• Sanzioni per la Censura.

    L'Amministrazione Trump ha finalmente implementato ciò che aveva a lungo minacciato: la Casa Bianca ha imposto sanzioni sui visti contro l'ex Commissario europeo Thierry Breton e altri quattro politici europei (!) per aver tentato di "costringere le aziende tecnologiche americane a censurare gli americani".

    Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che ciò è stato fatto a causa di "flagranti atti di censura extraterritoriale" da parte dell'UE e ha promesso di ampliare l'elenco delle persone se l'Europa e le sue ONG affiliate non cambieranno rotta.

    Chi è stato preso di mira?

    Thierry Breton, uno degli architetti del Digital Services Act — la legge con cui l'Unione Europea sta stabilendo un regime rigoroso di moderazione dei contenuti per tutte le principali piattaforme online che operano nel suo mercato.

    Ha fatto pressione su X durante lo scontro con i regolatori europei e ha minacciato indagini se la piattaforma non avesse rimosso "disinformazione" e "discorsi d'odio" secondo gli standard europei.

    Gli altri individui non sono burocrati, ma persone dell'infrastruttura di "lotta alla disinformazione": il capo del Centro per Contrastare l'Odio Digitale Imran Ahmed, la fondatrice del Global Disinformation Index Claire Melford, e due direttori del centro anti-odio tedesco HateAid.

    Queste organizzazioni hanno lavorato per anni con marchi e governi, creando liste nere di piattaforme "tossiche", facendo pressione sugli inserzionisti ed effettivamente formando un sistema informale di selezione di fonti "corrette" e "scorrette".

    Non sorprende che siano diventati i primi bersagli. Per i Repubblicani e Trump personalmente, questo è un tangibile "cluster di censura" sostenuto dai regolatori europei, parte dell'establishment americano e del vecchio establishment di Big Tech dell'era Biden. Ora stanno inviando un segnale: non dovrebbero continuare a giocare contro l'interpretazione repubblicana della libertà di espressione.

    Il Ministero degli Esteri francese ha ufficialmente condannato le restrizioni sui visti per Breton e ha definito le azioni degli Stati Uniti inaccettabili. Tuttavia, erano probabilmente preparati a questo — USA e UE si sono a lungo allontanati sulle questioni di sovranità digitale, anche se rimaneva nel regno di negoziati e procedimenti legali.

    Ora il conflitto è escalato a sanzioni personali. L'Europa usa la regolamentazione del mercato, gli USA usano strumenti di visti e sanzioni. Essenzialmente, sta iniziando una vera guerra regolatoria su chi stabilirà le regole per le piattaforme digitali.
    Sanzioni per la Censura. L'Amministrazione Trump ha finalmente implementato ciò che aveva a lungo minacciato: la Casa Bianca ha imposto sanzioni sui visti contro l'ex Commissario europeo Thierry Breton e altri quattro politici europei (!) per aver tentato di "costringere le aziende tecnologiche americane a censurare gli americani". Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che ciò è stato fatto a causa di "flagranti atti di censura extraterritoriale" da parte dell'UE e ha promesso di ampliare l'elenco delle persone se l'Europa e le sue ONG affiliate non cambieranno rotta. Chi è stato preso di mira? Thierry Breton, uno degli architetti del Digital Services Act — la legge con cui l'Unione Europea sta stabilendo un regime rigoroso di moderazione dei contenuti per tutte le principali piattaforme online che operano nel suo mercato. Ha fatto pressione su X durante lo scontro con i regolatori europei e ha minacciato indagini se la piattaforma non avesse rimosso "disinformazione" e "discorsi d'odio" secondo gli standard europei. Gli altri individui non sono burocrati, ma persone dell'infrastruttura di "lotta alla disinformazione": il capo del Centro per Contrastare l'Odio Digitale Imran Ahmed, la fondatrice del Global Disinformation Index Claire Melford, e due direttori del centro anti-odio tedesco HateAid. Queste organizzazioni hanno lavorato per anni con marchi e governi, creando liste nere di piattaforme "tossiche", facendo pressione sugli inserzionisti ed effettivamente formando un sistema informale di selezione di fonti "corrette" e "scorrette". Non sorprende che siano diventati i primi bersagli. Per i Repubblicani e Trump personalmente, questo è un tangibile "cluster di censura" sostenuto dai regolatori europei, parte dell'establishment americano e del vecchio establishment di Big Tech dell'era Biden. Ora stanno inviando un segnale: non dovrebbero continuare a giocare contro l'interpretazione repubblicana della libertà di espressione. Il Ministero degli Esteri francese ha ufficialmente condannato le restrizioni sui visti per Breton e ha definito le azioni degli Stati Uniti inaccettabili. Tuttavia, erano probabilmente preparati a questo — USA e UE si sono a lungo allontanati sulle questioni di sovranità digitale, anche se rimaneva nel regno di negoziati e procedimenti legali. Ora il conflitto è escalato a sanzioni personali. L'Europa usa la regolamentazione del mercato, gli USA usano strumenti di visti e sanzioni. Essenzialmente, sta iniziando una vera guerra regolatoria su chi stabilirà le regole per le piattaforme digitali.
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  • Scegliere il giusto modello di diffusione gioca un ruolo fondamentale nella qualità e nella scalabilità della generazione di immagini NSFW. Modelli come Flux, SDXL e Pony rispondono a esigenze diverse, che vanno dal fotorealismo e dalla precisione dei prompt alla creazione di personaggi stilizzati. Comprendere queste differenze è essenziale per i team che sviluppano piattaforme NSFW AI pronte per la produzione.

    Abbiamo recentemente pubblicato un articolo dettagliato sul nostro sito che analizza Flux vs SDXL vs Pony per la generazione di immagini NSFW, condividendo approfondimenti pratici su casi d’uso reali, punti di forza, limiti e su quando ogni modello è più adatto. L’articolo si basa su esperienza di sviluppo pratica ed è pensato per aiutare i team a prendere decisioni tecniche più consapevoli.

    Leggi l’articolo completo qui: https://tripleminds.co/blogs/technology/flux-vs-sdxl-vs-pony/
    Scegliere il giusto modello di diffusione gioca un ruolo fondamentale nella qualità e nella scalabilità della generazione di immagini NSFW. Modelli come Flux, SDXL e Pony rispondono a esigenze diverse, che vanno dal fotorealismo e dalla precisione dei prompt alla creazione di personaggi stilizzati. Comprendere queste differenze è essenziale per i team che sviluppano piattaforme NSFW AI pronte per la produzione. Abbiamo recentemente pubblicato un articolo dettagliato sul nostro sito che analizza Flux vs SDXL vs Pony per la generazione di immagini NSFW, condividendo approfondimenti pratici su casi d’uso reali, punti di forza, limiti e su quando ogni modello è più adatto. L’articolo si basa su esperienza di sviluppo pratica ed è pensato per aiutare i team a prendere decisioni tecniche più consapevoli. Leggi l’articolo completo qui: https://tripleminds.co/blogs/technology/flux-vs-sdxl-vs-pony/
    TRIPLEMINDS.CO
    Flux vs SDXL vs Pony for NSFW Image Generation?
    SDXL leads for high-detail NSFW generation, Flux is best for artistic control, while Pony excels in fast, stylized anime content
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  • Tra tutti gli imbecilli europei, quello considerato uno dei capofila degli imbecilli ha avuto il guizzo di dire: andiamo a parlare con Putin.

    Se ci pensate bene, è qualcosa che fa salire il sangue al cervello. Semplicemente perché, se in Unione Europea dovessimo scegliere un Paese che possa fare da collante, più di chiunque altro, tra Mosca e Bruxelles, quel Paese avrebbe potuto essere l'Italia.

    Ma noi abbiamo al governo un personaggio che parla di credibilità internazionale ed è totalmente incapace, all'opposizione il maggior partito che chiede più guerra e al Quirinale un Presidente della Repubblica che ha inaugurato un nuovo sport: tiro al bersaglio al Cremlino.
    In ogni caso cade, per l'ennesima volta, la narrazione del "Putin non vuole parlare".

    Macron non ha fatto in tempo ad aprire bocca e chiedere udienza alla Russia che subito è stata accolta. E non è un segno di debolezza da parte di Mosca, come vorrebbero far passare i giornaloni, bensì è un segno di forza enorme.

    Anche perché, a cagarsi addosso, in questa specifica occasione è Macron, visto il riarmo spropositato della Germania. Com'è che sia, Macron, se riesce a instaurare un dialogo serio col Cremlino, la fa sotto il naso a coloro che si sentono statisti. E farsela fare sotto il naso da Macron non è un bel biglietto da visita da consegnare alla storia. Soprattutto per chi oggi in Italia ricopre ruoli di vertice.

    - Giuseppe Salamone

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/2003165535895454162?t=0CNxVvSNSQAPf7IYThFbDA&s=19
    Tra tutti gli imbecilli europei, quello considerato uno dei capofila degli imbecilli ha avuto il guizzo di dire: andiamo a parlare con Putin. Se ci pensate bene, è qualcosa che fa salire il sangue al cervello. Semplicemente perché, se in Unione Europea dovessimo scegliere un Paese che possa fare da collante, più di chiunque altro, tra Mosca e Bruxelles, quel Paese avrebbe potuto essere l'Italia. Ma noi abbiamo al governo un personaggio che parla di credibilità internazionale ed è totalmente incapace, all'opposizione il maggior partito che chiede più guerra e al Quirinale un Presidente della Repubblica che ha inaugurato un nuovo sport: tiro al bersaglio al Cremlino. In ogni caso cade, per l'ennesima volta, la narrazione del "Putin non vuole parlare". Macron non ha fatto in tempo ad aprire bocca e chiedere udienza alla Russia che subito è stata accolta. E non è un segno di debolezza da parte di Mosca, come vorrebbero far passare i giornaloni, bensì è un segno di forza enorme. Anche perché, a cagarsi addosso, in questa specifica occasione è Macron, visto il riarmo spropositato della Germania. Com'è che sia, Macron, se riesce a instaurare un dialogo serio col Cremlino, la fa sotto il naso a coloro che si sentono statisti. E farsela fare sotto il naso da Macron non è un bel biglietto da visita da consegnare alla storia. Soprattutto per chi oggi in Italia ricopre ruoli di vertice. - Giuseppe Salamone Source: https://x.com/itsmeback_/status/2003165535895454162?t=0CNxVvSNSQAPf7IYThFbDA&s=19
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  • Per non dimenticare cosa ha fatto il Presidente Mattarella.

    LA TV PUBBLICA E LA PRESA IN GIRO AI NO VAX IN PRIMA SERATA ▷ "COME LA METTIAMO CON L'USCITA AIFA?"

    "Per la serie 'Ai confini dell'umanità' oggi parleremo dei No Vax, un genere di primati appartenenti alla famiglia degli ominidi, per la precisione alla sottospecie degli homo no sapiens". Solo qualche anno fa sulla tv pubblica, tramite una rubrica comica, si ironizzava così delle persone che avevano scelto di non farsi l'inoculazione del siero anti Covid. Si trattava dell'era del Green Pass, quando i cosiddetti "No Vax" non potevano accedere nei bar, ristoranti o palestre. In questo contesto due tecniche comunicative non propriamente corrette potrebbero aver agito: categorizzazione, la creazione prima di un'etichetta, poi attaccata a un preciso cerchio di esseri viventi; disumanizzazione: renderli disumani, che è la spiegazione psicosociale per cui, ad esempio, accade che in guerra due esseri umani si sparano a vista senza alcun freno emotivo. Ma la condizione di partenza è, appunto, la guerra. Il commento di Alberto Contri e Fabio Duranti.
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    https://www.youtube.com/watch?v=J9tNqpxC0Ls
    Per non dimenticare cosa ha fatto il Presidente Mattarella. LA TV PUBBLICA E LA PRESA IN GIRO AI NO VAX IN PRIMA SERATA ▷ "COME LA METTIAMO CON L'USCITA AIFA?" "Per la serie 'Ai confini dell'umanità' oggi parleremo dei No Vax, un genere di primati appartenenti alla famiglia degli ominidi, per la precisione alla sottospecie degli homo no sapiens". Solo qualche anno fa sulla tv pubblica, tramite una rubrica comica, si ironizzava così delle persone che avevano scelto di non farsi l'inoculazione del siero anti Covid. Si trattava dell'era del Green Pass, quando i cosiddetti "No Vax" non potevano accedere nei bar, ristoranti o palestre. In questo contesto due tecniche comunicative non propriamente corrette potrebbero aver agito: categorizzazione, la creazione prima di un'etichetta, poi attaccata a un preciso cerchio di esseri viventi; disumanizzazione: renderli disumani, che è la spiegazione psicosociale per cui, ad esempio, accade che in guerra due esseri umani si sparano a vista senza alcun freno emotivo. Ma la condizione di partenza è, appunto, la guerra. Il commento di Alberto Contri e Fabio Duranti. MASSIMA DIFFUSIONE! https://www.youtube.com/watch?v=J9tNqpxC0Ls
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  • GB - REGIME STARMER
    Loner è stato condannato a 18 mesi di carcere per due tweet anti-immigrazione pubblicati dopo l'attacco con un'auto al mercatino di Natale, visualizzati solo 33 volte.
    Man jailed for 18 months for two anti-immigration tweets
    Luke Yarwood, 36, from Dorset, was jailed after he called for people to go to migrant hotels and 'burn them to the ground' after the Christmas market attack in Magdeburg, Germany, last December

    https://www.dailymail.co.uk/news/article-15391659/Loner-jailed-18-months-two-anti-immigration-tweets-Christmas-market-car-attack-viewed-just-33-times.html?ns_campaign=1490&ns_mchannel=rss&utm_social_handle_id=15438913&utm_social_post_id=625469854&ito=social-twitter_mailonline

    Source: https://x.com/ImolaOggi/status/2001323470328897931?t=3yKIOR7iX9EIw9TmZ28Hbg&s=19
    GB - REGIME STARMER Loner è stato condannato a 18 mesi di carcere per due tweet anti-immigrazione pubblicati dopo l'attacco con un'auto al mercatino di Natale, visualizzati solo 33 volte. Man jailed for 18 months for two anti-immigration tweets Luke Yarwood, 36, from Dorset, was jailed after he called for people to go to migrant hotels and 'burn them to the ground' after the Christmas market attack in Magdeburg, Germany, last December https://www.dailymail.co.uk/news/article-15391659/Loner-jailed-18-months-two-anti-immigration-tweets-Christmas-market-car-attack-viewed-just-33-times.html?ns_campaign=1490&ns_mchannel=rss&utm_social_handle_id=15438913&utm_social_post_id=625469854&ito=social-twitter_mailonline Source: https://x.com/ImolaOggi/status/2001323470328897931?t=3yKIOR7iX9EIw9TmZ28Hbg&s=19
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    Man jailed for 18 months for two anti-immigration tweets
    Luke Yarwood, 36, from Dorset, was jailed after he called for people to go to migrant hotels and 'burn them to the ground' after the Christmas market attack in Magdeburg, Germany, last December.
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  • Cessione Gedi, Stampa e Repubblica nel mirino dell'ambasciata russa
    La cessione di Repubblica e La Stampa finisce nel mirino dell'ambasciata Russa, con l'accusa di essere megafoni di propaganda...
    https://www.primaonline.it/2025/12/16/460334/gedi-la-cessione-di-stampa-e-repubblica-nel-mirino-dellambasciata-russa/
    Cessione Gedi, Stampa e Repubblica nel mirino dell'ambasciata russa La cessione di Repubblica e La Stampa finisce nel mirino dell'ambasciata Russa, con l'accusa di essere megafoni di propaganda... https://www.primaonline.it/2025/12/16/460334/gedi-la-cessione-di-stampa-e-repubblica-nel-mirino-dellambasciata-russa/
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    La cessione di Repubblica e La Stampa finisce nel mirino dell'ambasciata Russa, con l'accusa di essere megafoni di propaganda
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  • QUESTO è VERAMENTE VOMITEVOLE. I Cittadini sempre peggio e loro si alzano le indennità come se niente fosse!!!
    Niente tetto, ora arriva il conto Il Csm si regala 700 mila euro
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Niente tetto, ora arriva il conto. Il Csm si regala 700 mila euro" pubblicato il 17 Dicembre 2025 a firma di Ilaria Proietti
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/12/17/niente-tetto-ora-arriva-il-conto-il-csm-si-regala-700-mila-euro/8230337/
    QUESTO è VERAMENTE VOMITEVOLE. I Cittadini sempre peggio e loro si alzano le indennità come se niente fosse!!! Niente tetto, ora arriva il conto Il Csm si regala 700 mila euro Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Niente tetto, ora arriva il conto. Il Csm si regala 700 mila euro" pubblicato il 17 Dicembre 2025 a firma di Ilaria Proietti https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/12/17/niente-tetto-ora-arriva-il-conto-il-csm-si-regala-700-mila-euro/8230337/
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    Niente tetto, ora arriva il conto Il Csm si regala 700 mila euro
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Niente tetto, ora arriva il conto. Il Csm si regala 700 mila euro" pubblicato il 17 Dicembre 2025 a firma di Ilaria Proietti
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  • CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI

    È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin.

    Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti.

    Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome.

    Da allora si parla di rivedere tale normativa.

    Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale.
    Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti.
    La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza.
    Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze.

    Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie.
    Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico.

    In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico.

    In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora.

    Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi).

    Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore.
    Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche.

    I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico.

    A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale.
    Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte.

    Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico.
    Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax?

    Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto.

    #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi
    #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini

    Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin. Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti. Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome. Da allora si parla di rivedere tale normativa. Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale. Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti. La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza. Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze. Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie. Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico. In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico. In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora. Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi). Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore. Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche. I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico. A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale. Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte. Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico. Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax? Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto. #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
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  • Sapere che finalmente vanno fuori dai coglioni gli sguatteri di Repubblica e La Stampa, luridi servi leccaculo di Soros, provoca una sana e deliziosa goduria.
    --------------------
    I "giornalisti" dello stato profondo "italiano" sono sotto shock perché gli #Elkann si stanno vendendo La Repubblica e La Stampa. È la regola dell'austerità, ragazzi, che avete predicato per 30 anni per i pensionati e i lavoratori. Assaggiatene un po' anche voi ora.
    Il sistema non è più grado di mantenere il carrozzone della sua propaganda, e ora non ci pensa due volte a disfarsene.🖕🏼

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1999373150732108027?t=sJTni9Ch2KZDypqW7LIF3A&s=19
    Sapere che finalmente vanno fuori dai coglioni gli sguatteri di Repubblica e La Stampa, luridi servi leccaculo di Soros, provoca una sana e deliziosa goduria. -------------------- I "giornalisti🤡" dello stato profondo "italiano" sono sotto shock perché gli #Elkann si stanno vendendo La Repubblica e La Stampa. È la regola dell'austerità, ragazzi, che avete predicato per 30 anni per i pensionati e i lavoratori. Assaggiatene un po' anche voi ora🥒. Il sistema non è più grado di mantenere il carrozzone 🎪 della sua propaganda, e ora non ci pensa due volte a disfarsene.👋🖕🏼 Source: https://x.com/itsmeback_/status/1999373150732108027?t=sJTni9Ch2KZDypqW7LIF3A&s=19
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  • 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔.
    Di Pino Cabras

    [PRIMA PARTE]
    La scena è tragica e comica insieme: i guerrapiattisti No Pax, quelli che fino a ieri ci spiegavano con tutto il sussiego possibile che “l’America ci protegge”, oggi piangono perché il “daddy” geopolitico ha pubblicato nero su bianco ciò che ogni adulto poteva già sapere: l’Europa per gli USA è solo un concorrente da manipolare, un vassallo da spremere, non certo un alleato da difendere.
    E così, nel campo NAFO - quel curioso esercito di meme-warriors filo-NATO che passa le giornate su X o su Facebook a fare propaganda come se fosse un videogioco - si passa dal pianto greco alla disperazione isterica. C’è chi frigna perché “daddy ci ha lasciati soli”, chi delira perché “gli USA sono stati corrotti” (e riprende ogni leggenda nera su Trump “asset di Adolf Putin”) e chi continua a recitare la liturgia dell’Occidente faro di civiltà proprio mentre affoga nei suoi stessi dogmi. Ho visto perfino Gramellini e Floris dire che l’Europa non ha mai preteso di imporre una visione, perché invece include con rispetto. Interi continenti colonizzati prenderanno nota di questa strabiliante novità.
    Poi ci sono i furbi che stanno già riposizionandosi: almeno loro non credono alle favole che raccontano.
    Tutti gli altri, come ricorda Francesco Dall’Aglio, farebbero bene a tatuarsi addosso la semplice verità: gli USA non ci hanno mai voluto bene. Ci ha hanno semmai usati e continueranno a farlo finché l’Europa resterà legata a questa spiazzatissima infrastruttura di vecchie illusioni tecnocratiche e nuovi avventurismi militari del tutto velleitari.
    “**** EU”, diceva Victoria Nuland nelle segrete stanze, proprio nei giorni in cui manipolava legioni di europeisti servili e illusi che assecondavano il suo “regime change” a Kiev. Non era una frase qualsiasi, ma il vero manuale operativo.
    In questo cimitero di ingenuità ecco che arriva Calenda. Molti dei lettori, quando lo nomino, obiettano che non conta nulla e che quindi è meglio ignorarlo. Ma non si tratta di lui, è l’apparato che lo pompa e me lo fa apparire ovunque a contare davvero. E quello non si deve ignorare. Dunque andiamo avanti. Calenda, dicevo, con la serietà corrucciata di chi è arrivato tardi alla lezione e non ha capito l’argomento, annuncia che “bisogna rispondere agli americani” e che l’Europa deve “rigettare interferenze, preparare piani, rilevare strutture NATO”. Sembra uno di quei topolini della favola che proponevano di attaccare un campanello alla coda del gatto per accorgersi quando arrivava ma non sapevano spiegare come attaccare la campanella. Diciamo che Calenda dimentica un dettaglio grande quanto una base militare: l’Europa non ha più sovranità. Ha solo basi USA. Una caterva di basi. E non esiste un ufficietto europeo con un modulo per “rilevarle”.
    È sublime: Calenda propone un “Yankee go home” senza avere una “home” da cui farli andare. Un piano di difesa europea senza autonomia industriale, energetica o strategica. La caricatura perfetta dell’europeismo moralista che ha svenduto tutto in nome dei “valori”.

    I No Pax e i guerrapiattisti oggi soffrono il contraccolpo della loro stessa propaganda.
    Per anni hanno urlato: “liberiamoci dalla dipendenza russa!” (sostituendo un rapporto stabile che era di mutua convenienza ed era il contrario di una minaccia con una dipendenza totale dagli USA, pagata tre volte e senza contropartite).
    Poi dicevano “difendiamo l’Europa dagli autoritari!” (mentre consegnavano l’Europa a decisioni prese a Washington, nel Pentagono e nelle sale operative NATO, mentre dicevano che i crimini di Bibi il g3N0cida erano un buon “lavoro sporco” fatto nel nostro interesse). Poi urlavano “l’autonomia strategica!” (mentre firmavano l’atto di morte dell’autonomia energetica, industriale e diplomatica).

    [SECONDA PARTE]

    Il risultato è un’Europa che non decide nulla, non influenza nulla, non guida nulla. Semplicemente subisce e non ha nessuna traiettoria tecnologica in atto per risollevarsi. Questa è la tragedia: i No Pax hanno militarizzato l’immaginario, ma disarmato l’economia del continente. Più parlavano di competitività e altre parole vacue, più ci facevano arretrare in ogni statistica, fino al colpo di grazia delle sanzioni, l’auto-sabotaggio perfetto.
    E qui tornano utili le tesi che ha esibito Francesco Forciniti, da scolpire sul frontone dell’UE:
    • doveva darci forza → ci ha resi irrilevanti,
    • doveva difendere il benessere → ha prodotto impoverimento,
    • doveva garantire pace → prepara riarmo e leva,
    • doveva creare coesione → ha generato fratture e rancori,
    • doveva essere democratica → è diventata l’anticamera ottusa di un’oligarchia lobbistica,
    • doveva renderci competitivi → ha costruito la stagnazione come regime.
    Il re è nudo, si usa dire. Ma qui è peggio. È un re morto, circondato solo da cortigiani che litigano sulle decorazioni del feretro.
    Calenda vuole opporsi agli USA? Wow, vastissimo programma, bello. Ma con cosa? Con quale sovranità? Con quali strutture? Con quali élite che per trent’anni hanno considerato l’obbedienza a Washington l’unica forma di politica estera possibile? Dove li trova gli euro-entusiasti dopo la desertificazione ultratrentennale della forza economica dell’Italia, ad esempio? L’Europa non può rispondere agli americani perché non esiste più come soggetto politico. Esiste come appendice tecnico–militare di un alleato che la considera zavorra.
    I No Pax e i guerrapiattisti possono continuare a urlare, a piangere e a giocare alla geopolitica su X e sui giornali illeggibili che vendono sempre meno. Ma la realtà ormai è chiara: gli USA fanno i loro interessi. E noi abbiamo dimenticato come si fa a difendere i nostri.
    Pazienza se Calenda dice sciocchezze e Musk, pur con tutti i suoi conflitti di interesse, dice su questo la cosa giusta. Pazienza se Dmitry Medvedev dice anche lui il giusto. Una via d’uscita esiste e non passa da questa UE ormai prossima all’implosione.
    Per salvarsi serve una separazione lucida e ordinata che restituisca agli Stati europei ciò che hanno ceduto: sovranità politica, autonomia economica, libertà energetica e monetaria.
    La direzione non è Washington, che ci vuole subalterni, ma il mondo che cresce: i BRICS+, dove cooperazione e sviluppo non richiedono abiure di indipendenza.
    Il futuro è multipolare. Ma per entrarci dobbiamo prima liberarci da questa architettura europea che sta affondando. Uscirne non è un tabù, ma una questione di sopravvivenza.
    [FINE]
    𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔. Di Pino Cabras [PRIMA PARTE] La scena è tragica e comica insieme: i guerrapiattisti No Pax, quelli che fino a ieri ci spiegavano con tutto il sussiego possibile che “l’America ci protegge”, oggi piangono perché il “daddy” geopolitico ha pubblicato nero su bianco ciò che ogni adulto poteva già sapere: l’Europa per gli USA è solo un concorrente da manipolare, un vassallo da spremere, non certo un alleato da difendere. E così, nel campo NAFO - quel curioso esercito di meme-warriors filo-NATO che passa le giornate su X o su Facebook a fare propaganda come se fosse un videogioco - si passa dal pianto greco alla disperazione isterica. C’è chi frigna perché “daddy ci ha lasciati soli”, chi delira perché “gli USA sono stati corrotti” (e riprende ogni leggenda nera su Trump “asset di Adolf Putin”) e chi continua a recitare la liturgia dell’Occidente faro di civiltà proprio mentre affoga nei suoi stessi dogmi. Ho visto perfino Gramellini e Floris dire che l’Europa non ha mai preteso di imporre una visione, perché invece include con rispetto. Interi continenti colonizzati prenderanno nota di questa strabiliante novità. Poi ci sono i furbi che stanno già riposizionandosi: almeno loro non credono alle favole che raccontano. Tutti gli altri, come ricorda Francesco Dall’Aglio, farebbero bene a tatuarsi addosso la semplice verità: gli USA non ci hanno mai voluto bene. Ci ha hanno semmai usati e continueranno a farlo finché l’Europa resterà legata a questa spiazzatissima infrastruttura di vecchie illusioni tecnocratiche e nuovi avventurismi militari del tutto velleitari. “Fuck EU”, diceva Victoria Nuland nelle segrete stanze, proprio nei giorni in cui manipolava legioni di europeisti servili e illusi che assecondavano il suo “regime change” a Kiev. Non era una frase qualsiasi, ma il vero manuale operativo. In questo cimitero di ingenuità ecco che arriva Calenda. Molti dei lettori, quando lo nomino, obiettano che non conta nulla e che quindi è meglio ignorarlo. Ma non si tratta di lui, è l’apparato che lo pompa e me lo fa apparire ovunque a contare davvero. E quello non si deve ignorare. Dunque andiamo avanti. Calenda, dicevo, con la serietà corrucciata di chi è arrivato tardi alla lezione e non ha capito l’argomento, annuncia che “bisogna rispondere agli americani” e che l’Europa deve “rigettare interferenze, preparare piani, rilevare strutture NATO”. Sembra uno di quei topolini della favola che proponevano di attaccare un campanello alla coda del gatto per accorgersi quando arrivava ma non sapevano spiegare come attaccare la campanella. Diciamo che Calenda dimentica un dettaglio grande quanto una base militare: l’Europa non ha più sovranità. Ha solo basi USA. Una caterva di basi. E non esiste un ufficietto europeo con un modulo per “rilevarle”. È sublime: Calenda propone un “Yankee go home” senza avere una “home” da cui farli andare. Un piano di difesa europea senza autonomia industriale, energetica o strategica. La caricatura perfetta dell’europeismo moralista che ha svenduto tutto in nome dei “valori”. I No Pax e i guerrapiattisti oggi soffrono il contraccolpo della loro stessa propaganda. Per anni hanno urlato: “liberiamoci dalla dipendenza russa!” (sostituendo un rapporto stabile che era di mutua convenienza ed era il contrario di una minaccia con una dipendenza totale dagli USA, pagata tre volte e senza contropartite). Poi dicevano “difendiamo l’Europa dagli autoritari!” (mentre consegnavano l’Europa a decisioni prese a Washington, nel Pentagono e nelle sale operative NATO, mentre dicevano che i crimini di Bibi il g3N0cida erano un buon “lavoro sporco” fatto nel nostro interesse). Poi urlavano “l’autonomia strategica!” (mentre firmavano l’atto di morte dell’autonomia energetica, industriale e diplomatica). [SECONDA PARTE] Il risultato è un’Europa che non decide nulla, non influenza nulla, non guida nulla. Semplicemente subisce e non ha nessuna traiettoria tecnologica in atto per risollevarsi. Questa è la tragedia: i No Pax hanno militarizzato l’immaginario, ma disarmato l’economia del continente. Più parlavano di competitività e altre parole vacue, più ci facevano arretrare in ogni statistica, fino al colpo di grazia delle sanzioni, l’auto-sabotaggio perfetto. E qui tornano utili le tesi che ha esibito Francesco Forciniti, da scolpire sul frontone dell’UE: • doveva darci forza → ci ha resi irrilevanti, • doveva difendere il benessere → ha prodotto impoverimento, • doveva garantire pace → prepara riarmo e leva, • doveva creare coesione → ha generato fratture e rancori, • doveva essere democratica → è diventata l’anticamera ottusa di un’oligarchia lobbistica, • doveva renderci competitivi → ha costruito la stagnazione come regime. Il re è nudo, si usa dire. Ma qui è peggio. È un re morto, circondato solo da cortigiani che litigano sulle decorazioni del feretro. Calenda vuole opporsi agli USA? Wow, vastissimo programma, bello. Ma con cosa? Con quale sovranità? Con quali strutture? Con quali élite che per trent’anni hanno considerato l’obbedienza a Washington l’unica forma di politica estera possibile? Dove li trova gli euro-entusiasti dopo la desertificazione ultratrentennale della forza economica dell’Italia, ad esempio? L’Europa non può rispondere agli americani perché non esiste più come soggetto politico. Esiste come appendice tecnico–militare di un alleato che la considera zavorra. I No Pax e i guerrapiattisti possono continuare a urlare, a piangere e a giocare alla geopolitica su X e sui giornali illeggibili che vendono sempre meno. Ma la realtà ormai è chiara: gli USA fanno i loro interessi. E noi abbiamo dimenticato come si fa a difendere i nostri. Pazienza se Calenda dice sciocchezze e Musk, pur con tutti i suoi conflitti di interesse, dice su questo la cosa giusta. Pazienza se Dmitry Medvedev dice anche lui il giusto. Una via d’uscita esiste e non passa da questa UE ormai prossima all’implosione. Per salvarsi serve una separazione lucida e ordinata che restituisca agli Stati europei ciò che hanno ceduto: sovranità politica, autonomia economica, libertà energetica e monetaria. La direzione non è Washington, che ci vuole subalterni, ma il mondo che cresce: i BRICS+, dove cooperazione e sviluppo non richiedono abiure di indipendenza. Il futuro è multipolare. Ma per entrarci dobbiamo prima liberarci da questa architettura europea che sta affondando. Uscirne non è un tabù, ma una questione di sopravvivenza. [FINE]
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