• Che Severgnini non fosse un'aquila l'avevo ben chiaro. Travaglio gliele canta in maniera chiara!!!
    Scontro Severgnini-Travaglio. "La Russia non avanza, è ferma al Donbass". "Avevi detto che sarebbe arrivata a Lisbona. Deciditi"
    "È possibile che chi contraddice Putin sia un bellicista?". "Siete voi che dite continuamente da 3 anni tutto e il contrario di tutto". Lo scontro rovente tra Severgnini e Travaglio sul piano di pace in Ucraina - Guarda il video
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/26/scontro-severgnini-travaglio-ucraina-russia-trump/8208038/
    Che Severgnini non fosse un'aquila l'avevo ben chiaro. Travaglio gliele canta in maniera chiara!!! Scontro Severgnini-Travaglio. "La Russia non avanza, è ferma al Donbass". "Avevi detto che sarebbe arrivata a Lisbona. Deciditi" "È possibile che chi contraddice Putin sia un bellicista?". "Siete voi che dite continuamente da 3 anni tutto e il contrario di tutto". Lo scontro rovente tra Severgnini e Travaglio sul piano di pace in Ucraina - Guarda il video https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/26/scontro-severgnini-travaglio-ucraina-russia-trump/8208038/
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    "È possibile che chi contraddice Putin sia un bellicista?". "Siete voi che dite continuamente da 3 anni tutto e il contrario di tutto". Lo scontro rovente tra Severgnini e Travaglio sul piano di pace in Ucraina - Guarda il video
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  • UN'ANALISI molto OBIETTIVA e VERITIERA!
    L’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso
    Enrico Grazzini
    Giornalista economico e saggista

    Il piano di pace preparato da Trump e Putin è una resa senza (quasi) condizioni per l’Ucraina ma è realistico. Quello dell'Ue invece non ha possibilità e i russi presto arriveranno a Kiev
    L’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso
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    Donald Trump
    Guerra Russia Ucraina
    Unione Europea

    Siamo arrivati alla resa dei conti: l’Ucraina ha perso una guerra che non poteva vincere, come anche i bambini potevano capire fin dall’inizio. Questa guerra è iniziata come scontro tra due imperi e ora America e Russia si sono messi d’accordo per spartirsi l’Ucraina.

    Speriamo che il conflitto finalmente cessi e non continui fino alla disfatta completa di Kiev e al massacro di altre migliaia di ucraini, e di russi. Ancora non si sa come andrà a finire il Piano di Pace concordato dai due capi imperiali, da Trump e da Putin, e contestato dagli europei: ma quel che è certo è che l’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata, e che il banchetto per dividersi le spoglie e le ricchezze del paese è iniziato. I governi corrotti dell’Ucraina – dopo avere seguito le sirene della Nato diretta dall’ex presidente americano Joe Biden, dopo avere seguito i proclami di Ursula von der Leyen e del governo Zelensky, che hanno spinto in maniera criminale il paese a abbandonare la sua neutralità e a non negoziare sull’autonomia del Donbas per combattere i russi “fino alla vittoria” – hanno mandato il loro paese e il loro popolo in rovina. Il paese passerà dal governo corrotto degli oligarchi ucraini amici di Zelensky (già implicato nei Pandora Papers) nelle mani di America e Russia, con qualche briciola concessa (forse) anche agli europei. Washington si è già messa d’accordo con Mosca per spartirsi il bottino. Business is business. Gli ucraini sono stati sfruttati come carne da macello.

    Se passerà il piano di pace di Trump, gran parte dei fondi di circa 250 miliardi di euro relativi ai beni congelati ai russi dall’inizio della guerra verranno gestiti in joint venture tra Russia e Usa. Il piano statunitense prevede che 100 miliardi di dollari di fondi russi congelati saranno investiti in uno “sforzo guidato dagli Stati Uniti per ricostruire e investire in Ucraina” e che gli Usa riceveranno il 50% dei profitti. Gli Stati Uniti hanno inoltre proposto che la parte rimanente sarà investita in un “veicolo di investimento separato tra Stati Uniti e Russia”.

    Il problema è che i soldi russi interessano anche agli europei. Il piano dell’Unione Europea prevede che “l’Ucraina sarà ricostruita attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati finché la Russia non risarcirà i danni causati all’Ucraina”. Gli europei puntavano a sequestrare i miliardi russi congelati in Europa per armare l’Ucraina: ora puntano invece a gestire i capitali russi per ricostruire l’Ucraina sotto il loro comando. Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione del Fondo Europeo per la ricostruzione dell’Ucraina senza però specificare come si finanzierà. Tutti vogliono partecipare al banchetto della ricostruzione ma con i soldi degli altri. Comunque la Ue prevede che i finanziamenti vengano erogati a pezzi, verificando di volta in volta i progressi compiuti da Kiev nella lotta contro la corruzione, nell’attuazione delle riforme democratiche e amministrative e nell’uso dei fondi Ue. Secondo questa prospettiva, l’Ucraina sarà sostanzialmente commissariata e diventerà una sorta di protettorato Ue. Invece gli americani, d’accordo con i russi, vorrebbero che l’Ucraina diventasse una sorta di loro protettorato. In ogni caso il popolo ucraino, condotto alla guerra da governi irresponsabili e corrotti, dovrà sopportare il giogo della servitù.

    Putin ha invaso illegalmente l’Ucraina. Ma resta il fatto che all’origine della guerra c’è stata la volontà assurda e irresponsabile dei governi ucraini, forse corrotti con i soldi americani, di lasciare che la Nato mettesse le sue basi e i suoi missili alle frontiere contro la Russia, secondo i piani di espansione militare antirussi già previsti 25 anni prima dal consigliere americano per la sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski. Putin è un tiranno ma ha reagito ai piani Nato un po’ come aveva reagito molti anni prima John Kennedy quando i sovietici cercarono di mettere i loro missili a Cuba, alle porte dell’America.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/24/piano-pace-ucraina-russia-usa-ue-spartizione-notizie/8205591/
    UN'ANALISI molto OBIETTIVA e VERITIERA! L’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso Enrico Grazzini Giornalista economico e saggista Il piano di pace preparato da Trump e Putin è una resa senza (quasi) condizioni per l’Ucraina ma è realistico. Quello dell'Ue invece non ha possibilità e i russi presto arriveranno a Kiev L’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso Icona dei commenti Commenti Donald Trump Guerra Russia Ucraina Unione Europea Siamo arrivati alla resa dei conti: l’Ucraina ha perso una guerra che non poteva vincere, come anche i bambini potevano capire fin dall’inizio. Questa guerra è iniziata come scontro tra due imperi e ora America e Russia si sono messi d’accordo per spartirsi l’Ucraina. Speriamo che il conflitto finalmente cessi e non continui fino alla disfatta completa di Kiev e al massacro di altre migliaia di ucraini, e di russi. Ancora non si sa come andrà a finire il Piano di Pace concordato dai due capi imperiali, da Trump e da Putin, e contestato dagli europei: ma quel che è certo è che l’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata, e che il banchetto per dividersi le spoglie e le ricchezze del paese è iniziato. I governi corrotti dell’Ucraina – dopo avere seguito le sirene della Nato diretta dall’ex presidente americano Joe Biden, dopo avere seguito i proclami di Ursula von der Leyen e del governo Zelensky, che hanno spinto in maniera criminale il paese a abbandonare la sua neutralità e a non negoziare sull’autonomia del Donbas per combattere i russi “fino alla vittoria” – hanno mandato il loro paese e il loro popolo in rovina. Il paese passerà dal governo corrotto degli oligarchi ucraini amici di Zelensky (già implicato nei Pandora Papers) nelle mani di America e Russia, con qualche briciola concessa (forse) anche agli europei. Washington si è già messa d’accordo con Mosca per spartirsi il bottino. Business is business. Gli ucraini sono stati sfruttati come carne da macello. Se passerà il piano di pace di Trump, gran parte dei fondi di circa 250 miliardi di euro relativi ai beni congelati ai russi dall’inizio della guerra verranno gestiti in joint venture tra Russia e Usa. Il piano statunitense prevede che 100 miliardi di dollari di fondi russi congelati saranno investiti in uno “sforzo guidato dagli Stati Uniti per ricostruire e investire in Ucraina” e che gli Usa riceveranno il 50% dei profitti. Gli Stati Uniti hanno inoltre proposto che la parte rimanente sarà investita in un “veicolo di investimento separato tra Stati Uniti e Russia”. Il problema è che i soldi russi interessano anche agli europei. Il piano dell’Unione Europea prevede che “l’Ucraina sarà ricostruita attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati finché la Russia non risarcirà i danni causati all’Ucraina”. Gli europei puntavano a sequestrare i miliardi russi congelati in Europa per armare l’Ucraina: ora puntano invece a gestire i capitali russi per ricostruire l’Ucraina sotto il loro comando. Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione del Fondo Europeo per la ricostruzione dell’Ucraina senza però specificare come si finanzierà. Tutti vogliono partecipare al banchetto della ricostruzione ma con i soldi degli altri. Comunque la Ue prevede che i finanziamenti vengano erogati a pezzi, verificando di volta in volta i progressi compiuti da Kiev nella lotta contro la corruzione, nell’attuazione delle riforme democratiche e amministrative e nell’uso dei fondi Ue. Secondo questa prospettiva, l’Ucraina sarà sostanzialmente commissariata e diventerà una sorta di protettorato Ue. Invece gli americani, d’accordo con i russi, vorrebbero che l’Ucraina diventasse una sorta di loro protettorato. In ogni caso il popolo ucraino, condotto alla guerra da governi irresponsabili e corrotti, dovrà sopportare il giogo della servitù. Putin ha invaso illegalmente l’Ucraina. Ma resta il fatto che all’origine della guerra c’è stata la volontà assurda e irresponsabile dei governi ucraini, forse corrotti con i soldi americani, di lasciare che la Nato mettesse le sue basi e i suoi missili alle frontiere contro la Russia, secondo i piani di espansione militare antirussi già previsti 25 anni prima dal consigliere americano per la sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski. Putin è un tiranno ma ha reagito ai piani Nato un po’ come aveva reagito molti anni prima John Kennedy quando i sovietici cercarono di mettere i loro missili a Cuba, alle porte dell’America. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/24/piano-pace-ucraina-russia-usa-ue-spartizione-notizie/8205591/
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    Blog | L'Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso
    "L'Ucraina ha perso una guerra che non poteva vincere, anche i bambini potevano capirlo". Dal blog
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  • Delitto Garlasco: il movente e il santuario della bozzola - FarWest 14/11/2025

    Cosa si nasconde dietro ai misteri del Santuario della Bozzola? Un luogo diventato oggetto di scandalo per abusi, ricatti, inspiegabili suicidi ed enigmi irrisolti su cui sarebbe importante fare luce, anche in merito a un possibile legame con il caso di Garlasco. Chiara Poggi potrebbe infatti aver scoperto dei segreti inconfessabili sul Santuario, tali da mettere in correlazione la sua morte con quello di cui lei sarebbe venuta a conoscenza. FarWest torna sul delitto, analizzando i possibili punti di contatto tra quanto accaduto il 13 agosto 2007 e i lati oscuri del santuario, a partire dalla testimonianza di Flavius Savu, condannato con l'accusa di estorsione proprio al vecchio rettore della Bozzola.

    https://youtu.be/Y3kai7mqlxg?si=2IJmvow3_yKurmVe
    Delitto Garlasco: il movente e il santuario della bozzola - FarWest 14/11/2025 Cosa si nasconde dietro ai misteri del Santuario della Bozzola? Un luogo diventato oggetto di scandalo per abusi, ricatti, inspiegabili suicidi ed enigmi irrisolti su cui sarebbe importante fare luce, anche in merito a un possibile legame con il caso di Garlasco. Chiara Poggi potrebbe infatti aver scoperto dei segreti inconfessabili sul Santuario, tali da mettere in correlazione la sua morte con quello di cui lei sarebbe venuta a conoscenza. FarWest torna sul delitto, analizzando i possibili punti di contatto tra quanto accaduto il 13 agosto 2007 e i lati oscuri del santuario, a partire dalla testimonianza di Flavius Savu, condannato con l'accusa di estorsione proprio al vecchio rettore della Bozzola. https://youtu.be/Y3kai7mqlxg?si=2IJmvow3_yKurmVe
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  • SE DIO NON ESISTE...
    E’ triste che Alice ed Ellen Kessler, due donne assolutamente ammirabili per avvenenza fisica, talento artistico, eleganza innata e simpatia umana, abbiano compiuto a mente fredda, togliendosi la vita, una delle azioni più aberranti, empie e sacrileghe che si possano immaginare.
    Dietro il loro suicido non c’è nemmeno l’attenuante di sofferenze indicibili o di gravissime invalidità permanenti, ma solo la proterva ed empia volontà di essere, fino alla fine, il dio di se stesse.

    E’ paradossale che fu proprio Umberto Orsini, amante ventennale di Ellen Kessler, ad affermare dagli schermi della tv,davanti a milioni di italiani, che “se Dio non esiste tutto è permesso”. Fu proprio Orsini infatti ad interpretare, nella trasposizione televisiva (1969) de I Fratelli Karamazov, la parte di Ivan, il personaggio di Dostoevskij che porta più lucidamente all’estremo il nichilismo moderno.
    Oggi anche non credenti capaci di analisi intelligenti e realistiche riconoscono che la fase di “cristianesimo zero” nella quale viviamo é quella del nichilismo assoluto.
    Emmanuel Todd, storico e antropologo francese di famiglia ebraica, battezzato cattolico ma tendenzialmente agnostico, riconosce che le “morali laiche “ possono funzionare nella fase del “cristianesimo zombie”, quando la religione è in declino ma non é scomparsa del tutto dal costume e dalle mentalità. Allora le soluzioni etiche di un Kant o di un Hegel possono sembrare sensate. Ma quando Cristo sparisce del tutto dall’orizzonte (persino da quello dei suoi ufficiali rappresentanti vaticani) emerge appieno la profezia del romanziere russo più profondo e quindi più grande della storia: “Se Dio non esiste, tutto è permesso”. O nichiismo o cristianesimo, Tertium non datur.
    E ancora il grande Fiodor Dostoevskij nella sua lettera a Nicolaj Strachov, afferma: «L’Occidente ha perduto Cristo; questa è la ragione per cui l’Occidente sta per morire, solo per questa ragione”. Lo scrisse nel 1871, quando ancora, forse, si poteva non capire.
    Non capirlo nel 2025 è solo immensa ignoranza spirituale.

    Martino Mora
    SE DIO NON ESISTE... E’ triste che Alice ed Ellen Kessler, due donne assolutamente ammirabili per avvenenza fisica, talento artistico, eleganza innata e simpatia umana, abbiano compiuto a mente fredda, togliendosi la vita, una delle azioni più aberranti, empie e sacrileghe che si possano immaginare. Dietro il loro suicido non c’è nemmeno l’attenuante di sofferenze indicibili o di gravissime invalidità permanenti, ma solo la proterva ed empia volontà di essere, fino alla fine, il dio di se stesse. E’ paradossale che fu proprio Umberto Orsini, amante ventennale di Ellen Kessler, ad affermare dagli schermi della tv,davanti a milioni di italiani, che “se Dio non esiste tutto è permesso”. Fu proprio Orsini infatti ad interpretare, nella trasposizione televisiva (1969) de I Fratelli Karamazov, la parte di Ivan, il personaggio di Dostoevskij che porta più lucidamente all’estremo il nichilismo moderno. Oggi anche non credenti capaci di analisi intelligenti e realistiche riconoscono che la fase di “cristianesimo zero” nella quale viviamo é quella del nichilismo assoluto. Emmanuel Todd, storico e antropologo francese di famiglia ebraica, battezzato cattolico ma tendenzialmente agnostico, riconosce che le “morali laiche “ possono funzionare nella fase del “cristianesimo zombie”, quando la religione è in declino ma non é scomparsa del tutto dal costume e dalle mentalità. Allora le soluzioni etiche di un Kant o di un Hegel possono sembrare sensate. Ma quando Cristo sparisce del tutto dall’orizzonte (persino da quello dei suoi ufficiali rappresentanti vaticani) emerge appieno la profezia del romanziere russo più profondo e quindi più grande della storia: “Se Dio non esiste, tutto è permesso”. O nichiismo o cristianesimo, Tertium non datur. E ancora il grande Fiodor Dostoevskij nella sua lettera a Nicolaj Strachov, afferma: «L’Occidente ha perduto Cristo; questa è la ragione per cui l’Occidente sta per morire, solo per questa ragione”. Lo scrisse nel 1871, quando ancora, forse, si poteva non capire. Non capirlo nel 2025 è solo immensa ignoranza spirituale. Martino Mora
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  • Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica.
    La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE!

    Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia

    “ZARATHUSTRA E IL COVID
     
    Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare.
    Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate.
    Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati.
    L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale.
    Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava.
    La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora.
    Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini.
    Evidentemente pare brutto dirlo.
    La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”.
    E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale.
    Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia.
    Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati.
    E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce.
    Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo.
    Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio.
    Augusto Sinagra”

    Source:
    https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19
    @CoE_RuleofLaw

    @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv
    @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto
    @boni_castellane

    @AmbasciataUSA @rusembitaly
    Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica. La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE! Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia “ZARATHUSTRA E IL COVID   Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare. Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate. Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati. L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale. Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava. La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora. Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini. Evidentemente pare brutto dirlo. La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”. E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale. Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia. Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati. E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce. Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo. Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio. Augusto Sinagra” Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19 @CoE_RuleofLaw @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto @boni_castellane @AmbasciataUSA @rusembitaly
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  • CIAK, SI CHIUDE!

    Un popolo totalmente a digiuno di cultura è un popolo senza spirito critico, e quindi controllabile.
    Non serve una scienza occulta per capirlo: è esattamente ciò che vogliono i signori seduti sugli scranni più decisivi del governo di questo paese.

    E ci voleva davvero del talento — credetemi — per tirare fuori dal cilindro una bestialità simile. Nel silenzio generale, nel disinteresse generale. Eppure è successo.

    Sì, perché se Sangiuliano era già riuscito a coprirsi di vergogna e ridicolo, il suo successore, Giuli, è riuscito nella sacra impresa di fare addirittura meglio.
    Un fuoriclasse del disastro.
    Un talento raro nel rendere il Ministero della Cultura un paradosso vivente: quello di chi chiede, con convinzione, di tagliare i fondi alla cultura che dovrebbe tutelare.

    E qui, signore e signori, la maschera cade del tutto: nessun pregiudizio politico, solo fatti.
    C’era la possibilità — questa volta sì — di ribaltare l’idea di un centrodestra privo di cultura, visione e passione per le arti.
    E invece no: dignità e credibilità vengono sacrificate in nome di una manovra “di bilancio” che odora di restaurazione culturale.
    Una retromarcia verso le retrovie, come non se ne vedevano da anni.
    E a farne le spese, ancora una volta, sarà il Cinema italiano.


    Siamo nel pieno della bufera: la Ragioneria dello Stato ha bloccato il piano del MIC che avrebbe dovuto reintegrare di 100 milioni il Fondo Cinema 2026, già falcidiato dalla legge di bilancio.
    Fin qui, tutto grave ma “ordinario”.
    Poi arriva il colpo di scena: il 11 novembre, Repubblica svela una mail del 17 ottobre indirizzata al Ministero dell’Economia, nella quale sarebbe stato lo stesso gabinetto di Giuli a suggerire di tagliare di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo.

    Sì, avete letto bene.
    Il taglio non arriva da fuori. Parte da dentro.
    Dal Ministero stesso.
    Dal ministro stesso.

    Un taglio di circa un terzo, con una riduzione che porterebbe il fondo dai 696 milioni attuali a circa 400 milioni nel 2026, e quasi 300 milioni nel 2027.
    Un ritorno al 2017, quando il settore arrancava, ma con un contesto oggi infinitamente più fragile.
    Ora ditemi voi: da che mondo è mondo, quale ministro chiede tagli al proprio ministero?
    O è follia, o è una linea precisa. E in entrambi i casi, è un disastro annunciato.


    E qui, sì, ci piace “pensare male”. Perché è facile prevedere dove andremo a finire:

    Il cinema italiano verrà ulteriormente penalizzato, lasciando spazio alle grandi produzioni internazionali — soprattutto statunitensi — che controllano i flussi economici e mediatici.

    Meno fondi significa meno sviluppo, e quindi un arretramento culturale e industriale: sopravviverà solo il cinema d’incasso facile, mentre il cinema d’autore scomparirà lentamente dai nostri schermi.

    Meno produzioni sul territorio, meno indotto, meno promozione per l’Italia stessa. Sparisce il marketing territoriale, resta solo un contenitore vuoto di storie importate.

    Addio ai giovani autori, ai tecnici, agli interpreti emergenti, ai ricercatori e agli studenti che ogni anno escono dai nostri atenei sognando un’industria viva.
    Il loro futuro è già scritto: disoccupazione culturale.


    Era difficile vent’anni fa. Oggi è impossibile.
    Un finale amaro che sa di titoli di coda per il cinema italiano.


    Riusciranno i nostri eroi dell’opposizione a farsi sentire?
    Mah.

    Da fuori, possiamo solo urlare il nostro disgusto e la nostra rabbia.
    Perché la cultura, in questo paese, viene ignorata quando le cose vanno bene e violentata quando vanno male.
    E per favore, basta scuse: non è colpa delle piattaforme, né dei social, né dell’intelligenza artificiale.

    Qui la colpa è una sola.
    Ed è fottutamente politica.
    Ed è profondamente umana.

    Fine.
    Ma senza applausi.

    #CinemaItaliano #CulturaSottoAttacco #Giuli #MIC #TagliAllaCultura #CiakSiChiude #RetromarciaVersoLeRetroVie #PoliticaCulturale #DifendiamoIlCinema
    🎬 CIAK, SI CHIUDE! Un popolo totalmente a digiuno di cultura è un popolo senza spirito critico, e quindi controllabile. Non serve una scienza occulta per capirlo: è esattamente ciò che vogliono i signori seduti sugli scranni più decisivi del governo di questo paese. E ci voleva davvero del talento — credetemi — per tirare fuori dal cilindro una bestialità simile. Nel silenzio generale, nel disinteresse generale. Eppure è successo. Sì, perché se Sangiuliano era già riuscito a coprirsi di vergogna e ridicolo, il suo successore, Giuli, è riuscito nella sacra impresa di fare addirittura meglio. Un fuoriclasse del disastro. Un talento raro nel rendere il Ministero della Cultura un paradosso vivente: quello di chi chiede, con convinzione, di tagliare i fondi alla cultura che dovrebbe tutelare. E qui, signore e signori, la maschera cade del tutto: nessun pregiudizio politico, solo fatti. C’era la possibilità — questa volta sì — di ribaltare l’idea di un centrodestra privo di cultura, visione e passione per le arti. E invece no: dignità e credibilità vengono sacrificate in nome di una manovra “di bilancio” che odora di restaurazione culturale. Una retromarcia verso le retrovie, come non se ne vedevano da anni. E a farne le spese, ancora una volta, sarà il Cinema italiano. 🎞️ Siamo nel pieno della bufera: la Ragioneria dello Stato ha bloccato il piano del MIC che avrebbe dovuto reintegrare di 100 milioni il Fondo Cinema 2026, già falcidiato dalla legge di bilancio. Fin qui, tutto grave ma “ordinario”. Poi arriva il colpo di scena: il 11 novembre, Repubblica svela una mail del 17 ottobre indirizzata al Ministero dell’Economia, nella quale sarebbe stato lo stesso gabinetto di Giuli a suggerire di tagliare di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo. Sì, avete letto bene. Il taglio non arriva da fuori. Parte da dentro. Dal Ministero stesso. Dal ministro stesso. 🤯 Un taglio di circa un terzo, con una riduzione che porterebbe il fondo dai 696 milioni attuali a circa 400 milioni nel 2026, e quasi 300 milioni nel 2027. Un ritorno al 2017, quando il settore arrancava, ma con un contesto oggi infinitamente più fragile. Ora ditemi voi: da che mondo è mondo, quale ministro chiede tagli al proprio ministero? O è follia, o è una linea precisa. E in entrambi i casi, è un disastro annunciato. E qui, sì, ci piace “pensare male”. Perché è facile prevedere dove andremo a finire: Il cinema italiano verrà ulteriormente penalizzato, lasciando spazio alle grandi produzioni internazionali — soprattutto statunitensi — che controllano i flussi economici e mediatici. Meno fondi significa meno sviluppo, e quindi un arretramento culturale e industriale: sopravviverà solo il cinema d’incasso facile, mentre il cinema d’autore scomparirà lentamente dai nostri schermi. Meno produzioni sul territorio, meno indotto, meno promozione per l’Italia stessa. Sparisce il marketing territoriale, resta solo un contenitore vuoto di storie importate. Addio ai giovani autori, ai tecnici, agli interpreti emergenti, ai ricercatori e agli studenti che ogni anno escono dai nostri atenei sognando un’industria viva. Il loro futuro è già scritto: disoccupazione culturale. Era difficile vent’anni fa. Oggi è impossibile. Un finale amaro che sa di titoli di coda per il cinema italiano. 🎞️💔 Riusciranno i nostri eroi dell’opposizione a farsi sentire? Mah. Da fuori, possiamo solo urlare il nostro disgusto e la nostra rabbia. Perché la cultura, in questo paese, viene ignorata quando le cose vanno bene e violentata quando vanno male. E per favore, basta scuse: non è colpa delle piattaforme, né dei social, né dell’intelligenza artificiale. Qui la colpa è una sola. Ed è fottutamente politica. Ed è profondamente umana. 🎬 Fine. Ma senza applausi. #CinemaItaliano #CulturaSottoAttacco #Giuli #MIC #TagliAllaCultura #CiakSiChiude #RetromarciaVersoLeRetroVie #PoliticaCulturale #DifendiamoIlCinema
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  • How to Book a Taxi from Wavre to Zaventem Airport Easily?

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    How to Book a Taxi from Wavre to Zaventem Airport Easily?
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  • Ecco la follia della Von der Leyen a cosa porta!
    Vi ricorda qualcosa?
    Germania potenzia l'esercito: diventerà il più forte d'Europa entro il 2029
    Il piano di Berlino: 80mila soldati e 120mila riservisti in più. Pistorius: "La Russia si sta preparando per un'altra guerra"
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/08/germania-riarmo-esercito-russia-nato-news/8188819/
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  • CARI AMICI, LA SOLA COSA DI CUI SI PARLA IN ITALIA E' LA ADORAZIONE DELLA DONNETTA DI PALAZZO CHIGI NEI CONFRONTI DI TRUMP. LA SI VEDE ESTASIATA QUANDO STRINGE LA MANO AL SUO GRANDE AMICO DONALD TRUMP. STAMANE SU ANSA E' APPARSA UNA NOTIZIA CHE MI HA STUPITA. QUESTA NOTIZIA, DOPO UN ATTIMO, E' SCOMPARSA!!! GLI STATI UNITI DEGLI USA CHIEDONO AGLI ITALIANI DI RICHIEDERE LA CITTADINANZA DEGLI STATES. IO NON DIVENTEREI MAI CITTADINA DEGLI USA. BUONA SERATA A TUTTI E UN ABBRACCIO.
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  • S.O.S. COMUNICAZIONE URGENTISSIMA E IMPORTANTE : FERMIAMO LO SCANDALO EDILIZIO PIÙ IMPORTANTE DELLA STORIA DI MILANO , LA (S)VENDITA DI SAN SIRO E DELLE AREE CIRCOSTANTI

    Carissime e carissimi,
    come saprete da stampa e TV in Consiglio Comunale è stata approvata la Delibera che prevede la più grande operazione di (S)vendita di un bene pubblico della storia di Milano. Lo Stadio Meazza e l’area circostante di oltre 280.000 mq verranno acquistati da Fondi finanziari esteri, proprietari di Inter e Milan, che vogliono demolirlo per fare spazio ad una speculazione edilizia di enormi proporzioni oltre a costruire un nuovo stadio al posto del Parco dei Capitani a 74 mt (= 80 PASSI) dalle abitazioni dei residenti.
    Per fermare la devastazione e il saccheggio del nostro quartiere è INDISPENSABILE fare un nuovo ricorso al TAR contro la vergognosa vendita del Meazza per demolirlo e raccogliere ancora firme e soldi per l’avvocato in base alle vostre possibilità.
    La Delibera confusa, contraddittoria e piena di lacune, presenta molti punti attaccabili e va impugnata prima del Rogito tra Comune e Fondi in modo da consentire che la Soprintendenza possa apporre il Vincolo .
    IN QUESTO MOMENTO PER PRIMA COSA SONO URGENTISSIME LE FIRME DELLE DELEGHE DEI RESIDENTI CORREDATE DA UNA FOTOCOPIA DELLA CI.
    Per questo vi invitiamo LUNEDI 13 dalle 17 alle 19 al ristorante la Barchetta di via Tesio dove due Avvocati raccoglieranno le deleghe per il nostro legale Stefano Nespor che ha già fatto i precedenti ricorsi pendenti al TAR, perché il Comune continua a cambiare “strumenti” amministrativi per arrivare alla vendita il prima possibile e aggirare tutte le norme possibili e immaginabili previste in questi casi.
    Se non vogliamo che il nostro quartiere diventi invivibile, con cantieri per 10 anni e polveri cariche di amianto, piombo e altre sostanze tossiche rilasciate durante la demolizione del Meazza, mettendo a rischio la salute nostra, dei nostri figli, degli anziani e dei fragili, VI INVITO AD ADERIRE SOLLECITAMENTE A QUESTO NUOVO RICORSO.
    Se lasciamo che scadano i tempi tecnici sarà tutto inutile e la nostra vita e la nostra salute diventeranno un incubo
    Per quanto riguarda i soldi per questo nuovo ricorso è possibile partecipare al crowdfunding oppure fare un versamento sul c/c dell’Associazione GVSS per bloccare la demolizione e difendere il quartiere San Siro la nostra salute e la storia di Milano.
    1) Crowdfunding https://gofund.me/eb10c45d
    (Puoi contribuire senza lasciare il 10% alla piattaforma scegliendo l’opzione “Altro”)

    2) Bonifico IBAN: IT98Q 050340 17560000 00006388 Intestato: Associazione Gruppo Verde San Siro - Causale: Contributo per ricorso al TAR contro il progetto nuovo stadio a San Siro 2025
    Per ulteriori informazioni, contattatemi.
    Grazie.
    silvana

    ALL VOLANTINO PER IL PASSAPAROLA
    S.O.S. COMUNICAZIONE URGENTISSIMA E IMPORTANTE : FERMIAMO LO SCANDALO EDILIZIO PIÙ IMPORTANTE DELLA STORIA DI MILANO , LA (S)VENDITA DI SAN SIRO E DELLE AREE CIRCOSTANTI Carissime e carissimi, come saprete da stampa e TV in Consiglio Comunale è stata approvata la Delibera che prevede la più grande operazione di (S)vendita di un bene pubblico della storia di Milano. Lo Stadio Meazza e l’area circostante di oltre 280.000 mq verranno acquistati da Fondi finanziari esteri, proprietari di Inter e Milan, che vogliono demolirlo per fare spazio ad una speculazione edilizia di enormi proporzioni oltre a costruire un nuovo stadio al posto del Parco dei Capitani a 74 mt (= 80 PASSI) dalle abitazioni dei residenti. Per fermare la devastazione e il saccheggio del nostro quartiere è INDISPENSABILE fare un nuovo ricorso al TAR contro la vergognosa vendita del Meazza per demolirlo e raccogliere ancora firme e soldi per l’avvocato in base alle vostre possibilità. La Delibera confusa, contraddittoria e piena di lacune, presenta molti punti attaccabili e va impugnata prima del Rogito tra Comune e Fondi in modo da consentire che la Soprintendenza possa apporre il Vincolo . IN QUESTO MOMENTO PER PRIMA COSA SONO URGENTISSIME LE FIRME DELLE DELEGHE DEI RESIDENTI CORREDATE DA UNA FOTOCOPIA DELLA CI. Per questo vi invitiamo LUNEDI 13 dalle 17 alle 19 al ristorante la Barchetta di via Tesio dove due Avvocati raccoglieranno le deleghe per il nostro legale Stefano Nespor che ha già fatto i precedenti ricorsi pendenti al TAR, perché il Comune continua a cambiare “strumenti” amministrativi per arrivare alla vendita il prima possibile e aggirare tutte le norme possibili e immaginabili previste in questi casi. Se non vogliamo che il nostro quartiere diventi invivibile, con cantieri per 10 anni e polveri cariche di amianto, piombo e altre sostanze tossiche rilasciate durante la demolizione del Meazza, mettendo a rischio la salute nostra, dei nostri figli, degli anziani e dei fragili, VI INVITO AD ADERIRE SOLLECITAMENTE A QUESTO NUOVO RICORSO. Se lasciamo che scadano i tempi tecnici sarà tutto inutile e la nostra vita e la nostra salute diventeranno un incubo Per quanto riguarda i soldi per questo nuovo ricorso è possibile partecipare al crowdfunding oppure fare un versamento sul c/c dell’Associazione GVSS per bloccare la demolizione e difendere il quartiere San Siro la nostra salute e la storia di Milano. 1) Crowdfunding https://gofund.me/eb10c45d (Puoi contribuire senza lasciare il 10% alla piattaforma scegliendo l’opzione “Altro”) 2) Bonifico IBAN: IT98Q 050340 17560000 00006388 Intestato: Associazione Gruppo Verde San Siro - Causale: Contributo per ricorso al TAR contro il progetto nuovo stadio a San Siro 2025 Per ulteriori informazioni, contattatemi. Grazie. silvana ALL VOLANTINO PER IL PASSAPAROLA
    GOFUND.ME
    Fermiamo l'abbattimento del Meazza!, organized by AGVSS Associazione Gruppo Verde San Siro
    RISTRUTTURIAMO INSIEME LO STADIO DI SAN SIRO! Lo Stadio d… AGVSS Associazione Gruppo Verde San Siro ha bisogno del tuo sostegno per Fermiamo l'abbattimento del Meazza!
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