• ll defunto dottor John Pombe Magufi, ex presidente della Tanzania, è stato il primo capo di stato a smascherare la bufala della pandemia dopo che i test kit donati dall'Occidente sono risultati positivi al virus Covid-19 quando testati su papaia e capre.

    Affermava che il Covid-19 fosse una malattia respiratoria simil-influenzale con un tasso di guarigione del 99%, quindi non c'era bisogno di vaccini velenosi. Si rifiutò di mettere in quarantena il suo Paese, esortò il suo popolo a inalare cipolle al vapore, che si rivelarono efficaci. Un anno dopo lo assassinarono. In Tanzania ci furono praticamente zero morti per Covid.
    ll defunto dottor John Pombe Magufi, ex presidente della Tanzania, è stato il primo capo di stato a smascherare la bufala della pandemia dopo che i test kit donati dall'Occidente sono risultati positivi al virus Covid-19 quando testati su papaia e capre. Affermava che il Covid-19 fosse una malattia respiratoria simil-influenzale con un tasso di guarigione del 99%, quindi non c'era bisogno di vaccini velenosi. Si rifiutò di mettere in quarantena il suo Paese, esortò il suo popolo a inalare cipolle al vapore, che si rivelarono efficaci. Un anno dopo lo assassinarono. In Tanzania ci furono praticamente zero morti per Covid.
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  • saldatura laser manuale
    https://www.mopalaser.com/handheld-laser-welder/
    La saldatrice laser manuale MopaLaser offre precisione e controllo totale per ogni tipo di progetto. Compatta e facile da usare, garantisce saldature perfette su diversi materiali, combinando innovazione e affidabilità. Ideale per artigiani e professionisti che cercano qualità e risultati rapidi.
    #saldaturalaser #manuale #precisione
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  • di Loredana Frasca

    Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2°

    Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai non vaccinati

    https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/756029/vaccini-covid-mortalita-piu-alta-vaccinati-studi-bias-decessi-non-vaccinati-14-giorni.html
    di Loredana Frasca Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2° Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai non vaccinati https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/756029/vaccini-covid-mortalita-piu-alta-vaccinati-studi-bias-decessi-non-vaccinati-14-giorni.html
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    Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2°
    Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai...
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  • incisore metallo laser
    https://www.mopalaser.com/engraver/
    L’incisore metallo laser è uno strumento preciso per incidere su superfici metalliche con dettagli accurati. Ideale per personalizzazioni, targhe, gioielli e lavori industriali, combina tecnologia avanzata e facilità d’uso per risultati professionali. Perfetto per chi cerca efficienza e precisione nell’incisione laser su metallo.
    #IncisoreLaser #IncisioneMetallo #Personalizzazione #Gioielli #Targhe #LavoriIndustriali #Precisione #TecnologiaLaser #StrumentoProfessionale #IncisioneLaser
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  • Il disastro educativo degli ultimi 20 anni ha un colpevole insospettabile
    In pochi anni i risultati scolastici sono crollati in tutto il mondo: una scelta tecnologica 'innocua' potrebbe aver accelerato il disastro.
    https://tech.everyeye.it/notizie/disastro-educativo-20-anni-colpevole-insospettabile-844637.html
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  • saldatura laser
    https://www.mopalaser.com/cleaner/
    La saldatura laser offre una precisione elevata per unire metalli con risultati puliti e uniformi. Grazie al raggio concentrato, permette lavorazioni rapide, minime deformazioni e alta qualità estetica. È ideale per gioielleria, automotive, elettronica e riparazioni di parti delicate, garantendo efficienza e performance costanti anche in produzioni complesse.
    #saldaturalaser #tecnologia #metalli #precisione #industria #automotive #gioielleria #elettronica
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  • FATE MOLTA ATTENZIONE!
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione...
    Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
    “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”


    Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia.

    Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
    L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza”

    “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”.
    “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente”

    In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”.

    Come “riparare” un microbioma alterato

    E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”.
    Un sistema complesso, da rispettare

    Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    FATE MOLTA ATTENZIONE! "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione... Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia. Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza” “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”. “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente” In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”. Come “riparare” un microbioma alterato E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”. Un sistema complesso, da rispettare Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
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    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione
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  • Risposte del Ministro degli Affari Esteri della Russia S.V. Lavrov alle domande del quotidiano italiano «Corriere della Sera», che ha rifiutato di pubblicare integralmente senza tagli e censura (Mosca, 13 novembre 2025)

    Testo completo dell'intervista

    Tesi chiave:

    • Gli accordi di Anchorage rappresentano una tappa importante nel percorso verso una pace duratura in Ucraina. <...> Siamo ancora pronti a tenere a Budapest il secondo vertice russo-americano, se si baserà realmente su risultati ben elaborati dell'Alaska.

    • A differenza dei paesi occidentali, che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi rispettiamo le persone — civili e militari. Le nostre forze armate agiscono con la massima responsabilità, infliggendo colpi di precisione esclusivamente a obiettivi militari e alle infrastrutture di trasporto ed energetiche che li supportano.

    • Gli obiettivi dell’operazione militare speciale (SVO) sono stati definiti dal Presidente della Russia V.V. Putin nel 2022 e sono ancora attuali. Non si tratta di sfere di influenza, ma di riportare l’Ucraina a uno status neutrale, non allineato e denuclearizzato, con il rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre nazionalità. Proprio così questi impegni sono stati registrati nella Dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina del 1990 e nella sua Costituzione, ed è tenendo conto di tali impegni proclamati che la Russia ha riconosciuto l’indipendenza dello Stato ucraino.

    ❗️ Vogliamo e otterremo il ritorno dell’Ucraina a radici sane e stabili della sua statualità, che implica il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio per l’uso militare da parte della NATO, la purificazione dall’ideologia nazista proibita a Norimberga, il ripristino di tutti i diritti ai russi, agli ungheresi e a tutte le altre minoranze nazionali.

    • È significativo che le élite di Bruxelles, trascinando il regime di Kiev nell’UE, tacciano sulla flagrante discriminazione dei cosiddetti “popoli non autoctoni” e allo stesso tempo lodino la giunta di Zelensky come difensore dei “valori europei”. Ciò conferma ulteriormente che il nazismo sta rialzando la testa in Europa.

    • La maggior parte delle capitali europee costituiscono ora il nucleo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, che desidera solo una cosa — che le ostilità in Ucraina durino il più a lungo possibile, “fino all’ultimo ucraino”. A quanto pare, non hanno altro modo per distogliere l’attenzione del loro elettorato dai problemi socio-economici interni fortemente aggravati.

    • La conflittualità, a cui ha portato la politica sconsiderata e senza prospettive delle élite europee, non è una scelta della Russia. La situazione attuale non risponde agli interessi dei nostri popoli.

    • Non “promuoviamo” un ordine mondiale multipolare, esso si sta formando oggettivamente — non attraverso conquiste, schiavitù, oppressione e sfruttamento, come hanno fatto i colonizzatori per costruire il loro “ordine” (e poi il capitalismo), ma attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco degli interessi, la distribuzione razionale del lavoro basata sull’unione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione.

    • Per la Russia non esistono paesi e popoli ostili, ma paesi con governi ostili. A causa della presenza di uno di questi a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia del dopoguerra. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa.

    • La cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia risponde agli interessi dei nostri popoli. Se a Roma saranno pronti a muoversi verso il ripristino del dialogo basato sul rispetto reciproco e sul rispetto degli interessi, ce lo facciano sapere, siamo sempre pronti ad ascoltare.
    🇷🇺 Risposte del Ministro degli Affari Esteri della Russia S.V. Lavrov alle domande del quotidiano italiano «Corriere della Sera», che ha rifiutato di pubblicare integralmente senza tagli e censura (Mosca, 13 novembre 2025) Testo completo dell'intervista Tesi chiave: • Gli accordi di Anchorage rappresentano una tappa importante nel percorso verso una pace duratura in Ucraina. <...> Siamo ancora pronti a tenere a Budapest il secondo vertice russo-americano, se si baserà realmente su risultati ben elaborati dell'Alaska. • A differenza dei paesi occidentali, che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi rispettiamo le persone — civili e militari. Le nostre forze armate agiscono con la massima responsabilità, infliggendo colpi di precisione esclusivamente a obiettivi militari e alle infrastrutture di trasporto ed energetiche che li supportano. • Gli obiettivi dell’operazione militare speciale (SVO) sono stati definiti dal Presidente della Russia V.V. Putin nel 2022 e sono ancora attuali. Non si tratta di sfere di influenza, ma di riportare l’Ucraina a uno status neutrale, non allineato e denuclearizzato, con il rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre nazionalità. Proprio così questi impegni sono stati registrati nella Dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina del 1990 e nella sua Costituzione, ed è tenendo conto di tali impegni proclamati che la Russia ha riconosciuto l’indipendenza dello Stato ucraino. ❗️ Vogliamo e otterremo il ritorno dell’Ucraina a radici sane e stabili della sua statualità, che implica il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio per l’uso militare da parte della NATO, la purificazione dall’ideologia nazista proibita a Norimberga, il ripristino di tutti i diritti ai russi, agli ungheresi e a tutte le altre minoranze nazionali. • È significativo che le élite di Bruxelles, trascinando il regime di Kiev nell’UE, tacciano sulla flagrante discriminazione dei cosiddetti “popoli non autoctoni” e allo stesso tempo lodino la giunta di Zelensky come difensore dei “valori europei”. Ciò conferma ulteriormente che il nazismo sta rialzando la testa in Europa. • La maggior parte delle capitali europee costituiscono ora il nucleo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, che desidera solo una cosa — che le ostilità in Ucraina durino il più a lungo possibile, “fino all’ultimo ucraino”. A quanto pare, non hanno altro modo per distogliere l’attenzione del loro elettorato dai problemi socio-economici interni fortemente aggravati. • La conflittualità, a cui ha portato la politica sconsiderata e senza prospettive delle élite europee, non è una scelta della Russia. La situazione attuale non risponde agli interessi dei nostri popoli. • Non “promuoviamo” un ordine mondiale multipolare, esso si sta formando oggettivamente — non attraverso conquiste, schiavitù, oppressione e sfruttamento, come hanno fatto i colonizzatori per costruire il loro “ordine” (e poi il capitalismo), ma attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco degli interessi, la distribuzione razionale del lavoro basata sull’unione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione. • Per la Russia non esistono paesi e popoli ostili, ma paesi con governi ostili. A causa della presenza di uno di questi a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia del dopoguerra. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa. • La cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia risponde agli interessi dei nostri popoli. Se a Roma saranno pronti a muoversi verso il ripristino del dialogo basato sul rispetto reciproco e sul rispetto degli interessi, ce lo facciano sapere, siamo sempre pronti ad ascoltare.
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  • CARI AMICI, GRAZIE SEMPRE DEI VOSTRI LIKE,NELLA POLITICA ITALIANA, NULLA SI MUOVE ED IL PESSIMO GOVERNO DELLA NANA MASSONA, A NOME MELONI, E' FORTEMENTE IMPEGNATO NELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA PER LA QUALE CI SARA' IL REFERENDUM. IN QUELLA OCCASIONE, IO ANDRO' A VOTARE !!!! ALTRO NON VI E' DA DIRE NELLA ITALIA CHE MUORE !!!! AH, CI SARANNO I RISULTATI DELLE ELEZIONI REGIONALI, IN PUGLIA, IN CAMPANIA E NEL VENETO. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, GRAZIE SEMPRE DEI VOSTRI LIKE,NELLA POLITICA ITALIANA, NULLA SI MUOVE ED IL PESSIMO GOVERNO DELLA NANA MASSONA, A NOME MELONI, E' FORTEMENTE IMPEGNATO NELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA PER LA QUALE CI SARA' IL REFERENDUM. IN QUELLA OCCASIONE, IO ANDRO' A VOTARE !!!! ALTRO NON VI E' DA DIRE NELLA ITALIA CHE MUORE !!!! AH, CI SARANNO I RISULTATI DELLE ELEZIONI REGIONALI, IN PUGLIA, IN CAMPANIA E NEL VENETO. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • Il servizio sulle Iene si impegna per screditare l'inchiesta di @XavierPoussard e Natacha Rey, ma i risultati sono scarsi. Sostengono, senza indizi o prove, che Jean Michel Trogneux sia un tizio che si vede per un istante dietro Brigitte in una cerimonia ufficiale, ma non ci sono immagini degli ultimi 40/50 anni di Jean Michel e Brigitte insieme, nè tantomeno da soli. Se Brigitte Macron e Jean Michel Trogneux non sono la stessa persona, perché i due non compaiono assieme e smentiscono la storia oppure perché Jean Michel non si fa vivo per difendere la sorella?

    Il punto perciò resta lo stesso. Non c'è una sola immagine di Brigitte incinta che aspetta i suoi tre figli e la foto del matrimonio del'74 non è di Brigitte. È di Susan Spray. Dove sono quindi le tracce della presunta vita da donna di Brigitte Macron? Brigitte Trogneux appare soltanto verso la fine degli anni'80, quando viene assunta, senza credenziali, nel liceo La Providence di Amiens, e laddove abuserà del 14enne Macron. Siamo ancora in attesa che Brigitte e i suoi smentiscano con prove questa inchiesta che di prove e documenti ne ha invece portati. Segnalo infine che il servizio delle Iene è stato commentato con una voce dilatata dal "giornalista" per confondere volutamente lo spettatore.
    Il servizio sulle Iene si impegna per screditare l'inchiesta di @XavierPoussard e Natacha Rey, ma i risultati sono scarsi. Sostengono, senza indizi o prove, che Jean Michel Trogneux sia un tizio che si vede per un istante dietro Brigitte in una cerimonia ufficiale, ma non ci sono immagini degli ultimi 40/50 anni di Jean Michel e Brigitte insieme, nè tantomeno da soli. Se Brigitte Macron e Jean Michel Trogneux non sono la stessa persona, perché i due non compaiono assieme e smentiscono la storia oppure perché Jean Michel non si fa vivo per difendere la sorella? Il punto perciò resta lo stesso. Non c'è una sola immagine di Brigitte incinta che aspetta i suoi tre figli e la foto del matrimonio del'74 non è di Brigitte. È di Susan Spray. Dove sono quindi le tracce della presunta vita da donna di Brigitte Macron? Brigitte Trogneux appare soltanto verso la fine degli anni'80, quando viene assunta, senza credenziali, nel liceo La Providence di Amiens, e laddove abuserà del 14enne Macron. Siamo ancora in attesa che Brigitte e i suoi smentiscano con prove questa inchiesta che di prove e documenti ne ha invece portati. Segnalo infine che il servizio delle Iene è stato commentato con una voce dilatata dal "giornalista" per confondere volutamente lo spettatore.
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