• Screen Printing Sharjah

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    Welcome to Color Spot Printing, your ultimate destination for high-quality printing solutions. With over a decade of expertise, we pride ourselves on delivering exceptional print services tailored to meet the diverse needs of businesses and individuals alike. At Color Spot Printing, our mission is to transform your vision into vibrant print realities. We believe in the power of print to communicate, captivate, and create lasting impressions. Whether it’s business cards, brochures, banners, or custom packaging, we are dedicated to providing top-notch quality and unmatched customer service.

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  • How big is the global travel technology market?


    The global travel technology market is a dynamic and rapidly expanding sector, valued at USD 10.7 billion in 2024, driven by innovations in booking platforms, AI-driven personalization, and digital payment systems. According to IMARC Group, the market is projected to reach USD 18.6 billion by 2033, exhibiting a robust compound annual growth rate (CAGR) of 6.05% from 2025 to 2033. This growth is fueled by increasing demand for seamless travel experiences, the rise of mobile and cloud-based solutions, and growing adoption of technologies like virtual reality and blockchain in travel services, positioning the market as a key driver of efficiency and customer satisfaction in the global travel industry over the next decade.

    Read the full report here: https://www.imarcgroup.com/travel-technology-market

    #marketresearch #business #marketanalysis #markettrends #researchreport #marketreport #marketforecast #marketanalysis #marketgrowth #imarcgroup
    How big is the global travel technology market? The global travel technology market is a dynamic and rapidly expanding sector, valued at USD 10.7 billion in 2024, driven by innovations in booking platforms, AI-driven personalization, and digital payment systems. According to IMARC Group, the market is projected to reach USD 18.6 billion by 2033, exhibiting a robust compound annual growth rate (CAGR) of 6.05% from 2025 to 2033. This growth is fueled by increasing demand for seamless travel experiences, the rise of mobile and cloud-based solutions, and growing adoption of technologies like virtual reality and blockchain in travel services, positioning the market as a key driver of efficiency and customer satisfaction in the global travel industry over the next decade. Read the full report here: https://www.imarcgroup.com/travel-technology-market #marketresearch #business #marketanalysis #markettrends #researchreport #marketreport #marketforecast #marketanalysis #marketgrowth #imarcgroup
    WWW.IMARCGROUP.COM
    Travel Technology Market Size, Share, Trends & Report 2033
    Travel Technology Market Size reached USD 10.7 Billion in 2024 to reach USD 18.6 Billion by 2033, at a CAGR of 6.05% during 2025-2033.
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  • Flash mob corale "Camminare insieme è divertente" di LGAKI

    In occasione della Giornata della Repubblica Popolare di Lugansk, l'Accademia ha organizzato un flash mob dedicato al 110° anniversario della nascita di Mikhail Matusovsky. Hanno partecipato le scuole di musica di Lugansk.

    https://x.com/DonbassItalia/status/1922027626606002601?t=hu0aOFozXLsf8xypfsT1Jw&s=19
    🎤 Flash mob corale "Camminare insieme è divertente" di LGAKI In occasione della Giornata della Repubblica Popolare di Lugansk, l'Accademia ha organizzato un flash mob dedicato al 110° anniversario della nascita di Mikhail Matusovsky. Hanno partecipato le scuole di musica di Lugansk. https://x.com/DonbassItalia/status/1922027626606002601?t=hu0aOFozXLsf8xypfsT1Jw&s=19
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  • MILANO – Fattore 3C
    Contaminata. Costosa. Cattiva.


    Se sono rimasto ancora a Milano, credo che ci sia un interesse, una passione di fondo, un legame ancora forte con le mie origini. Non si può semplificare tutto riducendolo a scadenze, obblighi, lavoro. La mobilità c’è e in futuro non la escludo, ma intanto sono qui. E voglio battermi per salvaguardare il rapporto con questa città.

    Come si fa con un legame affettivo, anche quando si logora.
    E nel nostro caso, fra noi e Milano, il rapporto si è logorato. Non è tutto perduto, ma è tempo di fare il punto, senza drammi e senza illusioni.
    Capire da dove ripartire.

    Le 3 C che oggi raccontano il declino di Milano:

    CONTAMINATA

    Milano è una città che respira male. Non solo per l’aria, ma per ciò che ha scelto di diventare: un terreno di conquista per la speculazione, dove ogni albero abbattuto è una riga in più sul conto della collettività. Si costruisce in verticale, si consuma in orizzontale. Si celebra la grandeur nei mesi dell’evento, ma si dimenticano i quartieri quando finisce la passerella. È una città che si è contaminata culturalmente, arrendendosi all’estetica del profitto.

    COSTOSA

    Milano è diventata inaccessibile. Troppo cara per viverci, troppo competitiva per restarci, troppo indifferente per sentirsi accolti. La forbice sociale si allarga, e la città premia chi ha già. Le opportunità esistono, ma sempre più ristrette. I giovani partono, chi resta spesso si adatta, e chi prova a resistere lo fa a caro prezzo.
    Milano non è più inclusiva: è un supermercato a più corsie, dove la dignità si misura con l’IBAN.

    CATTIVA

    C’è una cattiveria diffusa, strisciante, che nasce non solo dal disagio ma dalla rassegnazione. È l’indifferenza sui mezzi pubblici, la tensione per strada, la freddezza nei condomìni. Milano ha smarrito il senso della prossimità. Ci si difende più che riconoscersi.
    Non è solo insicurezza, è mancanza di legami. Una città dove tutto scorre veloce, ma niente si lega più.

    ❗️Se pensate che il mio sia il solito pianto greco o una lamentela populista, liberissimi di farlo.
    Ma se anche solo in parte vi riconoscete in queste parole, se riuscite a guardare oltre la retorica e il vaneggiamento, allora forse potete concordare con me:
    quella che una volta era una realtà luccicante e piena di opportunità è oggi una terra arida, fatta di contraddizioni e disuguaglianze sempre più evidenti.
    Abbiamo identificato i problemi. Ora tocca a noi lavorare per cambiare le cose.

    ❗️Per questo rivolgo un appello a tutti i comitati, i gruppi, le realtà esistenti: superiamo le differenze, le sensibilità, le gelosie. Facciamo il salto. Ricominciamo a cooperare e torniamo nei luoghi decisionali, nelle istituzioni, dove si può ancora incidere.
    Ma dobbiamo volerlo davvero. Non per una leadership, ma per una maturità collettiva.
    Se vogliamo farlo, troviamoci. Parliamo di lavoro politico.
    Se non vogliamo, allora tanti auguri a ognuno di noi.
    Nell’accettazione della duplice fatica: la miseria… e l’assuefazione a una realtà che non si vuole cambiare.

    "If Winter comes, can Spring be far behind?"
    (Cit. Percy Bysshe Shelley – Ode al vento d’Occidente)

    #Milano #Fattore3C #Cambiamento #Attivismo #CittàDaRifare #GiustiziaSociale #TreC #Speculazione #Carovita #SolitudineUrbana #RomanticismoPolitico #Partecipa #RivoltaCivile
    MILANO – Fattore 3C Contaminata. Costosa. Cattiva. ⚠️🏙️💔 Se sono rimasto ancora a Milano, credo che ci sia un interesse, una passione di fondo, un legame ancora forte con le mie origini. Non si può semplificare tutto riducendolo a scadenze, obblighi, lavoro. La mobilità c’è e in futuro non la escludo, ma intanto sono qui. E voglio battermi per salvaguardare il rapporto con questa città. Come si fa con un legame affettivo, anche quando si logora. E nel nostro caso, fra noi e Milano, il rapporto si è logorato. Non è tutto perduto, ma è tempo di fare il punto, senza drammi e senza illusioni. Capire da dove ripartire. Le 3 C che oggi raccontano il declino di Milano: CONTAMINATA Milano è una città che respira male. Non solo per l’aria, ma per ciò che ha scelto di diventare: un terreno di conquista per la speculazione, dove ogni albero abbattuto è una riga in più sul conto della collettività. Si costruisce in verticale, si consuma in orizzontale. Si celebra la grandeur nei mesi dell’evento, ma si dimenticano i quartieri quando finisce la passerella. È una città che si è contaminata culturalmente, arrendendosi all’estetica del profitto. COSTOSA Milano è diventata inaccessibile. Troppo cara per viverci, troppo competitiva per restarci, troppo indifferente per sentirsi accolti. La forbice sociale si allarga, e la città premia chi ha già. Le opportunità esistono, ma sempre più ristrette. I giovani partono, chi resta spesso si adatta, e chi prova a resistere lo fa a caro prezzo. Milano non è più inclusiva: è un supermercato a più corsie, dove la dignità si misura con l’IBAN. CATTIVA C’è una cattiveria diffusa, strisciante, che nasce non solo dal disagio ma dalla rassegnazione. È l’indifferenza sui mezzi pubblici, la tensione per strada, la freddezza nei condomìni. Milano ha smarrito il senso della prossimità. Ci si difende più che riconoscersi. Non è solo insicurezza, è mancanza di legami. Una città dove tutto scorre veloce, ma niente si lega più. ❗️Se pensate che il mio sia il solito pianto greco o una lamentela populista, liberissimi di farlo. Ma se anche solo in parte vi riconoscete in queste parole, se riuscite a guardare oltre la retorica e il vaneggiamento, allora forse potete concordare con me: quella che una volta era una realtà luccicante e piena di opportunità è oggi una terra arida, fatta di contraddizioni e disuguaglianze sempre più evidenti. Abbiamo identificato i problemi. Ora tocca a noi lavorare per cambiare le cose. ❗️👉🙏Per questo rivolgo un appello a tutti i comitati, i gruppi, le realtà esistenti: superiamo le differenze, le sensibilità, le gelosie. Facciamo il salto. Ricominciamo a cooperare e torniamo nei luoghi decisionali, nelle istituzioni, dove si può ancora incidere. Ma dobbiamo volerlo davvero. Non per una leadership, ma per una maturità collettiva. Se vogliamo farlo, troviamoci. Parliamo di lavoro politico. Se non vogliamo, allora tanti auguri a ognuno di noi. Nell’accettazione della duplice fatica: la miseria… e l’assuefazione a una realtà che non si vuole cambiare. "If Winter comes, can Spring be far behind?" (Cit. Percy Bysshe Shelley – Ode al vento d’Occidente) #Milano #Fattore3C #Cambiamento #Attivismo #CittàDaRifare #GiustiziaSociale #TreC #Speculazione #Carovita #SolitudineUrbana #RomanticismoPolitico #Partecipa #RivoltaCivile
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  • ANTIFA OMEOPATICI

    Marco Travaglio - 3 Maggio 2025

    Degli “antifascisti immaginari” ritratti da Padellaro non c’è bisogno di fare i nomi, anche perché sono troppi. Ma basta vedere chi s’è infuriato per la definizione, che ovviamente esclude gli antifascisti veri e seri. E include chi dell’antifascismo di maniera e di carriera ha fatto un mestiere a rischio zero e guadagno mille. Come dice Giordano Bruno Guerri, i partigiani doc rischiavano la vita e molti la persero: quelli fuori tempo massimo rischiano al massimo qualche applauso (e royalty). Un’altra cartina al tornasole per riconoscerli è ciò che accadrà il 9 maggio, 80° anniversario della vittoria dell’Urss contro il Terzo Reich. A Mosca la vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” sarà celebrata con la consueta parata nella Piazza Rossa, più solenne del solito per la cifra tonda, dove Putin mostrerà al mondo di essere tutt’altro che isolato ospitando i leader di Cina, India, Brasile, Sudafrica, altri Brics e Palestina. Dall’Europa giungeranno solo lo slovacco Fico e il serbo Vucic, subito minacciati dalla rappresentante per la Politica estera Ue, la estone Kaja Kallas, il cui Paese 80 anni fa stava coi nazisti. E non era il solo: era filonazista anche la parte occidentale dell’Ucraina, la Galizia attorno a Leopoli. Lì nel 1941 migliaia di collaborazionisti accolsero come liberatori i soldati hitleriani della Wehrmacht in marcia verso la Russia e da allora aiutarono le SS a rastrellare e depredare gli ebrei ucraini (1,6 milioni), in parte trucidati in loco e in parte deportati nei lager nazisti. Nella sola Leopoli una serie di terribili pogrom ridusse gli ebrei da 100 mila a un migliaio scarso in quattro anni. Vicino a Leopoli era nato l’ideologo nazionalista Stepan Bandera, filo-nazista, razzista e antisemita, fondatore della 14ª divisione Waffen-Grenadier delle SS, criminale di guerra responsabile dello sterminio di decine di migliaia di ebrei, polacchi, ucraini, russi, fuggito nel dopoguerra in Germania con la protezione dell’MI6, poi giustiziato dal Kgb e tuttoggi venerato in Ucraina come eroe nazionale.

    Che fa la cosiddetta Europa antifascista e antinazista? Trova il modo di commemorare i 26-28 milioni di morti sovietici che la liberarono da Hitler & complici insieme a mezzo milione di caduti anglo-americani? Non sia mai. Nel 1985 s’è inventata un contro-anniversario nel tentativo di oscurare quello russo: la “Giornata dell’Europa per la pace, l’unità e la solidarietà”, che guardacaso cade il 9 maggio come la Dichiarazione Schuman del 1950 (vuoi mettere con la sconfitta del nazifascismo). Quest’anno il ministro degli Esteri ucraino Sybiha ha invitato i vertici Ue a festeggiare. Indovinate dove? A Leopoli. “Grande idea”, ha esultato il suo omologo polacco Sikorski. E il prossimo anno tutti a Salò.

    Fatto Quotidiano
    ANTIFA OMEOPATICI Marco Travaglio - 3 Maggio 2025 Degli “antifascisti immaginari” ritratti da Padellaro non c’è bisogno di fare i nomi, anche perché sono troppi. Ma basta vedere chi s’è infuriato per la definizione, che ovviamente esclude gli antifascisti veri e seri. E include chi dell’antifascismo di maniera e di carriera ha fatto un mestiere a rischio zero e guadagno mille. Come dice Giordano Bruno Guerri, i partigiani doc rischiavano la vita e molti la persero: quelli fuori tempo massimo rischiano al massimo qualche applauso (e royalty). Un’altra cartina al tornasole per riconoscerli è ciò che accadrà il 9 maggio, 80° anniversario della vittoria dell’Urss contro il Terzo Reich. A Mosca la vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” sarà celebrata con la consueta parata nella Piazza Rossa, più solenne del solito per la cifra tonda, dove Putin mostrerà al mondo di essere tutt’altro che isolato ospitando i leader di Cina, India, Brasile, Sudafrica, altri Brics e Palestina. Dall’Europa giungeranno solo lo slovacco Fico e il serbo Vucic, subito minacciati dalla rappresentante per la Politica estera Ue, la estone Kaja Kallas, il cui Paese 80 anni fa stava coi nazisti. E non era il solo: era filonazista anche la parte occidentale dell’Ucraina, la Galizia attorno a Leopoli. Lì nel 1941 migliaia di collaborazionisti accolsero come liberatori i soldati hitleriani della Wehrmacht in marcia verso la Russia e da allora aiutarono le SS a rastrellare e depredare gli ebrei ucraini (1,6 milioni), in parte trucidati in loco e in parte deportati nei lager nazisti. Nella sola Leopoli una serie di terribili pogrom ridusse gli ebrei da 100 mila a un migliaio scarso in quattro anni. Vicino a Leopoli era nato l’ideologo nazionalista Stepan Bandera, filo-nazista, razzista e antisemita, fondatore della 14ª divisione Waffen-Grenadier delle SS, criminale di guerra responsabile dello sterminio di decine di migliaia di ebrei, polacchi, ucraini, russi, fuggito nel dopoguerra in Germania con la protezione dell’MI6, poi giustiziato dal Kgb e tuttoggi venerato in Ucraina come eroe nazionale. Che fa la cosiddetta Europa antifascista e antinazista? Trova il modo di commemorare i 26-28 milioni di morti sovietici che la liberarono da Hitler & complici insieme a mezzo milione di caduti anglo-americani? Non sia mai. Nel 1985 s’è inventata un contro-anniversario nel tentativo di oscurare quello russo: la “Giornata dell’Europa per la pace, l’unità e la solidarietà”, che guardacaso cade il 9 maggio come la Dichiarazione Schuman del 1950 (vuoi mettere con la sconfitta del nazifascismo). Quest’anno il ministro degli Esteri ucraino Sybiha ha invitato i vertici Ue a festeggiare. Indovinate dove? A Leopoli. “Grande idea”, ha esultato il suo omologo polacco Sikorski. E il prossimo anno tutti a Salò. Fatto Quotidiano
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  • Ora anche qualche giornale occidentale finalmente dice la sua!
    Il Financial Times accusa Israele e i governi occidentali. "Silenzio vergognoso su quanto accade a Gaza" - Il Fatto Quotidiano
    Editoriale del Financial Times contro Israele e il silenzio dei governi occidentali su Gaza...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/07/il-financial-times-accusa-israele-e-i-governi-occidentali-silenzio-vergognoso-su-quanto-accade-a-gaza/7978423/
    Ora anche qualche giornale occidentale finalmente dice la sua! Il Financial Times accusa Israele e i governi occidentali. "Silenzio vergognoso su quanto accade a Gaza" - Il Fatto Quotidiano Editoriale del Financial Times contro Israele e il silenzio dei governi occidentali su Gaza... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/07/il-financial-times-accusa-israele-e-i-governi-occidentali-silenzio-vergognoso-su-quanto-accade-a-gaza/7978423/
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  • Moni Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza”

    “L’uso infame e ripugnante dell’epiteto ‘antisemita’, rivolto a persone perbene che sentono come loro fratelli gli ultimi, i vessati, i perseguitati, è una schifezza. È come sputare sulle ceneri dei morti della Shoah“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori Liberi (Radio Cusano Campus) da Moni Ovadia a proposito degli opinionisti che furoreggiano in tv e che sostengono la liceità dei crimini israeliani “per combattere il terrorismo di Hamas”: “Questi giornalisti dicono una stupidaggine di proporzioni ciclopiche, perché sostengono un partito preso a priori. Se fossero onesti, direbbero almeno che Israele ha violato tutte le risoluzioni dell’Onu e la convenzione di Ginevra. Israele, insieme al suo complice, cioè gli Usa – continua- – ha fatto carne di porco del diritto internazionale. Il danno che hanno fatto i sionisti è inenarrabile. Intanto, è la bancarotta fraudolenta di tutto l’Occidente che non si è opposto. Bastava dire agli israeliani che sarebbero stati sostenuti, a patto che avessero rispettato le risoluzioni di Ginevra e dell’Onu. E invece a chiunque muova una critica loro danno dell’antisemita”.

    Ovadia si pronuncia sulle proteste dei parenti degli ostaggi israeliani contro Netanyahu: “Io capisco e sento la tragedia dei familiari, ma avrebbero fatto bene a protestare prima, cioè quando le colonizzazioni, l’occupazione, la segregazione e il razzismo si estendevano progressivamente. Il sionismo è sempre stato ab origine un’ideologia colonialista, razzista e segregazionista. Quando hanno esteso le colonie a dismisura, non c’era ancora Netanyahu. Netanyahu non è una deriva rispetto al sionismo ma è l’epitome del sionismo – continua, citando Golda Meir – C’era Ben Gurion quando fecero la pulizia etnica del ’48, non c’era Netanyahu. Ora c’è naturalmente Netanyahu che fa parte del sionismo revisionista, cioè fascista. Quindi, Netanyahu è un fascista e anche peggio. Però tutto il progetto sionista è stato concepito per scotomizzare i palestinesi dalla realtà”.
    E aggiunge: “Io mi definisco un radicale antisionista. Il sionismo è un progetto fallito nell’infamia. Mi riferisco alle parole del professor Amos Goldberg, il più illustre storico dell’Olocausto israeliano e docente dipartimento di storia ebraica dell’Università ebraica di Gerusalemme e che ha definito quello che accade a Gaza “genocidio intenzionale””.

    Lo scrittore conclude: “A Londra manifestano ogni giorno alcuni sopravvissuti alla Shoah. Il loro rappresentante si chiama Stephen Kapos, da Budapest fu deportato per sette anni ad Auschwitz. Lui gira con un cartello attaccato al collo con la scritta “Stop genocide in Gaza”, ogni giorno che Dio manda in terra. Quindi, nessuno può avocare a sé la titolarità di quella terribile catastrofe subita dagli ebrei – chiosa – perché gli ebrei che sono stati sterminati dai nazisti non avevano una nazione, non erano ebrei della Diaspora. Dubito che, se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe messo in piedi quell’immane macello. E lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti, soprattutto in America”.



    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/06/ovadia-israele-gaza-genocidio-sionismo-netanyahu/7977351/
    Moni Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza” “L’uso infame e ripugnante dell’epiteto ‘antisemita’, rivolto a persone perbene che sentono come loro fratelli gli ultimi, i vessati, i perseguitati, è una schifezza. È come sputare sulle ceneri dei morti della Shoah“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori Liberi (Radio Cusano Campus) da Moni Ovadia a proposito degli opinionisti che furoreggiano in tv e che sostengono la liceità dei crimini israeliani “per combattere il terrorismo di Hamas”: “Questi giornalisti dicono una stupidaggine di proporzioni ciclopiche, perché sostengono un partito preso a priori. Se fossero onesti, direbbero almeno che Israele ha violato tutte le risoluzioni dell’Onu e la convenzione di Ginevra. Israele, insieme al suo complice, cioè gli Usa – continua- – ha fatto carne di porco del diritto internazionale. Il danno che hanno fatto i sionisti è inenarrabile. Intanto, è la bancarotta fraudolenta di tutto l’Occidente che non si è opposto. Bastava dire agli israeliani che sarebbero stati sostenuti, a patto che avessero rispettato le risoluzioni di Ginevra e dell’Onu. E invece a chiunque muova una critica loro danno dell’antisemita”. Ovadia si pronuncia sulle proteste dei parenti degli ostaggi israeliani contro Netanyahu: “Io capisco e sento la tragedia dei familiari, ma avrebbero fatto bene a protestare prima, cioè quando le colonizzazioni, l’occupazione, la segregazione e il razzismo si estendevano progressivamente. Il sionismo è sempre stato ab origine un’ideologia colonialista, razzista e segregazionista. Quando hanno esteso le colonie a dismisura, non c’era ancora Netanyahu. Netanyahu non è una deriva rispetto al sionismo ma è l’epitome del sionismo – continua, citando Golda Meir – C’era Ben Gurion quando fecero la pulizia etnica del ’48, non c’era Netanyahu. Ora c’è naturalmente Netanyahu che fa parte del sionismo revisionista, cioè fascista. Quindi, Netanyahu è un fascista e anche peggio. Però tutto il progetto sionista è stato concepito per scotomizzare i palestinesi dalla realtà”. E aggiunge: “Io mi definisco un radicale antisionista. Il sionismo è un progetto fallito nell’infamia. Mi riferisco alle parole del professor Amos Goldberg, il più illustre storico dell’Olocausto israeliano e docente dipartimento di storia ebraica dell’Università ebraica di Gerusalemme e che ha definito quello che accade a Gaza “genocidio intenzionale””. Lo scrittore conclude: “A Londra manifestano ogni giorno alcuni sopravvissuti alla Shoah. Il loro rappresentante si chiama Stephen Kapos, da Budapest fu deportato per sette anni ad Auschwitz. Lui gira con un cartello attaccato al collo con la scritta “Stop genocide in Gaza”, ogni giorno che Dio manda in terra. Quindi, nessuno può avocare a sé la titolarità di quella terribile catastrofe subita dagli ebrei – chiosa – perché gli ebrei che sono stati sterminati dai nazisti non avevano una nazione, non erano ebrei della Diaspora. Dubito che, se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe messo in piedi quell’immane macello. E lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti, soprattutto in America”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/06/ovadia-israele-gaza-genocidio-sionismo-netanyahu/7977351/
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    Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza” - Il Fatto Quotidiano
    Lo scrittore cita Amos Goldberg: “A Gaza c’è un genocidio intenzionale”. E attacca il sionismo e molti commentatori televisivi - Video
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  • DELIRIUM TRUMP
    (ovvero: quando la politica fa il cosplay di sé stessa)

    È da un mese buono che va in scena un one-man-show che manco Broadway ai tempi d’oro.

    Tra minacce apocalittiche, trovate da reality show e deliri da film distopico anni ’80, lo Zio Donald sembra aver deciso che la politica estera (e pure interna) sia solo un palcoscenico su cui gridare più forte del pubblico.
    Eppure, nonostante le urla e i proclami, l’unica reazione logica è un misto tra imbarazzo e ilarità. Perché se un tempo certe sparate incutevano timore, oggi suonano più come barzellette stiracchiate da cabaret di provincia.
    La verità è che dietro la maschera da “uomo forte” si nasconde una crisi di credibilità (e forse di lucidità). Un copione già visto, in cui lo showman Trump si sforza di sembrare il salvatore dell’Occidente, mentre spara nel mucchio e isola l’America più di quanto non facciano le sue politiche.

    ATTO I – Alcatraz Reloaded

    Con la delicatezza di un bulldozer in una boutique, Trump ha deciso di riportare in auge la mitica Alcatraz.
    Sì, proprio lei: la prigione su un’isola, oggi simbolo di turismo e cultura, trasformata di nuovo in un penitenziario d’élite per “i peggiori criminali d’America”.
    Un piano così vintage da sembrare un reboot mal riuscito di “Fuga da Alcatraz”, con Clint Eastwood che si rifiuta pure di tornare per un cameo.
    Peccato solo che:
    l’isola è patrimonio nazionale;
    le strutture sono mangiate dal sale;
    serve un budget da Marvel Cinematic Universe;
    e il National Park Service, a occhio, non sembra entusiasta.
    Ma tranquilli, l’effetto scenico c’è. E in fondo a Trump non serve altro.

    ATTO II – Hollywood a stelle e… dazi

    Non pago di riscrivere la storia del sistema carcerario, il nostro ha deciso di lanciarsi contro i film stranieri, rei di minare l’economia americana con la scusa degli incentivi alle produzioni.
    La risposta? Un dazio del 100% su ogni pellicola che non parli inglese con accento del Midwest.

    Peccato che:
    metà delle mega-produzioni USA si girano in Nuova Zelanda, Canada o Italia;
    Hollywood vive di co-produzioni;
    le piattaforme streaming non sanno nemmeno da dove cominciare con le regole.
    Il risultato? Ritorsioni possibili, aumento dei biglietti, meno export e... una standing ovation da parte di Netflix India e dei BRICS, che ringraziano per il favore.

    Questo "Delirium Trump" non è solo intrattenimento tragicomico: è una spia rossa su un certo modo di fare politica dove il gesto conta più del contenuto.
    Si gioca sul presente, ignorando il futuro. Si urla per coprire i vuoti.
    Ma ogni volta che l’America si isola, il mondo si riorganizza. E lo fa senza aspettarla.
    Nel frattempo, respiriamo. Ironizziamo. Sdrammatizziamo.
    Perché il potere, anche quello più teatrale, ha sempre una data di scadenza.

    E a noi non resta che aspettare il finale… con i popcorn in mano.

    #DeliriumTrump #Trump2025 #AlcatrazIsBack #HollywoodTax #AmericaFirstButAlone #SatiraPolitica #GeopoliticaPop #MakeSatireGreatAgain
    DELIRIUM TRUMP (ovvero: quando la politica fa il cosplay di sé stessa)🎭🧱🎬🚔 È da un mese buono che va in scena un one-man-show che manco Broadway ai tempi d’oro. Tra minacce apocalittiche, trovate da reality show e deliri da film distopico anni ’80, lo Zio Donald sembra aver deciso che la politica estera (e pure interna) sia solo un palcoscenico su cui gridare più forte del pubblico. Eppure, nonostante le urla e i proclami, l’unica reazione logica è un misto tra imbarazzo e ilarità. Perché se un tempo certe sparate incutevano timore, oggi suonano più come barzellette stiracchiate da cabaret di provincia. La verità è che dietro la maschera da “uomo forte” si nasconde una crisi di credibilità (e forse di lucidità). Un copione già visto, in cui lo showman Trump si sforza di sembrare il salvatore dell’Occidente, mentre spara nel mucchio e isola l’America più di quanto non facciano le sue politiche. ATTO I – Alcatraz Reloaded 🔒🧂🚁 Con la delicatezza di un bulldozer in una boutique, Trump ha deciso di riportare in auge la mitica Alcatraz. Sì, proprio lei: la prigione su un’isola, oggi simbolo di turismo e cultura, trasformata di nuovo in un penitenziario d’élite per “i peggiori criminali d’America”. Un piano così vintage da sembrare un reboot mal riuscito di “Fuga da Alcatraz”, con Clint Eastwood che si rifiuta pure di tornare per un cameo. Peccato solo che: l’isola è patrimonio nazionale; le strutture sono mangiate dal sale; serve un budget da Marvel Cinematic Universe; e il National Park Service, a occhio, non sembra entusiasta. Ma tranquilli, l’effetto scenico c’è. E in fondo a Trump non serve altro. ATTO II – Hollywood a stelle e… dazi 💸🎥🎫 Non pago di riscrivere la storia del sistema carcerario, il nostro ha deciso di lanciarsi contro i film stranieri, rei di minare l’economia americana con la scusa degli incentivi alle produzioni. La risposta? Un dazio del 100% su ogni pellicola che non parli inglese con accento del Midwest. Peccato che: metà delle mega-produzioni USA si girano in Nuova Zelanda, Canada o Italia; Hollywood vive di co-produzioni; le piattaforme streaming non sanno nemmeno da dove cominciare con le regole. Il risultato? Ritorsioni possibili, aumento dei biglietti, meno export e... una standing ovation da parte di Netflix India e dei BRICS, che ringraziano per il favore. Questo "Delirium Trump" non è solo intrattenimento tragicomico: è una spia rossa su un certo modo di fare politica dove il gesto conta più del contenuto. Si gioca sul presente, ignorando il futuro. Si urla per coprire i vuoti. Ma ogni volta che l’America si isola, il mondo si riorganizza. E lo fa senza aspettarla. Nel frattempo, respiriamo. Ironizziamo. Sdrammatizziamo. Perché il potere, anche quello più teatrale, ha sempre una data di scadenza. E a noi non resta che aspettare il finale… con i popcorn in mano. #DeliriumTrump #Trump2025 #AlcatrazIsBack #HollywoodTax #AmericaFirstButAlone #SatiraPolitica #GeopoliticaPop #MakeSatireGreatAgain
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  • FAUCI SMASCHERATO DA 17 PROCURATORI GENERALI PER CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ. di Agostino Conte

    Sta succedendo
    Diciassette procuratori generali degli stati si stanno muovendo contro Fauci, armati delle prove che ha progettato il COVID-19, ha mentito al Congresso e ha aiutato il PCC a scatenare un'arma biologica sul mondo.

    Questa è una guerra, non solo contro un singolo uomo, ma contro l'intera macchina che rappresenta. Fauci non stava "ingannando". Stava eseguendo un piano decennale di guerra psicologica, controllo demografico e sottomissione biologica delle persone.

    Biden ha cercato di proteggerlo. In un atto disperato, ha concesso una grazia preventiva e totale prima che i processi potessero iniziare. Questo da solo lo dimostra: Fauci era colpevole, e il deep state lo sapeva. Ma le accuse a livello statale non possono essere graziate. I procuratori generali stanno sfondando il muro di protezione, pronti a distruggere questo mostro.

    FAUCI HA GESTITO L'INTERA OPERAZIONE

    Il COVID non è stato un incidente. È stata un'operazione programmata. Fauci stava finanziando la ricerca sulle armi biologiche con guadagno di funzione in laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti in tutto il mondo. Ucraina. Cina. E altro ancora.

    Non era solo. NIH, CDC, OMS... erano tutti coinvolti. Anni prima del COVID, Fauci aveva contribuito a redigere l'intero progetto.

    Evento 201 (ottobre 2019): una simulazione della pandemia.
    Previsione per il 2017: Fauci aveva promesso un'epidemia a sorpresa sotto Trump.
    Rockefeller Lockstep Plan (2010): una strategia pre-scritta per una dittatura alimentata dalla pandemia.

    Fauci non ha mai "reagito" a una crisi. L'ha orchestrata.

    HA MENTITO. HA INSABBIATO TUTTO. HA UCCISO MILIONI DI PERSONE.

    Fauci ha diretto la campagna per mettere a tacere la teoria della fuga di notizie dai laboratori. Ha usato riviste scientifiche come armi, corrotto i media e utilizzato email trapelate per nascondere la verità. Ha bloccato l'ivermectina e l'idrossiclorochina, permettendo morti di massa per incrementare le vendite di vaccini.

    Questo è stato un omicidio perpetrato tramite la politica.

    I VACCINI ERANO UNA RETE DI CONTROLLO, NON UNA CURA

    Le iniezioni non erano medicine, erano armi. Creata su contratto militare, la tecnologia mRNA era stata progettata per modificare geneticamente la popolazione.

    Picchi di morti di massa. Arresti cardiaci. Sistemi immunitari al collasso.
    Tutto insabbiato dagli stessi media da lui controllati.

    FAUCI = CRIMINALE DI GUERRA BIOLOGICO

    Ha imposto una sostanza sperimentale a miliardi di persone. Non si è trattato di incompetenza, ma di genocidio intenzionale. E ora gli Stati Uniti stanno reagendo. Con conseguenze anche per chi l'ha sostenuto in Europa.

    I procuratori generali degli Stati stanno presentando accuse di associazione a delinquere, cospirazione, falsa testimonianza e crimini contro l'umanità. La finta grazia di Biden è inutile in questo caso.

    La gente è stanca di aspettare le prove di questo genocidio ma le prove stanno arrivando.

    FAUCI EXPOSED BY 17 STATE ATTORNEYS GENERAL FOR CRIMES AGAINST HUMANITY. by Agostino Conte

    It’s Happening
    Seventeen state attorneys general are moving against Fauci, armed with evidence that he engineered COVID-19, lied to Congress, and helped the CCP unleash a bioweapon on the world.

    This is a war, not just against one man, but against the entire machine he represents. Fauci wasn’t “cheating.” He was executing a decades-long plan of psychological warfare, population control, and biological subjugation of the people.

    Biden tried to protect him. In an act of desperation, he issued a preemptive and full pardon before the trials could begin. That alone proves it: Fauci was guilty, and the deep state knew it. But state-level charges cannot be pardoned. The attorneys general are breaking through the protective wall, ready to destroy this monster.

    FAUCI RUN THE ENTIRE OPERATION

    COVID wasn’t an accident. It was a planned operation. Fauci was funding gain-of-function bioweapons research in secret US-funded labs around the world. Ukraine. China. And more.

    He wasn’t alone. NIH, CDC, WHO… they were all in on it. Years before COVID, Fauci helped draft the entire project.

    Event 201 (October 2019): A simulation of the pandemic.
    Prediction for 2017: Fauci promised a surprise outbreak under Trump.
    Rockefeller Lockstep Plan (2010): A pre-written strategy for a pandemic-fueled dictatorship.

    Fauci never “reacted” to a crisis. He orchestrated it.

    HE LIED. HE COVERED UP. HE KILLED MILLIONS.

    Fauci led the campaign to silence the lab leak theory. He weaponized scientific journals, bribed the media, and used leaked emails to hide the truth. He blocked ivermectin and hydroxychloroquine, allowing mass deaths to boost vaccine sales.

    This was murder through politics.

    VACCINES WERE A CONTROL NET, NOT A CURE

    The shots were not medicine, they were weapons. Created under military contract, the mRNA technology was designed to genetically modify the population.

    Mass death spikes. Cardiac arrests. Immune systems collapsed.
    All covered up by the very media he controlled.

    FAUCI = BIOLOGICAL WAR CRIMINAL

    He forced an experimental substance on billions of people. This was not incompetence, it was intentional genocide. And now the United States is fighting back. With consequences also for those who supported him in Europe.

    State attorneys general are filing charges of conspiracy, conspiracy, perjury and crimes against humanity. Biden's fake pardon is useless in this case.

    People are tired of waiting for evidence of this genocide but the evidence is coming
    FAUCI SMASCHERATO DA 17 PROCURATORI GENERALI PER CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ. di Agostino Conte Sta succedendo Diciassette procuratori generali degli stati si stanno muovendo contro Fauci, armati delle prove che ha progettato il COVID-19, ha mentito al Congresso e ha aiutato il PCC a scatenare un'arma biologica sul mondo. Questa è una guerra, non solo contro un singolo uomo, ma contro l'intera macchina che rappresenta. Fauci non stava "ingannando". Stava eseguendo un piano decennale di guerra psicologica, controllo demografico e sottomissione biologica delle persone. Biden ha cercato di proteggerlo. In un atto disperato, ha concesso una grazia preventiva e totale prima che i processi potessero iniziare. Questo da solo lo dimostra: Fauci era colpevole, e il deep state lo sapeva. Ma le accuse a livello statale non possono essere graziate. I procuratori generali stanno sfondando il muro di protezione, pronti a distruggere questo mostro. FAUCI HA GESTITO L'INTERA OPERAZIONE Il COVID non è stato un incidente. È stata un'operazione programmata. Fauci stava finanziando la ricerca sulle armi biologiche con guadagno di funzione in laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti in tutto il mondo. Ucraina. Cina. E altro ancora. Non era solo. NIH, CDC, OMS... erano tutti coinvolti. Anni prima del COVID, Fauci aveva contribuito a redigere l'intero progetto. Evento 201 (ottobre 2019): una simulazione della pandemia. Previsione per il 2017: Fauci aveva promesso un'epidemia a sorpresa sotto Trump. Rockefeller Lockstep Plan (2010): una strategia pre-scritta per una dittatura alimentata dalla pandemia. Fauci non ha mai "reagito" a una crisi. L'ha orchestrata. HA MENTITO. HA INSABBIATO TUTTO. HA UCCISO MILIONI DI PERSONE. Fauci ha diretto la campagna per mettere a tacere la teoria della fuga di notizie dai laboratori. Ha usato riviste scientifiche come armi, corrotto i media e utilizzato email trapelate per nascondere la verità. Ha bloccato l'ivermectina e l'idrossiclorochina, permettendo morti di massa per incrementare le vendite di vaccini. Questo è stato un omicidio perpetrato tramite la politica. I VACCINI ERANO UNA RETE DI CONTROLLO, NON UNA CURA Le iniezioni non erano medicine, erano armi. Creata su contratto militare, la tecnologia mRNA era stata progettata per modificare geneticamente la popolazione. Picchi di morti di massa. Arresti cardiaci. Sistemi immunitari al collasso. Tutto insabbiato dagli stessi media da lui controllati. FAUCI = CRIMINALE DI GUERRA BIOLOGICO Ha imposto una sostanza sperimentale a miliardi di persone. Non si è trattato di incompetenza, ma di genocidio intenzionale. E ora gli Stati Uniti stanno reagendo. Con conseguenze anche per chi l'ha sostenuto in Europa. I procuratori generali degli Stati stanno presentando accuse di associazione a delinquere, cospirazione, falsa testimonianza e crimini contro l'umanità. La finta grazia di Biden è inutile in questo caso. La gente è stanca di aspettare le prove di questo genocidio ma le prove stanno arrivando. FAUCI EXPOSED BY 17 STATE ATTORNEYS GENERAL FOR CRIMES AGAINST HUMANITY. by Agostino Conte It’s Happening Seventeen state attorneys general are moving against Fauci, armed with evidence that he engineered COVID-19, lied to Congress, and helped the CCP unleash a bioweapon on the world. This is a war, not just against one man, but against the entire machine he represents. Fauci wasn’t “cheating.” He was executing a decades-long plan of psychological warfare, population control, and biological subjugation of the people. Biden tried to protect him. In an act of desperation, he issued a preemptive and full pardon before the trials could begin. That alone proves it: Fauci was guilty, and the deep state knew it. But state-level charges cannot be pardoned. The attorneys general are breaking through the protective wall, ready to destroy this monster. FAUCI RUN THE ENTIRE OPERATION COVID wasn’t an accident. It was a planned operation. Fauci was funding gain-of-function bioweapons research in secret US-funded labs around the world. Ukraine. China. And more. He wasn’t alone. NIH, CDC, WHO… they were all in on it. Years before COVID, Fauci helped draft the entire project. Event 201 (October 2019): A simulation of the pandemic. Prediction for 2017: Fauci promised a surprise outbreak under Trump. Rockefeller Lockstep Plan (2010): A pre-written strategy for a pandemic-fueled dictatorship. Fauci never “reacted” to a crisis. He orchestrated it. HE LIED. HE COVERED UP. HE KILLED MILLIONS. Fauci led the campaign to silence the lab leak theory. He weaponized scientific journals, bribed the media, and used leaked emails to hide the truth. He blocked ivermectin and hydroxychloroquine, allowing mass deaths to boost vaccine sales. This was murder through politics. VACCINES WERE A CONTROL NET, NOT A CURE The shots were not medicine, they were weapons. Created under military contract, the mRNA technology was designed to genetically modify the population. Mass death spikes. Cardiac arrests. Immune systems collapsed. All covered up by the very media he controlled. FAUCI = BIOLOGICAL WAR CRIMINAL He forced an experimental substance on billions of people. This was not incompetence, it was intentional genocide. And now the United States is fighting back. With consequences also for those who supported him in Europe. State attorneys general are filing charges of conspiracy, conspiracy, perjury and crimes against humanity. Biden's fake pardon is useless in this case. People are tired of waiting for evidence of this genocide but the evidence is coming
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