• Il 19 novembre, pochi minuti dopo aver attraversato un posto di blocco militare israeliano lungo l'autostrada centrale di Gaza, al poeta palestinese Mosab Abu Toha è stato chiesto di allontanarsi dalla folla. Ha posato il figlio di 3 anni, che portava in braccio, e si è seduto davanti a una jeep militare (è stato successivamente trattenuto dalle forze di occupazione per diversi giorni, ndr). Si è scoperto che il signor Abu Toha era entrato nel raggio d'azione di telecamere dotate di tecnologia di riconoscimento facciale [...] Dopo che il suo volto è stato scansionato e identificato, il programma ha scoperto che il poeta si trovava su una lista di persone ricercate da israele.

    https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/

    Pur precisando che l'esercito spara senza fare distinzioni sui palestinesi in attesa del soccorso, "la distribuzione degli aiuti non può passare dal riconoscimento facciale né dallo screening biometrico", ha sottolineato Alhendawi, il direttore regionale di Save The Children, in merito alla violenza tecnologica della "gestione umanitaria".

    Riconoscimento biometrico e profilazione, i pilastri del cosiddetto surveillance state tanto attuale; strumenti funzionali al controllo di massa e all'automazione dell'apartheid. Cosa vuol dire? Che l'erogazione degli aiuti, ad esempio, risulterebbe vincolata automaticamente ad una certa condotta comportamentale. Obbedisci e ottieni concessioni, trasgredisci e affronterai l'esclusione. Un modello tecno-giuridico, definito anche di "diritto premiale", già importato e sperimentato sui nostri territori.

    Tra i responsabili di questa operazione a Gaza (e non è l'unica in corso), oltre alle autorità di Tel Aviv e alla divisione di cyber-spionaggio dell'esercito, l'Unità 8200, vi sono anche Corsight, una compagnia specializzata in servizi di IA per la sicurezza, controllata da Cortica, una start-up israeliana, e infine... Google. Se da una parte sono i servizi di Google Photos a permettere ad israele di "individuare e distinguere i volti dalla folla e dalle riprese granulose dei droni", tramite database, dall'altra è la piattaforma realizzata da Corsight a consentire non solo di "pre-riconoscere individui da una watchlist, ma anche individui sconosciuti".

    Non è certo la prima volta che i giganti della silicon sostengono tecnicamente gli obiettivi della macchina di guerra, o che ne assumono il personale anche per lo sviluppo del "settore civile", che proprio civile non è. Ricordiamo, ad esempio, la piattaforma realizzata da Google per aiutare la "dissidenza siriana" a rovesciare il governo di Damasco, un progetto la cui esistenza è stata svelata da WikiLeaks. Oppure la disponibilità di WhatsApp (Meta) a fornire i dati della popolazione iraniana ad israele, denunciata molto recentemente da Teheran.

    Per approfondire, ricordiamo l'appuntamento Milano, domenica 29 giugno, ore 16.00 in Viale Monza 140: "Palestina Smart City - tecnologie per le guerre ai popoli"

    Here’s the English translation of your text:

    Eng Version

    On November 19, just minutes after passing through an Israeli military checkpoint along Gaza’s central highway, Palestinian poet Mosab Abu Toha was ordered to separate from the crowd. He set down his 3-year-old son, whom he had been carrying, and sat in front of a military jeep (he was later detained by occupation forces for several days, *ed.*). It turned out that Mr. Abu Toha had entered the range of facial recognition-equipped cameras [...] After his face was scanned and identified, the system flagged him as being on an Israeli watchlist.

    [Source](https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/)

    While emphasizing that the Israeli military fires indiscriminately at Palestinians awaiting aid, "aid distribution cannot rely on facial recognition or biometric screening," stressed Alhendawi, Save the Children’s regional director, regarding the technological violence of "humanitarian management."

    Biometric recognition and profiling—the pillars of today’s so-called surveillance state—are tools for mass control and the automation of apartheid. What does this mean? That aid distribution, for example, would be automatically tied to behavioral compliance. Obey and receive concessions; resist and face exclusion. A techno-legal model, also termed "premium law" (reward-based governance), already imported and tested in our own territories.

    Among those responsible for this operation in Gaza (and it’s not the only one underway)—aside from Tel Aviv’s authorities and the military’s cyber-espionage division, Unit 8200—are also Corsight, a company specializing in AI-driven security services (owned by Israeli startup Cortica), and, ultimately... Google. While Google Photos’ services allow Israel to "identify and distinguish faces in crowds and grainy drone footage" via databases, Corsight’s platform goes further, enabling not just "pre-recognition of individuals on watchlists" but also "unknown individuals."

    This is hardly the first time Silicon Valley giants have technically supported war machinery or absorbed its personnel—even for so-called "civilian sector" development (which is anything but civilian). Recall, for example, the platform Google built to help "Syrian dissidents" overthrow Damascus’ government—a project exposed by WikiLeaks. Or WhatsApp’s (Meta) willingness to provide Israeli authorities with Iranian user data, as recently denounced by Tehran.

    For further discussion, join us in Milan, Sunday, June 29 2025, at 4:00 PM, Viale Monza 140:
    "Palestine Smart City – Technologies of War Against Peoples."


    https://t.me/canalemiracolomilano
    Il 19 novembre, pochi minuti dopo aver attraversato un posto di blocco militare israeliano lungo l'autostrada centrale di Gaza, al poeta palestinese Mosab Abu Toha è stato chiesto di allontanarsi dalla folla. Ha posato il figlio di 3 anni, che portava in braccio, e si è seduto davanti a una jeep militare (è stato successivamente trattenuto dalle forze di occupazione per diversi giorni, ndr). Si è scoperto che il signor Abu Toha era entrato nel raggio d'azione di telecamere dotate di tecnologia di riconoscimento facciale [...] Dopo che il suo volto è stato scansionato e identificato, il programma ha scoperto che il poeta si trovava su una lista di persone ricercate da israele. https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/ 👉 Pur precisando che l'esercito spara senza fare distinzioni sui palestinesi in attesa del soccorso, "la distribuzione degli aiuti non può passare dal riconoscimento facciale né dallo screening biometrico", ha sottolineato Alhendawi, il direttore regionale di Save The Children, in merito alla violenza tecnologica della "gestione umanitaria". Riconoscimento biometrico e profilazione, i pilastri del cosiddetto surveillance state tanto attuale; strumenti funzionali al controllo di massa e all'automazione dell'apartheid. Cosa vuol dire? Che l'erogazione degli aiuti, ad esempio, risulterebbe vincolata automaticamente ad una certa condotta comportamentale. Obbedisci e ottieni concessioni, trasgredisci e affronterai l'esclusione. Un modello tecno-giuridico, definito anche di "diritto premiale", già importato e sperimentato sui nostri territori. Tra i responsabili di questa operazione a Gaza (e non è l'unica in corso), oltre alle autorità di Tel Aviv e alla divisione di cyber-spionaggio dell'esercito, l'Unità 8200, vi sono anche Corsight, una compagnia specializzata in servizi di IA per la sicurezza, controllata da Cortica, una start-up israeliana, e infine... Google. Se da una parte sono i servizi di Google Photos a permettere ad israele di "individuare e distinguere i volti dalla folla e dalle riprese granulose dei droni", tramite database, dall'altra è la piattaforma realizzata da Corsight a consentire non solo di "pre-riconoscere individui da una watchlist, ma anche individui sconosciuti". 👉 Non è certo la prima volta che i giganti della silicon sostengono tecnicamente gli obiettivi della macchina di guerra, o che ne assumono il personale anche per lo sviluppo del "settore civile", che proprio civile non è. Ricordiamo, ad esempio, la piattaforma realizzata da Google per aiutare la "dissidenza siriana" a rovesciare il governo di Damasco, un progetto la cui esistenza è stata svelata da WikiLeaks. Oppure la disponibilità di WhatsApp (Meta) a fornire i dati della popolazione iraniana ad israele, denunciata molto recentemente da Teheran. Per approfondire, ricordiamo l'appuntamento 👉 Milano, domenica 29 giugno, ore 16.00 in Viale Monza 140: "Palestina Smart City - tecnologie per le guerre ai popoli" Here’s the English translation of your text: Eng Version On November 19, just minutes after passing through an Israeli military checkpoint along Gaza’s central highway, Palestinian poet Mosab Abu Toha was ordered to separate from the crowd. He set down his 3-year-old son, whom he had been carrying, and sat in front of a military jeep (he was later detained by occupation forces for several days, *ed.*). It turned out that Mr. Abu Toha had entered the range of facial recognition-equipped cameras [...] After his face was scanned and identified, the system flagged him as being on an Israeli watchlist. [Source](https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/) 👉 While emphasizing that the Israeli military fires indiscriminately at Palestinians awaiting aid, "aid distribution cannot rely on facial recognition or biometric screening," stressed Alhendawi, Save the Children’s regional director, regarding the technological violence of "humanitarian management." Biometric recognition and profiling—the pillars of today’s so-called surveillance state—are tools for mass control and the automation of apartheid. What does this mean? That aid distribution, for example, would be automatically tied to behavioral compliance. Obey and receive concessions; resist and face exclusion. A techno-legal model, also termed "premium law" (reward-based governance), already imported and tested in our own territories. Among those responsible for this operation in Gaza (and it’s not the only one underway)—aside from Tel Aviv’s authorities and the military’s cyber-espionage division, Unit 8200—are also Corsight, a company specializing in AI-driven security services (owned by Israeli startup Cortica), and, ultimately... Google. While Google Photos’ services allow Israel to "identify and distinguish faces in crowds and grainy drone footage" via databases, Corsight’s platform goes further, enabling not just "pre-recognition of individuals on watchlists" but also "unknown individuals." 👉 This is hardly the first time Silicon Valley giants have technically supported war machinery or absorbed its personnel—even for so-called "civilian sector" development (which is anything but civilian). Recall, for example, the platform Google built to help "Syrian dissidents" overthrow Damascus’ government—a project exposed by WikiLeaks. Or WhatsApp’s (Meta) willingness to provide Israeli authorities with Iranian user data, as recently denounced by Tehran. For further discussion, join us in Milan, Sunday, June 29 2025, at 4:00 PM, Viale Monza 140: "Palestine Smart City – Technologies of War Against Peoples." https://t.me/canalemiracolomilano
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  • GATES SVELA LE CARTE: L'ID DIGITALE COME ARMA FINALE CONTRO IL LIBERO PENSIERO
    Eccolo di nuovo. L'architetto della sorveglianza globale, il profeta autoproclamato delle emergenze sanitarie, il miliardario che sussurra all'orecchio dei governi avanza l'ennesimo tassello del suo progetto tecnocratico. Bill Gates – che non si nasconde più dietro veli di filantropia – articola con disarmante chiarezza la prossima fase: un sistema di identificazione digitale per soffocare quella che lui chiama "disinformazione".

    "Gli Stati Uniti rappresentano un caso complesso a causa del Primo Emendamento. Quali eccezioni possiamo contemplare?" Non è una domanda, è una strategia. Il Primo Emendamento – questo fastidioso ostacolo alla censura totale – viene trattato come un bug da correggere nel sistema operativo della società che immagina.

    La sua rivelazione prosegue senza filtri: "Credo che col tempo... vorremmo operare in un ambiente dove le persone siano veramente identificate... Dovremo sviluppare sistemi e comportamenti che ci permettano di essere più consapevoli riguardo a chi dice cosa, chi ha creato questo contenuto."

    Traduzione: nessuna voce anonima, nessun rifugio digitale, nessuna opinione senza un collare elettronico che ne tracci la provenienza. L'uomo che ha costruito un impero sul controllo dei sistemi operativi ora ambisce al controllo dell'ecosistema informativo globale.

    Non è un'evoluzione inaspettata per chi segue la traiettoria di Gates. Dal dominio dei computer personali alla manipolazione dei sistemi alimentari globali, dall'influenza sulla sanità mondiale all'ingegneria climatica – il pattern è sempre lo stesso: centralizzazione, controllo, abolizione delle alternative.
    L'ID digitale rappresenta semplicemente l'anello mancante – il dispositivo che salda definitivamente persona fisica e identità digitale, trasformando ogni espressione umana in dato tracciabile, classificabile, eventualmente censurabile.

    La tecnocrazia di cui Gates è portavoce non ha bisogno di campi di concentramento o plotoni d'esecuzione. Le bastano database, algoritmi e l'eliminazione sistematica dell'anonimato. Il dissenso non viene fucilato – viene semplicemente reso invisibile, relegato negli angoli più oscuri e inaccessibili della rete, privato di ossigeno mediatico.

    Chi ha seguito l'ascesa di questa élite tecnocratica riconosce i segnali. Gates non sta improvvisando – sta eseguendo il copione previsto, rivelando pubblicamente ciò che è stato pianificato nelle stanze dei bottoni della governance globale.
    L'ID digitale non è uno strumento isolato – è il fulcro di un ecosistema di controllo che include moneta digitale, credito sociale e biosorveglianza permanente. La "lotta alla disinformazione" è solo il pretesto nobile dietro cui nascondere l'obiettivo reale: la fine definitiva della privacy e dell'autonomia individuale.

    La domanda non è più "se" ma "quando" questo sistema verrà implementato. E soprattutto: quale resistenza siamo disposti a opporre?

    GATES SHOWS HIS CARDS: DIGITAL ID AS THE ULTIMATE WEAPON AGAINST FREE THOUGHT
    Here he goes again. The architect of global surveillance, the self-proclaimed prophet of health emergencies, the billionaire who whispers in the ear of governments, advances yet another piece of his technocratic project. Bill Gates – no longer hiding behind veils of philanthropy – articulates with disarming clarity the next phase: a digital identification system to stifle what he calls “misinformation.”

    “The United States is a complex case because of the First Amendment. What exceptions can we contemplate?” It’s not a question, it’s a strategy. The First Amendment – ​​that pesky obstacle to total censorship – is treated as a bug to be fixed in the operating system of the society he imagines.

    His revelation continues without filters: "I think that over time... we would like to operate in an environment where people are truly identified... We will have to develop systems and behaviors that allow us to be more aware of who says what, who created this content."

    Translation: no anonymous voice, no digital refuge, no opinion without an electronic collar that traces its origin. The man who built an empire on the control of operating systems now aspires to control the global information ecosystem.

    This is not an unexpected evolution for those who follow Gates' trajectory. From the domination of personal computers to the manipulation of global food systems, from influencing global health to climate engineering – the pattern is always the same: centralization, control, abolition of alternatives.

    The digital ID is simply the missing link – the device that definitively welds the physical person and digital identity, transforming every human expression into traceable, classifiable, possibly censorable data.

    The technocracy that Gates champions does not need concentration camps or firing squads. Databases, algorithms, and the systematic elimination of anonymity are enough. Dissent is not shot – it is simply made invisible, relegated to the darkest and most inaccessible corners of the internet, deprived of media oxygen.

    Anyone who has followed the rise of this technocratic elite recognizes the signs. Gates is not improvising – he is following the expected script, publicly revealing what has been planned in the control rooms of global governance.
    The digital ID is not an isolated tool – it is the centerpiece of an ecosystem of control that includes digital currency, social credit, and permanent biosurveillance. The "fight against disinformation" is just the noble pretext behind which to hide the real goal: the definitive end of privacy and individual autonomy.

    The question is no longer "if" but "when" this system will be implemented. And above all: what resistance are we willing to put up?

    t.me/lacivettabianca
    GATES SVELA LE CARTE: L'ID DIGITALE COME ARMA FINALE CONTRO IL LIBERO PENSIERO Eccolo di nuovo. L'architetto della sorveglianza globale, il profeta autoproclamato delle emergenze sanitarie, il miliardario che sussurra all'orecchio dei governi avanza l'ennesimo tassello del suo progetto tecnocratico. Bill Gates – che non si nasconde più dietro veli di filantropia – articola con disarmante chiarezza la prossima fase: un sistema di identificazione digitale per soffocare quella che lui chiama "disinformazione". "Gli Stati Uniti rappresentano un caso complesso a causa del Primo Emendamento. Quali eccezioni possiamo contemplare?" Non è una domanda, è una strategia. Il Primo Emendamento – questo fastidioso ostacolo alla censura totale – viene trattato come un bug da correggere nel sistema operativo della società che immagina. La sua rivelazione prosegue senza filtri: "Credo che col tempo... vorremmo operare in un ambiente dove le persone siano veramente identificate... Dovremo sviluppare sistemi e comportamenti che ci permettano di essere più consapevoli riguardo a chi dice cosa, chi ha creato questo contenuto." Traduzione: nessuna voce anonima, nessun rifugio digitale, nessuna opinione senza un collare elettronico che ne tracci la provenienza. L'uomo che ha costruito un impero sul controllo dei sistemi operativi ora ambisce al controllo dell'ecosistema informativo globale. Non è un'evoluzione inaspettata per chi segue la traiettoria di Gates. Dal dominio dei computer personali alla manipolazione dei sistemi alimentari globali, dall'influenza sulla sanità mondiale all'ingegneria climatica – il pattern è sempre lo stesso: centralizzazione, controllo, abolizione delle alternative. L'ID digitale rappresenta semplicemente l'anello mancante – il dispositivo che salda definitivamente persona fisica e identità digitale, trasformando ogni espressione umana in dato tracciabile, classificabile, eventualmente censurabile. La tecnocrazia di cui Gates è portavoce non ha bisogno di campi di concentramento o plotoni d'esecuzione. Le bastano database, algoritmi e l'eliminazione sistematica dell'anonimato. Il dissenso non viene fucilato – viene semplicemente reso invisibile, relegato negli angoli più oscuri e inaccessibili della rete, privato di ossigeno mediatico. Chi ha seguito l'ascesa di questa élite tecnocratica riconosce i segnali. Gates non sta improvvisando – sta eseguendo il copione previsto, rivelando pubblicamente ciò che è stato pianificato nelle stanze dei bottoni della governance globale. L'ID digitale non è uno strumento isolato – è il fulcro di un ecosistema di controllo che include moneta digitale, credito sociale e biosorveglianza permanente. La "lotta alla disinformazione" è solo il pretesto nobile dietro cui nascondere l'obiettivo reale: la fine definitiva della privacy e dell'autonomia individuale. La domanda non è più "se" ma "quando" questo sistema verrà implementato. E soprattutto: quale resistenza siamo disposti a opporre? GATES SHOWS HIS CARDS: DIGITAL ID AS THE ULTIMATE WEAPON AGAINST FREE THOUGHT Here he goes again. The architect of global surveillance, the self-proclaimed prophet of health emergencies, the billionaire who whispers in the ear of governments, advances yet another piece of his technocratic project. Bill Gates – no longer hiding behind veils of philanthropy – articulates with disarming clarity the next phase: a digital identification system to stifle what he calls “misinformation.” “The United States is a complex case because of the First Amendment. What exceptions can we contemplate?” It’s not a question, it’s a strategy. The First Amendment – ​​that pesky obstacle to total censorship – is treated as a bug to be fixed in the operating system of the society he imagines. His revelation continues without filters: "I think that over time... we would like to operate in an environment where people are truly identified... We will have to develop systems and behaviors that allow us to be more aware of who says what, who created this content." Translation: no anonymous voice, no digital refuge, no opinion without an electronic collar that traces its origin. The man who built an empire on the control of operating systems now aspires to control the global information ecosystem. This is not an unexpected evolution for those who follow Gates' trajectory. From the domination of personal computers to the manipulation of global food systems, from influencing global health to climate engineering – the pattern is always the same: centralization, control, abolition of alternatives. The digital ID is simply the missing link – the device that definitively welds the physical person and digital identity, transforming every human expression into traceable, classifiable, possibly censorable data. The technocracy that Gates champions does not need concentration camps or firing squads. Databases, algorithms, and the systematic elimination of anonymity are enough. Dissent is not shot – it is simply made invisible, relegated to the darkest and most inaccessible corners of the internet, deprived of media oxygen. Anyone who has followed the rise of this technocratic elite recognizes the signs. Gates is not improvising – he is following the expected script, publicly revealing what has been planned in the control rooms of global governance. The digital ID is not an isolated tool – it is the centerpiece of an ecosystem of control that includes digital currency, social credit, and permanent biosurveillance. The "fight against disinformation" is just the noble pretext behind which to hide the real goal: the definitive end of privacy and individual autonomy. The question is no longer "if" but "when" this system will be implemented. And above all: what resistance are we willing to put up? t.me/lacivettabianca
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  • The global data lake market is experiencing rapid expansion, driven by the exponential growth of digital data, increasing demand for advanced analytics, and the proliferation of cloud-based solutions. The global data lake market size is expected to reach USD 86.83 billion by 2032, according to a new study by Polaris Market Research.

    As organizations worldwide increasingly rely on data-driven decision-making, the ability to consolidate, store, and analyze vast volumes of structured and unstructured data is no longer optional—it's critical. Data lakes offer the scalability, flexibility, and cost-effectiveness that traditional data warehouses struggle to match.

    Market Overview
    A data lake is a centralized repository that stores raw data in its native format until it is needed for analytics. Unlike traditional data warehouses, which structure data before storage (schema-on-write), data lakes use a schema-on-read approach, allowing greater flexibility in managing diverse data types. This makes them an ideal solution for enterprises dealing with ever-increasing data volume, velocity, and variety.

    The surge in big data analytics, the increasing adoption of cloud data storage, and the growth of Internet of Things (IoT) and artificial intelligence (AI) technologies are propelling the demand for data lakes across industries such as BFSI, healthcare, retail, manufacturing, and government.

    Key Market Growth Drivers
    1. Explosion of Data Generation Across Industries
    The sheer volume of data generated by social media platforms, connected devices, e-commerce websites, and enterprise applications is unprecedented. This explosion is accelerating the need for scalable solutions like data lakes that can ingest, process, and store petabytes of structured and unstructured data efficiently.

    2. Growing Adoption of Big Data and Analytics Solutions
    Organizations are increasingly investing in big data analytics to gain real-time insights into consumer behavior, operations, and market trends. Data lakes facilitate the collection and analysis of varied datasets, enabling advanced analytics models, including machine learning and predictive modeling.

    3. Shift Toward Cloud-Based Deployments
    The move from on-premise infrastructure to cloud data storage is one of the most significant shifts impacting the market. Cloud-based data lakes—offered by leading providers such as AWS, Microsoft Azure, and Google Cloud—offer elasticity, speed, and cost-efficiency, helping businesses scale their data operations seamlessly.

    4. Strategic Emphasis on Unified Data Management
    As companies prioritize enterprise data strategy, they are increasingly integrating disparate data systems to achieve a unified data architecture. Data lakes play a critical role in this transformation by serving as the backbone for data management platforms, streamlining data access, governance, and analytics.

    đ„đ±đ©đ„đšđ«đž 𝐓𝐡𝐞 đ‚đšđŠđ©đ„đžđ­đž đ‚đšđŠđ©đ«đžđĄđžđ§đŹđąđŻđž đ‘đžđ©đšđ«đ­ đ‡đžđ«đž: https://www.polarismarketresearch.com/industry-analysis/data-lake-market
    Market Challenges
    Despite its rapid growth, the data lake market faces several challenges that could hamper adoption:

    1. Data Governance and Security Concerns
    As data lakes grow, so do concerns over data security, privacy, and compliance. Without robust governance frameworks, organizations risk creating “data swamps”—repositories filled with unusable, unclassified data that can lead to inefficiencies and regulatory penalties.

    2. Integration Complexity
    Integrating a data lake with existing legacy systems, data warehouses, and analytics tools can be complex and costly. Without seamless interoperability, the promise of real-time analytics and unified insights may fall short.

    3. Skill Gaps in Data Engineering and Architecture
    Organizations often lack skilled professionals who can design, manage, and optimize data lake environments. Talent shortages in data engineering and cloud architecture can slow implementation and reduce return on investment (ROI).

    4. Performance and Query Optimization
    While data lakes offer storage scalability, their performance for ad-hoc queries and real-time data retrieval may lag compared to purpose-built data warehouses unless optimized with additional tools or data processing layers such as data lakehouses or query engines like Presto and Apache Hive.

    Regional Analysis
    North America
    North America holds the largest market share in the global data lake market, primarily due to early adoption of cloud technologies, robust digital infrastructure, and a high concentration of data-driven enterprises. The U.S. leads with investments from sectors like finance, healthcare, and e-commerce in building scalable data lakes for enterprise data strategy execution.

    Europe
    Europe follows closely, with increasing regulatory emphasis on data compliance and privacy driving the need for secure, well-governed data lakes. The General Data Protection Regulation (GDPR) has led to more structured approaches to data management.

    Asia-Pacific (APAC)
    The APAC region is witnessing the fastest growth, fueled by digital transformation initiatives in countries like China, India, and Singapore. Growing investment in cloud infrastructure, coupled with the rising demand for customer analytics in sectors like retail and banking, is propelling the data lake market forward.

    Middle East and Africa (MEA)
    The MEA region is gradually adopting data lake solutions, particularly in oil and gas, telecommunications, and government sectors, where large-scale data ingestion and analytics can significantly improve decision-making.

    Key Companies and Competitive Landscape
    The data lake market is characterized by intense competition and rapid innovation. Key players are focusing on product enhancements, strategic partnerships, and cloud integrations to strengthen their market position.

    1. Amazon Web Services (AWS)
    AWS offers one of the most robust and scalable data lake solutions through Amazon S3 and AWS Lake Formation. With services that support ingestion, cataloging, and querying, AWS dominates in terms of flexibility and ecosystem integration.

    2. Microsoft Corporation
    Microsoft Azure Data Lake Storage provides high-throughput, enterprise-grade capabilities tailored for big data analytics workloads. Its tight integration with Power BI, Azure Synapse, and machine learning tools makes it a preferred choice for enterprises.

    3. Google Cloud Platform (GCP)
    GCP’s BigLake service brings together the flexibility of data lakes with the performance of warehouses. GCP stands out for its serverless architecture and strong machine learning integration via Vertex AI.

    4. IBM Corporation
    IBM's Cloud Pak for Data and Watson Studio allow for advanced analytics and AI modeling on top of a secure data lake foundation. IBM also excels in hybrid-cloud deployments, serving enterprises with complex infrastructure needs.

    5. Snowflake Inc.
    Snowflake’s cloud-native data platform combines the best of data lake and data warehouse architectures. Its support for structured and semi-structured data in a single environment offers unparalleled ease of use and scalability.

    Other Notable Players:
    Oracle Corporation

    Cloudera Inc.

    Informatica

    Databricks

    Dremio

    Talend

    These players are continuously evolving their offerings to support the needs of data management platforms in real-time analytics, AI/ML workloads, and governed data collaboration.

    Future Outlook
    The future of the data lake market is poised for intelligent convergence. As organizations mature in their data strategies, the convergence of data lakes and data warehouses—popularly termed “data lakehouses”—is expected to dominate. This hybrid approach offers the best of both worlds: the scalability of lakes and the performance of warehouses.

    Additionally, the integration of AI and ML workflows, enhanced metadata management, and automation in data pipeline orchestration will shape the next generation of data lake platforms.

    Conclusion
    The global data lake market is at a pivotal moment. With the growing importance of big data analytics, cloud data storage, and a unified enterprise data strategy, data lakes are no longer a niche technology—they are essential infrastructure for the digital enterprise.

    Despite challenges in governance, integration, and skills, the market is poised for sustained growth, driven by innovation, cloud adoption, and the insatiable enterprise appetite for actionable insights.

    More Trending Latest Reports By Polaris Market Research:

    Pre-owned Luxury Watches Market

    Planters Market

    Badminton Shoes Market

    Smart Label Market

    Reach Stacker Market

    High Purity Silica Sand for Solar Cell Market

    Carrier Aggregation Solutions Market

    Amniocentesis Needle Market

    Nucleic Acid Isolation And Purification Market
    The global data lake market is experiencing rapid expansion, driven by the exponential growth of digital data, increasing demand for advanced analytics, and the proliferation of cloud-based solutions. The global data lake market size is expected to reach USD 86.83 billion by 2032, according to a new study by Polaris Market Research. As organizations worldwide increasingly rely on data-driven decision-making, the ability to consolidate, store, and analyze vast volumes of structured and unstructured data is no longer optional—it's critical. Data lakes offer the scalability, flexibility, and cost-effectiveness that traditional data warehouses struggle to match. Market Overview A data lake is a centralized repository that stores raw data in its native format until it is needed for analytics. Unlike traditional data warehouses, which structure data before storage (schema-on-write), data lakes use a schema-on-read approach, allowing greater flexibility in managing diverse data types. This makes them an ideal solution for enterprises dealing with ever-increasing data volume, velocity, and variety. The surge in big data analytics, the increasing adoption of cloud data storage, and the growth of Internet of Things (IoT) and artificial intelligence (AI) technologies are propelling the demand for data lakes across industries such as BFSI, healthcare, retail, manufacturing, and government. Key Market Growth Drivers 1. Explosion of Data Generation Across Industries The sheer volume of data generated by social media platforms, connected devices, e-commerce websites, and enterprise applications is unprecedented. This explosion is accelerating the need for scalable solutions like data lakes that can ingest, process, and store petabytes of structured and unstructured data efficiently. 2. Growing Adoption of Big Data and Analytics Solutions Organizations are increasingly investing in big data analytics to gain real-time insights into consumer behavior, operations, and market trends. Data lakes facilitate the collection and analysis of varied datasets, enabling advanced analytics models, including machine learning and predictive modeling. 3. Shift Toward Cloud-Based Deployments The move from on-premise infrastructure to cloud data storage is one of the most significant shifts impacting the market. Cloud-based data lakes—offered by leading providers such as AWS, Microsoft Azure, and Google Cloud—offer elasticity, speed, and cost-efficiency, helping businesses scale their data operations seamlessly. 4. Strategic Emphasis on Unified Data Management As companies prioritize enterprise data strategy, they are increasingly integrating disparate data systems to achieve a unified data architecture. Data lakes play a critical role in this transformation by serving as the backbone for data management platforms, streamlining data access, governance, and analytics. đ„đ±đ©đ„đšđ«đž 𝐓𝐡𝐞 đ‚đšđŠđ©đ„đžđ­đž đ‚đšđŠđ©đ«đžđĄđžđ§đŹđąđŻđž đ‘đžđ©đšđ«đ­ đ‡đžđ«đž: https://www.polarismarketresearch.com/industry-analysis/data-lake-market Market Challenges Despite its rapid growth, the data lake market faces several challenges that could hamper adoption: 1. Data Governance and Security Concerns As data lakes grow, so do concerns over data security, privacy, and compliance. Without robust governance frameworks, organizations risk creating “data swamps”—repositories filled with unusable, unclassified data that can lead to inefficiencies and regulatory penalties. 2. Integration Complexity Integrating a data lake with existing legacy systems, data warehouses, and analytics tools can be complex and costly. Without seamless interoperability, the promise of real-time analytics and unified insights may fall short. 3. Skill Gaps in Data Engineering and Architecture Organizations often lack skilled professionals who can design, manage, and optimize data lake environments. Talent shortages in data engineering and cloud architecture can slow implementation and reduce return on investment (ROI). 4. Performance and Query Optimization While data lakes offer storage scalability, their performance for ad-hoc queries and real-time data retrieval may lag compared to purpose-built data warehouses unless optimized with additional tools or data processing layers such as data lakehouses or query engines like Presto and Apache Hive. Regional Analysis North America North America holds the largest market share in the global data lake market, primarily due to early adoption of cloud technologies, robust digital infrastructure, and a high concentration of data-driven enterprises. The U.S. leads with investments from sectors like finance, healthcare, and e-commerce in building scalable data lakes for enterprise data strategy execution. Europe Europe follows closely, with increasing regulatory emphasis on data compliance and privacy driving the need for secure, well-governed data lakes. The General Data Protection Regulation (GDPR) has led to more structured approaches to data management. Asia-Pacific (APAC) The APAC region is witnessing the fastest growth, fueled by digital transformation initiatives in countries like China, India, and Singapore. Growing investment in cloud infrastructure, coupled with the rising demand for customer analytics in sectors like retail and banking, is propelling the data lake market forward. Middle East and Africa (MEA) The MEA region is gradually adopting data lake solutions, particularly in oil and gas, telecommunications, and government sectors, where large-scale data ingestion and analytics can significantly improve decision-making. Key Companies and Competitive Landscape The data lake market is characterized by intense competition and rapid innovation. Key players are focusing on product enhancements, strategic partnerships, and cloud integrations to strengthen their market position. 1. Amazon Web Services (AWS) AWS offers one of the most robust and scalable data lake solutions through Amazon S3 and AWS Lake Formation. With services that support ingestion, cataloging, and querying, AWS dominates in terms of flexibility and ecosystem integration. 2. Microsoft Corporation Microsoft Azure Data Lake Storage provides high-throughput, enterprise-grade capabilities tailored for big data analytics workloads. Its tight integration with Power BI, Azure Synapse, and machine learning tools makes it a preferred choice for enterprises. 3. Google Cloud Platform (GCP) GCP’s BigLake service brings together the flexibility of data lakes with the performance of warehouses. GCP stands out for its serverless architecture and strong machine learning integration via Vertex AI. 4. IBM Corporation IBM's Cloud Pak for Data and Watson Studio allow for advanced analytics and AI modeling on top of a secure data lake foundation. IBM also excels in hybrid-cloud deployments, serving enterprises with complex infrastructure needs. 5. Snowflake Inc. Snowflake’s cloud-native data platform combines the best of data lake and data warehouse architectures. Its support for structured and semi-structured data in a single environment offers unparalleled ease of use and scalability. Other Notable Players: Oracle Corporation Cloudera Inc. Informatica Databricks Dremio Talend These players are continuously evolving their offerings to support the needs of data management platforms in real-time analytics, AI/ML workloads, and governed data collaboration. Future Outlook The future of the data lake market is poised for intelligent convergence. As organizations mature in their data strategies, the convergence of data lakes and data warehouses—popularly termed “data lakehouses”—is expected to dominate. This hybrid approach offers the best of both worlds: the scalability of lakes and the performance of warehouses. Additionally, the integration of AI and ML workflows, enhanced metadata management, and automation in data pipeline orchestration will shape the next generation of data lake platforms. Conclusion The global data lake market is at a pivotal moment. With the growing importance of big data analytics, cloud data storage, and a unified enterprise data strategy, data lakes are no longer a niche technology—they are essential infrastructure for the digital enterprise. Despite challenges in governance, integration, and skills, the market is poised for sustained growth, driven by innovation, cloud adoption, and the insatiable enterprise appetite for actionable insights. More Trending Latest Reports By Polaris Market Research: Pre-owned Luxury Watches Market Planters Market Badminton Shoes Market Smart Label Market Reach Stacker Market High Purity Silica Sand for Solar Cell Market Carrier Aggregation Solutions Market Amniocentesis Needle Market Nucleic Acid Isolation And Purification Market
    WWW.POLARISMARKETRESEARCH.COM
    Data Lake Market Trends and Forecasts 2024-2032
    The Data Lake Market is forecasted to reach USD 86.83 billion by 2032, driven by a CAGR of 20.40% over the next decade.
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  • La destituzione del Gen. He Weidong, già vicepresidente della Commissione Militare Centrale cinese, insieme alla rimozione dei ministri della Difesa Li Shangfu e Wei Fenghe, segna una delle più incisive epurazioni interne all’apparato militare cinese. Lungi dal ridursi alla narrativa ufficiale della "lotta alla corruzione", questi eventi lasciano intravedere dinamiche più profonde.

    1ïžâƒŁ UNA GUERRA SILENZIOSA ALL'INTERNO DELLO STATO?

    Xi Jinping sembrerebbe puntare non solo a colpire comportamenti corrotti, ma a smantellare reti di potere interne al Partito e all’apparato militare, non pienamente allineate alla sua visione. L’epurazione si configurerebbe così come una contro-rivoluzione silenziosa, volta a ricondurre sotto un controllo univoco le leve strategiche dello Stato.

    2ïžâƒŁ DUALISMO TRA STANO SOVRANO E TECNOCRAZIA

    La Cina è stata a lungo considerata un laboratorio di governance tecnocratica, in cui la simbiosi tra apparati del Partito, big data, sistema di credito sociale e controllo digitale ha reso possibile una forma sofisticata di autoritarismo efficiente. Tuttavia, questa struttura è tutt'altro che monolitica. All'interno convivono almeno due tendenze:

    Una corrente nazional-popolare, che Xi rappresenta, mirante all’autosufficienza strategica e alla rottura delle dipendenze globali;

    Una corrente tecnocratica e mercatista, favorevole all’interconnessione con le élite internazionali.
    Le epurazioni potrebbero riflettere lo scontro tra questi due orientamenti, con Xi intenzionato a liquidare ogni ambiguità.

    3ïžâƒŁ L'ESERCITO COME NODO STRATEGICO

    Il PLA, più che esercito nazionale, è braccio armato del Partito. Ma nel tempo, alcune sue componenti hanno acquisito margini di autonomia, legandosi a interessi industriali e talvolta a posizioni più moderate sul piano geopolitico. Le destituzioni indicano una ricentralizzazione verticale del comando, forse in preparazione a scenari di confronto aperto (Taiwan, Indo-Pacifico).

    4ïžâƒŁ VERSO UN NUOVO BLOCCO GEPOLITICO?

    Va rilevato un progressivo allineamento tra potenze non occidentali – Cina, Russia, Iran, India – intorno a un modello alternativo al globalismo neoliberale, fondato su:

    Stato-nazione forte;

    Sovranità economica;

    Rifiuto della supremazia finanziaria occidentale.

    La Cina di Xi si collocherebbe tra i motori di questa transizione sistemica.

    5ïžâƒŁ SEGNI DI UNA NUOVA EPOCA?

    Al di là delle letture ufficiali, le epurazioni indicano una fase di riassetto globale, in cui ogni potenza tende a ricomporre le proprie strutture interne prima di affrontare le sfide esterne. Più che repressione, ciò che emerge è la ridefinizione dei centri di potere in vista di un mondo multipolare. Anche le figure autoritarie possono, paradossalmente, agire per preservare l’autonomia politica e culturale delle proprie nazioni.

    .https://www.firstpost.com/opinion/xis-sacking-of-chinese-generals-continues-is-the-pla-corrupt-or-is-he-insecure-13877670.html
    La destituzione del Gen. He Weidong, già vicepresidente della Commissione Militare Centrale cinese, insieme alla rimozione dei ministri della Difesa Li Shangfu e Wei Fenghe, segna una delle più incisive epurazioni interne all’apparato militare cinese. Lungi dal ridursi alla narrativa ufficiale della "lotta alla corruzione", questi eventi lasciano intravedere dinamiche più profonde. 1ïžâƒŁ UNA GUERRA SILENZIOSA ALL'INTERNO DELLO STATO? Xi Jinping sembrerebbe puntare non solo a colpire comportamenti corrotti, ma a smantellare reti di potere interne al Partito e all’apparato militare, non pienamente allineate alla sua visione. L’epurazione si configurerebbe così come una contro-rivoluzione silenziosa, volta a ricondurre sotto un controllo univoco le leve strategiche dello Stato. 2ïžâƒŁ DUALISMO TRA STANO SOVRANO E TECNOCRAZIA La Cina è stata a lungo considerata un laboratorio di governance tecnocratica, in cui la simbiosi tra apparati del Partito, big data, sistema di credito sociale e controllo digitale ha reso possibile una forma sofisticata di autoritarismo efficiente. Tuttavia, questa struttura è tutt'altro che monolitica. All'interno convivono almeno due tendenze: â–Ș Una corrente nazional-popolare, che Xi rappresenta, mirante all’autosufficienza strategica e alla rottura delle dipendenze globali; â–Ș Una corrente tecnocratica e mercatista, favorevole all’interconnessione con le élite internazionali. Le epurazioni potrebbero riflettere lo scontro tra questi due orientamenti, con Xi intenzionato a liquidare ogni ambiguità. 3ïžâƒŁ L'ESERCITO COME NODO STRATEGICO Il PLA, più che esercito nazionale, è braccio armato del Partito. Ma nel tempo, alcune sue componenti hanno acquisito margini di autonomia, legandosi a interessi industriali e talvolta a posizioni più moderate sul piano geopolitico. Le destituzioni indicano una ricentralizzazione verticale del comando, forse in preparazione a scenari di confronto aperto (Taiwan, Indo-Pacifico). 4ïžâƒŁ VERSO UN NUOVO BLOCCO GEPOLITICO? Va rilevato un progressivo allineamento tra potenze non occidentali – Cina, Russia, Iran, India – intorno a un modello alternativo al globalismo neoliberale, fondato su: â–Ș Stato-nazione forte; â–Ș Sovranità economica; â–Ș Rifiuto della supremazia finanziaria occidentale. La Cina di Xi si collocherebbe tra i motori di questa transizione sistemica. 5ïžâƒŁ SEGNI DI UNA NUOVA EPOCA? Al di là delle letture ufficiali, le epurazioni indicano una fase di riassetto globale, in cui ogni potenza tende a ricomporre le proprie strutture interne prima di affrontare le sfide esterne. Più che repressione, ciò che emerge è la ridefinizione dei centri di potere in vista di un mondo multipolare. Anche le figure autoritarie possono, paradossalmente, agire per preservare l’autonomia politica e culturale delle proprie nazioni. .https://www.firstpost.com/opinion/xis-sacking-of-chinese-generals-continues-is-the-pla-corrupt-or-is-he-insecure-13877670.html
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    Xi’s sacking of Chinese Generals continues: Is the PLA corrupt or is he insecure?
    If Xi Jinping cannot trust the Chinese military leadership or capability, he is less likely to risk combat operations against Taiwan or India. The importance of success in such conflicts is too high for the Chinese president’s own legitimacy
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  • Verso la fine dell’OMS? La crisi finanziaria della sanità globale prelude a un Nuovo Ordine Multipolare

    Mentre le élite occidentali si ostinano a dipingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un pilastro irrinunciabile della governance sanitaria globale, segnali sempre più evidenti rivelano che il colosso ginevrino è in realtà sull’orlo di un tracollo finanziario. I numeri, trapelati da una presentazione riservata agli Stati membri, parlano chiaro: il bilancio per il biennio 2026–2027 crolla a poco più di 2,4 miliardi di dollari — una diminuzione catastrofica rispetto ai 4 miliardi degli anni precedenti. Il deficit stimato? Oltre 1,8 miliardi di dollari: quasi il 43% del budget previsto è semplicemente inesistente.

    Eppure, solo pochi giorni fa, i vertici dell’organizzazione minimizzavano la situazione. Ora, il velo dell’omertà si solleva e lascia intravedere una verità scomoda: l’OMS è al collasso, e il mondo multipolare lo sa bene.

    Secondo quanto riportato dalla piattaforma Devex, anche i cosiddetti "finanziamenti garantiti" — su cui si fonda la sopravvivenza dell’ente — sono tutt'altro che certi. Essi dipendono da un auspicato aumento delle quote associative, che dovrà però superare l’esame della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità prevista a maggio. Un esame tutt’altro che scontato, vista la crescente sfiducia globale e la profonda spaccatura tra i blocchi geopolitici emergenti.

    Un funzionario dell’OMS, protetto dall’anonimato, ha dichiarato in maniera sibillina:

    Sommare tutto e dire che abbiamo così tanto, beh, non è così.

    Parole che suonano come un’ammissione implicita di un inganno strutturale. Per anni, l’OMS ha operato come braccio operativo delle grandi lobby farmaceutiche e dei potentati occidentali, imponendo linee guida e restrizioni con il pretesto dell’emergenza sanitaria. Ma ora che il mondo sta mutando rapidamente e che il potere si sta ridistribuendo su nuovi assi — Russia, Cina, BRICS, Sud Globale — l’organizzazione appare sempre più isolata, svuotata di fondi e di legittimità.

    C'è chi inizia a leggere questi eventi come segnali dell’imminente ristrutturazione (o dissoluzione) dell’OMS all'interno della transizione verso un Nuovo Ordine Mondiale multipolare, dove la centralizzazione della sanità non sarà più in mano a un’unica entità controllata dall’Occidente, ma affidata a nuovi consorzi regionali o a forme inedite di governance globalista-asiatica.

    La narrazione ufficiale vacilla, i numeri non tornano, e nel silenzio dei media mainstream si profila un possibile scenario: il tramonto dell’OMS potrebbe non essere un fallimento accidentale, ma un passo calcolato verso la sostituzione di un sistema ormai obsoleto. Qualcuno, nei piani alti, potrebbe aver già deciso di abbandonare l’infrastruttura attuale per far posto a una nuova architettura sanitaria globale, plasmata secondo le logiche di un mondo post-americano.

    Il mondo osserva. E chi sa leggere tra le righe, sa che la crisi dell’OMS è solo l’inizio. Chi segue il canale dall'inizio : si tratta solo di conferme alle congetture fatte già diversi anni fa.
    (qui)
    https://uncutnews.ch/die-who-ist-in-viel-schlechterer-finanzieller-verfassung-als-sie-noch-vor-wenigen-tagen-zugab/
    Verso la fine dell’OMS? La crisi finanziaria della sanità globale prelude a un Nuovo Ordine Multipolare Mentre le élite occidentali si ostinano a dipingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un pilastro irrinunciabile della governance sanitaria globale, segnali sempre più evidenti rivelano che il colosso ginevrino è in realtà sull’orlo di un tracollo finanziario. I numeri, trapelati da una presentazione riservata agli Stati membri, parlano chiaro: il bilancio per il biennio 2026–2027 crolla a poco più di 2,4 miliardi di dollari — una diminuzione catastrofica rispetto ai 4 miliardi degli anni precedenti. Il deficit stimato? Oltre 1,8 miliardi di dollari: quasi il 43% del budget previsto è semplicemente inesistente. Eppure, solo pochi giorni fa, i vertici dell’organizzazione minimizzavano la situazione. Ora, il velo dell’omertà si solleva e lascia intravedere una verità scomoda: l’OMS è al collasso, e il mondo multipolare lo sa bene. Secondo quanto riportato dalla piattaforma Devex, anche i cosiddetti "finanziamenti garantiti" — su cui si fonda la sopravvivenza dell’ente — sono tutt'altro che certi. Essi dipendono da un auspicato aumento delle quote associative, che dovrà però superare l’esame della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità prevista a maggio. Un esame tutt’altro che scontato, vista la crescente sfiducia globale e la profonda spaccatura tra i blocchi geopolitici emergenti. Un funzionario dell’OMS, protetto dall’anonimato, ha dichiarato in maniera sibillina: Sommare tutto e dire che abbiamo così tanto, beh, non è così. Parole che suonano come un’ammissione implicita di un inganno strutturale. Per anni, l’OMS ha operato come braccio operativo delle grandi lobby farmaceutiche e dei potentati occidentali, imponendo linee guida e restrizioni con il pretesto dell’emergenza sanitaria. Ma ora che il mondo sta mutando rapidamente e che il potere si sta ridistribuendo su nuovi assi — Russia, Cina, BRICS, Sud Globale — l’organizzazione appare sempre più isolata, svuotata di fondi e di legittimità. C'è chi inizia a leggere questi eventi come segnali dell’imminente ristrutturazione (o dissoluzione) dell’OMS all'interno della transizione verso un Nuovo Ordine Mondiale multipolare, dove la centralizzazione della sanità non sarà più in mano a un’unica entità controllata dall’Occidente, ma affidata a nuovi consorzi regionali o a forme inedite di governance globalista-asiatica. La narrazione ufficiale vacilla, i numeri non tornano, e nel silenzio dei media mainstream si profila un possibile scenario: il tramonto dell’OMS potrebbe non essere un fallimento accidentale, ma un passo calcolato verso la sostituzione di un sistema ormai obsoleto. Qualcuno, nei piani alti, potrebbe aver già deciso di abbandonare l’infrastruttura attuale per far posto a una nuova architettura sanitaria globale, plasmata secondo le logiche di un mondo post-americano. Il mondo osserva. E chi sa leggere tra le righe, sa che la crisi dell’OMS è solo l’inizio. Chi segue il canale dall'inizio : si tratta solo di conferme alle congetture fatte già diversi anni fa. (qui) https://uncutnews.ch/die-who-ist-in-viel-schlechterer-finanzieller-verfassung-als-sie-noch-vor-wenigen-tagen-zugab/
    UNCUTNEWS.CH
    Die WHO ist in viel schlechterer finanzieller Verfassung, als sie noch vor wenigen Tagen zugab
    Die Weltgesundheitsorganisation (WHO) steht offenbar in deutlich schlechterer finanzieller Verfassung als bislang öffentlich eingeräumt. Während die Organisation noch in jüngster Vergangenheit mit …
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  • Non dimentichiamo che il CEO di GAVI è l‘ex Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso

    https://www.gavi.org/governance/gavi-board/members…

    sotto la cui Presidenza la Commissione Europea con Direttiva 2009/120/UE ha escluso - a prescindere dalla composizione e meccanismo di funzionamento - qualsiasi sostanza che solo formalmente venga definita „vaccino contro malattia infettiva“ dalla normativa molto più esigente richiesta per l’autorizzazione dei prodotti a terapia avanzata (che comprendono i prodotti di terapia genica)

    https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2009/120/oj/ita…

    TRUMP E KENNEDY CONTRO BILL GATES: STOP AI FONDI PER LA GAVI ALLIANCE byoblu.com/2025/03/29/tru…

    @byoblu
    https://x.com/RHolzeisen/status/1906258826019344568?t=Z3xjKSeykv8zPlLS2eIG5g&s=19
    ‌Non dimentichiamo che il CEO di GAVI è l‘ex Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso 👇👇👇 https://www.gavi.org/governance/gavi-board/members… sotto la cui Presidenza la Commissione Europea con Direttiva 2009/120/UE ha escluso - a prescindere dalla composizione e meccanismo di funzionamento - qualsiasi sostanza che solo formalmente venga definita „vaccino contro malattia infettiva“ dalla normativa molto più esigente richiesta per l’autorizzazione dei prodotti a terapia avanzata (che comprendono i prodotti di terapia genica) 👇👇👇 https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2009/120/oj/ita… TRUMP E KENNEDY CONTRO BILL GATES: STOP AI FONDI PER LA GAVI ALLIANCE byoblu.com/2025/03/29/tru… @byoblu https://x.com/RHolzeisen/status/1906258826019344568?t=Z3xjKSeykv8zPlLS2eIG5g&s=19
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  • Vittorino Tascanino

    "SCANDALO PFIZER, LA VENDETTA DI TRUMP CONTRO LA MEGERA: VIA LIBERA ALL’INCHIESTA SULLE PRESUNTE MAZZETTE PER IL SACRO SIERO.
    VON DER LEYEN NEL MIRINO PER SMS CON BOURLA (PFIZERGATE) E ACQUISTO 4 MLD DOSI VACCINI COVID PER 75 MLD€, PRONTA INCHIESTA EUROPEA CON REGIA USA PER RIBALTARE LA GOVERNANCE.
    IO NON DIMENTICO."
    -La Von der Leyen non è nuova a queste cose! Quando era ministro della difesa tedesca è stata inquisita per ammanchi e poi anche per contratti di acquisti segreti dalla Russia-

    "PFIZER SCANDAL, TRUMP'S REVENGE AGAINST THE HUNTER: GREEN LIGHT FOR THE INVESTIGATION INTO THE ALLEGED BRIBES FOR THE SACRED SERUM.
    VON DER LEYEN IN THE CROSSHAIRS FOR SMS WITH BOURLA (PFIZERGATE) AND PURCHASE OF 4 BILLION DOSES OF COVID VACCINES FOR €75 BILLION, EUROPEAN INVESTIGATION READY WITH US DIRECTION TO OVERTURN THE GOVERNANCE.
    I DO NOT FORGET."
    -Von der Leyen is not new to these things! When she was German defense minister she was investigated for shortages and then also for secret purchase contracts from Russia-

    Source:
    https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1899791439225078180?t=R_TJa8DQuFf8InrImGOrzA&s=19
    Vittorino Tascanino "SCANDALO PFIZER, LA VENDETTA DI TRUMP CONTRO LA MEGERA: VIA LIBERA ALL’INCHIESTA SULLE PRESUNTE MAZZETTE PER IL SACRO SIERO. VON DER LEYEN NEL MIRINO PER SMS CON BOURLA (PFIZERGATE) E ACQUISTO 4 MLD DOSI VACCINI COVID PER 75 MLD€, PRONTA INCHIESTA EUROPEA CON REGIA USA PER RIBALTARE LA GOVERNANCE. IO NON DIMENTICO." -La Von der Leyen non è nuova a queste cose! Quando era ministro della difesa tedesca è stata inquisita per ammanchi e poi anche per contratti di acquisti segreti dalla Russia- "PFIZER SCANDAL, TRUMP'S REVENGE AGAINST THE HUNTER: GREEN LIGHT FOR THE INVESTIGATION INTO THE ALLEGED BRIBES FOR THE SACRED SERUM. VON DER LEYEN IN THE CROSSHAIRS FOR SMS WITH BOURLA (PFIZERGATE) AND PURCHASE OF 4 BILLION DOSES OF COVID VACCINES FOR €75 BILLION, EUROPEAN INVESTIGATION READY WITH US DIRECTION TO OVERTURN THE GOVERNANCE. I DO NOT FORGET." -Von der Leyen is not new to these things! When she was German defense minister she was investigated for shortages and then also for secret purchase contracts from Russia- Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1899791439225078180?t=R_TJa8DQuFf8InrImGOrzA&s=19
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  • ECCO COME LAVORANO LE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI!
    il governo tedesco ha disposto addirittura la carcerazione per chi diffonde o ritwitta il video di questa protesta in Germania contro le frontiere aperte

    La governance in Germania sostiene gli immigrati clandestiniđŸ«Ł
    ECCO COME LAVORANO LE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI! il governo tedesco ha disposto addirittura la carcerazione per chi diffonde o ritwitta il video di questa protesta in Germania contro le frontiere aperte La governance in Germania sostiene gli immigrati clandestiniđŸ«Ł
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  • "Stanno cercando di stabilire un governo mondiale unico." L'eurodeputata tedesca Christine Anderson: L'UE è il prototipo di un modello di governance globale concepito per sostituire la sovranità nazionale e stabilire un controllo centralizzato. "[Le istituzioni dell'UE] non sono solo antidemocratiche, sono decisamente antidemocratiche... È voluto." "Gli stati nazionali all'interno dell'UE vengono spogliati della loro sovranità. Vengono spogliati del loro stato nazionale." "L'UE è stata solo un trampolino di lancio, per così dire, per poter erigere il loro governo mondiale".
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    "They are trying to establish a one-world government." German MEP Christine Anderson: The EU is the prototype of a global governance model designed to replace national sovereignty and establish centralized control. "[The EU institutions] are not just undemocratic, they are downright undemocratic... That is deliberate." "The nation states within the EU are being stripped of their sovereignty. They are being stripped of their nation state." "The EU was just a springboard, so to speak, for them to be able to set up their world government."
    "Stanno cercando di stabilire un governo mondiale unico." L'eurodeputata tedesca Christine Anderson: L'UE è il prototipo di un modello di governance globale concepito per sostituire la sovranità nazionale e stabilire un controllo centralizzato. "[Le istituzioni dell'UE] non sono solo antidemocratiche, sono decisamente antidemocratiche... È voluto." "Gli stati nazionali all'interno dell'UE vengono spogliati della loro sovranità. Vengono spogliati del loro stato nazionale." "L'UE è stata solo un trampolino di lancio, per così dire, per poter erigere il loro governo mondiale". MASSIMA DIFFUSIONE! "They are trying to establish a one-world government." German MEP Christine Anderson: The EU is the prototype of a global governance model designed to replace national sovereignty and establish centralized control. "[The EU institutions] are not just undemocratic, they are downright undemocratic... That is deliberate." "The nation states within the EU are being stripped of their sovereignty. They are being stripped of their nation state." "The EU was just a springboard, so to speak, for them to be able to set up their world government."
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  • L’OMS presenta il piano per aggirare gli Stati - “Controllo e persuasione in ogni ambito quotidiano”


    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-piano-delloms-per-governare-le-nostre-vite/

    #OMS #ControlloGlobale #Persuasione #VitaQuotidiana #GovernanceGlobale #SalutePubblica #StrategieOMS #Manipolazione #SaluteMentale #Prevenzione #Pandemia #SaluteGlobale #PoliticheSanitarie #InfluenzaOMS #SicurezzaSanitaria #BenessereGlobale #SorveglianzaSanitaria #SanitàPubblica #RegolamentazioneSanitaria #PianoGlobale #Vaccinazione #MonitoraggioSanitario #CooperazioneInternazionale #OMS2024 #SaluteMondo #PoliticheGlobali #EmergenzeSanitarie #IniziativeSanitarie #SaluteInternazionale #RiformaSanitaria
    L’OMS presenta il piano per aggirare gli Stati - “Controllo e persuasione in ogni ambito quotidiano” https://dituttoedipiu.altervista.org/il-piano-delloms-per-governare-le-nostre-vite/ #OMS #ControlloGlobale #Persuasione #VitaQuotidiana #GovernanceGlobale #SalutePubblica #StrategieOMS #Manipolazione #SaluteMentale #Prevenzione #Pandemia #SaluteGlobale #PoliticheSanitarie #InfluenzaOMS #SicurezzaSanitaria #BenessereGlobale #SorveglianzaSanitaria #SanitàPubblica #RegolamentazioneSanitaria #PianoGlobale #Vaccinazione #MonitoraggioSanitario #CooperazioneInternazionale #OMS2024 #SaluteMondo #PoliticheGlobali #EmergenzeSanitarie #IniziativeSanitarie #SaluteInternazionale #RiformaSanitaria
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite - D TUTTO E D+
    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite L'Organizzazione Mondiale della Sanità, un tempo rispettata istituzione dedita alla tutela
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