• «Come una molotov lanciata sul mercato dell'AI»: il colosso cinese Baidu rende open source il suo modello Ernie
    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è...
    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"»

    Il gigante tecnologico cinese Baidu ha dichiarato di voler rendere open source il suo modello di linguaggio di intelligenza artificiale generativa Ernie a partire da oggi, lunedì 30 giugno. La scelta rappresenta un notevole cambiamento per Baidu, storicamente protezionista nei confronti della sua tecnologia. Un modello open source significa infatti che il codice sorgente è disponibile al pubblico e può essere modificato e distribuito in formati diversi. Un portavoce di Baidu ha sottolineato che l'implementazione open source sarà graduale.

    Il chatbot Ernie era stato lanciato sul mercato cinese il 31 agosto 2023, con un pubblico potenziale di un miliardo e mezzo di utenti (e senza la possibilità di accesso ad altri rivali occidentali), che ha contribuito ad allenare la nuova intelligenza artificiale generativa.

    Che cosa significa per il mercato
    Sarà uno choc per il mercato come fu DeepSeek, anch'essa open source cinese e gratuita? Gli esperti di IA sono divisi sull'impatto di questa decisione: alcuni dubitano che sarà un «momento DeepSeek» per il mercato statunitense, mentre altri ritengono che potrebbe consolidare la posizione della Cina come leader dell'IA.
    Sean Ren, professore associato di informatica presso la University of Southern California, intervistato da CNBC, ha sottolineato come tutto ciò non sia solo una questione cinese, visto che «ogni volta che un laboratorio importante rende open-source un modello potente, l'asticella si alza per l'intero settore».

    Una minaccia per il modelli americani
    La decisione di Baidu è vista come una potenziale minaccia per fornitori di modelli «chiusi» come OpenAI e Anthropic perché viene messa sotto pressione la loro strategia di prezzi.
    Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot, ha dichiarato che «Baidu ha appena lanciato una molotov nel mondo dell'AI», prevedendo che Baidu offrirà qualcosa di altrettanto potente, ma «praticamente gratis». «OpenAI, Anthropic, DeepSeek, tutti coloro che pensavano di vendere champagne di prima qualità stanno per rendersi conto che Baidu sta per regalare qualcosa di altrettanto potente. Questa non è una competizione, ma una dichiarazione di guerra dei prezzi» ha aggiunto Strasmore. Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: «Smettetela di pagare cifre esorbitanti». Il ceo di Baidu, Robin Li, ha chiarito che l'obiettivo dell'open source è consentire agli sviluppatori di creare le migliori applicazioni senza preoccuparsi di capacità, costi o strumenti.

    Il movimento open source
    Baidu aveva già annunciato a marzo che il suo modello Ernie X1, focalizzato sul ragionamento e sulla soluzione di problemi complessi, offre prestazioni paragonabili a DeepSeek R1, ma a metà prezzo. Non c’è dubbio che il movimento open source nell’intelligenza artificiale rappresenti una minaccia per i modelli di business dei principali attori del settore. Lo stesso ceo di OpenAI, Sam Altman ha riconosciuto che il movimento open source rappresenta una minaccia ai modelli di business consolidati spiegando che OpenAI ha in programma di rilasciare un modello di open source quest'estate.

    DeepSeek, Manus e non solo: come funzionano e quali sono le intelligenze artificiali generative in arrivo dalla Cina

    Le criticità
    La mossa di Baidu costringerà gli investitori a riconsiderare le dinamiche dei costi di accesso ai modelli di IA. Tuttavia non mancano le preoccupazioni riguardo a sicurezza, trasparenza dei dati e fiducia del mercato. Sean Ren ha infatti sottolineato che, sebbene un'open source trasmetta un senso di trasparenza, il fatto che i codici siano pubblici non significa che si conosca esattamente su quali dati il modello sia stato addestrato, se chi ha fornito i dati abbia fornito il consenso o sia stato compensato. Infine un aspetto preoccupante - ha sottolineato Strasmore - è che non sappiamo se i sistemi siano collegati all'API (Application Programming Interface) Badiu, e cioé un insieme di protocolli che consentono a diverse applicazioni sofware di comunicare tra loro e scambiarsi funzionalità: «Questo equivarrebbe a dare alla Cina accesso a tutte le appa su tutti i telefoni e certamente sarebbe inquietante».
    https://www.corriere.it/tecnologia/25_giugno_30/come-una-molotov-lanciata-sul-mercato-dell-ai-il-colosso-cinese-baidu-rende-open-source-il-suo-modello-ernie-aee1753d-ec98-4184-9587-1ffe3b885xlk_amp.shtml
    «Come una molotov lanciata sul mercato dell'AI»: il colosso cinese Baidu rende open source il suo modello Ernie La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è... La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"» Il gigante tecnologico cinese Baidu ha dichiarato di voler rendere open source il suo modello di linguaggio di intelligenza artificiale generativa Ernie a partire da oggi, lunedì 30 giugno. La scelta rappresenta un notevole cambiamento per Baidu, storicamente protezionista nei confronti della sua tecnologia. Un modello open source significa infatti che il codice sorgente è disponibile al pubblico e può essere modificato e distribuito in formati diversi. Un portavoce di Baidu ha sottolineato che l'implementazione open source sarà graduale. Il chatbot Ernie era stato lanciato sul mercato cinese il 31 agosto 2023, con un pubblico potenziale di un miliardo e mezzo di utenti (e senza la possibilità di accesso ad altri rivali occidentali), che ha contribuito ad allenare la nuova intelligenza artificiale generativa. Che cosa significa per il mercato Sarà uno choc per il mercato come fu DeepSeek, anch'essa open source cinese e gratuita? Gli esperti di IA sono divisi sull'impatto di questa decisione: alcuni dubitano che sarà un «momento DeepSeek» per il mercato statunitense, mentre altri ritengono che potrebbe consolidare la posizione della Cina come leader dell'IA. Sean Ren, professore associato di informatica presso la University of Southern California, intervistato da CNBC, ha sottolineato come tutto ciò non sia solo una questione cinese, visto che «ogni volta che un laboratorio importante rende open-source un modello potente, l'asticella si alza per l'intero settore». Una minaccia per il modelli americani La decisione di Baidu è vista come una potenziale minaccia per fornitori di modelli «chiusi» come OpenAI e Anthropic perché viene messa sotto pressione la loro strategia di prezzi. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot, ha dichiarato che «Baidu ha appena lanciato una molotov nel mondo dell'AI», prevedendo che Baidu offrirà qualcosa di altrettanto potente, ma «praticamente gratis». «OpenAI, Anthropic, DeepSeek, tutti coloro che pensavano di vendere champagne di prima qualità stanno per rendersi conto che Baidu sta per regalare qualcosa di altrettanto potente. Questa non è una competizione, ma una dichiarazione di guerra dei prezzi» ha aggiunto Strasmore. Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: «Smettetela di pagare cifre esorbitanti». Il ceo di Baidu, Robin Li, ha chiarito che l'obiettivo dell'open source è consentire agli sviluppatori di creare le migliori applicazioni senza preoccuparsi di capacità, costi o strumenti. Il movimento open source Baidu aveva già annunciato a marzo che il suo modello Ernie X1, focalizzato sul ragionamento e sulla soluzione di problemi complessi, offre prestazioni paragonabili a DeepSeek R1, ma a metà prezzo. Non c’è dubbio che il movimento open source nell’intelligenza artificiale rappresenti una minaccia per i modelli di business dei principali attori del settore. Lo stesso ceo di OpenAI, Sam Altman ha riconosciuto che il movimento open source rappresenta una minaccia ai modelli di business consolidati spiegando che OpenAI ha in programma di rilasciare un modello di open source quest'estate. DeepSeek, Manus e non solo: come funzionano e quali sono le intelligenze artificiali generative in arrivo dalla Cina Le criticità La mossa di Baidu costringerà gli investitori a riconsiderare le dinamiche dei costi di accesso ai modelli di IA. Tuttavia non mancano le preoccupazioni riguardo a sicurezza, trasparenza dei dati e fiducia del mercato. Sean Ren ha infatti sottolineato che, sebbene un'open source trasmetta un senso di trasparenza, il fatto che i codici siano pubblici non significa che si conosca esattamente su quali dati il modello sia stato addestrato, se chi ha fornito i dati abbia fornito il consenso o sia stato compensato. Infine un aspetto preoccupante - ha sottolineato Strasmore - è che non sappiamo se i sistemi siano collegati all'API (Application Programming Interface) Badiu, e cioé un insieme di protocolli che consentono a diverse applicazioni sofware di comunicare tra loro e scambiarsi funzionalità: «Questo equivarrebbe a dare alla Cina accesso a tutte le appa su tutti i telefoni e certamente sarebbe inquietante». https://www.corriere.it/tecnologia/25_giugno_30/come-una-molotov-lanciata-sul-mercato-dell-ai-il-colosso-cinese-baidu-rende-open-source-il-suo-modello-ernie-aee1753d-ec98-4184-9587-1ffe3b885xlk_amp.shtml
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    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"»
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  • Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA!
    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
    https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA! Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
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  • DAVVERO? NON CE N'ERAVAMO ACCORTI?

    LA BBC CONFERMA: FACEBOOK E INSTAGRAM HANNO CENSURATO I MEDIA PALESTINESI
    Fonte: L'Antidiplomatico
    La principale oligarchia statunitense che controlla l'informazione mondiale sui social network, META, ha deliberatamente censurato i media palestinesi per impedire che emergesse la portata del massacro israeliano in corso.

    Il gruppo che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp ha agito per 'limitare fortemente la diffusione delle fonti di notizie palestinesi'. Non sono persone legate a Hamas, Hezbollah o all'Iran a dirlo, ma la BBC. 'Gli specialisti tecnici della BBC News Arabic e della BBC World Service hanno calcolato quante persone hanno interagito con i contenuti delle notizie attraverso centinaia di migliaia di post pubblicati da giornalisti su Facebook: i dati hanno mostrato un calo del 77% dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023', si legge nella ricerca. 'L’interazione è stata fortemente limitata e i nostri post non hanno più raggiunto le persone', ha dichiarato Tariq Ziad, giornalista di Palestine TV, intervistato dalla BBC.

    SOSTIENI GIUBBE ROSSE
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    ARE YOU REAL? WE DIDN'T NOTICE!

    BBC CONFIRMS: FACEBOOK AND INSTAGRAM HAVE CENSORED PALESTINIAN MEDIA
    Source: L'Antidiplomatico
    The main US oligarchy that controls global information on social networks, META, has deliberately censored Palestinian media to prevent the extent of the ongoing Israeli massacre from emerging.

    The group that controls Facebook, Instagram and WhatsApp has acted to 'severely limit the spread of Palestinian news sources'. It is not people linked to Hamas, Hezbollah or Iran who say this, but the BBC. 'Technical specialists from BBC News Arabic and the BBC World Service calculated how many people interacted with news content across hundreds of thousands of posts published by journalists on Facebook: the data showed a 77% drop after the Hamas attacks of 7 October 2023', the research states. 'The interaction was severely limited and our posts no longer reached people,' Tariq Ziad, a journalist for Palestine TV, told the BBC.

    SOURCE: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_bbc_conferma_facebook_e_instagram_hanno_censurato_i_media_palestinesi/45289_58347/
    DAVVERO? NON CE N'ERAVAMO ACCORTI? LA BBC CONFERMA: FACEBOOK E INSTAGRAM HANNO CENSURATO I MEDIA PALESTINESI Fonte: L'Antidiplomatico La principale oligarchia statunitense che controlla l'informazione mondiale sui social network, META, ha deliberatamente censurato i media palestinesi per impedire che emergesse la portata del massacro israeliano in corso. Il gruppo che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp ha agito per 'limitare fortemente la diffusione delle fonti di notizie palestinesi'. Non sono persone legate a Hamas, Hezbollah o all'Iran a dirlo, ma la BBC. 'Gli specialisti tecnici della BBC News Arabic e della BBC World Service hanno calcolato quante persone hanno interagito con i contenuti delle notizie attraverso centinaia di migliaia di post pubblicati da giornalisti su Facebook: i dati hanno mostrato un calo del 77% dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023', si legge nella ricerca. 'L’interazione è stata fortemente limitata e i nostri post non hanno più raggiunto le persone', ha dichiarato Tariq Ziad, giornalista di Palestine TV, intervistato dalla BBC. 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Instagram ARE YOU REAL? WE DIDN'T NOTICE! BBC CONFIRMS: FACEBOOK AND INSTAGRAM HAVE CENSORED PALESTINIAN MEDIA Source: L'Antidiplomatico The main US oligarchy that controls global information on social networks, META, has deliberately censored Palestinian media to prevent the extent of the ongoing Israeli massacre from emerging. The group that controls Facebook, Instagram and WhatsApp has acted to 'severely limit the spread of Palestinian news sources'. It is not people linked to Hamas, Hezbollah or Iran who say this, but the BBC. 'Technical specialists from BBC News Arabic and the BBC World Service calculated how many people interacted with news content across hundreds of thousands of posts published by journalists on Facebook: the data showed a 77% drop after the Hamas attacks of 7 October 2023', the research states. 'The interaction was severely limited and our posts no longer reached people,' Tariq Ziad, a journalist for Palestine TV, told the BBC. SOURCE: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_bbc_conferma_facebook_e_instagram_hanno_censurato_i_media_palestinesi/45289_58347/
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    La BBC conferma: Facebook e Instagram hanno censurato i media palestinesi
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  • Dubai Attractions


    Dubai is a fantastic tourist destination widely renowned for its breathtaking skyscrapers, ultramodern architecture, and an array of unique experiences. If you are planning to uncover the mesmerising Dubai attractions, then connecting with Dubai City Sightseeing is a great option. We are Dubai’s leading tour operator, through which you can easily explore the best of the “City of Gold”. Let’s connect with us and grab the opportunity to indulge in a traditional dhow cruise, thrilling desert safari, fun-filled water parks, theme parks, and much more.


    Visit:- https://dubaicitysightseeing.com/category/tour/dubai-attractions/


    #dubaiattractions #touristattractionsindubai #uniqueattractionsindubai
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    DUBAICITYSIGHTSEEING.COM
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    Discover the best tourist attractions and activities in Dubai! From iconic landmarks to thrilling adventures, explore everything this vibrant city.
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  • NON E' MAI TROPPO TARDI!
    Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani
    Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza.
    Emanuela Orlandi fu importunata nei Giardini Vaticani da uno dei più alti rappresentanti della Chiesa: a 42 anni esatti dal rapimento della cittadina vaticana, questa sembra ormai una certezza.

    Nei Giardini Vaticani
    Lo aveva già confessato, tra le lacrime e a volto coperto per la paura, una sua cara amica di infanzia che compare anche nell’ultima puntata di “Vatican Girl”, la serie Netflix dedicata alla ragazza scomparsa nel 1983. E adesso lo conferma un’altra amica di Emanuela, intervistata ieri dai giornalisti del programma televisivo “Far West”. Anche lei, secondo fonti dirette, frequentava i giardini vaticani pur non vivendo lì perché suo padre lavorava per lo Stato Pontificio, proprio come il papà di Emanuela. “Era un periodo in cui eravamo molto unite. Io mi ricordo che stavamo pattinando in questi giardini e c’era questa persona che ha fatto degli apprezzamenti su Emanuela. Eravamo ragazzine pure e ingenue, forse troppo”, racconta oggi la sua amica. In questo scenario, sempre più verosimile, Emanuela non sarebbe stata sequestrata solo perché cittadina vaticana ma per creare l’oggetto di un ricatto, presumibilmente al Vaticano, con movente sessuale. Parliamo della cosiddetta pista della pedofilia che si intreccia, senza escluderle, ad altre piste. Ma chi mise in atto il piano di rapire la ragazza all’uscita della scuola di musica che aveva sede nella Basilica di Sant’Apollinare?

    Le molestie
    Torniamo nei Giardini Vaticani, nell’estate del 1983. L’amica di Emanuela con cui la ragazza andava sui pattini doce oggi: “Qualcuno può essersi invaghito di lei, era una bella ragazza. Chi fosse, lo sa solo Dio. Potrebbero esserle successe cose spiacevoli che non sarebbero dovute succedere. Qualcuno aveva attenzioni particolari per lei, mente pattinavano. Fece apprezzamenti, l’abbracciò, era un prelato e le disse: “Come sei bella”. Emanuela aveva un fascino particolare. Io ho flash di questa persona che fece degli apprezzamenti: era alto, magro e con gli occhi chiari”. I giornalisti di Far West mostrano allora delle foto di prelati alla donna tra cui quella dell’arcivescovo americano Paul Marcinkus, braccio destro di Giovanni Paolo II. “Potrebbe essere lui”, dice la ragazza che però non mostra molta certezza. Anche Sabrina Minardi raccontò che durante la sua prigonia nei giorni dopo il sequestro, ma questo non è stato mai accertato, Emanuela subì degli abusi da Marcinkus. Un ex dipendente dei Musei Vaticani Antonio Vignera dice oggi davanti alle telecamere: “Marcinkus beveva ed era libertino, soddisfaceva le sue esigenze sessuali nel suo appartamento”. Che l’ex capo dello Ior non avesse comportamenti irreprensibili è già cosa nota ma questo non può assolutamente significare che fu senza dubbio lui a molestare la Orlandi in quei giardini. “E poi Marcinkus non era affatto magro, non credo potesse essere lui”, ricorda oggi Pietro Orlandi che conosceva bene l’ex presidente della Banca Vaticana per cui lui stesso ha lavorato in passato. “Questa testimonianza non può assolutamente rappresentare una certezza”, aggiunge come a suggerire che identificare in lui l’uomo che molestò Emanuela Orlandi potrebbe essere stata una forzatura. Alto, magro e con gli occhi chiari e dopo 42 anni è tutto ciò che sappiamo sull’episodio chiave di uno dei più grandi misteri.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/21/emanuela-orlandi-fu-molestata-nei-giardini-vaticani-era-un-prelato-fece-apprezzamenti-e-labbraccio-dopo-42-anni-la-conferma-unaltra-amica-della-vatican-girl/8034704/
    NON E' MAI TROPPO TARDI! Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza. Emanuela Orlandi fu importunata nei Giardini Vaticani da uno dei più alti rappresentanti della Chiesa: a 42 anni esatti dal rapimento della cittadina vaticana, questa sembra ormai una certezza. Nei Giardini Vaticani Lo aveva già confessato, tra le lacrime e a volto coperto per la paura, una sua cara amica di infanzia che compare anche nell’ultima puntata di “Vatican Girl”, la serie Netflix dedicata alla ragazza scomparsa nel 1983. E adesso lo conferma un’altra amica di Emanuela, intervistata ieri dai giornalisti del programma televisivo “Far West”. Anche lei, secondo fonti dirette, frequentava i giardini vaticani pur non vivendo lì perché suo padre lavorava per lo Stato Pontificio, proprio come il papà di Emanuela. “Era un periodo in cui eravamo molto unite. Io mi ricordo che stavamo pattinando in questi giardini e c’era questa persona che ha fatto degli apprezzamenti su Emanuela. Eravamo ragazzine pure e ingenue, forse troppo”, racconta oggi la sua amica. In questo scenario, sempre più verosimile, Emanuela non sarebbe stata sequestrata solo perché cittadina vaticana ma per creare l’oggetto di un ricatto, presumibilmente al Vaticano, con movente sessuale. Parliamo della cosiddetta pista della pedofilia che si intreccia, senza escluderle, ad altre piste. Ma chi mise in atto il piano di rapire la ragazza all’uscita della scuola di musica che aveva sede nella Basilica di Sant’Apollinare? Le molestie Torniamo nei Giardini Vaticani, nell’estate del 1983. L’amica di Emanuela con cui la ragazza andava sui pattini doce oggi: “Qualcuno può essersi invaghito di lei, era una bella ragazza. Chi fosse, lo sa solo Dio. Potrebbero esserle successe cose spiacevoli che non sarebbero dovute succedere. Qualcuno aveva attenzioni particolari per lei, mente pattinavano. Fece apprezzamenti, l’abbracciò, era un prelato e le disse: “Come sei bella”. Emanuela aveva un fascino particolare. Io ho flash di questa persona che fece degli apprezzamenti: era alto, magro e con gli occhi chiari”. I giornalisti di Far West mostrano allora delle foto di prelati alla donna tra cui quella dell’arcivescovo americano Paul Marcinkus, braccio destro di Giovanni Paolo II. “Potrebbe essere lui”, dice la ragazza che però non mostra molta certezza. Anche Sabrina Minardi raccontò che durante la sua prigonia nei giorni dopo il sequestro, ma questo non è stato mai accertato, Emanuela subì degli abusi da Marcinkus. Un ex dipendente dei Musei Vaticani Antonio Vignera dice oggi davanti alle telecamere: “Marcinkus beveva ed era libertino, soddisfaceva le sue esigenze sessuali nel suo appartamento”. Che l’ex capo dello Ior non avesse comportamenti irreprensibili è già cosa nota ma questo non può assolutamente significare che fu senza dubbio lui a molestare la Orlandi in quei giardini. “E poi Marcinkus non era affatto magro, non credo potesse essere lui”, ricorda oggi Pietro Orlandi che conosceva bene l’ex presidente della Banca Vaticana per cui lui stesso ha lavorato in passato. “Questa testimonianza non può assolutamente rappresentare una certezza”, aggiunge come a suggerire che identificare in lui l’uomo che molestò Emanuela Orlandi potrebbe essere stata una forzatura. Alto, magro e con gli occhi chiari e dopo 42 anni è tutto ciò che sappiamo sull’episodio chiave di uno dei più grandi misteri. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/21/emanuela-orlandi-fu-molestata-nei-giardini-vaticani-era-un-prelato-fece-apprezzamenti-e-labbraccio-dopo-42-anni-la-conferma-unaltra-amica-della-vatican-girl/8034704/
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    Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani
    Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza
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  • RFK Jr. ha appena avvisato tutti i giornali medici acquistati da Big Pharma e tutte quelle altre riviste che sono un "vaso per la propaganda farmaceutica."
    Kennedy sta scuotendo lo status quo tagliando i legami con queste pubblicazioni corrotte e costruendo qualcosa di meglio.
    RFK Jr. ha appena avvisato tutti i giornali medici acquistati da Big Pharma e tutte quelle altre riviste che sono un "vaso per la propaganda farmaceutica." Kennedy sta scuotendo lo status quo tagliando i legami con queste pubblicazioni corrotte e costruendo qualcosa di meglio.
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  • STOP WAR ON JOURNALISM!

    #PardonAssangeNow

    La battaglia non è mai terminata veramente.
    È proprio adesso che la nostra voce si risolleva per difendere valori universali: libertà d'informazione, verità e giustizia.
    Dalla figura di Julian Assange si dipana un filo che tocca ogni angolo del mondo del giornalismo e della comunicazione libera.

    Martedì 24 giugno 2025
    Dalle ore 19.00
    Piazza dei Mercanti, Milano
    Presidio parallelo a Napoli, in Piazza Dante, a cura degli amici di Free Assange Napoli

    Partecipa all’evento su Facebook:
    https://facebook.com/events/s/stop-war-on-journalism-pardona/1891404388065215/

    Il 24 giugno 2024 Julian Assange ha riacquistato la libertà dopo 14 anni di persecuzione.
    Una libertà ottenuta al prezzo di un’ammissione paradossale: essersi "dichiarato colpevole"… di giornalismo.
    Ma la verità non può essere un crimine.

    Il suo caso è solo la punta dell’iceberg di un sistema bellico globale che colpisce per primo la trasparenza e il diritto all'informazione.

    Ne sono prova:

    L’assassinio del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso da fuoco ucraino.

    Gli oltre 200 giornalisti palestinesi assassinati nel genocidio in corso.

    Unisciti a noi!
    Questa non è solo una commemorazione, ma il proseguimento di un lungo cammino di resistenza e consapevolezza.
    Abbiamo bisogno del contributo di tutte e tutti.
    Facciamoci sentire: per Julian, per il giornalismo, per la verità.

    #FreeAssange
    #StopWarOnJournalism
    #FreedomOfPress
    #GiornalismoNonÈUnCrimine
    #AssangeLibero
    #MilanoPerAssange
    #NoMoreCensorship
    #TruthMatters
    .
    🗞️ STOP WAR ON JOURNALISM! ✊ #PardonAssangeNow 🗣️ La battaglia non è mai terminata veramente. È proprio adesso che la nostra voce si risolleva per difendere valori universali: libertà d'informazione, verità e giustizia. Dalla figura di Julian Assange si dipana un filo che tocca ogni angolo del mondo del giornalismo e della comunicazione libera. 📅 Martedì 24 giugno 2025 🕖 Dalle ore 19.00 📍 Piazza dei Mercanti, Milano 📍 Presidio parallelo a Napoli, in Piazza Dante, a cura degli amici di Free Assange Napoli 🔗 Partecipa all’evento su Facebook: 👉 https://facebook.com/events/s/stop-war-on-journalism-pardona/1891404388065215/ Il 24 giugno 2024 Julian Assange ha riacquistato la libertà dopo 14 anni di persecuzione. Una libertà ottenuta al prezzo di un’ammissione paradossale: essersi "dichiarato colpevole"… di giornalismo. Ma la verità non può essere un crimine. Il suo caso è solo la punta dell’iceberg di un sistema bellico globale che colpisce per primo la trasparenza e il diritto all'informazione. 📸 Ne sono prova: L’assassinio del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso da fuoco ucraino. Gli oltre 200 giornalisti palestinesi assassinati nel genocidio in corso. ✊ Unisciti a noi! Questa non è solo una commemorazione, ma il proseguimento di un lungo cammino di resistenza e consapevolezza. Abbiamo bisogno del contributo di tutte e tutti. 📢 Facciamoci sentire: per Julian, per il giornalismo, per la verità. 🔖 #FreeAssange #StopWarOnJournalism #FreedomOfPress #GiornalismoNonÈUnCrimine #AssangeLibero #MilanoPerAssange #NoMoreCensorship #TruthMatters .
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  • La Danimarca, la Finlandia, la Svezia, gli Stati Baltici vanno aggiornando [ notizia appresa dal quotidiano La Ragione di oggi ] le proprie ff aa, stipulando nuovi e più costosi contratti per l' acquisto di sistemi d' arma onde trovarsi preparati allorché la Russia dopo l' Ucraina si spingerà con le sue armate verso occidente. Già, il loro timore ( confezionato ad arte per millantare un pericolo che non sussiste, ma che permetterà di incrementare il pil del complesso militare industriale) è che la Russia voglia occupare l' Europa .
    La Finlandia è entrata nella NATO nel 2023 e di lì a poco ha portato la spesa militare al 2,4 %, ed ora ha siglato accordi per acquistare sistemi di difesa aerea dagli USA, dalla Svezia e ( può mai mancare ?) da Israele; non doma sta sviluppando droni da sorveglianza ( parola oramai molto diffusa ) in collaborazione con l' Ucraina ( i conflitti bellici portano distruzione, lutti, interrompono la normale quotidianità ma....non fermano la
    creatività e la laboriosità dell' industria militare ) e ha avviato trattative con la francese Parrot per l' acquisto di droni resistenti alle basse temperature.
    Il governo danese ha annunciato un investimento aggiuntivo nel settore militare di 5,4 miliardi di euro, portando così il proprio pil del comparto difesa al 2,4 %; sono stati acquistati nuovi caccia F35 e sta rafforzando il settore cibernetico e missilistico navale; ha inoltre deciso di prorogare il servizio militare obbligatorio, mentre dal 2026 lo estenderà anche alle donne, suppongo in ossequio al criterio della parità di genere e chissà che non venga offerto ad esse, nel corso dell' addestramento, quale modello al quale ispirarsi la bella e avvenente Kaja Kallas.
    La Svezia pur di entrare nella NATO ha gettato al vento la sua proverbiale neutralità, ha portato il famigerato pil quasi al 2,5 %, ha ordinato nuovi e più sofisticati ( ossia più mortiferi ) caccia e intende irrobustire la flotta di sottomarini entro il 2027.
    I Paesi Baltici sono quelli che attualmente hanno le più alte percentuali di spesa militare e pare siano fermamente intenzionati a non farsi surclassare in questo primato dagli altri Stati UE; sono impegnati nell' acquisto congiunto di sistemi di difesa antiaerea e di missili anticarro e sempre insieme come dei buoni amici hanno avviato una collaborazione per lo sviluppo di sistemi dronici avanzati.
    Finlandia, Svezia, Danimarca, Lituania, Lettonia ed Estonia, sempre mossi dal forte timore verso la Russia, stanno prendendo in seria considerazione di ritirarsi dal Trattato di Ottawa in ragione del fatto che " lo scenario della sicurezza è mutato " come dichiarato dal primo ministro finlandese Petteri Orpo.
    Il trattato in questione ( Ottawa 20 settembre 1951 ) vieta la produzione, la detenzione, il trasferimento, l' impiego delle mine antiuomo, impone la distruzione di quelle eventualmente possedute e l' assistenza alle vittime.
    Non sono sufficienti i droni, i sistemi satellitari...vogliono ancora produrre ed usare le mine antiuomo?
    Più che augurarsi che vadano TUTTI A CASA ( per usare lo slogan impiegato dagli organizzatori dell' incontro che si è tenuto a Milano sabato scorso ) vorrei sperare, quantomeno, che sorga un coraggioso drappello di psichiatri che provveda a prenderli in carico, portarli in una struttura di riabilitazione psichiatrica REMS ( residenze per l' esecuzione delle misure di sicurezza ) e avviarli in un percorso di cura obbligatorio per un tempo non inferiore ai venticinque anni, prorogabili a insindacabile giudizio dei curanti.

    Marzo 2025, il Parlamento tedesco approvava la riforma della costituzione in forza della quale la Germania potrà agevolmente fare debito, non più vincolata dalle regole del pareggio di bilancio, potendo così, se lo riterrà opportuno ( e il momento è giunto ) investire cospicue somme nel comparto della difesa. È di questi giorni la dichiarazione del neo primo ministro Merz circa la creazione di un fondo di 500 miliardi di euro per la difesa...Una somma considerevole se rapportata a quella annunciata dalla presidente della commissione europea da suddividere però fra gli Stati membri.
    Altrettanta recente la notizia che il governo tedesco starebbe o avrebbe il proposito di costituire una brigata speciale di 5000 unità da inviare in Lituania per difendere i confini europei ( difenderli da chi ? domanda retorica); ha inoltre in serbo di avviare un programma di addestramento breve per i soldati.
    I governi dell' UE reclamano la pace per l' Ucraina, biasimano aspramente il presidente Putin, le ff aa ucraine poche o tante che siano le forniture continuano a riceverle, anche quelle made in USA....e il
    " pazzo", l' insensato è sempre e soltanto Putin ( e i suoi sodali )....
    La Danimarca, la Finlandia, la Svezia, gli Stati Baltici vanno aggiornando [ notizia appresa dal quotidiano La Ragione di oggi ] le proprie ff aa, stipulando nuovi e più costosi contratti per l' acquisto di sistemi d' arma onde trovarsi preparati allorché la Russia dopo l' Ucraina si spingerà con le sue armate verso occidente. Già, il loro timore ( confezionato ad arte per millantare un pericolo che non sussiste, ma che permetterà di incrementare il pil del complesso militare industriale) è che la Russia voglia occupare l' Europa . La Finlandia è entrata nella NATO nel 2023 e di lì a poco ha portato la spesa militare al 2,4 %, ed ora ha siglato accordi per acquistare sistemi di difesa aerea dagli USA, dalla Svezia e ( può mai mancare ?) da Israele; non doma sta sviluppando droni da sorveglianza ( parola oramai molto diffusa ) in collaborazione con l' Ucraina ( i conflitti bellici portano distruzione, lutti, interrompono la normale quotidianità ma....non fermano la creatività e la laboriosità dell' industria militare ) e ha avviato trattative con la francese Parrot per l' acquisto di droni resistenti alle basse temperature. Il governo danese ha annunciato un investimento aggiuntivo nel settore militare di 5,4 miliardi di euro, portando così il proprio pil del comparto difesa al 2,4 %; sono stati acquistati nuovi caccia F35 e sta rafforzando il settore cibernetico e missilistico navale; ha inoltre deciso di prorogare il servizio militare obbligatorio, mentre dal 2026 lo estenderà anche alle donne, suppongo in ossequio al criterio della parità di genere e chissà che non venga offerto ad esse, nel corso dell' addestramento, quale modello al quale ispirarsi la bella e avvenente Kaja Kallas. La Svezia pur di entrare nella NATO ha gettato al vento la sua proverbiale neutralità, ha portato il famigerato pil quasi al 2,5 %, ha ordinato nuovi e più sofisticati ( ossia più mortiferi ) caccia e intende irrobustire la flotta di sottomarini entro il 2027. I Paesi Baltici sono quelli che attualmente hanno le più alte percentuali di spesa militare e pare siano fermamente intenzionati a non farsi surclassare in questo primato dagli altri Stati UE; sono impegnati nell' acquisto congiunto di sistemi di difesa antiaerea e di missili anticarro e sempre insieme come dei buoni amici hanno avviato una collaborazione per lo sviluppo di sistemi dronici avanzati. Finlandia, Svezia, Danimarca, Lituania, Lettonia ed Estonia, sempre mossi dal forte timore verso la Russia, stanno prendendo in seria considerazione di ritirarsi dal Trattato di Ottawa in ragione del fatto che " lo scenario della sicurezza è mutato " come dichiarato dal primo ministro finlandese Petteri Orpo. Il trattato in questione ( Ottawa 20 settembre 1951 ) vieta la produzione, la detenzione, il trasferimento, l' impiego delle mine antiuomo, impone la distruzione di quelle eventualmente possedute e l' assistenza alle vittime. Non sono sufficienti i droni, i sistemi satellitari...vogliono ancora produrre ed usare le mine antiuomo? Più che augurarsi che vadano TUTTI A CASA ( per usare lo slogan impiegato dagli organizzatori dell' incontro che si è tenuto a Milano sabato scorso ) vorrei sperare, quantomeno, che sorga un coraggioso drappello di psichiatri che provveda a prenderli in carico, portarli in una struttura di riabilitazione psichiatrica REMS ( residenze per l' esecuzione delle misure di sicurezza ) e avviarli in un percorso di cura obbligatorio per un tempo non inferiore ai venticinque anni, prorogabili a insindacabile giudizio dei curanti. Marzo 2025, il Parlamento tedesco approvava la riforma della costituzione in forza della quale la Germania potrà agevolmente fare debito, non più vincolata dalle regole del pareggio di bilancio, potendo così, se lo riterrà opportuno ( e il momento è giunto ) investire cospicue somme nel comparto della difesa. È di questi giorni la dichiarazione del neo primo ministro Merz circa la creazione di un fondo di 500 miliardi di euro per la difesa...Una somma considerevole se rapportata a quella annunciata dalla presidente della commissione europea da suddividere però fra gli Stati membri. Altrettanta recente la notizia che il governo tedesco starebbe o avrebbe il proposito di costituire una brigata speciale di 5000 unità da inviare in Lituania per difendere i confini europei ( difenderli da chi ? domanda retorica); ha inoltre in serbo di avviare un programma di addestramento breve per i soldati. I governi dell' UE reclamano la pace per l' Ucraina, biasimano aspramente il presidente Putin, le ff aa ucraine poche o tante che siano le forniture continuano a riceverle, anche quelle made in USA....e il " pazzo", l' insensato è sempre e soltanto Putin ( e i suoi sodali )....
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  • QUESTA È L'AMARA VERITÀ. HANNO COPERTO I VERI COLPEVOLI e DEPISTATO LE INDAGINI!
    Garlasco, l'ex maresciallo Francesco Marchetto: «Volevo indagare sulle gemelle Cappa, mi fermarono. Nessuno ha verificato l'alibi. Stasi? E' innocente»
    A Garlasco è tornato tutto in discussione. Ci sono nuovi testimoni, nuovi presunti colpevi e vecchie conoscenze che tornano a parlare. Come Francesco Marchetto, ex maresciallo dei carabinieri...
    https://www.ilmessaggero.it/AMP/persone/garlasco_gemelle_cappa_indagini_stefania_cappa_alibi_francesco_marchetto_carabinieri_chi_e_mi_fermarono_cosa_ha_detto-8854075.html
    QUESTA È L'AMARA VERITÀ. HANNO COPERTO I VERI COLPEVOLI e DEPISTATO LE INDAGINI! Garlasco, l'ex maresciallo Francesco Marchetto: «Volevo indagare sulle gemelle Cappa, mi fermarono. Nessuno ha verificato l'alibi. Stasi? E' innocente» A Garlasco è tornato tutto in discussione. Ci sono nuovi testimoni, nuovi presunti colpevi e vecchie conoscenze che tornano a parlare. Come Francesco Marchetto, ex maresciallo dei carabinieri... https://www.ilmessaggero.it/AMP/persone/garlasco_gemelle_cappa_indagini_stefania_cappa_alibi_francesco_marchetto_carabinieri_chi_e_mi_fermarono_cosa_ha_detto-8854075.html
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    Garlasco, l'ex maresciallo Francesco Marchetto: «Volevo indagare sulle gemelle Cappa, mi fermarono. Nessuno ha verificato l'alibi. Stasi? E' innocente»
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  • LE RADICI DEL MALE

    Il colonialismo classico ha sempre funzionato nello stesso modo: una nazione forte invadeva una nazione più debole, ne prendeva il controllo, e restava lì a comandare per sfruttarne le risorse economiche. Ma lasciava in loco tutti i suoi abitanti, i quali diventavano semplicemente nuovi schiavi/sudditi dell’impero.

    E’ successo così per l’India, colonizzata dagli inglesi, per il Brasile, colonizzato dai portoghesi, per il resto dell’America Latina, colonizzata dagli spagnoli, o per varie nazioni africane e asiatiche, colonizzate nel tempo da francesi, portoghesi, olandesi, ecc.

    Solo in tre casi, nella storia recente, i colonialisti invasori hanno sistematicamente rimosso la popolazione locale, prendendo fisicamente il suo posto. Gli Stati Uniti, l’Australia e Israele.

    Negli Stati Uniti, i bianchi hanno sterminato la popolazione locale, rinchiuso nelle riserve i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto. In Australia, i bianchi hanno sterminato la popolazione locale, rinchiuso nelle riserve i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto. In Palestina, i sionisti hanno sterminato buona parte della popolazione locale (1948), rinchiuso in campi di concentramento / campi profughi i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto.

    Progressivamente, dal ’48 in poi, i nomi delle città e dei villaggi arabi sono stati cambiati in nomi ebraici, mentre l’intera terra di Palestina veniva ridenominata Israele. Oggi restano ancora due zone da integrare, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Una volta incorporati questi territori, la terza operazione coloniale integrale della storia moderna sarà completata.

    Non si può non notare che all’origine di queste particolari operazioni di sostituzione etnica ci siano sempre gli inglesi. Inglesi erano i conquistatori/colonizzatori dei futuri Stati Uniti, inglesi erano i conquistatori/colonizzatori dell’Australia, e inglesi sono stati, fin dall’inizio, coloro che hanno permesso e favorito in tutti i modi la conquista/colonizzazione della Palestina da parte dei sionisti.

    Fu sotto il mandato britannico (1922) che gli inglesi implementarono leggi particolari in Palestina, per permettere agli ebrei di acquisire con estrema facilità territori appartenenti agli arabi. Furono gli inglesi (1929 -1936) a reprimere con ferocia le rivolte arabe in Palestina, in modo da favorire l’espansione territoriale dei sionisti. Furono gli inglesi (Orde Wingate) ad insegnare ai sionisti le tecniche di guerriglia e attacco militare ai villaggi arabi. Furono sempre gli inglesi ad insegnare ai sionisti la tecnica di distruzione sistematica della case del palestinesi fuggiti, per impedire un loro eventuale ritorno. Furono gli inglesi ad introdure il concetto di “punizione collettiva” che ancora oggi (Gaza) viene usato dai sionisti contro i palestinesi. Furono infine gli inglesi a voltare lo sguardo altrove, nel ’48, quando tutte queste tecniche vennero messe in atto in modo sistematico dai sionisti, i quali sterminarono ed evacuarono 700.000 palestinesi dalle loro case e dai loro villaggi (Nakba). Poi, con le operazioni in corso, gli inglesi se ne andarono dalla Palestina, lasciando ai sionisti il controllo militare completo di tutto il territorio.

    In tutto e per tutto, la conquista della Palestina da parte dei sionisti fu una complessa operazione coloniale iniziata, favorita e controllata interamente dagli inglesi.

    E’ chiaro che dietro a queste tre operazioni di “colonialismo sostitutivo” - Stati Uniti, Australia e Israele – ci debba essere la stessa mentalità comune di dominio e di superiorità dell’uomo bianco sulle razze inferiori. Questa mentalità, profondamente razzista, è stata sintetizzata al meglio da un pensiero di Winston Churchill, espresso dopo la nascita dello stato di Israele: “Io non mi scuso per il fatto che gli ebrei abbiano tolto il controllo della regione ai palestinesi, così come non mi scuso per il fatto che i bianchi abbiano tolto l’America ai pellerossa, o per aver tolto l’Australia ai neri. E’ normale che una razza superiore domini quella inferiore.”

    Con un maestro del genere, figuriamoci se mai dovrà sentire il bisogno di scusarsi il suo discepolo più fedele ed esemplare che la storia abbia mai prodotto, Benjamin Netanyahu.

    Massimo Mazzucco
    LE RADICI DEL MALE Il colonialismo classico ha sempre funzionato nello stesso modo: una nazione forte invadeva una nazione più debole, ne prendeva il controllo, e restava lì a comandare per sfruttarne le risorse economiche. Ma lasciava in loco tutti i suoi abitanti, i quali diventavano semplicemente nuovi schiavi/sudditi dell’impero. E’ successo così per l’India, colonizzata dagli inglesi, per il Brasile, colonizzato dai portoghesi, per il resto dell’America Latina, colonizzata dagli spagnoli, o per varie nazioni africane e asiatiche, colonizzate nel tempo da francesi, portoghesi, olandesi, ecc. Solo in tre casi, nella storia recente, i colonialisti invasori hanno sistematicamente rimosso la popolazione locale, prendendo fisicamente il suo posto. Gli Stati Uniti, l’Australia e Israele. Negli Stati Uniti, i bianchi hanno sterminato la popolazione locale, rinchiuso nelle riserve i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto. In Australia, i bianchi hanno sterminato la popolazione locale, rinchiuso nelle riserve i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto. In Palestina, i sionisti hanno sterminato buona parte della popolazione locale (1948), rinchiuso in campi di concentramento / campi profughi i sopravvissuti, e preso fisicamente il loro posto. Progressivamente, dal ’48 in poi, i nomi delle città e dei villaggi arabi sono stati cambiati in nomi ebraici, mentre l’intera terra di Palestina veniva ridenominata Israele. Oggi restano ancora due zone da integrare, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Una volta incorporati questi territori, la terza operazione coloniale integrale della storia moderna sarà completata. Non si può non notare che all’origine di queste particolari operazioni di sostituzione etnica ci siano sempre gli inglesi. Inglesi erano i conquistatori/colonizzatori dei futuri Stati Uniti, inglesi erano i conquistatori/colonizzatori dell’Australia, e inglesi sono stati, fin dall’inizio, coloro che hanno permesso e favorito in tutti i modi la conquista/colonizzazione della Palestina da parte dei sionisti. Fu sotto il mandato britannico (1922) che gli inglesi implementarono leggi particolari in Palestina, per permettere agli ebrei di acquisire con estrema facilità territori appartenenti agli arabi. Furono gli inglesi (1929 -1936) a reprimere con ferocia le rivolte arabe in Palestina, in modo da favorire l’espansione territoriale dei sionisti. Furono gli inglesi (Orde Wingate) ad insegnare ai sionisti le tecniche di guerriglia e attacco militare ai villaggi arabi. Furono sempre gli inglesi ad insegnare ai sionisti la tecnica di distruzione sistematica della case del palestinesi fuggiti, per impedire un loro eventuale ritorno. Furono gli inglesi ad introdure il concetto di “punizione collettiva” che ancora oggi (Gaza) viene usato dai sionisti contro i palestinesi. Furono infine gli inglesi a voltare lo sguardo altrove, nel ’48, quando tutte queste tecniche vennero messe in atto in modo sistematico dai sionisti, i quali sterminarono ed evacuarono 700.000 palestinesi dalle loro case e dai loro villaggi (Nakba). Poi, con le operazioni in corso, gli inglesi se ne andarono dalla Palestina, lasciando ai sionisti il controllo militare completo di tutto il territorio. In tutto e per tutto, la conquista della Palestina da parte dei sionisti fu una complessa operazione coloniale iniziata, favorita e controllata interamente dagli inglesi. E’ chiaro che dietro a queste tre operazioni di “colonialismo sostitutivo” - Stati Uniti, Australia e Israele – ci debba essere la stessa mentalità comune di dominio e di superiorità dell’uomo bianco sulle razze inferiori. Questa mentalità, profondamente razzista, è stata sintetizzata al meglio da un pensiero di Winston Churchill, espresso dopo la nascita dello stato di Israele: “Io non mi scuso per il fatto che gli ebrei abbiano tolto il controllo della regione ai palestinesi, così come non mi scuso per il fatto che i bianchi abbiano tolto l’America ai pellerossa, o per aver tolto l’Australia ai neri. E’ normale che una razza superiore domini quella inferiore.” Con un maestro del genere, figuriamoci se mai dovrà sentire il bisogno di scusarsi il suo discepolo più fedele ed esemplare che la storia abbia mai prodotto, Benjamin Netanyahu. Massimo Mazzucco
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Arama Sonuçları