• La pandemia è stato una prova generale di colpo di stato totalitario della Elite mondialista.

    Ecco il testo integrale dell'intervista:

    L’intervista
    ANDREA ZHOK
    «No, non possiamo chiudere il capitolo della pandemia»
    Il filosofo: «Le ingiustizie di quella stagione devono ancora essere sanate. Cosa peggiore, l’esperimento autoritario che allora si aprì in Occidente rischia di essere solo agli inizi»

    di FABIO DRAGONI

    Andrea Zhok, professore di Filosofia morale all’Università degli studi di Milano: «I risarcimenti alle vittime e la sanzione delle gravi ingiustizie sono le spalle da voltare alla stagione della pandemia».
    Eppure la volontà pare inspiegabilmente latente, la critica di gestione pandemica è ancora un tabù.
    «È comprensibile, da settant’anni in qua tendiamo ad assimilare la memoria storica. Riflessi condizionati, in questo riflettere e contrapporre eventi passati deve provare fastidio, discredito per un’epoca di cui si è deciso di essere stati parte».
    Ora, la coazione quasi etica a “voltare pagina” impedisce di rendere giustizia a quanti furono penalizzati da provvedimenti illiberali. Così si rinuncia a porre rimedio. E si rinuncia, anche, a consolidare i fondamenti democratici: l’uso di poteri straordinari in tempi ordinari è diventato una possibilità.
    La morale collettiva si è rotta, e i torti che continuano a infierire meritano giustizia.

    Morale, che vuol dire?
    «L’aspetto morale centrale riguarda un’ingiustizia profonda, mai riconosciuta e tantomeno sanata. La pandemia, in particolare il 15% della popolazione italiana – coloro che, per vari motivi, hanno scelto di non vaccinarsi o non vaccinarsi dopo i figli – è stato sottoposto a un bullismo istituzionale e sociale di proporzioni inedite. Non semplicemente con esclusione da luoghi vari, ma proprio su campagna di deliberata denigrazione. Processo di “chiarificazione amico/nemico” ben orchestrato in cui rappresentanti istituzionali e media, insieme a medici, esperti, officer, supervisori di vario tipo, non solo si sono resi attori, ma hanno attivamente sostenuto l’idea che fosse giusto colpire i non allineati e che non si potesse loro concedere voce, rispetto o tolleranza. Il meccanismo psicologico e sociale messo in atto è quello tipico di ogni persecuzione».

    Una persecuzione?
    «Sì. E proprio perché questo meccanismo è stato a lungo attivo, e ha prodotto danni pesanti (che sono tuttora presenti), sarebbe necessario riconoscerli pubblicamente e moralmente. È un’esigenza morale e civile di verità, ma anche psicologica e sociale. Non si può “passare oltre” come se nulla fosse stato».

    Perché?
    «Perché questi torti, queste ferite, sono rimaste aperte. Nessuno ha chiesto scusa, nessuno ha cercato di ristabilire il diritto a esistere, socialmente e simbolicamente, delle persone così colpite».

    E allora?
    «Bisogna ricominciare dalla verità dei fatti e dei comportamenti. Non si è trattato solo di una serie di decisioni pubbliche più o meno discutibili. Le istituzioni sono andate ben oltre, nella direzione di una campagna sistematica di marginalizzazione del dissenso. Questa è la verità che deve venire alla luce, e di cui si deve rispondere».

    E invece?
    «Nessun tentativo di rielaborazione collettiva. Tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo cancelli i ricordi. Il fatto è che questa ferita non rimarginata è rimasta sana, e continua a ritornare sull’argomento. La rimozione non basta».

    Le paure anche le motivazioni sono rimaste
    «Le conseguenze pratiche della gestione antidemocratica della pandemia sono molte e altrettanto rilevanti. Sul piano istituzionale, il Parlamento è stato esautorato; sul piano giudiziario, si è rivelato incapace di far valere fondamentali diritti costituzionali; sul piano mediatico, si è realizzato un controllo totale dell’informazione, con la messa al bando del dissenso e la sua criminalizzazione; sul piano culturale, si è attivata una spinta alla conformizzazione sociale e alla delazione; sul piano economico, si sono discriminati i lavoratori e imposti obblighi arbitrari, producendo la perdita del reddito. Si sono prodotti danni sanitari, psicologici e traumatici e tutt’oggi ci sono costi persistenti. E che dire dell’impatto psicologico sulle giovani generazioni? Preadolescenti e adolescenti, costretti a lockdown, distanza, distanziamenti e isolamenti, con l’uso della pandemia come tassa obbligata di depressione, ansia, insonnia, isolamento, suicidio e abbandono scolastico. Gli psicologi che lavorano con loro confermano: il sistema di supporto psicologico è già collassato».

    E anche chi non ha avuto traumi, dice che qualcosa è cambiato.
    «Tutti, anche chi è stato meno coinvolto, ha visto mutare radicalmente l’ambiente, l’aria che si respira. Una fetta della popolazione ha smesso di avere fiducia nelle istituzioni, nei media, nella giustizia, nella scienza. È emerso un problema di controllo capillare dell’informazione. Una delle cose emblematiche di quell’evento, rimossa e non discussa, è proprio l’uso sistematico del “fact checking” come dispositivo di manipolazione».

    Le parole della scienza.
    «Sì. E anche l’uso propagandistico della “scienza”, evocata come “autorità indiscutibile”, che però è stata contraddetta sistematicamente dai fatti. La gestione della pandemia è stata una guerra psicologica in piena regola. E ora? Ora, secondo Zhok, «è da lì (da quella data) che il sistema occidentale non riesce più a tornare a una dimensione ordinaria».

    La militarizzazione è un’eredità della pandemia?
    «In Germania alcuni documenti ufficiali hanno reso noto che gli strumenti di controllo della pandemia erano già stati predisposti nel 2012: test di simulazione, documenti e testimonianze confermano la presenza di esperti militari e rappresentanti della Nato nei comitati scientifici, giustificata dalla possibilità di un attacco batteriologico. Indipendentemente da dove il virus che oggi sembri accreditato essere artificiale – ciò che accaduto è stato un cambiamento di paradigma politico».

    A proposito di lockdown, Neil Ferguson ed epidemiologi britannici ebbero a dire: “la Cina è un regime comunista e parlò di uno. Non riusciremmo a farlo in Europa, ah, abbiamo provato. E poi l’Italia lo ha fatto. E si è messo così come potevano farlo».
    Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale le società occidentali sono state sottoposte a meccanismi di sorveglianza e controllo degni di uno stato totalitario. Una trasformazione è stata gestita con una violenza senza precedenti. L’intimidazione è stata massiccia, sostenuta da organismi sanitari, ministri, talk show, stampa e riviste scientifiche».

    E chi ha provato a opporsi?
    «È stato deriso, criminalizzato, censurato. I media, le piattaforme, i social hanno selezionato sistematicamente le fonti e le opinioni da pubblicare. L’informazione è stata appaltata a “verificatori indipendenti”, che nel 90% dei casi hanno agito come censori. Il dissenso è diventato un reato».

    Cosa significa oggi?
    «Che non si tratta solo di una parentesi. Il problema è che questo esperimento autoritario rischia di essere solo agli inizi. Oggi abbiamo ancora stati di emergenza prorogati in molti Paesi occidentali. E resta la tendenza a criminalizzare il dissenso: ancora oggi in Germania le manifestazioni vengono vietate, in Italia molti professionisti sono stati sospesi o radiati, i media censurano posizioni “controverse”, i social censurano voci dissonanti. La democrazia occidentale non si è ripresa».
    La pandemia è stato una prova generale di colpo di stato totalitario della Elite mondialista. Ecco il testo integrale dell'intervista: L’intervista ANDREA ZHOK «No, non possiamo chiudere il capitolo della pandemia» Il filosofo: «Le ingiustizie di quella stagione devono ancora essere sanate. Cosa peggiore, l’esperimento autoritario che allora si aprì in Occidente rischia di essere solo agli inizi» di FABIO DRAGONI Andrea Zhok, professore di Filosofia morale all’Università degli studi di Milano: «I risarcimenti alle vittime e la sanzione delle gravi ingiustizie sono le spalle da voltare alla stagione della pandemia». Eppure la volontà pare inspiegabilmente latente, la critica di gestione pandemica è ancora un tabù. «È comprensibile, da settant’anni in qua tendiamo ad assimilare la memoria storica. Riflessi condizionati, in questo riflettere e contrapporre eventi passati deve provare fastidio, discredito per un’epoca di cui si è deciso di essere stati parte». Ora, la coazione quasi etica a “voltare pagina” impedisce di rendere giustizia a quanti furono penalizzati da provvedimenti illiberali. Così si rinuncia a porre rimedio. E si rinuncia, anche, a consolidare i fondamenti democratici: l’uso di poteri straordinari in tempi ordinari è diventato una possibilità. La morale collettiva si è rotta, e i torti che continuano a infierire meritano giustizia. Morale, che vuol dire? «L’aspetto morale centrale riguarda un’ingiustizia profonda, mai riconosciuta e tantomeno sanata. La pandemia, in particolare il 15% della popolazione italiana – coloro che, per vari motivi, hanno scelto di non vaccinarsi o non vaccinarsi dopo i figli – è stato sottoposto a un bullismo istituzionale e sociale di proporzioni inedite. Non semplicemente con esclusione da luoghi vari, ma proprio su campagna di deliberata denigrazione. Processo di “chiarificazione amico/nemico” ben orchestrato in cui rappresentanti istituzionali e media, insieme a medici, esperti, officer, supervisori di vario tipo, non solo si sono resi attori, ma hanno attivamente sostenuto l’idea che fosse giusto colpire i non allineati e che non si potesse loro concedere voce, rispetto o tolleranza. Il meccanismo psicologico e sociale messo in atto è quello tipico di ogni persecuzione». Una persecuzione? «Sì. E proprio perché questo meccanismo è stato a lungo attivo, e ha prodotto danni pesanti (che sono tuttora presenti), sarebbe necessario riconoscerli pubblicamente e moralmente. È un’esigenza morale e civile di verità, ma anche psicologica e sociale. Non si può “passare oltre” come se nulla fosse stato». Perché? «Perché questi torti, queste ferite, sono rimaste aperte. Nessuno ha chiesto scusa, nessuno ha cercato di ristabilire il diritto a esistere, socialmente e simbolicamente, delle persone così colpite». E allora? «Bisogna ricominciare dalla verità dei fatti e dei comportamenti. Non si è trattato solo di una serie di decisioni pubbliche più o meno discutibili. Le istituzioni sono andate ben oltre, nella direzione di una campagna sistematica di marginalizzazione del dissenso. Questa è la verità che deve venire alla luce, e di cui si deve rispondere». E invece? «Nessun tentativo di rielaborazione collettiva. Tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo cancelli i ricordi. Il fatto è che questa ferita non rimarginata è rimasta sana, e continua a ritornare sull’argomento. La rimozione non basta». Le paure anche le motivazioni sono rimaste «Le conseguenze pratiche della gestione antidemocratica della pandemia sono molte e altrettanto rilevanti. Sul piano istituzionale, il Parlamento è stato esautorato; sul piano giudiziario, si è rivelato incapace di far valere fondamentali diritti costituzionali; sul piano mediatico, si è realizzato un controllo totale dell’informazione, con la messa al bando del dissenso e la sua criminalizzazione; sul piano culturale, si è attivata una spinta alla conformizzazione sociale e alla delazione; sul piano economico, si sono discriminati i lavoratori e imposti obblighi arbitrari, producendo la perdita del reddito. Si sono prodotti danni sanitari, psicologici e traumatici e tutt’oggi ci sono costi persistenti. E che dire dell’impatto psicologico sulle giovani generazioni? Preadolescenti e adolescenti, costretti a lockdown, distanza, distanziamenti e isolamenti, con l’uso della pandemia come tassa obbligata di depressione, ansia, insonnia, isolamento, suicidio e abbandono scolastico. Gli psicologi che lavorano con loro confermano: il sistema di supporto psicologico è già collassato». E anche chi non ha avuto traumi, dice che qualcosa è cambiato. «Tutti, anche chi è stato meno coinvolto, ha visto mutare radicalmente l’ambiente, l’aria che si respira. Una fetta della popolazione ha smesso di avere fiducia nelle istituzioni, nei media, nella giustizia, nella scienza. È emerso un problema di controllo capillare dell’informazione. Una delle cose emblematiche di quell’evento, rimossa e non discussa, è proprio l’uso sistematico del “fact checking” come dispositivo di manipolazione». Le parole della scienza. «Sì. E anche l’uso propagandistico della “scienza”, evocata come “autorità indiscutibile”, che però è stata contraddetta sistematicamente dai fatti. La gestione della pandemia è stata una guerra psicologica in piena regola. E ora? Ora, secondo Zhok, «è da lì (da quella data) che il sistema occidentale non riesce più a tornare a una dimensione ordinaria». La militarizzazione è un’eredità della pandemia? «In Germania alcuni documenti ufficiali hanno reso noto che gli strumenti di controllo della pandemia erano già stati predisposti nel 2012: test di simulazione, documenti e testimonianze confermano la presenza di esperti militari e rappresentanti della Nato nei comitati scientifici, giustificata dalla possibilità di un attacco batteriologico. Indipendentemente da dove il virus che oggi sembri accreditato essere artificiale – ciò che accaduto è stato un cambiamento di paradigma politico». A proposito di lockdown, Neil Ferguson ed epidemiologi britannici ebbero a dire: “la Cina è un regime comunista e parlò di uno. Non riusciremmo a farlo in Europa, ah, abbiamo provato. E poi l’Italia lo ha fatto. E si è messo così come potevano farlo». Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale le società occidentali sono state sottoposte a meccanismi di sorveglianza e controllo degni di uno stato totalitario. Una trasformazione è stata gestita con una violenza senza precedenti. L’intimidazione è stata massiccia, sostenuta da organismi sanitari, ministri, talk show, stampa e riviste scientifiche». E chi ha provato a opporsi? «È stato deriso, criminalizzato, censurato. I media, le piattaforme, i social hanno selezionato sistematicamente le fonti e le opinioni da pubblicare. L’informazione è stata appaltata a “verificatori indipendenti”, che nel 90% dei casi hanno agito come censori. Il dissenso è diventato un reato». Cosa significa oggi? «Che non si tratta solo di una parentesi. Il problema è che questo esperimento autoritario rischia di essere solo agli inizi. Oggi abbiamo ancora stati di emergenza prorogati in molti Paesi occidentali. E resta la tendenza a criminalizzare il dissenso: ancora oggi in Germania le manifestazioni vengono vietate, in Italia molti professionisti sono stati sospesi o radiati, i media censurano posizioni “controverse”, i social censurano voci dissonanti. La democrazia occidentale non si è ripresa».
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  • APPLAUSI A SCENA APERTA!

    -Lettera aperta a Mattarella del Prof. Avv. Augusto Sinagra :-

    “Egregio Signore, per lungo tempo abbiamo assistito a sue firme di convalida di decreti-legge o di promulgazione di leggi di dubbia costituzionalità a parere di molti. Prescindo dalle sue conoscenze del diritto costituzionale ma molti hanno pure nutrito il dubbio in ordine alla sua consapevolezza.
    Ora accade che dopo la gravità delle sue dichiarazioni a Mar§iglia lei, pensando di giustificarsi, ha aggravato la situazione affermando a Cettigne (Montenegro) che la Russia deve rispettare la Carta dell’ONU e astenersi per il futuro dall’aggredire altri Stati.
    Premesso che la Russia storicamente non ha mai aggredito nessuno e, viceversa, è stata sempre aggredita (anche dall’Italia nel 1941) e premesso anche che la veste da “vecchio saggio” non le si addice quanto alla saggezza, le ricordo che, secondo la Costituzione, non appartiene alle competenze del Capo dello Stato la gestione o l’orientamento della politica estera della Nazione, che è prerogativa del governo e del parlamento.
    Conseguentemente si potrebbe opportunamente riflettere sulla possibilità che la sua condotta possa configurare, sul piano tecnico- giuridico, l’ipotesi dell’”attentato alla Costituzione della Repubblica” che, in caso di stato di messa di accusa, comporterebbe il giudizio dinanzi alla Corte costituzionale.
    Tuttavia, al di là di ogni considerazione tecnico-giuridica, resta il giudizio politico e storico che graverà sulla sua persona. Nel merito lei dovrebbe ben sapere che il diritto internazionale conosce l’Istituto della “legittima difesa preventiva”. Come pure dovrebbe sapere che proprio la Carta dell’ONU da lei evocata consente il legittimo intervento armato di uno Stato contro altro Stato se ciò appare veramente finalizzato a porre fine ad una violazione sistematica e massiccia dei diritti umani fondamentali. A cominciare dal diritto alla vita.
    È esattamente ciò che è accaduto nel Donbass, in Ucraina, dal 2014 e fino all’intervento militare russo del 2022. Le sue improvvide dichiarazioni espongono a serio pericolo gli interessi della Nazione e i suoi cittadini. Le sue dichiarazioni sembrano difendere gli interessi dell’Unione europea più rivolta verso un’opzione militare che di pace; una Unione europea ormai in stato di putrescenza morale, politica ed economica, come ben detto dal Vicepresidente USA Vance che questa Unione europea ha “schiaffeggiato” quasi con brutalità in occasione del Vertice di Monaco sulla sicurezza.
    Ricordo inoltre che lei era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa nel governo D’Alema quando l’Italia intraprese un’azione di aggressione bellica sotto comando USA senza alcuna autorizzazione dell’ONU e senza neanche una deliberazione della stessa NATO; aggressione bellica che vide pesanti bombardamenti della Serbia (nostra storica amica) e della sua capitale Belgrado.
    E ciò con buona pace dell’art. 11 della Costituzione che consente soltanto la guerra difensiva.
    Dunque, egregio Signore, non crede che il suo non richiesto ammonimento alla Russia in Montenegro debba essere rivolto ad altri Stati, a cominciare dalla stessa Italia?
    Da ultimo, registro che proprio oggi, con fasti e onori lei ha ricevuto il Signor Isaak Herzog Presidente dello Stato di Israele che ad oggi ha disatteso ben 73 Risoluzioni dell’ONU e che si è consegnato al vituperio delle genti per quel che ha fatto e continua a fare nel preordinato e continuato sterminio del Popolo palestinese.
    Lei non ha nulla da dire allo Stato di Israele in tema di rispetto dello Statuto delle Nazioni Unite?
    Ancora la invito calorosamente a presentare sue pubbliche scuse al Presidente e al Popolo russo.”
    Prof. Avv. Augusto Sinagra. Già Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Direttore della Rivista della Cooperazione giuridica internazionale (fascia A) ed avvocato del Foro di Roma)"

    Source: https://italiaveranews.it/2025/03/01/lettera-aperta-a-mattarella-del-prof-avv-augusto-sinagra/
    APPLAUSI A SCENA APERTA! -Lettera aperta a Mattarella del Prof. Avv. Augusto Sinagra :- “Egregio Signore, per lungo tempo abbiamo assistito a sue firme di convalida di decreti-legge o di promulgazione di leggi di dubbia costituzionalità a parere di molti. Prescindo dalle sue conoscenze del diritto costituzionale ma molti hanno pure nutrito il dubbio in ordine alla sua consapevolezza. Ora accade che dopo la gravità delle sue dichiarazioni a Mar§iglia lei, pensando di giustificarsi, ha aggravato la situazione affermando a Cettigne (Montenegro) che la Russia deve rispettare la Carta dell’ONU e astenersi per il futuro dall’aggredire altri Stati. Premesso che la Russia storicamente non ha mai aggredito nessuno e, viceversa, è stata sempre aggredita (anche dall’Italia nel 1941) e premesso anche che la veste da “vecchio saggio” non le si addice quanto alla saggezza, le ricordo che, secondo la Costituzione, non appartiene alle competenze del Capo dello Stato la gestione o l’orientamento della politica estera della Nazione, che è prerogativa del governo e del parlamento. Conseguentemente si potrebbe opportunamente riflettere sulla possibilità che la sua condotta possa configurare, sul piano tecnico- giuridico, l’ipotesi dell’”attentato alla Costituzione della Repubblica” che, in caso di stato di messa di accusa, comporterebbe il giudizio dinanzi alla Corte costituzionale. Tuttavia, al di là di ogni considerazione tecnico-giuridica, resta il giudizio politico e storico che graverà sulla sua persona. Nel merito lei dovrebbe ben sapere che il diritto internazionale conosce l’Istituto della “legittima difesa preventiva”. Come pure dovrebbe sapere che proprio la Carta dell’ONU da lei evocata consente il legittimo intervento armato di uno Stato contro altro Stato se ciò appare veramente finalizzato a porre fine ad una violazione sistematica e massiccia dei diritti umani fondamentali. A cominciare dal diritto alla vita. È esattamente ciò che è accaduto nel Donbass, in Ucraina, dal 2014 e fino all’intervento militare russo del 2022. Le sue improvvide dichiarazioni espongono a serio pericolo gli interessi della Nazione e i suoi cittadini. Le sue dichiarazioni sembrano difendere gli interessi dell’Unione europea più rivolta verso un’opzione militare che di pace; una Unione europea ormai in stato di putrescenza morale, politica ed economica, come ben detto dal Vicepresidente USA Vance che questa Unione europea ha “schiaffeggiato” quasi con brutalità in occasione del Vertice di Monaco sulla sicurezza. Ricordo inoltre che lei era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa nel governo D’Alema quando l’Italia intraprese un’azione di aggressione bellica sotto comando USA senza alcuna autorizzazione dell’ONU e senza neanche una deliberazione della stessa NATO; aggressione bellica che vide pesanti bombardamenti della Serbia (nostra storica amica) e della sua capitale Belgrado. E ciò con buona pace dell’art. 11 della Costituzione che consente soltanto la guerra difensiva. Dunque, egregio Signore, non crede che il suo non richiesto ammonimento alla Russia in Montenegro debba essere rivolto ad altri Stati, a cominciare dalla stessa Italia? Da ultimo, registro che proprio oggi, con fasti e onori lei ha ricevuto il Signor Isaak Herzog Presidente dello Stato di Israele che ad oggi ha disatteso ben 73 Risoluzioni dell’ONU e che si è consegnato al vituperio delle genti per quel che ha fatto e continua a fare nel preordinato e continuato sterminio del Popolo palestinese. Lei non ha nulla da dire allo Stato di Israele in tema di rispetto dello Statuto delle Nazioni Unite? Ancora la invito calorosamente a presentare sue pubbliche scuse al Presidente e al Popolo russo.” Prof. Avv. Augusto Sinagra. Già Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Direttore della Rivista della Cooperazione giuridica internazionale (fascia A) ed avvocato del Foro di Roma)" Source: https://italiaveranews.it/2025/03/01/lettera-aperta-a-mattarella-del-prof-avv-augusto-sinagra/
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  • QUESTO SIGNIFICA PARLAR CHIARO!

    Il vice primo ministro serbo Aleksandar Vulin ha dichiarato a RIA Novosti che l'UE ha deciso di imporre sanzioni nei suoi confronti, vietandogli l'ingresso nei Paesi dell'Unione. Mercoledì scorso Vulin aveva dichiarato al Parlamento europeo che la Serbia non entrerà mai in guerra con la Russia in cambio dell'adesione all'UE. Ha detto che la Serbia per 20 anni ha soddisfatto “ogni desiderio e richiesta” dell'UE, ma gli è stato detto che il blocco ammetterà l'Ucraina e la Moldavia come prossimi membri, anche se non hanno ancora soddisfatto una sola condizione per entrare.

    Vulin aveva anche respinto la richiesta di imporre sanzioni alla Russia. La Serbia non “non scenderà così in basso da imporre sanzioni alla Russia a causa di un conflitto che si sarebbe potuto evitare se solo aveste rispettato gli accordi di Minsk”.

    Ha inoltre dichiarato alla TASS che Bruxelles ha elaborato un piano per rovesciare il presidente serbo Aleksandar Vucic con il sostegno dei servizi segreti occidentali.
    @LauraRuHK

    THIS IS CLEAR!

    Serbian Deputy Prime Minister Aleksandar Vulin told RIA Novosti that the EU has decided to impose sanctions on him, banning him from entering the EU. Vulin told the European Parliament on Wednesday that Serbia would never go to war with Russia in exchange for EU membership. He said that Serbia had fulfilled “every wish and request” of the EU for 20 years, but was told that the bloc would admit Ukraine and Moldova as future members, even though they had not yet met a single condition for membership.

    Vulin also rejected the call to impose sanctions on Russia. Serbia “will not stoop so low as to impose sanctions on Russia because of a conflict that could have been avoided if only you had respected the Minsk agreements.”

    He also told TASS that Brussels had drawn up a plan to overthrow Serbian President Aleksandar Vucic with the support of Western intelligence services.
    @LauraRuHK

    Fonte: https://t.me/fdonato/1684
    QUESTO SIGNIFICA PARLAR CHIARO! Il vice primo ministro serbo Aleksandar Vulin ha dichiarato a RIA Novosti che l'UE ha deciso di imporre sanzioni nei suoi confronti, vietandogli l'ingresso nei Paesi dell'Unione. Mercoledì scorso Vulin aveva dichiarato al Parlamento europeo che la Serbia non entrerà mai in guerra con la Russia in cambio dell'adesione all'UE. Ha detto che la Serbia per 20 anni ha soddisfatto “ogni desiderio e richiesta” dell'UE, ma gli è stato detto che il blocco ammetterà l'Ucraina e la Moldavia come prossimi membri, anche se non hanno ancora soddisfatto una sola condizione per entrare. Vulin aveva anche respinto la richiesta di imporre sanzioni alla Russia. La Serbia non “non scenderà così in basso da imporre sanzioni alla Russia a causa di un conflitto che si sarebbe potuto evitare se solo aveste rispettato gli accordi di Minsk”. Ha inoltre dichiarato alla TASS che Bruxelles ha elaborato un piano per rovesciare il presidente serbo Aleksandar Vucic con il sostegno dei servizi segreti occidentali. @LauraRuHK THIS IS CLEAR! Serbian Deputy Prime Minister Aleksandar Vulin told RIA Novosti that the EU has decided to impose sanctions on him, banning him from entering the EU. Vulin told the European Parliament on Wednesday that Serbia would never go to war with Russia in exchange for EU membership. He said that Serbia had fulfilled “every wish and request” of the EU for 20 years, but was told that the bloc would admit Ukraine and Moldova as future members, even though they had not yet met a single condition for membership. Vulin also rejected the call to impose sanctions on Russia. Serbia “will not stoop so low as to impose sanctions on Russia because of a conflict that could have been avoided if only you had respected the Minsk agreements.” He also told TASS that Brussels had drawn up a plan to overthrow Serbian President Aleksandar Vucic with the support of Western intelligence services. @LauraRuHK Fonte: https://t.me/fdonato/1684
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  • CONDIVIDO IN TOTO

    È ORA DI SCIOGLIERE LA COMMISSIONE EUROPEA

    L'eurodeputato Harald Vilimsky dice la verità:

    "Rifiutiamo questa commissione... è a favore delle migrazioni di massa, della privazione della libertà, del bellicismo, della deindustrializzazione e del declino dell'Europa."

    L'Europa non ha bisogno della Commissione Europea.
    Si tratta di un ostacolo burocratico non eletto: un'élite tecnocratica che si oppone alla volontà del popolo.

    LA DEMOCRAZIA NON HA BISOGNO DI URSULA VON DER LEYEN — LA DEMOCRAZIA HA BISOGNO DELLA LIBERTÀ.

    COSA SIGNIFICA:

    Migrazioni di massa progettate da funzionari non eletti.
    Libertà sacrificata in nome del controllo e della conformità.
    L’industria europea è stata sventrata per scelta, non per caso.

    Il Parlamento europeo deve essere al servizio dei cittadini, non sottomettersi ai burocrati.
    È tempo di cacciare i tecnocrati, porre fine alla Commissione e riprendersi il futuro dell'Europa.

    L'EUROPA APPARTIENE ALLE SUE NAZIONI, NON AI GLOBALISTI NON ELETTI.

    AGREE TOTALLY

    IT'S TIME TO DISSOLVE THE EUROPEAN COMMISSION

    MEP Harald Vilimsky speaks the truth:

    "We reject this commission... it is in favor of mass migration, deprivation of liberty, warmongering, deindustrialization and the decline of Europe."

    Europe does not need the European Commission.
    It is an unelected bureaucratic obstacle: a technocratic elite that opposes the will of the people.

    DEMOCRACY DOES NOT NEED URSULA VON DER LEYEN — DEMOCRACY NEEDS FREEDOM.

    WHAT IT MEANS:

    Mass migrations engineered by unelected officials.
    Freedom sacrificed in the name of control and compliance.
    European industry has been gutted by choice, not by accident.

    The European Parliament must serve the citizens, not submit to bureaucrats.
    It is time to kick out the technocrats, end the Commission and take back Europe's future.

    EUROPE BELONGS TO ITS NATIONS, NOT TO UNELECTED GLOBALISTS.

    Source:
    https://x.com/OrtigiaP/status/1917125441862635740?t=CqPq-HrgbJ5qF_B1pjmgrg&s=19
    CONDIVIDO IN TOTO È ORA DI SCIOGLIERE LA COMMISSIONE EUROPEA L'eurodeputato Harald Vilimsky dice la verità: "Rifiutiamo questa commissione... è a favore delle migrazioni di massa, della privazione della libertà, del bellicismo, della deindustrializzazione e del declino dell'Europa." L'Europa non ha bisogno della Commissione Europea. Si tratta di un ostacolo burocratico non eletto: un'élite tecnocratica che si oppone alla volontà del popolo. LA DEMOCRAZIA NON HA BISOGNO DI URSULA VON DER LEYEN — LA DEMOCRAZIA HA BISOGNO DELLA LIBERTÀ. COSA SIGNIFICA: Migrazioni di massa progettate da funzionari non eletti. Libertà sacrificata in nome del controllo e della conformità. L’industria europea è stata sventrata per scelta, non per caso. Il Parlamento europeo deve essere al servizio dei cittadini, non sottomettersi ai burocrati. È tempo di cacciare i tecnocrati, porre fine alla Commissione e riprendersi il futuro dell'Europa. L'EUROPA APPARTIENE ALLE SUE NAZIONI, NON AI GLOBALISTI NON ELETTI. AGREE TOTALLY IT'S TIME TO DISSOLVE THE EUROPEAN COMMISSION MEP Harald Vilimsky speaks the truth: "We reject this commission... it is in favor of mass migration, deprivation of liberty, warmongering, deindustrialization and the decline of Europe." Europe does not need the European Commission. It is an unelected bureaucratic obstacle: a technocratic elite that opposes the will of the people. DEMOCRACY DOES NOT NEED URSULA VON DER LEYEN — DEMOCRACY NEEDS FREEDOM. WHAT IT MEANS: Mass migrations engineered by unelected officials. Freedom sacrificed in the name of control and compliance. European industry has been gutted by choice, not by accident. The European Parliament must serve the citizens, not submit to bureaucrats. It is time to kick out the technocrats, end the Commission and take back Europe's future. EUROPE BELONGS TO ITS NATIONS, NOT TO UNELECTED GLOBALISTS. Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1917125441862635740?t=CqPq-HrgbJ5qF_B1pjmgrg&s=19
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  • Ursula Von der Leyen si è posta sopra il Parlamento Europeo e la legge, dovrebbe essere immediatamente destituita. #UE #dittatura

    Source:
    https://x.com/DottFrasier/status/1915504666902773860?t=hXI-7A54jvK_ipYoyPcQ5w&s=19
    Ursula Von der Leyen si è posta sopra il Parlamento Europeo e la legge, dovrebbe essere immediatamente destituita. #UE #dittatura Source: https://x.com/DottFrasier/status/1915504666902773860?t=hXI-7A54jvK_ipYoyPcQ5w&s=19
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  • Ogni tanto qualche bella notizia ma non succederà un bel ***** come al solito!!!
    "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano
    L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/scavalcare-parlamento-ue-illegittimo-von-der-leyen-riarmo/7962453/
    Ogni tanto qualche bella notizia ma non succederà un bel cazzo come al solito!!!😬 "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/scavalcare-parlamento-ue-illegittimo-von-der-leyen-riarmo/7962453/
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    "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano
    L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico
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  • MEGA SCOOP

    Avvocato invia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Parlamento italiano, ai cittadini italiani e alle istituzioni europee e internazionali competenti una DENUNCIA che ha per Oggetto: Grave violazione dei principi fondativi dell’Unione Europea – Richiesta di uscita immediata dell’Italia dall’UE ai sensi della clausola di recesso (art. 50 TUE).

    Il Parlamento europeo ha approvato, il 2 aprile 2025, la risoluzione P10_TA(2025)0058, che tratta l’attuazione della politica di sicurezza e difesa comune.

    Motivazioni della contestazione:

    1) Violazione dell’art. 11 della Costituzione italiana: l’Italia ripudia la guerra e rifiuta la militarizzazione della società.

    2) Violazione dell’art. 4.2 del Trattato sull’Unione Europea: la difesa nazionale è competenza esclusiva degli Stati, non può essere influenzata o indirizzata da Bruxelles.

    3) Tradimento dello spirito originario dell’Unione Europea: nata per la pace, oggi si orienta verso il riarmo e la preparazione militare.

    4) Manipolazione dell’educazione pubblica: è pericoloso formare “cittadini soldato” invece di cittadini consapevoli, democratici e pacifici.

    AZIONI EFFETTUATE:

    1) Depositato ricorso formale contro l’art. 164. 2) Attivata la procedura di petizione al Parlamento europeo.

    PROSSIME AZIONI:

    1) Esposto politico contro i parlamentari europei italiani che hanno votato a favore della risoluzione.

    2) In preparazione azione alla Corte di Giustizia UE e alla Corte EDU.

    3) Attivazione della procedura ex art. 50 TUE per recesso dall’Unione Europea, in caso di persistente incompatibilità tra le politiche UE e la Costituzione italiana.

    👇🏻👇🏻👇🏻

    https://x.com/itsmeback_/status/1911685761939788184?t=p4Zo7Uj2hhY9lJ0FFyffLQ&s=19
    MEGA SCOOP 💣💥 Avvocato invia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Parlamento italiano, ai cittadini italiani e alle istituzioni europee e internazionali competenti una DENUNCIA che ha per Oggetto: Grave violazione dei principi fondativi dell’Unione Europea – Richiesta di uscita immediata dell’Italia dall’UE ai sensi della clausola di recesso (art. 50 TUE). Il Parlamento europeo ha approvato, il 2 aprile 2025, la risoluzione P10_TA(2025)0058, che tratta l’attuazione della politica di sicurezza e difesa comune. Motivazioni della contestazione: 1) Violazione dell’art. 11 della Costituzione italiana: l’Italia ripudia la guerra e rifiuta la militarizzazione della società. 2) Violazione dell’art. 4.2 del Trattato sull’Unione Europea: la difesa nazionale è competenza esclusiva degli Stati, non può essere influenzata o indirizzata da Bruxelles. 3) Tradimento dello spirito originario dell’Unione Europea: nata per la pace, oggi si orienta verso il riarmo e la preparazione militare. 4) Manipolazione dell’educazione pubblica: è pericoloso formare “cittadini soldato” invece di cittadini consapevoli, democratici e pacifici. AZIONI EFFETTUATE: 1) Depositato ricorso formale contro l’art. 164. 2) Attivata la procedura di petizione al Parlamento europeo. PROSSIME AZIONI: 1) Esposto politico contro i parlamentari europei italiani che hanno votato a favore della risoluzione. 2) In preparazione azione alla Corte di Giustizia UE e alla Corte EDU. 3) Attivazione della procedura ex art. 50 TUE per recesso dall’Unione Europea, in caso di persistente incompatibilità tra le politiche UE e la Costituzione italiana. 👇🏻👇🏻👇🏻 https://x.com/itsmeback_/status/1911685761939788184?t=p4Zo7Uj2hhY9lJ0FFyffLQ&s=19
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  • Nel suo discorso al parlamento italiano, re Carlo III ha parlato del cambiamento climatico. Poco prima aveva fatto arrivare la sua Bentley in aereo e aveva percorso le strade di Roma preceduto da un corteo di auto e una staffetta di motociclisti.
    Tu però devi andare a piedi.

    Source: https://x.com/SimoPillon/status/1911296875296141734?t=eCOzWhz7G9BvXTZUoxvS7w&s=19
    Nel suo discorso al parlamento italiano, re Carlo III ha parlato del cambiamento climatico. Poco prima aveva fatto arrivare la sua Bentley in aereo e aveva percorso le strade di Roma preceduto da un corteo di auto e una staffetta di motociclisti. Tu però devi andare a piedi. Source: https://x.com/SimoPillon/status/1911296875296141734?t=eCOzWhz7G9BvXTZUoxvS7w&s=19
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  • AGGIORNAMENTO 🫵

    Studenti 🫡

    “Gli studenti serbi sono partiti dopo la pausa in Ungheria.
    Poco lontano i studenti danesi sono in viaggio.
    E oggi arriva la notizia dei polacchi, romeni, cechi, tedeschi.
    Tutti in bici , tutti studenti.
    Dove vanno?
    STRASBURGO PARLAMENTO EUROPEO”

    UPDATE 🫵

    Students 🫡

    “The Serbian students left after the break in Hungary.
    Not far away the Danish students are traveling.
    And today comes the news of the Poles, Romanians, Czechs, Germans.
    All on bikes , all students.
    Where are they going?
    STRASBOURG EUROPEAN PARLIAMENT”


    Source:

    https://x.com/dessere88fenice/status/1908966016790454622?t=AOUIg1I4Hmig5FUlJ2PlgA&s=19
    AGGIORNAMENTO 🫵 Studenti 🔥🫡 “Gli studenti serbi sono partiti dopo la pausa in Ungheria. Poco lontano i studenti danesi sono in viaggio. E oggi arriva la notizia dei polacchi, romeni, cechi, tedeschi. Tutti in bici 🚲, tutti studenti. Dove vanno? STRASBURGO PARLAMENTO EUROPEO” UPDATE 🫵 Students 🔥🫡 “The Serbian students left after the break in Hungary. Not far away the Danish students are traveling. And today comes the news of the Poles, Romanians, Czechs, Germans. All on bikes 🚲, all students. Where are they going? STRASBOURG EUROPEAN PARLIAMENT” Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1908966016790454622?t=AOUIg1I4Hmig5FUlJ2PlgA&s=19
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  • Oggi al Parlamento Europeo si sono tenuti due voti cruciali.

    Il primo riguarda il budget per il 2026, che continua a seguire ciecamente l’agenda del Green Deal, nonostante i devastanti effetti dell’ideologia verde sull’industria e sull’economia europea.

    Il secondo è sulla modifica dei documenti d’identità e dei permessi di soggiorno nell’UE. Con il voto favorevole anche del PPE, è passata la proposta che sostituisce la dicitura “sesso” con “genere”, permettendo a chiunque di dichiarare liberamente la propria identità in base alla propria percezione.

    Questo varrà anche per i permessi di soggiorno degli immigrati, aumentando il rischio per la sicurezza del continente: chiunque potrà identificarsi come uomo, donna o come altro altro con una semplice "X", rendendo ancora più difficile l’individuazione di minacce e terroristi.

    L’Europa di oggi è ostaggio di ideologie pericolose, dal fanatismo green al dogma woke. Serve un cambiamento radicale per garantire ai nostri figli un futuro prospero e sicuro.

    Source: https://x.com/isatovaglieri/status/1907410069781680181?t=1p8gUohcDb0iWA8HWDvM8w&s=19
    Oggi al Parlamento Europeo si sono tenuti due voti cruciali. Il primo riguarda il budget per il 2026, che continua a seguire ciecamente l’agenda del Green Deal, nonostante i devastanti effetti dell’ideologia verde sull’industria e sull’economia europea. Il secondo è sulla modifica dei documenti d’identità e dei permessi di soggiorno nell’UE. Con il voto favorevole anche del PPE, è passata la proposta che sostituisce la dicitura “sesso” con “genere”, permettendo a chiunque di dichiarare liberamente la propria identità in base alla propria percezione. Questo varrà anche per i permessi di soggiorno degli immigrati, aumentando il rischio per la sicurezza del continente: chiunque potrà identificarsi come uomo, donna o come altro altro con una semplice "X", rendendo ancora più difficile l’individuazione di minacce e terroristi. L’Europa di oggi è ostaggio di ideologie pericolose, dal fanatismo green al dogma woke. Serve un cambiamento radicale per garantire ai nostri figli un futuro prospero e sicuro. Source: https://x.com/isatovaglieri/status/1907410069781680181?t=1p8gUohcDb0iWA8HWDvM8w&s=19
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