La contestazione cresce dopo la proclamazione della vittoria di Paul Biya. A Garoua, un giovane e un’insegnante sono rimasti uccisi durante scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Issa Tchiroma Bakary respinge l’offerta di riconciliazione proposta dal potere centrale.

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La crisi post-elettorale si aggrava nel nord del Camerun. A Garoua, due persone – un giovane manifestante e un’insegnante – hanno perso la vita in seguito a colpi d’arma da fuoco esplosi dalle forze di sicurezza. Secondo diversi testimoni, la donna sarebbe stata colpita da un proiettile vagante sparato da un gendarme.

Queste violenze si sono verificate dopo che la Commissione nazionale per il conteggio dei voti ha dichiarato Paul Biya vincitore con il 53,66 % dei voti, davanti a Issa Tchiroma Bakary (35,19 %), che contesta i risultati.

Secondo Jeune Afrique, emissari del governo, guidati dal governatore Jean Abaté Edi’i, avrebbero proposto all’oppositore un incarico di Primo ministro e una riforma rapida del codice elettorale, in cambio della fine delle proteste. L’ex ministro della Comunicazione ha rifiutato, denunciando un “tentativo di neutralizzazione politica”.

Il suo entourage afferma di possedere verbali elettorali che attesterebbero una sua vittoria con il 62 % dei voti, e prepara azioni di piazza, nonostante il divieto di manifestare. La decisione del Consiglio costituzionale è attesa entro il 26 ottobre.