• Pessima figura

    Avvenire, che viene considerato il quotidiano dei vescovi, ha fatto un articolo UNILATERALE e FAZIOSO sul caso Nitag.

    https://www.avvenire.it/attualita/pagine/schillaci-vaccini

    Incredibile come il quotidiano plauda a chiunque ha attaccato me e Serravalle e arrivi a riportare il pensiero vaccinista dominante (creato dal perverso intreccio tra politica globalista, big pharma e informazione corrotta, si veda ad esempio: https://www.ilsussidiario.net/news/post-covid-dalle-scelte-politiche-alle-agenzie-regolatorie-i-troppi-errori-e-gli-interessi-prevalenti/2713192/) senza neppure pensare di dare la parola ai medici principalmente interessati nella vicenda.

    Anche come cattolico, sono molto dispiaciuto.

    Nell’articolo è data voce persino agli ex ministri di area pd Roberto Speranza e Beatrice Lorenzin, costei promotrice nel 2017 di una legge liberticida, a suo tempo voluta da Obama e Glaxo, che mette in grave difficoltà le famiglie e i bambini col ricatto dell’esclusione dalla scuola (e la ministra aveva persino proposto la revoca della patria potestà). Una legge che prevedeva di essere rivista dopo tre anni, ma nulla è stato fatto. Il senatore Gasparri ci definisce gratuitamente “esponenti no-vax” , mentre dovrebbe sapere che dare del “no vax” a un medico è un reato!

    https://lanuovabq.it/it/il-caso-bellavite-e-il-neo-maccartismo-della-medicina

    Si parla di “suggestioni antiscientifiche” e “persone non adeguate”. Quali sarebbero i motivi di tali illazioni? Aver scritto articoli sui rischi cardiovascolari della proteina spike modificata geneticamente? Aver motivatamente criticato, su riviste “peer review”, le inefficienze della farmacovigilanza o l’algoritmo di causalità OMS? Siamo “accusati di posizioni antiscientifiche”, ma questa è una vera e propria calunnia per uno studioso, medico e ematologo, che per tutta la vita lavorativa si è dedicato alla ricerca scientifica in campo di patologia generale e immunofarmacologia, per studiare le cause delle malattie, la loro prevenzione e i possibili rimedi. Ho pubblicato oltre 170 articoli scientifici indicizzati nella migliore letteratura citata in PubMed. Il mio curriculum accademico e scientifico può essere controllato da tutti.

    Non resta che sperare in una Giustizia superiore e sono comunque confortato da tantissime persone, credenti e non credenti, medici o persone semplici, che mi stanno manifestando solidarietà e sostegno morale in quello che considerano un ingiusto linciaggio, cioè un martirio.
    Pessima figura Avvenire, che viene considerato il quotidiano dei vescovi, ha fatto un articolo UNILATERALE e FAZIOSO sul caso Nitag. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/schillaci-vaccini Incredibile come il quotidiano plauda a chiunque ha attaccato me e Serravalle e arrivi a riportare il pensiero vaccinista dominante (creato dal perverso intreccio tra politica globalista, big pharma e informazione corrotta, si veda ad esempio: https://www.ilsussidiario.net/news/post-covid-dalle-scelte-politiche-alle-agenzie-regolatorie-i-troppi-errori-e-gli-interessi-prevalenti/2713192/) senza neppure pensare di dare la parola ai medici principalmente interessati nella vicenda. Anche come cattolico, sono molto dispiaciuto. Nell’articolo è data voce persino agli ex ministri di area pd Roberto Speranza e Beatrice Lorenzin, costei promotrice nel 2017 di una legge liberticida, a suo tempo voluta da Obama e Glaxo, che mette in grave difficoltà le famiglie e i bambini col ricatto dell’esclusione dalla scuola (e la ministra aveva persino proposto la revoca della patria potestà). Una legge che prevedeva di essere rivista dopo tre anni, ma nulla è stato fatto. Il senatore Gasparri ci definisce gratuitamente “esponenti no-vax” , mentre dovrebbe sapere che dare del “no vax” a un medico è un reato! https://lanuovabq.it/it/il-caso-bellavite-e-il-neo-maccartismo-della-medicina Si parla di “suggestioni antiscientifiche” e “persone non adeguate”. Quali sarebbero i motivi di tali illazioni? Aver scritto articoli sui rischi cardiovascolari della proteina spike modificata geneticamente? Aver motivatamente criticato, su riviste “peer review”, le inefficienze della farmacovigilanza o l’algoritmo di causalità OMS? Siamo “accusati di posizioni antiscientifiche”, ma questa è una vera e propria calunnia per uno studioso, medico e ematologo, che per tutta la vita lavorativa si è dedicato alla ricerca scientifica in campo di patologia generale e immunofarmacologia, per studiare le cause delle malattie, la loro prevenzione e i possibili rimedi. Ho pubblicato oltre 170 articoli scientifici indicizzati nella migliore letteratura citata in PubMed. Il mio curriculum accademico e scientifico può essere controllato da tutti. Non resta che sperare in una Giustizia superiore e sono comunque confortato da tantissime persone, credenti e non credenti, medici o persone semplici, che mi stanno manifestando solidarietà e sostegno morale in quello che considerano un ingiusto linciaggio, cioè un martirio.
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    Il caso. La marcia indietro del ministro Schillaci sui vaccini: stop al Gruppo tecnico
    Dopo le polemiche sulle nomine nel Nitag di due medici considerati vicini ai no-vax, la “resa” alle pressioni del mondo scientifico, delle opposizioni e pure di Forza Italia
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  • Questa volta non passa liscia, cara lobby NO-IPPOCRATE


    ROMA – Paolo Bellavite, già professore associato di Patologia generale all’Università di Verona – da dove è stato allontanato nel 2021 (quando era “cultore della materia”) per ciò che ha detto durante una puntata di “Di martedì” a La7 – è uno dei due membri del Nitag sui quali si sono concentrate le polemiche a causa delle sue posizioni critiche sui vaccini. La loro presenza ha spinto Schillaci ad azzerare la commissione.

    È dispiaciuto per come è finita?

    «Non sono dispiaciuto per me, ma per l’Italia. Avevo capito che finalmente ci sarebbe stata un po’ di discussione seria nel dibattito sui vaccini. Finora il Nitag non aveva avuto grande importanza, adesso con componenti portatori di punti di vista diversi avremmo avuto un organo un po’ più competente».

    Cosa pensa di quanto successo in questi giorni?

    «È stato tutto assurdo, soprattutto ha fatto male a dimettersi la rappresentate delle Regioni, che poteva dare un contributo di esperienza».

    Il mondo scientifico e professionale si è ribellato di fronte ai vostri nomi.

    «Siamo stati accusati di essere No-Vax. Anche se lo fossimo, e non lo siamo, eventuali nostri dubbi sulle politiche vaccinali, se gli altri venti membri fossero stati straconvinti delle decisioni da adottare, non avrebbero inciso. Perché loro avrebbero avuto la maggioranza assoluta. Però avremmo portato un po’ di vivacità».

    Sa come è finito nell’elenco dei membri?

    «Il mio nome e quello di Serravalle sono circolati perché facciamo parte di un gruppo, la Commissione medico scientifica indipendente, che durante il Covid ha dato pareri scientifici. Non so chi è arrivato a proporci al ministero, ma so di godere ad esempio di stima anche da parte di personaggi della Lega. Qualcuno voleva fare pressioni sul ministro per avere una commissione più pluralista, come succede negli Usa».

    Chi vi ha fatti fuori?

    «Ci sono livelli decisionali che trascendono la volontà popolare, e persino la politica. Mi pare che Schillaci non sia espressione dei partiti, dietro c’è la presidenza della Repubblica. E poi in questa occasione sono emerse forze dormienti, come le categorie mediche».

    La gran parte della comunità scientifica la pensa in modo diverso da voi.

    «Questo non lo accetto, io sono stato e sono uno scienziato. La comunità scientifica non esiste. Si parla di pensiero dominante e di chi lo contesta, nella scienza sempre stato così».

    fonte

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    💥 Questa volta non passa liscia, cara lobby NO-IPPOCRATE 😎 ROMA – Paolo Bellavite, già professore associato di Patologia generale all’Università di Verona – da dove è stato allontanato nel 2021 (quando era “cultore della materia”) per ciò che ha detto durante una puntata di “Di martedì” a La7 – è uno dei due membri del Nitag sui quali si sono concentrate le polemiche a causa delle sue posizioni critiche sui vaccini. La loro presenza ha spinto Schillaci ad azzerare la commissione. È dispiaciuto per come è finita? «Non sono dispiaciuto per me, ma per l’Italia. Avevo capito che finalmente ci sarebbe stata un po’ di discussione seria nel dibattito sui vaccini. Finora il Nitag non aveva avuto grande importanza, adesso con componenti portatori di punti di vista diversi avremmo avuto un organo un po’ più competente». Cosa pensa di quanto successo in questi giorni? «È stato tutto assurdo, soprattutto ha fatto male a dimettersi la rappresentate delle Regioni, che poteva dare un contributo di esperienza». Il mondo scientifico e professionale si è ribellato di fronte ai vostri nomi. «Siamo stati accusati di essere No-Vax. Anche se lo fossimo, e non lo siamo, eventuali nostri dubbi sulle politiche vaccinali, se gli altri venti membri fossero stati straconvinti delle decisioni da adottare, non avrebbero inciso. Perché loro avrebbero avuto la maggioranza assoluta. Però avremmo portato un po’ di vivacità». Sa come è finito nell’elenco dei membri? «Il mio nome e quello di Serravalle sono circolati perché facciamo parte di un gruppo, la Commissione medico scientifica indipendente, che durante il Covid ha dato pareri scientifici. Non so chi è arrivato a proporci al ministero, ma so di godere ad esempio di stima anche da parte di personaggi della Lega. Qualcuno voleva fare pressioni sul ministro per avere una commissione più pluralista, come succede negli Usa». Chi vi ha fatti fuori? «Ci sono livelli decisionali che trascendono la volontà popolare, e persino la politica. Mi pare che Schillaci non sia espressione dei partiti, dietro c’è la presidenza della Repubblica. E poi in questa occasione sono emerse forze dormienti, come le categorie mediche». La gran parte della comunità scientifica la pensa in modo diverso da voi. «Questo non lo accetto, io sono stato e sono uno scienziato. La comunità scientifica non esiste. Si parla di pensiero dominante e di chi lo contesta, nella scienza sempre stato così». 💥 fonte Segui ➡️ 🌐  t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥ㅤ
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  • Proprio nei giorni in cui il pecorume urlante sui social firma petizioni a comando delle virostar chiedendo al ministro Schillaci di rimuovere i dr. Bellavite e Serravalle dal NITAG “in nome della scienza”, la scienza, evidentemente distratta, si è fatta sentire con uno studio svizzero pubblicato su Communication Medicine del gruppo Nature, secondo cui un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. Così scrive in proposito il prof. Marco Cosentino sul suo canale Telegram:

    OUTTA THE GODDAMN WALLS
    di Marco Cosentino
    E niente, ormai i novax sono dappertutto! Vengono fuori dalle fottute pareti come certi alieni cinematografici e finiscono addirittura su rispettabilissime riviste scientifiche come Communication Medicine, del gruppo Nature, che pubblica qualche giorno fa uno studio svizzero che correla lo stato vaccinale covid con l'insorgenza di sindromi influenzali. Questi i risultati e le conclusioni degli autori: "In entrambe le analisi, dimostriamo che un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. [...] Sulla base dei nostri dati, concludiamo che la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 non contribuisce alla protezione del personale sanitario in un contesto post-pandemico. La vaccinazione contro il SARS-CoV-2 può persino aumentare temporaneamente la probabilità di infezione sintomatica e di perdita di giornate lavorative."
    Che nostalgia per i tempi pandemici emergenziali, quando certe affermazioni potevano essere soppresse prima ancora di vedere la luce! Ora invece, che roba contessa!, pare che qualsiasi ricercatore con dei dati possa dire la sua. Dove si finirà di questo passo...

    SOSTIENI GIUBBE ROSSE
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    Proprio nei giorni in cui il pecorume urlante sui social firma petizioni a comando delle virostar chiedendo al ministro Schillaci di rimuovere i dr. Bellavite e Serravalle dal NITAG “in nome della scienza”, la scienza, evidentemente distratta, si è fatta sentire con uno studio svizzero pubblicato su Communication Medicine del gruppo Nature, secondo cui un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. Così scrive in proposito il prof. Marco Cosentino sul suo canale Telegram: OUTTA THE GODDAMN WALLS di Marco Cosentino E niente, ormai i novax sono dappertutto! Vengono fuori dalle fottute pareti come certi alieni cinematografici e finiscono addirittura su rispettabilissime riviste scientifiche come Communication Medicine, del gruppo Nature, che pubblica qualche giorno fa uno studio svizzero che correla lo stato vaccinale covid con l'insorgenza di sindromi influenzali. Questi i risultati e le conclusioni degli autori: "In entrambe le analisi, dimostriamo che un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. [...] Sulla base dei nostri dati, concludiamo che la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 non contribuisce alla protezione del personale sanitario in un contesto post-pandemico. La vaccinazione contro il SARS-CoV-2 può persino aumentare temporaneamente la probabilità di infezione sintomatica e di perdita di giornate lavorative." Che nostalgia per i tempi pandemici emergenziali, quando certe affermazioni potevano essere soppresse prima ancora di vedere la luce! Ora invece, che roba contessa!, pare che qualsiasi ricercatore con dei dati possa dire la sua. Dove si finirà di questo passo... 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Facebook | Instagram | YouTube
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  • CARI AMICI, COME SEMPRE VI RINGRAZIO DEI VOSTRI LIKE. VI CHIEDO DI ISCRIVERVI ALLA MIA PAGINA ED AL GRUPPO "NOI CON MARGHERITA" DI FACEBOOK. OGGI HO PUBBLICATO SULLA PAGINA UN POST CHE RIGUARDA L'IMPORTANTISSIMO INCONTRO CHE C'E' STATO A FERRAGOSTO TRA TRUMP E PUTIN AD ANCHORAGE NELL'ALASKA APPARTENENTE AGLI USA. LA STAMPA INTERNAZIONALE HA DECRETATO - A DIFFERENZA DI QUELLA INUTILE NOSTRANA - L'ENORME SUCCESSO DEL PRESIDENTE PUTIN CHE HA FATTO USCIRE DALL'ISOLAMENTO LA FEDERAZIONE RUSSA ED HA RIPRESO APPUNTO LE RELAZIONI CON GLI USA RETTI DA DONALD TRUMP. ORA SI E' SAPUTO CHE L'UCRAINO, LA MELONA, URSULA, MERZ, MACRON, STARMER, TUSCK ED IL PRESIDENTE DELLA FINLANDIA SONO VOLATI A WASHINGTON PER UN INCONTRO CON TRUMP SULLA QUESTIONE DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA E GLI USA. IN ITALIA NULLA DI IMPORTANTE, SALVO LE STUPIDE CRITICHE DEI MEDIA E DELLA STAMPA NOSTRANA SULLA ESCLUSIONE DELLA UE E DELL'OCCIDENTE DAI COLLOQUI CHE SI SONO AVUTI TRA PUTIN E TRUMP IN ALASKA A FERRAGOSTO. VEDREMO CHE COSA ACCADRA' A SEGUITO DELL'INCONTRO TRA GLI "ESCLUSI" E TRUMP. VI ABBRACCIO E BUONA SERATA.
    CARI AMICI, COME SEMPRE VI RINGRAZIO DEI VOSTRI LIKE. VI CHIEDO DI ISCRIVERVI ALLA MIA PAGINA ED AL GRUPPO "NOI CON MARGHERITA" DI FACEBOOK. OGGI HO PUBBLICATO SULLA PAGINA UN POST CHE RIGUARDA L'IMPORTANTISSIMO INCONTRO CHE C'E' STATO A FERRAGOSTO TRA TRUMP E PUTIN AD ANCHORAGE NELL'ALASKA APPARTENENTE AGLI USA. LA STAMPA INTERNAZIONALE HA DECRETATO - A DIFFERENZA DI QUELLA INUTILE NOSTRANA - L'ENORME SUCCESSO DEL PRESIDENTE PUTIN CHE HA FATTO USCIRE DALL'ISOLAMENTO LA FEDERAZIONE RUSSA ED HA RIPRESO APPUNTO LE RELAZIONI CON GLI USA RETTI DA DONALD TRUMP. ORA SI E' SAPUTO CHE L'UCRAINO, LA MELONA, URSULA, MERZ, MACRON, STARMER, TUSCK ED IL PRESIDENTE DELLA FINLANDIA SONO VOLATI A WASHINGTON PER UN INCONTRO CON TRUMP SULLA QUESTIONE DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA E GLI USA. IN ITALIA NULLA DI IMPORTANTE, SALVO LE STUPIDE CRITICHE DEI MEDIA E DELLA STAMPA NOSTRANA SULLA ESCLUSIONE DELLA UE E DELL'OCCIDENTE DAI COLLOQUI CHE SI SONO AVUTI TRA PUTIN E TRUMP IN ALASKA A FERRAGOSTO. VEDREMO CHE COSA ACCADRA' A SEGUITO DELL'INCONTRO TRA GLI "ESCLUSI" E TRUMP. VI ABBRACCIO E BUONA SERATA.
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  • Richiami COVID: più ti dosi, più ti ammali. Lo ammette persino Nature

    Uno studio svizzero pubblicato su Nature sbriciola la favoletta della protezione mRNA: più richiami fai, più ti ammali. Non di strane patologie esotiche, ma delle stesse infezioni simil-influenzali che questi sieri dovevano “prevenire”. La medicina preventiva trasformata in abbonamento stagionale alla malattia.

    Su quasi 2.000 operatori sanitari monitorati nell’inverno 2023–2024, chi aveva fatto un richiamo presentava un 56% di probabilità in più di ammalarsi; con due richiami, il rischio saliva al 70%. Hanno passato i dati al setaccio per eliminare altre cause possibili e il risultato è rimasto lì, immobile: il booster è un boomerang.

    Eppure, i ricercatori - ligi al galateo accademico - non scrivono «abbiamo peggiorato la situazione», ma scelgono il più innocuo “solleva interrogativi sul miglior uso delle dosi di richiamo”. Traduzione: abbiamo fatto un disastro, ma non possiamo ammetterlo in chiaro.

    Non è nemmeno un fulmine a ciel sereno: già la Cleveland Clinic, nel 2022, aveva documentato che più vaccini mRNA ricevevi, più “COVID” prendevi (dove “COVID” significa nella pratica raffreddori, sintomi simil-influenzali o altre infezioni respiratorie). Ma l’elefante nella stanza è tabù, quindi si fa finta di non vederlo.

    Il confronto con l’antinfluenzale tradizionale è quasi imbarazzante: quello abbassa il rischio, l’mRNA lo alza, soprattutto se l’iniezione è recente. E nonostante questo, preparatevi: tra poche settimane i ministeri della Salute torneranno a intasare media e farmacie con l’ennesimo slogan “per la vostra sicurezza” - che, a conti fatti, sembra più un abbonamento alla prossima influenza.

    Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
    Richiami COVID: più ti dosi, più ti ammali. Lo ammette persino Nature Uno studio svizzero pubblicato su Nature sbriciola la favoletta della protezione mRNA: più richiami fai, più ti ammali. Non di strane patologie esotiche, ma delle stesse infezioni simil-influenzali che questi sieri dovevano “prevenire”. La medicina preventiva trasformata in abbonamento stagionale alla malattia. Su quasi 2.000 operatori sanitari monitorati nell’inverno 2023–2024, chi aveva fatto un richiamo presentava un 56% di probabilità in più di ammalarsi; con due richiami, il rischio saliva al 70%. Hanno passato i dati al setaccio per eliminare altre cause possibili e il risultato è rimasto lì, immobile: il booster è un boomerang. Eppure, i ricercatori - ligi al galateo accademico - non scrivono «abbiamo peggiorato la situazione», ma scelgono il più innocuo “solleva interrogativi sul miglior uso delle dosi di richiamo”. Traduzione: abbiamo fatto un disastro, ma non possiamo ammetterlo in chiaro. Non è nemmeno un fulmine a ciel sereno: già la Cleveland Clinic, nel 2022, aveva documentato che più vaccini mRNA ricevevi, più “COVID” prendevi (dove “COVID” significa nella pratica raffreddori, sintomi simil-influenzali o altre infezioni respiratorie). Ma l’elefante nella stanza è tabù, quindi si fa finta di non vederlo. Il confronto con l’antinfluenzale tradizionale è quasi imbarazzante: quello abbassa il rischio, l’mRNA lo alza, soprattutto se l’iniezione è recente. E nonostante questo, preparatevi: tra poche settimane i ministeri della Salute torneranno a intasare media e farmacie con l’ennesimo slogan “per la vostra sicurezza” - che, a conti fatti, sembra più un abbonamento alla prossima influenza. Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
    T.ME
    Carmen Tortora
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  • Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: "Ragioniamo sul futuro" - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: “Ragioniamo sul futuro”" pubblicato il 15 Agosto 2025 a firma di Gianni Barbacetto

    Grande confidenza, tra il sindaco e il costruttore. Giuseppe Sala e Manfredi Catella si scambiano messaggi e inviti a cena come due amiconi. Eppure l’uno è l’imprenditore immobiliare che ha i suoi più grossi business a Milano, l’altro è il sindaco che deve decidere in nome del bene comune, e dando a tutti gli operatori […]

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/08/15/pranzi-cene-e-chat-l-a-coppia-salacatella/8095524/
    Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: "Ragioniamo sul futuro" - Il Fatto Quotidiano Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: “Ragioniamo sul futuro”" pubblicato il 15 Agosto 2025 a firma di Gianni Barbacetto Grande confidenza, tra il sindaco e il costruttore. Giuseppe Sala e Manfredi Catella si scambiano messaggi e inviti a cena come due amiconi. Eppure l’uno è l’imprenditore immobiliare che ha i suoi più grossi business a Milano, l’altro è il sindaco che deve decidere in nome del bene comune, e dando a tutti gli operatori […] https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/08/15/pranzi-cene-e-chat-l-a-coppia-salacatella/8095524/
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    Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: "Ragioniamo sul futuro" - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Milano, tra Sala e Catella pranzi, cene e chat: “Ragioniamo sul futuro”" pubblicato il 15 Agosto 2025 a firma di Gianni Barbacetto
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  • Il 30 maggio del 2020 si scoprì che la rivista Lancet aveva pubblicato un articolo falso con dati inesistenti. gli autori,rigorosamente in conflitto di interesse, ritirarono l’articolo e posero le basi per la fine della credibilità della scienza.

    Source: https://x.com/barbarab1974/status/1955261311048188342?t=5d6lP0L4Jpj9WWy96Ewc7Q&s=19
    Il 30 maggio del 2020 si scoprì che la rivista Lancet aveva pubblicato un articolo falso con dati inesistenti. gli autori,rigorosamente in conflitto di interesse, ritirarono l’articolo e posero le basi per la fine della credibilità della scienza. Source: https://x.com/barbarab1974/status/1955261311048188342?t=5d6lP0L4Jpj9WWy96Ewc7Q&s=19
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  • CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    È stato completato il più grande studio mai condotto sull’impatto dei vaccini contro il Covid-19.
    Lo studio e’ stato pubblicato sulla rivista Vaccine ed ha analizzato i dati sanitari di oltre 99 milioni di individui vaccinati in otto Paesi, tra cui Australia, Canada, Danimarca e Regno Unito.
    I risultati sono rilevanti.
    Dopo la somministrazione dei vaccini a mRNA – Pfizer e Moderna – il rischio di miocardite aumenta del 610%, mentre quello di encefalomielite acuta del 378%.
    Per chi ha ricevuto AstraZeneca, è stato rilevato un incremento del 32,3% nel rischio di trombosi del seno venoso cerebrale.
    Ancora più allarmante, la sindrome di Guillain-Barré è risultata più frequente del 249% tra i vaccinati.
    Lo studio evidenzia inoltre un aumento di casi di infiammazione del midollo spinale e di altre patologie neurologiche.
    In tutte le tipologie di vaccino, è stato riscontrato un maggiore rischio di pericardite.
    Secondo gli autori, questi dati richiedono una riflessione urgente e ulteriori approfondimenti scientifici sull’impatto dei vaccini sulla salute pubblica.

    Ebbene il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni - NITAG nominato dal Ministro Schillaci dovrebbe esaminare proprio questi aspetti alimentando il confronto scientifico tra coloro che ritengono che i vaccini siano miracolosi e coloro che si pongono in posizione critica, tenendo conto che la scienza non può essere un dogma ma studio,sperimentazione e osservazione per fugare ogni ragionevole dubbio, ma molti medici e molti parlamentari si oppongono alla presenza di questi ultimi nella commissione.

    Stando così le cose io mi domando :
    La commissione deve occuparsi della salvaguardia della SALUTE della collettività o deve occuparsi della salvaguardia di eventuali INTERESSI privati ?

    #marianoamici #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccini #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi

    Source: https://www.facebook.com/share/p/1Fe1ECRNgz/?mibextid=wwXIfr
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. È stato completato il più grande studio mai condotto sull’impatto dei vaccini contro il Covid-19. Lo studio e’ stato pubblicato sulla rivista Vaccine ed ha analizzato i dati sanitari di oltre 99 milioni di individui vaccinati in otto Paesi, tra cui Australia, Canada, Danimarca e Regno Unito. I risultati sono rilevanti. Dopo la somministrazione dei vaccini a mRNA – Pfizer e Moderna – il rischio di miocardite aumenta del 610%, mentre quello di encefalomielite acuta del 378%. Per chi ha ricevuto AstraZeneca, è stato rilevato un incremento del 32,3% nel rischio di trombosi del seno venoso cerebrale. Ancora più allarmante, la sindrome di Guillain-Barré è risultata più frequente del 249% tra i vaccinati. Lo studio evidenzia inoltre un aumento di casi di infiammazione del midollo spinale e di altre patologie neurologiche. In tutte le tipologie di vaccino, è stato riscontrato un maggiore rischio di pericardite. Secondo gli autori, questi dati richiedono una riflessione urgente e ulteriori approfondimenti scientifici sull’impatto dei vaccini sulla salute pubblica. Ebbene il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni - NITAG nominato dal Ministro Schillaci dovrebbe esaminare proprio questi aspetti alimentando il confronto scientifico tra coloro che ritengono che i vaccini siano miracolosi e coloro che si pongono in posizione critica, tenendo conto che la scienza non può essere un dogma ma studio,sperimentazione e osservazione per fugare ogni ragionevole dubbio, ma molti medici e molti parlamentari si oppongono alla presenza di questi ultimi nella commissione. Stando così le cose io mi domando : La commissione deve occuparsi della salvaguardia della SALUTE della collettività o deve occuparsi della salvaguardia di eventuali INTERESSI privati ? #marianoamici #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccini #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi Source: https://www.facebook.com/share/p/1Fe1ECRNgz/?mibextid=wwXIfr
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  • AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47%
    di Peter Rudegeair (Wall Street Journal)

    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
    Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI.


    La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro.


    Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%.


    Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca.

    Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti».

    Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione?
    Aumenta la concorrenza nel settore
    Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs.

    Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti.

    Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti.

    Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza.

    Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli.

    Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk.

    Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale.

    Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% di Peter Rudegeair (Wall Street Journal) A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI. La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro. Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%. Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca. Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti». Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione? Aumenta la concorrenza nel settore Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs. Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti. Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti. Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza. Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli. Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk. Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale. Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
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    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% | MilanoFinanza News
    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
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  • CEMENTOPOLI - Summer Remix

    Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua .
    Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia.

    Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”:
    “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella.
    “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese.
    E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”.
    La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica.

    Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano .

    Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città.

    Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri
    Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions.

    Proteste delle famiglie senza casa
    Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili.

    Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra
    La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero.

    E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino , esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana.

    Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale.

    Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio.
    Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura.

    #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
    🎭 CEMENTOPOLI - Summer Remix 🎷🍹 Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua 🎶. Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia. Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”: 📱 “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella. 📱 “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese. 📱 E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”. La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica. Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano 🏙️. Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città. Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri🎢 Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions. Proteste delle famiglie senza casa 🏚️ Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili. Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra 🙄 La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero. E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino 🍷, esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana. 💡 Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale. Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio. Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura. #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
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