• Richardson 112 Trucker Hat Yeni
    €7.95
    In stock
    Birmingham, AL, United States
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  • L'AMMINISTRATORE DELLA NASA: "DOBBIAMO ARRIVARE PER PRIMI SULLA LUNA"
    Ma non ci siete già stati nel '69?
    Non dite che ci avreste portato 12 uomini, 6 astronavi e 3 automobili? Adesso siete in ritardo nella corsa coi Cinesi perché, con tutta la tecnologia di oggi, il missile di Musk non è mai neanche entrato in orbita ed esplode una volta su due?
    E che ci vuole?
    Avete ancora nei musei due missili di von Braun e cinque di quei gioielli di lamiera traforata che 56 anni fa andavano e tornavano dalla Luna come dal bar... E sono ancora vivi quattro fenomenali astronauti novantenni che sanno come si guidano! Dateci un spolveratina e via! Una notte di Luna piena... Woossh! Vi vedo bene, già sui crateri lunari! E ciao cinesini! (se ci credono anche loro come i Sovietici sessant'anni fa...)

    Source: https://x.com/M25016096/status/1980981931245289818
    🟡 🇺🇸 🚀 🌙 L'AMMINISTRATORE DELLA NASA: "DOBBIAMO ARRIVARE PER PRIMI SULLA LUNA"❗ Ma non ci siete già stati nel '69? Non dite che ci avreste portato 12 uomini, 6 astronavi e 3 automobili? Adesso siete in ritardo nella corsa coi Cinesi perché, con tutta la tecnologia di oggi, il missile di Musk non è mai neanche entrato in orbita ed esplode una volta su due? E che ci vuole? 😂 Avete ancora nei musei due missili di von Braun e cinque di quei gioielli di lamiera traforata che 56 anni fa andavano e tornavano dalla Luna come dal bar... E sono ancora vivi quattro fenomenali astronauti novantenni che sanno come si guidano! Dateci un spolveratina e via! Una notte di Luna piena... Woossh! Vi vedo bene, già sui crateri lunari! E ciao cinesini! (se ci credono anche loro come i Sovietici sessant'anni fa...)😜😂 Source: https://x.com/M25016096/status/1980981931245289818
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  • Everything About Motorola Razr 50 Repair & Flex Cable Replacement in 2025

    Explore everything you need to know about repairing the Motorola Razr 50 in 2025 — from typical flex-cable replacement costs to how repair pricing is structured, what affects the bill (parts, labour, warranty), and what to ask before you hand it over.
    https://bresdel.com/blogs/1221097/Everything-About-Motorola-Razr-50-Repair-Flex-Cable-Replacement-in

    #MotorolaRazr50Repair #MotorolaRazr50FlexCableReplacement #MotorolaRazr50FlexCableRepair #MotorolaRazr50FlexCable #MobileRepair
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  • Thousands of protesters took to the streets of Brussels to protest against skyrocketing energy prices, soaring inflation, and rising costs of living.

    https://x.com/thatdayin1992/status/1604462623944486912

    MAXIMUM SHARE!
    Thousands of protesters took to the streets of Brussels to protest against skyrocketing energy prices, soaring inflation, and rising costs of living. https://x.com/thatdayin1992/status/1604462623944486912 MAXIMUM SHARE!
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  • PER NON DIMENTICARE e FARE UN PO' di CHIAREZZA!
    L’ENIGMA RANUCCI: IL GIORNALISTA SCOMODO CHE NON DISTURBA IL POTERE!
    Sempre solidale con chiunque subisca ogni tipo di intimidazione, compreso il soggetto in questione, vi propongo questi interessanti e condivisibili post sulla figura di Sigfrido Ranucci, il giornalista che durante la pandemia pubblicizzava senza farsi alcuna domanda i sieri sperimentali che continuano tutt’oggi a mietere vittime anche fra i suoi colleghi e proponeva imperdibili inchieste della durata di un’ora sull’evoluzione della pizza in Italia, con un inedito focus sulla mangiata dell’ex presidente Bill Clinton in una pizzeria di Napoli…tutto questo nel periodo in cui tutti i diritti fondamentali dell’uomo venivano calpestati da un banchiere criminale nel silenzio di (quasi) tutte le trasmissioni televisive, fra cui la sua.
    Buona lettura.
    Post 1
    Sigfrido Ranucci viene presentato da anni come simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano, “voce scomoda” contro i poteri forti. Eppure, se si osserva con attenzione la linea editoriale di Report, emerge un quadro molto diverso da quello percepito dal grande pubblico.
    I servizi del programma non toccano mai le questioni centrali del potere reale: il ruolo dell’Unione Europea e della BCE nell’impoverimento economico del Paese, le responsabilità politiche nella gestione pandemica, i rapporti fra magistratura e intelligence, l’impatto delle politiche migratorie sulla sicurezza e sull’identità sociale.
    Temi di questa portata vengono costantemente evitati. Si preferisce orientare l’attenzione verso fenomeni di corruzione secondaria, conflitti di interesse marginali o presunti scandali a basso rischio politico.
    In questo senso, Report svolge una funzione precisa: incanalare l’indignazione pubblica verso bersagli innocui.
    Il risultato è duplice: da un lato si alimenta l’immagine del giornalismo “libero”, dall’altro si impedisce che l’opinione pubblica concentri la propria attenzione sui veri centri di potere.
    Non è un caso che Ranucci, pur dichiarandosi “in pericolo”, goda di massima copertura istituzionale, sia da parte del Quirinale che dell’Unione Europea, che ne difendono costantemente l’operato in nome della “libertà di stampa”.
    È difficile considerare realmente scomodo chi opera all’interno del servizio pubblico e gode di protezione politica trasversale.
    In un Paese dove giornalisti indipendenti vengono querelati, censurati o isolati, l’immagine del “cronista coraggioso sotto scorta” funziona come una narrazione utile al sistema: serve a dare credibilità a un’informazione che, in realtà, si muove entro confini molto ben definiti.
    Post 2 – L’ATTENTATO IMPOSSIBILE: UNA NARRAZIONE COSTRUITA?
    Dal 2021 Sigfrido Ranucci vive sotto scorta. Ciò significa che la sua abitazione, i suoi spostamenti e la sua vettura rientrano in protocolli di sicurezza estremamente rigidi.
    Ogni ingresso, parcheggio e itinerario è monitorato. Per questo motivo, la notizia secondo cui qualcuno sarebbe riuscito a collocare un ordigno esplosivo nella sua auto appare tecnicamente poco plausibile, se non impossibile, a meno di gravi complicità interne.
    L’attentato, così come raccontato, presenta quindi una doppia anomalia: o i protocolli di protezione sono falliti in modo clamoroso — cosa che dovrebbe comportare immediate dimissioni di funzionari e scorte — oppure la vicenda ha una forte componente scenica e comunicativa.
    Il tempismo mediatico lo conferma: subito dopo la notizia, esponenti politici di tutti i partiti hanno espresso solidarietà, il Quirinale ha ribadito il valore del “giornalismo libero”, e i media hanno rilanciato la narrazione dell’Italia come “paese pericoloso per chi fa informazione”.
    Ma di quale informazione si parla?
    Ranucci non ha mai prodotto inchieste che mettessero realmente in crisi i vertici del potere politico o finanziario. Non ha mai toccato temi come l’adesione incondizionata dell’Italia alla NATO, la gestione opaca dei fondi del PNRR, o le pressioni sovranazionali in materia sanitaria ed energetica.
    Eppure viene presentato come simbolo della libertà di parola.
    L’ipotesi più coerente è che l’“attentato” serva a consolidare una narrativa utile al mainstream: quella del giornalista eroico minacciato da forze oscure, che deve essere difeso dal potere politico stesso.
    Un paradosso perfetto: chi dovrebbe essere il bersaglio diventa, in realtà, l’attore principale di una messa in scena che rafforza il sistema che finge di combattere.
    Post 3 – IL RUOLO DI SISTEMA DEL GIORNALISTA “SOTTO ATTACCO”
    In ogni momento di crisi di fiducia verso i media, il sistema reagisce in modo prevedibile: rilancia figure come Ranucci per ridare legittimità morale alla stampa istituzionale.
    Quando il pubblico inizia a percepire la manipolazione dell’informazione, serve un simbolo di “verità perseguitata”.
    Ranucci diventa così il protagonista perfetto di una sceneggiatura politica: un giornalista “coraggioso” che affronta “minacce anonime”, protetto dalle istituzioni e celebrato dalle stesse forze di potere che dice di denunciare.
    È un meccanismo studiato.
    Il potere sa che per sopravvivere deve simulare al proprio interno una quota di conflitto controllato: apparire diviso per essere più credibile.
    In realtà, la funzione del dissenso istituzionalizzato è proprio neutralizzare il vero dissenso.
    Mentre l’attenzione del pubblico viene dirottata su un presunto attacco a Report, restano fuori dall’agenda mediatica i dossier realmente scomodi: i rapporti fra politica e finanza, l’influenza delle multinazionali sui media, il ruolo delle intelligence nei processi giudiziari, e la progressiva erosione della sovranità nazionale.
    Il risultato è che il “giornalista minacciato” diventa uno scudo narrativo per l’establishment.
    L’intera vicenda rafforza l’idea che chi critica i media ufficiali sia un potenziale pericolo per la democrazia.
    E così, mentre il potere si autoassolve celebrando la propria “libertà di stampa”, il vero giornalismo d’inchiesta — quello che indaga davvero su chi comanda — resta invisibile, marginalizzato, e privo di voce.

    Source: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10229586144179377&id=1276122023&post_id=1276122023_10229586144179377&rdid=By0LdSJgnVcqb30V
    PER NON DIMENTICARE e FARE UN PO' di CHIAREZZA! L’ENIGMA RANUCCI: IL GIORNALISTA SCOMODO CHE NON DISTURBA IL POTERE! Sempre solidale con chiunque subisca ogni tipo di intimidazione, compreso il soggetto in questione, vi propongo questi interessanti e condivisibili post sulla figura di Sigfrido Ranucci, il giornalista che durante la pandemia pubblicizzava senza farsi alcuna domanda i sieri sperimentali che continuano tutt’oggi a mietere vittime anche fra i suoi colleghi e proponeva imperdibili inchieste della durata di un’ora sull’evoluzione della pizza in Italia, con un inedito focus sulla mangiata dell’ex presidente Bill Clinton in una pizzeria di Napoli…tutto questo nel periodo in cui tutti i diritti fondamentali dell’uomo venivano calpestati da un banchiere criminale nel silenzio di (quasi) tutte le trasmissioni televisive, fra cui la sua. Buona lettura. Post 1 Sigfrido Ranucci viene presentato da anni come simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano, “voce scomoda” contro i poteri forti. Eppure, se si osserva con attenzione la linea editoriale di Report, emerge un quadro molto diverso da quello percepito dal grande pubblico. I servizi del programma non toccano mai le questioni centrali del potere reale: il ruolo dell’Unione Europea e della BCE nell’impoverimento economico del Paese, le responsabilità politiche nella gestione pandemica, i rapporti fra magistratura e intelligence, l’impatto delle politiche migratorie sulla sicurezza e sull’identità sociale. Temi di questa portata vengono costantemente evitati. Si preferisce orientare l’attenzione verso fenomeni di corruzione secondaria, conflitti di interesse marginali o presunti scandali a basso rischio politico. In questo senso, Report svolge una funzione precisa: incanalare l’indignazione pubblica verso bersagli innocui. Il risultato è duplice: da un lato si alimenta l’immagine del giornalismo “libero”, dall’altro si impedisce che l’opinione pubblica concentri la propria attenzione sui veri centri di potere. Non è un caso che Ranucci, pur dichiarandosi “in pericolo”, goda di massima copertura istituzionale, sia da parte del Quirinale che dell’Unione Europea, che ne difendono costantemente l’operato in nome della “libertà di stampa”. È difficile considerare realmente scomodo chi opera all’interno del servizio pubblico e gode di protezione politica trasversale. In un Paese dove giornalisti indipendenti vengono querelati, censurati o isolati, l’immagine del “cronista coraggioso sotto scorta” funziona come una narrazione utile al sistema: serve a dare credibilità a un’informazione che, in realtà, si muove entro confini molto ben definiti. Post 2 – L’ATTENTATO IMPOSSIBILE: UNA NARRAZIONE COSTRUITA? Dal 2021 Sigfrido Ranucci vive sotto scorta. Ciò significa che la sua abitazione, i suoi spostamenti e la sua vettura rientrano in protocolli di sicurezza estremamente rigidi. Ogni ingresso, parcheggio e itinerario è monitorato. Per questo motivo, la notizia secondo cui qualcuno sarebbe riuscito a collocare un ordigno esplosivo nella sua auto appare tecnicamente poco plausibile, se non impossibile, a meno di gravi complicità interne. L’attentato, così come raccontato, presenta quindi una doppia anomalia: o i protocolli di protezione sono falliti in modo clamoroso — cosa che dovrebbe comportare immediate dimissioni di funzionari e scorte — oppure la vicenda ha una forte componente scenica e comunicativa. Il tempismo mediatico lo conferma: subito dopo la notizia, esponenti politici di tutti i partiti hanno espresso solidarietà, il Quirinale ha ribadito il valore del “giornalismo libero”, e i media hanno rilanciato la narrazione dell’Italia come “paese pericoloso per chi fa informazione”. Ma di quale informazione si parla? Ranucci non ha mai prodotto inchieste che mettessero realmente in crisi i vertici del potere politico o finanziario. Non ha mai toccato temi come l’adesione incondizionata dell’Italia alla NATO, la gestione opaca dei fondi del PNRR, o le pressioni sovranazionali in materia sanitaria ed energetica. Eppure viene presentato come simbolo della libertà di parola. L’ipotesi più coerente è che l’“attentato” serva a consolidare una narrativa utile al mainstream: quella del giornalista eroico minacciato da forze oscure, che deve essere difeso dal potere politico stesso. Un paradosso perfetto: chi dovrebbe essere il bersaglio diventa, in realtà, l’attore principale di una messa in scena che rafforza il sistema che finge di combattere. Post 3 – IL RUOLO DI SISTEMA DEL GIORNALISTA “SOTTO ATTACCO” In ogni momento di crisi di fiducia verso i media, il sistema reagisce in modo prevedibile: rilancia figure come Ranucci per ridare legittimità morale alla stampa istituzionale. Quando il pubblico inizia a percepire la manipolazione dell’informazione, serve un simbolo di “verità perseguitata”. Ranucci diventa così il protagonista perfetto di una sceneggiatura politica: un giornalista “coraggioso” che affronta “minacce anonime”, protetto dalle istituzioni e celebrato dalle stesse forze di potere che dice di denunciare. È un meccanismo studiato. Il potere sa che per sopravvivere deve simulare al proprio interno una quota di conflitto controllato: apparire diviso per essere più credibile. In realtà, la funzione del dissenso istituzionalizzato è proprio neutralizzare il vero dissenso. Mentre l’attenzione del pubblico viene dirottata su un presunto attacco a Report, restano fuori dall’agenda mediatica i dossier realmente scomodi: i rapporti fra politica e finanza, l’influenza delle multinazionali sui media, il ruolo delle intelligence nei processi giudiziari, e la progressiva erosione della sovranità nazionale. Il risultato è che il “giornalista minacciato” diventa uno scudo narrativo per l’establishment. L’intera vicenda rafforza l’idea che chi critica i media ufficiali sia un potenziale pericolo per la democrazia. E così, mentre il potere si autoassolve celebrando la propria “libertà di stampa”, il vero giornalismo d’inchiesta — quello che indaga davvero su chi comanda — resta invisibile, marginalizzato, e privo di voce. Source: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10229586144179377&id=1276122023&post_id=1276122023_10229586144179377&rdid=By0LdSJgnVcqb30V
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  • ECCO l'amara VERITA'!
    C'E' UN GRUPPO di GUERRAFONDAI che SPINGE per LA TERZA GUERRA MONDIALE!
    Bruxelles si mette ancora di traverso ai negoziati tra America e Russia sull’Ucraina - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Bruxelles si mette ancora di traverso ai negoziati tra America e Russia sull’Ucraina" pubblicato il 21 Ottobre 2025 a firma di Salvatore Cannavò...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/10/21/bruxelles-si-mette-ancora-di-traverso-ai-negoziati-tra-america-e-russia-sullucraina/8167412/
    ECCO l'amara VERITA'! C'E' UN GRUPPO di GUERRAFONDAI che SPINGE per LA TERZA GUERRA MONDIALE! Bruxelles si mette ancora di traverso ai negoziati tra America e Russia sull’Ucraina - Il Fatto Quotidiano Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Bruxelles si mette ancora di traverso ai negoziati tra America e Russia sull’Ucraina" pubblicato il 21 Ottobre 2025 a firma di Salvatore Cannavò... https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/10/21/bruxelles-si-mette-ancora-di-traverso-ai-negoziati-tra-america-e-russia-sullucraina/8167412/
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    Bruxelles si mette ancora di traverso ai negoziati tra America e Russia sull’Ucraina - Il Fatto Quotidiano
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  • SIMUWU is a leading Chinese manufacturer specializing in vacuum furnaces, including vacuum brazing, sintering, and heat treatment furnaces. We deliver reliable and efficient heat treatment solutions to customers worldwide.

    As a trusted vacuum furnace supplier, SIMUWU offers professional equipment and customized vacuum solutions for various industries, ensuring high performance and consistent quality.

    CONTACT INFO
    Shanghai Gehang Vacuum Technology Co., Ltd.
    Email:kevin.liu@vacfurnace.com
    Add:No. 1299, Xinjinqiao Road, Pudong New Area, Shanghai
    Website: https://www.simuwufurnace.com/

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  • Prof. Spaggiari ex direttore ospedale di Lodi
    APPELLO URGENTE
    NO AI VACCINI a mRNA AUTOREPLICANTI! FERMIAMOLI ORA!
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    Source: https://www.facebook.com/groups/204112321844208/?ref=share_group_link

    https://t.me/RinascitaLombardia
    Prof. Spaggiari ex direttore ospedale di Lodi APPELLO URGENTE ‼️ NO AI VACCINI a mRNA AUTOREPLICANTI! FERMIAMOLI ORA! MASSIMA DIFFUSIONE! Source: https://www.facebook.com/groups/204112321844208/?ref=share_group_link https://t.me/RinascitaLombardia
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  • MANOVRA 2025 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese

    L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone.
    E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca.

    Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle.
    Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica.
    Nulla di sorprendente, appunto.

    Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa.
    Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato.

    La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro.
    Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta.
    Tra le voci principali:

    ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione.

    ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax.

    ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro.


    In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati.
    Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro).


    È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci.
    E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta.

    Da un lato, quella da togliere: la spesa militare.
    Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente.

    Ma la partita, lo sappiamo, è già persa.

    Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026.
    Tutto in linea con i target NATO, ovviamente.
    Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi.

    Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione.
    Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace.

    Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa?

    Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza.


    #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    MANOVRA 2025 🔥 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone. E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca. Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle. Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica. Nulla di sorprendente, appunto. Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa. Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato. La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro. Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta. Tra le voci principali: ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione. ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax. ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro. In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati. Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro). È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci. E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta. 👉 Da un lato, quella da togliere: la spesa militare. Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente. Ma la partita, lo sappiamo, è già persa. Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026. Tutto in linea con i target NATO, ovviamente. Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi. 👉 Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione. Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa? Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza. #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
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  • 提到高級香氛,Santa Maria Novella https://www.smn-edp.com/ 無疑是香水愛好者心中的藝術象徵。自1612年創立以來,這個源自佛羅倫斯的百年藥草店,不僅延續了傳統的手工調香工藝,更將每一瓶香水視為一件藝術品,讓香氣成為感官與情感的橋梁。Santa Maria Novella香水 https://www.smn-edp.com/ 以其獨特的香調結構和高雅的氣質,吸引了無數追求品味與個性的香氛愛好者。

    Santa Maria Novella SMN香水 https://www.smn-edp.com/ 特色在於層次分明的香調結構。通常由前調、中調到後調逐層展開,每一次嗅聞都像是揭開一幅細膩的畫作。前調以清新或微酸的果香、柑橘類植物為主,瞬間帶來精神振奮的清爽感。隨後中調的花香或草本氣息逐漸鋪展,柔和而優雅,彷彿漫步於古老佛羅倫斯的花園小徑。最後,沉穩的木質、琥珀或麝香後調將整體香氣牢牢鎖住,餘韻悠長而令人回味無窮。



    Santa Maria Novella香水不僅注重香氣本身,更講究材料的天然與精純。從珍貴的玫瑰精油、薰衣草,到罕見的草本植物萃取,每一種成分都經過嚴格挑選,保留最純粹的香味層次。這種對細節的追求,使得香水在肌膚上的表現更加細膩,隨著時間的流動,香氣會自然地釋放出深度與溫度,呈現獨一無二的個人印記。

    此外,Santa Maria Novella香水的調香哲學也極具特色。它強調情感與記憶的連結,每一瓶香水都能喚起特定的氛圍或心境。例如以柑橘與香草為主的香型,給人清新愉悅的早晨感受;而以檀香與廣藿香為核心的香型,則營造出沉穩內斂的夜晚氛圍。這種「香氣即情感」的理念,使Santa Maria Novella不只是香水,更是一種生活美學的體現。

    總結來說,Santa Maria Novella香水每一滴都是藝術。它融合歷史傳承、天然精粹與層次分明的調香技巧,不僅帶來嗅覺享受,更是一種精神與情感的提升。對於追求獨特品味的人來說,擁有一瓶Santa Maria Novella香水,就像擁有一段專屬自己的芳香旅程,每一次噴灑都能感受到香氣背後的文化底蘊與藝術靈魂。
    提到高級香氛,Santa Maria Novella https://www.smn-edp.com/ 無疑是香水愛好者心中的藝術象徵。自1612年創立以來,這個源自佛羅倫斯的百年藥草店,不僅延續了傳統的手工調香工藝,更將每一瓶香水視為一件藝術品,讓香氣成為感官與情感的橋梁。Santa Maria Novella香水 https://www.smn-edp.com/ 以其獨特的香調結構和高雅的氣質,吸引了無數追求品味與個性的香氛愛好者。 Santa Maria Novella SMN香水 https://www.smn-edp.com/ 特色在於層次分明的香調結構。通常由前調、中調到後調逐層展開,每一次嗅聞都像是揭開一幅細膩的畫作。前調以清新或微酸的果香、柑橘類植物為主,瞬間帶來精神振奮的清爽感。隨後中調的花香或草本氣息逐漸鋪展,柔和而優雅,彷彿漫步於古老佛羅倫斯的花園小徑。最後,沉穩的木質、琥珀或麝香後調將整體香氣牢牢鎖住,餘韻悠長而令人回味無窮。 Santa Maria Novella香水不僅注重香氣本身,更講究材料的天然與精純。從珍貴的玫瑰精油、薰衣草,到罕見的草本植物萃取,每一種成分都經過嚴格挑選,保留最純粹的香味層次。這種對細節的追求,使得香水在肌膚上的表現更加細膩,隨著時間的流動,香氣會自然地釋放出深度與溫度,呈現獨一無二的個人印記。 此外,Santa Maria Novella香水的調香哲學也極具特色。它強調情感與記憶的連結,每一瓶香水都能喚起特定的氛圍或心境。例如以柑橘與香草為主的香型,給人清新愉悅的早晨感受;而以檀香與廣藿香為核心的香型,則營造出沉穩內斂的夜晚氛圍。這種「香氣即情感」的理念,使Santa Maria Novella不只是香水,更是一種生活美學的體現。 總結來說,Santa Maria Novella香水每一滴都是藝術。它融合歷史傳承、天然精粹與層次分明的調香技巧,不僅帶來嗅覺享受,更是一種精神與情感的提升。對於追求獨特品味的人來說,擁有一瓶Santa Maria Novella香水,就像擁有一段專屬自己的芳香旅程,每一次噴灑都能感受到香氣背後的文化底蘊與藝術靈魂。
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