• WhatsApp, analisi forense choc rivela cosa contengono i metadati dei messaggi


    WhatsApp, analisi forense choc rivela cosa contengono i metadati dei messaggi
    01 Dicembre 2025
    16 Commenti

    Ogni messaggio contiene più di un semplice testo. E ancora: se le persone dimenticano, i dispositivi digitali raramente lo fanno. La scoperta di Elorm Daniel, esperto di informatica forense con più di 20 mila follower su X, potrebbe essere sintetizzata con queste due frasi, estratte dal suo stesso post. Un post che ha fatto brevemente il giro della rete, contenendo delle apparenti "rivelazioni" sulla popolare app di messaggistica WhatsApp che non possono essere ignorate.

    Premessa: la maggior parte delle persone non può avere accesso al "contenuto nascosto" dei messaggi WhatsApp. L'estrazione avviene attraverso strumenti forensi avanzati (almeno nel contesto di questo esperimento), tramite cui – tra l'altro – si riesce a ricostruire un quadro dettagliato dell'attività di un utente. Rimane ferma la protezione garantita dalla crittografia end-to-end (come tutte le altre misure di sicurezza, un vero e proprio pallino per Meta), per cui nessuno può leggere niente mentre i messaggi sono in viaggio tra mittente e destinatario, ma ciò che resta memorizzato sul dispositivo o nei backup può comunque rivelare molte cose, anche al di là del contenuto visibile.

    COSA SI È SCOPERTO
    Anzitutto, l'analista afferma di aver ricevuto un messaggio WhatsApp di routine da un amico il 3 settembre scorso. Successivamente, lo smartphone è stato fatto analizzare da un team di esperti forensi, e durante il processo sono emerse le coordinate esatte da cui quel messaggio era stato inviato.

    Immaginate di ricevere un normale messaggio WhatsApp e poi scoprire che contiene segretamente la posizione esatta di una persona, anche se non l'ha mai condivisa.

    Insomma: anche se l'utente non condivide manualmente la posizione, i messaggi WhatsApp possono contenere dati GPS precisi registrati in automatico dal telefono. Ciò che preoccupa ancora di più è che si possa risalire alle coordinate del mittente dal telefono del destinatario, nel caso in cui quest'ultimo finisse nelle mani degli investigatori (o anche di qualche malintenzionato molto competente, in teoria).


    COSA SI È SCOPERTO
    Anzitutto, l'analista afferma di aver ricevuto un messaggio WhatsApp di routine da un amico il 3 settembre scorso. Successivamente, lo smartphone è stato fatto analizzare da un team di esperti forensi, e durante il processo sono emerse le coordinate esatte da cui quel messaggio era stato inviato.

    Immaginate di ricevere un normale messaggio WhatsApp e poi scoprire che contiene segretamente la posizione esatta di una persona, anche se non l'ha mai condivisa.

    Insomma: anche se l'utente non condivide manualmente la posizione, i messaggi WhatsApp possono contenere dati GPS precisi registrati in automatico dal telefono. Ciò che preoccupa ancora di più è che si possa risalire alle coordinate del mittente dal telefono del destinatario, nel caso in cui quest'ultimo finisse nelle mani degli investigatori (o anche di qualche malintenzionato molto competente, in teoria).


    Anche foto, video, screenshot e messaggi vocali contengono metadati con ora e luogo di creazione. E anche dei gruppi WhatsApp il dispositivo conserva una memoria precisa, anche molto tempo (anni!) dopo aver abbandonato la chat.

    Un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva:

    data di creazione
    identità del creatore
    data di iscrizione
    cronologia di partecipazione

    LA RISPOSTA DI WHATSAPP
    Chiamata in causa, WhatsApp ha confermato che i metadati memorizzati sul dispositivo o nei backup possono essere accessibili se qualcuno ha fisicamente il telefono. In pratica, i messaggi restano privati durante la trasmissione (crittografia end-to-end), ma tutto ciò che il telefono registra può essere comunque "intercettato" in caso di accesso diretto al dispositivo. E in questo WA c'entra poco: il "problema" – se così possiamo definirlo – riguarda specificamente il dispositivo e il sistema operativo, non l'applicazione in sé.

    Source: https://www.hdblog.it/smartphone/articoli/n640440/whatsapp-analisi-choc-metadati-messaggi/
    WhatsApp, analisi forense choc rivela cosa contengono i metadati dei messaggi WhatsApp, analisi forense choc rivela cosa contengono i metadati dei messaggi 01 Dicembre 2025 16 Commenti Ogni messaggio contiene più di un semplice testo. E ancora: se le persone dimenticano, i dispositivi digitali raramente lo fanno. La scoperta di Elorm Daniel, esperto di informatica forense con più di 20 mila follower su X, potrebbe essere sintetizzata con queste due frasi, estratte dal suo stesso post. Un post che ha fatto brevemente il giro della rete, contenendo delle apparenti "rivelazioni" sulla popolare app di messaggistica WhatsApp che non possono essere ignorate. Premessa: la maggior parte delle persone non può avere accesso al "contenuto nascosto" dei messaggi WhatsApp. L'estrazione avviene attraverso strumenti forensi avanzati (almeno nel contesto di questo esperimento), tramite cui – tra l'altro – si riesce a ricostruire un quadro dettagliato dell'attività di un utente. Rimane ferma la protezione garantita dalla crittografia end-to-end (come tutte le altre misure di sicurezza, un vero e proprio pallino per Meta), per cui nessuno può leggere niente mentre i messaggi sono in viaggio tra mittente e destinatario, ma ciò che resta memorizzato sul dispositivo o nei backup può comunque rivelare molte cose, anche al di là del contenuto visibile. COSA SI È SCOPERTO Anzitutto, l'analista afferma di aver ricevuto un messaggio WhatsApp di routine da un amico il 3 settembre scorso. Successivamente, lo smartphone è stato fatto analizzare da un team di esperti forensi, e durante il processo sono emerse le coordinate esatte da cui quel messaggio era stato inviato. Immaginate di ricevere un normale messaggio WhatsApp e poi scoprire che contiene segretamente la posizione esatta di una persona, anche se non l'ha mai condivisa. Insomma: anche se l'utente non condivide manualmente la posizione, i messaggi WhatsApp possono contenere dati GPS precisi registrati in automatico dal telefono. Ciò che preoccupa ancora di più è che si possa risalire alle coordinate del mittente dal telefono del destinatario, nel caso in cui quest'ultimo finisse nelle mani degli investigatori (o anche di qualche malintenzionato molto competente, in teoria). COSA SI È SCOPERTO Anzitutto, l'analista afferma di aver ricevuto un messaggio WhatsApp di routine da un amico il 3 settembre scorso. Successivamente, lo smartphone è stato fatto analizzare da un team di esperti forensi, e durante il processo sono emerse le coordinate esatte da cui quel messaggio era stato inviato. Immaginate di ricevere un normale messaggio WhatsApp e poi scoprire che contiene segretamente la posizione esatta di una persona, anche se non l'ha mai condivisa. Insomma: anche se l'utente non condivide manualmente la posizione, i messaggi WhatsApp possono contenere dati GPS precisi registrati in automatico dal telefono. Ciò che preoccupa ancora di più è che si possa risalire alle coordinate del mittente dal telefono del destinatario, nel caso in cui quest'ultimo finisse nelle mani degli investigatori (o anche di qualche malintenzionato molto competente, in teoria). Anche foto, video, screenshot e messaggi vocali contengono metadati con ora e luogo di creazione. E anche dei gruppi WhatsApp il dispositivo conserva una memoria precisa, anche molto tempo (anni!) dopo aver abbandonato la chat. Un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva: data di creazione identità del creatore data di iscrizione cronologia di partecipazione LA RISPOSTA DI WHATSAPP Chiamata in causa, WhatsApp ha confermato che i metadati memorizzati sul dispositivo o nei backup possono essere accessibili se qualcuno ha fisicamente il telefono. In pratica, i messaggi restano privati durante la trasmissione (crittografia end-to-end), ma tutto ciò che il telefono registra può essere comunque "intercettato" in caso di accesso diretto al dispositivo. E in questo WA c'entra poco: il "problema" – se così possiamo definirlo – riguarda specificamente il dispositivo e il sistema operativo, non l'applicazione in sé. Source: https://www.hdblog.it/smartphone/articoli/n640440/whatsapp-analisi-choc-metadati-messaggi/
    Angry
    1
    0 Commentaires 0 Parts 46 Vue
  • Imagine receiving a normal WhatsApp message from someone… and later discovering that the message secretly contained their exact location, even though they never shared it.

    That’s exactly what happened during a recent forensic extraction I performed on my iPhone 12 Pro Max.

    During the analysis, I found a I decided to pick a message I received from @RedHatPentester, on 3rd September 2025 at 7:11 AM.

    Nothing unusual at first glance just a regular text.

    But deep inside the message metadata, the phone had silently logged:

    @RedHatPentester exact location at the moment he sent that message.

    He didn’t share it intentionally.
    I didn’t request it.
    Yet the device recorded it automatically.

    This was extracted directly from my own phone, meaning:

    If your location is turned ON while chatting on WhatsApp, your exact location can be extracted from someone else’s device if theirs undergoes forensic imaging.

    Most people have absolutely no idea this happens.

    But this was only the beginning.

    Also, every single file created on the device, ie: photos, videos, screenshots, recordings had the exact location of where I was when that file was created.

    The phone automatically logged precise GPS coordinates for each media file.

    This means investigators can determine where you were at the exact moment you took a picture, recorded a video, captured a screenshot, or created any media on the device.

    This level of metadata helps reconstruct movements, timelines, and behaviors with incredible accuracy.

    The extraction revealed far more than hidden location data and remember, this phone was NOT jailbroken.

    Here’s what else was recovered:

    1. Full Synchronized Accounts & Passwords

    The extraction pulled:
    •URLs
    •Usernames
    •Passwords
    •Stored login metadata

    Basically, every synchronized password ever used on the device all recovered without jailbreak.

    2. Complete Application Logs & Histories

    Every installed application had:

    ✔ Detailed logs
    ✔ Usage history
    ✔ Internal data
    ✔ Metadata

    Even apps considered “secure” or “encrypted” still left behind recoverable traces.

    3. Full WhatsApp Data, Including Group Histories

    WhatsApp revealed more than most users realize:
    •Full history of every group ever joined
    •Date each group was created
    •Who created it
    •Date I was added
    •Group metadata even after you exit the group

    This is critical in investigations because a suspect cannot deny belonging to a group when the device itself retains:

    Creation date
    Creator identity
    Join date
    Participation timeline

    Even if they left the group years ago.

    4. Message-Level Location Metadata

    The iPhone logged exact sender locations at the moment messages were typed and sent just like what happened with @RedHatPentester message.

    Most people never see this.
    Investigators do.

    Why This Matters

    Every phone tells a story.
    Every app keeps footprints.
    Every message carries more than text.

    This extraction proves that even without a jailbreak, investigators can discover:

    ✔ Locations
    ✔ Passwords
    ✔ Group associations
    ✔ Message histories
    ✔ Detailed app activity
    ✔ Metadata most users never realize exists

    Digital devices rarely forget even when the user does.


    Immagina di ricevere un normale messaggio WhatsApp da qualcuno... e scoprire in seguito che il messaggio conteneva segretamente la sua posizione esatta, anche se non l'ha mai condivisa.

    Questo è esattamente quello che è successo durante una recente estrazione dati forense che ho eseguito sul mio iPhone 12 Pro Max.

    Durante l'analisi, ho trovato un messaggio che ho ricevuto da @RedHatPentester il 3 settembre 2025 alle 7:11.

    Niente di insolito a prima vista, solo un normale messaggio di testo.

    Ma nei metadati del messaggio, il telefono aveva registrato silenziosamente:

    Posizione esatta di @RedHatPentester al momento dell'invio del messaggio.

    Non l'ha condivisa intenzionalmente.
    Non l'ho richiesto io.
    Eppure il dispositivo l'ha registrata automaticamente.

    Questo è stato estratto direttamente dal mio telefono, il che significa:

    Se la tua posizione è ATTIVA mentre chatti su WhatsApp, la tua posizione esatta può essere estratta dal dispositivo di qualcun altro se il suo viene sottoposto a imaging forense.

    La maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa accada.

    Ma questo è stato solo l'inizio.

    Inoltre, ogni singolo file creato sul dispositivo, ovvero foto, video, screenshot e registrazioni, riportava la posizione esatta in cui mi trovavo al momento della creazione.

    Il telefono ha registrato automaticamente le coordinate GPS precise per ogni file multimediale.

    Ciò significa che gli investigatori possono determinare dove ti trovavi nel momento esatto in cui hai scattato una foto, registrato un video, catturato uno screenshot o creato qualsiasi contenuto multimediale sul dispositivo.

    Questo livello di metadati aiuta a ricostruire movimenti, linee temporali e comportamenti con incredibile precisione.

    L'estrazione ha rivelato molto più dei dati di posizione nascosti e, ricordate, questo telefono NON era stato sottoposto a jailbreak.

    Ecco cos'altro è stato recuperato:

    1. Account e password completamente sincronizzati

    L'estrazione ha estratto:
    •URL
    •Nomi utente
    •Password
    •Metadati di accesso memorizzati

    In pratica, tutte le password sincronizzate mai utilizzate sul dispositivo sono state recuperate senza jailbreak.

    2. Registri e cronologie complete delle applicazioni

    Ogni applicazione installata presentava:

    ✔ Registri dettagliati
    ✔ Cronologia di utilizzo
    ✔ Dati interni
    ✔ Metadati

    Anche le app considerate "sicure" o "crittografate" lasciavano comunque tracce recuperabili.

    3. Dati completi di WhatsApp, incluse le cronologie dei gruppi

    WhatsApp ha rivelato più di quanto la maggior parte degli utenti creda:
    • Cronologia completa di ogni gruppo a cui si è mai iscritto
    • Data di creazione di ciascun gruppo
    • Chi l'ha creato
    • Data di aggiunta dell'utente
    • Metadati del gruppo anche dopo l'uscita dal gruppo

    Questo è fondamentale nelle indagini perché un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva:

    Data di creazione
    Identità del creatore
    Data di iscrizione
    Cronologia di partecipazione

    Anche se l'utente ha abbandonato il gruppo anni fa.

    4. Metadati sulla posizione a livello di messaggio

    L'iPhone ha registrato la posizione esatta del mittente nel momento in cui i messaggi sono stati digitati e inviati, proprio come è successo con il messaggio @RedHatPentester.

    La maggior parte delle persone non se ne accorge mai.
    Gli investigatori sì.

    Perché è importante

    Ogni telefono racconta una storia.
    Ogni app conserva tracce.
    Ogni messaggio contiene più di un semplice testo.

    Questa estrazione dimostra che anche senza jailbreak, gli investigatori possono scoprire:

    ✔ Posizioni
    ✔ Password
    ✔ Associazioni di gruppo
    ✔ Cronologia dei messaggi
    ✔ Attività dettagliata delle app
    ✔ Metadati di cui la maggior parte degli utenti non si accorge nemmeno dell'esistenza

    I dispositivi digitali raramente dimenticano, anche quando l'utente lo fa.

    Source: https://x.com/elormkdaniel/status/1993320187974541683?t=pV8BM00BIOTb8YhqC_iH3Q&s=19
    Imagine receiving a normal WhatsApp message from someone… and later discovering that the message secretly contained their exact location, even though they never shared it. That’s exactly what happened during a recent forensic extraction I performed on my iPhone 12 Pro Max. During the analysis, I found a I decided to pick a message I received from @RedHatPentester, on 3rd September 2025 at 7:11 AM. Nothing unusual at first glance just a regular text. But deep inside the message metadata, the phone had silently logged: @RedHatPentester exact location at the moment he sent that message. He didn’t share it intentionally. I didn’t request it. Yet the device recorded it automatically. This was extracted directly from my own phone, meaning: If your location is turned ON while chatting on WhatsApp, your exact location can be extracted from someone else’s device if theirs undergoes forensic imaging. Most people have absolutely no idea this happens. But this was only the beginning. Also, every single file created on the device, ie: photos, videos, screenshots, recordings had the exact location of where I was when that file was created. The phone automatically logged precise GPS coordinates for each media file. This means investigators can determine where you were at the exact moment you took a picture, recorded a video, captured a screenshot, or created any media on the device. This level of metadata helps reconstruct movements, timelines, and behaviors with incredible accuracy. The extraction revealed far more than hidden location data and remember, this phone was NOT jailbroken. Here’s what else was recovered: 1. Full Synchronized Accounts & Passwords The extraction pulled: •URLs •Usernames •Passwords •Stored login metadata Basically, every synchronized password ever used on the device all recovered without jailbreak. 2. Complete Application Logs & Histories Every installed application had: ✔ Detailed logs ✔ Usage history ✔ Internal data ✔ Metadata Even apps considered “secure” or “encrypted” still left behind recoverable traces. 3. Full WhatsApp Data, Including Group Histories WhatsApp revealed more than most users realize: •Full history of every group ever joined •Date each group was created •Who created it •Date I was added •Group metadata even after you exit the group This is critical in investigations because a suspect cannot deny belonging to a group when the device itself retains: 📌 Creation date 📌 Creator identity 📌 Join date 📌 Participation timeline Even if they left the group years ago. 4. Message-Level Location Metadata The iPhone logged exact sender locations at the moment messages were typed and sent just like what happened with @RedHatPentester message. Most people never see this. Investigators do. Why This Matters Every phone tells a story. Every app keeps footprints. Every message carries more than text. This extraction proves that even without a jailbreak, investigators can discover: ✔ Locations ✔ Passwords ✔ Group associations ✔ Message histories ✔ Detailed app activity ✔ Metadata most users never realize exists Digital devices rarely forget even when the user does. Immagina di ricevere un normale messaggio WhatsApp da qualcuno... e scoprire in seguito che il messaggio conteneva segretamente la sua posizione esatta, anche se non l'ha mai condivisa. Questo è esattamente quello che è successo durante una recente estrazione dati forense che ho eseguito sul mio iPhone 12 Pro Max. Durante l'analisi, ho trovato un messaggio che ho ricevuto da @RedHatPentester il 3 settembre 2025 alle 7:11. Niente di insolito a prima vista, solo un normale messaggio di testo. Ma nei metadati del messaggio, il telefono aveva registrato silenziosamente: Posizione esatta di @RedHatPentester al momento dell'invio del messaggio. Non l'ha condivisa intenzionalmente. Non l'ho richiesto io. Eppure il dispositivo l'ha registrata automaticamente. Questo è stato estratto direttamente dal mio telefono, il che significa: Se la tua posizione è ATTIVA mentre chatti su WhatsApp, la tua posizione esatta può essere estratta dal dispositivo di qualcun altro se il suo viene sottoposto a imaging forense. La maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa accada. Ma questo è stato solo l'inizio. Inoltre, ogni singolo file creato sul dispositivo, ovvero foto, video, screenshot e registrazioni, riportava la posizione esatta in cui mi trovavo al momento della creazione. Il telefono ha registrato automaticamente le coordinate GPS precise per ogni file multimediale. Ciò significa che gli investigatori possono determinare dove ti trovavi nel momento esatto in cui hai scattato una foto, registrato un video, catturato uno screenshot o creato qualsiasi contenuto multimediale sul dispositivo. Questo livello di metadati aiuta a ricostruire movimenti, linee temporali e comportamenti con incredibile precisione. L'estrazione ha rivelato molto più dei dati di posizione nascosti e, ricordate, questo telefono NON era stato sottoposto a jailbreak. Ecco cos'altro è stato recuperato: 1. Account e password completamente sincronizzati L'estrazione ha estratto: •URL •Nomi utente •Password •Metadati di accesso memorizzati In pratica, tutte le password sincronizzate mai utilizzate sul dispositivo sono state recuperate senza jailbreak. 2. Registri e cronologie complete delle applicazioni Ogni applicazione installata presentava: ✔ Registri dettagliati ✔ Cronologia di utilizzo ✔ Dati interni ✔ Metadati Anche le app considerate "sicure" o "crittografate" lasciavano comunque tracce recuperabili. 3. Dati completi di WhatsApp, incluse le cronologie dei gruppi WhatsApp ha rivelato più di quanto la maggior parte degli utenti creda: • Cronologia completa di ogni gruppo a cui si è mai iscritto • Data di creazione di ciascun gruppo • Chi l'ha creato • Data di aggiunta dell'utente • Metadati del gruppo anche dopo l'uscita dal gruppo Questo è fondamentale nelle indagini perché un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva: 📌 Data di creazione 📌 Identità del creatore 📌 Data di iscrizione 📌 Cronologia di partecipazione Anche se l'utente ha abbandonato il gruppo anni fa. 4. Metadati sulla posizione a livello di messaggio L'iPhone ha registrato la posizione esatta del mittente nel momento in cui i messaggi sono stati digitati e inviati, proprio come è successo con il messaggio @RedHatPentester. La maggior parte delle persone non se ne accorge mai. Gli investigatori sì. Perché è importante Ogni telefono racconta una storia. Ogni app conserva tracce. Ogni messaggio contiene più di un semplice testo. Questa estrazione dimostra che anche senza jailbreak, gli investigatori possono scoprire: ✔ Posizioni ✔ Password ✔ Associazioni di gruppo ✔ Cronologia dei messaggi ✔ Attività dettagliata delle app ✔ Metadati di cui la maggior parte degli utenti non si accorge nemmeno dell'esistenza I dispositivi digitali raramente dimenticano, anche quando l'utente lo fa. Source: https://x.com/elormkdaniel/status/1993320187974541683?t=pV8BM00BIOTb8YhqC_iH3Q&s=19
    Angry
    1
    0 Commentaires 0 Parts 8 Vue
  • incisore metallo laser
    https://www.mopalaser.com/engraver/
    L’incisore metallo laser è uno strumento preciso per incidere su superfici metalliche con dettagli accurati. Ideale per personalizzazioni, targhe, gioielli e lavori industriali, combina tecnologia avanzata e facilità d’uso per risultati professionali. Perfetto per chi cerca efficienza e precisione nell’incisione laser su metallo.
    #IncisoreLaser #IncisioneMetallo #Personalizzazione #Gioielli #Targhe #LavoriIndustriali #Precisione #TecnologiaLaser #StrumentoProfessionale #IncisioneLaser
    incisore metallo laser https://www.mopalaser.com/engraver/ L’incisore metallo laser è uno strumento preciso per incidere su superfici metalliche con dettagli accurati. Ideale per personalizzazioni, targhe, gioielli e lavori industriali, combina tecnologia avanzata e facilità d’uso per risultati professionali. Perfetto per chi cerca efficienza e precisione nell’incisione laser su metallo. #IncisoreLaser #IncisioneMetallo #Personalizzazione #Gioielli #Targhe #LavoriIndustriali #Precisione #TecnologiaLaser #StrumentoProfessionale #IncisioneLaser
    0 Commentaires 0 Parts 646 Vue
  • VACCINI, GLI OSPEDALI STANNO CAMBIANDO FORMA: ORA VENGONO CAMUFFATI DA "FARMACI BIOLOGICI".

    Un informatore interno al sistema ospedaliero lancia l'allarme: il termine "vaccino" sta scomparendo silenziosamente dai moduli di consenso informato medico e viene sostituito dal vago termine generico "farmaco biologico" o "biogenico". Questa nuova classificazione potrebbe consentire ai pazienti di ricevere iniezioni di vaccini e altri prodotti biologici, anche in stato di incoscienza sotto anestesia!!

    Cosa sono esattamente i "farmaci biologici"? Secondo la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, questa categoria comprende un'ampia gamma di sostanze: vaccini, terapie geniche, anticorpi monoclonali, sangue intero e plasma, cellule staminali, fattori di crescita, allergeni, antitossine, proteine ricombinanti, terapie ormonali sostitutive, immunoterapie e persino Botox.

    Quindi, se firmi un modulo che autorizza "farmaci biologici" o "biogenici", potresti potenzialmente dare ai professionisti medici il diritto legale di somministrarti uno qualsiasi di questi prodotti a loro discrezione.

    Il pericolo risiede nei dettagli della nuova formulazione. Pazienti e tutori potrebbero credere di firmare moduli di consenso medico standard, ma il testo ora consente un'ampia approvazione di tutti gli agenti biologici, compresi i vaccini. Ciò significa che se un medico o un infermiere lo ritiene "necessario", ad esempio durante la stagione influenzale o polmonare, potresti ricevere un vaccino senza che tu lo chieda o ti informi. E se sei sotto anestesia, non hai modo di opporti.

    Secondo la legge europea tutti i trattamenti medici devono essere basati sul consenso informato del paziente: questo è stato stabilito da tempo ed è stato sancito nel Codice Civile europea 2013. I medici devono informare i pazienti sulla diagnosi, la procedura di trattamento, i benefici, i rischi e le alternative. Il vero consenso informato implica una chiara informativa su ciò che si sta facendo, sul perché lo si sta facendo e sui rischi associati.

    Ma in questo nuovo quadro normativo, il consenso è nascosto nel gergo legale.

    Gli esperti di etica medica avvertono: l'uso di un linguaggio normativo tecnico rende difficile per la persona media riconoscere che sta autorizzando la somministrazione di vaccini e altri materiali biologici sperimentali. I pazienti sono ora invitati a leggere attentamente ogni parola dei moduli di consenso di ospedali e cliniche. Se vedete i termini "biologici" o "biogenici" in qualsiasi punto del documento, potrebbe trattarsi di un'autorizzazione all'uso di vaccini, terapie geniche o altri trattamenti basati su organismi viventi. Avete il diritto di rifiutare queste autorizzazioni per iscritto!

    Cosa potete fare? Innanzitutto, redigete una chiara dichiarazione scritta: "Non acconsento alla somministrazione di biologici o biogenici". Secondo: procuratevi una copia cartacea del vostro rifiuto firmato, soprattutto se è stato compilato elettronicamente su un tablet. Terzo: ricorda verbalmente al personale medico che non acconsenti a iniezioni o infusioni di questo tipo. Ogni paziente, genitore e caregiver deve farsi portavoce di se stesso e controllare ogni modulo e ogni riga di stampa in piccolo.

    DÉJÀ Q: https://t.me/+yk9HVn5Tu0c4MWE0
    🧩🔴 VACCINI, GLI OSPEDALI STANNO CAMBIANDO FORMA: ORA VENGONO CAMUFFATI DA "FARMACI BIOLOGICI". Un informatore interno al sistema ospedaliero lancia l'allarme: il termine "vaccino" sta scomparendo silenziosamente dai moduli di consenso informato medico e viene sostituito dal vago termine generico "farmaco biologico" o "biogenico". Questa nuova classificazione potrebbe consentire ai pazienti di ricevere iniezioni di vaccini e altri prodotti biologici, anche in stato di incoscienza sotto anestesia!! ✅ Cosa sono esattamente i "farmaci biologici"? Secondo la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, questa categoria comprende un'ampia gamma di sostanze: vaccini, terapie geniche, anticorpi monoclonali, sangue intero e plasma, cellule staminali, fattori di crescita, allergeni, antitossine, proteine ricombinanti, terapie ormonali sostitutive, immunoterapie e persino Botox. ✅ Quindi, se firmi un modulo che autorizza "farmaci biologici" o "biogenici", potresti potenzialmente dare ai professionisti medici il diritto legale di somministrarti uno qualsiasi di questi prodotti a loro discrezione. ✅ Il pericolo risiede nei dettagli della nuova formulazione. Pazienti e tutori potrebbero credere di firmare moduli di consenso medico standard, ma il testo ora consente un'ampia approvazione di tutti gli agenti biologici, compresi i vaccini. Ciò significa che se un medico o un infermiere lo ritiene "necessario", ad esempio durante la stagione influenzale o polmonare, potresti ricevere un vaccino senza che tu lo chieda o ti informi. E se sei sotto anestesia, non hai modo di opporti. ✅ Secondo la legge europea tutti i trattamenti medici devono essere basati sul consenso informato del paziente: questo è stato stabilito da tempo ed è stato sancito nel Codice Civile europea 2013. I medici devono informare i pazienti sulla diagnosi, la procedura di trattamento, i benefici, i rischi e le alternative. Il vero consenso informato implica una chiara informativa su ciò che si sta facendo, sul perché lo si sta facendo e sui rischi associati. ✅ Ma in questo nuovo quadro normativo, il consenso è nascosto nel gergo legale. Gli esperti di etica medica avvertono: l'uso di un linguaggio normativo tecnico rende difficile per la persona media riconoscere che sta autorizzando la somministrazione di vaccini e altri materiali biologici sperimentali. I pazienti sono ora invitati a leggere attentamente ogni parola dei moduli di consenso di ospedali e cliniche. Se vedete i termini "biologici" o "biogenici" in qualsiasi punto del documento, potrebbe trattarsi di un'autorizzazione all'uso di vaccini, terapie geniche o altri trattamenti basati su organismi viventi. Avete il diritto di rifiutare queste autorizzazioni per iscritto! 🧩 Cosa potete fare? Innanzitutto, redigete una chiara dichiarazione scritta: "Non acconsento alla somministrazione di biologici o biogenici". Secondo: procuratevi una copia cartacea del vostro rifiuto firmato, soprattutto se è stato compilato elettronicamente su un tablet. Terzo: ricorda verbalmente al personale medico che non acconsenti a iniezioni o infusioni di questo tipo. Ogni paziente, genitore e caregiver deve farsi portavoce di se stesso e controllare ogni modulo e ogni riga di stampa in piccolo. ❎ DÉJÀ Q: https://t.me/+yk9HVn5Tu0c4MWE0
    T.ME
    🔵 DÉJÀ Q 🔴
    ✅ The Choice Is Yours 🧩 🐸 Together We Win ❎
    Angry
    1
    0 Commentaires 0 Parts 848 Vue
  • Mattarella, adesso basta!

    “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”, «Fino a quando, dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?», diceva Cicerone all’indirizzo di Catilina, un nobile decaduto che mirava a prendere il potere a Roma con un colpo di stato violento, pianificando omicidi e incendi per creare caos e rovesciare il governo.
    “Fino a quando, Mattarella, abuserai della pazienza del Popolo Italiano?”.
    Il quotidiano “La Verità”, ha svelato, a mezzo del suo Direttore, Maurizio Belpietro, che in occasione di un incontro conviviale si sono dette frasi sconcertanti sul futuro del governo Meloni.
    “Dicevano che bisognava organizzare una grande linea dell’opposizione di sinistra, mettere insieme una serie di voci. A un certo punto, si augurava un provvidenziale scossone che cambiasse lo scenario … Il consigliere non nega questo, non erano quattro chiacchere tra amici, c’erano circa venti persone a quella cena”.
    Le parole sul “provvidenziale scossone” sono state dette nel corso di una cena di beneficenza che si è tenuta il 13 novembre “in un ristorante romano che si affaccia su Piazza Navona, alla presenza di oltre venti persone”.
    Giorgia Meloni non poteva fare a meno di andare al Quirinale, per ricucire lo strappo. Ma sconcerta quanto ella ha dichiarato al Capo dello Stato, al quale ha manifestato “il suo rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal Consigliere, Francesco Saverio Garofani, e riportate ieri da un noto quotidiano italiano".

    Le parole ci sono state e non possono essere liquidate con un “comunque volemose bene”. Già in passato governi di centrodestra sono stati liquidati con veri e propri colpi di stato da parte di Presidenti della Repubblica che hanno agito al di fuori di ogni norma costituzionale.
    Intanto il Garofani rimane al suo posto come se nulla fosse accaduto. Chi lo ha messo in un incarico che è sempre stato disimpegnato da un militare? Mattarella dimentica che la Presidenza della Repubblica non è una succursale dei partiti, per cui uno come Garofani, Consigliere per gli affari del Consiglio supremo di Difesa e segretario dell'organismo, un incarico prestigioso che ricopre dal 2022 come primo non-militare, più volte eletto nel PD, non poteva rivestire quella carica, che è data proprio ai militari per evitare deviazioni politiche.
    Ma Mattarella è credibile quando dice che non sa nulla della vicenda? Non è la prima volta che ciò accade.
    Vogliamo ricordare quando ha detto che i proiettili ad uranio impoverito non esistevano, subito smentito da organi ufficiali della NATO! Intanto tanti militari si sono ammalati di cancro, mentre lui sbatteva loro la porta in faccia, pur chiedendo essi la verità sui fatti.
    Vogliamo ricordare lo scandalo del Consiglio Superiore della Magistratura, in cui, come ha scritto Luca Palamara in un suo libro, avvenivano illeciti di ogni genere con promozioni e destinazioni pilotate, di cui nulla sapeva Sergio Mattarella, pur essendo il suo Presidente e pur essendo riportato un episodio in cui Palamara è stato minacciato dal Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, per non aver accolto l’invito del Quirinale a destinare in quel Consiglio un uomo segnalato da Mattarella!
    Vogliamo ricordare che, quando sono stati consegnati a Sergio Mattarella, a detta di Filippo Salamone, notissimo collettore di tangenti per conto della mafia, 50 milioni di lire, lui ha dovuto ammettere, obtorto collo, che ne aveva presi solo 3 di milioni! Nel frattempo si è scoperto che quei soldi facevano parte dei 5.000 miliardi di lire, che dovevano essere distribuiti ai politici (il 2,5%, cioè 125 miliardi di lire), di cui oggi si sta occupando la Procura della Repubblica di Caltanissetta nella ben nota inchiesta Mafia/Appalti, in relazione alle uccisioni di Falcone e Borsellino con le loro scorte, in cui ho reso ampia testimonianza ad un Colonnello della Guardia di Finanza, di quell’Ufficio di Procura!
    Vogliamo ricordare il fatto che Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015 da Deputati (630) che non si erano ancora convalidati (si sono convalidati 5 mesi dopo, il 1° luglio 2015) e nulla ha obiettato in proposito, nemmeno sul fatto che 480 parlamentari, dichiarati anche da lui (all’epoca Consigliere della Consulta) illegittimi, lo avevano votato? Dove è andato a finire il senso del rispetto delle massime Istituzioni della Repubblica?
    Vogliamo ricordare il fatto che il 9 marzo 2000, nel momento in cui il Comandante Generale dell’Arma lo aveva cercato (lui all’epoca era Ministro della Difesa) perché si stavano approvando due emendamenti che di fatto avrebbero politicizzato l’Istituzione, lui è scomparso gettando nello sconcerto lo Stato Maggiore dell’Arma, che si è rivolta a me, nella mia veste di Presidente del COCER Carabinieri, per salvare l’Istituzione. Cosa che io feci, scontrandomi con veemenza con Massimo D’Alema (all’epoca Capo del Governo), che faceva lo gnorri, minacciandolo che il giorno dopo sarei andato con i Delegati del COCER Carabinieri, legandoci in uniforme, davanti a Palazzo Chigi?
    Vogliamo ricordare il fatto che Sergio Mattarella ha accettato l’incarico di Ministro della Pubblica Istruzione nel 1989, nel governo presieduto da Giulio Andreotti, pur sapendo che costui, era stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo per le sue frequentazioni dei capi mafia, fatti confermati dalla Corte di Cassazione. In uno di questi incontri il capo mafia Bontate ha esortato Andreotti a incontrarlo. Nella circostanza, Bontate gli ha detto che la mafia (fatto riportato in sentenza) avrebbe ucciso suo fratello Piersanti, che stava venendo meno ai patti: aveva ricevuto voti e denaro da Cosa nostra e adesso aveva voltato le spalle ai mafiosi. Andreotti non avvisò né le forze di polizia, né l’interessato, che venne ucciso sei mesi dopo. Nonostante questo fatto sconcertante, stigmatizzato dal giornalista Travaglio, a lui ben noto, ha accettato l’incarico ministeriale.
    Vogliamo ricordare il fatto che per averlo materialmente arrestato il 21 dicembre 2017 per usurpazione di potere politico per non essere stato eletto legittimamente Presidente della Repubblica (il verbale, sottoscritto da ben 11 cittadini è ancora gli atti della Stazione Carabinieri di Roma/Quirinale) sono stato rinviato a giudizio, su richiesta del ben noto Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, oggi indagato dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta per aver favorito Cosa nostra, per vilipendio. Nel dicembre del 2024, dopo 7 anni di sofferenze, sono stato assolto, ma la Procura della Repubblica di Roma continua a non verificare se Mattarella sia stato regolarmente eletto, nonostante la dettagliata denuncia presentata.
    Vogliamo ricordare che suo padre Bernardo Mattarella è stato indicato anche in documenti della Commissione di inchiesta parlamentare sulla mafia, come colui che ha transitato i mafiosi nella DC. Di recente, il senatore Scarpinato del M5S, già Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo, ha dichiarato più volte e pubblicamente che la strage di Portella della Ginestra, dove sono state uccisi, a colpi di mitraglia, 11 lavoratori, è stata una strage di Stato. Allora non è stato Salvatore Giuliano a uccidere i suoi compaesani. Ma, allora chi?
    Suonano terribili le parole di Gaspare Pisciotta pronunciate dinanzi al Presidente della Corte di Assisi di Viterbo: “Signor Presidente la strage di Portella della Ginestra è stata organizzata da Bernardo Mattarella, Giovanni Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e Mario Scelba”.
    Ma Mattarella non sa e non deve sapere. Silvio Berlusconi, però è stato condannato a 4 anni di reclusione per evasione fiscale “perché non poteva non sapere”.
    La legge non è uguale per tutti!
    “Fino a quando Mattarella abuserai della pazienza degli Italiani e non riterrai opportuno di dimetterti, in quanto – come diceva Falcone – la illegalità non premia mai”.

    Roma, 20 novembre 2025

    Antonio Pappalardo
    Mattarella, adesso basta! “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”, «Fino a quando, dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?», diceva Cicerone all’indirizzo di Catilina, un nobile decaduto che mirava a prendere il potere a Roma con un colpo di stato violento, pianificando omicidi e incendi per creare caos e rovesciare il governo. “Fino a quando, Mattarella, abuserai della pazienza del Popolo Italiano?”. Il quotidiano “La Verità”, ha svelato, a mezzo del suo Direttore, Maurizio Belpietro, che in occasione di un incontro conviviale si sono dette frasi sconcertanti sul futuro del governo Meloni. “Dicevano che bisognava organizzare una grande linea dell’opposizione di sinistra, mettere insieme una serie di voci. A un certo punto, si augurava un provvidenziale scossone che cambiasse lo scenario … Il consigliere non nega questo, non erano quattro chiacchere tra amici, c’erano circa venti persone a quella cena”. Le parole sul “provvidenziale scossone” sono state dette nel corso di una cena di beneficenza che si è tenuta il 13 novembre “in un ristorante romano che si affaccia su Piazza Navona, alla presenza di oltre venti persone”. Giorgia Meloni non poteva fare a meno di andare al Quirinale, per ricucire lo strappo. Ma sconcerta quanto ella ha dichiarato al Capo dello Stato, al quale ha manifestato “il suo rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal Consigliere, Francesco Saverio Garofani, e riportate ieri da un noto quotidiano italiano". Le parole ci sono state e non possono essere liquidate con un “comunque volemose bene”. Già in passato governi di centrodestra sono stati liquidati con veri e propri colpi di stato da parte di Presidenti della Repubblica che hanno agito al di fuori di ogni norma costituzionale. Intanto il Garofani rimane al suo posto come se nulla fosse accaduto. Chi lo ha messo in un incarico che è sempre stato disimpegnato da un militare? Mattarella dimentica che la Presidenza della Repubblica non è una succursale dei partiti, per cui uno come Garofani, Consigliere per gli affari del Consiglio supremo di Difesa e segretario dell'organismo, un incarico prestigioso che ricopre dal 2022 come primo non-militare, più volte eletto nel PD, non poteva rivestire quella carica, che è data proprio ai militari per evitare deviazioni politiche. Ma Mattarella è credibile quando dice che non sa nulla della vicenda? Non è la prima volta che ciò accade. Vogliamo ricordare quando ha detto che i proiettili ad uranio impoverito non esistevano, subito smentito da organi ufficiali della NATO! Intanto tanti militari si sono ammalati di cancro, mentre lui sbatteva loro la porta in faccia, pur chiedendo essi la verità sui fatti. Vogliamo ricordare lo scandalo del Consiglio Superiore della Magistratura, in cui, come ha scritto Luca Palamara in un suo libro, avvenivano illeciti di ogni genere con promozioni e destinazioni pilotate, di cui nulla sapeva Sergio Mattarella, pur essendo il suo Presidente e pur essendo riportato un episodio in cui Palamara è stato minacciato dal Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, per non aver accolto l’invito del Quirinale a destinare in quel Consiglio un uomo segnalato da Mattarella! Vogliamo ricordare che, quando sono stati consegnati a Sergio Mattarella, a detta di Filippo Salamone, notissimo collettore di tangenti per conto della mafia, 50 milioni di lire, lui ha dovuto ammettere, obtorto collo, che ne aveva presi solo 3 di milioni! Nel frattempo si è scoperto che quei soldi facevano parte dei 5.000 miliardi di lire, che dovevano essere distribuiti ai politici (il 2,5%, cioè 125 miliardi di lire), di cui oggi si sta occupando la Procura della Repubblica di Caltanissetta nella ben nota inchiesta Mafia/Appalti, in relazione alle uccisioni di Falcone e Borsellino con le loro scorte, in cui ho reso ampia testimonianza ad un Colonnello della Guardia di Finanza, di quell’Ufficio di Procura! Vogliamo ricordare il fatto che Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015 da Deputati (630) che non si erano ancora convalidati (si sono convalidati 5 mesi dopo, il 1° luglio 2015) e nulla ha obiettato in proposito, nemmeno sul fatto che 480 parlamentari, dichiarati anche da lui (all’epoca Consigliere della Consulta) illegittimi, lo avevano votato? Dove è andato a finire il senso del rispetto delle massime Istituzioni della Repubblica? Vogliamo ricordare il fatto che il 9 marzo 2000, nel momento in cui il Comandante Generale dell’Arma lo aveva cercato (lui all’epoca era Ministro della Difesa) perché si stavano approvando due emendamenti che di fatto avrebbero politicizzato l’Istituzione, lui è scomparso gettando nello sconcerto lo Stato Maggiore dell’Arma, che si è rivolta a me, nella mia veste di Presidente del COCER Carabinieri, per salvare l’Istituzione. Cosa che io feci, scontrandomi con veemenza con Massimo D’Alema (all’epoca Capo del Governo), che faceva lo gnorri, minacciandolo che il giorno dopo sarei andato con i Delegati del COCER Carabinieri, legandoci in uniforme, davanti a Palazzo Chigi? Vogliamo ricordare il fatto che Sergio Mattarella ha accettato l’incarico di Ministro della Pubblica Istruzione nel 1989, nel governo presieduto da Giulio Andreotti, pur sapendo che costui, era stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo per le sue frequentazioni dei capi mafia, fatti confermati dalla Corte di Cassazione. In uno di questi incontri il capo mafia Bontate ha esortato Andreotti a incontrarlo. Nella circostanza, Bontate gli ha detto che la mafia (fatto riportato in sentenza) avrebbe ucciso suo fratello Piersanti, che stava venendo meno ai patti: aveva ricevuto voti e denaro da Cosa nostra e adesso aveva voltato le spalle ai mafiosi. Andreotti non avvisò né le forze di polizia, né l’interessato, che venne ucciso sei mesi dopo. Nonostante questo fatto sconcertante, stigmatizzato dal giornalista Travaglio, a lui ben noto, ha accettato l’incarico ministeriale. Vogliamo ricordare il fatto che per averlo materialmente arrestato il 21 dicembre 2017 per usurpazione di potere politico per non essere stato eletto legittimamente Presidente della Repubblica (il verbale, sottoscritto da ben 11 cittadini è ancora gli atti della Stazione Carabinieri di Roma/Quirinale) sono stato rinviato a giudizio, su richiesta del ben noto Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, oggi indagato dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta per aver favorito Cosa nostra, per vilipendio. Nel dicembre del 2024, dopo 7 anni di sofferenze, sono stato assolto, ma la Procura della Repubblica di Roma continua a non verificare se Mattarella sia stato regolarmente eletto, nonostante la dettagliata denuncia presentata. Vogliamo ricordare che suo padre Bernardo Mattarella è stato indicato anche in documenti della Commissione di inchiesta parlamentare sulla mafia, come colui che ha transitato i mafiosi nella DC. Di recente, il senatore Scarpinato del M5S, già Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo, ha dichiarato più volte e pubblicamente che la strage di Portella della Ginestra, dove sono state uccisi, a colpi di mitraglia, 11 lavoratori, è stata una strage di Stato. Allora non è stato Salvatore Giuliano a uccidere i suoi compaesani. Ma, allora chi? Suonano terribili le parole di Gaspare Pisciotta pronunciate dinanzi al Presidente della Corte di Assisi di Viterbo: “Signor Presidente la strage di Portella della Ginestra è stata organizzata da Bernardo Mattarella, Giovanni Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e Mario Scelba”. Ma Mattarella non sa e non deve sapere. Silvio Berlusconi, però è stato condannato a 4 anni di reclusione per evasione fiscale “perché non poteva non sapere”. La legge non è uguale per tutti! “Fino a quando Mattarella abuserai della pazienza degli Italiani e non riterrai opportuno di dimetterti, in quanto – come diceva Falcone – la illegalità non premia mai”. Roma, 20 novembre 2025 Antonio Pappalardo
    Angry
    3
    0 Commentaires 0 Parts 2KB Vue
  • POSSIAMO FARNE a MENO?
    Amazon, i tagli hanno colpito soprattutto gli ingegneri: l'intelligenza artificiale avanza
    Sono emersi maggiori dettagli sui 14.000 licenziamenti annunciati da Amazon nelle scorse settimane: colpiti in modo particolare ingegneri e altre figure che, nell'ambito della nuova strategia di Andy Jassy, possono essere sostituiti
    https://www.hwupgrade.it/news/web/amazon-i-tagli-hanno-colpito-soprattutto-gli-ingegneri-l-intelligenza-artificiale-avanza_146585.html
    POSSIAMO FARNE a MENO? Amazon, i tagli hanno colpito soprattutto gli ingegneri: l'intelligenza artificiale avanza Sono emersi maggiori dettagli sui 14.000 licenziamenti annunciati da Amazon nelle scorse settimane: colpiti in modo particolare ingegneri e altre figure che, nell'ambito della nuova strategia di Andy Jassy, possono essere sostituiti https://www.hwupgrade.it/news/web/amazon-i-tagli-hanno-colpito-soprattutto-gli-ingegneri-l-intelligenza-artificiale-avanza_146585.html
    WWW.HWUPGRADE.IT
    Amazon, i tagli hanno colpito soprattutto gli ingegneri: l'intelligenza artificiale avanza
    Sono emersi maggiori dettagli sui 14.000 licenziamenti annunciati da Amazon nelle scorse settimane: colpiti in modo particolare ingegneri e altre figure che, nell'ambito della nuova strategia di Andy Jassy, possono essere sostituiti dall'intelligenza artificiale.
    Angry
    1
    0 Commentaires 0 Parts 361 Vue
  • GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI

    English translation
    👉🏻 CLICK HERE 👈🏻

    Rendere internet superficiale e servile come la TV.

    1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER

    L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro.
    Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale.

    2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE

    Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli.

    CONCLUSIONI

    Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi.

    Iscriviti a Der Einzige
    👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
    GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI English translation 👉🏻 CLICK HERE 👈🏻 Rendere internet superficiale e servile come la TV. 1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro. Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale. 2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli. CONCLUSIONI Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi. Iscriviti a Der Einzige 👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
    0 Commentaires 0 Parts 2KB Vue
  • XXII Giornata per ricordare i danneggiati da vaccino - Lunedì 27 Ottobre 2025 - Roma
    Ciao a tutti,
    come indicato nel comunicato stampa di Assisi, si terrà la XXII Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini.
    L'evento, organizzato dal CONDAV ETS (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino) in memoria di Fabio Giamberduca, Antonia Spada, David Gomiero e di tutti coloro che hanno subito gravi conseguenze o perso la vita a seguito di reazioni avverse vaccinali, si svolgerà:
    Quando: Domani, Lunedì 27 ottobre 2025, alle ore 15.00
    Dove: Presso la prestigiosa Sala Capitolare del Chiostro di Santa Maria Sopra la Minerva a Roma.
    Grazie alla richiesta dell'Associazione Assisi, il Comitato di scopo per Tuttela della Salute Pubblica ( 2CS) sarà presente e rappresentato dalla Dott.ssa Laura Teodori.
    Programma: Trovate il programma dettagliato dell'evento al seguente link: http://www.condav.it/document/Homepage/XXII%C2%B0%20GNDV%2027.10.25%202.pdf
    Accredito e Partecipazione: I giornalisti e gli ospiti che desiderano partecipare in presenza sono pregati di accreditarsi scrivendo a: segreteriacondav@libero.it
    Diretta Streaming: Per chi non potrà essere presente, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla web TV del Senato: https://webtv.senato.it/webtv_live
    NON perdetevi questo evento.
    ❗❗❗XXII Giornata per ricordare i danneggiati da vaccino - Lunedì 27 Ottobre 2025 - Roma Ciao a tutti, come indicato nel comunicato stampa di Assisi, si terrà la XXII Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini. L'evento, organizzato dal CONDAV ETS (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino) in memoria di Fabio Giamberduca, Antonia Spada, David Gomiero e di tutti coloro che hanno subito gravi conseguenze o perso la vita a seguito di reazioni avverse vaccinali, si svolgerà: Quando: Domani, Lunedì 27 ottobre 2025, alle ore 15.00 Dove: Presso la prestigiosa Sala Capitolare del Chiostro di Santa Maria Sopra la Minerva a Roma. Grazie alla richiesta dell'Associazione Assisi, il Comitato di scopo per Tuttela della Salute Pubblica ( 2CS) sarà presente e rappresentato dalla Dott.ssa Laura Teodori. Programma: Trovate il programma dettagliato dell'evento al seguente link: http://www.condav.it/document/Homepage/XXII%C2%B0%20GNDV%2027.10.25%202.pdf Accredito e Partecipazione: I giornalisti e gli ospiti che desiderano partecipare in presenza sono pregati di accreditarsi scrivendo a: segreteriacondav@libero.it Diretta Streaming: Per chi non potrà essere presente, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla web TV del Senato: https://webtv.senato.it/webtv_live NON perdetevi questo evento.
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 2KB Vue
  • RIPROVIAMOCI
    Insieme, per restituire voce e scelta ai cittadini

    Ebbene sì.
    La cosa più importante nella vita – e ancora di più in questo periodo storico – rimane una sola: non arrendersi.

    Se la politica merita ancora di essere vissuta e partecipata, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le polemiche e riportare l’attenzione sulle reali esigenze dei cittadini:
    ridare a ognuno di noi una legge elettorale giusta, che consenta di scegliere davvero chi ci rappresenta.

    Nonostante i risultati passati, abbiamo deciso di riprendere da capo l’esperienza – comunque costruttiva – di “Io Voglio Scegliere” del 2024.

    Così, lo scorso 3 maggio 2025 a Rimini, cinque soci fondatori hanno dato vita all’Associazione “Per la Rappresentanza – Voto LibEguale”, con un obiettivo chiaro:
    restituire agli italiani il diritto di scelta dei propri rappresentanti in Parlamento, attraverso un voto libero, personale, segreto ed eguale.

    La nostra azione si ispira alla Costituzione – in particolare all’articolo 48 – e al ricordo di uomini coraggiosi come Giacomo Matteotti e Felice Besostri, che ci hanno insegnato quanto la democrazia vada difesa ogni giorno.

    Cosa stiamo facendo ora

    In questi mesi stiamo lavorando alla presentazione di tre Leggi di Iniziativa Popolare per una riforma parziale ma decisiva del Rosatellum, con l’obiettivo di rendere il voto:

    più libero,

    più eguale,

    più rappresentativo.

    Perché solo così potremo riconnettere cittadini e istituzioni e contrastare la crescente disaffezione politica e l’astensionismo.

    Una firma che fa la differenza

    Siamo in una fase di ripartenza, e vogliamo coinvolgere tutte le persone sensibili alla vita democratica del Paese.

    Un piccolo gesto può avere un grande impatto:
    firma online per sostenere le proposte che promuoviamo direttamente o in collaborazione con altre realtà civiche.

    In particolare, ti invitiamo a firmare per la campagna sul “voto fuori sede”, attualmente attiva qui:

    https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4200000

    Perché aderire a Voto LibEguale?

    Perché non cerchiamo visibilità o vantaggi di parte.
    Il nostro è un progetto collettivo e partecipato, alimentato dall’entusiasmo e dal contributo di tutti.

    Crediamo che solo facendo rete potremo contrastare l’immobilismo dei poteri consolidati e restituire ai cittadini la vera sovranità, quella che nasce dal diritto di scegliere.

    Unisciti a noi

    info@votolibeguale.it
    www.votolibeguale.it

    Perché la democrazia non è un concetto astratto: è partecipazione, è responsabilità, è futuro.

    Riproviamoci insieme!

    #VotoLibEguale #Riproviamoci #DemocraziaAttiva
    💪 RIPROVIAMOCI Insieme, per restituire voce e scelta ai cittadini 🇮🇹 Ebbene sì. La cosa più importante nella vita – e ancora di più in questo periodo storico – rimane una sola: non arrendersi. Se la politica merita ancora di essere vissuta e partecipata, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le polemiche e riportare l’attenzione sulle reali esigenze dei cittadini: ridare a ognuno di noi una legge elettorale giusta, che consenta di scegliere davvero chi ci rappresenta. Nonostante i risultati passati, abbiamo deciso di riprendere da capo l’esperienza – comunque costruttiva – di “Io Voglio Scegliere” del 2024. Così, lo scorso 3 maggio 2025 a Rimini, cinque soci fondatori hanno dato vita all’Associazione “Per la Rappresentanza – Voto LibEguale”, con un obiettivo chiaro: restituire agli italiani il diritto di scelta dei propri rappresentanti in Parlamento, attraverso un voto libero, personale, segreto ed eguale. La nostra azione si ispira alla Costituzione – in particolare all’articolo 48 – e al ricordo di uomini coraggiosi come Giacomo Matteotti e Felice Besostri, che ci hanno insegnato quanto la democrazia vada difesa ogni giorno. ⚖️ Cosa stiamo facendo ora In questi mesi stiamo lavorando alla presentazione di tre Leggi di Iniziativa Popolare per una riforma parziale ma decisiva del Rosatellum, con l’obiettivo di rendere il voto: più libero, più eguale, più rappresentativo. Perché solo così potremo riconnettere cittadini e istituzioni e contrastare la crescente disaffezione politica e l’astensionismo. ✍️ Una firma che fa la differenza Siamo in una fase di ripartenza, e vogliamo coinvolgere tutte le persone sensibili alla vita democratica del Paese. Un piccolo gesto può avere un grande impatto: 👉 firma online per sostenere le proposte che promuoviamo direttamente o in collaborazione con altre realtà civiche. In particolare, ti invitiamo a firmare per la campagna sul “voto fuori sede”, attualmente attiva qui: 👉https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4200000 💬 Perché aderire a Voto LibEguale? Perché non cerchiamo visibilità o vantaggi di parte. Il nostro è un progetto collettivo e partecipato, alimentato dall’entusiasmo e dal contributo di tutti. Crediamo che solo facendo rete potremo contrastare l’immobilismo dei poteri consolidati e restituire ai cittadini la vera sovranità, quella che nasce dal diritto di scegliere. 🤝 Unisciti a noi 📧 info@votolibeguale.it 🌐 www.votolibeguale.it 💬 Perché la democrazia non è un concetto astratto: è partecipazione, è responsabilità, è futuro. Riproviamoci insieme! 💙 #VotoLibEguale #Riproviamoci #DemocraziaAttiva
    0 Commentaires 0 Parts 3KB Vue
  • ECCO I 20 PUNTI del PIANO di PACE!
    Gaza, i 20 punti del piano di pace: da Hamas a Tony Blair, ecco cosa prevede
    Dall'amnistia per Hamas alla nuova governance, ecco tutti i dettagli del piano di pace per Gaza mediato dagli Stati Uniti...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/09/dallamnistia-per-hamas-fino-al-ruolo-di-tony-blair-i-20-punti-del-piano-di-pace-per-gaza/8154408/
    ECCO I 20 PUNTI del PIANO di PACE! Gaza, i 20 punti del piano di pace: da Hamas a Tony Blair, ecco cosa prevede Dall'amnistia per Hamas alla nuova governance, ecco tutti i dettagli del piano di pace per Gaza mediato dagli Stati Uniti... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/09/dallamnistia-per-hamas-fino-al-ruolo-di-tony-blair-i-20-punti-del-piano-di-pace-per-gaza/8154408/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Gaza, i 20 punti del piano di pace: da Hamas a Tony Blair, ecco cosa prevede
    Dall'amnistia per Hamas alla nuova governance, ecco tutti i dettagli del piano di pace per Gaza mediato dagli Stati Uniti
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 439 Vue
Plus de résultats