• I soldatini di piombo
    Di Marco Travaglio

    Come passa il tempo. Tre anni e mezzo fa, dopo l’invasione russa, i Paesi Ue giuravano: mai soldati né armi, solo aiuti umanitari a Kiev e sanzioni a Mosca. Poi: solo armi leggere e difensive per aiutare l’Ucraina a resistere durante i negoziati di Istanbul. Poi: armi pesanti e offensive per aiutare l’Ucraina che ha abbandonato i negoziati a respingere i russi, ma senza attaccare la Russia. Poi: missili a lungo raggio per colpire in Russia, ma solo nelle regioni di confine. Poi: missili per attaccare in tutta la Russia. Poi: riarmo Ue da 800 miliardi e Nato al 5% del Pil e truppe “volenterose” a Kiev, ma solo dopo la pace contro nuove invasioni. Che è il miglior modo per sabotare la pace: se Putin fa la guerra per impedire che l’Ucraina entri nella Nato, ora che l’ha vinta non accetterà mai che la Nato entri in Ucraina.

    Tre giorni fa cade l’ultima foglia di fico: a Parigi 20 “volenterosi” su 38 approvano l’invio di truppe senza più precisare che lo faranno a guerra finita. Zelensky assicura che arriveranno “migliaia di soldati” per “garanzie di sicurezza subito”. Cioè a guerra in corso. Infatti Francia e Germania, all’insaputa dei Parlamenti, ampliano gli ospedali per curare migliaia di soldati feriti. Salvo poi stupirsi se Putin dice: “Se truppe della Nato comparissero in Ucraina, specialmente ora durante le operazioni militari, saranno obiettivi legittimi”. Mentre combatti, è difficile distinguere i soldati ucraini da quelli europei al loro fianco. Un’ovvietà che i nostri giornaloni, reduci dalle balle sull’attentato russo all’aereo di Ursula, spacciano per una “minaccia di Putin all’Europa”. E intanto piagnucolano perché purtroppo, dopo Parigi, quasi tutti i volenterosi marcano visita: “Solo Francia e Baltici preparano le truppe. Coalizione dei volenterosi in salita” (Rep). Ora, passi la Francia, che per fortuna non ha più un governo e presto neppure un presidente. Ma vogliamo parlare dei bellicosissimi Baltici? Estonia, Lettonia e Lituania hanno, in tre, gli stessi abitanti di San Pietroburgo. E vantano invincibili eserciti di 3.700, 1.500 e 10 mila uomini: la metà di quelli che la Russia recluta in un mese. Zero carri armati, navi da guerra, missili e aerei di difesa. Eppure menano le danze in Ue su Economia (il lettone Dombrovskis), Politica estera (l’estone Kallas) e Difesa (il lituano Kubilius). È con quest’armata fantasma che i Velleitari illudono Zelensky e provocano Putin, prontissimi a fare ciò che prima era un’esclusiva Usa: scatenare le guerre e perderle.

    Ps. Il presidente Mattarella dice che “l’Ue non ha mai scatenato un conflitto”: oltre alle due guerre mondiali della vecchia Europa, dev’essersi scordato i 79 giorni di bombardamenti sulla Serbia quando il vicepremier era un certo Mattarella. Un omonimo?
    I soldatini di piombo Di Marco Travaglio Come passa il tempo. Tre anni e mezzo fa, dopo l’invasione russa, i Paesi Ue giuravano: mai soldati né armi, solo aiuti umanitari a Kiev e sanzioni a Mosca. Poi: solo armi leggere e difensive per aiutare l’Ucraina a resistere durante i negoziati di Istanbul. Poi: armi pesanti e offensive per aiutare l’Ucraina che ha abbandonato i negoziati a respingere i russi, ma senza attaccare la Russia. Poi: missili a lungo raggio per colpire in Russia, ma solo nelle regioni di confine. Poi: missili per attaccare in tutta la Russia. Poi: riarmo Ue da 800 miliardi e Nato al 5% del Pil e truppe “volenterose” a Kiev, ma solo dopo la pace contro nuove invasioni. Che è il miglior modo per sabotare la pace: se Putin fa la guerra per impedire che l’Ucraina entri nella Nato, ora che l’ha vinta non accetterà mai che la Nato entri in Ucraina. Tre giorni fa cade l’ultima foglia di fico: a Parigi 20 “volenterosi” su 38 approvano l’invio di truppe senza più precisare che lo faranno a guerra finita. Zelensky assicura che arriveranno “migliaia di soldati” per “garanzie di sicurezza subito”. Cioè a guerra in corso. Infatti Francia e Germania, all’insaputa dei Parlamenti, ampliano gli ospedali per curare migliaia di soldati feriti. Salvo poi stupirsi se Putin dice: “Se truppe della Nato comparissero in Ucraina, specialmente ora durante le operazioni militari, saranno obiettivi legittimi”. Mentre combatti, è difficile distinguere i soldati ucraini da quelli europei al loro fianco. Un’ovvietà che i nostri giornaloni, reduci dalle balle sull’attentato russo all’aereo di Ursula, spacciano per una “minaccia di Putin all’Europa”. E intanto piagnucolano perché purtroppo, dopo Parigi, quasi tutti i volenterosi marcano visita: “Solo Francia e Baltici preparano le truppe. Coalizione dei volenterosi in salita” (Rep). Ora, passi la Francia, che per fortuna non ha più un governo e presto neppure un presidente. Ma vogliamo parlare dei bellicosissimi Baltici? Estonia, Lettonia e Lituania hanno, in tre, gli stessi abitanti di San Pietroburgo. E vantano invincibili eserciti di 3.700, 1.500 e 10 mila uomini: la metà di quelli che la Russia recluta in un mese. Zero carri armati, navi da guerra, missili e aerei di difesa. Eppure menano le danze in Ue su Economia (il lettone Dombrovskis), Politica estera (l’estone Kallas) e Difesa (il lituano Kubilius). È con quest’armata fantasma che i Velleitari illudono Zelensky e provocano Putin, prontissimi a fare ciò che prima era un’esclusiva Usa: scatenare le guerre e perderle. Ps. Il presidente Mattarella dice che “l’Ue non ha mai scatenato un conflitto”: oltre alle due guerre mondiali della vecchia Europa, dev’essersi scordato i 79 giorni di bombardamenti sulla Serbia quando il vicepremier era un certo Mattarella. Un omonimo?
    Angry
    1
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 224 Views
  • Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen
    L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa... https://share.google/ew99QDWebNtGvQ5a1
    Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa... https://share.google/ew99QDWebNtGvQ5a1
    SHARE.GOOGLE
    Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen
    L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa
    Like
    1
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 711 Views
  • UN ESEMPIO da SEGUIRE PER TUTTI i COMUNI di EUROPA!!!

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/02/spesa-militare-cassinetta-lugagnano-riarmo-nato-notizie/8082607/
    UN ESEMPIO da SEGUIRE PER TUTTI i COMUNI di EUROPA!!! https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/02/spesa-militare-cassinetta-lugagnano-riarmo-nato-notizie/8082607/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Cassinetta di Lugagnano dice no al riarmo: prima delibera comunale contro la NATO
    Il piccolo comune del milanese approva all'unanimità una delibera contro l'aumento della spesa militare voluto dal governo Meloni
    Like
    2
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 416 Views
  • VERGOGNOSO! Come si fa a difendere un bilancio che punta esclusivamente al riarmo e trascura completamente l'agricoltura???
    Bilancio UE: Fitto difende la proposta della Commissione Ue, ma piovono critiche
    L'europarlamento reagisce duramente alla proposta di bilancio UE: Tridico definisce un disastro i tagli del 30% a coesione e agricoltura
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/17/bilancio-europeo-fitto-tagli-coesione-notizie/8064543/
    VERGOGNOSO! Come si fa a difendere un bilancio che punta esclusivamente al riarmo e trascura completamente l'agricoltura??? Bilancio UE: Fitto difende la proposta della Commissione Ue, ma piovono critiche L'europarlamento reagisce duramente alla proposta di bilancio UE: Tridico definisce un disastro i tagli del 30% a coesione e agricoltura https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/17/bilancio-europeo-fitto-tagli-coesione-notizie/8064543/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Bilancio UE: Fitto difende la proposta della Commissione Ue, ma piovono critiche
    L'europarlamento reagisce duramente alla proposta di bilancio UE: Tridico definisce un disastro i tagli del 30% a coesione e agricoltura
    Angry
    3
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 2K Views
  • FOLLIA EU!
    Von der Leyen crea il super fondo per rimpinguare la Difesa - Il Fatto Quotidiano
    Gli espedienti per rinforzare la vocazione militarista dell’Unione europea sono vari, anche regolamentari. E infatti oggi la Commissione europea presenterà, nel quadro del nuovo bilancio Ue, la proposta di Regolamento per istituire il “Fondo europeo per la prosperità sostenibile e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima”. Un grande contenitore che, come si intuisce …
    NOI SIAMO CONTRO IL RIARMO EUROPEO!
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/16/ursula-crea-il-super-fondo-per-rimpinguare-la-difesa/8062843/
    FOLLIA EU! Von der Leyen crea il super fondo per rimpinguare la Difesa - Il Fatto Quotidiano Gli espedienti per rinforzare la vocazione militarista dell’Unione europea sono vari, anche regolamentari. E infatti oggi la Commissione europea presenterà, nel quadro del nuovo bilancio Ue, la proposta di Regolamento per istituire il “Fondo europeo per la prosperità sostenibile e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima”. Un grande contenitore che, come si intuisce … NOI SIAMO CONTRO IL RIARMO EUROPEO! https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/16/ursula-crea-il-super-fondo-per-rimpinguare-la-difesa/8062843/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Von der Leyen crea il super fondo per rimpinguare la Difesa - Il Fatto Quotidiano
    Gli espedienti per rinforzare la vocazione militarista dell’Unione europea sono vari, anche regolamentari. E infatti oggi la Commissione europea presenterà, nel quadro del nuovo bilancio Ue, la proposta di Regolamento per istituire il “Fondo europeo per la prosperità sostenibile e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima”. Un grande contenitore che, come si intuisce …
    Angry
    1
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 1K Views

  • LA FINE PROGRAMMATA DELL'ESPERIMENTO GLOBALISTA DENOMINATO U.E.

    L''unione Europea" è una SCIAGURA per i popoli: e' la classica istituzione globalista che prende gli ordini dall'alto e stringe sempre di più il cappio al collo dei cittadini i quali, per la sindrome della cosiddetta "rana bollita" non se è accorgono(ricordiamo che la rana scappa subito se l'acqua della pentola è già calda, ma se parte fredda e si riscalda...vi rimane!!!!).
    Ebbene, questa UNIONE EUROPEA della guerra, del riarmo, della censura attraverso il Digital Service Act, del caro bollette, del carovita, dell'euro, dei sieri magici della Von Der Leyen (e chi più ne ha più ne metta) continua a suicidarsi uccidendo pure noi, purtroppo.
    Senza dimenticare che in nome della "dittatura ambientale provocata dal fantomatico riscaldamento globale" che non considera la semplice ciclicità dell'attività solare, la CO2 (il gas della vita respirato dalle piante che lo trasformano in ossigeno) diventa il PRETESTO per qualsiasi legge ammazza-diritti: infatti non sono bastati gli aumenti vertiginosi dei carburanti e l'efficientamento delle case, ora un rapporto europeo dell' "ufficio europeo dell'ambiente" vorrebbe RIDURRE il numero dei metri quadri per ogni persona per "ridurre l'impronta di carbonio". In sostanza, per una persona singola si andrebbe dai 14 ai 20 metri quadri, dai 40 a 80 per una famiglia di 4 persone. Come arrivare a questo? Semplice, tassando chi vuole acquistare più metri quadri!
    È chiaro ormai che la marcia UE vuole estendere a tutti i settori il sistema di compravendita di quote di carbonio, così se hai i soldi "inquini": tutto quanto sopra e' solo FUFFA, lo ripetiamo, l'ambiente diventa un pretesto per una DITTATURA.
    E chi oserebbe contestare vista l'ignoranza delle masse che guardano la LORO informazione mainstream?
    La buona notizia è che tra sanzioni e crisi energetica ad est con la Russia e dazi ad ovest con gli USA la U.E. non può che crollare.
    THE END
    by Sannino

    LIBERI TRA I VIVI
    😡👹☠️🪙🏳️‍🌈🇪🇺🖤🔙 LA FINE PROGRAMMATA DELL'ESPERIMENTO GLOBALISTA DENOMINATO U.E. L''unione Europea" è una SCIAGURA per i popoli: e' la classica istituzione globalista che prende gli ordini dall'alto e stringe sempre di più il cappio al collo dei cittadini i quali, per la sindrome della cosiddetta "rana bollita" non se è accorgono(ricordiamo che la rana scappa subito se l'acqua della pentola è già calda, ma se parte fredda e si riscalda...vi rimane!!!!). Ebbene, questa UNIONE EUROPEA della guerra, del riarmo, della censura attraverso il Digital Service Act, del caro bollette, del carovita, dell'euro, dei sieri magici della Von Der Leyen (e chi più ne ha più ne metta) continua a suicidarsi uccidendo pure noi, purtroppo. Senza dimenticare che in nome della "dittatura ambientale provocata dal fantomatico riscaldamento globale" che non considera la semplice ciclicità dell'attività solare, la CO2 (il gas della vita respirato dalle piante che lo trasformano in ossigeno) diventa il PRETESTO per qualsiasi legge ammazza-diritti: infatti non sono bastati gli aumenti vertiginosi dei carburanti e l'efficientamento delle case, ora un rapporto europeo dell' "ufficio europeo dell'ambiente" vorrebbe RIDURRE il numero dei metri quadri per ogni persona per "ridurre l'impronta di carbonio". In sostanza, per una persona singola si andrebbe dai 14 ai 20 metri quadri, dai 40 a 80 per una famiglia di 4 persone. Come arrivare a questo? Semplice, tassando chi vuole acquistare più metri quadri! È chiaro ormai che la marcia UE vuole estendere a tutti i settori il sistema di compravendita di quote di carbonio, così se hai i soldi "inquini": tutto quanto sopra e' solo FUFFA, lo ripetiamo, l'ambiente diventa un pretesto per una DITTATURA. E chi oserebbe contestare vista l'ignoranza delle masse che guardano la LORO informazione mainstream? La buona notizia è che tra sanzioni e crisi energetica ad est con la Russia e dazi ad ovest con gli USA la U.E. non può che crollare. THE END by Sannino 🌾❤️🙏🌞🇮🇹 LIBERI TRA I VIVI
    Like
    2
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 3K Views
  • NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole?

    Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti.

    Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali.

    La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti.
    Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO?
    Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista , in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato.

    In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali:

    Il 5% alla difesa? Non è un obbligo

    Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta.

    “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.”

    In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico.

    Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per:

    - resistere a un eventuale primo attacco russo,

    - riprendere territori persi,

    - sostenere un conflitto di lunga durata.

    Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare."
    Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo:

    +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029.

    Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano.

    Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate.

    La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza.

    Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari.

    È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico.

    La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista.

    #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    🌍 NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole? Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti. Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali. 🛑 La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti. Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO? Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista 🇺🇸, in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato. 📌 In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali: 💣 Il 5% alla difesa? Non è un obbligo Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta. “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.” In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico. 🔍 Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per: - resistere a un eventuale primo attacco russo, - riprendere territori persi, - sostenere un conflitto di lunga durata. Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare." 📊 Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo: +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029. Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano. ❗Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate. La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza. ⚠️ Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari. 📢 È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico. La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista. #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    Like
    1
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 6K Views
  • NO AL RIARMO EUROPEO

    March for Peace in Paris — End the War, Exit NATO

    globaldissident | 𝕏 GlobalDiss

    PARIGI OGGI

    PATRIOTI FRANCESI
    NO AL RIARMO EUROPEO ☝️🇪🇺 🇫🇷 March for Peace in Paris — End the War, Exit NATO 🔗 globaldissident | 𝕏 GlobalDiss PARIGI OGGI 🔥 PATRIOTI FRANCESI ☝️🤝🇫🇷💪
    Like
    2
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 649 Views 8
  • DA APPLAUSI! Massimo Cacciari sbotta a Otto e mezzo sul tema del riarmo in Europa: "Ma ragioniamo un attimo, chi volete che ci attacchi? Chi minaccia davvero l’Europa? Ma quali bufale! La Russia vuole invadere l’Europa? Per favore, sono cose da pazzi."

    Massimo Cacciari lashes out at Otto e mezzo on the subject of rearmament in Europe: "But let's think for a moment, who do you want to attack us? Who is really threatening Europe? What nonsense! Russia wants to invade Europe? Please, this is crazy."

    #25giugno #ottoemezzo #Cacciari #Gruber #Putin #riarmo #governo #Russia
    DA APPLAUSI! Massimo Cacciari sbotta a Otto e mezzo sul tema del riarmo in Europa: "Ma ragioniamo un attimo, chi volete che ci attacchi? Chi minaccia davvero l’Europa? Ma quali bufale! La Russia vuole invadere l’Europa? Per favore, sono cose da pazzi." Massimo Cacciari lashes out at Otto e mezzo on the subject of rearmament in Europe: "But let's think for a moment, who do you want to attack us? Who is really threatening Europe? What nonsense! Russia wants to invade Europe? Please, this is crazy." #25giugno #ottoemezzo #Cacciari #Gruber #Putin #riarmo #governo #Russia
    Like
    2
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 2K Views 11
  • PURA FOLLIA!
    Ci indebiteremo per 10 anni e il costo sarà solo sulle spalle dei cittadini.
    Carlo Cottarelli: “Il riarmo che chiede la Nato costa 350 mld e non è giustificato” - Il Fatto Quotidiano
    “L’impressione è che siano numeri piovuti dall’alto, senza una chiara spiegazione. Diciamo che quella ufficiale non mi convince molto”. L’economista Carlo Cottarelli, ex Fmi, ora direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, è assai perplesso sui nuovi obiettivi Nato sulla spesa militare decisi al vertice dell’Aja. Da dove nascono i dubbi? Un aumento della spesa …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/27/carlo-cottarelli-il-riarmo-che-chiede-la-nato-costa-350-mld-e-non-e-giustificato/8040999/
    PURA FOLLIA! Ci indebiteremo per 10 anni e il costo sarà solo sulle spalle dei cittadini. Carlo Cottarelli: “Il riarmo che chiede la Nato costa 350 mld e non è giustificato” - Il Fatto Quotidiano “L’impressione è che siano numeri piovuti dall’alto, senza una chiara spiegazione. Diciamo che quella ufficiale non mi convince molto”. L’economista Carlo Cottarelli, ex Fmi, ora direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, è assai perplesso sui nuovi obiettivi Nato sulla spesa militare decisi al vertice dell’Aja. Da dove nascono i dubbi? Un aumento della spesa … https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/27/carlo-cottarelli-il-riarmo-che-chiede-la-nato-costa-350-mld-e-non-e-giustificato/8040999/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Carlo Cottarelli: “Il riarmo che chiede la Nato costa 350 mld e non è giustificato” - Il Fatto Quotidiano
    “L’impressione è che siano numeri piovuti dall’alto, senza una chiara spiegazione. Diciamo che quella ufficiale non mi convince molto”. L’economista Carlo Cottarelli, ex Fmi, ora direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, è assai perplesso sui nuovi obiettivi Nato sulla spesa militare decisi al vertice dell’Aja. Da dove nascono i dubbi? Un aumento della spesa …
    Like
    1
    0 Yorumlar 0 hisse senetleri 749 Views
Arama Sonuçları