• I tre pilastri fondamentali dell'intelligenza artificiale, secondo Elon Musk
    Elon Musk ha espresso nuovamente le sue preoccupazioni riguardo ai potenziali pericoli dell'intelligenza artificiale durante un recente podcast, indicando tre elementi chiave per garantire uno sviluppo positivo della tecnologia.

    Il fondatore di Tesla e SpaceX ha ribadito i suoi timori legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale durante una conversazione con il miliardario indiano Nikhil Kamath, cofondatore del broker Zerodha. Nel corso del podcast "People by WTF", diventato virale su YouTube con oltre sei milioni di visualizzazioni in due giorni, Musk ha sottolineato come non esista alcuna garanzia che l'IA possa condurre a un futuro positivo per l'umanità. Le tecnologie, secondo il CEO di Tesla, portano con sé un rischio intrinseco di risultare potenzialmente distruttive.

    La ricetta proposta dal magnate tecnologico per scongiurare scenari catastrofici si basa su tre pilastri fondamentali: il primo, e forse il più urgente, riguarda la necessità che i sistemi di IA perseguano rigorosamente la verità anziché assimilare e ripetere informazioni inesatte. Secondo Musk, un'IA che apprende da fonti online rischia di incorporare numerose falsità, con conseguenti difficoltà nel ragionamento logico dovute all'incompatibilità tra le menzogne acquisite e la realtà oggettiva. Il miliardario ha affermato che costringere un'intelligenza artificiale a credere a informazioni false potrebbe letteralmente farla impazzire, conducendola a conclusioni errate.

    Del resto, le cosiddette "allucinazioni", ovvero le risposte errate o fuorvianti generate dai modelli di IA, costituiscono una delle sfide più evidenti per il settore. Un esempio concreto si è verificato all'inizio del 2025, quando una funzione di Apple Intelligence su iPhone ha generato notifiche contenenti notizie false. Tra i casi più eclatanti, un riassunto errato proveniente dall'app BBC News aveva annunciato prematuramente la vittoria del giocatore britannico Luke Littler al Campionato del Mondo di Freccette PDC, quando in realtà la finale si sarebbe disputata solo il giorno seguente.

    Musk, che ha abbandonato il consiglio di amministrazione di OpenAI dopo esserne stato cofondatore insieme a Sam Altman, ha sviluppato attraverso xAI il chatbot Grok, lanciato nel novembre 2023. Il CEO ha più volte criticato OpenAI per aver deviato dalla missione originaria di organizzazione no-profit dedicata allo sviluppo sicuro dell'IA dopo il lancio di ChatGPT.

    Tornando ai pilastri fondamentali dell'IA, secondo la sua visione anche la bellezza e la curiosità rivestono un ruolo cruciale: l'IA dovrebbe sviluppare un apprezzamento estetico e manifestare il desiderio di comprendere maggiormente la natura della realtà. Per Musk, l'umanità è più interessante delle macchine, ed è per questo che le aziende dovrebbero interessarsi maggiormente alla continuazione e alla prosperità del genere umano, piuttosto che a tecnologie che potrebbero portarla all'estinzione.

    Le preoccupazioni espresse dal CEO di Tesla trovano eco nelle dichiarazioni di Geoffrey Hinton, informatico e premio Nobel noto come il "Padrino dell'IA". A giugno, l'ex vicepresidente di Google ha stimato una probabilità compresa tra il 10% e il 20% che l'intelligenza artificiale possa portare all'estinzione umana nei prossimi tre decenni, esprimendo allarme per i comportamenti di auto-preservazione già osservati in alcuni sistemi di IA e sottolineando la necessità di una collaborazione internazionale per prevenire esiti catastrofici. A ottobre, lo stesso Hinton ha firmato un appello globale, insieme a centinaia di figure pubbliche, in cui si chiede che venga proibito lo sviluppo della superintelligenza.

    Source: https://www.hwupgrade.it/news/web/i-tre-pilastri-fondamentali-dell-intelligenza-artificiale-secondo-elon-musk_147090.html
    I tre pilastri fondamentali dell'intelligenza artificiale, secondo Elon Musk Elon Musk ha espresso nuovamente le sue preoccupazioni riguardo ai potenziali pericoli dell'intelligenza artificiale durante un recente podcast, indicando tre elementi chiave per garantire uno sviluppo positivo della tecnologia. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha ribadito i suoi timori legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale durante una conversazione con il miliardario indiano Nikhil Kamath, cofondatore del broker Zerodha. Nel corso del podcast "People by WTF", diventato virale su YouTube con oltre sei milioni di visualizzazioni in due giorni, Musk ha sottolineato come non esista alcuna garanzia che l'IA possa condurre a un futuro positivo per l'umanità. Le tecnologie, secondo il CEO di Tesla, portano con sé un rischio intrinseco di risultare potenzialmente distruttive. La ricetta proposta dal magnate tecnologico per scongiurare scenari catastrofici si basa su tre pilastri fondamentali: il primo, e forse il più urgente, riguarda la necessità che i sistemi di IA perseguano rigorosamente la verità anziché assimilare e ripetere informazioni inesatte. Secondo Musk, un'IA che apprende da fonti online rischia di incorporare numerose falsità, con conseguenti difficoltà nel ragionamento logico dovute all'incompatibilità tra le menzogne acquisite e la realtà oggettiva. Il miliardario ha affermato che costringere un'intelligenza artificiale a credere a informazioni false potrebbe letteralmente farla impazzire, conducendola a conclusioni errate. Del resto, le cosiddette "allucinazioni", ovvero le risposte errate o fuorvianti generate dai modelli di IA, costituiscono una delle sfide più evidenti per il settore. Un esempio concreto si è verificato all'inizio del 2025, quando una funzione di Apple Intelligence su iPhone ha generato notifiche contenenti notizie false. Tra i casi più eclatanti, un riassunto errato proveniente dall'app BBC News aveva annunciato prematuramente la vittoria del giocatore britannico Luke Littler al Campionato del Mondo di Freccette PDC, quando in realtà la finale si sarebbe disputata solo il giorno seguente. Musk, che ha abbandonato il consiglio di amministrazione di OpenAI dopo esserne stato cofondatore insieme a Sam Altman, ha sviluppato attraverso xAI il chatbot Grok, lanciato nel novembre 2023. Il CEO ha più volte criticato OpenAI per aver deviato dalla missione originaria di organizzazione no-profit dedicata allo sviluppo sicuro dell'IA dopo il lancio di ChatGPT. Tornando ai pilastri fondamentali dell'IA, secondo la sua visione anche la bellezza e la curiosità rivestono un ruolo cruciale: l'IA dovrebbe sviluppare un apprezzamento estetico e manifestare il desiderio di comprendere maggiormente la natura della realtà. Per Musk, l'umanità è più interessante delle macchine, ed è per questo che le aziende dovrebbero interessarsi maggiormente alla continuazione e alla prosperità del genere umano, piuttosto che a tecnologie che potrebbero portarla all'estinzione. Le preoccupazioni espresse dal CEO di Tesla trovano eco nelle dichiarazioni di Geoffrey Hinton, informatico e premio Nobel noto come il "Padrino dell'IA". A giugno, l'ex vicepresidente di Google ha stimato una probabilità compresa tra il 10% e il 20% che l'intelligenza artificiale possa portare all'estinzione umana nei prossimi tre decenni, esprimendo allarme per i comportamenti di auto-preservazione già osservati in alcuni sistemi di IA e sottolineando la necessità di una collaborazione internazionale per prevenire esiti catastrofici. A ottobre, lo stesso Hinton ha firmato un appello globale, insieme a centinaia di figure pubbliche, in cui si chiede che venga proibito lo sviluppo della superintelligenza. Source: https://www.hwupgrade.it/news/web/i-tre-pilastri-fondamentali-dell-intelligenza-artificiale-secondo-elon-musk_147090.html
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    I tre pilastri fondamentali dell'intelligenza artificiale, secondo Elon Musk
    Elon Musk ha espresso nuovamente le sue preoccupazioni riguardo ai potenziali pericoli dell'intelligenza artificiale durante un recente podcast, indicando tre elementi chiave per garantire uno sviluppo positivo della tecnologia.
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  • COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA?

    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose...
    Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative.

    Le criticità
    I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”.

    Solo latte di soia e niente tv
    A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”.

    “Sotto choc”, “euforici”
    Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”.

    Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
    COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA? Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose... Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative. Le criticità I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”. Solo latte di soia e niente tv A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”. “Sotto choc”, “euforici” Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”. Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
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    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
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  • PUBBLICHIAMO L'APPELLO ACCORATO del nostro amico ANDREA MAGGI, RISICOLTORE di CARISIO (Vercelli) uno dei pochi in Italia a produrre RISO DOP a cui vogliono confiscare le terre.
    MASSIMA DIFFUSIONE!
    GRAZIE.
    PUBBLICHIAMO L'APPELLO ACCORATO del nostro amico ANDREA MAGGI, RISICOLTORE di CARISIO (Vercelli) uno dei pochi in Italia a produrre RISO DOP a cui vogliono confiscare le terre. MASSIMA DIFFUSIONE! GRAZIE.
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  • LA VERITA' SUI COLLOQUI tra Donald Trump e Zelensky, la guerra l'Ucraina l'ha già persa da mesi è arrivato il momento di ammetterlo. Zelensky ha cancellato un'intera generazione. NON SI PUO' CONTINUARE a SOSTENERE un FOLLE!
    Trump-Zelensky, lite furibonda sul Donbass: "Cedilo o sarai distrutto"
    Il presidente Usa avrebbe chiesto al leader ucraino di consegnare il Donbass a Putin dopo una telefonata con il leader russo...


    Il presidente russo Vladimir Putin, nella telefonata di giovedì scorso con il presidente statunitense Donald Trump, ha chiesto che Kiev ceda il pieno controllo della regione di Donetsk come condizione per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta in esclusiva il Washington Post, citando due alti funzionari a conoscenza della conversazione. Secondo le fonti, l’insistenza di Putin su Donetsk — area strategica dell’Ucraina orientale contesa dal 2014 — indica che il leader del Cremlino non intende arretrare rispetto alle richieste che hanno finora bloccato ogni trattativa, nonostante l’ottimismo espresso da Trump sulla possibilità di un accordo. Dall’inizio del conflitto, Mosca tenta senza successo di consolidare il controllo del Donetsk, dove le forze ucraine sono radicate da anni in una regione considerata un baluardo contro l’avanzata russa verso la capitale Kiev.

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro di venerdì con Trump, ha lanciato un appello agli alleati. “L’Ucraina non darà mai ai terroristi alcuna ricompensa per i loro crimini e contiamo sui nostri partner per mantenere questa posizione”, ha scritto su X. Zelensky, che non ha ottenuto i missili Tomahawk, ha chiesto “passi decisivi a Usa, Europa, G20 e G7”, sottolineando che “Putin non può essere fermato con le parole”. “Le vite vanno protette”, ha aggiunto. “Abbiamo acconsentito a un cessate il fuoco senza condizioni e offerto più volte modi per fermare gli attacchi, ma la Russia continua a ostacolare il processo, manipolando e intensificando i bombardamenti lungo la linea del fronte”. Solo nell’ultima settimana, secondo il presidente ucraino, Mosca avrebbe impiegato “oltre 3.200 droni d’attacco, 1.370 bombe guidate e circa 50 missili” contro il Paese.

    Intanto altre dieci persone sono rimaste ferite in un attacco con droni sulla comunità di Shakhtarska, nel distretto di Synelnyky, nella regione di Dnipropetrovsk. Lo ha riferito su Telegram il capo a interim dell’amministrazione militare regionale, Vladyslav Haivanenko, citato da Ukrinform. “Una donna è in gravi condizioni. Gli appartamenti di tre palazzi sono andati a fuoco”, ha spiegato Haivanenko. Colpite anche abitazioni e infrastrutture nelle comunità di Mezhyvska e Mykolaivska. Le truppe russe hanno inoltre bombardato la regione di Nikopol con artiglieria e droni: danni sono stati segnalati nel capoluogo e nella comunità di Pokrovska, dove il tetto di una casa ha preso fuoco.

    Secondo il ministero della Difesa russo, invece, i sistemi di difesa aerea di Mosca avrebbero abbattuto 45 droni ucraini durante la notte, sopra diverse regioni della Federazione, tra cui Samara, Saratov, Rostov, Voronezh e la Crimea.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/19/trump-zelensky-lite-donbass-putin-news/8165834/
    LA VERITA' SUI COLLOQUI tra Donald Trump e Zelensky, la guerra l'Ucraina l'ha già persa da mesi è arrivato il momento di ammetterlo. Zelensky ha cancellato un'intera generazione. NON SI PUO' CONTINUARE a SOSTENERE un FOLLE! Trump-Zelensky, lite furibonda sul Donbass: "Cedilo o sarai distrutto" Il presidente Usa avrebbe chiesto al leader ucraino di consegnare il Donbass a Putin dopo una telefonata con il leader russo... Il presidente russo Vladimir Putin, nella telefonata di giovedì scorso con il presidente statunitense Donald Trump, ha chiesto che Kiev ceda il pieno controllo della regione di Donetsk come condizione per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta in esclusiva il Washington Post, citando due alti funzionari a conoscenza della conversazione. Secondo le fonti, l’insistenza di Putin su Donetsk — area strategica dell’Ucraina orientale contesa dal 2014 — indica che il leader del Cremlino non intende arretrare rispetto alle richieste che hanno finora bloccato ogni trattativa, nonostante l’ottimismo espresso da Trump sulla possibilità di un accordo. Dall’inizio del conflitto, Mosca tenta senza successo di consolidare il controllo del Donetsk, dove le forze ucraine sono radicate da anni in una regione considerata un baluardo contro l’avanzata russa verso la capitale Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro di venerdì con Trump, ha lanciato un appello agli alleati. “L’Ucraina non darà mai ai terroristi alcuna ricompensa per i loro crimini e contiamo sui nostri partner per mantenere questa posizione”, ha scritto su X. Zelensky, che non ha ottenuto i missili Tomahawk, ha chiesto “passi decisivi a Usa, Europa, G20 e G7”, sottolineando che “Putin non può essere fermato con le parole”. “Le vite vanno protette”, ha aggiunto. “Abbiamo acconsentito a un cessate il fuoco senza condizioni e offerto più volte modi per fermare gli attacchi, ma la Russia continua a ostacolare il processo, manipolando e intensificando i bombardamenti lungo la linea del fronte”. Solo nell’ultima settimana, secondo il presidente ucraino, Mosca avrebbe impiegato “oltre 3.200 droni d’attacco, 1.370 bombe guidate e circa 50 missili” contro il Paese. Intanto altre dieci persone sono rimaste ferite in un attacco con droni sulla comunità di Shakhtarska, nel distretto di Synelnyky, nella regione di Dnipropetrovsk. Lo ha riferito su Telegram il capo a interim dell’amministrazione militare regionale, Vladyslav Haivanenko, citato da Ukrinform. “Una donna è in gravi condizioni. Gli appartamenti di tre palazzi sono andati a fuoco”, ha spiegato Haivanenko. Colpite anche abitazioni e infrastrutture nelle comunità di Mezhyvska e Mykolaivska. Le truppe russe hanno inoltre bombardato la regione di Nikopol con artiglieria e droni: danni sono stati segnalati nel capoluogo e nella comunità di Pokrovska, dove il tetto di una casa ha preso fuoco. Secondo il ministero della Difesa russo, invece, i sistemi di difesa aerea di Mosca avrebbero abbattuto 45 droni ucraini durante la notte, sopra diverse regioni della Federazione, tra cui Samara, Saratov, Rostov, Voronezh e la Crimea. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/19/trump-zelensky-lite-donbass-putin-news/8165834/
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    Il presidente Usa avrebbe chiesto al leader ucraino di consegnare il Donbass a Putin dopo una telefonata con il leader russo
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  • Prof. Spaggiari ex direttore ospedale di Lodi
    APPELLO URGENTE
    NO AI VACCINI a mRNA AUTOREPLICANTI! FERMIAMOLI ORA!
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    Source: https://www.facebook.com/groups/204112321844208/?ref=share_group_link

    https://t.me/RinascitaLombardia
    Prof. Spaggiari ex direttore ospedale di Lodi APPELLO URGENTE ‼️ NO AI VACCINI a mRNA AUTOREPLICANTI! FERMIAMOLI ORA! MASSIMA DIFFUSIONE! Source: https://www.facebook.com/groups/204112321844208/?ref=share_group_link https://t.me/RinascitaLombardia
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  • ORDINE ASSOLUTO

    ARRESTATARE TUTTO IL POSSIBILE

    DAGLI 0 ANNI AGLI 90 E OLTRE ANNI

    FOLLIE DEL GLOBALISTA STARMER

    Nel frattempo a Londra l'altro giorno!

    “Perché lo state arrestando, non ha fatto nulla di male”

    Uomo arrestato per aver indossato un cappello con la Union Jack e tenuto un cartello ‘Salvate i nostri bambini’ - gli avevano persino tappato la bocca con del nastro adesivo così non poteva dire nulla.

    La polizia Gestapo britannica è fuori controllo - Le regole della legge non si applicano più a nessuno della causa politica ‘sbagliata’. ⚡️

    IL puritano
    #notizie #UK #giornalismo #tendenza #fatti #politica

    Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1978195862351237581
    ORDINE ASSOLUTO ARRESTATARE TUTTO IL POSSIBILE DAGLI 0 ANNI AGLI 90 E OLTRE ANNI FOLLIE DEL GLOBALISTA STARMER 🚨🇬🇧 Nel frattempo a Londra l'altro giorno! ⚠️‼️ 🟡“Perché lo state arrestando, non ha fatto nulla di male” ‼️ ➡️Uomo arrestato per aver indossato un cappello con la Union Jack e tenuto un cartello ‘Salvate i nostri bambini’ - gli avevano persino tappato la bocca con del nastro adesivo così non poteva dire nulla. ➡️La polizia Gestapo britannica è fuori controllo - Le regole della legge non si applicano più a nessuno della causa politica ‘sbagliata’. ⚡️😡 👉 IL puritano #notizie #UK #giornalismo #tendenza #fatti #politica Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1978195862351237581
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  • Siamo tutti Charlie Kirk! Firma l’appello https://www.provitaefamiglia.it/petizione/siamo-tutti-charlie-kirk-firma-lappello
    Siamo tutti Charlie Kirk! Firma l’appello https://www.provitaefamiglia.it/petizione/siamo-tutti-charlie-kirk-firma-lappello
    WWW.PROVITAEFAMIGLIA.IT
    Siamo tutti Charlie Kirk! Firma l’appello
    Tutte le firme raccolte saranno consegnate anche all'Ambasciata americana a Roma per esprimere solidarietà e cordoglio per la morte di Charlie Kirk
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  • I nostri figli sono sotto attacco! Questa volta, la colpa è di Netflix.

    E ciò che stanno facendo è uno degli attacchi più subdoli all’innocenza dei nostri figli che abbiamo mai visto.

    Netflix ha trasformato l’intrattenimento per bambini in uno strumento per diffondere l’ideologia LGBT. E ciò che è ancora più inquietante è che stanno iniziando dai più piccoli!

    In programmi come CoComelon Lane (stagione 1, episodio 8), Netflix prende di mira bambini di appena 2 anni con la propaganda. Mostrano un bambino che balla con un tutù e un diadema in testa davanti ai suoi due "papà" gay, cantando “Just Be You” ("Semplicemente sii te stesso") per promuovere la confusione di genere e gli stili di vita omosessuali tra i bambini in età prescolare.

    E questo è solo l’inizio. Il catalogo per bambini di Netflix è infestato dalla propaganda LGBT:

    Dead End: Paranormal Park esalta il personaggio di un adolescente trans e una storia d’amore gay per bambini di 7 anni.

    The Baby-Sitters Club presenta un personaggio che si scaglia conto un ospedale colpevole di aver usato il pronome "sbagliato" con un ragazzo trans.

    Jurassic World: Camp Cretaceous inserisce di nascosto un bacio lesbico tra adolescenti.

    Ada Twist, Scientist celebra un matrimonio omosessuale, per i bambini della scuola materna.

    Questo non è intrattenimento. Questa non è inclusione.

    È indottrinamento, puro e semplice. Il loro obiettivo è far sì che i tuoi figli accettino l’ideologia trans e le relazioni omosessuali come normali, prima ancora che sappiano scrivere il proprio nome.

    Netflix pensa di poterlo fare di nascosto. Che i genitori non se ne accorgano. Che resteremo in silenzio mentre corrompono i cuori e le menti dei piccoli.

    Ma noi non lo faremo! Stiamo per scatenare una tempesta che non dimenticheranno mai.

    Abbiamo già visto cosa accade quando famiglie come la tua reagiscono.

    Ti ricordi la Disney? Quando hanno provato a inserire l’indottrinamento LGBT nei film per bambini, ti sei ribellato e li hai costretti sulla difensiva. E Apple TV? Quando hanno deriso i cristiani, campagne in tutto il mondo hanno esposto la loro blasfemia e li hanno costretti a fare marcia indietro.

    Ora è il turno di Netflix.

    Persino Elon Musk si è unito a questa battaglia, denunciando questa perversione, cancellando pubblicamente il suo abbonamento a Netflix, definendo la piattaforma “propaganda woke transgender” e invitando milioni di persone a fare lo stesso.

    Il suo appello a “Cancellare Netflix per la salute dei vostri figli” ha fatto crollare il loro titolo in borsa!

    Quindi andiamo avanti!

    Chiediamo a Netflix di:

    Rimuovere immediatamente questi programmi dal catalogo per bambini.

    Pubblicare scuse ufficiali per aver diffuso propaganda trans e gay tra i più piccoli.

    Implementare avvisi chiari affinché i genitori possano proteggere i loro figli da questi contenuti.

    Aggiungi subito la tua firma per inondare Netflix e i suoi dirigenti con la nostra indignazione e mostrare loro che quando toccano i nostri figli, toccano tutti noi.

    Questa è una battaglia per l’innocenza dei nostri ragazzi. Se restiamo in silenzio, Netflix continuerà ancora e ancora, prendendo di mira bambini sempre più piccoli con la sua agenda woke.

    Non lo permetteremo.

    Unisciti a migliaia di genitori e cittadini preoccupati. Firma la petizione per chiedere conto a Netflix e proteggere i nostri figli dall’indottrinamento.

    FIRMIAMO e CONDIVIDIAMO! MASSIMA CONDIVISIONE!

    Source: https://www.citizengo.org/it/fm/16643-fermiamo-l-indottrinamento-lgbt-di-netflix-sui-bambini-
    I nostri figli sono sotto attacco! Questa volta, la colpa è di Netflix. E ciò che stanno facendo è uno degli attacchi più subdoli all’innocenza dei nostri figli che abbiamo mai visto. Netflix ha trasformato l’intrattenimento per bambini in uno strumento per diffondere l’ideologia LGBT. E ciò che è ancora più inquietante è che stanno iniziando dai più piccoli! In programmi come CoComelon Lane (stagione 1, episodio 8), Netflix prende di mira bambini di appena 2 anni con la propaganda. Mostrano un bambino che balla con un tutù e un diadema in testa davanti ai suoi due "papà" gay, cantando “Just Be You” ("Semplicemente sii te stesso") per promuovere la confusione di genere e gli stili di vita omosessuali tra i bambini in età prescolare. E questo è solo l’inizio. Il catalogo per bambini di Netflix è infestato dalla propaganda LGBT: Dead End: Paranormal Park esalta il personaggio di un adolescente trans e una storia d’amore gay per bambini di 7 anni. The Baby-Sitters Club presenta un personaggio che si scaglia conto un ospedale colpevole di aver usato il pronome "sbagliato" con un ragazzo trans. Jurassic World: Camp Cretaceous inserisce di nascosto un bacio lesbico tra adolescenti. Ada Twist, Scientist celebra un matrimonio omosessuale, per i bambini della scuola materna. Questo non è intrattenimento. Questa non è inclusione. È indottrinamento, puro e semplice. Il loro obiettivo è far sì che i tuoi figli accettino l’ideologia trans e le relazioni omosessuali come normali, prima ancora che sappiano scrivere il proprio nome. Netflix pensa di poterlo fare di nascosto. Che i genitori non se ne accorgano. Che resteremo in silenzio mentre corrompono i cuori e le menti dei piccoli. Ma noi non lo faremo! Stiamo per scatenare una tempesta che non dimenticheranno mai. Abbiamo già visto cosa accade quando famiglie come la tua reagiscono. Ti ricordi la Disney? Quando hanno provato a inserire l’indottrinamento LGBT nei film per bambini, ti sei ribellato e li hai costretti sulla difensiva. E Apple TV? Quando hanno deriso i cristiani, campagne in tutto il mondo hanno esposto la loro blasfemia e li hanno costretti a fare marcia indietro. Ora è il turno di Netflix. Persino Elon Musk si è unito a questa battaglia, denunciando questa perversione, cancellando pubblicamente il suo abbonamento a Netflix, definendo la piattaforma “propaganda woke transgender” e invitando milioni di persone a fare lo stesso. Il suo appello a “Cancellare Netflix per la salute dei vostri figli” ha fatto crollare il loro titolo in borsa! Quindi andiamo avanti! Chiediamo a Netflix di: Rimuovere immediatamente questi programmi dal catalogo per bambini. Pubblicare scuse ufficiali per aver diffuso propaganda trans e gay tra i più piccoli. Implementare avvisi chiari affinché i genitori possano proteggere i loro figli da questi contenuti. Aggiungi subito la tua firma per inondare Netflix e i suoi dirigenti con la nostra indignazione e mostrare loro che quando toccano i nostri figli, toccano tutti noi. Questa è una battaglia per l’innocenza dei nostri ragazzi. Se restiamo in silenzio, Netflix continuerà ancora e ancora, prendendo di mira bambini sempre più piccoli con la sua agenda woke. Non lo permetteremo. Unisciti a migliaia di genitori e cittadini preoccupati. Firma la petizione per chiedere conto a Netflix e proteggere i nostri figli dall’indottrinamento. FIRMIAMO e CONDIVIDIAMO! MASSIMA CONDIVISIONE! Source: https://www.citizengo.org/it/fm/16643-fermiamo-l-indottrinamento-lgbt-di-netflix-sui-bambini-
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  • Ce lo conferma anche Michael Yeadon ex Pfizer ASPETTIAMO UNA PRESA DI POSIZIONE DAL GOVERNO ITALIANO

    Il Dott. Michael Yeadon lancia un monito duro e inflessibile sulla fine della trasformazione digitale globale. Descrive un futuro in cui la libertà umana verrà sistematicamente smantellata attraverso una duplice trappola: l'obbligo di un'identità digitale e le valute digitali delle banche centrali (CBDC).

    Sostiene che il primo passo apparentemente innocente – un ID digitale univoco richiesto per attività di base come l'acquisto di cibo o carburante – sia il fondamento del controllo totale. Questo ID, probabilmente gestito da una "società tecnologica Uber" irresponsabile e non dal governo, diventa il custode della vita stessa. L'entità che controlla il database può stabilire qualsiasi condizione per la sua validità, dagli obblighi medici al rispetto delle norme politiche. Se non si soddisfano i loro criteri in continua evoluzione, si viene immediatamente esclusi dalla società.

    Il secondo passo, una società senza contanti alimentata dalle CBDC, completa la prigione digitale. Ogni transazione viene tracciata, ogni movimento monitorato. La tua possibilità di mangiare, viaggiare o persino acquistare acqua è subordinata all'approvazione di un algoritmo. Questo sistema può rifiutarti automaticamente in base al tuo punteggio sociale, alla tua posizione o ai capricci dei suoi programmatori. Non c'è nessuno con cui discutere, nessun processo di appello: solo un silenzioso "no" digitale.

    Non si tratta di comodità. Si tratta di controllo.

    Come afferma con forza il Dott. Yeadon, "Non ne hai bisogno. Sono loro ad aver bisogno che tu lo abbia". Collega questa infrastruttura digitale ai lockdown, dimostrando come il "guinzaglio per il bestiame" possa essere applicato all'umanità in qualsiasi momento. Questo sistema è immune alle manipolazioni democratiche e rappresenta la presa di potere totalitaria dell'umanità, potenzialmente con un programma di spopolamento.

    La conclusione logica è la fine per sempre della libertà umana, con la creazione di un mondo di servitù digitale che eclisserebbe i peggiori eccessi di qualsiasi tirannia passata. Il momento di riconoscere la trappola e rifiutarsi di caderci è adesso.
    Ce lo conferma anche Michael Yeadon ex Pfizer ASPETTIAMO UNA PRESA DI POSIZIONE DAL GOVERNO ITALIANO Il Dott. Michael Yeadon lancia un monito duro e inflessibile sulla fine della trasformazione digitale globale. Descrive un futuro in cui la libertà umana verrà sistematicamente smantellata attraverso una duplice trappola: l'obbligo di un'identità digitale e le valute digitali delle banche centrali (CBDC). Sostiene che il primo passo apparentemente innocente – un ID digitale univoco richiesto per attività di base come l'acquisto di cibo o carburante – sia il fondamento del controllo totale. Questo ID, probabilmente gestito da una "società tecnologica Uber" irresponsabile e non dal governo, diventa il custode della vita stessa. L'entità che controlla il database può stabilire qualsiasi condizione per la sua validità, dagli obblighi medici al rispetto delle norme politiche. Se non si soddisfano i loro criteri in continua evoluzione, si viene immediatamente esclusi dalla società. Il secondo passo, una società senza contanti alimentata dalle CBDC, completa la prigione digitale. Ogni transazione viene tracciata, ogni movimento monitorato. La tua possibilità di mangiare, viaggiare o persino acquistare acqua è subordinata all'approvazione di un algoritmo. Questo sistema può rifiutarti automaticamente in base al tuo punteggio sociale, alla tua posizione o ai capricci dei suoi programmatori. Non c'è nessuno con cui discutere, nessun processo di appello: solo un silenzioso "no" digitale. Non si tratta di comodità. Si tratta di controllo. Come afferma con forza il Dott. Yeadon, "Non ne hai bisogno. Sono loro ad aver bisogno che tu lo abbia". Collega questa infrastruttura digitale ai lockdown, dimostrando come il "guinzaglio per il bestiame" possa essere applicato all'umanità in qualsiasi momento. Questo sistema è immune alle manipolazioni democratiche e rappresenta la presa di potere totalitaria dell'umanità, potenzialmente con un programma di spopolamento. La conclusione logica è la fine per sempre della libertà umana, con la creazione di un mondo di servitù digitale che eclisserebbe i peggiori eccessi di qualsiasi tirannia passata. Il momento di riconoscere la trappola e rifiutarsi di caderci è adesso.
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  • Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato...

    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”
    di F. Q.
    La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio
    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”.
    Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori.

    I precedenti
    Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure.

    La decisione in Cassazione
    La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.

    La richiesta del pm
    Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale.

    Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta.

    Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato... Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi” di F. Q. La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”. Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori. I precedenti Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure. La decisione in Cassazione La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato. La richiesta del pm Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale. Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta. Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
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    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controll...
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