• I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato
    di Luca Angelini
    26 settembre 2025
    L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado

    Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori».



    L’identikit dei tre alla guida di Usb
    È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani».

    Lo sciopero di venerdì
    Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno».

    Il terzo settore
    Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso».

    Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
    I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato di Luca Angelini 26 settembre 2025 L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori». L’identikit dei tre alla guida di Usb È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani». Lo sciopero di venerdì Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno». Il terzo settore Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso». Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
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  • Netanyahu’s General Assembly speech met with protests inside and outside UN
    Friday’s roster of speakers includes leaders from Israel, Pakistan, China, Ireland and Greece
    Il discorso di Netanyahu all'Assemblea Generale ha suscitato proteste dentro e fuori le Nazioni Unite.
    La lista degli oratori di venerdì include leader di Israele, Pakistan, Cina, Irlanda e Grecia.

    https://aje.io/1ocigo
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  • Alle Nazioni Unite, Trump afferma la verità più importante di tutte. L'ONU è un'organizzazione che non ha mai risolto nessuna crisi e questa è la prima cosa che Trump dice. Subito dopo affonda ancora di più. Afferma che le Nazioni Unite hanno finanziato l'immigrazione clandestina contro gli Stati Uniti. Trump di fronte all'ONU ha pronunciato questa incontrovertibile verità: le Nazioni Unite sono parte integrante del traffico di esseri umani.

    At the United Nations, Trump stated the most important truth of all. The UN is an organization that has never resolved any crisis, and this is the first thing Trump said. Immediately afterward, he went even further. He claimed that the UN has funded illegal immigration against the United States. Trump, speaking before the UN, uttered this incontrovertible truth: the United Nations is an integral part of human trafficking.
    Source: https://x.com/CesareSacchetti/status/1970545760971432356?t=q2tc6GI76Ta9MNX7QBan-w&s=19
    Alle Nazioni Unite, Trump afferma la verità più importante di tutte. L'ONU è un'organizzazione che non ha mai risolto nessuna crisi e questa è la prima cosa che Trump dice. Subito dopo affonda ancora di più. Afferma che le Nazioni Unite hanno finanziato l'immigrazione clandestina contro gli Stati Uniti. Trump di fronte all'ONU ha pronunciato questa incontrovertibile verità: le Nazioni Unite sono parte integrante del traffico di esseri umani. At the United Nations, Trump stated the most important truth of all. The UN is an organization that has never resolved any crisis, and this is the first thing Trump said. Immediately afterward, he went even further. He claimed that the UN has funded illegal immigration against the United States. Trump, speaking before the UN, uttered this incontrovertible truth: the United Nations is an integral part of human trafficking. Source: https://x.com/CesareSacchetti/status/1970545760971432356?t=q2tc6GI76Ta9MNX7QBan-w&s=19
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  • PARMA SOTTO TUTELA DEL MOSSAD: LA SOVRANITÀ ITALIANA IN OSTAGGIO
    (by Filippo)

    La Gazzetta di Parma ha scritto senza esitazioni: in occasione della presenza dell’ex premier israeliano Ehud Olmert al festival “Open”, Piazza Garibaldi è stata transennata, blindata, sorvegliata da forze dell’ordine italiane affiancate da agenti del Mossad.
    Non siamo davanti a un dettaglio folcloristico di cronaca: se confermato, questo episodio rappresenta una frattura della sovranità nazionale. Il monopolio della forza pubblica appartiene alla Repubblica Italiana; vederlo condiviso con agenti di un servizio segreto straniero equivale a una cesura istituzionale.

    Le implicazioni sono gravi e precise.

    Se la presenza era autorizzata, allora il governo Meloni ha formalmente acconsentito a un’operazione che trasferisce porzioni di sicurezza interna a un apparato estero.
    Se la presenza non era autorizzata, significa che uomini del Mossad hanno agito liberamente sul nostro territorio, in una piazza italiana, senza controllo né catena di comando nazionale.

    In entrambi i casi il segnale è devastante: l’Italia non governa più interamente le proprie piazze.

    La deputata Stefania Ascari (M5S) ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno, chiedendo spiegazioni e protocolli. Ma le domande che restano sospese vanno ben oltre la dialettica parlamentare. Chi ha firmato l’autorizzazione? Esistono accordi segreti fra Roma e Tel Aviv? È stato informato il COPASIR, l’organismo di controllo sull’intelligence?
    Il precedente è inedito e inquietante: mai prima d’ora un quotidiano italiano aveva scritto apertamente della presenza del Mossad in piazza a fianco delle nostre forze dell’ordine.

    ESEMPI EUROPEI

    1. Francia – Secondo un’inchiesta di Le Monde, il Mossad avrebbe tentato di reclutare agenti francesi durante una collaborazione franco-israeliana per ottenere informazioni sul programma chimico siriano. L’operazione, nota col nome sotto copertura di “Ratafia”, suscitò forti tensioni all’interno della DGSI, il servizio di sicurezza interna francese.

    2. Germania – Indagini giornalistiche hanno documentato attività clandestine di raccolta d’informazioni da parte di reti legate all’intelligence israeliana, soprattutto in relazione a comunità turche e islamiche. Inchieste tedesche e turche hanno rivelato che il Mossad avrebbe pagato collaboratori per raccogliere dati su individui residenti in Germania.

    QUESTIONE POLITICA E MORALE

    Ma la questione non è tecnica: è politica, morale e perfino esistenziale. Se in una città emiliana, nel cuore del Paese, la sicurezza pubblica viene co-gestita da agenti stranieri, allora significa che il nostro governo ha abdicato alla propria sovranità o l’ha barattata per ragioni geopolitiche che non osa confessare.
    Questo non è più il racconto di Parma: è il simbolo di un’Italia che scivola lentamente sotto tutela, dove decisioni vitali si prendono altrove e i cittadini non sanno più chi difende davvero i loro diritti e la loro libertà.

    Prove da acquisire

    Filmati integrali e fotografie georeferenziate.
    Verbali della Questura e note di servizio.
    Accesso agli atti presso Prefettura e Ministero dell’Interno.
    Identità e status giuridico degli agenti presenti.

    La domanda resta sospesa, implacabile:

    Chi comanda nelle piazze italiane? Il Viminale o il Mossad?

    Source: https://www.gazzettadiparma.it/parma/2025/09/21/video/piazza-completamente-transennata-agenti-del-mossad-in-supporto-alle-forze-dell-ordine-e-da-piazzale-picelli-partita-la-manifestazione-pro-pal-video-e-foto-893639/
    PARMA SOTTO TUTELA DEL MOSSAD: LA SOVRANITÀ ITALIANA IN OSTAGGIO (by Filippo) La Gazzetta di Parma ha scritto senza esitazioni: in occasione della presenza dell’ex premier israeliano Ehud Olmert al festival “Open”, Piazza Garibaldi è stata transennata, blindata, sorvegliata da forze dell’ordine italiane affiancate da agenti del Mossad. Non siamo davanti a un dettaglio folcloristico di cronaca: se confermato, questo episodio rappresenta una frattura della sovranità nazionale. Il monopolio della forza pubblica appartiene alla Repubblica Italiana; vederlo condiviso con agenti di un servizio segreto straniero equivale a una cesura istituzionale. Le implicazioni sono gravi e precise. ▪️ Se la presenza era autorizzata, allora il governo Meloni ha formalmente acconsentito a un’operazione che trasferisce porzioni di sicurezza interna a un apparato estero. ▪️ Se la presenza non era autorizzata, significa che uomini del Mossad hanno agito liberamente sul nostro territorio, in una piazza italiana, senza controllo né catena di comando nazionale. In entrambi i casi il segnale è devastante: l’Italia non governa più interamente le proprie piazze. La deputata Stefania Ascari (M5S) ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno, chiedendo spiegazioni e protocolli. Ma le domande che restano sospese vanno ben oltre la dialettica parlamentare. Chi ha firmato l’autorizzazione? Esistono accordi segreti fra Roma e Tel Aviv? È stato informato il COPASIR, l’organismo di controllo sull’intelligence? Il precedente è inedito e inquietante: mai prima d’ora un quotidiano italiano aveva scritto apertamente della presenza del Mossad in piazza a fianco delle nostre forze dell’ordine. 🔍 ESEMPI EUROPEI 1. Francia – Secondo un’inchiesta di Le Monde, il Mossad avrebbe tentato di reclutare agenti francesi durante una collaborazione franco-israeliana per ottenere informazioni sul programma chimico siriano. L’operazione, nota col nome sotto copertura di “Ratafia”, suscitò forti tensioni all’interno della DGSI, il servizio di sicurezza interna francese. 2. Germania – Indagini giornalistiche hanno documentato attività clandestine di raccolta d’informazioni da parte di reti legate all’intelligence israeliana, soprattutto in relazione a comunità turche e islamiche. Inchieste tedesche e turche hanno rivelato che il Mossad avrebbe pagato collaboratori per raccogliere dati su individui residenti in Germania. QUESTIONE POLITICA E MORALE Ma la questione non è tecnica: è politica, morale e perfino esistenziale. Se in una città emiliana, nel cuore del Paese, la sicurezza pubblica viene co-gestita da agenti stranieri, allora significa che il nostro governo ha abdicato alla propria sovranità o l’ha barattata per ragioni geopolitiche che non osa confessare. Questo non è più il racconto di Parma: è il simbolo di un’Italia che scivola lentamente sotto tutela, dove decisioni vitali si prendono altrove e i cittadini non sanno più chi difende davvero i loro diritti e la loro libertà. Prove da acquisire ▪️ Filmati integrali e fotografie georeferenziate. ▪️ Verbali della Questura e note di servizio. ▪️ Accesso agli atti presso Prefettura e Ministero dell’Interno. ▪️ Identità e status giuridico degli agenti presenti. La domanda resta sospesa, implacabile: 👉 Chi comanda nelle piazze italiane? Il Viminale o il Mossad? Source: https://www.gazzettadiparma.it/parma/2025/09/21/video/piazza-completamente-transennata-agenti-del-mossad-in-supporto-alle-forze-dell-ordine-e-da-piazzale-picelli-partita-la-manifestazione-pro-pal-video-e-foto-893639/
    WWW.GAZZETTADIPARMA.IT
    Piazza completamente transennata: agenti del Mossad in supporto alle forze dell'ordine. E da piazzale Picelli la manifestazione Pro Pal - Video e Foto
    Innalzate le misure di sicurezza in piazza Garibaldi per l’incontro nel pomeriggio con Ehud Olmert. Tutti gli accessi alla piazza sono stati transennati e le forze dell’ordine hanno fatto da filtro a ogni persona che entrava in piazza. Completamente transennata anche l’area attorno...
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