• BOMBA: Un cecchino esploratore dei Marine analizza 4 angolazioni del filmato dell'assassinio di Charlie Kirk — IL LAMPO DI MUZZUOLA DIMOSTRA CHE LA STORIA DELL'FBI È UNA BUGIA! Lo sparo è partito dal POSTERIORE DESTRO, NON DAL TETTO ANTERIORE!

    "Sono sbalordito: questo video di un ex cecchino esploratore dei Marines con 5 anni di esperienza e un background nell'insegnamento della balistica analizza lo scioccante assassinio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto l'11 settembre 2025 durante un evento universitario dello Utah. Parte da zero, senza dare nulla per scontato dall'FBI, che a suo dire mente sistematicamente, e si concentra esclusivamente sulla balistica, ripresa da più telecamere.

    Cosa c'è nel video (scomposizione dettagliata):

    • Traccia quattro angolazioni di ripresa attorno a Kirk, mostrando la scia del proiettile visibile nei fotogrammi della telecamera 1, dimostrando la traiettoria da dietro e da destra, non dal tetto anteriore dove i funzionari affermano che si trovava il tiratore.

    • Smentisce le affermazioni sull'armatura: ciò che sembra un colpo all'armatura è in realtà l'auricolare e il cavo del microfono di Kirk che reagiscono all'onda d'urto, come dimostrato dalla sua stessa configurazione simile; ferita d'ingresso in basso sul lato destro, uscita sul collo sinistro, che ha causato sangue immediato e nessun rigonfiamento dell'armatura.

    • Assolve il "tizio dal cappello bianco" (Frank Turek, autore di apologetica): il riflesso del telefono non è un proiettile, ma un mirino laser a infrarossi di livello militare (portata 850 nm) del vero tiratore, visibile solo dalla telecamera, non a occhio nudo; il puntino si sposta sullo schermo del telefono, poi Kirk viene colpito una frazione di secondo dopo.

    • Individua il lampo di volata sullo sfondo: punto bianco a fotogramma singolo in alto a sinistra del filmato, cronometrato 8-10 fotogrammi prima dell'impatto, che suggerisce una scia di vapore e conferma la posizione alternativa del tiratore per un proiettile di calibro più piccolo (probabilmente 9 mm o 5,56, non 30-06).

    • Spiega la balistica delle ferite: una cavità temporanea causata da un colpo alla base dell'orecchio/mascella tira il cordone ombelicale e fa girare l'auricolare; la ferita d'uscita fa sgorgare sangue sulla maglietta all'istante, in modo non coerente con l'entrata; probabile morte istantanea tramite la base della spina dorsale/cervello, non perdita di sangue.

    Che questo cambi tutto o susciti ulteriori interrogativi, è un film imperdibile per chiunque dubiti della versione ufficiale del tiratore solitario in questo omicidio politicamente intriso di tensione. Cliccate su play, analizzate voi stessi e condividete per svelare la verità!

    Riprese a: Outside the Overton e Israeli News in diretta su Youtube.

    BOMBSHELL: Marine Scout Sniper Analyzes Four Angles of Charlie Kirk Assassination Footage — MUZZUOLA'S FLASH PROVES FBI STORY A LIE! Shot Came from the RIGHT REAR, NOT THE FRONT ROOF!

    "I'm amazed: this video, by a former Marine scout sniper with five years of experience and a background in teaching ballistics, analyzes the shocking assassination of conservative activist Charlie Kirk, which occurred on September 11, 2025, during a Utah university event. It starts from scratch, taking nothing for granted from the FBI, which it claims systematically lies, and focuses exclusively on ballistics, captured by multiple cameras.

    What's in the video (detailed breakdown):

    • It traces four camera angles around Kirk, showing the bullet trail visible in the frames of camera 1, demonstrating the trajectory from behind and to the right, not from the front roof where officials say the shooter was located.

    • It debunks the armor claims: what appears to be a hit to the armor is actually Kirk's headset and microphone cable reacting to the blast wave, as demonstrated by his own similar configuration; entry wound low on the side right, exit on the left neck, causing immediate bleeding and no swelling of the armor.

    • Exonerates the "white hat guy" (Frank Turek, apologetics author): the phone's reflection is not a bullet, but a military-grade infrared laser sight (850 nm range) of the real shooter, visible only to the camera, not to the naked eye; the dot moves across the phone screen, then Kirk is hit a fraction of a second later.

    • Locates the muzzle flash in the background: a single-frame white dot in the upper left of the footage, timed 8-10 frames before impact, suggesting a vapor trail and confirming the shooter's alternate position for a smaller-caliber bullet (probably 9 mm or 5.56, not .30-06).

    • Explains the ballistics of the wounds: a temporary cavity caused by a shot to the base of the ear/jaw pulls the umbilical cord and rotates the earpiece; the exit wound makes Blood spurting onto the shirt instantly, inconsistent with entry; likely instant death via the base of the spine/brain, not blood loss.

    Whether this changes everything or raises further questions, this is a must-see for anyone who doubts the official lone shooter narrative in this politically charged murder. Click play, analyze for yourself, and share to reveal the truth!

    Following: Outside the Overton and Israeli News live on YouTube.

    Source: https://x.com/i/status/1968645577945620533
    🚨 BOMBA: Un cecchino esploratore dei Marine analizza 4 angolazioni del filmato dell'assassinio di Charlie Kirk — IL LAMPO DI MUZZUOLA DIMOSTRA CHE LA STORIA DELL'FBI È UNA BUGIA! Lo sparo è partito dal POSTERIORE DESTRO, NON DAL TETTO ANTERIORE! 😱 "Sono sbalordito: questo video di un ex cecchino esploratore dei Marines con 5 anni di esperienza e un background nell'insegnamento della balistica analizza lo scioccante assassinio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto l'11 settembre 2025 durante un evento universitario dello Utah. Parte da zero, senza dare nulla per scontato dall'FBI, che a suo dire mente sistematicamente, e si concentra esclusivamente sulla balistica, ripresa da più telecamere. Cosa c'è nel video (scomposizione dettagliata): • Traccia quattro angolazioni di ripresa attorno a Kirk, mostrando la scia del proiettile visibile nei fotogrammi della telecamera 1, dimostrando la traiettoria da dietro e da destra, non dal tetto anteriore dove i funzionari affermano che si trovava il tiratore. • Smentisce le affermazioni sull'armatura: ciò che sembra un colpo all'armatura è in realtà l'auricolare e il cavo del microfono di Kirk che reagiscono all'onda d'urto, come dimostrato dalla sua stessa configurazione simile; ferita d'ingresso in basso sul lato destro, uscita sul collo sinistro, che ha causato sangue immediato e nessun rigonfiamento dell'armatura. • Assolve il "tizio dal cappello bianco" (Frank Turek, autore di apologetica): il riflesso del telefono non è un proiettile, ma un mirino laser a infrarossi di livello militare (portata 850 nm) del vero tiratore, visibile solo dalla telecamera, non a occhio nudo; il puntino si sposta sullo schermo del telefono, poi Kirk viene colpito una frazione di secondo dopo. • Individua il lampo di volata sullo sfondo: punto bianco a fotogramma singolo in alto a sinistra del filmato, cronometrato 8-10 fotogrammi prima dell'impatto, che suggerisce una scia di vapore e conferma la posizione alternativa del tiratore per un proiettile di calibro più piccolo (probabilmente 9 mm o 5,56, non 30-06). • Spiega la balistica delle ferite: una cavità temporanea causata da un colpo alla base dell'orecchio/mascella tira il cordone ombelicale e fa girare l'auricolare; la ferita d'uscita fa sgorgare sangue sulla maglietta all'istante, in modo non coerente con l'entrata; probabile morte istantanea tramite la base della spina dorsale/cervello, non perdita di sangue. Che questo cambi tutto o susciti ulteriori interrogativi, è un film imperdibile per chiunque dubiti della versione ufficiale del tiratore solitario in questo omicidio politicamente intriso di tensione. Cliccate su play, analizzate voi stessi e condividete per svelare la verità! 👀🔁 Riprese a: Outside the Overton e Israeli News in diretta su Youtube. BOMBSHELL: Marine Scout Sniper Analyzes Four Angles of Charlie Kirk Assassination Footage — MUZZUOLA'S FLASH PROVES FBI STORY A LIE! Shot Came from the RIGHT REAR, NOT THE FRONT ROOF! 😱 "I'm amazed: this video, by a former Marine scout sniper with five years of experience and a background in teaching ballistics, analyzes the shocking assassination of conservative activist Charlie Kirk, which occurred on September 11, 2025, during a Utah university event. It starts from scratch, taking nothing for granted from the FBI, which it claims systematically lies, and focuses exclusively on ballistics, captured by multiple cameras. What's in the video (detailed breakdown): • It traces four camera angles around Kirk, showing the bullet trail visible in the frames of camera 1, demonstrating the trajectory from behind and to the right, not from the front roof where officials say the shooter was located. • It debunks the armor claims: what appears to be a hit to the armor is actually Kirk's headset and microphone cable reacting to the blast wave, as demonstrated by his own similar configuration; entry wound low on the side right, exit on the left neck, causing immediate bleeding and no swelling of the armor. • Exonerates the "white hat guy" (Frank Turek, apologetics author): the phone's reflection is not a bullet, but a military-grade infrared laser sight (850 nm range) of the real shooter, visible only to the camera, not to the naked eye; the dot moves across the phone screen, then Kirk is hit a fraction of a second later. • Locates the muzzle flash in the background: a single-frame white dot in the upper left of the footage, timed 8-10 frames before impact, suggesting a vapor trail and confirming the shooter's alternate position for a smaller-caliber bullet (probably 9 mm or 5.56, not .30-06). • Explains the ballistics of the wounds: a temporary cavity caused by a shot to the base of the ear/jaw pulls the umbilical cord and rotates the earpiece; the exit wound makes Blood spurting onto the shirt instantly, inconsistent with entry; likely instant death via the base of the spine/brain, not blood loss. Whether this changes everything or raises further questions, this is a must-see for anyone who doubts the official lone shooter narrative in this politically charged murder. Click play, analyze for yourself, and share to reveal the truth! 👀🔁 Following: Outside the Overton and Israeli News live on YouTube. Source: https://x.com/i/status/1968645577945620533
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  • Moni Ovadia: voce per la Pace e la Partecipazione
    Chiusura della Tre Giorni per la Pace 2025

    Domenica 21 settembre si è chiusa la Tre Giorni per la Pace 2025: un evento intenso, faticoso ma ricco di contenuti e di incontri che hanno lasciato il segno.

    La chiusura con Moni Ovadia è stata un momento di straordinaria lucidità e forza: un appello alla solidarietà con i popoli che soffrono e, allo stesso tempo, un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica in Italia.

    Non solo empatia e memoria , ma l’urgenza di costruire una rivoluzione non violenta, determinata e partecipata, che rimetta al centro la pace, la giustizia sociale e la dignità umana.
    Un intervento che ha riacceso gli animi e che merita di essere ascoltato e condiviso.

    Guarda qui il video integrale:

    https://www.youtube.com/live/Se5KWcabfiE?si=pkIDjFqxTRhLp9_r

    #MoniOvadia #TreGiorniPerLaPace #Pace2025 #Attivismo #NonViolenza #Partecipazione #GiustiziaSociale #Solidarietà #DirittiUmani #PaceInItalia #VocePerLaPace #rivoluzionenonviolenta
    ✨ Moni Ovadia: voce per la Pace e la Partecipazione ✨ ✊ Chiusura della Tre Giorni per la Pace 2025 Domenica 21 settembre si è chiusa la Tre Giorni per la Pace 2025: un evento intenso, faticoso ma ricco di contenuti e di incontri che hanno lasciato il segno. La chiusura con Moni Ovadia 🎤 è stata un momento di straordinaria lucidità e forza: un appello alla solidarietà con i popoli che soffrono e, allo stesso tempo, un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica in Italia. Non solo empatia e memoria 💡, ma l’urgenza di costruire una rivoluzione non violenta, determinata e partecipata, che rimetta al centro la pace, la giustizia sociale e la dignità umana. Un intervento che ha riacceso gli animi e che merita di essere ascoltato e condiviso. 🎥 Guarda qui il video integrale: https://www.youtube.com/live/Se5KWcabfiE?si=pkIDjFqxTRhLp9_r #MoniOvadia #TreGiorniPerLaPace #Pace2025 #Attivismo #NonViolenza #Partecipazione #GiustiziaSociale #Solidarietà #DirittiUmani #PaceInItalia #VocePerLaPace #rivoluzionenonviolenta
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  • Caro ministro Tajani, crede davvero che finora l’Italia su Gaza sia stata dalla parte giusta della storia?

    In questi giorni gira in rete un video del Ministro Antonio Tajani, che durante un comizio elettorale nelle Marche precisa “(…) noi sul genocidio (pausa), su tutto ciò che accade a Gaza non abbiamo nessuna responsabilità. Stiamo difendendo il diritto del popolo palestinese a rimanere dov’è (…) ad avere uno stato. Non siamo complici di nessun… omicidio, di nessun genocidio, di nessun crimine”.

    Chissà cosa avrà pensato il Ministro in quella breve pausa dopo aver pronunciato la parola genocidio, purtroppo la regia non ci fa neanche vedere il suo volto. Ma ormai la frittata era fatta. Con questo discorso è caduta infatti tutta la narrazione italiana alimentata in questi due anni guerra dai due vicepremier Tajani e Salvini, così come dalla Presidente, Giorgia Meloni. Un racconto pubblico in cui prima si è supportata l’azione militare israeliana, poi la si è giustificata rimanendo silenti sulle atrocità e si è negato i crimini commessi a Gaza, arrivando solo negli ultimi mesi ad avanzare qualche critica di fronte all’evidenza delle immagini, delle testimonianze e alle proteste sempre crescenti dell’opinione pubblica.

    Finalmente è quindi caduta la maschera. Ministro Tajani, Lei pronunciando quella parola ha automaticamente riconosciuto tutta una serie di obblighi che il nostro Paese almeno dal 26 gennaio 2024 non sta rispettando. È utile ricordarli perché, nel rispetto del diritto internazionale, l’Italia era tenuta a:

    – interrompere qualunque fornitura di armi, componenti d’arma, tecnologie e servizi militari a Israele;
    – rivedere le proprie relazioni economiche, politiche, accademiche, sociali e culturali con Israele, interrompendo immediatamente qualunque rapporto che potesse rafforzare o giustificare la commissione di gravi violazioni del diritto internazionale o ostacolare l’esercizio del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese;
    – astenersi dall’intrattenere con Israele qualunque relazione economica o commerciale che riguardasse il Territorio palestinese occupato, che potesse in qualunque modo supportare la presenza illegale di Israele;
    – adottare provvedimenti adeguati per impedire che cittadini italiani e imprese presenti in Italia intrattenessero relazioni commerciali o di investimento, che potessero contribuire a consolidare l’occupazione illegale di Israele dei territori palestinesi;
    – attivarsi per chiedere e ottenere la sospensione dell’Accordo di associazione tra Ue e Israele, che dovrebbe essere basato sul rispetto dei diritti umani e dei valori democratici;
    – sostenere a livello internazionale qualunque iniziativa politica volta a fare pressione su Israele, con l’obiettivo di indurlo a desistere dalla commissione dei gravi crimini di cui si è reso responsabile;
    – collaborare in modo proattivo e tempestivo con altri Stati e organismi internazionali, come la Corte Penale internazionale, che hanno intrapreso indagini e azioni penali su presunti crimini di diritto internazionale commessi a Gaza o in Israele.
    – valutare, anche in sede europea, l’adozione di misure restrittive contro la leadership militare e politica israeliana (come il congelamento dei beni e il travel ban) analoghe a quelle che sono state adottate contro la Russia e l’establishment russo, a seguito dell’illecita invasione dell’Ucraina.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/19/genocidio-gaza-tajani-responsabilita-italia-notizie/8132596/
    Caro ministro Tajani, crede davvero che finora l’Italia su Gaza sia stata dalla parte giusta della storia? In questi giorni gira in rete un video del Ministro Antonio Tajani, che durante un comizio elettorale nelle Marche precisa “(…) noi sul genocidio (pausa), su tutto ciò che accade a Gaza non abbiamo nessuna responsabilità. Stiamo difendendo il diritto del popolo palestinese a rimanere dov’è (…) ad avere uno stato. Non siamo complici di nessun… omicidio, di nessun genocidio, di nessun crimine”. Chissà cosa avrà pensato il Ministro in quella breve pausa dopo aver pronunciato la parola genocidio, purtroppo la regia non ci fa neanche vedere il suo volto. Ma ormai la frittata era fatta. Con questo discorso è caduta infatti tutta la narrazione italiana alimentata in questi due anni guerra dai due vicepremier Tajani e Salvini, così come dalla Presidente, Giorgia Meloni. Un racconto pubblico in cui prima si è supportata l’azione militare israeliana, poi la si è giustificata rimanendo silenti sulle atrocità e si è negato i crimini commessi a Gaza, arrivando solo negli ultimi mesi ad avanzare qualche critica di fronte all’evidenza delle immagini, delle testimonianze e alle proteste sempre crescenti dell’opinione pubblica. Finalmente è quindi caduta la maschera. Ministro Tajani, Lei pronunciando quella parola ha automaticamente riconosciuto tutta una serie di obblighi che il nostro Paese almeno dal 26 gennaio 2024 non sta rispettando. È utile ricordarli perché, nel rispetto del diritto internazionale, l’Italia era tenuta a: – interrompere qualunque fornitura di armi, componenti d’arma, tecnologie e servizi militari a Israele; – rivedere le proprie relazioni economiche, politiche, accademiche, sociali e culturali con Israele, interrompendo immediatamente qualunque rapporto che potesse rafforzare o giustificare la commissione di gravi violazioni del diritto internazionale o ostacolare l’esercizio del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese; – astenersi dall’intrattenere con Israele qualunque relazione economica o commerciale che riguardasse il Territorio palestinese occupato, che potesse in qualunque modo supportare la presenza illegale di Israele; – adottare provvedimenti adeguati per impedire che cittadini italiani e imprese presenti in Italia intrattenessero relazioni commerciali o di investimento, che potessero contribuire a consolidare l’occupazione illegale di Israele dei territori palestinesi; – attivarsi per chiedere e ottenere la sospensione dell’Accordo di associazione tra Ue e Israele, che dovrebbe essere basato sul rispetto dei diritti umani e dei valori democratici; – sostenere a livello internazionale qualunque iniziativa politica volta a fare pressione su Israele, con l’obiettivo di indurlo a desistere dalla commissione dei gravi crimini di cui si è reso responsabile; – collaborare in modo proattivo e tempestivo con altri Stati e organismi internazionali, come la Corte Penale internazionale, che hanno intrapreso indagini e azioni penali su presunti crimini di diritto internazionale commessi a Gaza o in Israele. – valutare, anche in sede europea, l’adozione di misure restrittive contro la leadership militare e politica israeliana (come il congelamento dei beni e il travel ban) analoghe a quelle che sono state adottate contro la Russia e l’establishment russo, a seguito dell’illecita invasione dell’Ucraina. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/19/genocidio-gaza-tajani-responsabilita-italia-notizie/8132596/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Blog | Tajani ammette il genocidio a Gaza: cosa rischia ora l'Italia?
    Le parole del ministro sul genocidio a Gaza svelano le responsabilità dell'Italia. Ecco cosa dovrebbe fare il governo secondo il diritto internazionale.
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  • IL CREPUSCOLO DI SAN SIRO
    (Ma di che c… stiamo parlando??! )

    Tutto è cominciato a metà della scorsa consiliatura al Comune di Milano e, da allora, non abbiamo visto altro che un indecente saliscendi: cambi di fronte, revisioni, documenti tenuti sotto chiave e accordi sotterranei che oggi si materializzano in una Delibera di Giunta che sa tanto di “cronaca di una merda annunciata”.

    Non mi illudevo certo che sarebbe stata una passeggiata. Ma persino un inguaribile idealista finisce per perdere la pazienza di fronte a scorrettezze così plateali, ormai esibite alla luce del sole senza più nemmeno la pudica ipocrisia degli anni ’80.

    Sorvoliamo sul lungo calvario di San Siro negli anni: ciò che lascia attoniti oggi è la farsa finale di una delibera che contiene delle perle indimenticabili:

    1️⃣ Prezzo di vendita di stadio + aree limitrofe: 197 milioni di euro, di cui 73 subito e il resto a rate. E ovviamente, “sconto” del Comune per tunnel Patroclo e bonifiche.

    2️⃣ Il Comune ci mette pure del suo: 22 milioni di soldi pubblici per coprire parte dei costi. Una bella “mano tesa” ai club, no?

    3️⃣ Dulcis in fundo: lo “scudo penale” chiesto da Inter e Milan, inserito all’ultimo. Tradotto: se ci fossero indagini o procedimenti che bloccano i lavori o ne mettono a rischio la “bancabilità”… i club possono tirarsi indietro. E a quel punto vien quasi da fare il tifo per la Corte dei Conti!

    Ma la vergogna più grande è un’altra: questa Delibera n.1323 NON È EMENDABILE.
    O con noi o contro di noi. Prendere o lasciare. Alla faccia del confronto democratico (curioso per chi si chiama Partito Democratico). Mai vista una roba del genere.
    San Siro, oggi, va ben oltre la questione edilizia o ambientale. È il simbolo di un atto di supremazia del potere, che calpesta la storia, la memoria collettiva e il benessere dei cittadini, per fare un regalo a due società calcistiche (anzi, a due fondi) di cui non sappiamo nemmeno chi siano i veri padroni.
    E intanto ci dicono che non si può discutere, che non si può modificare nulla perché “si comprometterebbe l’equilibrio delle relazioni”.
    Ma di che c… stiamo parlando???
    Il silenzio sul vincolo storico dello stadio grida vendetta. Perché non si attiva subito una causa su questo fronte?

    Il 25 settembre tireremo le somme. Ma oggi più che mai serve ricordare a noi stessi che la vera forza sta nel mantenere un fronte cittadino unito, oltre i personalismi e le differenze. Non servono lotte armate né violenze – ce n’è già abbastanza nel mondo. Ma quando il cittadino milanese inizierà a sentirsi davvero preso per il culo?
    Io resto un idealista, lo so. E rivendico quella stagione politica in cui eravamo chiamati “quelli del NO”. Non un no cieco, ma un no ragionato, basato su studi e buonsenso, che puntava al bene collettivo.
    E allora sì, mi viene da mettere in guardia anche gli ex compagni di viaggio: attenti a un campo largo che rischia di diventare il banchetto di volpi e affaristi.

    Un vero campo allargato dobbiamo entrare nell’ottica di costruirlo noi cittadini, addetti ai lavori, teorici e pensatori. Tutti insieme sotto lo stesso fronte.
    Perché forse non ci è chiaro che il piano di scontro non è più orizzontale, fra contradaioli o parrocchiani, ma verticale: fra chi subisce e chi comanda, forte soltanto di un’arma chiamata “dinero” .
    Inutile girarci intorno.

    #SanSiro #Milano #NoAllaSpeculazione #BastaRegaliAiPoteriForti #CittadiniUniti #resistenzacivile
    🏟️ IL CREPUSCOLO DI SAN SIRO (Ma di che c… stiamo parlando??! 🤬) Tutto è cominciato a metà della scorsa consiliatura al Comune di Milano e, da allora, non abbiamo visto altro che un indecente saliscendi: cambi di fronte, revisioni, documenti tenuti sotto chiave e accordi sotterranei che oggi si materializzano in una Delibera di Giunta che sa tanto di “cronaca di una merda annunciata”. Non mi illudevo certo che sarebbe stata una passeggiata. Ma persino un inguaribile idealista finisce per perdere la pazienza di fronte a scorrettezze così plateali, ormai esibite alla luce del sole senza più nemmeno la pudica ipocrisia degli anni ’80. Sorvoliamo sul lungo calvario di San Siro negli anni: ciò che lascia attoniti oggi è la farsa finale di una delibera che contiene delle perle indimenticabili: 1️⃣ Prezzo di vendita di stadio + aree limitrofe: 197 milioni di euro, di cui 73 subito e il resto a rate. E ovviamente, “sconto” del Comune per tunnel Patroclo e bonifiche. 2️⃣ Il Comune ci mette pure del suo: 22 milioni di soldi pubblici per coprire parte dei costi. Una bella “mano tesa” ai club, no? 3️⃣ Dulcis in fundo: lo “scudo penale” chiesto da Inter e Milan, inserito all’ultimo. Tradotto: se ci fossero indagini o procedimenti che bloccano i lavori o ne mettono a rischio la “bancabilità”… i club possono tirarsi indietro. E a quel punto vien quasi da fare il tifo per la Corte dei Conti! ⚖️ 👉 Ma la vergogna più grande è un’altra: questa Delibera n.1323 NON È EMENDABILE. O con noi o contro di noi. Prendere o lasciare. Alla faccia del confronto democratico (curioso per chi si chiama Partito Democratico). Mai vista una roba del genere. San Siro, oggi, va ben oltre la questione edilizia o ambientale. È il simbolo di un atto di supremazia del potere, che calpesta la storia, la memoria collettiva e il benessere dei cittadini, per fare un regalo a due società calcistiche (anzi, a due fondi) di cui non sappiamo nemmeno chi siano i veri padroni. E intanto ci dicono che non si può discutere, che non si può modificare nulla perché “si comprometterebbe l’equilibrio delle relazioni”. Ma di che c… stiamo parlando??? 😡 Il silenzio sul vincolo storico dello stadio grida vendetta. Perché non si attiva subito una causa su questo fronte? 📅 Il 25 settembre tireremo le somme. Ma oggi più che mai serve ricordare a noi stessi che la vera forza sta nel mantenere un fronte cittadino unito, oltre i personalismi e le differenze. Non servono lotte armate né violenze – ce n’è già abbastanza nel mondo. Ma quando il cittadino milanese inizierà a sentirsi davvero preso per il culo? Io resto un idealista, lo so. E rivendico quella stagione politica in cui eravamo chiamati “quelli del NO”. Non un no cieco, ma un no ragionato, basato su studi e buonsenso, che puntava al bene collettivo. E allora sì, mi viene da mettere in guardia anche gli ex compagni di viaggio: attenti a un campo largo che rischia di diventare il banchetto di volpi e affaristi. 🔥 Un vero campo allargato dobbiamo entrare nell’ottica di costruirlo noi cittadini, addetti ai lavori, teorici e pensatori. Tutti insieme sotto lo stesso fronte. Perché forse non ci è chiaro che il piano di scontro non è più orizzontale, fra contradaioli o parrocchiani, ma verticale: fra chi subisce e chi comanda, forte soltanto di un’arma chiamata “dinero” 💰. Inutile girarci intorno. #SanSiro #Milano #NoAllaSpeculazione #BastaRegaliAiPoteriForti #CittadiniUniti #resistenzacivile
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  • What are Kevin McCarthy’s global sovereign debt insights from AIM Summit Dubai?
    Kevin McCarthy’s global sovereign debt insights at the AIM Summit Dubai highlighted the increasing challenges nations face with ballooning fiscal deficits and interest rate volatility. He emphasized that debt restructuring and responsible fiscal governance will be essential to prevent a long-term economic crisis. His perspective provided not just an American view but also a global angle, particularly relevant to emerging markets struggling with rising borrowing costs. The AIM Summit Dubai roundtable with Kevin McCarthy offered actionable solutions and encouraged cross-border collaboration to mitigate risks. These insights stand as a blueprint for policymakers and investors navigating financial uncertainty. https://www.gulfanalytica.com/key-insights-from-kevin-mccarthy-on-global-sovereign-debt-political-polarization-and-emerging-market-trends-at-aim-summit-dubai
    #KevinMcCarthy #SovereignDebt #AIMSummitDubai #GlobalEconomy
    What are Kevin McCarthy’s global sovereign debt insights from AIM Summit Dubai? Kevin McCarthy’s global sovereign debt insights at the AIM Summit Dubai highlighted the increasing challenges nations face with ballooning fiscal deficits and interest rate volatility. He emphasized that debt restructuring and responsible fiscal governance will be essential to prevent a long-term economic crisis. His perspective provided not just an American view but also a global angle, particularly relevant to emerging markets struggling with rising borrowing costs. The AIM Summit Dubai roundtable with Kevin McCarthy offered actionable solutions and encouraged cross-border collaboration to mitigate risks. These insights stand as a blueprint for policymakers and investors navigating financial uncertainty. https://www.gulfanalytica.com/key-insights-from-kevin-mccarthy-on-global-sovereign-debt-political-polarization-and-emerging-market-trends-at-aim-summit-dubai #KevinMcCarthy #SovereignDebt #AIMSummitDubai #GlobalEconomy
    WWW.GULFANALYTICA.COM
    Kevin McCarthy & David Gibson-Moore on Sovereign Debt at AIM Summit Dubai
    Kevin McCarthy and David Gibson-Moore discuss global sovereign debt, political polarization, and the EM-ification of the US at the AIM Summit Dubai.
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  • I CITTADINI DELL'UE SONO STATI I CAVIE DEL LABORATORIO DEL "VACCINO" COVID


    La Commissione UE ha dovuto ammettere ora, costretta da un'interrogazione parlamentare del deputato FPÖ Gerald Hauser,

    https://tkp.at/2025/09/15/eu-kommission-gesteht-geimpfte-waren-laborratten/

    che le vaccinazioni Covid sono state somministrate senza dati completi sulla sicurezza.

    Nel contratto firmato era scritto esplicitamente:

    Gli Stati membri accettano che gli effetti a lungo termine e l'efficacia non sono noti e che possono verificarsi effetti collaterali sconosciuti.
    Nonostante ciò, larga parte della popolazione UE è stata vaccinata.

    Mentre negli USA le autorizzazioni di emergenza sono state revocate, le iniezioni geniche sono ancora liberamente disponibili nell'UE, anche per bambini, donne incinte e persone sane.

    La Commissione ha trattato le persone in Europa come cavie da laboratorio e si rifiuta ancora oggi di rivedere radicalmente la politica vaccinale.

    #Radio28Tv

    Source: https://t.me/radio28tv
    I CITTADINI DELL'UE SONO STATI I CAVIE DEL LABORATORIO DEL "VACCINO" COVID 👉 La Commissione UE ha dovuto ammettere ora, costretta da un'interrogazione parlamentare del deputato FPÖ Gerald Hauser, https://tkp.at/2025/09/15/eu-kommission-gesteht-geimpfte-waren-laborratten/ che le vaccinazioni Covid sono state somministrate senza dati completi sulla sicurezza. 📑 Nel contratto firmato era scritto esplicitamente: Gli Stati membri accettano che gli effetti a lungo termine e l'efficacia non sono noti e che possono verificarsi effetti collaterali sconosciuti. 👉 Nonostante ciò, larga parte della popolazione UE è stata vaccinata. 💉 Mentre negli USA le autorizzazioni di emergenza sono state revocate, le iniezioni geniche sono ancora liberamente disponibili nell'UE, anche per bambini, donne incinte e persone sane. La Commissione ha trattato le persone in Europa come cavie da laboratorio e si rifiuta ancora oggi di rivedere radicalmente la politica vaccinale. 🔴🟢🔴🟢🔴 #Radio28Tv 💢💢💢💢💢 Source: https://t.me/radio28tv
    TKP.AT
    EU-Kommission gesteht: Geimpfte waren Laborratten
    Die EU-Kommission hat eingestanden, dass die Covid-Impfungen ohne vollständigen Sicherheitsdaten über die Bevölkerung ausgerollt worden sind. Die EU-Bevölkerung wurde zu Laborratten. Eine brisante Antwort [...]
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  • What made the Boris Johnson and David Gibson-Moore roundtable unique?

    The Boris Johnson and David Gibson-Moore roundtable stood out because it merged political and financial perspectives. Johnson shared insights on geopolitical leadership, while Gibson-Moore highlighted the risks of rising sovereign debt and the need for economic resilience. Together, they provided a 360-degree view of global shifts — from political instability in Europe and the Middle East to emerging opportunities in Asia and Africa. This combination of leadership insights made the discussion highly valuable for policymakers and investors looking to balance risk with opportunity in today’s volatile global economy. https://www.gulfanalytica.com/navigating-global-shifts-insights-from-a-roundtable-with-boris-johnson-at-the-aim-summit

    #BorisJohnson #DavidGibsonMoore #Roundtable #AIMSummit
    What made the Boris Johnson and David Gibson-Moore roundtable unique? The Boris Johnson and David Gibson-Moore roundtable stood out because it merged political and financial perspectives. Johnson shared insights on geopolitical leadership, while Gibson-Moore highlighted the risks of rising sovereign debt and the need for economic resilience. Together, they provided a 360-degree view of global shifts — from political instability in Europe and the Middle East to emerging opportunities in Asia and Africa. This combination of leadership insights made the discussion highly valuable for policymakers and investors looking to balance risk with opportunity in today’s volatile global economy. https://www.gulfanalytica.com/navigating-global-shifts-insights-from-a-roundtable-with-boris-johnson-at-the-aim-summit #BorisJohnson #DavidGibsonMoore #Roundtable #AIMSummit
    WWW.GULFANALYTICA.COM
    Navigating Global Shifts – Boris Johnson & David Gibson-Moore
    David Gibson-Moore hosts Boris Johnson at AIM Summit, discussing Brexit, geopolitics, global security, and economic challenges shaping the world.
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  • BASILE / ALBANESE — la verità è donna

    Più passano i giorni e più mi sembra evidente che l'essere umano non sia programmato per la Pace.
    Perché, diciamolo, in queste ore un assassinio come quello di Charlie Kirk diventa occasione di scannamento e tiro al bersaglio — sia per i nostri magnanimi governanti sia per noi opinionisti da salotto digitale. Paradossale? Sì. Punto.
    Eppure esistono persone che — senza prediche dal piedistallo — riescono a parlare chiaro, a rimettere le posizioni ideologiche su un piano di verità e coraggio. Doti rare, ormai: tanti leader avrebbero visibilità, mezzi e possibilità per guidare verso il buonsenso, ma non lo fanno. Perché il profitto ha inquinato i pozzi da tempo.

    Che la donna sia fonte di ispirazione non è una novità. Ma in tempi di guerra e incertezza il pragmatismo femminile è necessario come l’aria.
    Nel contesto della festa del Fatto Quotidiano, due interventi sono spiccati — quasi passati sotto silenzio rispetto al frastuono dei TG — e meritano di essere ripresi. Li riportiamo per ricordare qual è il vero “succo” di ciò che accade, quello che molti fingono di non vedere.

    Aprire faide e polemiche infinite è sempre più semplice — soprattutto qui dove tutto serve a lanciare bordate tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non saremo mai pronti alla pace.
    Ma torniamo al punto: gli interventi sono due. Possono sembrare scontati, triti e ritriti, ma non lasciano spazio a immaginazioni o allucinazioni.

    Elena Basile, ex ambasciatrice e voce critica della diplomazia italiana, ha affrontato con toni durissimi la questione palestinese e il sostegno occidentale alle politiche israeliane.
    “La politica che sta tenendo Israele oggi è una politica mafiosa, terrorista”, ha dichiarato dal palco, distinguendola persino dalle strategie dei primi governi israeliani: “Ben Gurion faceva interventi lampo perché teneva conto della situazione geografica e delle forze di Israele, metteva gli ostaggi in primo luogo. Oggi abbiamo un paese che mantiene sette fronti militari: Gaza, Cisgiordania, Libano, Yemen, Iran, Siria e Iraq. E con l’attacco a Doha sta mettendo in discussione le stesse alleanze con Egitto, Giordania e le monarchie del Golfo, gli interlocutori degli accordi di Abramo”.
    Secondo Basile, Israele appare oggi sempre più isolato: “Alle Nazioni Unite due terzi del mondo votano contro Israele. Grazie soprattutto al lavoro di Francesca Albanese, la società civile resiste e si oppone”. Tuttavia, ha sottolineato che anche Russia, Cina e paesi arabi “non sfidano apertamente Israele, pur non essendone complici come l’Occidente”.

    E rilancia :
    “Dobbiamo concentrarci in una mobilitazione dentro gli Stati europei e, se possibile, negli Stati Uniti, per chiedere la fine della cooperazione politica, militare ed economica con Israele. Grazie a Francesca Albanese, oggi abbiamo i nomi e cognomi di tutte le imprese che fanno profitto col genocidio”.

    E proprio Francesca Albanese subentra chiamando le cose con il loro nome: genocidio o atto di supremazia — non una semplice “guerra” — parlando con la franchezza di chi conosce il conflitto e con lo sguardo lucido di chi analizza i fatti:

    “Dinanzi a questa brutalità non si reagisce con le contromisure previste dal diritto: fermare trasferimenti e acquisti di armi, sospendere gli accordi commerciali. È un obbligo degli Stati”. E ha definito Israele nei territori occupati “una dittatura militare che ha governato 5 milioni di persone attraverso ordini scritti da soldati e rivisti da corti militari composte da soldati”.

    Sulla sua situazione personale mantiene una compostezza e un’obiettività invidiabili da che da questo luglio 2025, Francesca Albanese è finita nella lista nera degli Stati Uniti.
    ‘Vorrei non essere la notizia. Credo che la cosa più importante sia continuare a parlare di Gaza. Ma le sanzioni significano non poter entrare negli Stati Uniti, e per chi ha legami personali o familiari lì, come mia figlia, nata negli Usa, anche rischiare pene pecuniarie o persino l’arresto fino a 20 anni di carcere.
    L’obiettivo è intimidire, isolare, congelare chi denuncia’.”

    E chiude con una constatazione che fotografa la tossicità del dibattito pubblico:
    “Non credo neanche che sia giusta la frase che ho detto prima, e cioè che quello a Gaza sia il primo genocidio trasmesso in televisione. Le immagini passano, ma vengono accompagnate da una narrazione totalmente falsata. È questa tossicità del dibattito che non permette di capire cosa sta succedendo”.

    Cosa ne penso ?
    Questo è il nostro tempo: la spettacolarizzazione di ogni delitto o decesso e il disprezzo per un’informazione che rispetti i fatti hanno trasformato il dibattito in un’arena che uccide le ragioni. A chilometri da qui muoiono persone; nel cosiddetto “Occidente evoluto” muoiono valori e ideali. Stiamo scavando un fondo cui è difficile credere che non ci siamo già inabissati.

    La testimonianza di due “outsider” come Basile e Albanese è, in questo contesto, una boccata d’ossigeno a pochi metri dal baratro. È la lezione semplice e urgente del “parlare chiaro”: senza urlare, con rigore e sotto il frastuono di una cacofonia che noi stessi alimentiamo online.
    Serve un passo indietro rispetto agli interessi e un passo avanti verso verità e responsabilità. Serve un’informazione che sia veritiera, rigorosa e capace di restituire dignità alle vittime e senso alle azioni politiche.

    Siamo tutti, in una misura o nell’altra, parte del problema. Se vogliamo davvero costruire una nuova umanità, il primo gesto è scegliere di essere meritevoli di quella fiducia reciproca che oggi manca. Lo ripeto: al momento non lo siamo — ma possiamo decidere di cambiare.

    #Basile #Albanese #Informazione #Verità #Gaza #DirittiUmani #Pace #Responsabilità #StopProfittoSullaGuerra
    BASILE / ALBANESE — la verità è donna ✨👩‍⚖️ Più passano i giorni e più mi sembra evidente che l'essere umano non sia programmato per la Pace. Perché, diciamolo, in queste ore un assassinio come quello di Charlie Kirk diventa occasione di scannamento e tiro al bersaglio — sia per i nostri magnanimi governanti sia per noi opinionisti da salotto digitale. Paradossale? Sì. Punto. 🙄 Eppure esistono persone che — senza prediche dal piedistallo — riescono a parlare chiaro, a rimettere le posizioni ideologiche su un piano di verità e coraggio. Doti rare, ormai: tanti leader avrebbero visibilità, mezzi e possibilità per guidare verso il buonsenso, ma non lo fanno. Perché il profitto ha inquinato i pozzi da tempo. Che la donna sia fonte di ispirazione non è una novità. Ma in tempi di guerra e incertezza il pragmatismo femminile è necessario come l’aria. Nel contesto della festa del Fatto Quotidiano, due interventi sono spiccati — quasi passati sotto silenzio rispetto al frastuono dei TG — e meritano di essere ripresi. Li riportiamo per ricordare qual è il vero “succo” di ciò che accade, quello che molti fingono di non vedere. Aprire faide e polemiche infinite è sempre più semplice — soprattutto qui dove tutto serve a lanciare bordate tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non saremo mai pronti alla pace. Ma torniamo al punto: gli interventi sono due. Possono sembrare scontati, triti e ritriti, ma non lasciano spazio a immaginazioni o allucinazioni. Elena Basile, ex ambasciatrice e voce critica della diplomazia italiana, ha affrontato con toni durissimi la questione palestinese e il sostegno occidentale alle politiche israeliane. “La politica che sta tenendo Israele oggi è una politica mafiosa, terrorista”, ha dichiarato dal palco, distinguendola persino dalle strategie dei primi governi israeliani: “Ben Gurion faceva interventi lampo perché teneva conto della situazione geografica e delle forze di Israele, metteva gli ostaggi in primo luogo. Oggi abbiamo un paese che mantiene sette fronti militari: Gaza, Cisgiordania, Libano, Yemen, Iran, Siria e Iraq. E con l’attacco a Doha sta mettendo in discussione le stesse alleanze con Egitto, Giordania e le monarchie del Golfo, gli interlocutori degli accordi di Abramo”. Secondo Basile, Israele appare oggi sempre più isolato: “Alle Nazioni Unite due terzi del mondo votano contro Israele. Grazie soprattutto al lavoro di Francesca Albanese, la società civile resiste e si oppone”. Tuttavia, ha sottolineato che anche Russia, Cina e paesi arabi “non sfidano apertamente Israele, pur non essendone complici come l’Occidente”. E rilancia : “Dobbiamo concentrarci in una mobilitazione dentro gli Stati europei e, se possibile, negli Stati Uniti, per chiedere la fine della cooperazione politica, militare ed economica con Israele. Grazie a Francesca Albanese, oggi abbiamo i nomi e cognomi di tutte le imprese che fanno profitto col genocidio”. E proprio Francesca Albanese subentra chiamando le cose con il loro nome: genocidio o atto di supremazia — non una semplice “guerra” — parlando con la franchezza di chi conosce il conflitto e con lo sguardo lucido di chi analizza i fatti: “Dinanzi a questa brutalità non si reagisce con le contromisure previste dal diritto: fermare trasferimenti e acquisti di armi, sospendere gli accordi commerciali. È un obbligo degli Stati”. E ha definito Israele nei territori occupati “una dittatura militare che ha governato 5 milioni di persone attraverso ordini scritti da soldati e rivisti da corti militari composte da soldati”. Sulla sua situazione personale mantiene una compostezza e un’obiettività invidiabili da che da questo luglio 2025, Francesca Albanese è finita nella lista nera degli Stati Uniti. ‘Vorrei non essere la notizia. Credo che la cosa più importante sia continuare a parlare di Gaza. Ma le sanzioni significano non poter entrare negli Stati Uniti, e per chi ha legami personali o familiari lì, come mia figlia, nata negli Usa, anche rischiare pene pecuniarie o persino l’arresto fino a 20 anni di carcere. L’obiettivo è intimidire, isolare, congelare chi denuncia’.” E chiude con una constatazione che fotografa la tossicità del dibattito pubblico: “Non credo neanche che sia giusta la frase che ho detto prima, e cioè che quello a Gaza sia il primo genocidio trasmesso in televisione. Le immagini passano, ma vengono accompagnate da una narrazione totalmente falsata. È questa tossicità del dibattito che non permette di capire cosa sta succedendo”. 📌Cosa ne penso ? Questo è il nostro tempo: la spettacolarizzazione di ogni delitto o decesso e il disprezzo per un’informazione che rispetti i fatti hanno trasformato il dibattito in un’arena che uccide le ragioni. A chilometri da qui muoiono persone; nel cosiddetto “Occidente evoluto” muoiono valori e ideali. Stiamo scavando un fondo cui è difficile credere che non ci siamo già inabissati. 😔 La testimonianza di due “outsider” come Basile e Albanese è, in questo contesto, una boccata d’ossigeno a pochi metri dal baratro. È la lezione semplice e urgente del “parlare chiaro”: senza urlare, con rigore e sotto il frastuono di una cacofonia che noi stessi alimentiamo online. Serve un passo indietro rispetto agli interessi e un passo avanti verso verità e responsabilità. Serve un’informazione che sia veritiera, rigorosa e capace di restituire dignità alle vittime e senso alle azioni politiche. Siamo tutti, in una misura o nell’altra, parte del problema. Se vogliamo davvero costruire una nuova umanità, il primo gesto è scegliere di essere meritevoli di quella fiducia reciproca che oggi manca. Lo ripeto: al momento non lo siamo — ma possiamo decidere di cambiare. #Basile #Albanese #Informazione #Verità #Gaza #DirittiUmani #Pace #Responsabilità #StopProfittoSullaGuerra
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  • SECONDO ROUND PER LA DEMOCRAZIA
    (mai demordere, mai arretrare)

    Dimenticate i sequel cinematografici . Qui non c’è finzione: c’è la vera battaglia per il futuro del Paese.
    Sì, siamo in un momento storico drammatico, dove guerre e crisi monopolizzano l’attenzione. Ma proprio perché il mondo brucia non possiamo permettere che la voce dei cittadini venga soffocata, che la politica vera venga cancellata dall’indifferenza o da sistemi che ci tolgono il diritto di scegliere.

    Archiviata l’esperienza di “Io voglio scegliere”, oggi si rinnova il percorso con il Comitato Iniziative Popolari, nato da donne e uomini che non si arrendono. Perché la riforma della legge elettorale non è un tecnicismo: è il punto da cui tutto ricomincia.
    Non lasciamoci anestetizzare dall’astensionismo o dalla rassegnazione del “sono tutti uguali”. Questa è la nostra seconda chance.

    Il Comitato è aperto a tutti i cittadini e le cittadine che credono ancora nei valori di Democrazia, Libertà, Solidarietà, Sussidiarietà ed Eguaglianza, così come sanciti dalla nostra Costituzione .
    Non ha fini di lucro. Ha fini di dignità, di verità, di partecipazione.
    E oggi basta una firma — finalmente elettronica — per rimettere in moto una Democrazia interrotta.

    Il 10 settembre, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono state presentate due Leggi di Iniziativa Popolare:

    1️⃣ Una ordinaria, che restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti con un sistema elettorale proporzionale, senza soglie di sbarramento né premi di maggioranza, con preferenze di genere equilibrate.
    2️⃣ Una costituzionale, che propone un sistema di governo basato sul modello del Cancellierato tedesco: un premier scelto dal Parlamento, forte nei poteri ma responsabile, revocabile solo con una sfiducia costruttiva. Un’alternativa seria e democratica al premierato elettivo che rischia di indebolire le istituzioni.

    Tutti i dettagli sul sito:
    www.comitatoiniziativepopolari.it

    Seguite gli aggiornamenti su Facebook :

    https://www.facebook.com/share/16Avj3bJvW/

    e Instagram:

    https://www.instagram.com/comitatoiniziativepopolari?igsh=N25haTh6emg0YzZv

    Adesso tocca a noi. Non basta indignarsi, bisogna agire.
    Firmate. Partecipate. Condividete. Fate vostra questa battaglia.
    Perché la Democrazia vive solo se noi la difendiamo.
    Io ci sono, pronto a fare squadra su Milano e dare tutto il supporto possibile.

    Vi aspettiamo.

    #IniziativePopolari #SecondoRound #IoVoglioScegliere #DemocraziaViva #Partecipazione #Lip #firmaperlademocrazia
    ✊ SECONDO ROUND PER LA DEMOCRAZIA (mai demordere, mai arretrare) Dimenticate i sequel cinematografici 🎬. Qui non c’è finzione: c’è la vera battaglia per il futuro del Paese. Sì, siamo in un momento storico drammatico, dove guerre e crisi monopolizzano l’attenzione. Ma proprio perché il mondo brucia 🌍🔥 non possiamo permettere che la voce dei cittadini venga soffocata, che la politica vera venga cancellata dall’indifferenza o da sistemi che ci tolgono il diritto di scegliere. 👉 Archiviata l’esperienza di “Io voglio scegliere”, oggi si rinnova il percorso con il Comitato Iniziative Popolari, nato da donne e uomini che non si arrendono. Perché la riforma della legge elettorale non è un tecnicismo: è il punto da cui tutto ricomincia. Non lasciamoci anestetizzare dall’astensionismo o dalla rassegnazione del “sono tutti uguali”. Questa è la nostra seconda chance. Il Comitato è aperto a tutti i cittadini e le cittadine che credono ancora nei valori di Democrazia, Libertà, Solidarietà, Sussidiarietà ed Eguaglianza, così come sanciti dalla nostra Costituzione 📜🇮🇹. Non ha fini di lucro. Ha fini di dignità, di verità, di partecipazione. 💻 E oggi basta una firma — finalmente elettronica — per rimettere in moto una Democrazia interrotta. 📌 Il 10 settembre, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono state presentate due Leggi di Iniziativa Popolare: 1️⃣ Una ordinaria, che restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti con un sistema elettorale proporzionale, senza soglie di sbarramento né premi di maggioranza, con preferenze di genere equilibrate. 2️⃣ Una costituzionale, che propone un sistema di governo basato sul modello del Cancellierato tedesco: un premier scelto dal Parlamento, forte nei poteri ma responsabile, revocabile solo con una sfiducia costruttiva. Un’alternativa seria e democratica al premierato elettivo che rischia di indebolire le istituzioni. ℹ️ Tutti i dettagli sul sito: www.comitatoiniziativepopolari.it 📲 Seguite gli aggiornamenti su Facebook : https://www.facebook.com/share/16Avj3bJvW/ e Instagram: https://www.instagram.com/comitatoiniziativepopolari?igsh=N25haTh6emg0YzZv 💡 Adesso tocca a noi. Non basta indignarsi, bisogna agire. Firmate. Partecipate. Condividete. Fate vostra questa battaglia. Perché la Democrazia vive solo se noi la difendiamo. Io ci sono, pronto a fare squadra su Milano e dare tutto il supporto possibile. ➡️ Vi aspettiamo. #IniziativePopolari #SecondoRound #IoVoglioScegliere #DemocraziaViva #Partecipazione #Lip #firmaperlademocrazia
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  • CARI AMICI, A GRANDI TITOLI LA NOTIZIA DELLA APERTURA DEL TESTAMENTO DI ARMANI, DIVISO TRA LA FONDAZIONE, LEO DELL'ORCO ED ALTRI. IO NON CREDO CHE ALL'ITALIA POSSA INTERESSARE QUESTO !!!!ALTRE NOTIZIE CHE RIGUARDANO LA POLITICA ITALIANA, NON VE NE SONO. I COSIDDETTI PARTITI POLITICI, IN QUESTA ITALIA SVENTURATA SONO IMPEGNATI NELLE PROSSIME REGIONALI. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA
    CARI AMICI, A GRANDI TITOLI LA NOTIZIA DELLA APERTURA DEL TESTAMENTO DI ARMANI, DIVISO TRA LA FONDAZIONE, LEO DELL'ORCO ED ALTRI. IO NON CREDO CHE ALL'ITALIA POSSA INTERESSARE QUESTO !!!!ALTRE NOTIZIE CHE RIGUARDANO LA POLITICA ITALIANA, NON VE NE SONO. I COSIDDETTI PARTITI POLITICI, IN QUESTA ITALIA SVENTURATA SONO IMPEGNATI NELLE PROSSIME REGIONALI. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA
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