbiato con i medici, i politici e i giornalisti collusi che le hanno spacciate per sieri miracolosi…e soprattuto farei esami approfonditi per prevenire seri problemi di salute. Lo consiglio caldamente e sono a conoscenza di vite salvate grazie a un pronto intervento. Michele Merlo, 28 anni, ex concorrente di “Amici”, leucemia fulminante, deceduto. Daniela Romano, 40 anni, ex concorrente di “Amici”, “una brutta malattia”, deceduta. Simone Roganti, 21 anni, ciclista, “malore improvviso”, deceduto. Luca Lazzari, 22 anni, nuotatore, “malore improvviso”, deceduto. Mattia Giani, 26 anni, calciatore, “malore improvviso”, deceduto. Federico Bricco, 30 anni, calciatore, “malore improvviso”, deceduto. Edoardo Fiore, 17 anni, pallavolista, “malore improvviso”, deceduto. Valentina Sergi, 33 anni, pallavolista, “malore improvviso”, deceduta. Romina De Angelis, 43 anni, ex pallavolista, “malore improvviso”, deceduta. Barbara Siciliano, 52 anni, ex pallavolista, “malore improvviso”, deceduta. Elena Cisonni, 34 anni, modella, “malore improvviso”, deceduta. Domenico Petrini, 38 ani, sindaco di Subiaco, “malore improvviso”, deceduto. Matteo Concari, 45 anni, sindaco di Soragna, “malore improvviso”, deceduto. Augusto Moretti, 54 anni, sindaco di Peschiera Borromeo, “malore improvviso”, deceduto. Gianni Ferretti, 60 anni, sindaco di Rozzano, “malore improvviso”, deceduto. Andrea Pardini, 34 anni, giornalista, “malore improvviso”, deceduto. Carlotta Dessí, 35 anni, giornalista, tumore, deceduta. Valentina Gerace, 40 anni, giornalista, “malore improvviso”, deceduta. Francesco Segato, in arte Frances, 46 anni, DJ, “malore improvviso”, deceduto. Manuel Fogliata, in arte Nuel, 46 anni, DJ, infarto, deceduto. Francesco "Ciccio" Milazzo, 53 anni, DJ, “malore improvviso”, deceduto. Massimo Cotto, 62 anni, giornalista e DJ, “malore improvviso”, deceduto. Sua moglie Chiara Buratti, 47 anni, attrice e cantante, ricoverata per una “sindrome rara”. Michela Murgia, 51 anni, scrittrice, tumore (aggravatosi velocemente), deceduta. Valentina Del Re, 44 anni, violinista del programma “Propaganda Live”, una “lunga malattia”, deceduta. Giovanni Di Cosimo, 61 anni, trombettista del programma “Propaganda Live”, tumore, deceduto. Andrea Savorelli, 30 anni, attore, recitava nel “Paradiso delle Signore”, leucemia, deceduto. Valentina Tomada, 55 anni, attrice, recitava nel “Paradiso delle Signore”, una “lunga malattia”, deceduta. Pietro Genuardi, 62 anni, attore, recitava nel “Paradiso delle Signore”, tumore del sangue, deceduto. Maurizio Bologna, 58 anni, attore, infarto, deceduto. Gianfranco Butinar, 51 anni, attore e imitatore, infarto, deceduto. Nazareno Darzillo, 45 anni, cantante lirico, “malore improvviso”, deceduto. Sinisa Mihajlovic, 53 anni, ex calciatore e allenatore, leucemia (aggravatasi velocemente), deceduto. Gianluca Vialli, 58 anni, ex calciatore, tumore (aggravatosi velocemente), deceduto. Salvatore Schillaci detto Totó, 59 anni, ex calciatore, tumore, deceduto. Paola Marella, 61 anni, architetto e conduttrice TV, tumore, deceduta. Ernesto Assante, 66 anni, critico musicale, “malore improvviso”, deceduto. David Sassoli, 65 anni, giornalista e politico, tumore (aggravatosi velocemente), deceduto. Franco di Mare, 68 anni, giornalista, tumore, deceduto. Armando Sommajuolo, 70 anni, giornalista, tumore, deceduto. Andrea Purgatori, 70 anni, giornalista, tumore e conseguente "catastrofica sequela di errori e omissioni", deceduto. Gino Strada, 73 anni, medico e fondatore di Emergency, problemi cardiaci non ben specificati, deceduto. Gigi Riva, 79 anni, ex calciatore, “malore improvviso peggiorato velocemente”, deceduto (per la cronaca Gianni Rivera, 81 anni, ex calciatore e protagonista di una memorabile puntata di “Porta a Porta” sta benissimo). Oliviero Toscani, 82 anni, fotografo, malattia rara incurabile, deceduto (aveva paragonato i cittadini che si battevano per la libertà di scelta terapeutica sancita dalla Costituzione ai terrapiattisti). Carla Fracci, 84 anni, ballerina (conoscevo personalmente lei e la sua grande vitalità prima di una certa puntura), tumore, deceduta. Silvio Berlusconi, 86 anni, imprenditore ed ex Presidente del Consiglio, leucemia (aggravatasi velocemente), deceduto. E poi… Edoardo Bove, 22 anni, calciatore, arresto cardiaco. Bianca Balti, modella, 40 anni, tumore. Costantino Vitagliano, 50 anni, tronista e attore, malattia autoimmune. Sabrina Salerno, 56 anni, cantante e showgirl, tumore. Giovanni Allevi, 55 anni, pianista, tumore. Piero Pelù, 62 anni, cantante, gravi acufeni. Simone Cristicchi, 48 anni, cantautore, paralisi di Bell (aveva chiesto fondi per finanziare la produzione di sieri italiani). Simona Ventura, 59 anni, conduttrice TV, paralisi di Bell. Mara Venier, 73 anni, conduttrice TV, paralisi facciale (ha dato la colpa al dentista che l’ha querelata). Suo genero Pier Francesco Forleo, 62 anni, dirigente RAI, tumore, deceduto. Mauro Coruzzi in arte Platinette, 69 anni, conduttore e opinionista, due ictus ischemici. Jerry Calá, 73 anni, attore, infarto. Max Del Papa, giornalista, tumore (fra i pochi a divulgare i suoi sospetti riguardo ai sieri). Antonino Spirlí, 63 anni, politico, ex presidente della Regione Calabria, tumore (fra i pochi ad esternare i suoi sospetti riguardo ai sieri). Roberto Castelli, 78 anni, politico, ex ministro della giustizia, grave infezione alla prostata (fra i pochi ad esternare i suoi sospetti riguardo ai sieri). Una approfondita analisi della genesi dei sieri sperimentali e delle conseguenze che stanno portando, corroborata dai pareri di medici autorevoli, da dati e da ricerche scientifiche è presente nel mio documentario. PAOLO CASSINA “NON È ANDATO TUTTO BENE” che vi invito a divulgare: LINK AL DOCUMENTARIO INTEGRALE “NON È ANDATO TUTTO BENE” IN ITALIANO: https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le.../ LINK AL DOCUMENTARIO “NON È ANDATO TUTTO BENE” IN VERSIONE INGLESE: RUMBLE https://rumble.com/v6vrhu9-non-e-andato-tutto-bene-the... YOUTUBE https://www.youtube.com/watch?v=8PSxBxafO30 #nonèandatotuttobene
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  • FOLLIA PURA. E POI NON CI SONO SOLDI per le SCUOLE che CADONO a PEZZI, per GLI OSPEDALI che CONTINUANO a CHIUDERE e PER LE CARROZZINE e i SERVIZI per i DISABILI!
    Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano
    Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione …
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/14/difesa-meloni-tratta-con-lue-4-miliardi-in-piu-gia-questanno/8060539/
    FOLLIA PURA. E POI NON CI SONO SOLDI per le SCUOLE che CADONO a PEZZI, per GLI OSPEDALI che CONTINUANO a CHIUDERE e PER LE CARROZZINE e i SERVIZI per i DISABILI! Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione … https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/14/difesa-meloni-tratta-con-lue-4-miliardi-in-piu-gia-questanno/8060539/
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    Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano
    Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione …
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  • Buongiorno un ***** :

    Le principali notizie riguardano gli attacchi degli Stati Uniti contro l'Iran .

    Azioni degli Stati Uniti:

    Tre impianti nucleari iraniani sono stati attaccati. Trump ha affermato che uno degli aerei ha sganciato un "carico completo di bombe" sull'impianto di arricchimento dell'uranio di Fordow;

    sono stati effettuati attacchi anche contro obiettivi a Natanz e Isfahan;

    Furono schierati bombardieri B-2, furono utilizzati bunker buster e missili da crociera Tomahawk;

    L'attacco, secondo Trump, è stato "un grande successo". Ha affermato che i principali impianti iraniani di arricchimento dell'uranio sono stati completamente distrutti;

    Washington ha contattato l'Iran per informarlo che stava pianificando solo attacchi di precisione e non un cambio di regime a Teheran, ha riportato la CBS;

    Gli Stati Uniti sono pronti a colpire di nuovo se il problema non viene risolto. Trump ha minacciato Teheran di "tragedie molto più gravi" se non si raggiunge la pace;

    La CNN scrive che alcuni esponenti repubblicani di spicco del Congresso degli Stati Uniti erano stati informati in anticipo degli attacchi contro gli impianti nucleari iraniani, ma i democratici non ne erano a conoscenza.

    La risposta dell'Iran:

    Teheran si riserva tutte le opzioni possibili per proteggere i propri interessi, ha affermato il capo del Ministero degli Esteri;

    Abbas Araghchi ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno violato la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Questo attacco avrà conseguenze a lungo termine, ha aggiunto;

    Teheran ha richiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

    L'Iran "non ha subito gravi danni perché i materiali erano già stati rimossi" dai siti, ha affermato Hassan Abedini, vicedirettore politico della televisione di Stato iraniana;

    Un membro del parlamento iraniano sostiene che il sito di Fordow ha subito solo danni superficiali e può essere ripristinato.

    Reazione globale agli attacchi degli Stati Uniti:

    Le azioni degli Stati Uniti sono state condannate dal Presidente del Cile ;

    Il Ministero degli Esteri colombiano ha invitato gli Stati Uniti e l'Iran a "tornare urgentemente sulla via dei negoziati". Anche il Ministero degli Esteri messicano si è pronunciato a favore del dialogo diplomatico;

    Gli Stati Uniti saranno responsabili delle conseguenze degli attacchi contro l'Iran, minacciati da un membro della leadership Houthi nello Yemen;

    Hamas ha condannato l'attacco degli Stati Uniti agli impianti nucleari iraniani, ha scritto il Times of Israel;

    La decisione di Trump non è stata sostenuta dai senatori americani, tra cui Jack Reed, che ha definito l'attacco un'"avventura su larga scala";

    Il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer ha chiesto risposte a Trump dopo gli attacchi degli Stati Uniti all'Iran.

    Fonte RT
    Buongiorno un cazzo 😥: Le principali notizie riguardano gli attacchi degli Stati Uniti contro l'Iran . Azioni degli Stati Uniti: ▪️Tre impianti nucleari iraniani sono stati attaccati. Trump ha affermato che uno degli aerei ha sganciato un "carico completo di bombe" sull'impianto di arricchimento dell'uranio di Fordow; ▪️sono stati effettuati attacchi anche contro obiettivi a Natanz e Isfahan; ▪️Furono schierati bombardieri B-2, furono utilizzati bunker buster e missili da crociera Tomahawk; ▪️L'attacco, secondo Trump, è stato "un grande successo". Ha affermato che i principali impianti iraniani di arricchimento dell'uranio sono stati completamente distrutti; ▪️Washington ha contattato l'Iran per informarlo che stava pianificando solo attacchi di precisione e non un cambio di regime a Teheran, ha riportato la CBS; ▪️Gli Stati Uniti sono pronti a colpire di nuovo se il problema non viene risolto. Trump ha minacciato Teheran di "tragedie molto più gravi" se non si raggiunge la pace; ▪️La CNN scrive che alcuni esponenti repubblicani di spicco del Congresso degli Stati Uniti erano stati informati in anticipo degli attacchi contro gli impianti nucleari iraniani, ma i democratici non ne erano a conoscenza. La risposta dell'Iran: ▪️Teheran si riserva tutte le opzioni possibili per proteggere i propri interessi, ha affermato il capo del Ministero degli Esteri; ▪️Abbas Araghchi ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno violato la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Questo attacco avrà conseguenze a lungo termine, ha aggiunto; ▪️Teheran ha richiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; ▪️L'Iran "non ha subito gravi danni perché i materiali erano già stati rimossi" dai siti, ha affermato Hassan Abedini, vicedirettore politico della televisione di Stato iraniana; ▪️Un membro del parlamento iraniano sostiene che il sito di Fordow ha subito solo danni superficiali e può essere ripristinato. Reazione globale agli attacchi degli Stati Uniti: ▪️Le azioni degli Stati Uniti sono state condannate dal Presidente del Cile ; ▪️Il Ministero degli Esteri colombiano ha invitato gli Stati Uniti e l'Iran a "tornare urgentemente sulla via dei negoziati". Anche il Ministero degli Esteri messicano si è pronunciato a favore del dialogo diplomatico; ▪️Gli Stati Uniti saranno responsabili delle conseguenze degli attacchi contro l'Iran, minacciati da un membro della leadership Houthi nello Yemen; ▪️ Hamas ha condannato l'attacco degli Stati Uniti agli impianti nucleari iraniani, ha scritto il Times of Israel; ▪️La decisione di Trump non è stata sostenuta dai senatori americani, tra cui Jack Reed, che ha definito l'attacco un'"avventura su larga scala"; ▪️Il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer ha chiesto risposte a Trump dopo gli attacchi degli Stati Uniti all'Iran. Fonte RT
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  • PERCHÈ GLI INSEGNANTI NON STANNO 36 ORE A SETTIMANA IN AULA
    Come accade ogni anno, in questi giorni molti lavoratori non insegnanti invidiano i "3 mesi di vacanza" le "18-22-25 ore a settimana" i "ponti", le "vacanze di Natale e di Pasqua". Ciò che molti non sanno è il fatto che il lavoro che svolge un insegnante non si misura in "ore" e neanche in "giorni".
    L'insegnante non è un impiegato, nonostante negli ultimi 30 anni percepisca uno stipendio di tipo impiegatizio. L'insegnante è un professionista della conoscenza e della formazione. Come tale il suo lavoro non si riduce alle sole ore frontali che trascorre con i propri studenti.
    Dietro ogni ora di lezione, ce n'è una di preparazione con tanto di differenziazione tra i propri studenti, dietro ogni verifica scritta c'è la sua preparazione e soprattutto la correzione, dietro ogni consiglio di classe c'è la preparazione di scrutini, relazioni e , lasciatemelo dire, scartoffie spesso inutili.
    Ridurre il lavoro di un professionista alle sole ore di lezioni in aula è semplicemente offensivo e chi lo fa, sa che sta offendendo nello stesso istante in cui pronuncia quelle frasi fatte.
    Ma anche durante quelle lezioni in aula possiamo dire che non c'è alcun altro mestiere che mette il docente di fronte a 30 alunni da seguire contemporaneamente. Non c'è medico, magisrtrato, avvocato, ingegnere che si relazioni con tutte queste persone insieme, persone speciali che rappresentano il futuro del Paese, persone che ci vengono affidate dai propri genitori.
    Non c'è alcuna altra professione tanto delicata quanto impegnativa che non prevede pause durante la mattinata salvo quelle famose ore buche che nessuno calcola e che servono per i "banali" bisogni fisiologici.
    Tuttavia mi sento di dire che la mia è una professione speciale. nessun'altra professione come quella dell'insegnante consente di lasciare il segno, incidere sulla formazione dei cittadini del futuro, lasciare una eredità culturale non indifferente, nessuna.
    E allora noi insegnanti riponiamo proprio nella specialità della nostra professione quel supplemento emozionale che nessun altro lavoro potrà mai dare. Ciò che l'insegnante "produce" non si misura in metri quadri nè in chilogrammi, quindi perchè il suo lavoro dovrebbe essere misurato in "ore"? Ed è proprio per questo che cerco sempre di evitare di rispondere a certe domande quantificando in ore tutto il lavoro extra che non richiede presenza in aula.
    Prof. Salvo Amato
    PERCHÈ GLI INSEGNANTI NON STANNO 36 ORE A SETTIMANA IN AULA Come accade ogni anno, in questi giorni molti lavoratori non insegnanti invidiano i "3 mesi di vacanza" le "18-22-25 ore a settimana" i "ponti", le "vacanze di Natale e di Pasqua". Ciò che molti non sanno è il fatto che il lavoro che svolge un insegnante non si misura in "ore" e neanche in "giorni". L'insegnante non è un impiegato, nonostante negli ultimi 30 anni percepisca uno stipendio di tipo impiegatizio. L'insegnante è un professionista della conoscenza e della formazione. Come tale il suo lavoro non si riduce alle sole ore frontali che trascorre con i propri studenti. Dietro ogni ora di lezione, ce n'è una di preparazione con tanto di differenziazione tra i propri studenti, dietro ogni verifica scritta c'è la sua preparazione e soprattutto la correzione, dietro ogni consiglio di classe c'è la preparazione di scrutini, relazioni e , lasciatemelo dire, scartoffie spesso inutili. Ridurre il lavoro di un professionista alle sole ore di lezioni in aula è semplicemente offensivo e chi lo fa, sa che sta offendendo nello stesso istante in cui pronuncia quelle frasi fatte. Ma anche durante quelle lezioni in aula possiamo dire che non c'è alcun altro mestiere che mette il docente di fronte a 30 alunni da seguire contemporaneamente. Non c'è medico, magisrtrato, avvocato, ingegnere che si relazioni con tutte queste persone insieme, persone speciali che rappresentano il futuro del Paese, persone che ci vengono affidate dai propri genitori. Non c'è alcuna altra professione tanto delicata quanto impegnativa che non prevede pause durante la mattinata salvo quelle famose ore buche che nessuno calcola e che servono per i "banali" bisogni fisiologici. Tuttavia mi sento di dire che la mia è una professione speciale. nessun'altra professione come quella dell'insegnante consente di lasciare il segno, incidere sulla formazione dei cittadini del futuro, lasciare una eredità culturale non indifferente, nessuna. E allora noi insegnanti riponiamo proprio nella specialità della nostra professione quel supplemento emozionale che nessun altro lavoro potrà mai dare. Ciò che l'insegnante "produce" non si misura in metri quadri nè in chilogrammi, quindi perchè il suo lavoro dovrebbe essere misurato in "ore"? Ed è proprio per questo che cerco sempre di evitare di rispondere a certe domande quantificando in ore tutto il lavoro extra che non richiede presenza in aula. Prof. Salvo Amato
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