• ANTIFA OMEOPATICI

    Marco Travaglio - 3 Maggio 2025

    Degli “antifascisti immaginari” ritratti da Padellaro non c’è bisogno di fare i nomi, anche perché sono troppi. Ma basta vedere chi s’è infuriato per la definizione, che ovviamente esclude gli antifascisti veri e seri. E include chi dell’antifascismo di maniera e di carriera ha fatto un mestiere a rischio zero e guadagno mille. Come dice Giordano Bruno Guerri, i partigiani doc rischiavano la vita e molti la persero: quelli fuori tempo massimo rischiano al massimo qualche applauso (e royalty). Un’altra cartina al tornasole per riconoscerli è ciò che accadrà il 9 maggio, 80° anniversario della vittoria dell’Urss contro il Terzo Reich. A Mosca la vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” sarà celebrata con la consueta parata nella Piazza Rossa, più solenne del solito per la cifra tonda, dove Putin mostrerà al mondo di essere tutt’altro che isolato ospitando i leader di Cina, India, Brasile, Sudafrica, altri Brics e Palestina. Dall’Europa giungeranno solo lo slovacco Fico e il serbo Vucic, subito minacciati dalla rappresentante per la Politica estera Ue, la estone Kaja Kallas, il cui Paese 80 anni fa stava coi nazisti. E non era il solo: era filonazista anche la parte occidentale dell’Ucraina, la Galizia attorno a Leopoli. Lì nel 1941 migliaia di collaborazionisti accolsero come liberatori i soldati hitleriani della Wehrmacht in marcia verso la Russia e da allora aiutarono le SS a rastrellare e depredare gli ebrei ucraini (1,6 milioni), in parte trucidati in loco e in parte deportati nei lager nazisti. Nella sola Leopoli una serie di terribili pogrom ridusse gli ebrei da 100 mila a un migliaio scarso in quattro anni. Vicino a Leopoli era nato l’ideologo nazionalista Stepan Bandera, filo-nazista, razzista e antisemita, fondatore della 14ª divisione Waffen-Grenadier delle SS, criminale di guerra responsabile dello sterminio di decine di migliaia di ebrei, polacchi, ucraini, russi, fuggito nel dopoguerra in Germania con la protezione dell’MI6, poi giustiziato dal Kgb e tuttoggi venerato in Ucraina come eroe nazionale.

    Che fa la cosiddetta Europa antifascista e antinazista? Trova il modo di commemorare i 26-28 milioni di morti sovietici che la liberarono da Hitler & complici insieme a mezzo milione di caduti anglo-americani? Non sia mai. Nel 1985 s’è inventata un contro-anniversario nel tentativo di oscurare quello russo: la “Giornata dell’Europa per la pace, l’unità e la solidarietà”, che guardacaso cade il 9 maggio come la Dichiarazione Schuman del 1950 (vuoi mettere con la sconfitta del nazifascismo). Quest’anno il ministro degli Esteri ucraino Sybiha ha invitato i vertici Ue a festeggiare. Indovinate dove? A Leopoli. “Grande idea”, ha esultato il suo omologo polacco Sikorski. E il prossimo anno tutti a Salò.

    Fatto Quotidiano
    ANTIFA OMEOPATICI Marco Travaglio - 3 Maggio 2025 Degli “antifascisti immaginari” ritratti da Padellaro non c’è bisogno di fare i nomi, anche perché sono troppi. Ma basta vedere chi s’è infuriato per la definizione, che ovviamente esclude gli antifascisti veri e seri. E include chi dell’antifascismo di maniera e di carriera ha fatto un mestiere a rischio zero e guadagno mille. Come dice Giordano Bruno Guerri, i partigiani doc rischiavano la vita e molti la persero: quelli fuori tempo massimo rischiano al massimo qualche applauso (e royalty). Un’altra cartina al tornasole per riconoscerli è ciò che accadrà il 9 maggio, 80° anniversario della vittoria dell’Urss contro il Terzo Reich. A Mosca la vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” sarà celebrata con la consueta parata nella Piazza Rossa, più solenne del solito per la cifra tonda, dove Putin mostrerà al mondo di essere tutt’altro che isolato ospitando i leader di Cina, India, Brasile, Sudafrica, altri Brics e Palestina. Dall’Europa giungeranno solo lo slovacco Fico e il serbo Vucic, subito minacciati dalla rappresentante per la Politica estera Ue, la estone Kaja Kallas, il cui Paese 80 anni fa stava coi nazisti. E non era il solo: era filonazista anche la parte occidentale dell’Ucraina, la Galizia attorno a Leopoli. Lì nel 1941 migliaia di collaborazionisti accolsero come liberatori i soldati hitleriani della Wehrmacht in marcia verso la Russia e da allora aiutarono le SS a rastrellare e depredare gli ebrei ucraini (1,6 milioni), in parte trucidati in loco e in parte deportati nei lager nazisti. Nella sola Leopoli una serie di terribili pogrom ridusse gli ebrei da 100 mila a un migliaio scarso in quattro anni. Vicino a Leopoli era nato l’ideologo nazionalista Stepan Bandera, filo-nazista, razzista e antisemita, fondatore della 14ª divisione Waffen-Grenadier delle SS, criminale di guerra responsabile dello sterminio di decine di migliaia di ebrei, polacchi, ucraini, russi, fuggito nel dopoguerra in Germania con la protezione dell’MI6, poi giustiziato dal Kgb e tuttoggi venerato in Ucraina come eroe nazionale. Che fa la cosiddetta Europa antifascista e antinazista? Trova il modo di commemorare i 26-28 milioni di morti sovietici che la liberarono da Hitler & complici insieme a mezzo milione di caduti anglo-americani? Non sia mai. Nel 1985 s’è inventata un contro-anniversario nel tentativo di oscurare quello russo: la “Giornata dell’Europa per la pace, l’unità e la solidarietà”, che guardacaso cade il 9 maggio come la Dichiarazione Schuman del 1950 (vuoi mettere con la sconfitta del nazifascismo). Quest’anno il ministro degli Esteri ucraino Sybiha ha invitato i vertici Ue a festeggiare. Indovinate dove? A Leopoli. “Grande idea”, ha esultato il suo omologo polacco Sikorski. E il prossimo anno tutti a Salò. Fatto Quotidiano
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  • Zelensky vi ringrazia
    Nel caso vi stiate chiedendo come vengono spesi i soldi delle vostre tasse, Zelensky ha appena acquistato una partecipazione del 51% in una delle più grandi società minerarie per il platino in Sudafrica, la Northam Platinum.

    Source: https://x.com/Morch1964/status/1908251643579142491?t=Mojyo2XoemnAdNFwV6FpsQ&s=19
    Zelensky vi ringrazia Nel caso vi stiate chiedendo come vengono spesi i soldi delle vostre tasse, Zelensky ha appena acquistato una partecipazione del 51% in una delle più grandi società minerarie per il platino in Sudafrica, la Northam Platinum. Source: https://x.com/Morch1964/status/1908251643579142491?t=Mojyo2XoemnAdNFwV6FpsQ&s=19
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  • Intelligenza artificiale, ora Musk sfida Altman: offerta da 97,4 miliardi per prendersi OpenAI. Lui: “Se vuoi compro io Twitter per 9,74”

    Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi di dollari per acquistare OpenAI, la società che ha sviluppato il software ChatGpt. Lo scrive il Wall Street Journal citando l’avvocato di Musk, Mark Toberoff, che ha annunciato di aver presentato lunedì l’offerta al consiglio d’amministrazione. Si tratta di un salto di livello nella battaglia legale del magnate sudafricano contro Sam Altman, l’imprenditore con cui fondò OpenAI nel 2015 come ente di beneficenza, per poi uscirne nel per contrasti sulla gestione dell’azienda. L’anno scorso Musk aveva già fatto causa ad Altman per aver violato il contratto di fondazione della start-up, dando vita a una sussidiaria a scopo di lucro che è servita come mezzo per raccogliere denaro da Microsoft e altri investitori.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/10/intelligenza-artificiale-musk-altman-openai-offerta/7872377/
    Intelligenza artificiale, ora Musk sfida Altman: offerta da 97,4 miliardi per prendersi OpenAI. Lui: “Se vuoi compro io Twitter per 9,74” Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi di dollari per acquistare OpenAI, la società che ha sviluppato il software ChatGpt. Lo scrive il Wall Street Journal citando l’avvocato di Musk, Mark Toberoff, che ha annunciato di aver presentato lunedì l’offerta al consiglio d’amministrazione. Si tratta di un salto di livello nella battaglia legale del magnate sudafricano contro Sam Altman, l’imprenditore con cui fondò OpenAI nel 2015 come ente di beneficenza, per poi uscirne nel per contrasti sulla gestione dell’azienda. L’anno scorso Musk aveva già fatto causa ad Altman per aver violato il contratto di fondazione della start-up, dando vita a una sussidiaria a scopo di lucro che è servita come mezzo per raccogliere denaro da Microsoft e altri investitori. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/10/intelligenza-artificiale-musk-altman-openai-offerta/7872377/
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  • Uno statista israeliano rivela il vero piano per Gaza e la Cisgiordania

    Lunedì pomeriggio, il Comitato etico della Knesset israeliana ha votato all'unanimità la sospensione di sei mesi del parlamentare Ofer Cassif per il suo sostegno al caso della Corte internazionale di giustizia sudafricana che accusa il governo israeliano di genocidio.

    In questa intervista esclusiva, Dan Cohen descrive nel dettaglio la dissonanza all'interno del governo di Benjamin Netanyahu, le sue ripercussioni sia per i palestinesi che per gli israeliani e come potrebbe portare al crollo dello Stato di Israele.

    SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE!
    https://t.me/lanuovanormalitahttps://t.me/lanuovanormalita/5293
    Uno statista israeliano rivela il vero piano per Gaza e la Cisgiordania Lunedì pomeriggio, il Comitato etico della Knesset israeliana ha votato all'unanimità la sospensione di sei mesi del parlamentare Ofer Cassif per il suo sostegno al caso della Corte internazionale di giustizia sudafricana che accusa il governo israeliano di genocidio. In questa intervista esclusiva, Dan Cohen descrive nel dettaglio la dissonanza all'interno del governo di Benjamin Netanyahu, le sue ripercussioni sia per i palestinesi che per gli israeliani e come potrebbe portare al crollo dello Stato di Israele. SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE! https://t.me/lanuovanormalitahttps://t.me/lanuovanormalita/5293
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  • Uno statista israeliano rivela il vero piano per Gaza e la Cisgiordania

    Lunedì pomeriggio, il Comitato etico della Knesset israeliana ha votato all'unanimità la sospensione di sei mesi del parlamentare Ofer Cassif per il suo sostegno al caso della Corte internazionale di giustizia sudafricana che accusa il governo israeliano di genocidio.

    In questa intervista esclusiva, Dan Cohen descrive nel dettaglio la dissonanza all'interno del governo di Benjamin Netanyahu, le sue ripercussioni sia per i palestinesi che per gli israeliani e come potrebbe portare al crollo dello Stato di Israele.

    SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE!
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    Uno statista israeliano rivela il vero piano per Gaza e la Cisgiordania Lunedì pomeriggio, il Comitato etico della Knesset israeliana ha votato all'unanimità la sospensione di sei mesi del parlamentare Ofer Cassif per il suo sostegno al caso della Corte internazionale di giustizia sudafricana che accusa il governo israeliano di genocidio. In questa intervista esclusiva, Dan Cohen descrive nel dettaglio la dissonanza all'interno del governo di Benjamin Netanyahu, le sue ripercussioni sia per i palestinesi che per gli israeliani e come potrebbe portare al crollo dello Stato di Israele. SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE! https://t.me/lanuovanormalita
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  • L'accordo segreto per l'acquisto di vaccini firmato dal Sudafrica con Pfizer è stato reso pubblico.

    Efficacia sconosciuta Eventi avversi sconosciuti Effetti a lungo termine sconosciuti

    I leader di tutto il mondo hanno incautamente trasformato i loro cittadini in topi da laboratorio firmando questa spazzatura.

    Tutta la pandemia è stata una truffa.

    DAL BUIO ALLA LUCE

    In Germania il giornalista Jorghes conferma definitivamente la truffa del vaccino covid,. I non vaccinati sono i veri vincitori e ci dovremmo scusare con loro per aver limitato e tolto le libertà, ma avevano ragione.
    I protocolli Koch lo certificano.

    South Africa's secret vaccine deal with Pfizer has been made public.

    Efficacy unknown Adverse events unknown Long-term effects unknown

    World leaders have recklessly turned their citizens into lab rats by signing this garbage.

    The entire pandemic has been a scam.

    FROM DARKNESS TO LIGHT

    In Germany, journalist Jorghes definitively confirms the scam of the covid vaccine. The unvaccinated are the real winners and we should apologize to them for limiting and taking away freedoms, but they were right.
    The Koch protocols certify it.

    #pfizer
    #pfizergate
    #pfizershit
    L'accordo segreto per l'acquisto di vaccini firmato dal Sudafrica con Pfizer è stato reso pubblico. Efficacia sconosciuta Eventi avversi sconosciuti Effetti a lungo termine sconosciuti I leader di tutto il mondo hanno incautamente trasformato i loro cittadini in topi da laboratorio firmando questa spazzatura. Tutta la pandemia è stata una truffa. DAL BUIO ALLA LUCE In Germania il giornalista Jorghes conferma definitivamente la truffa del vaccino covid,. I non vaccinati sono i veri vincitori e ci dovremmo scusare con loro per aver limitato e tolto le libertà, ma avevano ragione. I protocolli Koch lo certificano. South Africa's secret vaccine deal with Pfizer has been made public. Efficacy unknown Adverse events unknown Long-term effects unknown World leaders have recklessly turned their citizens into lab rats by signing this garbage. The entire pandemic has been a scam. FROM DARKNESS TO LIGHT In Germany, journalist Jorghes definitively confirms the scam of the covid vaccine. The unvaccinated are the real winners and we should apologize to them for limiting and taking away freedoms, but they were right. The Koch protocols certify it. #pfizer #pfizergate #pfizershit
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  • USA-LINDSEY GRAHAM: "SE FANNO QUESTO A ISRAELE, I PROSSIMI SAREMO NOI"
    Così il senatore repubblicano Lindsey Graham ieri durante un'audizione della sottocommissione per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti:
    "Se tutto va bene, insieme troveremo un modo per placare il nostro disappunto nei confronti della Corte penale internazionale, perché se fanno questo a Israele, i prossimi saremo noi. In fin dei conti, quello che spero che accada è che si stabiliscano sanzioni contro la Corte penale internazionale per questo oltraggio non solo per aiutare i nostri amici in Israele, ma anche per proteggere noi stessi nel tempo."

    Graham è uno di quei falchi a cui tutto si può rimproverare, meno che di non essere onesto nel dire sempre brutalmente in faccia ciò che pensa. E, a suo modo, ha pure ragione. Ha capito perfettamente che siamo di fronte a un passaggio storico epocale. Un momento in cui un paria come il Sudafrica si permette di denunciare uno stato intoccabile e storicamente protetto dagli USA come Israele presso la CPI. La questione, inutile dirlo, va ben oltre lo specifico caso del presunto genocidio a Gaza. Se cade l'inviolabilità di Israele, viene messa in discussione anche la supremazia americana e l'ordine mondiale che ha retto per quasi 70 anni. Viene meno quel principio, non scritto ma implicito, per cui esistono paesi di serie A e paesi di serie B e la gravità dei crimini si giudica in base al fatto che chi li commette sia un paese amico o alleato degli USA o piuttosto un paese rivale. Di questo passo, qualunque paria si sentirà in diritto un giorno di denunciare alla CPI i crimini commessi dagli USA in Afghanistan o in Iraq. "La CPI è stata creata per l’Africa e per i delinquenti come Putin" ha detto brutalmente un leader occidentale non specificato al procuratore della CPI Karim Khan. La legge non è uguale per tutti, ci ricorda Graham. Amen.
    Da Giubbe Rosse https://t.me/rossobruni
    USA-LINDSEY GRAHAM: "SE FANNO QUESTO A ISRAELE, I PROSSIMI SAREMO NOI" Così il senatore repubblicano Lindsey Graham ieri durante un'audizione della sottocommissione per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti: "Se tutto va bene, insieme troveremo un modo per placare il nostro disappunto nei confronti della Corte penale internazionale, perché se fanno questo a Israele, i prossimi saremo noi. In fin dei conti, quello che spero che accada è che si stabiliscano sanzioni contro la Corte penale internazionale per questo oltraggio non solo per aiutare i nostri amici in Israele, ma anche per proteggere noi stessi nel tempo." Graham è uno di quei falchi a cui tutto si può rimproverare, meno che di non essere onesto nel dire sempre brutalmente in faccia ciò che pensa. E, a suo modo, ha pure ragione. Ha capito perfettamente che siamo di fronte a un passaggio storico epocale. Un momento in cui un paria come il Sudafrica si permette di denunciare uno stato intoccabile e storicamente protetto dagli USA come Israele presso la CPI. La questione, inutile dirlo, va ben oltre lo specifico caso del presunto genocidio a Gaza. Se cade l'inviolabilità di Israele, viene messa in discussione anche la supremazia americana e l'ordine mondiale che ha retto per quasi 70 anni. Viene meno quel principio, non scritto ma implicito, per cui esistono paesi di serie A e paesi di serie B e la gravità dei crimini si giudica in base al fatto che chi li commette sia un paese amico o alleato degli USA o piuttosto un paese rivale. Di questo passo, qualunque paria si sentirà in diritto un giorno di denunciare alla CPI i crimini commessi dagli USA in Afghanistan o in Iraq. "La CPI è stata creata per l’Africa e per i delinquenti come Putin" ha detto brutalmente un leader occidentale non specificato al procuratore della CPI Karim Khan. La legge non è uguale per tutti, ci ricorda Graham. Amen. Da Giubbe Rosse https://t.me/rossobruni
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  • VOLETE SAPERE COME VIENE AFFRONTATO IL PROBLEMA DEI RICHIEDENTI ASILO DAL "CIVILISSIMO" REGNO UNITO? ECCO A VOI UN ARTICOLO ILLUMINANTE

    Il Regno Unito deporta decine di migliaia di rifugiati nel Rwanda in guerra col Congo

    Nel silenzio e nell’acquiescenza generali, il Regno Unito ha iniziato a deportare i richiedenti asilo presenti nel proprio territorio nazionale nel Rwanda, mentre la tensione fra il piccolo stato africano e la confinante Repubblica Democratica del Congo sale alle stelle, con lo spiegamento in territorio congolese di 3000 soldati rwandesi armati di droni, lanciagranate e mezzi pesanti.

    L’analista Stephanie Wolters, dell’Istituto Sudafricano di Affari Internazionali, ha dichiarato: “Non siamo mai stati così vicini alla guerra aperta fra il Rwanda e il Congo”. Ad aggravare il contesto, il 29 febbraio è cominciato il ritiro della Monuc dal Congo: la più antica, costosa e sostanzialmente inefficace missione di peace-keeping ONU del mondo, che ad ogni modo costituiva un minimo diaframma, più diplomatico che reale, di deterrenza e contenimento di una violenza già endemica.

    L’accordo fra Regno Unito e Rwanda è stato ratificato nel dicembre 2023, ma l’annuncio del trattato, le negoziazioni e una prima deportazione di richiedenti asilo risalgono all’aprile del 2022. Il Segretario di Stato inglese James Cleverly ha dichiarato che “il Rwanda è un paese sicuro”.

    Una delle clausole del trattato, che risuona persino irridente, riguarda il divieto imposto a Kigali di non inviare i richiedenti asilo verso “paesi non sicuri”. Il tutto mentre la tensione, storicamente alta, con il Congo sta per esplodere nell’ennesima guerra regionale, dalle conseguenze imprevedibili considerato il contesto geopolitico incandescente.

    Louis Gitinywa, analista politico rwandese, parla senza mezzi termini di “brutale manifestazione di neo-colonialismo ed imperialismo occidentale”. La parte economica dell’accordo prevede un versamento di circa 300 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Secondo il reporter della BBC Dominic Casciani, l’accordo dovrebbe interessare la deportazione di 52.000 persone, senza troppi riguardi nei confronti dell’origine dei rifugiati.

    Tre considerazioni personali. La prima di ordine storico: a quanto pare, dopo la dichiarazione di Balfour del 1917 all’origine del conflitto israelo-palestinese che vive in questi mesi il suo episodio più tragico, la Corona inglese non perde il vizio di considerare il resto del mondo, e nel caso specifico l’Africa, una sorta di “terra di nessuno”, o per dirla più crudamente una discarica nella quale si possono deportare con assoluta non-chalance popoli o, alla bisogna, masse enormi di disgraziati. Disgraziati che non di rado lo sono proprio grazie a politiche, anche belliche, dissennate messe a terra dall’Occidente liberale.

    A margine, bisogna notare che i deportati non sono tecnicamente dei clandestini, ma appunto dei richiedenti asilo: uno status giuridico molto preciso, violando il quale il Regno Unito si macchierebbe di un reato internazionale molto grave. Nel caso di una richiesta d’asilo, si tratta di stabilire se il richiedente abbia diritto o meno. La deportazione in un paese terzo – nemmeno quello di origine, nel qual caso si dovrebbe parlare di rimpatrio – è una clamorosa violazione dei diritti del richiedente, e persino di quelli di un clandestino.

    La seconda. Data la situazione ormai deteriorata fra Congo e Rwanda, non è improbabile che questi richiedenti asilo siano impiegati come carne da cannone dal regime di Kagame, che attualmente dispone di circa 33.000 effettivi. Essendo il 90% di questi rifugiati deportati uomini in età militare, la maggior parte di loro potrebbero ingrossare le fila non tanto dell’RDF, l’esercito regolare rwandese, quanto quelle degli oltre 120 gruppi di “ribelli” che insanguinano l’Ituri, il Nord e il Sud Kivu, le tre regioni orientali del Congo fra le più ricche di minerali preziosi, fra i come il litio, il cobalto, il coltan e le terre rare, materie prime indispensabili per la transizione elettrica e digitale sulla quale l’Occidente pare aver puntato le sue fiches residue.

    La terza. È plausibile che la parte occulta di questo accordo riguardi proprio il traffico illecito di questi minerali. Russia e Cina, che possiedono o controllano i maggiori giacimenti mondiali di queste risorse chiave – la Cina si è affrettata a stipulare accordi minerari con l’Afghanistan tornato sotto il controllo talebano dopo la fuga americana – sono state proditoriamente rese ostili, dunque lo sfruttamento del Congo diventa un obiettivo primario se l’Occidente vuole mantenere i propri obiettivi politici ed industriali. Il Rwanda pacificato, diventato rapidamente un centro d’interessi anglo-americano (coi francesi confinati nello scomodo ruolo di responsabili del genocidio rwandese) funziona da decenni come borsa nera dei minerali trafugati in Congo.

    Il Congo da parte sua conta circa 350.000 effettivi regolari, mal pagati e peggio armati dispersi in un territorio incontrollabile. Per quanto meglio armato, l’esercito rwandese rimane – o meglio: rimaneva – troppo esiguo per impensierire il gigante africano.

    Questa vergognosa iniziativa iniziativa inglese può provocare, nel giro di qualche mese, un brusco innalzamento del livello dello scontro, rafforzando il saccheggio del Congo e causando un aumento esponenziale delle violenze contro la popolazione civile, già stremata da decenni di violenze nella sostanziale indifferenza non soltanto della comunità internazionale, ma dello stesso establishment congolese, con il presidente appena rieletto Tshisekedi accusato apertamente di aver sottoscritto un accordo segreto col suo omologo rwandese Paul Kagame.

    Questo pessimo trattato fra il Regno Unito e il Rwanda verrà ricordato come un caso da manuale di perversione politica e diplomatica, con evidenti aspetti criminali e riflessi potenzialmente catastrofici.

    Pluto
    VOLETE SAPERE COME VIENE AFFRONTATO IL PROBLEMA DEI RICHIEDENTI ASILO DAL "CIVILISSIMO" REGNO UNITO? ECCO A VOI UN ARTICOLO ILLUMINANTE Il Regno Unito deporta decine di migliaia di rifugiati nel Rwanda in guerra col Congo Nel silenzio e nell’acquiescenza generali, il Regno Unito ha iniziato a deportare i richiedenti asilo presenti nel proprio territorio nazionale nel Rwanda, mentre la tensione fra il piccolo stato africano e la confinante Repubblica Democratica del Congo sale alle stelle, con lo spiegamento in territorio congolese di 3000 soldati rwandesi armati di droni, lanciagranate e mezzi pesanti. L’analista Stephanie Wolters, dell’Istituto Sudafricano di Affari Internazionali, ha dichiarato: “Non siamo mai stati così vicini alla guerra aperta fra il Rwanda e il Congo”. Ad aggravare il contesto, il 29 febbraio è cominciato il ritiro della Monuc dal Congo: la più antica, costosa e sostanzialmente inefficace missione di peace-keeping ONU del mondo, che ad ogni modo costituiva un minimo diaframma, più diplomatico che reale, di deterrenza e contenimento di una violenza già endemica. L’accordo fra Regno Unito e Rwanda è stato ratificato nel dicembre 2023, ma l’annuncio del trattato, le negoziazioni e una prima deportazione di richiedenti asilo risalgono all’aprile del 2022. Il Segretario di Stato inglese James Cleverly ha dichiarato che “il Rwanda è un paese sicuro”. Una delle clausole del trattato, che risuona persino irridente, riguarda il divieto imposto a Kigali di non inviare i richiedenti asilo verso “paesi non sicuri”. Il tutto mentre la tensione, storicamente alta, con il Congo sta per esplodere nell’ennesima guerra regionale, dalle conseguenze imprevedibili considerato il contesto geopolitico incandescente. Louis Gitinywa, analista politico rwandese, parla senza mezzi termini di “brutale manifestazione di neo-colonialismo ed imperialismo occidentale”. La parte economica dell’accordo prevede un versamento di circa 300 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Secondo il reporter della BBC Dominic Casciani, l’accordo dovrebbe interessare la deportazione di 52.000 persone, senza troppi riguardi nei confronti dell’origine dei rifugiati. Tre considerazioni personali. La prima di ordine storico: a quanto pare, dopo la dichiarazione di Balfour del 1917 all’origine del conflitto israelo-palestinese che vive in questi mesi il suo episodio più tragico, la Corona inglese non perde il vizio di considerare il resto del mondo, e nel caso specifico l’Africa, una sorta di “terra di nessuno”, o per dirla più crudamente una discarica nella quale si possono deportare con assoluta non-chalance popoli o, alla bisogna, masse enormi di disgraziati. Disgraziati che non di rado lo sono proprio grazie a politiche, anche belliche, dissennate messe a terra dall’Occidente liberale. A margine, bisogna notare che i deportati non sono tecnicamente dei clandestini, ma appunto dei richiedenti asilo: uno status giuridico molto preciso, violando il quale il Regno Unito si macchierebbe di un reato internazionale molto grave. Nel caso di una richiesta d’asilo, si tratta di stabilire se il richiedente abbia diritto o meno. La deportazione in un paese terzo – nemmeno quello di origine, nel qual caso si dovrebbe parlare di rimpatrio – è una clamorosa violazione dei diritti del richiedente, e persino di quelli di un clandestino. La seconda. Data la situazione ormai deteriorata fra Congo e Rwanda, non è improbabile che questi richiedenti asilo siano impiegati come carne da cannone dal regime di Kagame, che attualmente dispone di circa 33.000 effettivi. Essendo il 90% di questi rifugiati deportati uomini in età militare, la maggior parte di loro potrebbero ingrossare le fila non tanto dell’RDF, l’esercito regolare rwandese, quanto quelle degli oltre 120 gruppi di “ribelli” che insanguinano l’Ituri, il Nord e il Sud Kivu, le tre regioni orientali del Congo fra le più ricche di minerali preziosi, fra i come il litio, il cobalto, il coltan e le terre rare, materie prime indispensabili per la transizione elettrica e digitale sulla quale l’Occidente pare aver puntato le sue fiches residue. La terza. È plausibile che la parte occulta di questo accordo riguardi proprio il traffico illecito di questi minerali. Russia e Cina, che possiedono o controllano i maggiori giacimenti mondiali di queste risorse chiave – la Cina si è affrettata a stipulare accordi minerari con l’Afghanistan tornato sotto il controllo talebano dopo la fuga americana – sono state proditoriamente rese ostili, dunque lo sfruttamento del Congo diventa un obiettivo primario se l’Occidente vuole mantenere i propri obiettivi politici ed industriali. Il Rwanda pacificato, diventato rapidamente un centro d’interessi anglo-americano (coi francesi confinati nello scomodo ruolo di responsabili del genocidio rwandese) funziona da decenni come borsa nera dei minerali trafugati in Congo. Il Congo da parte sua conta circa 350.000 effettivi regolari, mal pagati e peggio armati dispersi in un territorio incontrollabile. Per quanto meglio armato, l’esercito rwandese rimane – o meglio: rimaneva – troppo esiguo per impensierire il gigante africano. Questa vergognosa iniziativa iniziativa inglese può provocare, nel giro di qualche mese, un brusco innalzamento del livello dello scontro, rafforzando il saccheggio del Congo e causando un aumento esponenziale delle violenze contro la popolazione civile, già stremata da decenni di violenze nella sostanziale indifferenza non soltanto della comunità internazionale, ma dello stesso establishment congolese, con il presidente appena rieletto Tshisekedi accusato apertamente di aver sottoscritto un accordo segreto col suo omologo rwandese Paul Kagame. Questo pessimo trattato fra il Regno Unito e il Rwanda verrà ricordato come un caso da manuale di perversione politica e diplomatica, con evidenti aspetti criminali e riflessi potenzialmente catastrofici. Pluto
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  • Il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia richiama con fermezza il governo italiano e tutti i governi a garantire la sicurezza della Freedom Flotilla in partenza da Istanbul per portare soccorso umanitario alla popolazione di Gaza allo stremo. Ricordiamo che il 31 maggio 2010 Israele attaccò l’analoga missione umanitaria intrapresa dalla nave turca Mavi Marmara uccidendo 9 volontari e ferendone una sessantina. Ogni nuovo attacco di Israele alla missione umanitaria e in partenza oggi e ogni tentativo di ostacolarne il legittimo svolgimento va considerato un’ennesima gravissima violazione del diritto internazionale e deve trovare una ferma risposta da parte di tutti gli Stati e della comunità internazionale.

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    MOBILITIAMOCI CONTRO IL GENOCIDIO!
    Noi esponenti della società civile dell’Italia - Paese la cui Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali

    SOSTENIAMO la denuncia, corredata da un’ampia documentazione delle prove, presentata dalla Repubblica del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro lo Stato d’Israele per il reato di genocidio nei confronti del popolo palestinese.

    ESPRIMIAMO il nostro apprezzamento per il fatto che tale iniziativa sia stata promossa dal Sudafrica, Paese che ha vissuto l’esperienza dell'apartheid, analoga a quella che sta vivendo il popolo palestinese, dalla quale il Sudafrica è uscito grazie alla lunga e dura lotta di cui Nelson Mandela è l’emblema storico.

    SOTTOLINEIAMO l’importanza che l’iniziativa del Sudafrica riveste non solo per il popolo palestinese, ma per i popoli di tutto il mondo. Essa costituisce un atto concreto, in base ai principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, per garantire i fondamentali diritti umani a tutti i popoli del mondo.

    RIBADIAMO la necessità di sostenere il ruolo della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite per garantire la certezza del diritto e la conseguente difesa a qualunque popolo sia vittima di una guerra di aggressione, sia privato dei suoi fondamentali diritti.

    SIAMO CONSAPEVOLI che, in mancanza di tutto questo, prevalga il “diritto della forza” con conseguenze che, nell’era delle armi nucleari, possono essere catastrofiche per il mondo intero.  

    CHIAMIAMO quindi tutte le componenti della società civile a sostenere l’iniziativa del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.
     
    Il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia richiama con fermezza il governo italiano e tutti i governi a garantire la sicurezza della Freedom Flotilla in partenza da Istanbul per portare soccorso umanitario alla popolazione di Gaza allo stremo. Ricordiamo che il 31 maggio 2010 Israele attaccò l’analoga missione umanitaria intrapresa dalla nave turca Mavi Marmara uccidendo 9 volontari e ferendone una sessantina. Ogni nuovo attacco di Israele alla missione umanitaria e in partenza oggi e ogni tentativo di ostacolarne il legittimo svolgimento va considerato un’ennesima gravissima violazione del diritto internazionale e deve trovare una ferma risposta da parte di tutti gli Stati e della comunità internazionale. FIRMA LA TUA ADESIONE: https://t.me/MobilitiamociBot/firma MOBILITIAMOCI CONTRO IL GENOCIDIO! Noi esponenti della società civile dell’Italia - Paese la cui Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali SOSTENIAMO la denuncia, corredata da un’ampia documentazione delle prove, presentata dalla Repubblica del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro lo Stato d’Israele per il reato di genocidio nei confronti del popolo palestinese. ESPRIMIAMO il nostro apprezzamento per il fatto che tale iniziativa sia stata promossa dal Sudafrica, Paese che ha vissuto l’esperienza dell'apartheid, analoga a quella che sta vivendo il popolo palestinese, dalla quale il Sudafrica è uscito grazie alla lunga e dura lotta di cui Nelson Mandela è l’emblema storico. SOTTOLINEIAMO l’importanza che l’iniziativa del Sudafrica riveste non solo per il popolo palestinese, ma per i popoli di tutto il mondo. Essa costituisce un atto concreto, in base ai principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, per garantire i fondamentali diritti umani a tutti i popoli del mondo. RIBADIAMO la necessità di sostenere il ruolo della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite per garantire la certezza del diritto e la conseguente difesa a qualunque popolo sia vittima di una guerra di aggressione, sia privato dei suoi fondamentali diritti. SIAMO CONSAPEVOLI che, in mancanza di tutto questo, prevalga il “diritto della forza” con conseguenze che, nell’era delle armi nucleari, possono essere catastrofiche per il mondo intero.   CHIAMIAMO quindi tutte le componenti della società civile a sostenere l’iniziativa del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.  
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  • Contratto Pfizer per i vaccini non oscurato!! Fatto girare dal governo del Sudafrica!!
    https://healthjusticeinitiative.org.za/pandemic-transparency/
    Contratto Pfizer per i vaccini non oscurato!! Fatto girare dal governo del Sudafrica!! https://healthjusticeinitiative.org.za/pandemic-transparency/
    HEALTHJUSTICEINITIATIVE.ORG.ZA
    Pandemic Transparency - Health Justice Initiative (HJI)
    The HJI has launched legal proceedings for the disclosure of all Covid-19 vaccine contracts with relevant companies and entities. This follows an access to information request to the National Department of Health which was refused.
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