• Orsini giù Duro e senza freni.
    https://www.youtube.com/live/8JX-51A8XeU?si=le-cwNULx9eEpirg
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  • Lo sgomento di Orsini: "Come è possibile che dicano queste cose? Siamo governati da incapaci"
    https://m.youtube.com/watch?v=U3OuOokcUVM
    Lo sgomento di Orsini: "Come è possibile che dicano queste cose? Siamo governati da incapaci" https://m.youtube.com/watch?v=U3OuOokcUVM
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  • SE DIO NON ESISTE...
    E’ triste che Alice ed Ellen Kessler, due donne assolutamente ammirabili per avvenenza fisica, talento artistico, eleganza innata e simpatia umana, abbiano compiuto a mente fredda, togliendosi la vita, una delle azioni più aberranti, empie e sacrileghe che si possano immaginare.
    Dietro il loro suicido non c’è nemmeno l’attenuante di sofferenze indicibili o di gravissime invalidità permanenti, ma solo la proterva ed empia volontà di essere, fino alla fine, il dio di se stesse.

    E’ paradossale che fu proprio Umberto Orsini, amante ventennale di Ellen Kessler, ad affermare dagli schermi della tv,davanti a milioni di italiani, che “se Dio non esiste tutto è permesso”. Fu proprio Orsini infatti ad interpretare, nella trasposizione televisiva (1969) de I Fratelli Karamazov, la parte di Ivan, il personaggio di Dostoevskij che porta più lucidamente all’estremo il nichilismo moderno.
    Oggi anche non credenti capaci di analisi intelligenti e realistiche riconoscono che la fase di “cristianesimo zero” nella quale viviamo é quella del nichilismo assoluto.
    Emmanuel Todd, storico e antropologo francese di famiglia ebraica, battezzato cattolico ma tendenzialmente agnostico, riconosce che le “morali laiche “ possono funzionare nella fase del “cristianesimo zombie”, quando la religione è in declino ma non é scomparsa del tutto dal costume e dalle mentalità. Allora le soluzioni etiche di un Kant o di un Hegel possono sembrare sensate. Ma quando Cristo sparisce del tutto dall’orizzonte (persino da quello dei suoi ufficiali rappresentanti vaticani) emerge appieno la profezia del romanziere russo più profondo e quindi più grande della storia: “Se Dio non esiste, tutto è permesso”. O nichiismo o cristianesimo, Tertium non datur.
    E ancora il grande Fiodor Dostoevskij nella sua lettera a Nicolaj Strachov, afferma: «L’Occidente ha perduto Cristo; questa è la ragione per cui l’Occidente sta per morire, solo per questa ragione”. Lo scrisse nel 1871, quando ancora, forse, si poteva non capire.
    Non capirlo nel 2025 è solo immensa ignoranza spirituale.

    Martino Mora
    SE DIO NON ESISTE... E’ triste che Alice ed Ellen Kessler, due donne assolutamente ammirabili per avvenenza fisica, talento artistico, eleganza innata e simpatia umana, abbiano compiuto a mente fredda, togliendosi la vita, una delle azioni più aberranti, empie e sacrileghe che si possano immaginare. Dietro il loro suicido non c’è nemmeno l’attenuante di sofferenze indicibili o di gravissime invalidità permanenti, ma solo la proterva ed empia volontà di essere, fino alla fine, il dio di se stesse. E’ paradossale che fu proprio Umberto Orsini, amante ventennale di Ellen Kessler, ad affermare dagli schermi della tv,davanti a milioni di italiani, che “se Dio non esiste tutto è permesso”. Fu proprio Orsini infatti ad interpretare, nella trasposizione televisiva (1969) de I Fratelli Karamazov, la parte di Ivan, il personaggio di Dostoevskij che porta più lucidamente all’estremo il nichilismo moderno. Oggi anche non credenti capaci di analisi intelligenti e realistiche riconoscono che la fase di “cristianesimo zero” nella quale viviamo é quella del nichilismo assoluto. Emmanuel Todd, storico e antropologo francese di famiglia ebraica, battezzato cattolico ma tendenzialmente agnostico, riconosce che le “morali laiche “ possono funzionare nella fase del “cristianesimo zombie”, quando la religione è in declino ma non é scomparsa del tutto dal costume e dalle mentalità. Allora le soluzioni etiche di un Kant o di un Hegel possono sembrare sensate. Ma quando Cristo sparisce del tutto dall’orizzonte (persino da quello dei suoi ufficiali rappresentanti vaticani) emerge appieno la profezia del romanziere russo più profondo e quindi più grande della storia: “Se Dio non esiste, tutto è permesso”. O nichiismo o cristianesimo, Tertium non datur. E ancora il grande Fiodor Dostoevskij nella sua lettera a Nicolaj Strachov, afferma: «L’Occidente ha perduto Cristo; questa è la ragione per cui l’Occidente sta per morire, solo per questa ragione”. Lo scrisse nel 1871, quando ancora, forse, si poteva non capire. Non capirlo nel 2025 è solo immensa ignoranza spirituale. Martino Mora
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  • ORAMAI È AGLI SGOCCIOLI!
    Guai al fronte e corruzione: Zelensky sopravviverà? La diretta con Alessandro Orsini
    Torna alle 17 l'appuntamento con Sicurezza Internazionale, la rubrica settimanale di Alessandro Orsini. Torniamo a parlare di Ucraina, non solo dei guai al f...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/18/guai-al-fronte-e-corruzione-zelensky-sopravvivera-la-diretta-con-alessandro-orsini/8199825/
    ORAMAI È AGLI SGOCCIOLI! Guai al fronte e corruzione: Zelensky sopravviverà? La diretta con Alessandro Orsini Torna alle 17 l'appuntamento con Sicurezza Internazionale, la rubrica settimanale di Alessandro Orsini. Torniamo a parlare di Ucraina, non solo dei guai al f... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/18/guai-al-fronte-e-corruzione-zelensky-sopravvivera-la-diretta-con-alessandro-orsini/8199825/
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    Guai al fronte e corruzione: Zelensky sopravviverà? La diretta con Alessandro Orsini
    Torna alle 17 l'appuntamento con Sicurezza Internazionale, la rubrica settimanale di Alessandro Orsini. Torniamo a parlare di Ucraina, non solo dei guai al f...
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  • La guerra in Ucraina ha inflitto una dolorosissima umiliazione all’Europa.

    Putin ha messo in ginocchio tutti i leader europei convinti di sconfiggerlo. Giorgia Meloni è stata una delle più spavalde. Nel G20 presieduto dall’India, il 22 novembre 2023,

    Putin esortò i leader europei a dialogare per porre fine alla guerra. Meloni disse a Putin che l’unico modo per porre fine alla guerra era la resa senza condizioni della Russia. Meloni esortò Putin a ritirarsi da tutti i territori occupati, senza chiedere nulla in cambio: “Per ottenere la pace in Ucraina la cosa più facile sarebbe ritirare le truppe russe dall’Ucraina”. (Una vera statista!)

    Davanti al disastro di Pokrovsk e all’incapacità dell’Europa di proteggere l’Ucraina, Meloni e Crosetto cercano di costruirsi una nuova immagine. Fingono di essere sempre stati moderati e ragionevoli. In realtà hanno sempre dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto armare l’Ucraina per sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, esecrando la diplomazia. Questa era la linea di Biden, e questa è stata la linea di Meloni e Crosetto.

    La leader di Fratelli d’Italia era talmente obbediente alla Casa Bianca da meritarsi un bacio in fronte da parte di Biden. Chi, come il sottoscritto, invitava al dialogo con Putin all’inizio della guerra per salvare l’Ucraina, veniva insultato e diffamato.

    Il 17 luglio 2022, fui invitato al Giffoni Festival, che Crosetto attaccò immediatamente con questo tweet: “Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”. Il Giffoni Festival precipitò in un caos mediatico pieno di insulti e maledizioni.

    Oggi che l’Ucraina cade a pezzi, tutti fingono di non ricordarlo. Secondo il “Crosetto 2022”, gli unici titolati a parlare erano i propagandisti della Nato per istupidire gli studenti con le loro analisi grottesche secondo cui l’Ucraina avrebbe distrutto la Russia.

    Secondo il “Crosetto 2025”, l’Europa dovrebbe offrire a Putin una via d’uscita. Il “Crosetto 2025” è soltanto un disperato che cerca di cancellare il “Crosetto 2022” con l’aiuto della stampa compiacente. Meloni ha addirittura diffuso la notizia falsa secondo cui il suo governo ha armato l’Ucraina non per sconfiggere i russi, ma per impedire a Putin di arrivare a Kiev. Nella sua trasmissione, Giovanni Floris si è dilettato a trasmettere le numerose volte in cui Meloni, accanto a Zelensky in conferenza stampa, dichiarava: “Io scommetto sulla vittoria dell’Ucraina”.

    I traumi troppo intensi causano smarrimento. Per ridurre il disorientamento, gli individui ricorrono a una molteplicità di strategie. La prima è l’oblio. Non parlare, non ricordare. Rimuovere. Altre volte, l’uomo non riesce ad accettare la realtà, quindi deve capovolgerla.

    È il caso di chi dice che i russi hanno perso la guerra perché impiegano troppo tempo a conquistare le roccaforti ucraine. Ovviamente non esiste alcun criterio scientifico che stabilisca in quanti mesi un esercito invasore debba occupare le roccaforti nemiche per essere considerato “efficiente”. Tuttavia, gli umiliati d’Europa hanno stabilito che la Russia avrebbe dovuto conquistare il Donbass in tre giorni, cosa che non sarebbe riuscita nemmeno all’esercito americano, peraltro sconfitto dai talebani, privi delle armi che la Nato ha dato agli ucraini. E poi c’è la strategia del nemico interno che spinge Crosetto a parlare continuamente del pericolo della propaganda russa in un Paese in cui l’unica propaganda è quella della Casa Bianca.

    A guardare l’Ucraina c’è soltanto da piangere. A guardare Crosetto, c’è soltanto da ridere.

    Alessandro Orsini
    La guerra in Ucraina ha inflitto una dolorosissima umiliazione all’Europa. Putin ha messo in ginocchio tutti i leader europei convinti di sconfiggerlo. Giorgia Meloni è stata una delle più spavalde. Nel G20 presieduto dall’India, il 22 novembre 2023, Putin esortò i leader europei a dialogare per porre fine alla guerra. Meloni disse a Putin che l’unico modo per porre fine alla guerra era la resa senza condizioni della Russia. Meloni esortò Putin a ritirarsi da tutti i territori occupati, senza chiedere nulla in cambio: “Per ottenere la pace in Ucraina la cosa più facile sarebbe ritirare le truppe russe dall’Ucraina”. (💥Una vera statista!) Davanti al disastro di Pokrovsk e all’incapacità dell’Europa di proteggere l’Ucraina, Meloni e Crosetto cercano di costruirsi una nuova immagine. Fingono di essere sempre stati moderati e ragionevoli. In realtà hanno sempre dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto armare l’Ucraina per sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, esecrando la diplomazia. Questa era la linea di Biden, e questa è stata la linea di Meloni e Crosetto. La leader di Fratelli d’Italia era talmente obbediente alla Casa Bianca da meritarsi un bacio in fronte da parte di Biden. Chi, come il sottoscritto, invitava al dialogo con Putin all’inizio della guerra per salvare l’Ucraina, veniva insultato e diffamato. Il 17 luglio 2022, fui invitato al Giffoni Festival, che Crosetto attaccò immediatamente con questo tweet: “Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”. Il Giffoni Festival precipitò in un caos mediatico pieno di insulti e maledizioni. Oggi che l’Ucraina cade a pezzi, tutti fingono di non ricordarlo. Secondo il “Crosetto 2022”, gli unici titolati a parlare erano i propagandisti della Nato per istupidire gli studenti con le loro analisi grottesche secondo cui l’Ucraina avrebbe distrutto la Russia. Secondo il “Crosetto 2025”, l’Europa dovrebbe offrire a Putin una via d’uscita. Il “Crosetto 2025” è soltanto un disperato che cerca di cancellare il “Crosetto 2022” con l’aiuto della stampa compiacente. Meloni ha addirittura diffuso la notizia falsa secondo cui il suo governo ha armato l’Ucraina non per sconfiggere i russi, ma per impedire a Putin di arrivare a Kiev. Nella sua trasmissione, Giovanni Floris si è dilettato a trasmettere le numerose volte in cui Meloni, accanto a Zelensky in conferenza stampa, dichiarava: “Io scommetto sulla vittoria dell’Ucraina”. I traumi troppo intensi causano smarrimento. Per ridurre il disorientamento, gli individui ricorrono a una molteplicità di strategie. La prima è l’oblio. Non parlare, non ricordare. Rimuovere. Altre volte, l’uomo non riesce ad accettare la realtà, quindi deve capovolgerla. È il caso di chi dice che i russi hanno perso la guerra perché impiegano troppo tempo a conquistare le roccaforti ucraine. Ovviamente non esiste alcun criterio scientifico che stabilisca in quanti mesi un esercito invasore debba occupare le roccaforti nemiche per essere considerato “efficiente”. Tuttavia, gli umiliati d’Europa hanno stabilito che la Russia avrebbe dovuto conquistare il Donbass in tre giorni, cosa che non sarebbe riuscita nemmeno all’esercito americano, peraltro sconfitto dai talebani, privi delle armi che la Nato ha dato agli ucraini. E poi c’è la strategia del nemico interno che spinge Crosetto a parlare continuamente del pericolo della propaganda russa in un Paese in cui l’unica propaganda è quella della Casa Bianca. A guardare l’Ucraina c’è soltanto da piangere. A guardare Crosetto, c’è soltanto da ridere. Alessandro Orsini
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  • Sicurezza internazionale, Pokrovsk: la vendetta di Putin. La diretta con Alessandro Orsini

    https://www.youtube.com/live/p8zEubv6Jr4?si=gUHC8ipCGXkY9VAG
    Sicurezza internazionale, Pokrovsk: la vendetta di Putin. La diretta con Alessandro Orsini https://www.youtube.com/live/p8zEubv6Jr4?si=gUHC8ipCGXkY9VAG
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  • Alessandro Orsini sul piano Trump per Gaza: "Cornice giuridica per la pulizia etnica" | Il Fatto - Il Fatto Quotidiano
    Ad Accordi&Disaccordi il professore ha analizzato due punti messi nero su bianco dal presidente Usa: "I palestinesi non hanno più nulla: come compreranno le case previste dalla ricostruzione?
    “Il piano di Trump è semplicemente il tentativo di costruire una cornice giuridica intorno alla pulizia etnica della Palestina“. Così Alessandro Orsini ad Accordi&Disaccordi il talk condotto da Luca Sommi sul Nove con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. Secondo il professore di Sociologia del Terrorismo alla Luiss “questo si capisce dalla differenza tra il punto 2 del piano e il punto 10. Il punto due infatti dice che tutta la ricostruzione di Gaza avverrà ad esclusivo vantaggio dei suoi abitanti, il punto 10 invece dice che la ricostruzione avverrà in base al libero mercato attraverso l’attrazione di capitali privati. – ha proseguito l’analista – Sempre nel punto 10 c’è scritto che vogliono costruire una città dei sogni mediorientale. Per costruire una città dei sogni mediorientale, devi costruire centinaia di migliaia di appartamenti lussuosi e i palestinesi non avranno mai i soldi per comprarsi quegli appartamenti. Sempre il punto 10 non dice che le case verranno costruite da Israele, con i soldi dei contribuenti israeliani, con i soldi dello Stato israeliano che ripaga tutto quello che ha distrutto, ma affida tutto al libero mercato. Ai palestinesi non è rimasto nulla, quindi non avranno i soldi per comprarsi questi appartamenti. Ci sarà così un’alterazione della composizione etnica e demografica della Striscia, dove tanti gazawi saranno costretti a vivere nei campi profughi o ad abbandonare il Paese”, ha concluso Orsini.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/12/orsini-piano-trump-gaza-pulizia-etnica-news/8157360/amp/
    Alessandro Orsini sul piano Trump per Gaza: "Cornice giuridica per la pulizia etnica" | Il Fatto - Il Fatto Quotidiano Ad Accordi&Disaccordi il professore ha analizzato due punti messi nero su bianco dal presidente Usa: "I palestinesi non hanno più nulla: come compreranno le case previste dalla ricostruzione? “Il piano di Trump è semplicemente il tentativo di costruire una cornice giuridica intorno alla pulizia etnica della Palestina“. Così Alessandro Orsini ad Accordi&Disaccordi il talk condotto da Luca Sommi sul Nove con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. Secondo il professore di Sociologia del Terrorismo alla Luiss “questo si capisce dalla differenza tra il punto 2 del piano e il punto 10. Il punto due infatti dice che tutta la ricostruzione di Gaza avverrà ad esclusivo vantaggio dei suoi abitanti, il punto 10 invece dice che la ricostruzione avverrà in base al libero mercato attraverso l’attrazione di capitali privati. – ha proseguito l’analista – Sempre nel punto 10 c’è scritto che vogliono costruire una città dei sogni mediorientale. Per costruire una città dei sogni mediorientale, devi costruire centinaia di migliaia di appartamenti lussuosi e i palestinesi non avranno mai i soldi per comprarsi quegli appartamenti. Sempre il punto 10 non dice che le case verranno costruite da Israele, con i soldi dei contribuenti israeliani, con i soldi dello Stato israeliano che ripaga tutto quello che ha distrutto, ma affida tutto al libero mercato. Ai palestinesi non è rimasto nulla, quindi non avranno i soldi per comprarsi questi appartamenti. Ci sarà così un’alterazione della composizione etnica e demografica della Striscia, dove tanti gazawi saranno costretti a vivere nei campi profughi o ad abbandonare il Paese”, ha concluso Orsini. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/12/orsini-piano-trump-gaza-pulizia-etnica-news/8157360/amp/
    Alessandro Orsini sul piano Trump per Gaza: "Cornice giuridica per la pulizia etnica" | Il Fatto - Il Fatto Quotidiano
    Ad Accordi&Disaccordi il professore ha analizzato due punti messi nero su bianco dal presidente Usa: "I palestinesi non hanno più nulla: come compreranno le case previste dalla ricostruzione?"
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  • Bravo @orsiniufficiale👏🏼
    Uno dei pochissimi che non ha paura di dire la verità scomoda per tanti.



    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1908413615608070155?t=9OzcZUp6qYXB31iD6T276w&s=19
    Bravo @orsiniufficiale👏🏼 Uno dei pochissimi che non ha paura di dire la verità scomoda per tanti. 👇👇👇 Source: https://x.com/itsmeback_/status/1908413615608070155?t=9OzcZUp6qYXB31iD6T276w&s=19
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  • ORSINI:
    È giusto armarsi come chiede l'Europa?https://youtu.be/QHg5eE78eFE?si=_K4od9oQ2GZTq9A-
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  • NuovoAtlante
    di Alessandro Orsini

    Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto

    La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”.

    È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo?

    Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia.
    Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023.

    A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
    NuovoAtlante di Alessandro Orsini Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”. È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo? Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia. Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023. A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
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