• L'ATTENZIONE È POTERE

    «Non dovete badare al cantante
    tutta gente che viene e che va
    tutta gente che resta soltanto un momento
    soltanto nel caso che il pezzo ci divertirà.
    Non dovete badare al cantante
    lo sappiamo la vita che fa
    guarda solo la foto che c’è sul giornale
    ci siamo capiti che razza di uomo sarà.»

    Mi spiace di dover scomodare l'amico Luciano Ligabue in uno dei suoi successi risalenti a circa 30 anni fa (dal cd "Buon compleanno Elvis" - 1995). Però stavolta serve perché nel bene o nel male viviamo in un'epoca dove finiamo sempre a dare troppa importanza o seguito a qualunque intervento di una personalità politica. E forse sbagliamo in un doppio senso.

    ⚫️ Da un lato, quando esaltiamo oltre misura chi stimiamo.
    ⚫️ Dall’altro, quando concentriamo la nostra energia nel denigrare chi ci è avverso.

    Prendiamo il caso recente dell’ex assessore Majorino, che si è speso in una goffa difesa della giunta Sala dentro lo scandalo Cementopoli. La reazione? Una valanga di invettive, meme, post ironici, accuse alla sua lucidità mentale. Tutto questo, però, non ha fatto altro che rilanciare il suo nome e la sua immagine pubblica.

    Non ci rendiamo conto che, così facendo, non facciamo altro che giocare nella loro stessa arena?
    Una personalità continuamente sotto i riflettori diventa un nemico nauseante questo è vero. Ma al contempo è sinonimo di verità proprio perché nutrita dalla reiterazione e dal fatto che sia effettivamente sulla bocca di tutti.
    Perché è questo che muove i voti come la forza effettiva di ogni compagine che intenda comandare e che abbia i mezzi. Chi guardacaso non ha i mezzi per mettersi in mostra politicamente rimane escluso dai giochi delle preferenze . Semplice.

    E allora la domanda diventa urgente: vogliamo davvero restare intrappolati nella spirale della diatriba sterile?

    La vera alternativa è concentrarsi sulla controproposta.
    La vera forza è negare l’attenzione, non alimentarla.
    Il vero atto politico oggi è l’indifferenza strategica: isolarli nel silenzio, lasciarli soli coi loro adepti (pochi o tanti che fossero).

    Prima del consenso, ogni politico cerca la cosa più primordiale: l’#attenzione.
    Togliamogliela.

    #PoliticaDiContenuto #Cementopoli #Milano #Attivismo #ControProposta #poteredellattenzione
    ⚖️ L'ATTENZIONE È POTERE🕯️ «Non dovete badare al cantante tutta gente che viene e che va tutta gente che resta soltanto un momento soltanto nel caso che il pezzo ci divertirà. Non dovete badare al cantante lo sappiamo la vita che fa guarda solo la foto che c’è sul giornale ci siamo capiti che razza di uomo sarà.» Mi spiace di dover scomodare l'amico Luciano Ligabue in uno dei suoi successi risalenti a circa 30 anni fa (dal cd "Buon compleanno Elvis" - 1995). Però stavolta serve perché nel bene o nel male viviamo in un'epoca dove finiamo sempre a dare troppa importanza o seguito a qualunque intervento di una personalità politica. E forse sbagliamo in un doppio senso. ⚫️ Da un lato, quando esaltiamo oltre misura chi stimiamo. ⚫️ Dall’altro, quando concentriamo la nostra energia nel denigrare chi ci è avverso. Prendiamo il caso recente dell’ex assessore Majorino, che si è speso in una goffa difesa della giunta Sala dentro lo scandalo Cementopoli. La reazione? Una valanga di invettive, meme, post ironici, accuse alla sua lucidità mentale. Tutto questo, però, non ha fatto altro che rilanciare il suo nome e la sua immagine pubblica. ❓Non ci rendiamo conto che, così facendo, non facciamo altro che giocare nella loro stessa arena? Una personalità continuamente sotto i riflettori diventa un nemico nauseante questo è vero. Ma al contempo è sinonimo di verità proprio perché nutrita dalla reiterazione e dal fatto che sia effettivamente sulla bocca di tutti. Perché è questo che muove i voti come la forza effettiva di ogni compagine che intenda comandare e che abbia i mezzi. Chi guardacaso non ha i mezzi per mettersi in mostra politicamente rimane escluso dai giochi delle preferenze . Semplice. E allora la domanda diventa urgente: vogliamo davvero restare intrappolati nella spirale della diatriba sterile? 👉 La vera alternativa è concentrarsi sulla controproposta. 👉 La vera forza è negare l’attenzione, non alimentarla. 👉 Il vero atto politico oggi è l’indifferenza strategica: isolarli nel silenzio, lasciarli soli coi loro adepti (pochi o tanti che fossero). Prima del consenso, ogni politico cerca la cosa più primordiale: l’#attenzione. Togliamogliela. #PoliticaDiContenuto #Cementopoli #Milano #Attivismo #ControProposta #poteredellattenzione
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  • "I funerali della Scienzah" - Aiutatemi a diffondere questo video che denuncia le malefatte del potere. Daniele Giovanardi medico Sicon ( sì al dialogo).
    MASSIMA CONDIVISIONE!

    Patto Internazionale - Sanitari e Cittadini Truth To Power - La verità al potere


    Comunicato Stampa
    In Italia, 16 agosto 2025



    Si rincorrono voci che il Ministro Schillaci abbia annullato le nomine della Commissione NITAG .

    Risulterebbe che ben 4 Medici nominati nella Commissione trattengano rapporti economici con quelli che dovrebbero controllare.

    Se così fosse si riaprirebbe lo scandalo dei conflitti di interesse.

    Se la commissione sarà ricomposta vigileremo perché non si ripetano tali errori.”



    Il Direttivo
    "I funerali della Scienzah" - Aiutatemi a diffondere questo video che denuncia le malefatte del potere. Daniele Giovanardi medico Sicon ( sì al dialogo). MASSIMA CONDIVISIONE! Patto Internazionale - Sanitari e Cittadini Truth To Power - La verità al potere Comunicato Stampa In Italia, 16 agosto 2025 Si rincorrono voci che il Ministro Schillaci abbia annullato le nomine della Commissione NITAG . Risulterebbe che ben 4 Medici nominati nella Commissione trattengano rapporti economici con quelli che dovrebbero controllare. Se così fosse si riaprirebbe lo scandalo dei conflitti di interesse. Se la commissione sarà ricomposta vigileremo perché non si ripetano tali errori.” Il Direttivo
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  • MILANO – Lo stato del degrado

    Stiamo osservando insieme uno stato ormai avanzato di deperimento e degenerazione di Milano. Non solo dal punto di vista ambientale o economico, ma soprattutto sociale. È inutile negarlo.

    Mi dispiace dover usare un termine così crudo, ma la città appare oggi come affetta da una vera e propria cancrena, una metastasi diffusa su cui diventa necessario intervenire in modo "chirurgico".
    Non basta più la prima ondata di indignazione, le classiche urla allo scandalo di turno: rischiano solo di essere insabbiate dal prossimo scandalo, previsto — puntuale come un orologio svizzero — tra qualche mese o anno.
    E noi, come sempre, pronti a commentare ma incapaci di agire davvero.

    ⚫️Questo è il problema.
    Milano ha un “tumore” da estirpare. E, nonostante lo stadio avanzato, non tutto è compromesso: molto dipende dalla volontà dei cittadini di recuperare il proprio "spirito critico" e il coraggio di sapersi “schierare” (ogni riferimento, naturalmente, è davvero puramente casuale giuro).

    ⚫️Già ben prima di Expo 2015 si era fatta strada nel tessuto sociale e politico una vera e propria politica di lavaggio del cervello, con tratti più mafiosi che democratici, e soprattutto di marca “neoliberista”. L’obiettivo dichiarato era rendere Milano più vivibile, attrattiva e competitiva, per residenti e visitatori. Il risultato, invece, è stata la benedizione delle peggiori porcate: eventi spacciati per progresso, strategie di “marketing culturale” che hanno avuto ben poco a che fare con la cultura. Una sorta di cultural-washing in piena regola.

    ⚫️A ciò si è aggiunto il teatrino del coinvolgimento civico: finti processi di “partecipazione”, convocati in fasce orarie improbabili o con modalità lontane da qualsiasi confronto democratico e civile. Di referendum cittadini o di altre forme di question time autentico meglio non parlare: tentativi abortiti prima ancora di arrivare al confronto.

    ⚫️Ma il nodo più doloroso è forse un altro: la nostra stessa incapacità di fare squadra. È difficile già tra comitati e associazioni civiche, che si battono per centimetri di diritti nei rispettivi quartieri; figuriamoci tra partiti e movimenti, impegnati a contendersi percentuali minime di consenso. Tutti elementi che aggravano ulteriormente il quadro, rendendo Milano una città sempre più disaggregata e disgregante.

    A questo si somma l’aumento vertiginoso del costo della vita e della gestione delle economie familiari, che colpisce indiscriminatamente single, famiglie, anziani. Quando la priorità quotidiana diventa “arrivare a fine mese”, è difficile coltivare un’autentica esperienza di politica collettiva. La sopravvivenza sostituisce la partecipazione.

    Negli ultimi anni si è poi aggiunta un’altra forma di cecità: quella dell’empatia totale. Da due anni a questa parte siamo comprensibilmente assorbiti dalle tragedie internazionali, dall’Ucraina alla Palestina. È giusto provare dolore di fronte alla perdita di centinaia di bambini e civili innocenti. Ma questo sentimento, pur necessario, ha contribuito a distogliere la nostra attenzione dal terreno di casa. Nel frattempo Milano è scivolata fuori controllo, ostaggio di decenni di politiche affidate a arraffoni, furbacchioni e affaristi di ogni colore politico. Una visione “neoliberista” che non conosce distinzione tra centrodestra e centrosinistra.

    Se questo scenario ci piace, continuiamo pure con il nostro masochismo urbano. Se invece dentro di noi sopravvive ancora un fuoco interiore, allora è tempo di ribaltare il “paradigma”: abbassare le difese intellettuali, mettere da parte i pregiudizi, smettere di fare gli schizzinosi.

    È tempo di provare davvero a fare squadra. Perché se Milano è malata, la cura dipende solo da noi.

    #Milano #Politica #Società #Neoliberismo #CulturalWashing #CittadinanzaAttiva #Carovita #Partecipazione #Comunità #RigenerazioneSociale #SpiritoCritico
    MILANO – Lo stato del degrado 🏙️ Stiamo osservando insieme uno stato ormai avanzato di deperimento e degenerazione di Milano. Non solo dal punto di vista ambientale o economico, ma soprattutto sociale. È inutile negarlo. Mi dispiace dover usare un termine così crudo, ma la città appare oggi come affetta da una vera e propria cancrena, una metastasi diffusa su cui diventa necessario intervenire in modo "chirurgico". Non basta più la prima ondata di indignazione, le classiche urla allo scandalo di turno: rischiano solo di essere insabbiate dal prossimo scandalo, previsto — puntuale come un orologio svizzero — tra qualche mese o anno. E noi, come sempre, pronti a commentare ma incapaci di agire davvero. ⚫️Questo è il problema. Milano ha un “tumore” da estirpare. E, nonostante lo stadio avanzato, non tutto è compromesso: molto dipende dalla volontà dei cittadini di recuperare il proprio "spirito critico" e il coraggio di sapersi “schierare” (ogni riferimento, naturalmente, è davvero puramente casuale giuro). ⚫️Già ben prima di Expo 2015 si era fatta strada nel tessuto sociale e politico una vera e propria politica di lavaggio del cervello, con tratti più mafiosi che democratici, e soprattutto di marca “neoliberista”. L’obiettivo dichiarato era rendere Milano più vivibile, attrattiva e competitiva, per residenti e visitatori. Il risultato, invece, è stata la benedizione delle peggiori porcate: eventi spacciati per progresso, strategie di “marketing culturale” che hanno avuto ben poco a che fare con la cultura. Una sorta di cultural-washing in piena regola. ⚫️A ciò si è aggiunto il teatrino del coinvolgimento civico: finti processi di “partecipazione”, convocati in fasce orarie improbabili o con modalità lontane da qualsiasi confronto democratico e civile. Di referendum cittadini o di altre forme di question time autentico meglio non parlare: tentativi abortiti prima ancora di arrivare al confronto. ⚫️Ma il nodo più doloroso è forse un altro: la nostra stessa incapacità di fare squadra. È difficile già tra comitati e associazioni civiche, che si battono per centimetri di diritti nei rispettivi quartieri; figuriamoci tra partiti e movimenti, impegnati a contendersi percentuali minime di consenso. Tutti elementi che aggravano ulteriormente il quadro, rendendo Milano una città sempre più disaggregata e disgregante. A questo si somma l’aumento vertiginoso del costo della vita e della gestione delle economie familiari, che colpisce indiscriminatamente single, famiglie, anziani. Quando la priorità quotidiana diventa “arrivare a fine mese”, è difficile coltivare un’autentica esperienza di politica collettiva. La sopravvivenza sostituisce la partecipazione. Negli ultimi anni si è poi aggiunta un’altra forma di cecità: quella dell’empatia totale. Da due anni a questa parte siamo comprensibilmente assorbiti dalle tragedie internazionali, dall’Ucraina alla Palestina. È giusto provare dolore di fronte alla perdita di centinaia di bambini e civili innocenti. Ma questo sentimento, pur necessario, ha contribuito a distogliere la nostra attenzione dal terreno di casa. Nel frattempo Milano è scivolata fuori controllo, ostaggio di decenni di politiche affidate a arraffoni, furbacchioni e affaristi di ogni colore politico. Una visione “neoliberista” che non conosce distinzione tra centrodestra e centrosinistra. 🙏Se questo scenario ci piace, continuiamo pure con il nostro masochismo urbano. Se invece dentro di noi sopravvive ancora un fuoco interiore, allora è tempo di ribaltare il “paradigma”: abbassare le difese intellettuali, mettere da parte i pregiudizi, smettere di fare gli schizzinosi. 👉È tempo di provare davvero a fare squadra. Perché se Milano è malata, la cura dipende solo da noi. #Milano #Politica #Società #Neoliberismo #CulturalWashing #CittadinanzaAttiva #Carovita #Partecipazione #Comunità #RigenerazioneSociale #SpiritoCritico
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  • CEMENTOPOLI - Summer Remix

    Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua .
    Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia.

    Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”:
    “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella.
    “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese.
    E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”.
    La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica.

    Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano .

    Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città.

    Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri
    Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions.

    Proteste delle famiglie senza casa
    Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili.

    Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra
    La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero.

    E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino , esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana.

    Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale.

    Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio.
    Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura.

    #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
    🎭 CEMENTOPOLI - Summer Remix 🎷🍹 Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua 🎶. Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia. Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”: 📱 “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella. 📱 “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese. 📱 E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”. La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica. Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano 🏙️. Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città. Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri🎢 Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions. Proteste delle famiglie senza casa 🏚️ Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili. Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra 🙄 La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero. E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino 🍷, esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana. 💡 Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale. Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio. Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura. #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
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  • I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA (Ma l’impegno NO)

    Cosa ci aspettavamo?
    Una retata da film, tipo House of cards: Sala che viene portato via in manette dai carabinieri con lo sguardo basso e la cravatta storta? Dai, non siamo nati ieri.
    Idealisti sì… ma non proprio scemi.
    Anche se, va detto, ce l’hanno messa nel didietro per anni e noi lì, buoni buoni.

    Per un attimo — giusto il tempo di un weekend — abbiamo sperato.
    Ma niente. Sala resta. Più saldo in sella che mai . Con tanto di rinnovato pathos democratico per “una maggioranza responsabile” alla guida di Milano.
    Contenti? Non proprio. Ma il punto non è questo.

    Perché l’esito era già scritto:

    Due anni alla fine del mandato. Troppo tardi per mandare tutto a monte, troppo presto per compromettere gli equilibri. Meglio chiudere i giochi con calma: trattative, non processi.

    Tancredi? Un parafulmine con pedigree. Era lì per farsi bruciare, mica per riformare. Vittima sacrificale di lusso. Ma tranquilli, lo rivedremo: magari a una cena di gala o nella lista di qualche Cda pubblico.

    Garantismo bipartisan. Tajani, Meloni, Fontana… e pure qualche mezzobusto della sinistra chic. Tutti insieme appassionatamente a difendere l’uomo delle Olimpiadi. Perché mai smettere di mangiare allo stesso tavolo?

    Milano-Cortina 2026 incombe. Figurati se possono permettersi uno scandalo istituzionale mondiale. Meglio salvare la faccia e sacrificare qualche pedina minore. La reputazione viene prima della verità.

    Sì, i nostri sogni svaniscono all’alba.
    Ma lo sdegno – seppur a fasi alterne – torna come un’influenza stagionale .
    L’impegno no. Quello deve restare.
    E scusate se non riesco a prendere sul serio gli appelli degli intellettuali “ritrovati”, dei teatranti illuminati come la veterana André Ruth Shammah e dei giornalisti-pensatori improvvisamente indignati.
    Ma fino a ieri dov’eravate? In un bar di Brera a sorseggiare Spritz da 12€ mentre la città diventava Disneyland per affaristi?
    A quelli del centrodestra che oggi gridano alla “svolta per Milano”.
    Ai piddini che invocano una “nuova visione” mentre restano incollati alla poltrona.
    Ma che fate, vi parlate allo specchio?
    Destra e sinistra: stessi vestiti, stessa cena, stessi amici.
    Pappa & ciccia. Sempre loro.

    Ma davvero pensate che siamo così scemi? O siamo solo stanchi, anestetizzati, rassegnati a questa politica maleodorante e indigesta?
    No, non chiamatela resilienza.
    È nausea. È lucidità. È voglia di rigetto.

    È il momento di ripartire. Di reagire. Di non aspettare più.

    Questa sera (e tutte le prossime), mi dichiaro impunito.
    Mi dichiaro cittadino.
    Mi dichiaro libero.
    E non ho più voglia di stare a guardare.
    Serve una TERZA VIA. Serve un nuovo fronte civico. Serve un’alternativa.
    E ci serve ORA.

    #MilanoResiste #CivismoAttivo #SalaGate #PoliticaSpazzatura #MilanoNonDorme #GiùLeManiDallaCittà #CambiamoTutto #FuoriLeMasse #StanchiMaVivi #resamai
    🕯️ I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA (Ma l’impegno NO) 💥 Cosa ci aspettavamo? Una retata da film, tipo House of cards: Sala che viene portato via in manette dai carabinieri con lo sguardo basso e la cravatta storta? Dai, non siamo nati ieri. Idealisti sì… ma non proprio scemi. Anche se, va detto, ce l’hanno messa nel didietro per anni e noi lì, buoni buoni. Per un attimo — giusto il tempo di un weekend — abbiamo sperato. Ma niente. Sala resta. Più saldo in sella che mai 🐴. Con tanto di rinnovato pathos democratico per “una maggioranza responsabile” alla guida di Milano. Contenti? Non proprio. Ma il punto non è questo. ❌ Perché l’esito era già scritto: ⏳ Due anni alla fine del mandato. Troppo tardi per mandare tutto a monte, troppo presto per compromettere gli equilibri. Meglio chiudere i giochi con calma: trattative, non processi. 🎭 Tancredi? Un parafulmine con pedigree. Era lì per farsi bruciare, mica per riformare. Vittima sacrificale di lusso. Ma tranquilli, lo rivedremo: magari a una cena di gala o nella lista di qualche Cda pubblico. 🤝 Garantismo bipartisan. Tajani, Meloni, Fontana… e pure qualche mezzobusto della sinistra chic. Tutti insieme appassionatamente a difendere l’uomo delle Olimpiadi. Perché mai smettere di mangiare allo stesso tavolo? 🍽️ 🏔️ Milano-Cortina 2026 incombe. Figurati se possono permettersi uno scandalo istituzionale mondiale. Meglio salvare la faccia e sacrificare qualche pedina minore. La reputazione viene prima della verità. Sì, i nostri sogni svaniscono all’alba. Ma lo sdegno – seppur a fasi alterne – torna come un’influenza stagionale 😷. L’impegno no. Quello deve restare. E scusate se non riesco a prendere sul serio gli appelli degli intellettuali “ritrovati”, dei teatranti illuminati come la veterana André Ruth Shammah e dei giornalisti-pensatori improvvisamente indignati. Ma fino a ieri dov’eravate? In un bar di Brera a sorseggiare Spritz da 12€ mentre la città diventava Disneyland per affaristi? 🍹 A quelli del centrodestra che oggi gridano alla “svolta per Milano”. Ai piddini che invocano una “nuova visione” mentre restano incollati alla poltrona. Ma che fate, vi parlate allo specchio? Destra e sinistra: stessi vestiti, stessa cena, stessi amici. Pappa & ciccia. Sempre loro. Ma davvero pensate che siamo così scemi? O siamo solo stanchi, anestetizzati, rassegnati a questa politica maleodorante e indigesta? No, non chiamatela resilienza. È nausea. È lucidità. È voglia di rigetto. 🚨 È il momento di ripartire. Di reagire. Di non aspettare più. Questa sera (e tutte le prossime), mi dichiaro impunito. Mi dichiaro cittadino. Mi dichiaro libero. E non ho più voglia di stare a guardare. Serve una TERZA VIA. Serve un nuovo fronte civico. Serve un’alternativa. E ci serve ORA. #MilanoResiste #CivismoAttivo #SalaGate #PoliticaSpazzatura #MilanoNonDorme #GiùLeManiDallaCittà #CambiamoTutto #FuoriLeMasse #StanchiMaVivi #resamai
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  • IL BIVIO È ADESSO

    Amici e amiche,
    stiamo assistendo in questi giorni a un caso giudiziario che potrebbe rappresentare molto più di uno scandalo. Potrebbe essere il bivio storico per Milano.
    Da una parte c’è chi spera nello "scoperchiamento del vaso di Pandora", dall’altra chi già teme – o si augura – che tutto finisca in quel tipico “grande boh” milanese. Tradotto: nulla di fatto, come accadde dopo Expo 2015, quando la città si prese uno schiaffo giuridico condito da assoluzioni e pernacchie.

    Ma oggi, lasciatemelo dire, il clima è diverso. E forse persino più incerto.

    Stiamo tutti aspettando le parole del Sindaco Sala in aula lunedì 21 luglio, ma il centro del discorso non può e non deve essere la solita gara a chi spara il colpo più duro. Non si tratta di delegittimare con nuove invettive o rincorrere il titolo più roboante.
    Tutto questo lo conosciamo già. E sappiamo anche che potrebbe concludersi, come spesso accade, in un buco nell'acqua per chi non è attivista, per chi vive Milano senza partecipare.

    Nel frattempo, si è aperta la solita danza delle ipocrisie politiche.
    Il centrodestra, da sempre vicino agli affari col centrosinistra quando c’era da spartirsi opportunità, oggi alza la voce. Chiede la testa del Sindaco, come se non fosse stato “compagno di merende” nel sostegno alle Olimpiadi invernali e ad altri progetti di potere condiviso.

    Così, tra un centrodestra ambivalente e un centrosinistra frantumato in mille sensibilità e rivoli ideologici, chi ne paga il prezzo è sempre e solo la cittadinanza attiva.
    Quella vera. Quella che ha già dato tanto e ricevuto troppo poco.

    Allora la vera domanda oggi è:
    Che cosa vogliamo fare noi?
    Che cosa vogliamo scegliere davanti a un’estate che rischia di passare, ancora una volta, tra indignazione passeggera, una manifestazione sotto il sole e un ritorno alla vita di sempre… fino al prossimo scandalo?

    Per questo ho scritto, giorni fa, “Se non ora, quando?”.
    E oggi torno con forza a dire: non è una battaglia tra opposti politici.
    Non è una sfida tra destra e sinistra.
    La vera battaglia è psicologica. Ed è nostra.

    Perché il problema non è scegliere il male minore.
    Il problema è che non vogliamo più scegliere affatto.
    Per paura. Per stanchezza. Per cinismo.
    Perché crediamo che la politica sia solo di chi comanda, e non di chi vive.

    Eppure, non possiamo più permetterci di restare immobili.

    O decidiamo di aprire un fronte comune, per scrivere insieme un programma vero per la città – fatto di lavoro, servizi, cultura, spazi pubblici, trasparenza –
    oppure restiamo nel solito loop:
    scandalo → indignazione → corteo → commenti → silenzio → nuovo scandalo.

    È un copione che conosciamo. E non possiamo più accettarlo.

    Non è questione di ideologie. È questione di decidere se vogliamo ancora partecipare o se preferiamo vivere da spettatori, lamentandoci del palcoscenico.

    Non è il momento dei “troppo occupati”.
    Non è il momento degli “io ve l’avevo detto”.
    Non è nemmeno il momento dei “meglio restare fuori, tanto non serve a niente”.

    Non serve fare gli splendidi. Non serve fare gli schizzinosi.
    E soprattutto, non serve aspettare che qualcun altro si muova al posto nostro.

    Non è un “armiamoci e partite”.
    È un “rigiochiamocela”. È un “riproviamoci”.
    È un “usciamo dal loop”.

    Io ci sono. E vi aspetto.

    #MilanoCambia
    #Riproviamoci
    #OltreIlLoop
    #MilanoCivica
    #PartecipazioneAttiva
    #RinascitaPolitica
    #Rigiochiamocela
    #IlBivioÈOra
    #ControLaRassegnazione
    #milanoèditutti
    ⚖️ IL BIVIO È ADESSO⏳ Amici e amiche, stiamo assistendo in questi giorni a un caso giudiziario che potrebbe rappresentare molto più di uno scandalo. Potrebbe essere il bivio storico per Milano. Da una parte c’è chi spera nello "scoperchiamento del vaso di Pandora", dall’altra chi già teme – o si augura – che tutto finisca in quel tipico “grande boh” milanese. Tradotto: nulla di fatto, come accadde dopo Expo 2015, quando la città si prese uno schiaffo giuridico condito da assoluzioni e pernacchie. Ma oggi, lasciatemelo dire, il clima è diverso. E forse persino più incerto. Stiamo tutti aspettando le parole del Sindaco Sala in aula lunedì 21 luglio, ma il centro del discorso non può e non deve essere la solita gara a chi spara il colpo più duro. Non si tratta di delegittimare con nuove invettive o rincorrere il titolo più roboante. Tutto questo lo conosciamo già. E sappiamo anche che potrebbe concludersi, come spesso accade, in un buco nell'acqua per chi non è attivista, per chi vive Milano senza partecipare. Nel frattempo, si è aperta la solita danza delle ipocrisie politiche. Il centrodestra, da sempre vicino agli affari col centrosinistra quando c’era da spartirsi opportunità, oggi alza la voce. Chiede la testa del Sindaco, come se non fosse stato “compagno di merende” nel sostegno alle Olimpiadi invernali e ad altri progetti di potere condiviso. Così, tra un centrodestra ambivalente e un centrosinistra frantumato in mille sensibilità e rivoli ideologici, chi ne paga il prezzo è sempre e solo la cittadinanza attiva. Quella vera. Quella che ha già dato tanto e ricevuto troppo poco. Allora la vera domanda oggi è: Che cosa vogliamo fare noi? Che cosa vogliamo scegliere davanti a un’estate che rischia di passare, ancora una volta, tra indignazione passeggera, una manifestazione sotto il sole e un ritorno alla vita di sempre… fino al prossimo scandalo? Per questo ho scritto, giorni fa, “Se non ora, quando?”. E oggi torno con forza a dire: non è una battaglia tra opposti politici. Non è una sfida tra destra e sinistra. La vera battaglia è psicologica. Ed è nostra. Perché il problema non è scegliere il male minore. Il problema è che non vogliamo più scegliere affatto. Per paura. Per stanchezza. Per cinismo. Perché crediamo che la politica sia solo di chi comanda, e non di chi vive. Eppure, non possiamo più permetterci di restare immobili. O decidiamo di aprire un fronte comune, per scrivere insieme un programma vero per la città – fatto di lavoro, servizi, cultura, spazi pubblici, trasparenza – oppure restiamo nel solito loop: scandalo → indignazione → corteo → commenti → silenzio → nuovo scandalo. È un copione che conosciamo. E non possiamo più accettarlo. Non è questione di ideologie. È questione di decidere se vogliamo ancora partecipare o se preferiamo vivere da spettatori, lamentandoci del palcoscenico. Non è il momento dei “troppo occupati”. Non è il momento degli “io ve l’avevo detto”. Non è nemmeno il momento dei “meglio restare fuori, tanto non serve a niente”. Non serve fare gli splendidi. Non serve fare gli schizzinosi. E soprattutto, non serve aspettare che qualcun altro si muova al posto nostro. Non è un “armiamoci e partite”. È un “rigiochiamocela”. È un “riproviamoci”. È un “usciamo dal loop”. Io ci sono. E vi aspetto. #MilanoCambia #Riproviamoci #OltreIlLoop #MilanoCivica #PartecipazioneAttiva #RinascitaPolitica #Rigiochiamocela #IlBivioÈOra #ControLaRassegnazione #milanoèditutti
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  • Oggi Venerdì 18 luglio 2025, per le Dirette di Scenario.press - libera espressione - parliamo con il Dott. Giuseppe Barbaro cardiologo internista, tra i protagonisti del docufilm "Non è andato tutto bene" di Paolo Cassina.
    Con lui abbiamo parlato di pericarditi e miocarditi causate dai vaccini Covid-19, citando anche studi fatti a livello internazionale, abbiamo parlato di cosa non funziona attualmente nell'ordine dei medici, delle cause di morti improvvise purtroppo sempre più frequenti, dello scandalo delle intercettazioni tra manager AIFA e l'ex Ministro della Sanità Roberto Speranza e dei nuovi sieri sperimentali a mRNA auto-replicante.
    Rinnoviamo il nostro ringraziamento al Dott. Giuseppe Barbaro per la sua disponibilità.
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    https://rumble.com/v6wcnxg-diretta-con-il-dott.-giuseppe-barbaro.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo.

    Riportiamo qui di seguito il link al documentario shock appena tradotto in lingua italiana "Inside the vaccine trials" sugli affetti avversi, alcuni anche gravissimi, che sono stati tenuti nascosti durante la sperimentazione dei vaccini Covid-19, prima della loro messa in commercio.
    https://www.scenario.press/posts/139077

    Qui troverete parte della presentazione Powerpoint con i riferimenti alle ricerche internazionali sui danni da vaccini Covid-19 citate dal Dottor Giuseppe Barbaro durante la sua intervista a Scenario.press - libera espressione: https://www.scenario.press/posts/140604
    Oggi Venerdì 18 luglio 2025, per le Dirette di Scenario.press - libera espressione - parliamo con il Dott. Giuseppe Barbaro cardiologo internista, tra i protagonisti del docufilm "Non è andato tutto bene" di Paolo Cassina. Con lui abbiamo parlato di pericarditi e miocarditi causate dai vaccini Covid-19, citando anche studi fatti a livello internazionale, abbiamo parlato di cosa non funziona attualmente nell'ordine dei medici, delle cause di morti improvvise purtroppo sempre più frequenti, dello scandalo delle intercettazioni tra manager AIFA e l'ex Ministro della Sanità Roberto Speranza e dei nuovi sieri sperimentali a mRNA auto-replicante. Rinnoviamo il nostro ringraziamento al Dott. Giuseppe Barbaro per la sua disponibilità. MASSIMA DIFFUSIONE! https://rumble.com/v6wcnxg-diretta-con-il-dott.-giuseppe-barbaro.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo. Riportiamo qui di seguito il link al documentario shock appena tradotto in lingua italiana "Inside the vaccine trials" sugli affetti avversi, alcuni anche gravissimi, che sono stati tenuti nascosti durante la sperimentazione dei vaccini Covid-19, prima della loro messa in commercio. https://www.scenario.press/posts/139077 Qui troverete parte della presentazione Powerpoint con i riferimenti alle ricerche internazionali sui danni da vaccini Covid-19 citate dal Dottor Giuseppe Barbaro durante la sua intervista a Scenario.press - libera espressione: https://www.scenario.press/posts/140604
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  • RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
    @RHolzeisen
    ·
    5h
    Perché non vedo critiche espresse da parlamentari europei votati in Italia sullo scandaloso inaccettabile appoggio che la super criminale Ursula von der Leyen (non eletta dai cittadini!) avrà (anche dai parlamentari di FdI) prossimo giovedì?! Perché non vedo interventi che criticano la farce andata ieri in scena al parlamento europeo?!! Risposta: perché l’unica parlamentare europea eletta in Italia che era coerente, preparata e sempre sul pezzo - Francesca Donato @ladyonorato
    - purtroppo non c’è più a Bruxelles!
    Che miseria preannunciata alla quale assisteremo giovedì prossimo!

    https://x.com/RHolzeisen/status/1942542908915142928
    RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen @RHolzeisen · 5h ‼️Perché non vedo critiche espresse da parlamentari europei votati in Italia sullo scandaloso inaccettabile appoggio che la super criminale Ursula von der Leyen (non eletta dai cittadini!) avrà (anche dai parlamentari di FdI) prossimo giovedì?! Perché non vedo interventi che criticano la farce andata ieri in scena al parlamento europeo?!! Risposta: perché l’unica parlamentare europea eletta in Italia che era coerente, preparata e sempre sul pezzo - Francesca Donato @ladyonorato - purtroppo non c’è più a Bruxelles! Che miseria preannunciata alla quale assisteremo giovedì prossimo! https://x.com/RHolzeisen/status/1942542908915142928
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  • GAVI è l’organizzazione mondiale di lobbying di Bill Gates e dei big della produzione dei vaccini o di quanto tale viene definito.
    L’attuale CEO di GAVI è l’ex Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso che su richiesta di Gates & Co. nel 2009 ha portato la Commissione Europea ad escludere con Regolamento 2009/120

    https://t.co/45MakPDbXY
    dalla definizione di prodotto di terapia genica, sostanze che solo formalmente vengono definiti “vaccini contro infezioni virali”, che però nella loro composizione (acido nucleico … RNA modificata, ora anche autoamplificante, impacchettata in nanolipidi) e nel loro modo d’azione corrispondono esattamente alla definizione giuridica eurounionale dei prodotti di terapia genica.
    GAVI è il driver per l’Agenda di immunizzazione 2030 dell’OMS e cioè di Bill Gates & Co. a livello mondiale
    https://t.co/xWz9FL44QY
    e a livello europeo
    https://t.co/4kvSSCC15y
    L’interesse dei mandanti di GAVI non è certo la preservazione della salute della popolazione mondiale!
    È un immenso scandalo che Antonio Tajani abbia in nome della Repubblica Italiana regalato recentemente un quarto miliardo di euro dei nostri soldi a questa organizzazione di Bill Gates & Co.
    Leggete qui cosa spiega oggi il Prof. Dott. Mariani Bizzarri (Università La Sapienza) riguardo a GAVI.

    drive.google.com/file/d/1vik47G…
    Tutti devono sapere. Divulgate, perché la gente deve smettere di credere che GAVI e i suoi mandanti (in prima linea Bill Gates) siano dei benefattori. È vero giusto il contrario!
    ‼️GAVI è l’organizzazione mondiale di lobbying di Bill Gates e dei big della produzione dei vaccini o di quanto tale viene definito. L’attuale CEO di GAVI è l’ex Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso che su richiesta di Gates & Co. nel 2009 ha portato la Commissione Europea ad escludere con Regolamento 2009/120 https://t.co/45MakPDbXY dalla definizione di prodotto di terapia genica, sostanze che solo formalmente vengono definiti “vaccini contro infezioni virali”, che però nella loro composizione (acido nucleico … RNA modificata, ora anche autoamplificante, impacchettata in nanolipidi) e nel loro modo d’azione corrispondono esattamente alla definizione giuridica eurounionale dei prodotti di terapia genica. GAVI è il driver per l’Agenda di immunizzazione 2030 dell’OMS e cioè di Bill Gates & Co. a livello mondiale https://t.co/xWz9FL44QY e a livello europeo https://t.co/4kvSSCC15y L’interesse dei mandanti di GAVI non è certo la preservazione della salute della popolazione mondiale! È un immenso scandalo che Antonio Tajani abbia in nome della Repubblica Italiana regalato recentemente un quarto miliardo di euro dei nostri soldi a questa organizzazione di Bill Gates & Co. Leggete qui cosa spiega oggi il Prof. Dott. Mariani Bizzarri (Università La Sapienza) riguardo a GAVI. 👇👇👇 drive.google.com/file/d/1vik47G… Tutti devono sapere. Divulgate, perché la gente deve smettere di credere che GAVI e i suoi mandanti (in prima linea Bill Gates) siano dei benefattori. È vero giusto il contrario!
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  • ECCO COME METTERE in GINOCCHIO UN INTERO PAESE e CONTINENTE! E a PAGARE SARANNO i CITTADINI non CERTO la Von der Leyen!
    DEVE ESSERE PROCESSATA per LO SCANDALO "VACCINI" e DESTITUITA IMMEDIATAMENTE!
    Riarmo, sarà un disastro per i conti pubblici: 700 miliardi in 10 anni - Il Fatto Quotidiano
    Altro che “si vis pacem para bellum”: occorrerà tagliare la spesa sanitaria, decimare quella per l’istruzione, ridurre le pensioni. Oppure fare esplodere le tasse. Non c’è alternativa se si vorranno trovare 700 miliardi nei prossimi dieci anni per il riarmo deciso dalla Nato e firmato da Giorgia Meloni nell’accordo di ieri al vertice dell’Aja. Sono
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/26/disastro-conti-pubblici-700-miliardi-in-10-anni/8039839/
    ECCO COME METTERE in GINOCCHIO UN INTERO PAESE e CONTINENTE! E a PAGARE SARANNO i CITTADINI non CERTO la Von der Leyen! DEVE ESSERE PROCESSATA per LO SCANDALO "VACCINI" e DESTITUITA IMMEDIATAMENTE! Riarmo, sarà un disastro per i conti pubblici: 700 miliardi in 10 anni - Il Fatto Quotidiano Altro che “si vis pacem para bellum”: occorrerà tagliare la spesa sanitaria, decimare quella per l’istruzione, ridurre le pensioni. Oppure fare esplodere le tasse. Non c’è alternativa se si vorranno trovare 700 miliardi nei prossimi dieci anni per il riarmo deciso dalla Nato e firmato da Giorgia Meloni nell’accordo di ieri al vertice dell’Aja. Sono https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/26/disastro-conti-pubblici-700-miliardi-in-10-anni/8039839/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Riarmo, sarà un disastro per i conti pubblici: 700 miliardi in 10 anni - Il Fatto Quotidiano
    Altro che “si vis pacem para bellum”: occorrerà tagliare la spesa sanitaria, decimare quella per l’istruzione, ridurre le pensioni. Oppure fare esplodere le tasse. Non c’è alternativa se si vorranno trovare 700 miliardi nei prossimi dieci anni per il riarmo deciso dalla Nato e firmato da Giorgia Meloni nell’accordo di ieri al vertice dell’Aja. Sono …
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