• "TRAGEDIA" DI SUPERGA:
    FU ATTENTATO.

    I MAGISTRATI LUTERANI DELLA PROCURA DI TORINO BLOCCARONO LE INDAGINI.

    VERSO LA RIAPERTURA INDAGINI.

    MORIRONO TUTTI I GIOCATORI DEL GRANDE TORINO CHE DAVA 10 GIOCATORI SU 11 ALLA NAZIONALE CHE STAVA VINCENDO TUTTE LE GARE INTERNAZIONALI DA 19 ANNI APPLICANDO GLI STUDI BIOLOGICI NUTRIZIONALI DELL' ISTITUTO ITALIANO TUMORI DEGLI ANNI 30,  SULLA COMPLETA REGRESSIONE DEI TUMORI AL QUARTO STADIO, STUDI BIOLOGICI NUTRIZIONALI, MESSI SOTTO SEGRETO NEL 1945 COL COPYRIGHT PERCHE' NON BREVETTABILI.

    I media dissero subito che fu un errore dei piloti che non avevano visto il monte di Superga per la foschia . Era il 4 maggio alle ore 17.
    E che  l' aereo si era schiantato contro la Basilica e che non si era sviluppato alcun incendio.

    Ma i due medici legali intervenuti per primi constatarono che la cabina di pilotaggio presentava un chiaro squarcio e che i corpi dei piloti presentavano evidenti segni di bruciature. Chiamarono gli artificieri.  Gli artificieri per primi intervenuti  constatorono che vi era un enorme squarcio nella cabina di pilotaggio e che era compatibile solo con uno scoppio di un ordigno avvenuto nella cabina di pilotaggio, una bomba ad orologeria. Trovarono evidenti tracce di esplosivo sul luogo.

    Mandanti : 
    grandi famiglie luterane tedesco orientali Rothshild/ Rockfeller e le loro
    multinazionali farmacologiche produttrici di preparati chemioterapici,

    la terapia biologica nutrizionale dell' Istituto Italiano Tumori andava contro la chemioterapia e il Grande Torino e la nazionale italiana di calcio erano l' emblema nel mondo dell' efficacia di questa  terapia biologica nutrizionale che faceva regredire ogni tipo di patologia. 

    Sui preparati chemioterapici i Rothshild/Rockfeller dal 1903 guadagnavano 80 volte i loro costi di produzione, il massimo guadagno realizzabile sulla Terra.


    Esecutori : Ndrangheta, le prime indagini si volsero subito verso l' Ndrangheta che avesse fatto scoppiare la bomba al passaggio dell' aereo sul monte di Superga.
    E' nota,  da tutti gli atti di indagine,  l' estrazione evangelica luterana dei membri della Ndrangheta.

    Le indagini furono tolte agli inquirenti primi assegnatari, i primi medici legali e artificieri intervenuti furono destituiti dall' incarico e la perizia medico legale  sui corpi fu assegnata ad altri medici legali e cosi anche la perizia scientifica sulla cabina di pilotaggio e i resti del resto dell' aereo fu assegnata ad altri artificieri che suffragarono la tesi subito diffusa dai media, che fu un errore dei piloti che a causa della foschia del 4  maggio di giorno non avevano visto un monte di 600 metri che avevano sorvolato già migliaia di volte per poi planare nell' aereoporto di Caselle,  se proveniente dalla Francia.

    Il Grande Torino aveva giocato in Portogallo contro il Benfica.

    La nazionale italiana di calcio con questa tragedia fu decapitata.
      Il Presidente dell' Istituto Italiano Tumori, il Prof. medico chirurgo Gaetano Fichera, fondatore del Cagliari calcio nel 1907, presidente del Milan nel 1927/28,   era stato chiamato nel 1929  da Vittorio Pozzo come nutrizionista sportivo della Nazionale di calcio.

    La Nazionale italiana di calcio vinse tutto dal 1930 a  maggio 1949: Coppa internazionale nel 1930 battendo l' Ungheria di Puskas 5-0, Mondiali nel 1934 e 1938 e Olimpiadi nel 1936.
    Dopo la sosta obbligata della guerra, la Nazionale italiana di calcio, dal 1946 a maggio 1949 aveva vinto  26  partite consecutivamente.

    Nel 1945,  la polizia scientifica tedesco  orientale (Gestapo),  giunta in Italia, elimino'  dal settembre 1943  tutti i medici chirurgo che componevano l' Istituto Italiano Tumori e mise sotto segreto questi studi biologici nutrizionali perché non brevettabili.
    "TRAGEDIA" DI SUPERGA: FU ATTENTATO. I MAGISTRATI LUTERANI DELLA PROCURA DI TORINO BLOCCARONO LE INDAGINI. VERSO LA RIAPERTURA INDAGINI. MORIRONO TUTTI I GIOCATORI DEL GRANDE TORINO CHE DAVA 10 GIOCATORI SU 11 ALLA NAZIONALE CHE STAVA VINCENDO TUTTE LE GARE INTERNAZIONALI DA 19 ANNI APPLICANDO GLI STUDI BIOLOGICI NUTRIZIONALI DELL' ISTITUTO ITALIANO TUMORI DEGLI ANNI 30,  SULLA COMPLETA REGRESSIONE DEI TUMORI AL QUARTO STADIO, STUDI BIOLOGICI NUTRIZIONALI, MESSI SOTTO SEGRETO NEL 1945 COL COPYRIGHT PERCHE' NON BREVETTABILI. I media dissero subito che fu un errore dei piloti che non avevano visto il monte di Superga per la foschia . Era il 4 maggio alle ore 17. E che  l' aereo si era schiantato contro la Basilica e che non si era sviluppato alcun incendio. Ma i due medici legali intervenuti per primi constatarono che la cabina di pilotaggio presentava un chiaro squarcio e che i corpi dei piloti presentavano evidenti segni di bruciature. Chiamarono gli artificieri.  Gli artificieri per primi intervenuti  constatorono che vi era un enorme squarcio nella cabina di pilotaggio e che era compatibile solo con uno scoppio di un ordigno avvenuto nella cabina di pilotaggio, una bomba ad orologeria. Trovarono evidenti tracce di esplosivo sul luogo. Mandanti :  grandi famiglie luterane tedesco orientali Rothshild/ Rockfeller e le loro multinazionali farmacologiche produttrici di preparati chemioterapici, la terapia biologica nutrizionale dell' Istituto Italiano Tumori andava contro la chemioterapia e il Grande Torino e la nazionale italiana di calcio erano l' emblema nel mondo dell' efficacia di questa  terapia biologica nutrizionale che faceva regredire ogni tipo di patologia.  Sui preparati chemioterapici i Rothshild/Rockfeller dal 1903 guadagnavano 80 volte i loro costi di produzione, il massimo guadagno realizzabile sulla Terra. Esecutori : Ndrangheta, le prime indagini si volsero subito verso l' Ndrangheta che avesse fatto scoppiare la bomba al passaggio dell' aereo sul monte di Superga. E' nota,  da tutti gli atti di indagine,  l' estrazione evangelica luterana dei membri della Ndrangheta. Le indagini furono tolte agli inquirenti primi assegnatari, i primi medici legali e artificieri intervenuti furono destituiti dall' incarico e la perizia medico legale  sui corpi fu assegnata ad altri medici legali e cosi anche la perizia scientifica sulla cabina di pilotaggio e i resti del resto dell' aereo fu assegnata ad altri artificieri che suffragarono la tesi subito diffusa dai media, che fu un errore dei piloti che a causa della foschia del 4  maggio di giorno non avevano visto un monte di 600 metri che avevano sorvolato già migliaia di volte per poi planare nell' aereoporto di Caselle,  se proveniente dalla Francia. Il Grande Torino aveva giocato in Portogallo contro il Benfica. La nazionale italiana di calcio con questa tragedia fu decapitata.   Il Presidente dell' Istituto Italiano Tumori, il Prof. medico chirurgo Gaetano Fichera, fondatore del Cagliari calcio nel 1907, presidente del Milan nel 1927/28,   era stato chiamato nel 1929  da Vittorio Pozzo come nutrizionista sportivo della Nazionale di calcio. La Nazionale italiana di calcio vinse tutto dal 1930 a  maggio 1949: Coppa internazionale nel 1930 battendo l' Ungheria di Puskas 5-0, Mondiali nel 1934 e 1938 e Olimpiadi nel 1936. Dopo la sosta obbligata della guerra, la Nazionale italiana di calcio, dal 1946 a maggio 1949 aveva vinto  26  partite consecutivamente. Nel 1945,  la polizia scientifica tedesco  orientale (Gestapo),  giunta in Italia, elimino'  dal settembre 1943  tutti i medici chirurgo che componevano l' Istituto Italiano Tumori e mise sotto segreto questi studi biologici nutrizionali perché non brevettabili.
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  • Da Cesare Sacchetti:
    Dopo United Torah Judaism, un altro partito esce dal governo Netanyahu, che adesso non ha più la maggioranza parlamentare. Le elezioni anticipate sono ormai una certezza. Nei prossimi mesi, la guerra civile israeliana si farà ancora più intensa.
    https://www.theatlantic.com/international/archive/2025/07/netanyahu-coalition-falling-apart/683568/
    Da Cesare Sacchetti: Dopo United Torah Judaism, un altro partito esce dal governo Netanyahu, che adesso non ha più la maggioranza parlamentare. Le elezioni anticipate sono ormai una certezza. Nei prossimi mesi, la guerra civile israeliana si farà ancora più intensa. https://www.theatlantic.com/international/archive/2025/07/netanyahu-coalition-falling-apart/683568/
    WWW.THEATLANTIC.COM
    The Wheels Are Falling Off Netanyahu’s Government
    The Israeli leader has been alienating his allies and is spiraling toward early elections.
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  • IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ
    FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA
    Odessa, Ucraina – 12.07.2025

    Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli.

    Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa.

    Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo.

    L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo.

    La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata.

    HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY
    HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA
    Odessa, Ukraine – 12.07.2025

    German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone.

    Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show.

    According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest.

    The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core.

    The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity.

    Source: https://t.me/RoyalAllemand
    🇺🇦 IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA Odessa, Ucraina – 12.07.2025 ◼️ Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli. 😢 Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa. ◼️ Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo. 😳 L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo. ◼️ La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata. HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA Odessa, Ukraine – 12.07.2025 German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone. Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show. According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest. The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core. The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity. Source: https://t.me/RoyalAllemand
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  • DA CONSIDERARE con ATTENZIONE! VOGLIONO scatenare una GUERRA MA A NOSTRE SPESE!
    MASSIMA DIFFUSIONE!
    DA CONSIDERARE con ATTENZIONE! VOGLIONO scatenare una GUERRA MA A NOSTRE SPESE! MASSIMA DIFFUSIONE!
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  • E ORA ANCHE LA SIRIA. SI RISCHIA UNA TERZA GUERRA MONDIALE!
    Israele bombarda Damasco: nel mirino la sede dell'esercito siriano
    Il ministro Katz: "I colpi più pesanti sono partiti". Netanyahu esorta i drusi israeliani a non attraversare il confine...

    Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva avvertito: se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud, sarebbero arrivate le bombe. E così è stato: è stato colpito il ministero della Difesa siriano, il quartier generale dell’esercito e il perimetro del ‘Palazzo del Popolo’, come viene chiamato il palazzo presidenziale, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Un’azione che lo stesso Katz ha comunicato via social, pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. “I colpi più pesanti sono partiti”, ha scritto, mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida come “molto grave”. Israele, ha dichiarato Netanyahu in una nota ai media, sta operando “contro le bande del regime” in Siria e “sta lavorando per salvare i nostri fratelli drusi”. Si tratta di una comunità legata a livello confessionale e familiare alla comunità drusa in Israele e a quella in Libano. E il premier israeliano ha inoltre chiesto ai drusi israeliani di non attraversare il confine: “Potreste essere uccisi, potreste essere rapiti e state danneggiando gli sforzi delle Idf”, ha aggiunto. Il quotidiano Haaretz ha riferito di decine di loro che stanno cercando di raggiungere la Siria attraverso la città settentrionale di Majdal Shams, nelle alture del Golan. In Israele, si teme che il regime voglia privare i drusi delle loro armi. Il leader spirituale della comunità in Israele, Sheikh Muwaffaq Tarif, ha convocato una protesta proprio nel Golan, spiegando di essersi appellato a Netanyahu e al suo ministro Katz per una azione contro il regime siriano. Un’escalation di tensioni che preoccupa Europa e Stati Uniti. “Esortiamo tutti gli attori esterni a rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”, ha detto un portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue in una nota, aggiungendo che “l’Ue è allarmata dai continui scontri a Sweida, che hanno causato numerose vittime, e condanna fermamente le violenze contro i civili segnalate – aggiunge -. Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e settari”. Poi sottolinea che “le autorità di transizione hanno la responsabilità di allentare la tensione e ripristinare la calma, di garantire la responsabilità per tutti i crimini e di portare avanti una transizione inclusiva. L’Ue è pronta a fornire assistenza”. Anche da Washington l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, condanna le violenze contro i civili e chiede che “tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo”. A condannare gli attacchi israeliani interviene anche Ankara, che bolla i raid come “un tentativo di sabotare gli sforzi della Siria per stabilire pace, stabilità e sicurezza”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/16/israele-attacca-damasco-raid-ministero-difesa-news/8063495/
    E ORA ANCHE LA SIRIA. SI RISCHIA UNA TERZA GUERRA MONDIALE! Israele bombarda Damasco: nel mirino la sede dell'esercito siriano Il ministro Katz: "I colpi più pesanti sono partiti". Netanyahu esorta i drusi israeliani a non attraversare il confine... Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva avvertito: se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud, sarebbero arrivate le bombe. E così è stato: è stato colpito il ministero della Difesa siriano, il quartier generale dell’esercito e il perimetro del ‘Palazzo del Popolo’, come viene chiamato il palazzo presidenziale, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Un’azione che lo stesso Katz ha comunicato via social, pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. “I colpi più pesanti sono partiti”, ha scritto, mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida come “molto grave”. Israele, ha dichiarato Netanyahu in una nota ai media, sta operando “contro le bande del regime” in Siria e “sta lavorando per salvare i nostri fratelli drusi”. Si tratta di una comunità legata a livello confessionale e familiare alla comunità drusa in Israele e a quella in Libano. E il premier israeliano ha inoltre chiesto ai drusi israeliani di non attraversare il confine: “Potreste essere uccisi, potreste essere rapiti e state danneggiando gli sforzi delle Idf”, ha aggiunto. Il quotidiano Haaretz ha riferito di decine di loro che stanno cercando di raggiungere la Siria attraverso la città settentrionale di Majdal Shams, nelle alture del Golan. In Israele, si teme che il regime voglia privare i drusi delle loro armi. Il leader spirituale della comunità in Israele, Sheikh Muwaffaq Tarif, ha convocato una protesta proprio nel Golan, spiegando di essersi appellato a Netanyahu e al suo ministro Katz per una azione contro il regime siriano. Un’escalation di tensioni che preoccupa Europa e Stati Uniti. “Esortiamo tutti gli attori esterni a rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”, ha detto un portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue in una nota, aggiungendo che “l’Ue è allarmata dai continui scontri a Sweida, che hanno causato numerose vittime, e condanna fermamente le violenze contro i civili segnalate – aggiunge -. Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e settari”. Poi sottolinea che “le autorità di transizione hanno la responsabilità di allentare la tensione e ripristinare la calma, di garantire la responsabilità per tutti i crimini e di portare avanti una transizione inclusiva. L’Ue è pronta a fornire assistenza”. Anche da Washington l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, condanna le violenze contro i civili e chiede che “tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo”. A condannare gli attacchi israeliani interviene anche Ankara, che bolla i raid come “un tentativo di sabotare gli sforzi della Siria per stabilire pace, stabilità e sicurezza”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/16/israele-attacca-damasco-raid-ministero-difesa-news/8063495/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Israele bombarda Damasco: nel mirino la sede dell'esercito siriano
    Il ministro Katz: "I colpi più pesanti sono partiti". Netanyahu esorta i drusi israeliani a non attraversare il confine
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  • CARI AMICI, L'ANSA STA DANDO LA BELLA NOTIZIA CHE LA DEBITORIA PUBBLICA E' SCESA DI 10 MILIARDI !!!!!QUINDI DA 3.63,9 MILIARDI DI EURO, E' SCESA A 3.053,9 MILIARDI DI EURO !!!!!URRAH, URRAH, URRAH !!!! MENTRE LA MELONA TACE, IL PARASSITA DELLA LEGA SALVINI, HA DETTO CHE L'ITALIA NON PUO' ESSERE INFILATA NELLA GUERRA COMMERCIALE TRA LA UE E GLI USA, ESSENDOCI IN ITALIA TANTE ESIGENZE !!!!! MA, PURTROPPO, TUTTO TACE !!!!! BUONA GIORNATA ED UN ABBRACCIO.
    CARI AMICI, L'ANSA STA DANDO LA BELLA NOTIZIA CHE LA DEBITORIA PUBBLICA E' SCESA DI 10 MILIARDI !!!!!QUINDI DA 3.63,9 MILIARDI DI EURO, E' SCESA A 3.053,9 MILIARDI DI EURO !!!!!URRAH, URRAH, URRAH !!!! MENTRE LA MELONA TACE, IL PARASSITA DELLA LEGA SALVINI, HA DETTO CHE L'ITALIA NON PUO' ESSERE INFILATA NELLA GUERRA COMMERCIALE TRA LA UE E GLI USA, ESSENDOCI IN ITALIA TANTE ESIGENZE !!!!! MA, PURTROPPO, TUTTO TACE !!!!! BUONA GIORNATA ED UN ABBRACCIO.
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  • LA REGGIA ROSSA
    La censura continua

    Quando si dice che la Cultura, in tempo di guerra, viene violentata, strumentalizzata, privata della sua missione universale... beh, non è solo retorica per farci belli sui social o riempire le timeline di indignazione.

    Viviamo in un Paese che ha perso il rispetto per l’arte e che si ricorda della cultura solo quando serve per fare passerella. Il governo? Di qualunque colore sia, non aiuta.
    L’Intelligenza Artificiale? Ottima capro espiatorio per giustificare l’inerzia creativa, la perdita di immaginazione e la pigrizia mentale di chi ha smesso di pensare con la propria testa.
    Ma se già in tempi normali la Cultura è in difficoltà, in tempi di guerra si aggiunge pure la censura preventiva: chi non è “dalla parte giusta” va cancellato, ostracizzato, resettato dal palinsesto. E via con la morale a comando.
    Ma quella divisione profonda che oggi ci devasta poteva essere sanata proprio attraverso la Cultura. È per questo che noi, pochi idealisti sopravvissuti, continuiamo a urlare nel vuoto affinché l’arte torni ad essere parte del dibattito, anche e soprattutto quando il dibattito fa paura.

    Qual è lo stato dell’arte in tempo di guerra?
    Risposta breve: è a pezzi. E vi bastano due effetti collaterali per capire il quadro:

    - L’arte viene soffocata all’origine, censurata, neutralizzata. Gli artisti? Allontanati, isolati, etichettati.

    - Peggio: sopravvive solo quella "arte" addomesticata dal potere, perfettamente conforme alle narrative ufficiali.
    Insomma, la propaganda di regime ha solo cambiato format: oggi si fa anche con gli archi e i pianoforti.

    Parliamo di questo presente dove si aggiunge una nuova "perla":

    Caserta, luglio 2025. Reggia.
    Il protagonista? Valery Gergiev, direttore d’orchestra russo di fama mondiale, accusato di essere vicino a Putin e, per questo, cancellato dai teatri europei.
    Ebbene, Gergiev è atteso il 27 luglio alla Reggia di Caserta per la rassegna “Un’estate da Re”, finanziata dalla Regione Campania. E qui parte l’attacco:

    L’eurodeputata Pina Picierno (PD) accusa il governatore Vincenzo De Luca di sponsorizzare un fiancheggiatore del Cremlino. La Commissione Europea, tirata in ballo, chiarisce:

    L’evento NON è finanziato da fondi UE.

    I palcoscenici europei dovrebbero evitare artisti che sostengono la guerra in Ucraina.

    Ma De Luca non arretra e scrive:

    “Quello della cultura e dell’arte è uno dei casi nei quali può crescere il dialogo fra le persone e possono svilupparsi i valori di solidarietà umana.”

    Parole sacrosante. Eppure, Picierno rincara la dose: "Inaccettabile dare spazio a chi sostiene il regime. Troviamo un giovane artista russo o bielorusso rifugiato. L’arte non può essere propaganda."

    Uno scontro che sa di schizofrenia politica, l’ennesimo episodio tragicomico in un Partito Democratico dove convivono anime troppo distanti. Ma stavolta il vero sconfitto non è De Luca o Picierno.
    Chi perde è il pubblico, è l’arte stessa, ancora una volta sacrificata sull’altare del politicamente corretto, dei comunicati stampa europei e della paura di sbagliare posizione.

    Ma se l’arte non può più essere uno spazio neutrale, allora non ci resta nulla. E no, non è l’intelligenza artificiale a toglierci l’anima:
    È l’ignoranza, la paura, il conformismo.
    È la censura mascherata da morale.
    Vogliamo davvero vivere in un’epoca in cui un direttore d’orchestra viene trattato come un emissario del Male?
    L'arte, se è vera, non consola il potere. Lo mette in discussione.

    È ora di alzare la voce. E di riprenderci la Cultura come bene comune, non come strumento di guerra.

    Come dicevano un tempo: "L'arte è ciò che rende la vita più interessante della stessa arte".
    Facciamone buon uso.

    #ArteLibera #NoAllaCensuraCulturale #Gergiev #DeLuca #ReggiadiCaserta #Picierno #CulturaControLaGuerra #UnestateDaRe #DifendiamoLarte #FreedomOfExpression #PropagandaCulture #paceattraversolarte
    🎭 LA REGGIA ROSSA 🔴 La censura continua Quando si dice che la Cultura, in tempo di guerra, viene violentata, strumentalizzata, privata della sua missione universale... beh, non è solo retorica per farci belli sui social o riempire le timeline di indignazione. Viviamo in un Paese che ha perso il rispetto per l’arte e che si ricorda della cultura solo quando serve per fare passerella. Il governo? Di qualunque colore sia, non aiuta. L’Intelligenza Artificiale? Ottima capro espiatorio per giustificare l’inerzia creativa, la perdita di immaginazione e la pigrizia mentale di chi ha smesso di pensare con la propria testa. 👉 Ma se già in tempi normali la Cultura è in difficoltà, in tempi di guerra si aggiunge pure la censura preventiva: chi non è “dalla parte giusta” va cancellato, ostracizzato, resettato dal palinsesto. E via con la morale a comando. Ma quella divisione profonda che oggi ci devasta poteva essere sanata proprio attraverso la Cultura. È per questo che noi, pochi idealisti sopravvissuti, continuiamo a urlare nel vuoto affinché l’arte torni ad essere parte del dibattito, anche e soprattutto quando il dibattito fa paura. 🎬 Qual è lo stato dell’arte in tempo di guerra? Risposta breve: è a pezzi. E vi bastano due effetti collaterali per capire il quadro: - L’arte viene soffocata all’origine, censurata, neutralizzata. Gli artisti? Allontanati, isolati, etichettati. - Peggio: sopravvive solo quella "arte" addomesticata dal potere, perfettamente conforme alle narrative ufficiali. Insomma, la propaganda di regime ha solo cambiato format: oggi si fa anche con gli archi e i pianoforti. Parliamo di questo presente dove si aggiunge una nuova "perla": 📍 Caserta, luglio 2025. Reggia. Il protagonista? Valery Gergiev, direttore d’orchestra russo di fama mondiale, accusato di essere vicino a Putin e, per questo, cancellato dai teatri europei. Ebbene, Gergiev è atteso il 27 luglio alla Reggia di Caserta per la rassegna “Un’estate da Re”, finanziata dalla Regione Campania. E qui parte l’attacco: 💥 L’eurodeputata Pina Picierno (PD) accusa il governatore Vincenzo De Luca di sponsorizzare un fiancheggiatore del Cremlino. La Commissione Europea, tirata in ballo, chiarisce: 🔴L’evento NON è finanziato da fondi UE. 🔴I palcoscenici europei dovrebbero evitare artisti che sostengono la guerra in Ucraina. Ma De Luca non arretra e scrive: 👉“Quello della cultura e dell’arte è uno dei casi nei quali può crescere il dialogo fra le persone e possono svilupparsi i valori di solidarietà umana.” Parole sacrosante. Eppure, Picierno rincara la dose: "Inaccettabile dare spazio a chi sostiene il regime. Troviamo un giovane artista russo o bielorusso rifugiato. L’arte non può essere propaganda." Uno scontro che sa di schizofrenia politica, l’ennesimo episodio tragicomico in un Partito Democratico dove convivono anime troppo distanti. Ma stavolta il vero sconfitto non è De Luca o Picierno. Chi perde è il pubblico, è l’arte stessa, ancora una volta sacrificata sull’altare del politicamente corretto, dei comunicati stampa europei e della paura di sbagliare posizione. 🎨 Ma se l’arte non può più essere uno spazio neutrale, allora non ci resta nulla. E no, non è l’intelligenza artificiale a toglierci l’anima: 👉 È l’ignoranza, la paura, il conformismo. 👉 È la censura mascherata da morale. Vogliamo davvero vivere in un’epoca in cui un direttore d’orchestra viene trattato come un emissario del Male? L'arte, se è vera, non consola il potere. Lo mette in discussione. È ora di alzare la voce. E di riprenderci la Cultura come bene comune, non come strumento di guerra. Come dicevano un tempo: "L'arte è ciò che rende la vita più interessante della stessa arte". Facciamone buon uso. ✊🎻 #ArteLibera #NoAllaCensuraCulturale #Gergiev #DeLuca #ReggiadiCaserta #Picierno #CulturaControLaGuerra #UnestateDaRe #DifendiamoLarte #FreedomOfExpression #PropagandaCulture #paceattraversolarte
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  • Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca
    di Gianni Rosini
    Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti...

    Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un.

    Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“.

    Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
    Francesca Albanese sanzionata dagli Usa | Il paradosso? Dal nuovo Raìs della Siria al macellaio Duterte: ecco tutti i criminali risparmiati dalla Casa Bianca di Gianni Rosini Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina misure come era successo per Osama Bin Laden e il Chapo Guzman. Ma è la lista di chi non ha subito ritorsioni che dimostra come nel sistema americano non tutti i criminali vengano puniti... Le sanzioni americane sono spesso considerate il discrimine per decidere chi debba essere considerato un “cattivo”, il metodo condiviso per dividere il mondo tra chi si comporta in maniera accettabile e chi, invece, deve essere condannato all’isolamento. In effetti, se si scorre la lista di coloro che negli anni sono stati colpiti da questo provvedimento, che di recente ha aggiunto anche il nome della relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese, si trovano soggetti tutt’altro che rispettabili, tra terroristi come Osama bin Laden, narcotrafficanti alla Joaquin El Chapo Guzmán, signori della guerra come Joseph Kony o dittatori sanguinari del calibro di Kim Jong-un. Che terribile crimine ha commesso, quindi, Francesca Albanese per ritrovarsi in compagnia di questi soggetti? Dopo l’annuncio da parte del segretario di Stato americano, Marco Rubio, lei ha reagito con ironia: “È un record, sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”. E ha poi contrattaccato: “Le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi. Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia“. Le ritorsioni contro la relatrice italiana racchiudono una verità importante, la stessa già affiorata dopo che lo stesso provvedimento aveva colpito o l’ex procuratrice capo della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, che indagava sui crimini americani e britannici in Afghanistan o i giudici della Cpi che hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, con l’accusa di crimini di guerra: le sanzioni americane non colpiscono i cattivi del mondo, ma solo coloro che sono considerati dalla Casa Bianca nemici di Washington o dei suoi alleati. Per capirlo non si deve guardare ai nomi contenuti in questo speciale girone dell’inferno del XXI secolo. Al contrario, si devono cercare quelli di chi in quella lista non appare. Ecco qualche esempio. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/13/sanzioni-usa-criminali-risparmiati-albanese-news/8058221/
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    Sanzioni USA a Francesca Albanese e i criminali che invece restano impuniti
    Dagli ex terroristi ai dittatori sanguinari: ecco chi Washington non colpisce con sanzioni, mentre le impone alla relatrice ONU
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  • Trent’anni dopo Srebrenica, il difficile lavoro di chi cerca di dare un nome alle vittime: “Ci sono ancora 1000 corpi da trovare.



    Sono passati trent’anni da quando le forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić uccisero circa 8mila musulmani che avevano cercato riparo a Srebrenica, l’area dichiarata protetta dalle Nazioni Unite e che nel luglio del 1995 si trasformò invece in una trappola mortale. In poche ore i maschi dai 12 anni in su furono prelevati e uccisi, il tutto avvenne di fronte al contingente dei Caschi blu, 400 peacekeeper olandesi la cui impotenza permise alle forze serbo-bosniache di agire indisturbati. Con la fine della guerra, in Bosnia-Erzegovina prese pian piano forma la necessità di trovare i morti e dare loro un nome. Da qui, la nascita nel 1996 dell’ICMP, la Commissione Internazionale per le persone scomparse, che ha avuto un ruolo decisivo nell’identificazione delle vittime del conflitto, per una percentuale che al momento si attesta attorno al 75%. Nel team che si occupa del riconoscimento delle vittime di Srebrenica lavora da oltre vent’anni l’antropologa forense Dragana Vučetić.

    Nel suo laboratorio di Tuzla ricostruisce con pazienza i profili biologici dei resti ossei ritrovati nelle fosse comuni, estrapola campioni del Dna e li confronta con quelli forniti dalle famiglie che cercano ancora i propri cari. “Se la corrispondenza genetica è del 99,95% allora procediamo all’identificazione ufficiale” spiega Vučetić. La ricostruzione delle identità delle vittime di Srebrenica, tuttavia, presenta un elemento di difficoltà specifico. In quell’estate ci furono infatti almeno cinque luoghi di esecuzione. I responsabili dei crimini, dopo aver compiuto gli omicidi, cercarono di nascondere le evidenze e successivamente riaprirono le cosiddette fosse primarie per trasferire i corpi già in decomposizione nelle fosse secondarie. Questi spostamenti, effettuati con mezzi pesanti hanno contribuito allo smembramento dei cadaveri, col risultato che i resti appartenenti a una singola persona spesso sono stati ritrovati a chilometri di distanza. Proprio per questo motivo, per quanto riguarda le vittime di Srebrenica, è molto difficile che un singolo corpo sia ritrovato integralmente.

    Il sistema dell’identificazione del Dna è stato adottato dalla Bosnia-Erzegovina nei primi anni del 2000 e ha comportato una vera svolta. Prima di allora, i match venivano effettuati con metodi tradizionali e imprecisi, basati sul riconoscimento dei vestiti o degli oggetti personali. “Molte famiglie riconoscevano lo stesso corpo come proprio parente, quindi possiamo dire che il sistema del Dna ci ha davvero aiutati”. Attualmente mancano all’appello ancora circa mille persone e la speranza è che lo sviluppo di nuove tecnologie possa dare un nuovo impulso al lavoro di localizzazione dei dispersi, che diventa sempre più complicata.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/11/genocidio-srebrenica-identificazione-vittime-oggi/8055647/
    Trent’anni dopo Srebrenica, il difficile lavoro di chi cerca di dare un nome alle vittime: “Ci sono ancora 1000 corpi da trovare. Sono passati trent’anni da quando le forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić uccisero circa 8mila musulmani che avevano cercato riparo a Srebrenica, l’area dichiarata protetta dalle Nazioni Unite e che nel luglio del 1995 si trasformò invece in una trappola mortale. In poche ore i maschi dai 12 anni in su furono prelevati e uccisi, il tutto avvenne di fronte al contingente dei Caschi blu, 400 peacekeeper olandesi la cui impotenza permise alle forze serbo-bosniache di agire indisturbati. Con la fine della guerra, in Bosnia-Erzegovina prese pian piano forma la necessità di trovare i morti e dare loro un nome. Da qui, la nascita nel 1996 dell’ICMP, la Commissione Internazionale per le persone scomparse, che ha avuto un ruolo decisivo nell’identificazione delle vittime del conflitto, per una percentuale che al momento si attesta attorno al 75%. Nel team che si occupa del riconoscimento delle vittime di Srebrenica lavora da oltre vent’anni l’antropologa forense Dragana Vučetić. Nel suo laboratorio di Tuzla ricostruisce con pazienza i profili biologici dei resti ossei ritrovati nelle fosse comuni, estrapola campioni del Dna e li confronta con quelli forniti dalle famiglie che cercano ancora i propri cari. “Se la corrispondenza genetica è del 99,95% allora procediamo all’identificazione ufficiale” spiega Vučetić. La ricostruzione delle identità delle vittime di Srebrenica, tuttavia, presenta un elemento di difficoltà specifico. In quell’estate ci furono infatti almeno cinque luoghi di esecuzione. I responsabili dei crimini, dopo aver compiuto gli omicidi, cercarono di nascondere le evidenze e successivamente riaprirono le cosiddette fosse primarie per trasferire i corpi già in decomposizione nelle fosse secondarie. Questi spostamenti, effettuati con mezzi pesanti hanno contribuito allo smembramento dei cadaveri, col risultato che i resti appartenenti a una singola persona spesso sono stati ritrovati a chilometri di distanza. Proprio per questo motivo, per quanto riguarda le vittime di Srebrenica, è molto difficile che un singolo corpo sia ritrovato integralmente. Il sistema dell’identificazione del Dna è stato adottato dalla Bosnia-Erzegovina nei primi anni del 2000 e ha comportato una vera svolta. Prima di allora, i match venivano effettuati con metodi tradizionali e imprecisi, basati sul riconoscimento dei vestiti o degli oggetti personali. “Molte famiglie riconoscevano lo stesso corpo come proprio parente, quindi possiamo dire che il sistema del Dna ci ha davvero aiutati”. Attualmente mancano all’appello ancora circa mille persone e la speranza è che lo sviluppo di nuove tecnologie possa dare un nuovo impulso al lavoro di localizzazione dei dispersi, che diventa sempre più complicata. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/11/genocidio-srebrenica-identificazione-vittime-oggi/8055647/
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    Srebrenica, 30 anni dal massacro: il difficile lavoro di chi prova a dare un nome alle vittime
    L'antropologa forense Dragana Vučetić racconta come si identificano i resti di chi è stato ucciso dalle forze serbo-bosniache. Ancora 1000 dispersi
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  • LA FINE PROGRAMMATA DELL'ESPERIMENTO GLOBALISTA DENOMINATO U.E.

    L''unione Europea" è una SCIAGURA per i popoli: e' la classica istituzione globalista che prende gli ordini dall'alto e stringe sempre di più il cappio al collo dei cittadini i quali, per la sindrome della cosiddetta "rana bollita" non se è accorgono(ricordiamo che la rana scappa subito se l'acqua della pentola è già calda, ma se parte fredda e si riscalda...vi rimane!!!!).
    Ebbene, questa UNIONE EUROPEA della guerra, del riarmo, della censura attraverso il Digital Service Act, del caro bollette, del carovita, dell'euro, dei sieri magici della Von Der Leyen (e chi più ne ha più ne metta) continua a suicidarsi uccidendo pure noi, purtroppo.
    Senza dimenticare che in nome della "dittatura ambientale provocata dal fantomatico riscaldamento globale" che non considera la semplice ciclicità dell'attività solare, la CO2 (il gas della vita respirato dalle piante che lo trasformano in ossigeno) diventa il PRETESTO per qualsiasi legge ammazza-diritti: infatti non sono bastati gli aumenti vertiginosi dei carburanti e l'efficientamento delle case, ora un rapporto europeo dell' "ufficio europeo dell'ambiente" vorrebbe RIDURRE il numero dei metri quadri per ogni persona per "ridurre l'impronta di carbonio". In sostanza, per una persona singola si andrebbe dai 14 ai 20 metri quadri, dai 40 a 80 per una famiglia di 4 persone. Come arrivare a questo? Semplice, tassando chi vuole acquistare più metri quadri!
    È chiaro ormai che la marcia UE vuole estendere a tutti i settori il sistema di compravendita di quote di carbonio, così se hai i soldi "inquini": tutto quanto sopra e' solo FUFFA, lo ripetiamo, l'ambiente diventa un pretesto per una DITTATURA.
    E chi oserebbe contestare vista l'ignoranza delle masse che guardano la LORO informazione mainstream?
    La buona notizia è che tra sanzioni e crisi energetica ad est con la Russia e dazi ad ovest con gli USA la U.E. non può che crollare.
    THE END
    by Sannino

    LIBERI TRA I VIVI
    😡👹☠️🪙🏳️‍🌈🇪🇺🖤🔙 LA FINE PROGRAMMATA DELL'ESPERIMENTO GLOBALISTA DENOMINATO U.E. L''unione Europea" è una SCIAGURA per i popoli: e' la classica istituzione globalista che prende gli ordini dall'alto e stringe sempre di più il cappio al collo dei cittadini i quali, per la sindrome della cosiddetta "rana bollita" non se è accorgono(ricordiamo che la rana scappa subito se l'acqua della pentola è già calda, ma se parte fredda e si riscalda...vi rimane!!!!). Ebbene, questa UNIONE EUROPEA della guerra, del riarmo, della censura attraverso il Digital Service Act, del caro bollette, del carovita, dell'euro, dei sieri magici della Von Der Leyen (e chi più ne ha più ne metta) continua a suicidarsi uccidendo pure noi, purtroppo. Senza dimenticare che in nome della "dittatura ambientale provocata dal fantomatico riscaldamento globale" che non considera la semplice ciclicità dell'attività solare, la CO2 (il gas della vita respirato dalle piante che lo trasformano in ossigeno) diventa il PRETESTO per qualsiasi legge ammazza-diritti: infatti non sono bastati gli aumenti vertiginosi dei carburanti e l'efficientamento delle case, ora un rapporto europeo dell' "ufficio europeo dell'ambiente" vorrebbe RIDURRE il numero dei metri quadri per ogni persona per "ridurre l'impronta di carbonio". In sostanza, per una persona singola si andrebbe dai 14 ai 20 metri quadri, dai 40 a 80 per una famiglia di 4 persone. Come arrivare a questo? Semplice, tassando chi vuole acquistare più metri quadri! È chiaro ormai che la marcia UE vuole estendere a tutti i settori il sistema di compravendita di quote di carbonio, così se hai i soldi "inquini": tutto quanto sopra e' solo FUFFA, lo ripetiamo, l'ambiente diventa un pretesto per una DITTATURA. E chi oserebbe contestare vista l'ignoranza delle masse che guardano la LORO informazione mainstream? La buona notizia è che tra sanzioni e crisi energetica ad est con la Russia e dazi ad ovest con gli USA la U.E. non può che crollare. THE END by Sannino 🌾❤️🙏🌞🇮🇹 LIBERI TRA I VIVI
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