• "Un giorno toglieranno le armi ai buoni. Allora non ci sarà più alcuna difesa. Moriranno le madri, le zie, le nonne, incendieranno il quartiere, trascineranno il tuo cane e la tua bandiera per le strade.

    Un giorno che sembra essere arrivato,
    sarai come un criminale rinchiuso da pazzi. Le orde e i poliziotti si stringeranno la mano. La gente onesta dovrà nascondersi. I lavoratori saranno puniti e i prigionieri saranno liberati.

    Un giorno che è oggi,
    diranno che gli eroi sono gli assassini,
    che l'odio è dall'altra parte,
    che la natura è l'antinaturale,
    l'orrore, l'oscurità, il satanico scatenato.

    Un giorno tutto ciò che vedi sarà una menzogna,
    perché solo il falso ti verrà mostrato.
    Un giorno che potrebbe essere questo giorno,
    dovrai decidere,
    se morire in piedi o morire in ginocchio".

    Juan Pablo Vitali.
    "Un giorno toglieranno le armi ai buoni. Allora non ci sarà più alcuna difesa. Moriranno le madri, le zie, le nonne, incendieranno il quartiere, trascineranno il tuo cane e la tua bandiera per le strade. Un giorno che sembra essere arrivato, sarai come un criminale rinchiuso da pazzi. Le orde e i poliziotti si stringeranno la mano. La gente onesta dovrà nascondersi. I lavoratori saranno puniti e i prigionieri saranno liberati. Un giorno che è oggi, diranno che gli eroi sono gli assassini, che l'odio è dall'altra parte, che la natura è l'antinaturale, l'orrore, l'oscurità, il satanico scatenato. Un giorno tutto ciò che vedi sarà una menzogna, perché solo il falso ti verrà mostrato. Un giorno che potrebbe essere questo giorno, dovrai decidere, se morire in piedi o morire in ginocchio". Juan Pablo Vitali.
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  • MI SEMBRA che ABBIA DETTO semplicemente la VERITÀ!
    Putin minaccia: "Prenderemo territori con forza se non ci saranno negoziati"
    Il presidente russo avverte l'Occidente: "Impossibile dialogare con le attuali élite europee, mentre apprezziamo i progressi con gli USA".
    Il presidente della Federazione russa ha parlato durante una riunione allargata del Consiglio del ministero della Difesa: gli europei, ha detto, sono "maialini" al seguito di Biden
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/17/putin-negoziati-ucraina-nato-notizie/8230954/
    MI SEMBRA che ABBIA DETTO semplicemente la VERITÀ! Putin minaccia: "Prenderemo territori con forza se non ci saranno negoziati" Il presidente russo avverte l'Occidente: "Impossibile dialogare con le attuali élite europee, mentre apprezziamo i progressi con gli USA". Il presidente della Federazione russa ha parlato durante una riunione allargata del Consiglio del ministero della Difesa: gli europei, ha detto, sono "maialini" al seguito di Biden https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/17/putin-negoziati-ucraina-nato-notizie/8230954/
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    Putin minaccia: "Prenderemo territori con forza se non ci saranno negoziati"
    Il presidente russo avverte l'Occidente: "Impossibile dialogare con le attuali élite europee, mentre apprezziamo i progressi con gli USA"
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  • STO TESTA di ***** ci VADA LUI in GUERRA!
    "Le famiglie britanniche devono essere pronte a mandare i loro figli in guerra contro la Russia"
    Il capo di Stato maggiore della Difesa britannico invita i civili a prepararsi al conflitto...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/16/famiglie-devono-essere-pronte-mandare-figli-in-guerra-contro-russia-capo-stato-maggiore-britannico-news/8230241/
    STO TESTA di CAZZO ci VADA LUI in GUERRA! "Le famiglie britanniche devono essere pronte a mandare i loro figli in guerra contro la Russia" Il capo di Stato maggiore della Difesa britannico invita i civili a prepararsi al conflitto... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/16/famiglie-devono-essere-pronte-mandare-figli-in-guerra-contro-russia-capo-stato-maggiore-britannico-news/8230241/
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    "Le famiglie britanniche devono essere pronte a mandare i loro figli in guerra contro la Russia"
    Il capo di Stato maggiore della Difesa britannico invita i civili a prepararsi al conflitto
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  • MA COME si FA a DIRE CERTE COSE?
    Crosetto e Travaglio si scontrano sul ruolo della NATO: difesa o aggressione?
    Acceso dibattito ad Atreju tra il ministro della Difesa e il direttore del Fatto sulla NATO e le sue azioni nei Balcani, Iraq e Libia
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/12/crosetto-travaglio-nato-russia-dibattito-oggi-video/8226013/
    MA COME si FA a DIRE CERTE COSE? Crosetto e Travaglio si scontrano sul ruolo della NATO: difesa o aggressione? Acceso dibattito ad Atreju tra il ministro della Difesa e il direttore del Fatto sulla NATO e le sue azioni nei Balcani, Iraq e Libia https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/12/crosetto-travaglio-nato-russia-dibattito-oggi-video/8226013/
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    Crosetto e Travaglio si scontrano sul ruolo della NATO: difesa o aggressione?
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  • 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔.
    Di Pino Cabras

    [PRIMA PARTE]
    La scena è tragica e comica insieme: i guerrapiattisti No Pax, quelli che fino a ieri ci spiegavano con tutto il sussiego possibile che “l’America ci protegge”, oggi piangono perché il “daddy” geopolitico ha pubblicato nero su bianco ciò che ogni adulto poteva già sapere: l’Europa per gli USA è solo un concorrente da manipolare, un vassallo da spremere, non certo un alleato da difendere.
    E così, nel campo NAFO - quel curioso esercito di meme-warriors filo-NATO che passa le giornate su X o su Facebook a fare propaganda come se fosse un videogioco - si passa dal pianto greco alla disperazione isterica. C’è chi frigna perché “daddy ci ha lasciati soli”, chi delira perché “gli USA sono stati corrotti” (e riprende ogni leggenda nera su Trump “asset di Adolf Putin”) e chi continua a recitare la liturgia dell’Occidente faro di civiltà proprio mentre affoga nei suoi stessi dogmi. Ho visto perfino Gramellini e Floris dire che l’Europa non ha mai preteso di imporre una visione, perché invece include con rispetto. Interi continenti colonizzati prenderanno nota di questa strabiliante novità.
    Poi ci sono i furbi che stanno già riposizionandosi: almeno loro non credono alle favole che raccontano.
    Tutti gli altri, come ricorda Francesco Dall’Aglio, farebbero bene a tatuarsi addosso la semplice verità: gli USA non ci hanno mai voluto bene. Ci ha hanno semmai usati e continueranno a farlo finché l’Europa resterà legata a questa spiazzatissima infrastruttura di vecchie illusioni tecnocratiche e nuovi avventurismi militari del tutto velleitari.
    “**** EU”, diceva Victoria Nuland nelle segrete stanze, proprio nei giorni in cui manipolava legioni di europeisti servili e illusi che assecondavano il suo “regime change” a Kiev. Non era una frase qualsiasi, ma il vero manuale operativo.
    In questo cimitero di ingenuità ecco che arriva Calenda. Molti dei lettori, quando lo nomino, obiettano che non conta nulla e che quindi è meglio ignorarlo. Ma non si tratta di lui, è l’apparato che lo pompa e me lo fa apparire ovunque a contare davvero. E quello non si deve ignorare. Dunque andiamo avanti. Calenda, dicevo, con la serietà corrucciata di chi è arrivato tardi alla lezione e non ha capito l’argomento, annuncia che “bisogna rispondere agli americani” e che l’Europa deve “rigettare interferenze, preparare piani, rilevare strutture NATO”. Sembra uno di quei topolini della favola che proponevano di attaccare un campanello alla coda del gatto per accorgersi quando arrivava ma non sapevano spiegare come attaccare la campanella. Diciamo che Calenda dimentica un dettaglio grande quanto una base militare: l’Europa non ha più sovranità. Ha solo basi USA. Una caterva di basi. E non esiste un ufficietto europeo con un modulo per “rilevarle”.
    È sublime: Calenda propone un “Yankee go home” senza avere una “home” da cui farli andare. Un piano di difesa europea senza autonomia industriale, energetica o strategica. La caricatura perfetta dell’europeismo moralista che ha svenduto tutto in nome dei “valori”.

    I No Pax e i guerrapiattisti oggi soffrono il contraccolpo della loro stessa propaganda.
    Per anni hanno urlato: “liberiamoci dalla dipendenza russa!” (sostituendo un rapporto stabile che era di mutua convenienza ed era il contrario di una minaccia con una dipendenza totale dagli USA, pagata tre volte e senza contropartite).
    Poi dicevano “difendiamo l’Europa dagli autoritari!” (mentre consegnavano l’Europa a decisioni prese a Washington, nel Pentagono e nelle sale operative NATO, mentre dicevano che i crimini di Bibi il g3N0cida erano un buon “lavoro sporco” fatto nel nostro interesse). Poi urlavano “l’autonomia strategica!” (mentre firmavano l’atto di morte dell’autonomia energetica, industriale e diplomatica).

    [SECONDA PARTE]

    Il risultato è un’Europa che non decide nulla, non influenza nulla, non guida nulla. Semplicemente subisce e non ha nessuna traiettoria tecnologica in atto per risollevarsi. Questa è la tragedia: i No Pax hanno militarizzato l’immaginario, ma disarmato l’economia del continente. Più parlavano di competitività e altre parole vacue, più ci facevano arretrare in ogni statistica, fino al colpo di grazia delle sanzioni, l’auto-sabotaggio perfetto.
    E qui tornano utili le tesi che ha esibito Francesco Forciniti, da scolpire sul frontone dell’UE:
    • doveva darci forza → ci ha resi irrilevanti,
    • doveva difendere il benessere → ha prodotto impoverimento,
    • doveva garantire pace → prepara riarmo e leva,
    • doveva creare coesione → ha generato fratture e rancori,
    • doveva essere democratica → è diventata l’anticamera ottusa di un’oligarchia lobbistica,
    • doveva renderci competitivi → ha costruito la stagnazione come regime.
    Il re è nudo, si usa dire. Ma qui è peggio. È un re morto, circondato solo da cortigiani che litigano sulle decorazioni del feretro.
    Calenda vuole opporsi agli USA? Wow, vastissimo programma, bello. Ma con cosa? Con quale sovranità? Con quali strutture? Con quali élite che per trent’anni hanno considerato l’obbedienza a Washington l’unica forma di politica estera possibile? Dove li trova gli euro-entusiasti dopo la desertificazione ultratrentennale della forza economica dell’Italia, ad esempio? L’Europa non può rispondere agli americani perché non esiste più come soggetto politico. Esiste come appendice tecnico–militare di un alleato che la considera zavorra.
    I No Pax e i guerrapiattisti possono continuare a urlare, a piangere e a giocare alla geopolitica su X e sui giornali illeggibili che vendono sempre meno. Ma la realtà ormai è chiara: gli USA fanno i loro interessi. E noi abbiamo dimenticato come si fa a difendere i nostri.
    Pazienza se Calenda dice sciocchezze e Musk, pur con tutti i suoi conflitti di interesse, dice su questo la cosa giusta. Pazienza se Dmitry Medvedev dice anche lui il giusto. Una via d’uscita esiste e non passa da questa UE ormai prossima all’implosione.
    Per salvarsi serve una separazione lucida e ordinata che restituisca agli Stati europei ciò che hanno ceduto: sovranità politica, autonomia economica, libertà energetica e monetaria.
    La direzione non è Washington, che ci vuole subalterni, ma il mondo che cresce: i BRICS+, dove cooperazione e sviluppo non richiedono abiure di indipendenza.
    Il futuro è multipolare. Ma per entrarci dobbiamo prima liberarci da questa architettura europea che sta affondando. Uscirne non è un tabù, ma una questione di sopravvivenza.
    [FINE]
    𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔. Di Pino Cabras [PRIMA PARTE] La scena è tragica e comica insieme: i guerrapiattisti No Pax, quelli che fino a ieri ci spiegavano con tutto il sussiego possibile che “l’America ci protegge”, oggi piangono perché il “daddy” geopolitico ha pubblicato nero su bianco ciò che ogni adulto poteva già sapere: l’Europa per gli USA è solo un concorrente da manipolare, un vassallo da spremere, non certo un alleato da difendere. E così, nel campo NAFO - quel curioso esercito di meme-warriors filo-NATO che passa le giornate su X o su Facebook a fare propaganda come se fosse un videogioco - si passa dal pianto greco alla disperazione isterica. C’è chi frigna perché “daddy ci ha lasciati soli”, chi delira perché “gli USA sono stati corrotti” (e riprende ogni leggenda nera su Trump “asset di Adolf Putin”) e chi continua a recitare la liturgia dell’Occidente faro di civiltà proprio mentre affoga nei suoi stessi dogmi. Ho visto perfino Gramellini e Floris dire che l’Europa non ha mai preteso di imporre una visione, perché invece include con rispetto. Interi continenti colonizzati prenderanno nota di questa strabiliante novità. Poi ci sono i furbi che stanno già riposizionandosi: almeno loro non credono alle favole che raccontano. Tutti gli altri, come ricorda Francesco Dall’Aglio, farebbero bene a tatuarsi addosso la semplice verità: gli USA non ci hanno mai voluto bene. Ci ha hanno semmai usati e continueranno a farlo finché l’Europa resterà legata a questa spiazzatissima infrastruttura di vecchie illusioni tecnocratiche e nuovi avventurismi militari del tutto velleitari. “Fuck EU”, diceva Victoria Nuland nelle segrete stanze, proprio nei giorni in cui manipolava legioni di europeisti servili e illusi che assecondavano il suo “regime change” a Kiev. Non era una frase qualsiasi, ma il vero manuale operativo. In questo cimitero di ingenuità ecco che arriva Calenda. Molti dei lettori, quando lo nomino, obiettano che non conta nulla e che quindi è meglio ignorarlo. Ma non si tratta di lui, è l’apparato che lo pompa e me lo fa apparire ovunque a contare davvero. E quello non si deve ignorare. Dunque andiamo avanti. Calenda, dicevo, con la serietà corrucciata di chi è arrivato tardi alla lezione e non ha capito l’argomento, annuncia che “bisogna rispondere agli americani” e che l’Europa deve “rigettare interferenze, preparare piani, rilevare strutture NATO”. Sembra uno di quei topolini della favola che proponevano di attaccare un campanello alla coda del gatto per accorgersi quando arrivava ma non sapevano spiegare come attaccare la campanella. Diciamo che Calenda dimentica un dettaglio grande quanto una base militare: l’Europa non ha più sovranità. Ha solo basi USA. Una caterva di basi. E non esiste un ufficietto europeo con un modulo per “rilevarle”. È sublime: Calenda propone un “Yankee go home” senza avere una “home” da cui farli andare. Un piano di difesa europea senza autonomia industriale, energetica o strategica. La caricatura perfetta dell’europeismo moralista che ha svenduto tutto in nome dei “valori”. I No Pax e i guerrapiattisti oggi soffrono il contraccolpo della loro stessa propaganda. Per anni hanno urlato: “liberiamoci dalla dipendenza russa!” (sostituendo un rapporto stabile che era di mutua convenienza ed era il contrario di una minaccia con una dipendenza totale dagli USA, pagata tre volte e senza contropartite). Poi dicevano “difendiamo l’Europa dagli autoritari!” (mentre consegnavano l’Europa a decisioni prese a Washington, nel Pentagono e nelle sale operative NATO, mentre dicevano che i crimini di Bibi il g3N0cida erano un buon “lavoro sporco” fatto nel nostro interesse). Poi urlavano “l’autonomia strategica!” (mentre firmavano l’atto di morte dell’autonomia energetica, industriale e diplomatica). [SECONDA PARTE] Il risultato è un’Europa che non decide nulla, non influenza nulla, non guida nulla. Semplicemente subisce e non ha nessuna traiettoria tecnologica in atto per risollevarsi. Questa è la tragedia: i No Pax hanno militarizzato l’immaginario, ma disarmato l’economia del continente. Più parlavano di competitività e altre parole vacue, più ci facevano arretrare in ogni statistica, fino al colpo di grazia delle sanzioni, l’auto-sabotaggio perfetto. E qui tornano utili le tesi che ha esibito Francesco Forciniti, da scolpire sul frontone dell’UE: • doveva darci forza → ci ha resi irrilevanti, • doveva difendere il benessere → ha prodotto impoverimento, • doveva garantire pace → prepara riarmo e leva, • doveva creare coesione → ha generato fratture e rancori, • doveva essere democratica → è diventata l’anticamera ottusa di un’oligarchia lobbistica, • doveva renderci competitivi → ha costruito la stagnazione come regime. Il re è nudo, si usa dire. Ma qui è peggio. È un re morto, circondato solo da cortigiani che litigano sulle decorazioni del feretro. Calenda vuole opporsi agli USA? Wow, vastissimo programma, bello. Ma con cosa? Con quale sovranità? Con quali strutture? Con quali élite che per trent’anni hanno considerato l’obbedienza a Washington l’unica forma di politica estera possibile? Dove li trova gli euro-entusiasti dopo la desertificazione ultratrentennale della forza economica dell’Italia, ad esempio? L’Europa non può rispondere agli americani perché non esiste più come soggetto politico. Esiste come appendice tecnico–militare di un alleato che la considera zavorra. I No Pax e i guerrapiattisti possono continuare a urlare, a piangere e a giocare alla geopolitica su X e sui giornali illeggibili che vendono sempre meno. Ma la realtà ormai è chiara: gli USA fanno i loro interessi. E noi abbiamo dimenticato come si fa a difendere i nostri. Pazienza se Calenda dice sciocchezze e Musk, pur con tutti i suoi conflitti di interesse, dice su questo la cosa giusta. Pazienza se Dmitry Medvedev dice anche lui il giusto. Una via d’uscita esiste e non passa da questa UE ormai prossima all’implosione. Per salvarsi serve una separazione lucida e ordinata che restituisca agli Stati europei ciò che hanno ceduto: sovranità politica, autonomia economica, libertà energetica e monetaria. La direzione non è Washington, che ci vuole subalterni, ma il mondo che cresce: i BRICS+, dove cooperazione e sviluppo non richiedono abiure di indipendenza. Il futuro è multipolare. Ma per entrarci dobbiamo prima liberarci da questa architettura europea che sta affondando. Uscirne non è un tabù, ma una questione di sopravvivenza. [FINE]
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  • Ha ragione #Trump! Viviamo sotto la dittatura UE con gente non eletta come la Vonderleyen che si permette di decidere contratti sui vaccini senza consultare nessuno (FOLLIA. SOLO PER QUESTO DOVEVA ESSERE SOLLEVATA DI PESO) e oggi multa un’azienda americana e un cittadino americano perché non rispetta le regole che ha deciso la UE ???? Ed è sempre la UE che ci ha imposto di seguire l'America DEM su una guerra che era solo loro. Rompere con la Russia è stato deleterio e oggi ci troviamo soli, senza risorse e con una UE dittatoriale che impone le sue fakenews e impedisce la libertà di parola. Bene ha fatto la Meloni a stare nella scia di Trump. La Ue è finita. Un Vonderleyen non eletta decide per tutti senza alcuna trasparenza. Prendete atto che non serve difesa comune. Chi va in guerra oggi??' L'Europa era benessere ora è islamizzata... errori clamorosi voluti da un' èlite e lo sapete bene. Meglio soli coltivando rapporti proficui perchè l'Italia è stimata da sempre e con questo governo molto di più. La UE ci ha distrutto non gli USA e neanche la Russia. UE DELENDA EST
    Ha ragione #Trump! Viviamo sotto la dittatura UE con gente non eletta come la Vonderleyen che si permette di decidere contratti sui vaccini senza consultare nessuno (FOLLIA. SOLO PER QUESTO DOVEVA ESSERE SOLLEVATA DI PESO) e oggi multa un’azienda americana e un cittadino americano perché non rispetta le regole che ha deciso la UE ???? Ed è sempre la UE che ci ha imposto di seguire l'America DEM su una guerra che era solo loro. Rompere con la Russia è stato deleterio e oggi ci troviamo soli, senza risorse e con una UE dittatoriale che impone le sue fakenews e impedisce la libertà di parola. Bene ha fatto la Meloni a stare nella scia di Trump. La Ue è finita. Un Vonderleyen non eletta decide per tutti senza alcuna trasparenza. Prendete atto che non serve difesa comune. Chi va in guerra oggi??' L'Europa era benessere ora è islamizzata... errori clamorosi voluti da un' èlite e lo sapete bene. Meglio soli coltivando rapporti proficui perchè l'Italia è stimata da sempre e con questo governo molto di più. La UE ci ha distrutto non gli USA e neanche la Russia. UE DELENDA EST
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  • Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
    Principali punti aggiornati.
    ▪ L'interesse principale degli Stati Uniti è porre fine alle azioni militari in Ucraina;
    ▪ Gli Stati Uniti considerano il ripristino della stabilità strategica con la Russia come una delle principali priorità di politica estera in Europa;
    ▪ Gli Stati Uniti vogliono che la NATO smetta di essere vista come una "alleanza in costante espansione";
    ▪ Gli Stati Uniti vogliono che l'Europa si assuma la responsabilità della propria difesa;
    ▪ L'amministrazione statunitense è "in conflitto" con i funzionari europei, molti dei quali "calpestano" le norme democratiche;
    ▪ Gli Stati Uniti non considerano più il Medio Oriente un fattore dominante nella loro politica estera;
    ▪ La regione indo-pacifica sarà uno dei principali campi di battaglia geopolitici ed economici di questo secolo;
    ▪ Gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sul commercio con la Cina solo su beni non strategici. -
    @liberumnotitia
    Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Principali punti aggiornati. ▪ L'interesse principale degli Stati Uniti è porre fine alle azioni militari in Ucraina; ▪ Gli Stati Uniti considerano il ripristino della stabilità strategica con la Russia come una delle principali priorità di politica estera in Europa; ▪ Gli Stati Uniti vogliono che la NATO smetta di essere vista come una "alleanza in costante espansione"; ▪ Gli Stati Uniti vogliono che l'Europa si assuma la responsabilità della propria difesa; ▪ L'amministrazione statunitense è "in conflitto" con i funzionari europei, molti dei quali "calpestano" le norme democratiche; ▪ Gli Stati Uniti non considerano più il Medio Oriente un fattore dominante nella loro politica estera; ▪ La regione indo-pacifica sarà uno dei principali campi di battaglia geopolitici ed economici di questo secolo; ▪ Gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sul commercio con la Cina solo su beni non strategici. - @liberumnotitia
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  • Parole sante di Cacciari. La netta maggioranza dei cittadini italiani è contro il riarmo!!! L'informazione italiana mainstream è la principale fonte di Fake-News.
    Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news"
    Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/06/ucraina-cacciari-europa-stampa-fake-news-meloni-mattarella-trump-nato/8219087/
    Parole sante di Cacciari. La netta maggioranza dei cittadini italiani è contro il riarmo!!! L'informazione italiana mainstream è la principale fonte di Fake-News. Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news" Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/06/ucraina-cacciari-europa-stampa-fake-news-meloni-mattarella-trump-nato/8219087/
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    Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news"
    Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video
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  • UNA GRANDE VERITA' @GianandreaGaian di @analisidifesa, reporter di guerra, analizza chiaramente le possibilità che si possa arrivare ad una conclusione della guerra, nonostante i leaders europei, tutti perdenti e in crollo di consensi. Serve mantenere la tensione per continuare a restare sulla scena, contro le evidenze e il volere dei cittadini. Trump sa bene che questa è guerra di Biden Obama e se chiude i rubinetti, la UE sarà travolta. "Alla fine la realtà vince. La Russia ha vinto sul campo e l’approdo di questa crisi potrebbe essere una nuova Yalta" Le rivendicazioni di Bruxelles ? roba da Sturmtruppen

    Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1996252912553496901?t=PmRaaQt1qUbQI2aZ6YpyhA&s=19
    UNA GRANDE VERITA' @GianandreaGaian di @analisidifesa, reporter di guerra, analizza chiaramente le possibilità che si possa arrivare ad una conclusione della guerra, nonostante i leaders europei, tutti perdenti e in crollo di consensi. Serve mantenere la tensione per continuare a restare sulla scena, contro le evidenze e il volere dei cittadini. Trump sa bene che questa è guerra di Biden Obama e se chiude i rubinetti, la UE sarà travolta. "Alla fine la realtà vince. La Russia ha vinto sul campo e l’approdo di questa crisi potrebbe essere una nuova Yalta" Le rivendicazioni di Bruxelles ? roba da Sturmtruppen Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1996252912553496901?t=PmRaaQt1qUbQI2aZ6YpyhA&s=19
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  • Il «cerchio magico» di Zelensky: la corte del leader e lo scandalo tangenti. «Non si sporcavano col cash»

    Da Yermak a Mundich, da Chernishov a Kolyubayev, chi sono gli uomini vicini al Presidente travolti dallo scandalo corruzione. Sfiorato anche Rustem Umerov, scelto per guidare la squadra ai negoziati in Florida
    Mindich, che imponeva le tariffe a politici, imprenditori, chiunque entrasse nel giro. Le fondamenta principali della loro impunità erano due: l’emergenza guerra, che ha dato potere senza precedenti con la legge marziale del '22, e una maggioranza parlamentare (254 seggi su 450) che nemmeno il predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko, s’è mai potuto sognare.

    Oleksy Chernishov, 48 anni, ex ministro dello sviluppo territoriale poi vicepremier. Arrestato per corruzione in un caso che riguarda l’azienda atomica nazionale Enerhoatom

    Chi contrastava
    Pochi riuscivano a contrastare: la premier Yulia Svyrdenko, grande nemica di Yermak, sostenuta dal segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent. O il generale Valery Zaluzhny, «esiliato» a Londra. Oppure Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri, silurato perché troppo autonomo. O ancora, Oleksandr Kubrakov, ambizioso aspirante premier, cacciato per i suoi rapporti troppo stretti col presidente americano Joe Biden. O anche Mykhailo Fedorov, il vicepremier che volle vederci chiaro nel business dei droni e in quei soldi che Yermak garantiva all’amico fraterno Artem Kolyubayev, un produttore cinematografico che era stato socio pure di Zelensky. Il cerchio magico era un cerchio di fuoco, perché non s’entrava tanto facilmente, ma nemmeno se ne usciva: nell’inchiesta su Yermak è coinvolto anche Rustem Umerov, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale, l’ex ministro della Difesa, proprio l’uomo che Zelensky ha scelto al posto di Yermak per guidare la delegazione ucraina ai negoziati in Florida. «La colpa di Zelensky — dice un deputato della Rada — è stata di non aver ascoltato chi vedeva i furti e suonava le sirene».

    Artem Kolyubayev è il produttore frequentato dai tempi di Kvartal 95, lo studio tv dove Zelensky iniziò come attore: nel business dei droni, ha ricevuto fondi statali per film sull’invasione

    Il segnale
    Un campanello d’allarme fu a giugno, con l’allora vicepremier Oleksy Chernishov arrestato (e rilasciato su cauzione per 2,9 milioni di dollari) per una storia di terreni pubblici svenduti ad amici. Non era mai accaduto che un politico di simile rango finisse, diretto, in galera. Ma s’era scoperto che accettava anche il cash, lui: in ufficio, in comode buste da consegnare alla moglie, perfino in una clinica medica dov’era in cura. Lo chiamavano «Che Guevara», questo Chernishov. Il suo motto era rivoluzionario: «Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena vivere». L’Ucraina? No, gli appalti.

    Source: https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_01/cerchio-magico-zelensky-179d2163-091f-4b70-bd8f-ccf7d48f6xlk_amp.shtml
    Il «cerchio magico» di Zelensky: la corte del leader e lo scandalo tangenti. «Non si sporcavano col cash» Da Yermak a Mundich, da Chernishov a Kolyubayev, chi sono gli uomini vicini al Presidente travolti dallo scandalo corruzione. Sfiorato anche Rustem Umerov, scelto per guidare la squadra ai negoziati in Florida Mindich, che imponeva le tariffe a politici, imprenditori, chiunque entrasse nel giro. Le fondamenta principali della loro impunità erano due: l’emergenza guerra, che ha dato potere senza precedenti con la legge marziale del '22, e una maggioranza parlamentare (254 seggi su 450) che nemmeno il predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko, s’è mai potuto sognare. Oleksy Chernishov, 48 anni, ex ministro dello sviluppo territoriale poi vicepremier. Arrestato per corruzione in un caso che riguarda l’azienda atomica nazionale Enerhoatom Chi contrastava Pochi riuscivano a contrastare: la premier Yulia Svyrdenko, grande nemica di Yermak, sostenuta dal segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent. O il generale Valery Zaluzhny, «esiliato» a Londra. Oppure Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri, silurato perché troppo autonomo. O ancora, Oleksandr Kubrakov, ambizioso aspirante premier, cacciato per i suoi rapporti troppo stretti col presidente americano Joe Biden. O anche Mykhailo Fedorov, il vicepremier che volle vederci chiaro nel business dei droni e in quei soldi che Yermak garantiva all’amico fraterno Artem Kolyubayev, un produttore cinematografico che era stato socio pure di Zelensky. Il cerchio magico era un cerchio di fuoco, perché non s’entrava tanto facilmente, ma nemmeno se ne usciva: nell’inchiesta su Yermak è coinvolto anche Rustem Umerov, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale, l’ex ministro della Difesa, proprio l’uomo che Zelensky ha scelto al posto di Yermak per guidare la delegazione ucraina ai negoziati in Florida. «La colpa di Zelensky — dice un deputato della Rada — è stata di non aver ascoltato chi vedeva i furti e suonava le sirene». Artem Kolyubayev è il produttore frequentato dai tempi di Kvartal 95, lo studio tv dove Zelensky iniziò come attore: nel business dei droni, ha ricevuto fondi statali per film sull’invasione Il segnale Un campanello d’allarme fu a giugno, con l’allora vicepremier Oleksy Chernishov arrestato (e rilasciato su cauzione per 2,9 milioni di dollari) per una storia di terreni pubblici svenduti ad amici. Non era mai accaduto che un politico di simile rango finisse, diretto, in galera. Ma s’era scoperto che accettava anche il cash, lui: in ufficio, in comode buste da consegnare alla moglie, perfino in una clinica medica dov’era in cura. Lo chiamavano «Che Guevara», questo Chernishov. Il suo motto era rivoluzionario: «Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena vivere». L’Ucraina? No, gli appalti. Source: https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_01/cerchio-magico-zelensky-179d2163-091f-4b70-bd8f-ccf7d48f6xlk_amp.shtml
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