• I BASTARDI SIONISTI CONTINUANO CON IL GENOCIDIO!
    Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime
    Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/19/gaza-lesercito-israeliano-spara-sui-civili-almeno-42-morti-e-100-feriti-trump-presto-liberi-10-ostaggi/8066854/
    I BASTARDI SIONISTI CONTINUANO CON IL GENOCIDIO! Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/19/gaza-lesercito-israeliano-spara-sui-civili-almeno-42-morti-e-100-feriti-trump-presto-liberi-10-ostaggi/8066854/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Gaza, ancora morti tra i civili in cerca di aiuti: almeno 42 vittime
    Tra le vittime, almeno 29 stavano attendendo aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione. Le dichiarazioni del presidente Usa sui negoziati a Doha.
    Angry
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 223 Ansichten
  • Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca
    di Gianni Rosini
    Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti...

    Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un.

    Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“.

    Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
    Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca di Gianni Rosini Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti... Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un. Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“. Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Sanzioni USA a Francesca Albanese e i criminali che invece restano impuniti
    Dagli ex terroristi ai dittatori sanguinari: ecco chi Washington non colpisce con sanzioni, mentre le impone alla relatrice ONU
    Angry
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 1K Ansichten
  • ORRORE SENZA FINE. CONTINUA IL GENOCIDIO a GAZA!
    Le forze israeliane bombardano Gaza mentre i colloqui di cessate il fuoco tra Israele e Hamas si arenano
    Il bombardamento incessante di Gaza da parte di Israele continua, un giorno dopo che le forze israeliane hanno ucciso 110 palestinesi in tutta la Striscia.
    Israeli forces bombard Gaza as Israel-Hamas ceasefire talks stall
    Israel’s relentless bombardment of Gaza continues a day after Israeli forces killed 110 Palestinians across the Strip.


    https://aje.io/zirap1
    ORRORE SENZA FINE. CONTINUA IL GENOCIDIO a GAZA! Le forze israeliane bombardano Gaza mentre i colloqui di cessate il fuoco tra Israele e Hamas si arenano Il bombardamento incessante di Gaza da parte di Israele continua, un giorno dopo che le forze israeliane hanno ucciso 110 palestinesi in tutta la Striscia. Israeli forces bombard Gaza as Israel-Hamas ceasefire talks stall Israel’s relentless bombardment of Gaza continues a day after Israeli forces killed 110 Palestinians across the Strip. https://aje.io/zirap1
    AJE.IO
    Israeli forces bombard Gaza as Israel-Hamas ceasefire talks stall
    Israel’s relentless bombardment of Gaza continues a day after Israeli forces killed 110 Palestinians across the Strip.
    Angry
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 412 Ansichten
  • Trent’anni dopo Srebrenica, il difficile lavoro di chi cerca di dare un nome alle vittime: “Ci sono ancora 1000 corpi da trovare.



    Sono passati trent’anni da quando le forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić uccisero circa 8mila musulmani che avevano cercato riparo a Srebrenica, l’area dichiarata protetta dalle Nazioni Unite e che nel luglio del 1995 si trasformò invece in una trappola mortale. In poche ore i maschi dai 12 anni in su furono prelevati e uccisi, il tutto avvenne di fronte al contingente dei Caschi blu, 400 peacekeeper olandesi la cui impotenza permise alle forze serbo-bosniache di agire indisturbati. Con la fine della guerra, in Bosnia-Erzegovina prese pian piano forma la necessità di trovare i morti e dare loro un nome. Da qui, la nascita nel 1996 dell’ICMP, la Commissione Internazionale per le persone scomparse, che ha avuto un ruolo decisivo nell’identificazione delle vittime del conflitto, per una percentuale che al momento si attesta attorno al 75%. Nel team che si occupa del riconoscimento delle vittime di Srebrenica lavora da oltre vent’anni l’antropologa forense Dragana Vučetić.

    Nel suo laboratorio di Tuzla ricostruisce con pazienza i profili biologici dei resti ossei ritrovati nelle fosse comuni, estrapola campioni del Dna e li confronta con quelli forniti dalle famiglie che cercano ancora i propri cari. “Se la corrispondenza genetica è del 99,95% allora procediamo all’identificazione ufficiale” spiega Vučetić. La ricostruzione delle identità delle vittime di Srebrenica, tuttavia, presenta un elemento di difficoltà specifico. In quell’estate ci furono infatti almeno cinque luoghi di esecuzione. I responsabili dei crimini, dopo aver compiuto gli omicidi, cercarono di nascondere le evidenze e successivamente riaprirono le cosiddette fosse primarie per trasferire i corpi già in decomposizione nelle fosse secondarie. Questi spostamenti, effettuati con mezzi pesanti hanno contribuito allo smembramento dei cadaveri, col risultato che i resti appartenenti a una singola persona spesso sono stati ritrovati a chilometri di distanza. Proprio per questo motivo, per quanto riguarda le vittime di Srebrenica, è molto difficile che un singolo corpo sia ritrovato integralmente.

    Il sistema dell’identificazione del Dna è stato adottato dalla Bosnia-Erzegovina nei primi anni del 2000 e ha comportato una vera svolta. Prima di allora, i match venivano effettuati con metodi tradizionali e imprecisi, basati sul riconoscimento dei vestiti o degli oggetti personali. “Molte famiglie riconoscevano lo stesso corpo come proprio parente, quindi possiamo dire che il sistema del Dna ci ha davvero aiutati”. Attualmente mancano all’appello ancora circa mille persone e la speranza è che lo sviluppo di nuove tecnologie possa dare un nuovo impulso al lavoro di localizzazione dei dispersi, che diventa sempre più complicata.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/11/genocidio-srebrenica-identificazione-vittime-oggi/8055647/
    Trent’anni dopo Srebrenica, il difficile lavoro di chi cerca di dare un nome alle vittime: “Ci sono ancora 1000 corpi da trovare. Sono passati trent’anni da quando le forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić uccisero circa 8mila musulmani che avevano cercato riparo a Srebrenica, l’area dichiarata protetta dalle Nazioni Unite e che nel luglio del 1995 si trasformò invece in una trappola mortale. In poche ore i maschi dai 12 anni in su furono prelevati e uccisi, il tutto avvenne di fronte al contingente dei Caschi blu, 400 peacekeeper olandesi la cui impotenza permise alle forze serbo-bosniache di agire indisturbati. Con la fine della guerra, in Bosnia-Erzegovina prese pian piano forma la necessità di trovare i morti e dare loro un nome. Da qui, la nascita nel 1996 dell’ICMP, la Commissione Internazionale per le persone scomparse, che ha avuto un ruolo decisivo nell’identificazione delle vittime del conflitto, per una percentuale che al momento si attesta attorno al 75%. Nel team che si occupa del riconoscimento delle vittime di Srebrenica lavora da oltre vent’anni l’antropologa forense Dragana Vučetić. Nel suo laboratorio di Tuzla ricostruisce con pazienza i profili biologici dei resti ossei ritrovati nelle fosse comuni, estrapola campioni del Dna e li confronta con quelli forniti dalle famiglie che cercano ancora i propri cari. “Se la corrispondenza genetica è del 99,95% allora procediamo all’identificazione ufficiale” spiega Vučetić. La ricostruzione delle identità delle vittime di Srebrenica, tuttavia, presenta un elemento di difficoltà specifico. In quell’estate ci furono infatti almeno cinque luoghi di esecuzione. I responsabili dei crimini, dopo aver compiuto gli omicidi, cercarono di nascondere le evidenze e successivamente riaprirono le cosiddette fosse primarie per trasferire i corpi già in decomposizione nelle fosse secondarie. Questi spostamenti, effettuati con mezzi pesanti hanno contribuito allo smembramento dei cadaveri, col risultato che i resti appartenenti a una singola persona spesso sono stati ritrovati a chilometri di distanza. Proprio per questo motivo, per quanto riguarda le vittime di Srebrenica, è molto difficile che un singolo corpo sia ritrovato integralmente. Il sistema dell’identificazione del Dna è stato adottato dalla Bosnia-Erzegovina nei primi anni del 2000 e ha comportato una vera svolta. Prima di allora, i match venivano effettuati con metodi tradizionali e imprecisi, basati sul riconoscimento dei vestiti o degli oggetti personali. “Molte famiglie riconoscevano lo stesso corpo come proprio parente, quindi possiamo dire che il sistema del Dna ci ha davvero aiutati”. Attualmente mancano all’appello ancora circa mille persone e la speranza è che lo sviluppo di nuove tecnologie possa dare un nuovo impulso al lavoro di localizzazione dei dispersi, che diventa sempre più complicata. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/11/genocidio-srebrenica-identificazione-vittime-oggi/8055647/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Srebrenica, 30 anni dal massacro: il difficile lavoro di chi prova a dare un nome alle vittime
    L'antropologa forense Dragana Vučetić racconta come si identificano i resti di chi è stato ucciso dalle forze serbo-bosniache. Ancora 1000 dispersi
    Angry
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 1K Ansichten
  • GLI ASSASSINI SIONISTI continuano NEL GENOCIDIO con LA COMPLICITA' DEI PAESI OCCIDENTALI!
    Gaza, nuovi raid di Israele sulla Striscia: almeno 24 morti. L'Idf intercetta un missile lanciato dallo Yemen
    Nuova ondata di bombardamenti su Gaza mentre proseguono i negoziati a Doha
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/10/gaza-raid-israeliani-morti-missile-yemen-news/8056927/
    GLI ASSASSINI SIONISTI continuano NEL GENOCIDIO con LA COMPLICITA' DEI PAESI OCCIDENTALI! Gaza, nuovi raid di Israele sulla Striscia: almeno 24 morti. L'Idf intercetta un missile lanciato dallo Yemen Nuova ondata di bombardamenti su Gaza mentre proseguono i negoziati a Doha https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/10/gaza-raid-israeliani-morti-missile-yemen-news/8056927/
    Angry
    3
    0 Kommentare 0 Geteilt 509 Ansichten
  • IL GENOCIDIO SIONISTA PROCEDE!
    Aid seekers among 82 people killed in 24 hours in Israeli attacks on Gaza

    https://aje.io/wl6n6h
    IL GENOCIDIO SIONISTA PROCEDE! Aid seekers among 82 people killed in 24 hours in Israeli attacks on Gaza https://aje.io/wl6n6h
    AJE.IO
    Aid seekers among 82 people killed in 24 hours in Israeli attacks on Gaza
    Israeli forces step up attacks across the besieged territory as food crisis worsens.
    Angry
    3
    0 Kommentare 0 Geteilt 255 Ansichten
  • VOGLIONO SEMPLICEMENTE INTIMIDIRLA!
    USA impongono sanzioni a Francesca Albanese dopo il rapporto sul 'business del genocidio'
    La relatrice ONU per i Territori Palestinesi nel mirino degli USA dopo il rapporto sulle aziende coinvolte nel 'business del genocidio...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/09/sanzioni-usa-albanese-palestina-oggi/8056630/
    VOGLIONO SEMPLICEMENTE INTIMIDIRLA! USA impongono sanzioni a Francesca Albanese dopo il rapporto sul 'business del genocidio' La relatrice ONU per i Territori Palestinesi nel mirino degli USA dopo il rapporto sulle aziende coinvolte nel 'business del genocidio... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/09/sanzioni-usa-albanese-palestina-oggi/8056630/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    USA impongono sanzioni a Francesca Albanese dopo il rapporto sul 'business del genocidio'
    La relatrice ONU per i Territori Palestinesi nel mirino degli USA dopo il rapporto sulle aziende coinvolte nel 'business del genocidio'
    Angry
    3
    0 Kommentare 0 Geteilt 409 Ansichten
  • TUTTE AZIENDE DA BOICOTTARE!
    La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati ha presentato al Consiglio Onu per i diritti umani il report "From economy of occupation to economy of genocide": dalle armi alla logistica, una ricognizione del modo in cui si lucra sulle pratiche perpetrate da Israele...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/03/rapporto-di-francesca-albanese-allonu-ecco-le-aziende-che-fanno-profitti-contribuendo-alleconomia-del-genocidio/8048574/amp/
    TUTTE AZIENDE DA BOICOTTARE! La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati ha presentato al Consiglio Onu per i diritti umani il report "From economy of occupation to economy of genocide": dalle armi alla logistica, una ricognizione del modo in cui si lucra sulle pratiche perpetrate da Israele... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/03/rapporto-di-francesca-albanese-allonu-ecco-le-aziende-che-fanno-profitti-contribuendo-alleconomia-del-genocidio/8048574/amp/
    Angry
    4
    0 Kommentare 0 Geteilt 576 Ansichten
  • Francesca Albanese, relatrice ONU, denuncia in un suo ultimo rapporto ( notizia da Il Manifesto di ieri ) la partecipazione all' economia del genocidio in Palestina da parte di molte aziende alimentari, non solo di questo comparto, fra le quali le italiane non sono seconde a nessuna .
    Fare affari con lo Stato di Israele non suscita perplessità, dubbi, mal di testa, problemi di coscienza....in fondo si creano posti di lavoro.
    L' ultimo rapporto della Relatrice ONU ," Dall' economia dell' occupazione all' economia del genocidio", è incentrato su mille aziende, si annoverano anche università ( quella di Edimburgo) , centri di ricerca ( il MIT, così come fiori all' occhiello del nostro made in Italy la Leonardo ( chissà che pianti di contentezza per la presidente del Consiglio,
    donna, mamma, italiana e ...."cristiana" Giorgia Meloni), Google, Amazon, Black Rock... Caterpillar, produttrice dei famosi famigerati bulldozer impiegati per abbattere le abitazioni palestinesi....
    " Tutti loro, dichiara la Relatrice Francesca Albanese, hanno contribuito a violare il diritto di un popolo all' autodeterminazione, a favorire le politiche di annessione dei territori palestinesi e a promuovere l' occupazione, i crimini di appartheid e di genocidio. Leggi penali e civili di differenti giurisdizioni potrebbero essere invocate per accusare in tutta onestà e imparzialità le entità aziendali, altrettanto tutte le altre operanti in altri comparti merceologici, di co - responsabilitá.
    Balocco, Ferrero, Bauli, Pan Ducale, Colussi, Balconi...sono alcuni marchi di aziende che commerciano con lo Stato di Israele.....Cosa risponderebbero i loro alti dirigenti?
    " Commerciamo con i burberi sionisti confidando di placare un poco la loro ira con i nostri prodotti dolciari ".
    E le maestranze..?
    Francesca Albanese, relatrice ONU, denuncia in un suo ultimo rapporto ( notizia da Il Manifesto di ieri ) la partecipazione all' economia del genocidio in Palestina da parte di molte aziende alimentari, non solo di questo comparto, fra le quali le italiane non sono seconde a nessuna . Fare affari con lo Stato di Israele non suscita perplessità, dubbi, mal di testa, problemi di coscienza....in fondo si creano posti di lavoro. L' ultimo rapporto della Relatrice ONU ," Dall' economia dell' occupazione all' economia del genocidio", è incentrato su mille aziende, si annoverano anche università ( quella di Edimburgo) , centri di ricerca ( il MIT, così come fiori all' occhiello del nostro made in Italy la Leonardo ( chissà che pianti di contentezza per la presidente del Consiglio, donna, mamma, italiana e ...."cristiana" Giorgia Meloni), Google, Amazon, Black Rock... Caterpillar, produttrice dei famosi famigerati bulldozer impiegati per abbattere le abitazioni palestinesi.... " Tutti loro, dichiara la Relatrice Francesca Albanese, hanno contribuito a violare il diritto di un popolo all' autodeterminazione, a favorire le politiche di annessione dei territori palestinesi e a promuovere l' occupazione, i crimini di appartheid e di genocidio. Leggi penali e civili di differenti giurisdizioni potrebbero essere invocate per accusare in tutta onestà e imparzialità le entità aziendali, altrettanto tutte le altre operanti in altri comparti merceologici, di co - responsabilitá. Balocco, Ferrero, Bauli, Pan Ducale, Colussi, Balconi...sono alcuni marchi di aziende che commerciano con lo Stato di Israele.....Cosa risponderebbero i loro alti dirigenti? " Commerciamo con i burberi sionisti confidando di placare un poco la loro ira con i nostri prodotti dolciari ". E le maestranze..?
    Angry
    4
    0 Kommentare 0 Geteilt 2K Ansichten
  • CARI AMICI, GRAZIE DEI VOSTRI LIKE. TRUMP PROPONE LA TREGUA, MENTRE HAMAS PARLA DI FINE DELLA GUERRA, PER GAZA. LA COSA IMPORTANTE E' CHE FINISCA IL GENOCIDIO DEL POPOLO CHE NON HA RESPONSABILITA' ALCUNA PER L'ACCADUTO DEL 7.10.2023 !!!!! MANCA QUALSIASI NOVITA' PER L'ITALIA. VI ABBRACCIO TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, GRAZIE DEI VOSTRI LIKE. TRUMP PROPONE LA TREGUA, MENTRE HAMAS PARLA DI FINE DELLA GUERRA, PER GAZA. LA COSA IMPORTANTE E' CHE FINISCA IL GENOCIDIO DEL POPOLO CHE NON HA RESPONSABILITA' ALCUNA PER L'ACCADUTO DEL 7.10.2023 !!!!! MANCA QUALSIASI NOVITA' PER L'ITALIA. VI ABBRACCIO TUTTI. BUONA GIORNATA.
    Like
    2
    0 Kommentare 0 Geteilt 409 Ansichten
Mehr Ergebnisse