• Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato...

    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”
    di F. Q.
    La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio
    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”.
    Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori.

    I precedenti
    Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure.

    La decisione in Cassazione
    La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.

    La richiesta del pm
    Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale.

    Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta.

    Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato... Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi” di F. Q. La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”. Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori. I precedenti Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure. La decisione in Cassazione La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato. La richiesta del pm Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale. Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta. Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
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    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controll...
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  • UK: lavoro in cambio di catena digitale

    Il governo britannico ha tolto la maschera: entro la fine della legislatura l’identità digitale diventerà obbligatoria per dimostrare il diritto al lavoro. Non un servizio, ma una condizione. Senza ID non lavori.
    https://www.gov.uk/government/news/new-digital-id-scheme-to-be-rolled-out-across-uk
    Starmer la spaccia come «un’enorme opportunità», raccontando che servirà a blindare i confini e ad agevolare i cittadini. In realtà è la riduzione della libertà a permesso digitale, concesso solo se sei allineato.

    Il comunicato ufficiale non lascia dubbi: «Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament». La stampa ha fatto da eco: AP ha scritto che «one must possess it to work», Reuters ha parlato di obbligo per chi inizia un impiego, e il Guardian ha riportato testuale che diventerà «mandatory to prove the right to work». Tre formule, un solo concetto: senza ID sei fuori.

    Il meccanismo è pronto: GOV.UK One Login e Wallet digitale centralizzeranno identità e attributi. Oggi è “comodità”, domani sarà la chiave di accesso a fisco, welfare e persino alla vita quotidiana. In Austria è già successo: l’ID Austria, dichiarato “volontario”, è diventato di fatto obbligatorio perché la burocrazia si è spostata tutta lì. L’UE con eIDAS 2.0 punta allo stesso traguardo: entro il 2030 ogni cittadino dovrà avere un wallet digitale.

    La Gran Bretagna fa un passo in più e lo aggancia subito al lavoro, trasformandosi nel primo Paese occidentale ad ammetterlo senza infingimenti. Non stupisce che Big Brother Watch e Liberty parlino di “Checkpoint Britain”, ricordando che i cittadini britannici avevano già respinto le ID card di Blair vent’anni fa. Ma stavolta la scusa è più appetibile: “fermare i clandestini”. Peccato che a pagare saranno tutti gli altri, quelli che lavorano regolarmente e che verranno schedati per legge.

    E non si ferma qui. Anche la Svizzera sta entrando nella gabbia digitale: dopo il referendum del 2021 che aveva bocciato l’ID, il Parlamento ha approvato nel 2023 la nuova legge sull’E-ID, operativa dal 2026. Ufficialmente sarà “volontaria”, ma già si annuncia indispensabile per banche, sanità e servizi pubblici. Quando l’alternativa diventa un percorso a ostacoli, la scelta non è più libera.

    Dietro le quinte, sempre gli stessi nomi: Bill Gates con ID2020, Tony Blair che da anni spinge per l’adozione globale, e Bruxelles che prepara l’impalcatura normativa. La fiaba è sempre uguale: sicurezza, modernità, inclusione. La realtà è che senza credenziali digitali diventi un paria.

    Così il Regno Unito inaugura il modello: il lavoro - il diritto di vivere - trasformato in un QR code. L’Austria e la Svizzera seguono, l’UE accelera. E a noi resta una sola certezza: quando i diritti diventano concessioni elettroniche, basta un clic per spegnere la libertà.

    Per aggiornamenti senza filtri: t.me/carmen_tortora1
    UK: lavoro in cambio di catena digitale Il governo britannico ha tolto la maschera: entro la fine della legislatura l’identità digitale diventerà obbligatoria per dimostrare il diritto al lavoro. Non un servizio, ma una condizione. Senza ID non lavori. https://www.gov.uk/government/news/new-digital-id-scheme-to-be-rolled-out-across-uk Starmer la spaccia come «un’enorme opportunità», raccontando che servirà a blindare i confini e ad agevolare i cittadini. In realtà è la riduzione della libertà a permesso digitale, concesso solo se sei allineato. Il comunicato ufficiale non lascia dubbi: «Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament». La stampa ha fatto da eco: AP ha scritto che «one must possess it to work», Reuters ha parlato di obbligo per chi inizia un impiego, e il Guardian ha riportato testuale che diventerà «mandatory to prove the right to work». Tre formule, un solo concetto: senza ID sei fuori. Il meccanismo è pronto: GOV.UK One Login e Wallet digitale centralizzeranno identità e attributi. Oggi è “comodità”, domani sarà la chiave di accesso a fisco, welfare e persino alla vita quotidiana. In Austria è già successo: l’ID Austria, dichiarato “volontario”, è diventato di fatto obbligatorio perché la burocrazia si è spostata tutta lì. L’UE con eIDAS 2.0 punta allo stesso traguardo: entro il 2030 ogni cittadino dovrà avere un wallet digitale. La Gran Bretagna fa un passo in più e lo aggancia subito al lavoro, trasformandosi nel primo Paese occidentale ad ammetterlo senza infingimenti. Non stupisce che Big Brother Watch e Liberty parlino di “Checkpoint Britain”, ricordando che i cittadini britannici avevano già respinto le ID card di Blair vent’anni fa. Ma stavolta la scusa è più appetibile: “fermare i clandestini”. Peccato che a pagare saranno tutti gli altri, quelli che lavorano regolarmente e che verranno schedati per legge. E non si ferma qui. Anche la Svizzera sta entrando nella gabbia digitale: dopo il referendum del 2021 che aveva bocciato l’ID, il Parlamento ha approvato nel 2023 la nuova legge sull’E-ID, operativa dal 2026. Ufficialmente sarà “volontaria”, ma già si annuncia indispensabile per banche, sanità e servizi pubblici. Quando l’alternativa diventa un percorso a ostacoli, la scelta non è più libera. Dietro le quinte, sempre gli stessi nomi: Bill Gates con ID2020, Tony Blair che da anni spinge per l’adozione globale, e Bruxelles che prepara l’impalcatura normativa. La fiaba è sempre uguale: sicurezza, modernità, inclusione. La realtà è che senza credenziali digitali diventi un paria. Così il Regno Unito inaugura il modello: il lavoro - il diritto di vivere - trasformato in un QR code. L’Austria e la Svizzera seguono, l’UE accelera. E a noi resta una sola certezza: quando i diritti diventano concessioni elettroniche, basta un clic per spegnere la libertà. Per aggiornamenti senza filtri: t.me/carmen_tortora1
    WWW.GOV.UK
    New digital ID scheme to be rolled out across UK
    A new digital ID scheme will help combat illegal working while making it easier for the vast majority of people to use vital government services. Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament.
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  • Andrea Zhok, [25 Ago 2025 alle 10:55]
    GAZA, DOPPIO ATTACCO ALL'OSPEDALE: SECONDA BOMBA COLPISCE I SOCCORRITORI IN DIRETTA TV

    Poco fa, un attacco aereo israeliano ha colpito il complesso ospedaliero Naser a Khan Younis.
    Arrivati i soccorritori, un secondo bombardamento ha preso di mira questi ultimi in diretta tv.

    4 GIORNALISTI TRA LE VITTIME
    Secondo le prime informazioni trasmesse, tra le vittime dell'attacco ci sarebbero 4 giornalisti.
    Il fotoreporter della Reuters Hussam Al-Masri, il fotoreporter di Al Jazeera Mohamed Salama, la giornalista e corrispondente dell'AP e dell'Independent Mariam Abu Dhaqa e il giornalista Muat Abu Taha, che lavorava per la NBC. https://t.me/andreazhok/646
    Andrea Zhok, [25 Ago 2025 alle 10:55] GAZA, DOPPIO ATTACCO ALL'OSPEDALE: SECONDA BOMBA COLPISCE I SOCCORRITORI IN DIRETTA TV Poco fa, un attacco aereo israeliano ha colpito il complesso ospedaliero Naser a Khan Younis. Arrivati i soccorritori, un secondo bombardamento ha preso di mira questi ultimi in diretta tv. 4 GIORNALISTI TRA LE VITTIME Secondo le prime informazioni trasmesse, tra le vittime dell'attacco ci sarebbero 4 giornalisti. Il fotoreporter della Reuters Hussam Al-Masri, il fotoreporter di Al Jazeera Mohamed Salama, la giornalista e corrispondente dell'AP e dell'Independent Mariam Abu Dhaqa e il giornalista Muat Abu Taha, che lavorava per la NBC. https://t.me/andreazhok/646
    T.ME
    Andrea Zhok
    GAZA, DOPPIO ATTACCO ALL'OSPEDALE: SECONDA BOMBA COLPISCE I SOCCORRITORI IN DIRETTA TV Poco fa, un attacco aereo israeliano ha colpito il complesso ospedaliero Naser a Khan Younis. Arrivati i soccorritori, un secondo bombardamento ha preso di mira questi ultimi in diretta tv. 4 GIORNALISTI TRA LE VITTIME Secondo le prime informazioni trasmesse, tra le vittime dell'attacco ci sarebbero 4 giornalisti. Il fotoreporter della Reuters Hussam Al-Masri, il fotoreporter di Al Jazeera Mohamed Salama, la giornalista e corrispondente dell'AP e dell'Independent Mariam Abu Dhaqa e il giornalista Muat Abu Taha, che lavorava per la NBC.
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  • L'AGENZIA DI STAMPA REUTERS HA RICEVUTO 9 MILIONI DI DOLLARI DAL PENTAGONO SOTTO BIDEN PER PROGETTI DI *INGEGNERIA SOCIALE "
    Questo significa che la REUTERS l'agenzia di stampa più importante al Mondo ha dato NOTIZIE FALSE a giornali e TG..e in ITALIA tutti Zitti!
    #MOVIMENTONESTI
    L'AGENZIA DI STAMPA REUTERS HA RICEVUTO 9 MILIONI DI DOLLARI DAL PENTAGONO SOTTO BIDEN PER PROGETTI DI *INGEGNERIA SOCIALE " Questo significa che la REUTERS l'agenzia di stampa più importante al Mondo ha dato NOTIZIE FALSE a giornali e TG..e in ITALIA tutti Zitti! #MOVIMENTONESTI
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  • ATTENZIONE.

    Pochi hanno compreso appieno la portata della prova certificata che la #Reuters era ufficialmente pagata dal dipartimento della difesa USA per mentire al mondo. Ecco la fattura da milioni di dollari con la causale "Ingegneria sociale attiva" e "Inganno sociale su larga scala", rivelata dal @DOGE di #ElonMusk. Più chiaro ed univoco di così non si può. Era l'accusa che io ed altri da tempo rivolgevamo alla Reuters ed altre agenzie - per questo incassavamo accuse di "complottismo" - questa è la dimostrazione che avevamo ragione. Attenzione: la Reuters non è una semplice testata giornalistica, è un'agenzia che fornisce informazioni a (quasi) tutte le testate del mondo. Se mente la Reuters come conseguenza mentono (quasi) tutte le testate del mondo. Il tormentone che gli allocchi per anni intonavano tutte le volte che li mettevamo di fronte a dei fatti che essi ignoravano ed intendevano continuare ad ignorare era "FONTI? FONTI?". Ovviamente la fonte credibile per antonomasia dovrebbe essere una delle principali agenzie di informazioni del mondo. Ma adesso chiunque sappia fare 2+2 sa che essa mentiva (e presumibilmente continua a mentire) a comando, perché esattamente questo vuol dire "Ingegneria sociale attiva" e "Inganno sociale su larga scala". D'ora in poi, signori miei, la ricerca delle fonti è interamente affar vostro. Quelle a cui credevano i cittadini fiduciosi nelle istituzioni non valgono più.

    - Roberto Quaglia

    Da L'Antieuropeista



    Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1891409449769943501?t=0Zt7QSzd6OP7oFxHD2vXfQ&s=19
    ATTENZIONE. Pochi hanno compreso appieno la portata della prova certificata che la #Reuters era ufficialmente pagata dal dipartimento della difesa USA per mentire al mondo. Ecco la fattura da milioni di dollari con la causale "Ingegneria sociale attiva" e "Inganno sociale su larga scala", rivelata dal @DOGE di #ElonMusk. Più chiaro ed univoco di così non si può. Era l'accusa che io ed altri da tempo rivolgevamo alla Reuters ed altre agenzie - per questo incassavamo accuse di "complottismo" - questa è la dimostrazione che avevamo ragione. Attenzione: la Reuters non è una semplice testata giornalistica, è un'agenzia che fornisce informazioni a (quasi) tutte le testate del mondo. Se mente la Reuters come conseguenza mentono (quasi) tutte le testate del mondo. Il tormentone che gli allocchi per anni intonavano tutte le volte che li mettevamo di fronte a dei fatti che essi ignoravano ed intendevano continuare ad ignorare era "FONTI? FONTI?". Ovviamente la fonte credibile per antonomasia dovrebbe essere una delle principali agenzie di informazioni del mondo. Ma adesso chiunque sappia fare 2+2 sa che essa mentiva (e presumibilmente continua a mentire) a comando, perché esattamente questo vuol dire "Ingegneria sociale attiva" e "Inganno sociale su larga scala". D'ora in poi, signori miei, la ricerca delle fonti è interamente affar vostro. Quelle a cui credevano i cittadini fiduciosi nelle istituzioni non valgono più. - Roberto Quaglia Da L'Antieuropeista 👇👇👇 Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1891409449769943501?t=0Zt7QSzd6OP7oFxHD2vXfQ&s=19
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  • Agostino Scrittore Conte
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    LE PRIME INDAGINI ESEGUITE DA ELON MUSK. (ESPLOSIVE)
    Elon Musk ha portato alla luce quello che potrebbe essere uno dei più grandi scandali finanziari della storia degli Stati Uniti. Finora la sua indagine del DOGE ha portato alla luce le prove che:
    Obama ha orchestrato il più grande insabbiamento criminale della storia degli Stati Uniti per proteggere Hillary Clinton.
    Per decenni, il popolo americano è stato sistematicamente derubato alla cieca mentre l'élite di Washington, gli appaltatori della difesa e gli interessi speciali si rimpinzavano dei soldi dei contribuenti.
    Milioni di dollari dei contribuenti sono stati dati ai mass media, tra cui il New York Times e la Reuters, per promuovere un'agenda di sinistra che comprendeva l'insabbiamento del traffico sessuale di bambini a Washington DC.
    Washington DC era considerata la capitale mondiale del traffico sessuale di bambini.
    I membri della MS-13 venivano usati come soldati semplici per trafficare bambini per i nostri corrotti burocrati eletti.
    Il traffico sessuale di bambini è in corso da molto tempo a Washington DC. Veniva usato per ricattare i politici affinché eseguissero gli ordini della Cabala e mantenessero il denaro dei contribuenti statunitensi sotto il loro controllo.
    La prima pagina del Washington Times del 29 giugno 1989 recitava: “L'inchiesta sulla prostituzione omosessuale intrappola i VIP con Ronald Reagan, George Bush Sr. 'CALL BOYS' che facevano tour di mezzanotte alla Casa Bianca”.
    Agenti dell'FBI e della polizia di New York hanno tentato di incriminare Hillary Clinton e Huma Abedin dopo che sono state scoperte prove video che ritraevano le due donne mentre scuoiavano il volto di una ragazza che avevano torturato a morte, ma l'FBI e gli agenti di polizia di New York sono stati impossibilitati a portare le loro prove in tribunale dai loro superiori.
    Ci sono email che dimostrano che il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha pagato 65.000 dollari dai contribuenti statunitensi per portare alla Casa Bianca bambini piccoli per una festa a sfondo sessuale con élite e politici, tra cui Hillary Clinton e Ben Affleck.
    È stato dimostrato che il Pedogate è stato screditato come “fake news” dai media mainstream, nonostante il servizio televisivo della NBC (11 giugno 2013) su Hillary Clinton che ha usato la sua posizione di Segretario di Stato USA per interrompere un'indagine sul traffico di bambini all'interno del Dipartimento di Stato.
    Sono state trovate prove video del fatto che centinaia di bambini nudi venivano tenuti in tunnel sotterranei che correvano sotto Washington DC, Epstein Island e le principali città degli Stati Uniti.
    La Fondazione Clinton ha ricevuto 88 milioni di dollari dai contribuenti australiani nello stesso periodo in cui sono emerse prove che il presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, e suo fratello Tony Podesta, oltre al primo ministro australiano dell'ALP di origine gallese, Julia Gillard, erano collegati al rapimento della bambina inglese Madeleine McCann.
    Prove che il premio Nobel per la pace Madre Teresa, Hillary e Bill Clinton, Epstein, il professore di legge di Harvard Alan Dershowitz, il principe Andrea, Kevin Spacey e molte altre élite politiche e globali erano coinvolte nel traffico sessuale di bambini.
    Frode massiccia nel Dipartimento del Tesoro: La Sicurezza Sociale effettua pagamenti per 100 miliardi di dollari all'anno a persone prive di SSN o documenti d'identità. I funzionari del Tesoro stimano che almeno la metà di questi pagamenti - circa 50 miliardi di dollari all'anno, o circa 1 miliardo di dollari a settimana - siano innegabilmente fraudolenti.
    Il Pentagono spende 600 milioni di dollari all'anno in sushi.
    L'IRS sborsa 230.000 dollari al mese per le tazze K di Starbucks Cinnamon Roast, con un costo incredibile di 1.280 dollari per ogni piccola tazza usa e getta. Tutto ciò avviene presso la sede centrale dell'IRS, dove il 92% dei dipendenti lavora da casa. Ciò significa che su 100 dipendenti assegnati all'edificio, 92 non sono nemmeno presenti, eppure l'agenzia continua a spendere quasi un quarto di milione di dollari al mese solo per le tazze K-Cup alla cannella di Starbucks.
    E questo è solo l'inizio... A tutti coloro che credono che questo accada solo in America...., abbiate fede, lo vedrete anche in Italia molto presto... l'America ha solo aperto le danze ...e date le linee guida. Poche parole per pochi intenditori....
    Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1891112281112482116?t=88xRHstO15zG4cf-baHzxg&s=19
    Agostino Scrittore Conte · LE PRIME INDAGINI ESEGUITE DA ELON MUSK. (ESPLOSIVE) Elon Musk ha portato alla luce quello che potrebbe essere uno dei più grandi scandali finanziari della storia degli Stati Uniti. Finora la sua indagine del DOGE ha portato alla luce le prove che: Obama ha orchestrato il più grande insabbiamento criminale della storia degli Stati Uniti per proteggere Hillary Clinton. Per decenni, il popolo americano è stato sistematicamente derubato alla cieca mentre l'élite di Washington, gli appaltatori della difesa e gli interessi speciali si rimpinzavano dei soldi dei contribuenti. Milioni di dollari dei contribuenti sono stati dati ai mass media, tra cui il New York Times e la Reuters, per promuovere un'agenda di sinistra che comprendeva l'insabbiamento del traffico sessuale di bambini a Washington DC. Washington DC era considerata la capitale mondiale del traffico sessuale di bambini. I membri della MS-13 venivano usati come soldati semplici per trafficare bambini per i nostri corrotti burocrati eletti. Il traffico sessuale di bambini è in corso da molto tempo a Washington DC. Veniva usato per ricattare i politici affinché eseguissero gli ordini della Cabala e mantenessero il denaro dei contribuenti statunitensi sotto il loro controllo. La prima pagina del Washington Times del 29 giugno 1989 recitava: “L'inchiesta sulla prostituzione omosessuale intrappola i VIP con Ronald Reagan, George Bush Sr. 'CALL BOYS' che facevano tour di mezzanotte alla Casa Bianca”. Agenti dell'FBI e della polizia di New York hanno tentato di incriminare Hillary Clinton e Huma Abedin dopo che sono state scoperte prove video che ritraevano le due donne mentre scuoiavano il volto di una ragazza che avevano torturato a morte, ma l'FBI e gli agenti di polizia di New York sono stati impossibilitati a portare le loro prove in tribunale dai loro superiori. Ci sono email che dimostrano che il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha pagato 65.000 dollari dai contribuenti statunitensi per portare alla Casa Bianca bambini piccoli per una festa a sfondo sessuale con élite e politici, tra cui Hillary Clinton e Ben Affleck. È stato dimostrato che il Pedogate è stato screditato come “fake news” dai media mainstream, nonostante il servizio televisivo della NBC (11 giugno 2013) su Hillary Clinton che ha usato la sua posizione di Segretario di Stato USA per interrompere un'indagine sul traffico di bambini all'interno del Dipartimento di Stato. Sono state trovate prove video del fatto che centinaia di bambini nudi venivano tenuti in tunnel sotterranei che correvano sotto Washington DC, Epstein Island e le principali città degli Stati Uniti. La Fondazione Clinton ha ricevuto 88 milioni di dollari dai contribuenti australiani nello stesso periodo in cui sono emerse prove che il presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, e suo fratello Tony Podesta, oltre al primo ministro australiano dell'ALP di origine gallese, Julia Gillard, erano collegati al rapimento della bambina inglese Madeleine McCann. Prove che il premio Nobel per la pace Madre Teresa, Hillary e Bill Clinton, Epstein, il professore di legge di Harvard Alan Dershowitz, il principe Andrea, Kevin Spacey e molte altre élite politiche e globali erano coinvolte nel traffico sessuale di bambini. Frode massiccia nel Dipartimento del Tesoro: La Sicurezza Sociale effettua pagamenti per 100 miliardi di dollari all'anno a persone prive di SSN o documenti d'identità. I funzionari del Tesoro stimano che almeno la metà di questi pagamenti - circa 50 miliardi di dollari all'anno, o circa 1 miliardo di dollari a settimana - siano innegabilmente fraudolenti. Il Pentagono spende 600 milioni di dollari all'anno in sushi. L'IRS sborsa 230.000 dollari al mese per le tazze K di Starbucks Cinnamon Roast, con un costo incredibile di 1.280 dollari per ogni piccola tazza usa e getta. Tutto ciò avviene presso la sede centrale dell'IRS, dove il 92% dei dipendenti lavora da casa. Ciò significa che su 100 dipendenti assegnati all'edificio, 92 non sono nemmeno presenti, eppure l'agenzia continua a spendere quasi un quarto di milione di dollari al mese solo per le tazze K-Cup alla cannella di Starbucks. E questo è solo l'inizio... A tutti coloro che credono che questo accada solo in America...., abbiate fede, lo vedrete anche in Italia molto presto... l'America ha solo aperto le danze ...e date le linee guida. Poche parole per pochi intenditori.... Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1891112281112482116?t=88xRHstO15zG4cf-baHzxg&s=19
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  • L' agenzia britannica Reuters, il Washington Post e il New York Times, hanno riferito la notizia secondo la quale l' amministrazione statunitense uscente avrebbe acconsentito infine all' esercito ucraino di utilizzare i suoi armamenti, pertanto solo quelli di provenienza statunitense, per colpire gli obbiettivi presenti sul territorio russo. Gli armamenti che verrebbero forniti sono i missili Atacms che possono raggiungere un obbiettivo distante 300 km.
    Putin, dal canto suo, pare abbia aggiornato o lo stia per aggiornare la dottrina nucleare cosicché le ff.aa russe possano ritenere come un attacco congiunto al territorio russo un' aggressione da parte di uno Stato non nucleare ma sostenuto da un' altro che lo sia .....Ancora un' azione per spingere la Russia a compiere il primo passo verso un confronto nucleare?
    In questo contesto traballante il presidente argentino al termine di un colloquio con Trump in Florida avuto pochi giorni fa, ha dichiarato ai giornalisti che sta per prendere avvio un esercito di difensori dell' Occidente che rappresenterà un faro per il mondo i cui cardini sono costituiti a nord dagli USA, a sud dall' Argentina, l' Italia in Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente.
    Dobbiamo attenderci qualche sorpresa poco o per nulla rassicurante ?
    Lieta serata
    L' agenzia britannica Reuters, il Washington Post e il New York Times, hanno riferito la notizia secondo la quale l' amministrazione statunitense uscente avrebbe acconsentito infine all' esercito ucraino di utilizzare i suoi armamenti, pertanto solo quelli di provenienza statunitense, per colpire gli obbiettivi presenti sul territorio russo. Gli armamenti che verrebbero forniti sono i missili Atacms che possono raggiungere un obbiettivo distante 300 km. Putin, dal canto suo, pare abbia aggiornato o lo stia per aggiornare la dottrina nucleare cosicché le ff.aa russe possano ritenere come un attacco congiunto al territorio russo un' aggressione da parte di uno Stato non nucleare ma sostenuto da un' altro che lo sia .....Ancora un' azione per spingere la Russia a compiere il primo passo verso un confronto nucleare? In questo contesto traballante il presidente argentino al termine di un colloquio con Trump in Florida avuto pochi giorni fa, ha dichiarato ai giornalisti che sta per prendere avvio un esercito di difensori dell' Occidente che rappresenterà un faro per il mondo i cui cardini sono costituiti a nord dagli USA, a sud dall' Argentina, l' Italia in Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente. Dobbiamo attenderci qualche sorpresa poco o per nulla rassicurante ? Lieta serata
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  • ARRESTATO IL PRESIDENTE DI ASTRAZENECA IN CINA Ieri, mercoledì 7 novembre è stato arrestato il Presidente della multinazionale farmaceutica anglosvedese AstraZeneca, Leon Wang. Al momento è ancora in custodia cautelare (Fonte Reuters). L'indagine riguarda almeno due farmaci AstraZeneca molto diffusi anche in Italia, il Tagrisso somministrato ai malati di cancro ai polmoni e l'immunoterapico Imjudo. L'agenzia di stampa cinese Caixin ha affermato che alcuni dipendenti AstraZeneca hanno confessato di aver manomesso i referti medici dei pazienti perché erano sottoposti a un'enorme pressione per vendere i farmaci e raggiungere gli obiettivi.

    https://www.lavocedibolzano.it/modificati-i-risultati-dei-test-in-cina-arrestato-il-presidente-di-astrazeneca/

    https://reuters.com/business/healt hcare-pharmaceuticals/ astrazeneca -chinas-investigation-into-exec-separate-medical-insurance-probe-2024-11-06/

    https:// amp.scmp.com/ news/cina/pol itica/articolo/3285128/report-finds-china-targeted-astrazeneca-fraud-probe-over-cancer-treatment
    ARRESTATO IL PRESIDENTE DI ASTRAZENECA IN CINA Ieri, mercoledì 7 novembre è stato arrestato il Presidente della multinazionale farmaceutica anglosvedese AstraZeneca, Leon Wang. Al momento è ancora in custodia cautelare (Fonte Reuters). L'indagine riguarda almeno due farmaci AstraZeneca molto diffusi anche in Italia, il Tagrisso somministrato ai malati di cancro ai polmoni e l'immunoterapico Imjudo. L'agenzia di stampa cinese Caixin ha affermato che alcuni dipendenti AstraZeneca hanno confessato di aver manomesso i referti medici dei pazienti perché erano sottoposti a un'enorme pressione per vendere i farmaci e raggiungere gli obiettivi. https://www.lavocedibolzano.it/modificati-i-risultati-dei-test-in-cina-arrestato-il-presidente-di-astrazeneca/ https://reuters.com/business/healt hcare-pharmaceuticals/ astrazeneca -chinas-investigation-into-exec-separate-medical-insurance-probe-2024-11-06/ https:// amp.scmp.com/ news/cina/pol itica/articolo/3285128/report-finds-china-targeted-astrazeneca-fraud-probe-over-cancer-treatment
    WWW.LAVOCEDIBOLZANO.IT
    Modificati i risultati dei test: in Cina arrestato il presidente di Astrazeneca
    Condividi questo articolo Mercoledì 6 novembre è stato arrestato il Presidente Cina della multinazionale farmaceutica anglosvedese AstraZeneca, Leon Wang. Al momento è ancora in custodia cautelare (Fonte Reuters). L’indagine riguarderebbe almeno due farmaci AstraZeneca molto diffusi anche in Italia, il Tagrisso somministrato ai malati di cancro ai polmoni e l’immunoterapico Imjudo.Pubblicità - La Voce […]
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  • ORRORE SENZA FINE!
    Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano.

    Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu.
    Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”
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    Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”

    I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto.

    I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime.
    Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran
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    Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”.

    Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele.
    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”
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    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”

    Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer.
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    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
    ORRORE SENZA FINE! Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano. Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu. Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” Leggi Anche Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto. I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime. Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Leggi Anche Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”. Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Leggi Anche Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer. Hai già letto 5 articoli Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
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  • LAVROV AVVERTE GLI STATI UNITI: “NON SCHERZATE CON LE NOSTRE "LINEE ROSSE"
    MOSCA, 4 settembre (Reuters) - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, rispondendo a una domanda sulla potenziale consegna di missili a lungo raggio statunitensi all'Ucraina, ha avvertito mercoledì gli Stati Uniti di non scherzare con le "linee rosse" della Russia.
    Lavrov ha detto che gli Stati Uniti stanno perdendo di vista il senso della deterrenza reciproca che ha sostenuto l'equilibrio della sicurezza tra Mosca e Washington sin dalla Guerra Fredda, e che questo è pericoloso. Lavrov stava commentando una notizia di Reuters secondo cui gli Stati Uniti sarebbero vicini a un accordo per fornire all'Ucraina missili da crociera JASSM a lungo raggio che potrebbero raggiungere in profondità la Russia, per i quali il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto pressioni.
    "Non sono sorpreso di nulla: gli americani hanno già varcato la soglia che si erano prefissati. Vengono istigati e Zelensky ovviamente lo vede e ne approfitta", ha detto Lavrov a un intervistatore televisivo russo. “Ma dovrebbero capire: stanno scherzando con le nostre linee rosse qui. Non dovrebbero scherzare sulle nostre linee rosse".

    Fonte: https://www.reuters.com/world/lavrov-warns-us-not-mock-russias-red-lines-2024-09-04/?s=09
    🇷🇺🇺🇸 LAVROV AVVERTE GLI STATI UNITI: “NON SCHERZATE CON LE NOSTRE "LINEE ROSSE" MOSCA, 4 settembre (Reuters) - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, rispondendo a una domanda sulla potenziale consegna di missili a lungo raggio statunitensi all'Ucraina, ha avvertito mercoledì gli Stati Uniti di non scherzare con le "linee rosse" della Russia. Lavrov ha detto che gli Stati Uniti stanno perdendo di vista il senso della deterrenza reciproca che ha sostenuto l'equilibrio della sicurezza tra Mosca e Washington sin dalla Guerra Fredda, e che questo è pericoloso. Lavrov stava commentando una notizia di Reuters secondo cui gli Stati Uniti sarebbero vicini a un accordo per fornire all'Ucraina missili da crociera JASSM a lungo raggio che potrebbero raggiungere in profondità la Russia, per i quali il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto pressioni. "Non sono sorpreso di nulla: gli americani hanno già varcato la soglia che si erano prefissati. Vengono istigati e Zelensky ovviamente lo vede e ne approfitta", ha detto Lavrov a un intervistatore televisivo russo. “Ma dovrebbero capire: stanno scherzando con le nostre linee rosse qui. Non dovrebbero scherzare sulle nostre linee rosse". Fonte: https://www.reuters.com/world/lavrov-warns-us-not-mock-russias-red-lines-2024-09-04/?s=09
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