• Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA!
    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
    https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA! Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
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  • saldatrice laser prezzo
    https://www.mopalaser.com/welder/
    Scopri la saldatrice laser di MopaLaser: precisione, velocità e risultati impeccabili a un prezzo competitivo. Ideale per metalli e applicazioni industriali, garantisce efficienza e qualità professionale. Investi nella tecnologia del futuro con MopaLaser, affidabilità senza compromessi.
    \#saldatricelaser, #tecnologialaser, #MopaLaser

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  • Si possono già distinguere almeno due fasi in questa "guerra a distanza".
    1) L'iperesaltazione israeliana del primo giorno per il lancio dell'operazione "Rising Lion", con Netanyahu che, al secondo giorno, annuncia il pieno dominio sui cieli di Teheran.
    2) La reazione iraniana con l'esaltazione israeliana che va a scemare, fino al tradizionale gioco della "carta della vittima" da parte dello stesso Netanyahu per forzare l'intervento diretto (sul piano logistico è già un dato di fatto) USA contro l'Iran. Curioso, in questo senso, anche il fatto che lo stesso governo israeliano sia passato dal "non pubblicate foto e video dell'impatto dei missili iraniani" (per non ferire il morale della popolazione) al "pubblicate qualsiasi cosa" (strategia seguita, ovviamente, anche dai nostri mezzi di informazione), compreso lo scontro a muso duro tra Ben Gvir (quello che vuole la pulizia etnica a Gaza) ed il capo del Mossad. Con Ben Gvir che si lamenta perché, probabilmente, la guerra all'Iran ruba risorse al suo piano di sterminio (oltre 250 milioni di dollari al giorno, e consideriamo che solo nell'ultimo anno dell'amministrazione Biden Israele si è preso 20 miliardi di dollari dagli Stati Uniti; mentre, tradizionalmente, tale aiuto si è sempre aggirato intorno ai 5/6 miliardi annui, donazioni private compresse; e magari ricordiamo pure che Israele è l'unico Stato che non deve rendere conto a Washington su come investe i soldi ricevuti).
    Ad ogni modo, quello di spendere tutto al primo colpo è una tradizione conclamata nella dottrina militare israeliana, talvolta coronata da successo (1967), altre volte no (2006). Ed anche in questo caso i risultati sul terreno sono abbastanza deludenti (fatta eccezione per l'uccisione di alti ufficiali dei pasdaran e scienziati iraniani, sempre che l'uccisione di civili possa essere considerato come successo militare). Il programma nucleare iraniano è scalfito solo in parte e le capacità di risposta di Tehran sono quasi intatte.
    Se il conflitto dovesse prolungarsi, la posizione di Tel Aviv potrebbe ulteriormente compromettersi. Se gli USA intervengono direttamente bisognerà valutare in che modo lo faranno. I dubbi di Trump, infatti, sono determinati dal rischio di non ottenere una reale vittoria spendibile sul piano della propaganda interna agli USA e all'Occidente più in generale. Russia e Cina difficilmente consentiranno un comunque assai difficile "cambio di regime" e gli USA potrebbero rischiare una inutile "vittoria di Pirro" con un'azione che avrebbe quasi esclusivamente un valore simbolico (gli iraniani, probabilmente, stanno già procedendo ad evacuazione e smantellamento degli eventuali obiettivi).
    Dunque, senza la sicurezza del cambio di regime gli USA non agiranno, o lo faranno in modo parziale.
    In conclusione, ed in riferimento alla Cina, è curioso il fatto che l'attacco israeliano sia arrivato a pochi giorni dall'inaugurazione della ferrovia Pechino-Tehran, ramo fondamentale della Nuova Via della Seta: segno inequivocabile del fatto che (a prescindere dalle dichiarazioni di facciata), questo "nuovo" conflitto ha ragioni ben più ampie di quanto si possa pensare.

    Daniele Perra
    Si possono già distinguere almeno due fasi in questa "guerra a distanza". 1) L'iperesaltazione israeliana del primo giorno per il lancio dell'operazione "Rising Lion", con Netanyahu che, al secondo giorno, annuncia il pieno dominio sui cieli di Teheran. 2) La reazione iraniana con l'esaltazione israeliana che va a scemare, fino al tradizionale gioco della "carta della vittima" da parte dello stesso Netanyahu per forzare l'intervento diretto (sul piano logistico è già un dato di fatto) USA contro l'Iran. Curioso, in questo senso, anche il fatto che lo stesso governo israeliano sia passato dal "non pubblicate foto e video dell'impatto dei missili iraniani" (per non ferire il morale della popolazione) al "pubblicate qualsiasi cosa" (strategia seguita, ovviamente, anche dai nostri mezzi di informazione), compreso lo scontro a muso duro tra Ben Gvir (quello che vuole la pulizia etnica a Gaza) ed il capo del Mossad. Con Ben Gvir che si lamenta perché, probabilmente, la guerra all'Iran ruba risorse al suo piano di sterminio (oltre 250 milioni di dollari al giorno, e consideriamo che solo nell'ultimo anno dell'amministrazione Biden Israele si è preso 20 miliardi di dollari dagli Stati Uniti; mentre, tradizionalmente, tale aiuto si è sempre aggirato intorno ai 5/6 miliardi annui, donazioni private compresse; e magari ricordiamo pure che Israele è l'unico Stato che non deve rendere conto a Washington su come investe i soldi ricevuti). Ad ogni modo, quello di spendere tutto al primo colpo è una tradizione conclamata nella dottrina militare israeliana, talvolta coronata da successo (1967), altre volte no (2006). Ed anche in questo caso i risultati sul terreno sono abbastanza deludenti (fatta eccezione per l'uccisione di alti ufficiali dei pasdaran e scienziati iraniani, sempre che l'uccisione di civili possa essere considerato come successo militare). Il programma nucleare iraniano è scalfito solo in parte e le capacità di risposta di Tehran sono quasi intatte. Se il conflitto dovesse prolungarsi, la posizione di Tel Aviv potrebbe ulteriormente compromettersi. Se gli USA intervengono direttamente bisognerà valutare in che modo lo faranno. I dubbi di Trump, infatti, sono determinati dal rischio di non ottenere una reale vittoria spendibile sul piano della propaganda interna agli USA e all'Occidente più in generale. Russia e Cina difficilmente consentiranno un comunque assai difficile "cambio di regime" e gli USA potrebbero rischiare una inutile "vittoria di Pirro" con un'azione che avrebbe quasi esclusivamente un valore simbolico (gli iraniani, probabilmente, stanno già procedendo ad evacuazione e smantellamento degli eventuali obiettivi). Dunque, senza la sicurezza del cambio di regime gli USA non agiranno, o lo faranno in modo parziale. In conclusione, ed in riferimento alla Cina, è curioso il fatto che l'attacco israeliano sia arrivato a pochi giorni dall'inaugurazione della ferrovia Pechino-Tehran, ramo fondamentale della Nuova Via della Seta: segno inequivocabile del fatto che (a prescindere dalle dichiarazioni di facciata), questo "nuovo" conflitto ha ragioni ben più ampie di quanto si possa pensare. Daniele Perra
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  • laser rimuovi ruggine
    https://www.mopalaser.com/laser-rust-remover/
    Il laser rimuovi ruggine è una soluzione innovativa per eliminare la ruggine da metalli senza danneggiare la superficie. Efficiente, ecologico e preciso, è ideale per industrie, officine e restauratori. Riduce i tempi di lavoro e migliora i risultati finali.

    #LaserRimuoviRuggine #PuliziaLaser #RimozioneRuggine #TecnologiaLaser #PuliziaIndustriale #RestauroMetalli #LaserProfessionale
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  • DOPO UNA BATOSTA di TALI PROPORZIONI DOVREBBERO DARE le DIMISSIONI in MASSA!
    Referendum: niente quorum, affluenza al 30,5%. Fazzolari: ‘Governo più forte’. Landini: ‘Battaglia continua’. Conte: ‘Rispetto per i 15 milioni’. Diretta
    Nei quattro quesiti sul lavoro i sì tra l'86 e l88% . Sopra il 60% per quello relativo alla cittadinanza. Schlein: "Ne riparliamo alle politiche"
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/referendum-2025-risultati-quorum-affluenza-notizie-diretta-oggi/8020157/
    DOPO UNA BATOSTA di TALI PROPORZIONI DOVREBBERO DARE le DIMISSIONI in MASSA! Referendum: niente quorum, affluenza al 30,5%. Fazzolari: ‘Governo più forte’. Landini: ‘Battaglia continua’. Conte: ‘Rispetto per i 15 milioni’. Diretta Nei quattro quesiti sul lavoro i sì tra l'86 e l88% . Sopra il 60% per quello relativo alla cittadinanza. Schlein: "Ne riparliamo alle politiche" https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/referendum-2025-risultati-quorum-affluenza-notizie-diretta-oggi/8020157/
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    Referendum: niente quorum, affluenza al 30,5%. Fazzolari: 'Governo più forte'. Landini: 'Battaglia continua'. Conte: 'Rispetto per i 15 milioni'. Diretta - Il Fatto Quotidiano
    Affluenza al 22,7% nel primo giorno di voto. Per il leader di Italia viva i quesiti sul lavoro erano "ideologici". Il leghista: "Cittadinanza non è regalo"
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  • COLPO DI SCENA NEL DELITTO DI GARLASCO.
    «Per la nuova tecnologia il materiale genetico è di Sempio»: la genetista parla del delitto di Garlasco
    Per Marina Baldi, docente di genetica al master di criminalità forense della Sapienza, non è sorprendente che le perizie possano dare risultati apparentemente contraddittori a distanza..
    https://www.ilmattino.it/AMP/schede/marina_baldi_genetista_intervista_sempio_garlasco_dna_tracce_chiara_poggi-8885998.html
    COLPO DI SCENA NEL DELITTO DI GARLASCO. «Per la nuova tecnologia il materiale genetico è di Sempio»: la genetista parla del delitto di Garlasco Per Marina Baldi, docente di genetica al master di criminalità forense della Sapienza, non è sorprendente che le perizie possano dare risultati apparentemente contraddittori a distanza.. https://www.ilmattino.it/AMP/schede/marina_baldi_genetista_intervista_sempio_garlasco_dna_tracce_chiara_poggi-8885998.html
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    «Per la nuova tecnologia il materiale genetico è di Sempio»: la genetista parla del delitto di Garlasco
    Per Marina Baldi, docente di genetica al master di criminalità forense della Sapienza, non è sorprendente che le perizie possano dare risultati apparentemente contraddittori a distanza...
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  • Garlasco, si allunga la lista di persone a cui sarà prelevato il Dna. Chiara Poggi e le ricerche sul Santuario della Bozzola
    di F. Q.
    La decisione della gip di dare la possibilità di ampliare l'elenco di nomi di chi sarà sottoposto al test. Intanto vengono acquisiti gli atti del processo per l'estorsione "a luci rosse" ai danni di un religioso del luogo di culto


    Le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa. Gli amici di Marco Poggi. Gli investigatori che entrarono per primi nella casa di Garlasco, il medico legale. Ma non solo. Si allungherà la lista di persone a cui sarà prelevato il dna nella nuova inchiesta della procura di Pavia sull’omicidio della ragazza di 26 anni, trovata morta a casa sua il 13 agosto 2007. La decisione è della giudice Daniela Garlaschelli che ha dato la possibilità di ampliare la rosa a tutte le parti. Avvocati e consulenti stanno quindi valutando se richiedere il prelievo – che avverrà in una clinica di Milano – anche per altri. Al momento nella lista ci sono le gemelle Cappa, gli amici di Marco Poggi e Andrea Sempio – al momento, per quanto se ne sa, l’unico indagato – Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti e infine Marco Panzarasa, amico di Chiara Poggi e Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e – come noto – condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.

    La Procura di Pavia ha acquisito anche gli atti dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex rettore del santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali. Il religioso molto conosciuto nel territorio pavese fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni, poi condannati. L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, in alcune interviste ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuale avvenuti anni prima al santuario. Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza, nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare. Per quel ricatto a don Vitali sono stati condannati Flavius Savu e Florin Tanasie, che al momento della condanna erano però irreperibili. E’ invece in carcere a Pavia per omicidio Cleu Stefanescu, nipote di Savu, che, scrive la Provincia pavese, ha consegnato ai suoi legali un memoriale in cui sostiene di avere saputo dallo zio di un legame fra l’omicidio di Chiara e l’inchiesta sul santuario, naturalmente tutto da verificare.

    Oggi è il Corriere della Sera che torna su quella storia torbida. Il santuario è legato a continue chiacchiere che c’è da capire quanto abbiano elemento di concretezza: sospetti abusi, voci di festini hot, perfino messe nere o pedofilia. Qui gli investigatori avranno un compito che può avere un doppio significato: non solo capire se davvero ci possano essere collegamenti tra queste ricostruzioni e l’omicidio di Chiara Poggi, ma anche eventualmente sgomberare il campo una volta per tutte da eventuali dubbi e dicerie, per non lasciare sospetti o ancora margini a ulteriori obiezioni. Il punto di partenza, secondo i carabinieri di Milano, sono le due ricerche che la vittima effettuò sul Santuario della Bozzola, conservate senza una apparente ragione in una pen-drive insieme ad articoli sugli abusi sessuali nella Chiesa americana. La prima ricerca risale alle 11.06 del 26 luglio, la seconda alle 15.41 del primo agosto, pochi giorni prima del delitto. In entrambi i casi aveva visualizzato e scaricato una foto del Santuario dal pc del lavoro. L’interesse di Chiara Poggi per il Santuario non è mai emerso finora né ne ha parlato Stasi o altri familiari. Per questo la Procura acquisirà gli atti del processo del 2014 sull’estorsione ai religiosi sia i messaggi audio che Paola Cappa ha inviato al suo ex agente Francesco Chiesa Soprani. In più potrebbero essere sentiti anche gli ex colleghi di lavoro di Chiara Poggi (all’epoca lavorava in un’azienda di via Savona, in centro a Milano).

    Un primo passaggio significativo della nuova inchiesta sul caso di Garlasco sarà il 17 giugno, quando è in programma l’incidente probatorio sui reperti rianalizzati con nuove tecniche o mai repertati. Su tutti domina un quesito posto dal gip: “L’analisi tecnica dei profili genetici estrapolati dai margini ungueali” di Chiara “ottenuti dal perito Prof. Francesco De Stefano“, che effettuò la perizia nel processo di secondo grado bis a carico di Stasi. Li dichiarò inutilizzabili per comparazioni e ora i periti dovranno verificare di nuovo “la possibilità di ritenere utilizzabili per un confronto, allo stato attuale della tecnica e della scienza” quei risultati. Il confronto con il Dna di Sempio, ma anche con “le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine”. E’ per questo saranno sottoposti al prelievo del Dna diverse persone tra quelle vicine alla vittima e quelle che indagarono.

    La questione del Dna trovato sulle unghie della ragazza uccisa è tra le lacune della prima inchiesta su cui la difesa di Stasi ha battuto spesso in questi anni. Una consulenza della Procura di Pavia attribuisce quel materiale genetico a Sempio. Se n’era già parlato nel processo d’appello bis: i margini delle unghie prelevati dal cadavere non furono analizzati con il metodo “a lavaggio”, più sensibile, e, quando lo fece il perito sette anni dopo, riuscì ad isolare un cromosoma Y, maschile, ma non un profilo completo perché i reperti erano troppo degradati. Fu anche questa la ragione di due procedimenti archiviati a carico di Sempio.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/01/garlasco-si-allunga-la-lista-di-persone-a-cui-sara-prelevato-il-dna-chiara-poggi-e-le-ricerche-sul-santuario-della-bozzola/8010685/
    Garlasco, si allunga la lista di persone a cui sarà prelevato il Dna. Chiara Poggi e le ricerche sul Santuario della Bozzola di F. Q. La decisione della gip di dare la possibilità di ampliare l'elenco di nomi di chi sarà sottoposto al test. Intanto vengono acquisiti gli atti del processo per l'estorsione "a luci rosse" ai danni di un religioso del luogo di culto Le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa. Gli amici di Marco Poggi. Gli investigatori che entrarono per primi nella casa di Garlasco, il medico legale. Ma non solo. Si allungherà la lista di persone a cui sarà prelevato il dna nella nuova inchiesta della procura di Pavia sull’omicidio della ragazza di 26 anni, trovata morta a casa sua il 13 agosto 2007. La decisione è della giudice Daniela Garlaschelli che ha dato la possibilità di ampliare la rosa a tutte le parti. Avvocati e consulenti stanno quindi valutando se richiedere il prelievo – che avverrà in una clinica di Milano – anche per altri. Al momento nella lista ci sono le gemelle Cappa, gli amici di Marco Poggi e Andrea Sempio – al momento, per quanto se ne sa, l’unico indagato – Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti e infine Marco Panzarasa, amico di Chiara Poggi e Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e – come noto – condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. La Procura di Pavia ha acquisito anche gli atti dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex rettore del santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali. Il religioso molto conosciuto nel territorio pavese fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni, poi condannati. L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, in alcune interviste ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuale avvenuti anni prima al santuario. Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza, nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare. Per quel ricatto a don Vitali sono stati condannati Flavius Savu e Florin Tanasie, che al momento della condanna erano però irreperibili. E’ invece in carcere a Pavia per omicidio Cleu Stefanescu, nipote di Savu, che, scrive la Provincia pavese, ha consegnato ai suoi legali un memoriale in cui sostiene di avere saputo dallo zio di un legame fra l’omicidio di Chiara e l’inchiesta sul santuario, naturalmente tutto da verificare. Oggi è il Corriere della Sera che torna su quella storia torbida. Il santuario è legato a continue chiacchiere che c’è da capire quanto abbiano elemento di concretezza: sospetti abusi, voci di festini hot, perfino messe nere o pedofilia. Qui gli investigatori avranno un compito che può avere un doppio significato: non solo capire se davvero ci possano essere collegamenti tra queste ricostruzioni e l’omicidio di Chiara Poggi, ma anche eventualmente sgomberare il campo una volta per tutte da eventuali dubbi e dicerie, per non lasciare sospetti o ancora margini a ulteriori obiezioni. Il punto di partenza, secondo i carabinieri di Milano, sono le due ricerche che la vittima effettuò sul Santuario della Bozzola, conservate senza una apparente ragione in una pen-drive insieme ad articoli sugli abusi sessuali nella Chiesa americana. La prima ricerca risale alle 11.06 del 26 luglio, la seconda alle 15.41 del primo agosto, pochi giorni prima del delitto. In entrambi i casi aveva visualizzato e scaricato una foto del Santuario dal pc del lavoro. L’interesse di Chiara Poggi per il Santuario non è mai emerso finora né ne ha parlato Stasi o altri familiari. Per questo la Procura acquisirà gli atti del processo del 2014 sull’estorsione ai religiosi sia i messaggi audio che Paola Cappa ha inviato al suo ex agente Francesco Chiesa Soprani. In più potrebbero essere sentiti anche gli ex colleghi di lavoro di Chiara Poggi (all’epoca lavorava in un’azienda di via Savona, in centro a Milano). Un primo passaggio significativo della nuova inchiesta sul caso di Garlasco sarà il 17 giugno, quando è in programma l’incidente probatorio sui reperti rianalizzati con nuove tecniche o mai repertati. Su tutti domina un quesito posto dal gip: “L’analisi tecnica dei profili genetici estrapolati dai margini ungueali” di Chiara “ottenuti dal perito Prof. Francesco De Stefano“, che effettuò la perizia nel processo di secondo grado bis a carico di Stasi. Li dichiarò inutilizzabili per comparazioni e ora i periti dovranno verificare di nuovo “la possibilità di ritenere utilizzabili per un confronto, allo stato attuale della tecnica e della scienza” quei risultati. Il confronto con il Dna di Sempio, ma anche con “le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine”. E’ per questo saranno sottoposti al prelievo del Dna diverse persone tra quelle vicine alla vittima e quelle che indagarono. La questione del Dna trovato sulle unghie della ragazza uccisa è tra le lacune della prima inchiesta su cui la difesa di Stasi ha battuto spesso in questi anni. Una consulenza della Procura di Pavia attribuisce quel materiale genetico a Sempio. Se n’era già parlato nel processo d’appello bis: i margini delle unghie prelevati dal cadavere non furono analizzati con il metodo “a lavaggio”, più sensibile, e, quando lo fece il perito sette anni dopo, riuscì ad isolare un cromosoma Y, maschile, ma non un profilo completo perché i reperti erano troppo degradati. Fu anche questa la ragione di due procedimenti archiviati a carico di Sempio. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/01/garlasco-si-allunga-la-lista-di-persone-a-cui-sara-prelevato-il-dna-chiara-poggi-e-le-ricerche-sul-santuario-della-bozzola/8010685/
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  • Il cerchio si sta chiudendo sempre più verso i veri colpevoli. Le indagini sono state depistate scientemente.
    Garlasco, "Sempio era nella villetta il giorno del delitto di Chiara Poggi"
    I nuovi elementi, emersi dalle ultime indagini dei carabinieri, lo geolocalizzerebbero sulla scena del crimine...

    Ci sarebbero elementi che collocano Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e oggi indagato, nella villetta di Garlasco proprio la mattina del 13 agosto 2007 mentre la 26enne veniva colpita a morte con un oggetto mai identificato né ritrovato.

    Quasi certamente questi quattro o cinque elementi saranno messi sul tavolo oggi alle 14 dal procuratore Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Civardi, e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, che sentiranno in procura Sempio. I nuovi elementi, emersi dalle ultime indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, geolocalizzerebbero l’allora 19enne sulla scena del crimine e non a casa con il padre e poi in una libreria a Vigevano, come dallo stesso da sempre dichiarato (con tanto di scontrino del parcheggio).

    Tutto questo in attesa dei risultati dell’incidente probatorio sul dna trovato sotte le unghie di Chiara, che secondo l’ipotesi dei magistrati sarebbe quello dello stesso Andrea Sempio. Non è ancora noto se l’indagato risponderà alle domande dei pm o se si avvarrà – come permesso dalla legge – della facoltà di non rispondere.

    In contemporanea, in un’altra stanza della procura di Pavia, arriverà anche Alberto Stasi – che sta finendo di espiare la condanna a 16 anni di carcere per l’omicidio dell’allora fidanzata Chiara – che sarà sentito come “testimone assistito“. A Venezia, invece, verrà ascoltato anche Marco Poggi, il fratello della vittima. I tre saranno chiamati a chiarire i tanti punti ancora poco chiari e i nuovi elementi emersi. Convocazioni separate ma in contemporanea, per evitare eventuali fughe di notizie come si è già verificato in questi mesi.

    Dopo 18 anni il caso è stato riaperto e, tra comprensibili difficoltà tecniche per il tempo trascorso, per la prima volta ad essere in discussione è la ricostruzione di un’unica persona sulla scena dell’omicidio che ha sorpreso Chiara senza nemmeno darle il tempo di difendersi.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/20/garlasco-nuovi-elementi-sempio-nella-villetta-giorno-delitto-chiara-poggi-news/7995149/
    Il cerchio si sta chiudendo sempre più verso i veri colpevoli. Le indagini sono state depistate scientemente. Garlasco, "Sempio era nella villetta il giorno del delitto di Chiara Poggi" I nuovi elementi, emersi dalle ultime indagini dei carabinieri, lo geolocalizzerebbero sulla scena del crimine... Ci sarebbero elementi che collocano Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e oggi indagato, nella villetta di Garlasco proprio la mattina del 13 agosto 2007 mentre la 26enne veniva colpita a morte con un oggetto mai identificato né ritrovato. Quasi certamente questi quattro o cinque elementi saranno messi sul tavolo oggi alle 14 dal procuratore Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Civardi, e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, che sentiranno in procura Sempio. I nuovi elementi, emersi dalle ultime indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, geolocalizzerebbero l’allora 19enne sulla scena del crimine e non a casa con il padre e poi in una libreria a Vigevano, come dallo stesso da sempre dichiarato (con tanto di scontrino del parcheggio). Tutto questo in attesa dei risultati dell’incidente probatorio sul dna trovato sotte le unghie di Chiara, che secondo l’ipotesi dei magistrati sarebbe quello dello stesso Andrea Sempio. Non è ancora noto se l’indagato risponderà alle domande dei pm o se si avvarrà – come permesso dalla legge – della facoltà di non rispondere. In contemporanea, in un’altra stanza della procura di Pavia, arriverà anche Alberto Stasi – che sta finendo di espiare la condanna a 16 anni di carcere per l’omicidio dell’allora fidanzata Chiara – che sarà sentito come “testimone assistito“. A Venezia, invece, verrà ascoltato anche Marco Poggi, il fratello della vittima. I tre saranno chiamati a chiarire i tanti punti ancora poco chiari e i nuovi elementi emersi. Convocazioni separate ma in contemporanea, per evitare eventuali fughe di notizie come si è già verificato in questi mesi. Dopo 18 anni il caso è stato riaperto e, tra comprensibili difficoltà tecniche per il tempo trascorso, per la prima volta ad essere in discussione è la ricostruzione di un’unica persona sulla scena dell’omicidio che ha sorpreso Chiara senza nemmeno darle il tempo di difendersi. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/20/garlasco-nuovi-elementi-sempio-nella-villetta-giorno-delitto-chiara-poggi-news/7995149/
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  • Secondo uno studio, il 78% delle morti infantili improvvise si verifica entro pochi giorni dalla somministrazione dei vaccini.

    Uno studio approfondito ha confermato che la stragrande maggioranza dei casi di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) si verifica entro la prima settimana successiva alle vaccinazioni infantili di routine.

    TRADUZIONE ARTICOLO:

    Lo studio ha analizzato i dati ufficiali del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti.

    Le statistiche del database VAERS sono state combinate con ricerche sottoposte a revisione paritaria per un'analisi innovativa.

    In modo allarmante, lo studio ha rilevato che un sorprendente 78% dei decessi per SIDS si verifica entro 7 giorni dalla somministrazione del vaccino.

    Sorprendentemente, il 58% delle morti infantili improvvise si è verificato entro soli tre giorni dalla somministrazione del vaccino.
    Inoltre, due giorni dopo la vaccinazione si è registrato un aumento di 69 volte dei decessi rispetto alle aspettative iniziali.

    I risultati sono stati confermati in sei distinti studi sottoposti a revisione paritaria.

    Lo studio è stato condotto dal Dott. Neil Z. Miller dell'Institute of Medical and Scientific Inquiry di Santa Fe, New Mexico.

    I risultati sono stati pubblicati sulla rinomata rivista Toxicology Reports.



    CLICCA QUI PER LEGGERE LO STUDIO ORIGINALE

    Lo studio ha analizzato 2.605 decessi infantili segnalati al VAERS tra il 1990 e il 2019.

    "L'eccesso di decessi durante questi primi periodi post-vaccinazione è stato statisticamente significativo", hanno concluso i ricercatori.

    "Hai portato un neonato sano in ambulatorio, gli hai fatto una serie di vaccini e poi lo hai trovato morto.

    “La maggior parte dei decessi avviene il primo giorno [dopo la vaccinazione], il giorno zero.



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    #vannifrajese #giovannifrajese #piccolelucinelbuio #frajeseofficial #dati #studi #vaccinazioni #mortalità #infantile #vaers

    Fonte:

    https://t.me/vannifrajeseofficial
    Secondo uno studio, il 78% delle morti infantili improvvise si verifica entro pochi giorni dalla somministrazione dei vaccini. ▶️ Uno studio approfondito ha confermato che la stragrande maggioranza dei casi di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) si verifica entro la prima settimana successiva alle vaccinazioni infantili di routine. 📝 TRADUZIONE ARTICOLO: Lo studio ha analizzato i dati ufficiali del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti. Le statistiche del database VAERS sono state combinate con ricerche sottoposte a revisione paritaria per un'analisi innovativa. In modo allarmante, lo studio ha rilevato che un sorprendente 78% dei decessi per SIDS si verifica entro 7 giorni dalla somministrazione del vaccino. Sorprendentemente, il 58% delle morti infantili improvvise si è verificato entro soli tre giorni dalla somministrazione del vaccino. Inoltre, due giorni dopo la vaccinazione si è registrato un aumento di 69 volte dei decessi rispetto alle aspettative iniziali. I risultati sono stati confermati in sei distinti studi sottoposti a revisione paritaria. Lo studio è stato condotto dal Dott. Neil Z. Miller dell'Institute of Medical and Scientific Inquiry di Santa Fe, New Mexico. I risultati sono stati pubblicati sulla rinomata rivista Toxicology Reports. 🔗 CLICCA QUI PER LEGGERE LO STUDIO ORIGINALE Lo studio ha analizzato 2.605 decessi infantili segnalati al VAERS tra il 1990 e il 2019. "L'eccesso di decessi durante questi primi periodi post-vaccinazione è stato statisticamente significativo", hanno concluso i ricercatori. "Hai portato un neonato sano in ambulatorio, gli hai fatto una serie di vaccini e poi lo hai trovato morto. “La maggior parte dei decessi avviene il primo giorno [dopo la vaccinazione], il giorno zero. 🔗 CLICCA QUI: https://slaynews.com/news/78-sudden-infant-deaths-days-vaccines-study-finds/ PER LEGGERE L'ARTICOLO ORIGINALE COMPLETO #vannifrajese #giovannifrajese #piccolelucinelbuio #frajeseofficial #dati #studi #vaccinazioni #mortalità #infantile #vaers Fonte: 👇👇👇 https://t.me/vannifrajeseofficial
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  • Hanno distrutto la sanità italiana!
    Ecco i risultati...
    Reparti di Medicina pieni, mancano posti letto e personale - Sanità - Ansa.it
    Gli internisti: il 58% in overbooking, ma è evitabile 1 ricovero su 3 (ANSA)...

    https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2025/05/10/reparti-di-medicina-pieni-mancano-posti-letto-e-personale_2dd95a06-2167-420d-a942-9b9fb6162e51.html
    Hanno distrutto la sanità italiana! Ecco i risultati... Reparti di Medicina pieni, mancano posti letto e personale - Sanità - Ansa.it Gli internisti: il 58% in overbooking, ma è evitabile 1 ricovero su 3 (ANSA)... https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2025/05/10/reparti-di-medicina-pieni-mancano-posti-letto-e-personale_2dd95a06-2167-420d-a942-9b9fb6162e51.html
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