• BOMBA: Un cecchino esploratore dei Marine analizza 4 angolazioni del filmato dell'assassinio di Charlie Kirk — IL LAMPO DI MUZZUOLA DIMOSTRA CHE LA STORIA DELL'FBI È UNA BUGIA! Lo sparo è partito dal POSTERIORE DESTRO, NON DAL TETTO ANTERIORE!

    "Sono sbalordito: questo video di un ex cecchino esploratore dei Marines con 5 anni di esperienza e un background nell'insegnamento della balistica analizza lo scioccante assassinio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto l'11 settembre 2025 durante un evento universitario dello Utah. Parte da zero, senza dare nulla per scontato dall'FBI, che a suo dire mente sistematicamente, e si concentra esclusivamente sulla balistica, ripresa da più telecamere.

    Cosa c'è nel video (scomposizione dettagliata):

    • Traccia quattro angolazioni di ripresa attorno a Kirk, mostrando la scia del proiettile visibile nei fotogrammi della telecamera 1, dimostrando la traiettoria da dietro e da destra, non dal tetto anteriore dove i funzionari affermano che si trovava il tiratore.

    • Smentisce le affermazioni sull'armatura: ciò che sembra un colpo all'armatura è in realtà l'auricolare e il cavo del microfono di Kirk che reagiscono all'onda d'urto, come dimostrato dalla sua stessa configurazione simile; ferita d'ingresso in basso sul lato destro, uscita sul collo sinistro, che ha causato sangue immediato e nessun rigonfiamento dell'armatura.

    • Assolve il "tizio dal cappello bianco" (Frank Turek, autore di apologetica): il riflesso del telefono non è un proiettile, ma un mirino laser a infrarossi di livello militare (portata 850 nm) del vero tiratore, visibile solo dalla telecamera, non a occhio nudo; il puntino si sposta sullo schermo del telefono, poi Kirk viene colpito una frazione di secondo dopo.

    • Individua il lampo di volata sullo sfondo: punto bianco a fotogramma singolo in alto a sinistra del filmato, cronometrato 8-10 fotogrammi prima dell'impatto, che suggerisce una scia di vapore e conferma la posizione alternativa del tiratore per un proiettile di calibro più piccolo (probabilmente 9 mm o 5,56, non 30-06).

    • Spiega la balistica delle ferite: una cavità temporanea causata da un colpo alla base dell'orecchio/mascella tira il cordone ombelicale e fa girare l'auricolare; la ferita d'uscita fa sgorgare sangue sulla maglietta all'istante, in modo non coerente con l'entrata; probabile morte istantanea tramite la base della spina dorsale/cervello, non perdita di sangue.

    Che questo cambi tutto o susciti ulteriori interrogativi, è un film imperdibile per chiunque dubiti della versione ufficiale del tiratore solitario in questo omicidio politicamente intriso di tensione. Cliccate su play, analizzate voi stessi e condividete per svelare la verità!

    Riprese a: Outside the Overton e Israeli News in diretta su Youtube.

    BOMBSHELL: Marine Scout Sniper Analyzes Four Angles of Charlie Kirk Assassination Footage — MUZZUOLA'S FLASH PROVES FBI STORY A LIE! Shot Came from the RIGHT REAR, NOT THE FRONT ROOF!

    "I'm amazed: this video, by a former Marine scout sniper with five years of experience and a background in teaching ballistics, analyzes the shocking assassination of conservative activist Charlie Kirk, which occurred on September 11, 2025, during a Utah university event. It starts from scratch, taking nothing for granted from the FBI, which it claims systematically lies, and focuses exclusively on ballistics, captured by multiple cameras.

    What's in the video (detailed breakdown):

    • It traces four camera angles around Kirk, showing the bullet trail visible in the frames of camera 1, demonstrating the trajectory from behind and to the right, not from the front roof where officials say the shooter was located.

    • It debunks the armor claims: what appears to be a hit to the armor is actually Kirk's headset and microphone cable reacting to the blast wave, as demonstrated by his own similar configuration; entry wound low on the side right, exit on the left neck, causing immediate bleeding and no swelling of the armor.

    • Exonerates the "white hat guy" (Frank Turek, apologetics author): the phone's reflection is not a bullet, but a military-grade infrared laser sight (850 nm range) of the real shooter, visible only to the camera, not to the naked eye; the dot moves across the phone screen, then Kirk is hit a fraction of a second later.

    • Locates the muzzle flash in the background: a single-frame white dot in the upper left of the footage, timed 8-10 frames before impact, suggesting a vapor trail and confirming the shooter's alternate position for a smaller-caliber bullet (probably 9 mm or 5.56, not .30-06).

    • Explains the ballistics of the wounds: a temporary cavity caused by a shot to the base of the ear/jaw pulls the umbilical cord and rotates the earpiece; the exit wound makes Blood spurting onto the shirt instantly, inconsistent with entry; likely instant death via the base of the spine/brain, not blood loss.

    Whether this changes everything or raises further questions, this is a must-see for anyone who doubts the official lone shooter narrative in this politically charged murder. Click play, analyze for yourself, and share to reveal the truth!

    Following: Outside the Overton and Israeli News live on YouTube.

    Source: https://x.com/i/status/1968645577945620533
    🚨 BOMBA: Un cecchino esploratore dei Marine analizza 4 angolazioni del filmato dell'assassinio di Charlie Kirk — IL LAMPO DI MUZZUOLA DIMOSTRA CHE LA STORIA DELL'FBI È UNA BUGIA! Lo sparo è partito dal POSTERIORE DESTRO, NON DAL TETTO ANTERIORE! 😱 "Sono sbalordito: questo video di un ex cecchino esploratore dei Marines con 5 anni di esperienza e un background nell'insegnamento della balistica analizza lo scioccante assassinio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto l'11 settembre 2025 durante un evento universitario dello Utah. Parte da zero, senza dare nulla per scontato dall'FBI, che a suo dire mente sistematicamente, e si concentra esclusivamente sulla balistica, ripresa da più telecamere. Cosa c'è nel video (scomposizione dettagliata): • Traccia quattro angolazioni di ripresa attorno a Kirk, mostrando la scia del proiettile visibile nei fotogrammi della telecamera 1, dimostrando la traiettoria da dietro e da destra, non dal tetto anteriore dove i funzionari affermano che si trovava il tiratore. • Smentisce le affermazioni sull'armatura: ciò che sembra un colpo all'armatura è in realtà l'auricolare e il cavo del microfono di Kirk che reagiscono all'onda d'urto, come dimostrato dalla sua stessa configurazione simile; ferita d'ingresso in basso sul lato destro, uscita sul collo sinistro, che ha causato sangue immediato e nessun rigonfiamento dell'armatura. • Assolve il "tizio dal cappello bianco" (Frank Turek, autore di apologetica): il riflesso del telefono non è un proiettile, ma un mirino laser a infrarossi di livello militare (portata 850 nm) del vero tiratore, visibile solo dalla telecamera, non a occhio nudo; il puntino si sposta sullo schermo del telefono, poi Kirk viene colpito una frazione di secondo dopo. • Individua il lampo di volata sullo sfondo: punto bianco a fotogramma singolo in alto a sinistra del filmato, cronometrato 8-10 fotogrammi prima dell'impatto, che suggerisce una scia di vapore e conferma la posizione alternativa del tiratore per un proiettile di calibro più piccolo (probabilmente 9 mm o 5,56, non 30-06). • Spiega la balistica delle ferite: una cavità temporanea causata da un colpo alla base dell'orecchio/mascella tira il cordone ombelicale e fa girare l'auricolare; la ferita d'uscita fa sgorgare sangue sulla maglietta all'istante, in modo non coerente con l'entrata; probabile morte istantanea tramite la base della spina dorsale/cervello, non perdita di sangue. Che questo cambi tutto o susciti ulteriori interrogativi, è un film imperdibile per chiunque dubiti della versione ufficiale del tiratore solitario in questo omicidio politicamente intriso di tensione. Cliccate su play, analizzate voi stessi e condividete per svelare la verità! 👀🔁 Riprese a: Outside the Overton e Israeli News in diretta su Youtube. BOMBSHELL: Marine Scout Sniper Analyzes Four Angles of Charlie Kirk Assassination Footage — MUZZUOLA'S FLASH PROVES FBI STORY A LIE! Shot Came from the RIGHT REAR, NOT THE FRONT ROOF! 😱 "I'm amazed: this video, by a former Marine scout sniper with five years of experience and a background in teaching ballistics, analyzes the shocking assassination of conservative activist Charlie Kirk, which occurred on September 11, 2025, during a Utah university event. It starts from scratch, taking nothing for granted from the FBI, which it claims systematically lies, and focuses exclusively on ballistics, captured by multiple cameras. What's in the video (detailed breakdown): • It traces four camera angles around Kirk, showing the bullet trail visible in the frames of camera 1, demonstrating the trajectory from behind and to the right, not from the front roof where officials say the shooter was located. • It debunks the armor claims: what appears to be a hit to the armor is actually Kirk's headset and microphone cable reacting to the blast wave, as demonstrated by his own similar configuration; entry wound low on the side right, exit on the left neck, causing immediate bleeding and no swelling of the armor. • Exonerates the "white hat guy" (Frank Turek, apologetics author): the phone's reflection is not a bullet, but a military-grade infrared laser sight (850 nm range) of the real shooter, visible only to the camera, not to the naked eye; the dot moves across the phone screen, then Kirk is hit a fraction of a second later. • Locates the muzzle flash in the background: a single-frame white dot in the upper left of the footage, timed 8-10 frames before impact, suggesting a vapor trail and confirming the shooter's alternate position for a smaller-caliber bullet (probably 9 mm or 5.56, not .30-06). • Explains the ballistics of the wounds: a temporary cavity caused by a shot to the base of the ear/jaw pulls the umbilical cord and rotates the earpiece; the exit wound makes Blood spurting onto the shirt instantly, inconsistent with entry; likely instant death via the base of the spine/brain, not blood loss. Whether this changes everything or raises further questions, this is a must-see for anyone who doubts the official lone shooter narrative in this politically charged murder. Click play, analyze for yourself, and share to reveal the truth! 👀🔁 Following: Outside the Overton and Israeli News live on YouTube. Source: https://x.com/i/status/1968645577945620533
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  • Sanzioni a Israele??? RIDICOLE!
    L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse
    Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee...
    Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico.

    La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa.

    Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario.

    Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“.

    Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati.

    C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
    Sanzioni a Israele??? RIDICOLE! L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee... Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico. La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa. Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario. Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“. Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati. C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
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    Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee
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  • Richiami COVID: più ti dosi, più ti ammali. Lo ammette persino Nature

    Uno studio svizzero pubblicato su Nature sbriciola la favoletta della protezione mRNA: più richiami fai, più ti ammali. Non di strane patologie esotiche, ma delle stesse infezioni simil-influenzali che questi sieri dovevano “prevenire”. La medicina preventiva trasformata in abbonamento stagionale alla malattia.

    Su quasi 2.000 operatori sanitari monitorati nell’inverno 2023–2024, chi aveva fatto un richiamo presentava un 56% di probabilità in più di ammalarsi; con due richiami, il rischio saliva al 70%. Hanno passato i dati al setaccio per eliminare altre cause possibili e il risultato è rimasto lì, immobile: il booster è un boomerang.

    Eppure, i ricercatori - ligi al galateo accademico - non scrivono «abbiamo peggiorato la situazione», ma scelgono il più innocuo “solleva interrogativi sul miglior uso delle dosi di richiamo”. Traduzione: abbiamo fatto un disastro, ma non possiamo ammetterlo in chiaro.

    Non è nemmeno un fulmine a ciel sereno: già la Cleveland Clinic, nel 2022, aveva documentato che più vaccini mRNA ricevevi, più “COVID” prendevi (dove “COVID” significa nella pratica raffreddori, sintomi simil-influenzali o altre infezioni respiratorie). Ma l’elefante nella stanza è tabù, quindi si fa finta di non vederlo.

    Il confronto con l’antinfluenzale tradizionale è quasi imbarazzante: quello abbassa il rischio, l’mRNA lo alza, soprattutto se l’iniezione è recente. E nonostante questo, preparatevi: tra poche settimane i ministeri della Salute torneranno a intasare media e farmacie con l’ennesimo slogan “per la vostra sicurezza” - che, a conti fatti, sembra più un abbonamento alla prossima influenza.

    Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
    Richiami COVID: più ti dosi, più ti ammali. Lo ammette persino Nature Uno studio svizzero pubblicato su Nature sbriciola la favoletta della protezione mRNA: più richiami fai, più ti ammali. Non di strane patologie esotiche, ma delle stesse infezioni simil-influenzali che questi sieri dovevano “prevenire”. La medicina preventiva trasformata in abbonamento stagionale alla malattia. Su quasi 2.000 operatori sanitari monitorati nell’inverno 2023–2024, chi aveva fatto un richiamo presentava un 56% di probabilità in più di ammalarsi; con due richiami, il rischio saliva al 70%. Hanno passato i dati al setaccio per eliminare altre cause possibili e il risultato è rimasto lì, immobile: il booster è un boomerang. Eppure, i ricercatori - ligi al galateo accademico - non scrivono «abbiamo peggiorato la situazione», ma scelgono il più innocuo “solleva interrogativi sul miglior uso delle dosi di richiamo”. Traduzione: abbiamo fatto un disastro, ma non possiamo ammetterlo in chiaro. Non è nemmeno un fulmine a ciel sereno: già la Cleveland Clinic, nel 2022, aveva documentato che più vaccini mRNA ricevevi, più “COVID” prendevi (dove “COVID” significa nella pratica raffreddori, sintomi simil-influenzali o altre infezioni respiratorie). Ma l’elefante nella stanza è tabù, quindi si fa finta di non vederlo. Il confronto con l’antinfluenzale tradizionale è quasi imbarazzante: quello abbassa il rischio, l’mRNA lo alza, soprattutto se l’iniezione è recente. E nonostante questo, preparatevi: tra poche settimane i ministeri della Salute torneranno a intasare media e farmacie con l’ennesimo slogan “per la vostra sicurezza” - che, a conti fatti, sembra più un abbonamento alla prossima influenza. Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
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    Carmen Tortora
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  • ECCO I COSTI A LIVELLO UMANO dell'AI.
    Microsoft licenzia migliaia di persone mentre l'IA le fa risparmiare mezzo miliardo
    Microsoft ha annunciato risparmi per oltre 500 milioni di dollari grazie all'intelligenza artificiale, soprattutto nei call center. L'azienda ha gi? tagliato 15000 posti di lavoro quest'anno, sollevando interrogativi sull'impatto reale della tecnologia sul lavoro...
    https://www.hwupgrade.it/news/web/microsoft-licenzia-migliaia-di-persone-mentre-l-ia-le-fa-risparmiare-mezzo-miliardo_140897.html
    ECCO I COSTI A LIVELLO UMANO dell'AI. Microsoft licenzia migliaia di persone mentre l'IA le fa risparmiare mezzo miliardo Microsoft ha annunciato risparmi per oltre 500 milioni di dollari grazie all'intelligenza artificiale, soprattutto nei call center. L'azienda ha gi? tagliato 15000 posti di lavoro quest'anno, sollevando interrogativi sull'impatto reale della tecnologia sul lavoro... https://www.hwupgrade.it/news/web/microsoft-licenzia-migliaia-di-persone-mentre-l-ia-le-fa-risparmiare-mezzo-miliardo_140897.html
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    Microsoft licenzia migliaia di persone mentre l'IA le fa risparmiare mezzo miliardo
    Microsoft ha annunciato risparmi per oltre 500 milioni di dollari grazie all'intelligenza artificiale, soprattutto nei call center. L'azienda ha gi? tagliato 15000 posti di lavoro quest'anno, sollevando interrogativi sull'impatto reale della tecnologia sul lavoro umano.
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  • Microsoft non lo dice, ma Windows ha perso milioni di utenti: scomparsi 400 milioni di PC in circa 3 anni
    Nel 2022, Microsoft contava 1,4 miliardi di dispositivi Windows attivi. Oggi ne rivendica oltre un miliardo. Una differenza di 400 milioni che solleva interrogativi sul futuro del sistema operativo pi? diffuso al mondo, tra la fine del supporto a Windows 10, la crisi
    https://www.hwupgrade.it/news/sistemi-operativi/microsoft-non-lo-dice-ma-windows-ha-perso-milioni-di-utenti-scomparsi-400-milioni-di-pc-in-circa-3-anni_140416.html
    Microsoft non lo dice, ma Windows ha perso milioni di utenti: scomparsi 400 milioni di PC in circa 3 anni Nel 2022, Microsoft contava 1,4 miliardi di dispositivi Windows attivi. Oggi ne rivendica oltre un miliardo. Una differenza di 400 milioni che solleva interrogativi sul futuro del sistema operativo pi? diffuso al mondo, tra la fine del supporto a Windows 10, la crisi https://www.hwupgrade.it/news/sistemi-operativi/microsoft-non-lo-dice-ma-windows-ha-perso-milioni-di-utenti-scomparsi-400-milioni-di-pc-in-circa-3-anni_140416.html
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    Microsoft non lo dice, ma Windows ha perso milioni di utenti: scomparsi 400 milioni di PC in circa 3 anni
    Nel 2022, Microsoft contava 1,4 miliardi di dispositivi Windows attivi. Oggi ne rivendica oltre un miliardo. Una differenza di 400 milioni che solleva interrogativi sul futuro del sistema operativo pi? diffuso al mondo, tra la fine del supporto a Windows 10, la crisi del mercato consumer e la concorrenza del mobile.
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  • Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


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    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
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  • L'ADUNATA PER ENRICO GIANINI

    Sabato 8 marzo è stato annunciato un presidio di denuncia, PRESSO CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) LOCALITÀ GHISIOLA DALLE ORE 15 ALLE 19, PRESSO LA SEDE POLIMODULARE 'REMS' (ospedale psichiatrico giudiziario, luogo del suo ricovero) contro una vicenda dai contorni tutt'altro che chiari.
    La solidarietà nostra ai familiari di Enrico Giannini e l'invito alla una grande partecipazione per il ripristino dei suoi diritti:

    https://www.lidentitario.com/2025/03/05/il-caso-enrico-gianini-una-detenzione-che-solleva-interrogativi/
    L'ADUNATA PER ENRICO GIANINI Sabato 8 marzo è stato annunciato un presidio di denuncia, PRESSO CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) LOCALITÀ GHISIOLA DALLE ORE 15 ALLE 19, PRESSO LA SEDE POLIMODULARE 'REMS' (ospedale psichiatrico giudiziario, luogo del suo ricovero) contro una vicenda dai contorni tutt'altro che chiari. La solidarietà nostra ai familiari di Enrico Giannini e l'invito alla una grande partecipazione per il ripristino dei suoi diritti: https://www.lidentitario.com/2025/03/05/il-caso-enrico-gianini-una-detenzione-che-solleva-interrogativi/
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    Il caso Enrico Gianini: una detenzione che solleva interrogativi. La vicenda di Enrico Gianini, ex operatore aeroportuale di Malpensa
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  • È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese.
    Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la
    " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a.
    Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023..
    Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so.
    Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso.
    Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo?
    Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione?
    Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ?
    Lieta giornata

    It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory.
    If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a.
    But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023..
    Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know.
    However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize.
    One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article?
    Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution?
    Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions?
    Happy day
    È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese. Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a. Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023.. Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so. Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso. Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo? Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione? Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ? Lieta giornata It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory. If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a. But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023.. Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know. However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize. One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article? Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution? Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions? Happy day
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  • L'International Boxing Association (IBA) ritiene opportuno affrontare le recenti dichiarazioni dei media riguardanti gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif, in particolare per quanto riguarda la loro partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024.

    Desideriamo fare le seguenti osservazioni a riguardo:

    Il 24 marzo 2023, l'IBA ha squalificato gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif dagli IBA Women's World Boxing Championships di Nuova Delhi 2023. Questa squalifica è stata il risultato del loro mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile, come stabilito nei regolamenti IBA. Questa decisione, presa dopo un'attenta revisione, è stata estremamente importante e necessaria per mantenere il livello di correttezza e la massima integrità della competizione.

    Da notare che gli atleti non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono riservati. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambe le atlete non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari richiesti e sono state ritenute avere vantaggi competitivi rispetto alle altre atlete.

    La decisione presa dall'IBA il 24 marzo 2023 è stata successivamente ratificata dal Consiglio di amministrazione dell'IBA il 25 marzo 2023. Il verbale ufficiale di questa decisione è disponibile sul sito Web dell'IBA.

    La squalifica si basava su due test condotti su entrambe le atlete come segue:

    Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Istanbul 2022.
    Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Nuova Delhi 2023.

    Per chiarezza.

    Lin Yu-ting non ha presentato ricorso contro la decisione dell'IBA alla Corte arbitrale dello sport (CAS), rendendo così la decisione legalmente vincolante.
    Imane Khelif ha inizialmente presentato ricorso contro la decisione al CAS, ma ha ritirato il ricorso durante il processo, rendendo anche lei la decisione dell'IBA legalmente vincolante. I nostri comitati hanno esaminato e approvato rigorosamente la decisione presa durante i Campionati del mondo. Mentre l'IBA rimane impegnata a garantire l'equità competitiva in tutti i nostri eventi, esprimiamo preoccupazione per l'applicazione incoerente dei criteri di ammissibilità da parte di altre organizzazioni sportive, comprese quelle che supervisionano i Giochi olimpici. Le diverse normative del CIO su queste questioni, in cui l'IBA non è coinvolta, sollevano seri interrogativi sia sull'equità competitiva che sulla sicurezza degli atleti.

    Per chiarimenti sul motivo per cui il CIO consente agli atleti con vantaggi competitivi di competere nei propri eventi, invitiamo le parti interessate a cercare risposte direttamente dal CIO.

    Cordiali saluti,

    International Boxing Association

    https://www.iba.sport/news/statement-made-by-the-international-boxing-association-regarding-athletes-disqualifications-in-world-boxing-championships-2023/?fbclid=IwY2xjawEdSG1leHRuA2FlbQIxMQABHXEdVVSNEEor82OeysdLqhUb6xdtl24MOq34DfVJaWUKBGBTS5Hes7n5Mg_aem_Ld-HxiymIK_4DLcl2-uGTA
    L'International Boxing Association (IBA) ritiene opportuno affrontare le recenti dichiarazioni dei media riguardanti gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif, in particolare per quanto riguarda la loro partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024. Desideriamo fare le seguenti osservazioni a riguardo: Il 24 marzo 2023, l'IBA ha squalificato gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif dagli IBA Women's World Boxing Championships di Nuova Delhi 2023. Questa squalifica è stata il risultato del loro mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile, come stabilito nei regolamenti IBA. Questa decisione, presa dopo un'attenta revisione, è stata estremamente importante e necessaria per mantenere il livello di correttezza e la massima integrità della competizione. Da notare che gli atleti non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono riservati. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambe le atlete non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari richiesti e sono state ritenute avere vantaggi competitivi rispetto alle altre atlete. La decisione presa dall'IBA il 24 marzo 2023 è stata successivamente ratificata dal Consiglio di amministrazione dell'IBA il 25 marzo 2023. Il verbale ufficiale di questa decisione è disponibile sul sito Web dell'IBA. La squalifica si basava su due test condotti su entrambe le atlete come segue: Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Istanbul 2022. Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Nuova Delhi 2023. Per chiarezza. Lin Yu-ting non ha presentato ricorso contro la decisione dell'IBA alla Corte arbitrale dello sport (CAS), rendendo così la decisione legalmente vincolante. Imane Khelif ha inizialmente presentato ricorso contro la decisione al CAS, ma ha ritirato il ricorso durante il processo, rendendo anche lei la decisione dell'IBA legalmente vincolante. I nostri comitati hanno esaminato e approvato rigorosamente la decisione presa durante i Campionati del mondo. Mentre l'IBA rimane impegnata a garantire l'equità competitiva in tutti i nostri eventi, esprimiamo preoccupazione per l'applicazione incoerente dei criteri di ammissibilità da parte di altre organizzazioni sportive, comprese quelle che supervisionano i Giochi olimpici. Le diverse normative del CIO su queste questioni, in cui l'IBA non è coinvolta, sollevano seri interrogativi sia sull'equità competitiva che sulla sicurezza degli atleti. Per chiarimenti sul motivo per cui il CIO consente agli atleti con vantaggi competitivi di competere nei propri eventi, invitiamo le parti interessate a cercare risposte direttamente dal CIO. Cordiali saluti, International Boxing Association https://www.iba.sport/news/statement-made-by-the-international-boxing-association-regarding-athletes-disqualifications-in-world-boxing-championships-2023/?fbclid=IwY2xjawEdSG1leHRuA2FlbQIxMQABHXEdVVSNEEor82OeysdLqhUb6xdtl24MOq34DfVJaWUKBGBTS5Hes7n5Mg_aem_Ld-HxiymIK_4DLcl2-uGTA
    WWW.IBA.SPORT
    Statement made by the International Boxing Association regarding Athletes Disqualifications in World Boxing Championships 2023
    As stated, the International Boxing Association (IBA) feels it appropriate at this prevalent time, to address recent media statements regarding those athletes Lin Yu-ting and Imane Khelif, particularly regarding their participation in the Paris Olympic Games 2024. We wish to make ...
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  • Von der Leyen intercettata risponde sullo Pfizergate - “L’esatto opposto di ciò che dice Speranza”

    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-mistero-dei-messaggi-scomparsi-von-der-leyen-risponde-sul-pfizergate/

    #VonDerLeyen #Pfizergate #Speranza #Politica #UE #Vaccini #Scandalo #Comunicazione #MessaggiScomparsi #SalutePubblica #Corruzione #Covid19 #CommissioneEuropea #Trasparenza #Indagine #Giornalismo #Risposte #Mistero #Interrogativi #Critiche #Controversie #Denunce #Rivelazioni #Opacità #Investigazione #Sanità #UnioneEuropea #Fatti #Scoperte
    Von der Leyen intercettata risponde sullo Pfizergate - “L’esatto opposto di ciò che dice Speranza” https://dituttoedipiu.altervista.org/il-mistero-dei-messaggi-scomparsi-von-der-leyen-risponde-sul-pfizergate/ #VonDerLeyen #Pfizergate #Speranza #Politica #UE #Vaccini #Scandalo #Comunicazione #MessaggiScomparsi #SalutePubblica #Corruzione #Covid19 #CommissioneEuropea #Trasparenza #Indagine #Giornalismo #Risposte #Mistero #Interrogativi #Critiche #Controversie #Denunce #Rivelazioni #Opacità #Investigazione #Sanità #UnioneEuropea #Fatti #Scoperte
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Il mistero dei messaggi scomparsi: Von der Leyen risponde sul Pfizergate -
    Nel cuore dell'Europa, l'ombra del Pfizergate continua a gettare un'ombra impenetrabile sui corridoi del potere. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, è stata
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