• VACCINI COVID & MEDICI NO-VAX PERSEGUITATI
    Patrizia Tiberi: il Ruggito della Coscienza e la Sacralità della Cura

    di Paola Persichetti

    https://gospanews.net/2025/12/16/esenzioni-da-vaccini-storica-vittoria-in-tribunale-di-medica-no-vax-assolta-dallaccusa-di-falso-dottoressa-di-terni-coi-suoi-pazienti-intervista-allavvocato-mastalia/
    VACCINI COVID & MEDICI NO-VAX PERSEGUITATI Patrizia Tiberi: il Ruggito della Coscienza e la Sacralità della Cura di Paola Persichetti https://gospanews.net/2025/12/16/esenzioni-da-vaccini-storica-vittoria-in-tribunale-di-medica-no-vax-assolta-dallaccusa-di-falso-dottoressa-di-terni-coi-suoi-pazienti-intervista-allavvocato-mastalia/
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    ESENZIONI DA VACCINI COVID: STORICA VITTORIA IN TRIBUNALE DI MEDICA NO-VAX. Assolta dall’Accusa di Falso dottoressa di Terni coi suoi Pazienti. Intervista all’avvocato Mastalia
    introduzione di Fabio Giuseppe Carlo CarisioAssolta dal Tribunale la dottoressa Patrizia Tiberi insieme ai suoi coimputatiPubblichiamo in esclusiva una doiviziosa intervista con l'avvocato Roberto Mastalia del Foro di Perugia in relazione alla storica vittoria in Tribunale di un medico NO-VAX
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  • Luglio 2020, nel silenzio mediatico, complice l' arrogante, pervasiva e menzognera narrazione pandemica, alla Camera dei Deputati si teneva una conferenza stampa voluta dall' allora deputata Veronica Giannone alla quale invitò l' avvocato Domenico Morace e la sua assistita, una mamma a cui vennero tolti i suoi quattro figli. Una vicenda risalente all' anno 2018 quando l' assistita veniva a conoscenza, dai figli stessi, che il loro padre, che già da qualche mese si era separato e viveva in una propria casa, aveva fatto oggetto una delle due figlie, all' epoca poco più che dodicenne, di attenzioni di natura sessuale, che in un primo momento confessò essere veritiere.
    Una vicenda ben diversa dai fatti altrettanto incresciosi di questi giorni, che si spera di tutto cuore non procurino danni ai bambini allontanati dai loro genitori per disposizione dei soliti tribunali dei minori, istituzioni che da qualche tempo a motivo di uno spropositato zelo ( eufemismo) posto in essere da assistenti sociali e consulenti psichiatri ( vorrei tanto sperare si trattasse di uno sparuto numero ) si sta guadagnando, ahimè comprensibilmente, la riprovazione di tanti cittadini.
    Non mi dilungo oltremodo, salvo aggiungere che le affermazioni della deputata e dell' avvocato denunciano un sistema che se non è da ritenere malato vi sono sicuramente dei vulnus, per usare le espressioni udite, nella nostra struttura che dovrebbe sovraintendere a tutela delle fasce deboli. Quelle situazioni familiari ove vi siano evidenti e oggettivi atti che compromettono la salute fisica e/o psicologica dei minori giustificano i provvedimenti, temporanei o definitivi, di un affidamento di essi alle strutture preposte e ricercando nel contempo, se possibile, le soluzioni per ripristinare l' unione del nucleo familiare.
    Oggigiorno per " ragioni futili o non giustificabili come la povertà, questioni sociali o addirittura per costrutti giuridici come l' alienazione parentale " i tribunali decretano la sospensione genitoriale ( concetto che ha soppiantato quello della patria potestà in forza del decreto legislativo n° 154 del 2013); sentenze rientranti nell' ambito del codice civile che non prevede, a differenza del penale, l' obbligatorietà di ascoltare anche i minori. Ricorda l' avvocato Domenico Morace che c'è stata una sentenza di Cassazione Civile che dice che non costituisce alcun illecito, alcun atto illegittimo da parte di un giudice che deleghi l' ascolto dei testimoni non maggiorenni esclusivamente ai periti, ossia ai soli assistenti sociali e psichiatri, cosicché, conclude l' avvocato, accade che il tribunale dei minori emette la ( esiziale) sentenza senza aver mai né visto né ascoltato la versione dei minori, diversamente da quello che impone la procedura dell' ambito penale.
    Credo che l' ascolto del video illustri esaustivamente come si arrivi a separare i figli dalle loro famiglie procurando loro, peraltro, possibili ferite emotive .

    https://youtu.be/SxHqxsN_p24?si=zhB0Ud2Ig2CBa4J3
    Luglio 2020, nel silenzio mediatico, complice l' arrogante, pervasiva e menzognera narrazione pandemica, alla Camera dei Deputati si teneva una conferenza stampa voluta dall' allora deputata Veronica Giannone alla quale invitò l' avvocato Domenico Morace e la sua assistita, una mamma a cui vennero tolti i suoi quattro figli. Una vicenda risalente all' anno 2018 quando l' assistita veniva a conoscenza, dai figli stessi, che il loro padre, che già da qualche mese si era separato e viveva in una propria casa, aveva fatto oggetto una delle due figlie, all' epoca poco più che dodicenne, di attenzioni di natura sessuale, che in un primo momento confessò essere veritiere. Una vicenda ben diversa dai fatti altrettanto incresciosi di questi giorni, che si spera di tutto cuore non procurino danni ai bambini allontanati dai loro genitori per disposizione dei soliti tribunali dei minori, istituzioni che da qualche tempo a motivo di uno spropositato zelo ( eufemismo) posto in essere da assistenti sociali e consulenti psichiatri ( vorrei tanto sperare si trattasse di uno sparuto numero ) si sta guadagnando, ahimè comprensibilmente, la riprovazione di tanti cittadini. Non mi dilungo oltremodo, salvo aggiungere che le affermazioni della deputata e dell' avvocato denunciano un sistema che se non è da ritenere malato vi sono sicuramente dei vulnus, per usare le espressioni udite, nella nostra struttura che dovrebbe sovraintendere a tutela delle fasce deboli. Quelle situazioni familiari ove vi siano evidenti e oggettivi atti che compromettono la salute fisica e/o psicologica dei minori giustificano i provvedimenti, temporanei o definitivi, di un affidamento di essi alle strutture preposte e ricercando nel contempo, se possibile, le soluzioni per ripristinare l' unione del nucleo familiare. Oggigiorno per " ragioni futili o non giustificabili come la povertà, questioni sociali o addirittura per costrutti giuridici come l' alienazione parentale " i tribunali decretano la sospensione genitoriale ( concetto che ha soppiantato quello della patria potestà in forza del decreto legislativo n° 154 del 2013); sentenze rientranti nell' ambito del codice civile che non prevede, a differenza del penale, l' obbligatorietà di ascoltare anche i minori. Ricorda l' avvocato Domenico Morace che c'è stata una sentenza di Cassazione Civile che dice che non costituisce alcun illecito, alcun atto illegittimo da parte di un giudice che deleghi l' ascolto dei testimoni non maggiorenni esclusivamente ai periti, ossia ai soli assistenti sociali e psichiatri, cosicché, conclude l' avvocato, accade che il tribunale dei minori emette la ( esiziale) sentenza senza aver mai né visto né ascoltato la versione dei minori, diversamente da quello che impone la procedura dell' ambito penale. Credo che l' ascolto del video illustri esaustivamente come si arrivi a separare i figli dalle loro famiglie procurando loro, peraltro, possibili ferite emotive .👇 https://youtu.be/SxHqxsN_p24?si=zhB0Ud2Ig2CBa4J3
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  • Famiglia nel bosco, l'avvocato Angelucci rimette il mandato: «I miei assistiti hanno rifiutato tutte le proposte. Troppe le ingerenze esterne» https://www.ilmessaggero.it/AMP/abruzzo/famiglia_bosco_avvocato_rinuncia_mandato_chi_e_giovanni_angelucci_notizie_oggi-9211973.html
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    Famiglia nel bosco, l'avvocato Angelucci rimette il mandato: «I miei assistiti hanno rifiutato tutte le proposte. Troppe le ingerenze esterne»
    CHIETI - Svolta in Abruzzo: l'avvocato della famiglia nel bosco, Giovanni Angelucci, ha deciso di rimettere il suo mandato per «troppe pressanti ingerenze esterne»....
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  • https://www.ilmessaggero.it/AMP/abruzzo/famiglia_bosco_avvocato_rinuncia_mandato_chi_e_giovanni_angelucci_notizie_oggi-9211973.html
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    CHIETI - Svolta in Abruzzo: l'avvocato della famiglia nel bosco, Giovanni Angelucci, ha deciso di rimettere il suo mandato per «troppe pressanti ingerenze esterne»....
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  • COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA?

    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose...
    Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative.

    Le criticità
    I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”.

    Solo latte di soia e niente tv
    A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”.

    “Sotto choc”, “euforici”
    Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”.

    Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
    COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA? Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose... Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative. Le criticità I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”. Solo latte di soia e niente tv A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”. “Sotto choc”, “euforici” Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”. Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
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    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
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  • IL MOTIVO VERO, MI SORGE il DUBBIO per cui I FIGLI SONO STATI ALLONTANATI dal PADRE SONO le VACCINAZIONI dei FIGLI!
    Bimbi nel bosco, l'avvocato: "Scossi, ma sono forti". Saranno visitati e verificate le vaccinazioni
    “Sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva, perché sanno di essere nel giusto e i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto”...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/22/bimbi-nel-bosco-lavvocato-scossi-ma-sono-forti-saranno-visitati-e-verificate-le-vaccinazioni/8204492/
    IL MOTIVO VERO, MI SORGE il DUBBIO per cui I FIGLI SONO STATI ALLONTANATI dal PADRE SONO le VACCINAZIONI dei FIGLI! Bimbi nel bosco, l'avvocato: "Scossi, ma sono forti". Saranno visitati e verificate le vaccinazioni “Sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva, perché sanno di essere nel giusto e i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto”... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/22/bimbi-nel-bosco-lavvocato-scossi-ma-sono-forti-saranno-visitati-e-verificate-le-vaccinazioni/8204492/
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    “Sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva, perché sanno di essere nel giusto e i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto”...
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  • Bambini rubati dal tribunale. Interviste con l'avvocato, il padre, i politici. La Verità 22 nov. 25
    Bambini rubati dal tribunale. Interviste con l'avvocato, il padre, i politici. La Verità 22 nov. 25
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  • Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica.
    La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE!

    Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia

    “ZARATHUSTRA E IL COVID
     
    Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare.
    Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate.
    Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati.
    L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale.
    Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava.
    La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora.
    Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini.
    Evidentemente pare brutto dirlo.
    La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”.
    E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale.
    Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia.
    Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati.
    E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce.
    Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo.
    Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio.
    Augusto Sinagra”

    Source:
    https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19
    @CoE_RuleofLaw

    @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv
    @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto
    @boni_castellane

    @AmbasciataUSA @rusembitaly
    Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica. La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE! Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia “ZARATHUSTRA E IL COVID   Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare. Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate. Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati. L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale. Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava. La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora. Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini. Evidentemente pare brutto dirlo. La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”. E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale. Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia. Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati. E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce. Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo. Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio. Augusto Sinagra” Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19 @CoE_RuleofLaw @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto @boni_castellane @AmbasciataUSA @rusembitaly
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  • Da leggere per capire l'inganno: CURÒ IL COVID: ASSOLTO DOPO LA DELAZIONE DI UN COLLEGA CHE NON CURÒ IL COVID!
    Il medico bolognese Fabio Milani, che curò una famiglia con polmonite da Covid trattata dal medico di famiglia a ”Tachipirina e vigile attesa” fu segnalato da quest’ultimo all’ordine per ”non essersi vaccinato”, ed è stato processato per ”esercizio abusivo della professione medica”. Il 20 gennaio 2025, dopo ”cinque anni durissimi” e tre anni di processo può finalmente cantare vittoria, grazie al giudice della seconda sezione penale di Bologna Stefano Levoni che lo ha assolto ristabilendo così la sua onorabilità professionale che, durante la pandemia da Covid lo aveva indotto a sopperire alle ”assenze” di altri colleghi medici come quella del collega che lo denunciò.
    L’avvocato Riccardo Luzi di Cesena, legale del dott. Milani in questa vicenda kafkiana, ha commentato: ”Una vicenda drammatica ed emblematica della situazione, che molti medici hanno vissuto”.
    Ma questa storia merita di essere raccontata dall’inizio.
    Il dottor Fabio Milani è uno stimato medico del bolognese che durante il Covid ha curato non solo i suoi pazienti, ma anche quelli degli altri medici che si rifiutavano di andare a casa a visitarli, forti della raccomandazione delle circolari ministeriali ”Tachipirina e vigile” attesa che oggi il ministro speranzoso cerca di nascondere e negare.
    Dopo la pubblicazione del D.L. n° 44/2021 il dott. Milani decide di non sottoporsi alla vaccinazione e, per questo motivo, nel luglio 2021 riceve una segnalazione dalla sua Asl che ”lo sospende da tutte quelle attività inerenti il rischio di diffusione del Sars-Cov 2”. Una definizione piuttosto vaga e ridicola.
    Il 16 dicembre 2021 si rivolge al dott. Milani una signora di Bologna che sta male, come il marito e la figlia, per chiedere l’assistenza medica perché il loro medico di famiglia, per ben due volte, si è rifiutato di andare a casa a visitarli, e successivamente ai Nas ha detto ”Io a casa loro non ci metterò mai piede!”, mentre la sentenza del giudice recita: ”Per tale ragione aveva contattato il proprio medico curante, il quale le aveva detto di prendere della Tachipirina e di vedere l'evolversi della malattia, nonostante gli fosse stata rappresentata la gravità della condizione clinica della stessa e del marito.”. A quel punto entra in gioco il dott. Milani, suggerito da un suo assistito. Ricordate, vero? In quel periodo si cercavano disperatamente medici disponibili a curare mentre i ”medici di famiglia” osservavano le circolari ministeriali, una vergogna sanitaria sulla quale temo che la Commissione bicamerale Covid non si indagherà mai abbastanza.
    Il 16 dicembre il dott. Milani si reca a casa della famiglia riscontrando in tutti i tre componenti una polmonite in atto. Prescrive farmaci, fra cui un antibiotico e un cortisonico, e i tre malati iniziano le cure. Terminata la prima scatola di antibiotici, la signora richiama il medico di famiglia, lo aggiorna sulle loro condizioni, e gli chiede una nuova ricetta per i farmaci che stavano prendendo, necessari per proseguire le cure. Ma il medico di famiglie, dopo aver appreso della visita del dott. Milani a casa dei suoi assistiti, indaga su di lui e scopre che il medico è destinatario di una segnalazione dell'Asl che lo sospende (anche se tecnicamente è un termine improprio) dalle attività di cura. In realtà, Milani non era stato ancora sospeso dall'Ordine dei medici di appartenenza, pertanto, non aveva alcuna limitazione prescrittiva e di cura. Ma il collega pensa di segnalarlo comunque all'Ordine.
    Così, ”invece di indagare quel medico per omissione di soccorso e omissione d'atti d'ufficio”, parte un procedimento penale contro l’unico medico che ha curato i tre malati per ”esercizio abusivo della professione medica” anche se la famiglia curata da lui si è precipitata in tribunale per testimoniare a suo favore.
    Iniziato il processo, anche il Pm si convince dell'estraneità dai fatti del dott. Milani e, aderendo alla memoria del legale ne chiede l'assoluzione, arrivata il 20 gennaio scorso, scrive: ”P.Q.M. assolve Milani Fabio dal reato a lui ascritto perché il fatto non sussiste”.
    L’avv. Luzi ha spiegato che ”In punta di diritto, la mossa vincente è stata aver eccepito che il 16 dicembre 2021 il mio assistito non era affatto sospeso dall'esercizio della professione medica. Fino al 31 dicembre 2021, infatti, per l'applicazione della legge n° 44/2021 (che regolamentava l'obbligo vaccinale dei sanitari) era in vigore un regime di sospensione comminato dalle Asl, ma che non inibiva l'esercizio della professione. Successivamente, col D.L. n° 172/2022 si è dato un giro di vite, chiamando in causa direttamente gli Ordini professionali anche per altre professioni. Quindi il dott. Milani a quella data non era sospeso, cosa che invece accadde solo successivamente”.
    Il Giudice ha dato ragione al dottor Milani che ogg” può tirare un sospiro di sollievo: ”Ha fatto bene il suo lavoro e, invece di sentirsi dire ‘grazie’, si è trovato in questa situazione drammatica”!
    Il dott. Milani ha commentato: ”È stato pesante, sono stati cinque anni di lotta, ma rifarei tutto perché ho testimoniato che il nostro dovere di medici è quello di curare, cosa che durante la pandemia purtroppo non è sempre avvenuta”.
    Complimenti, dott. Milani!

    Leggete anche: https://lanuovabq.it/it/curo-il-covid-assolto-dopo-la-delazione-del-collega

    Da leggere per capire l'inganno: CURÒ IL COVID: ASSOLTO DOPO LA DELAZIONE DI UN COLLEGA CHE NON CURÒ IL COVID! Il medico bolognese Fabio Milani, che curò una famiglia con polmonite da Covid trattata dal medico di famiglia a ”Tachipirina e vigile attesa” fu segnalato da quest’ultimo all’ordine per ”non essersi vaccinato”, ed è stato processato per ”esercizio abusivo della professione medica”. Il 20 gennaio 2025, dopo ”cinque anni durissimi” e tre anni di processo può finalmente cantare vittoria, grazie al giudice della seconda sezione penale di Bologna Stefano Levoni che lo ha assolto ristabilendo così la sua onorabilità professionale che, durante la pandemia da Covid lo aveva indotto a sopperire alle ”assenze” di altri colleghi medici come quella del collega che lo denunciò. L’avvocato Riccardo Luzi di Cesena, legale del dott. Milani in questa vicenda kafkiana, ha commentato: ”Una vicenda drammatica ed emblematica della situazione, che molti medici hanno vissuto”. Ma questa storia merita di essere raccontata dall’inizio. Il dottor Fabio Milani è uno stimato medico del bolognese che durante il Covid ha curato non solo i suoi pazienti, ma anche quelli degli altri medici che si rifiutavano di andare a casa a visitarli, forti della raccomandazione delle circolari ministeriali ”Tachipirina e vigile” attesa che oggi il ministro speranzoso cerca di nascondere e negare. Dopo la pubblicazione del D.L. n° 44/2021 il dott. Milani decide di non sottoporsi alla vaccinazione e, per questo motivo, nel luglio 2021 riceve una segnalazione dalla sua Asl che ”lo sospende da tutte quelle attività inerenti il rischio di diffusione del Sars-Cov 2”. Una definizione piuttosto vaga e ridicola. Il 16 dicembre 2021 si rivolge al dott. Milani una signora di Bologna che sta male, come il marito e la figlia, per chiedere l’assistenza medica perché il loro medico di famiglia, per ben due volte, si è rifiutato di andare a casa a visitarli, e successivamente ai Nas ha detto ”Io a casa loro non ci metterò mai piede!”, mentre la sentenza del giudice recita: ”Per tale ragione aveva contattato il proprio medico curante, il quale le aveva detto di prendere della Tachipirina e di vedere l'evolversi della malattia, nonostante gli fosse stata rappresentata la gravità della condizione clinica della stessa e del marito.”. A quel punto entra in gioco il dott. Milani, suggerito da un suo assistito. Ricordate, vero? In quel periodo si cercavano disperatamente medici disponibili a curare mentre i ”medici di famiglia” osservavano le circolari ministeriali, una vergogna sanitaria sulla quale temo che la Commissione bicamerale Covid non si indagherà mai abbastanza. Il 16 dicembre il dott. Milani si reca a casa della famiglia riscontrando in tutti i tre componenti una polmonite in atto. Prescrive farmaci, fra cui un antibiotico e un cortisonico, e i tre malati iniziano le cure. Terminata la prima scatola di antibiotici, la signora richiama il medico di famiglia, lo aggiorna sulle loro condizioni, e gli chiede una nuova ricetta per i farmaci che stavano prendendo, necessari per proseguire le cure. Ma il medico di famiglie, dopo aver appreso della visita del dott. Milani a casa dei suoi assistiti, indaga su di lui e scopre che il medico è destinatario di una segnalazione dell'Asl che lo sospende (anche se tecnicamente è un termine improprio) dalle attività di cura. In realtà, Milani non era stato ancora sospeso dall'Ordine dei medici di appartenenza, pertanto, non aveva alcuna limitazione prescrittiva e di cura. Ma il collega pensa di segnalarlo comunque all'Ordine. Così, ”invece di indagare quel medico per omissione di soccorso e omissione d'atti d'ufficio”, parte un procedimento penale contro l’unico medico che ha curato i tre malati per ”esercizio abusivo della professione medica” anche se la famiglia curata da lui si è precipitata in tribunale per testimoniare a suo favore. Iniziato il processo, anche il Pm si convince dell'estraneità dai fatti del dott. Milani e, aderendo alla memoria del legale ne chiede l'assoluzione, arrivata il 20 gennaio scorso, scrive: ”P.Q.M. assolve Milani Fabio dal reato a lui ascritto perché il fatto non sussiste”. L’avv. Luzi ha spiegato che ”In punta di diritto, la mossa vincente è stata aver eccepito che il 16 dicembre 2021 il mio assistito non era affatto sospeso dall'esercizio della professione medica. Fino al 31 dicembre 2021, infatti, per l'applicazione della legge n° 44/2021 (che regolamentava l'obbligo vaccinale dei sanitari) era in vigore un regime di sospensione comminato dalle Asl, ma che non inibiva l'esercizio della professione. Successivamente, col D.L. n° 172/2022 si è dato un giro di vite, chiamando in causa direttamente gli Ordini professionali anche per altre professioni. Quindi il dott. Milani a quella data non era sospeso, cosa che invece accadde solo successivamente”. Il Giudice ha dato ragione al dottor Milani che ogg” può tirare un sospiro di sollievo: ”Ha fatto bene il suo lavoro e, invece di sentirsi dire ‘grazie’, si è trovato in questa situazione drammatica”! Il dott. Milani ha commentato: ”È stato pesante, sono stati cinque anni di lotta, ma rifarei tutto perché ho testimoniato che il nostro dovere di medici è quello di curare, cosa che durante la pandemia purtroppo non è sempre avvenuta”. Complimenti, dott. Milani! Leggete anche: https://lanuovabq.it/it/curo-il-covid-assolto-dopo-la-delazione-del-collega
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  • Uh, #Tizzoni è tornato e ha già messo le mani avanti.
    È l'avvocato della famiglia #Poggi, non di #Sempio... Oppure lo è per vie a noi non conosciute?!
    Perché se no, questo accanimento non si spiega.
    #Garlasco
    #laprovinciapavese

    Source: https://x.com/brethil_art/status/1987498126996107399?t=2JVTKNVwlVYWsWx3_-Jdwg&s=19
    Uh, #Tizzoni è tornato e ha già messo le mani avanti. È l'avvocato della famiglia #Poggi, non di #Sempio... Oppure lo è per vie a noi non conosciute?! Perché se no, questo accanimento non si spiega. #Garlasco #laprovinciapavese Source: https://x.com/brethil_art/status/1987498126996107399?t=2JVTKNVwlVYWsWx3_-Jdwg&s=19
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