• Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, le mani di Putin su 150 miliardi di dollari, cosa rischiano le italiane
    Il Cremlino risponderà all’idea del cancelliere tedesco Merz di utilizzare le riserve congelate russe per finanziare l’Ucraina: ecco che cosa ha in mente lo Zar (e cosa rischia l’Italia...

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    Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, le mani di Putin su 150 miliardi di dollari, cosa rischiano le italiane
    di Federico Fubini

    Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, così Putin mette le mani su 150 miliardi di dollari
    Vladimir Putin (a destra) con Sergei Lavrov

    (Questo articolo è tratto dalla newsletter Whatever it takes ad opera di Federico Fubini, se vuoi iscriverti clicca qui)

    Si è udito un silenzio irreale da Mosca dopo che il cancelliere tedesco Friedrich Merz, per la prima volta, ha messo la sua firma su una decisione che sta prendendo forma: usare le riserve congelate della Russia per finanziare l’Ucraina, dapprima mobilitando 170 miliardi di euro e alla lunga ben oltre duecento. La vicenda dei fondi di Mosca risale ai primi giorni della guerra totale all’Ucraina, quando i leader del G7 bloccarono quei conti in dollari, euro, sterline e yen e li sottrassero alla disponibilità di Vladimir Putin (foto sotto). Ho scritto sul “Corriere” (qui, qui e qui, con Mara Gergolet) dei modi in cui questo può accadere, a partire dal G7 dei ministri delle Finanze già previsto mercoledì. Si può ipotizzare che la decisione diventi esecutiva fra marzo e aprile prossimi.

    La risposta del Cremlino
    Ora però mi interessano altri aspetti, perché quel silenzio di Mosca è ingannevole. Il Cremlino risponderà. Prenderà di mira e confischerà i conti e probabilmente anche i beni fisici delle aziende attive in Russia dei Paesi che dovessero partecipare all’intervento sulle riserve – incluse almeno una sessantina di imprese italiane – se questa decisione sarà confermata. La tensione tra Mosca e i governi europei, già altissima, non farà che crescere ancora.

    Le ritorsioni
    Dirò più sotto perché temo che tutto ciò sia inevitabile e perché gli averi delle aziende europee in Russia già oggi sono probabilmente irrecuperabili; quindi, non è il momento per italiani, francesi, tedeschi o britannici di farsi intimidire dalle minacce di ritorsioni. Il senso di ciò che sta accadendo è sempre più chiaro. La ritirata degli Stati Uniti dal conflitto per scelta di Donald Trump, così come la determinazione di Putin (sostenuto dalla Cina) di perseguire comunque i suoi obiettivi massimi di guerra, stanno spingendo una parte d’Europa verso ciò che per ottant’anni non aveva mai fatto: esporsi sempre di più – con denaro, armi, industria e tecnologie – perché l’Ucraina non ceda; perché Putin non divenga una minaccia sempre maggiore anche per noi stessi.


    Le riserve russe
    Usare le riserve russe è un modo di continuare questo sforzo cercando di prevenire una rivolta dei contribuenti europei, che verrebbe molto presto cavalcata dai populisti di ogni segno. Ma nei fatti la scomparsa dell’America da questo scacchiere accelera un degrado ulteriore nei rapporti tra l’Europa e la Russia, con ricadute anche finanziarie e industriali finora poco comprese. Vediamo.

    Il decreto presidenziale
    Esiste a Mosca, almeno dall’inizio dell’anno, la bozza di un decreto presidenziale che prevede la nazionalizzazione delle attività di aziende di Paesi considerati «non amichevoli». La novità sarebbe solo nella scala – vastissima, macroeconomica – sulla quale tutto ciò potrebbe avvenire. Perché il resto si è già visto tutto. In questi tre anni e mezzo Putin, il suo governo o i giudici da esso controllati hanno già requisito per motivi politici, messo sotto il controllo dello Stato o trasferito a oligarchi amici 103 aziende o proprietà; fra queste le attività russe della francese Danone (trasferite al leader ceceno e signore della guerra Ramzan Kadyrov), quella della danese Carlsberg, della belga InBev, della tedesca Bosch, dell’americana Exxon Mobil e dell’italiana Ariston. Queste ultime erano state addossate a Gazprom, la quale le ha restituite ad Ariston stessa dopo appena sette mesi (succedeva a marzo scorso).

    Il valore dei beni fisici
    Tutto questo molto probabilmente è solo il prologo di ciò che sta per accadere ora, se e quando l’uso per l’Ucraina delle riserve congelate russe diventerà operativo in primavera. Una stima approssimativa che circola negli ambienti di affari legati a Mosca indica che il valore dei beni fisici d’investimento delle società occidentali in Russia sia oggi attorno ai 150 miliardi di dollari; a questi si aggiungono conti bancari di imprese di Paesi “non amichevoli” per altri 150 miliardi di dollari circa.
    Per quanto riguarda le imprese italiane, i conti bancari esposti al sequestro in Russia molto probabilmente custodiscono almeno l’equivalente in rubli di almeno mezzo miliardo di euro; ma si tratta con ogni verosimiglianza di una stima cauta.

    La spinta dell’inflazione
    Spiegherò meglio tra poco, prima però va chiarito perché il valore complessivo dei conti e degli averi delle imprese dei Paesi occidentali in Russia (Giappone politicamente incluso) è così alto. Solo i primi otto gruppi di Paesi “non amichevoli” hanno fatturato in Russia l’equivalente di circa venti miliardi di euro all’ultimo anno dichiarato, spesso il 2023 o il 2024. Il colosso giapponese del tabacco JTI dal 2023 è in testa con vendite per l’equivalente di 4,9 miliardi nel 2023, grazie a un aumento nominale dei fatturati del 40% registrato solo dall’inizio della guerra.

    La spinta dell’inflazione
    JTI ha superato l’americana Philip Morris, diretta concorrente, la quale ha invece fatturato in Russia 4,5 miliardi di euro nel 2023 con un aumento nominale del 12% dall’inizio dell’invasione totale dell’Ucraina. Si tratta di una crescita sospinta in parte da un’inflazione di circa il 20% nei primi due anni del conflitto e dall’accelerazione dei consumi dei russi, perché la spesa militare in quella fase ha creato occupazione e aumentato il potere d’acquisto di milioni di persone.

    I dati
    I dati provengono dalle dichiarazioni fiscali delle imprese stesse all’agenzia delle tasse e all’agenzia statistica russe, raccolti e resi disponibili dalla banca dati Interfax Spark. In questo paradossalmente il governo di Mosca è più trasparente di quelli europei, perché pubblica i dati delle singole aziende (con eccezioni ed esenzioni di natura molto politica).

    Le aziende che hanno lasciato la Russia
    Naturalmente circa 17 mila aziende di Europa, Stati Uniti, Giappone, Australia hanno lasciato la Russia. Anche a costo di essere costrette a vendere a vecchi e nuovi oligarchi locali. Lo hanno fatto ad esempio l'americana McDonald, le tedesche Volkswagen, Mercedes-Benz e Henkel o le italiane Eni ed Enel. Fra i grandi gruppi globali colpiscono, in particolare, due traiettorie.

    Il caso Pepsi
    L’americana Pepsi vede salire i suoi fatturati russi del 58% nei primi tre anni di guerra fino all’equivalente di 2,5 miliardi di euro, proprio mentre da Washington arrivava un pacchetto dopo l’altro di sanzioni (ma non nei beni di consumo come cibi e bevande). E il colosso farmaceutico anglo-svedese Astra-Zeneca, malgrado i rapporti pessimi fra le capitali, dall’inizio del conflitto al 2024 vede quasi triplicare i fatturati fino a un miliardo di euro. Non è chiaro se abbia ricevuto contratti del governo di Mosca nel suo settore, che peraltro è anch’esso del tutto esente dalle sanzioni.

    La curva dei ricavi
    Al confronto le aziende italiane mostrano tendenze simili, ma su una scala molto più modesta. Circa il 70% di quelle che erano presenti prima del 2022 non ha mai lasciato la Russia neanche dopo le sanzioni; e delle 61 imprese di cui è stato possibile reperire le dichiarazioni fiscali su Interfax Spark, 37 avevano fatturati nominali in Russia più alti nel 2024 che prima dell’inizio della guerra. Di una cinquantina di imprese italiane è stato possibile ricostruire l’andamento nel Paese di Vladimir Putin da prima dello scoppio del conflitto totale in Ucraina fino all’anno scorso: il loro fatturato complessivo negli anni di guerra sale del 37%, di una decina di punti in più rispetto all’inflazione locale, fino all’equivalente di 1,7 miliardi di euro nel 2024. L’utile netto aggregato degli anni di guerra è di circa mezzo miliardo di euro, con oltre cento milioni in tasse versate nello stesso periodo al governo di Mosca.

    L’Aperol Spritz
    Quali sono queste imprese? Campari ha una filiale di importazione – non di produzione – che non investe né fa alcuna promozione per crescere, eppure ha visto i fatturati raddoppiare a circa 120 milioni di euro negli anni di guerra per una ragione legata ai paradossi della società russa: mentre i poveri muoiono nel Donbass, nelle élite di Mosca che non possono più viaggiare si è diffusa la moda dell’Aperol Spritz «all'italiana».

    Le italiane, da Chiesi a Barilla e Ferrero
    Crescono molto le farmaceutiche Chiesi e soprattutto Angelini (ma meno di AstraZeneca); decresce in Russia l’impianto di Marcegaglia per acciai di uso civile (700 mila euro di utile in Russia, su un totale di gruppo di quasi duecento milioni nel 2023). Pirelli fattura più di trecento milioni di euro, un risultato che al netto dell’inflazione risulta in frenata dall’inizio della guerra. A queste si aggiungono Cremonini (rifornisce la catena di ex McDonald), Barilla e Ferrero, quest’ultima con un giro d’affari in Russia che resta comunque una frazione dei quasi due miliardi di euro della concorrente americana Mars.

    La presa d'ostaggio
    Nessuna delle imprese che ho citato viola le sanzioni, ma tutte ormai rischiano molto. Spiega The Bell, un quotidiano online molto ben informato sull’economia russa e le dinamiche del potere a Mosca che il governo ha bollato come “agente straniero”: «Gli utili realizzati dalle filiali russe delle aziende (occidentali, ndr.) non possono essere rimpatriati». Dal 2022 devono confluire tutti nei cosiddetti “conti S” fatti istituire dal Cremlino: nella sostanza depositi congelati, così come lo sono le riserve russe in Europa.

    I capitali delle imprese
    Centinaia e centinaia di imprese occidentali non possono disporre dei loro soldi, mentre i profitti e le partecipazioni si accumulano ormai da quasi quattro anni. Di fatto sono stati presi finanziariamente in ostaggio da Putin. Se si aggiunge al conto la quota da circa dieci miliardi di dollari della britannica BP in Rosneft, quella da circa otto miliardi della francese TotalEnergies in Novatek più varie altre e i relativi flussi di dividendi, la stima di conti congelati degli occidentali in Russia per circa 150 miliardi di dollari non suona infondata.

    La fuga inevasa dalla Russia
    Perché tutte queste aziende di tanti Paesi diversi non hanno lasciato la Russia prima? I casi di avidità o opportunismo ci saranno, ma forse non sono molti. Certe imprese sono rimaste perché i loro concorrenti lo facevano (Philip Morris contro JTI). Alcune nel 2022 hanno rinviato l’uscita perché il governo di Mosca imponeva svendite al 50%, per poi scoprire che lo sconto forzoso ora è salito all’80% o al 90%. Altre ancora pensavano che il ritorno di Trump avrebbe portato la pace e il ritiro delle sanzioni. Tutte sono vestigia viventi di un’epoca finita, quella della globalizzazione e del “mondo piatto”, rimaste incagliate in questo tempo di guerra e sanzioni.

    Il ciclo delle ritorsioni
    Putin nel 2022 ha costretto gli europei – che esitavano – a smettere di comprare il gas russo. Oggi è perfettamente capace e deciso a sequestrare gli averi finanziari e materiali delle imprese occidentali, quando l’Europa userà le riserve di Mosca. Per tutte queste imprese ormai non c'è più tempo per tentare di uscire. Per il Cremlino – osserva The Bell – la confisca dell'Occidente sarà una scorciatoia per coprire il crescente deficit di bilancio nel 2026, ma a un prezzo astronomico: con questi espropri la Russia si taglierà fuori dai mercati finanziari internazionali per una generazione a venire, finendo sempre di più nelle mani e alla mercé della Cina.


    I conti S
    Peraltro non potrà estrarre molto denaro dai "conti S", perché la quota liquida è limitata mentre vendere la parte in azioni o obbligazioni può far crollare il mercato di Mosca. Ma Putin accetterà anche questo, pur di servire la sua ossessione di guerra. Per l’Europa cedere al ricatto per salvare i conti russi delle proprie imprese sarebbe comunque un errore. Essi resterebbero comunque congelati per sempre, o almeno fino alla sottomissione dei governi europei agli obiettivi di restaurazione imperiale del Cremlino. Il costo sarebbe ben più alto di qualunque profitto accumulato.


    Source: https://www.corriere.it/economia/finanza/25_settembre_29/russia-ue-nuova-guerra-finanziaria-144a5e5d-82d0-47d6-885e-4646cbfa6xlk_amp.shtml
    Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, le mani di Putin su 150 miliardi di dollari, cosa rischiano le italiane Il Cremlino risponderà all’idea del cancelliere tedesco Merz di utilizzare le riserve congelate russe per finanziare l’Ucraina: ecco che cosa ha in mente lo Zar (e cosa rischia l’Italia... la newsletter Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, le mani di Putin su 150 miliardi di dollari, cosa rischiano le italiane di Federico Fubini Russia-Ue, la nuova guerra (finanziaria): i conti bloccati delle imprese occidentali, così Putin mette le mani su 150 miliardi di dollari Vladimir Putin (a destra) con Sergei Lavrov (Questo articolo è tratto dalla newsletter Whatever it takes ad opera di Federico Fubini, se vuoi iscriverti clicca qui) Si è udito un silenzio irreale da Mosca dopo che il cancelliere tedesco Friedrich Merz, per la prima volta, ha messo la sua firma su una decisione che sta prendendo forma: usare le riserve congelate della Russia per finanziare l’Ucraina, dapprima mobilitando 170 miliardi di euro e alla lunga ben oltre duecento. La vicenda dei fondi di Mosca risale ai primi giorni della guerra totale all’Ucraina, quando i leader del G7 bloccarono quei conti in dollari, euro, sterline e yen e li sottrassero alla disponibilità di Vladimir Putin (foto sotto). Ho scritto sul “Corriere” (qui, qui e qui, con Mara Gergolet) dei modi in cui questo può accadere, a partire dal G7 dei ministri delle Finanze già previsto mercoledì. Si può ipotizzare che la decisione diventi esecutiva fra marzo e aprile prossimi. La risposta del Cremlino Ora però mi interessano altri aspetti, perché quel silenzio di Mosca è ingannevole. Il Cremlino risponderà. Prenderà di mira e confischerà i conti e probabilmente anche i beni fisici delle aziende attive in Russia dei Paesi che dovessero partecipare all’intervento sulle riserve – incluse almeno una sessantina di imprese italiane – se questa decisione sarà confermata. La tensione tra Mosca e i governi europei, già altissima, non farà che crescere ancora. Le ritorsioni Dirò più sotto perché temo che tutto ciò sia inevitabile e perché gli averi delle aziende europee in Russia già oggi sono probabilmente irrecuperabili; quindi, non è il momento per italiani, francesi, tedeschi o britannici di farsi intimidire dalle minacce di ritorsioni. Il senso di ciò che sta accadendo è sempre più chiaro. La ritirata degli Stati Uniti dal conflitto per scelta di Donald Trump, così come la determinazione di Putin (sostenuto dalla Cina) di perseguire comunque i suoi obiettivi massimi di guerra, stanno spingendo una parte d’Europa verso ciò che per ottant’anni non aveva mai fatto: esporsi sempre di più – con denaro, armi, industria e tecnologie – perché l’Ucraina non ceda; perché Putin non divenga una minaccia sempre maggiore anche per noi stessi. Le riserve russe Usare le riserve russe è un modo di continuare questo sforzo cercando di prevenire una rivolta dei contribuenti europei, che verrebbe molto presto cavalcata dai populisti di ogni segno. Ma nei fatti la scomparsa dell’America da questo scacchiere accelera un degrado ulteriore nei rapporti tra l’Europa e la Russia, con ricadute anche finanziarie e industriali finora poco comprese. Vediamo. Il decreto presidenziale Esiste a Mosca, almeno dall’inizio dell’anno, la bozza di un decreto presidenziale che prevede la nazionalizzazione delle attività di aziende di Paesi considerati «non amichevoli». La novità sarebbe solo nella scala – vastissima, macroeconomica – sulla quale tutto ciò potrebbe avvenire. Perché il resto si è già visto tutto. In questi tre anni e mezzo Putin, il suo governo o i giudici da esso controllati hanno già requisito per motivi politici, messo sotto il controllo dello Stato o trasferito a oligarchi amici 103 aziende o proprietà; fra queste le attività russe della francese Danone (trasferite al leader ceceno e signore della guerra Ramzan Kadyrov), quella della danese Carlsberg, della belga InBev, della tedesca Bosch, dell’americana Exxon Mobil e dell’italiana Ariston. Queste ultime erano state addossate a Gazprom, la quale le ha restituite ad Ariston stessa dopo appena sette mesi (succedeva a marzo scorso). Il valore dei beni fisici Tutto questo molto probabilmente è solo il prologo di ciò che sta per accadere ora, se e quando l’uso per l’Ucraina delle riserve congelate russe diventerà operativo in primavera. Una stima approssimativa che circola negli ambienti di affari legati a Mosca indica che il valore dei beni fisici d’investimento delle società occidentali in Russia sia oggi attorno ai 150 miliardi di dollari; a questi si aggiungono conti bancari di imprese di Paesi “non amichevoli” per altri 150 miliardi di dollari circa. Per quanto riguarda le imprese italiane, i conti bancari esposti al sequestro in Russia molto probabilmente custodiscono almeno l’equivalente in rubli di almeno mezzo miliardo di euro; ma si tratta con ogni verosimiglianza di una stima cauta. La spinta dell’inflazione Spiegherò meglio tra poco, prima però va chiarito perché il valore complessivo dei conti e degli averi delle imprese dei Paesi occidentali in Russia (Giappone politicamente incluso) è così alto. Solo i primi otto gruppi di Paesi “non amichevoli” hanno fatturato in Russia l’equivalente di circa venti miliardi di euro all’ultimo anno dichiarato, spesso il 2023 o il 2024. Il colosso giapponese del tabacco JTI dal 2023 è in testa con vendite per l’equivalente di 4,9 miliardi nel 2023, grazie a un aumento nominale dei fatturati del 40% registrato solo dall’inizio della guerra. La spinta dell’inflazione JTI ha superato l’americana Philip Morris, diretta concorrente, la quale ha invece fatturato in Russia 4,5 miliardi di euro nel 2023 con un aumento nominale del 12% dall’inizio dell’invasione totale dell’Ucraina. Si tratta di una crescita sospinta in parte da un’inflazione di circa il 20% nei primi due anni del conflitto e dall’accelerazione dei consumi dei russi, perché la spesa militare in quella fase ha creato occupazione e aumentato il potere d’acquisto di milioni di persone. I dati I dati provengono dalle dichiarazioni fiscali delle imprese stesse all’agenzia delle tasse e all’agenzia statistica russe, raccolti e resi disponibili dalla banca dati Interfax Spark. In questo paradossalmente il governo di Mosca è più trasparente di quelli europei, perché pubblica i dati delle singole aziende (con eccezioni ed esenzioni di natura molto politica). Le aziende che hanno lasciato la Russia Naturalmente circa 17 mila aziende di Europa, Stati Uniti, Giappone, Australia hanno lasciato la Russia. Anche a costo di essere costrette a vendere a vecchi e nuovi oligarchi locali. Lo hanno fatto ad esempio l'americana McDonald, le tedesche Volkswagen, Mercedes-Benz e Henkel o le italiane Eni ed Enel. Fra i grandi gruppi globali colpiscono, in particolare, due traiettorie. Il caso Pepsi L’americana Pepsi vede salire i suoi fatturati russi del 58% nei primi tre anni di guerra fino all’equivalente di 2,5 miliardi di euro, proprio mentre da Washington arrivava un pacchetto dopo l’altro di sanzioni (ma non nei beni di consumo come cibi e bevande). E il colosso farmaceutico anglo-svedese Astra-Zeneca, malgrado i rapporti pessimi fra le capitali, dall’inizio del conflitto al 2024 vede quasi triplicare i fatturati fino a un miliardo di euro. Non è chiaro se abbia ricevuto contratti del governo di Mosca nel suo settore, che peraltro è anch’esso del tutto esente dalle sanzioni. La curva dei ricavi Al confronto le aziende italiane mostrano tendenze simili, ma su una scala molto più modesta. Circa il 70% di quelle che erano presenti prima del 2022 non ha mai lasciato la Russia neanche dopo le sanzioni; e delle 61 imprese di cui è stato possibile reperire le dichiarazioni fiscali su Interfax Spark, 37 avevano fatturati nominali in Russia più alti nel 2024 che prima dell’inizio della guerra. Di una cinquantina di imprese italiane è stato possibile ricostruire l’andamento nel Paese di Vladimir Putin da prima dello scoppio del conflitto totale in Ucraina fino all’anno scorso: il loro fatturato complessivo negli anni di guerra sale del 37%, di una decina di punti in più rispetto all’inflazione locale, fino all’equivalente di 1,7 miliardi di euro nel 2024. L’utile netto aggregato degli anni di guerra è di circa mezzo miliardo di euro, con oltre cento milioni in tasse versate nello stesso periodo al governo di Mosca. L’Aperol Spritz Quali sono queste imprese? Campari ha una filiale di importazione – non di produzione – che non investe né fa alcuna promozione per crescere, eppure ha visto i fatturati raddoppiare a circa 120 milioni di euro negli anni di guerra per una ragione legata ai paradossi della società russa: mentre i poveri muoiono nel Donbass, nelle élite di Mosca che non possono più viaggiare si è diffusa la moda dell’Aperol Spritz «all'italiana». Le italiane, da Chiesi a Barilla e Ferrero Crescono molto le farmaceutiche Chiesi e soprattutto Angelini (ma meno di AstraZeneca); decresce in Russia l’impianto di Marcegaglia per acciai di uso civile (700 mila euro di utile in Russia, su un totale di gruppo di quasi duecento milioni nel 2023). Pirelli fattura più di trecento milioni di euro, un risultato che al netto dell’inflazione risulta in frenata dall’inizio della guerra. A queste si aggiungono Cremonini (rifornisce la catena di ex McDonald), Barilla e Ferrero, quest’ultima con un giro d’affari in Russia che resta comunque una frazione dei quasi due miliardi di euro della concorrente americana Mars. La presa d'ostaggio Nessuna delle imprese che ho citato viola le sanzioni, ma tutte ormai rischiano molto. Spiega The Bell, un quotidiano online molto ben informato sull’economia russa e le dinamiche del potere a Mosca che il governo ha bollato come “agente straniero”: «Gli utili realizzati dalle filiali russe delle aziende (occidentali, ndr.) non possono essere rimpatriati». Dal 2022 devono confluire tutti nei cosiddetti “conti S” fatti istituire dal Cremlino: nella sostanza depositi congelati, così come lo sono le riserve russe in Europa. I capitali delle imprese Centinaia e centinaia di imprese occidentali non possono disporre dei loro soldi, mentre i profitti e le partecipazioni si accumulano ormai da quasi quattro anni. Di fatto sono stati presi finanziariamente in ostaggio da Putin. Se si aggiunge al conto la quota da circa dieci miliardi di dollari della britannica BP in Rosneft, quella da circa otto miliardi della francese TotalEnergies in Novatek più varie altre e i relativi flussi di dividendi, la stima di conti congelati degli occidentali in Russia per circa 150 miliardi di dollari non suona infondata. La fuga inevasa dalla Russia Perché tutte queste aziende di tanti Paesi diversi non hanno lasciato la Russia prima? I casi di avidità o opportunismo ci saranno, ma forse non sono molti. Certe imprese sono rimaste perché i loro concorrenti lo facevano (Philip Morris contro JTI). Alcune nel 2022 hanno rinviato l’uscita perché il governo di Mosca imponeva svendite al 50%, per poi scoprire che lo sconto forzoso ora è salito all’80% o al 90%. Altre ancora pensavano che il ritorno di Trump avrebbe portato la pace e il ritiro delle sanzioni. Tutte sono vestigia viventi di un’epoca finita, quella della globalizzazione e del “mondo piatto”, rimaste incagliate in questo tempo di guerra e sanzioni. Il ciclo delle ritorsioni Putin nel 2022 ha costretto gli europei – che esitavano – a smettere di comprare il gas russo. Oggi è perfettamente capace e deciso a sequestrare gli averi finanziari e materiali delle imprese occidentali, quando l’Europa userà le riserve di Mosca. Per tutte queste imprese ormai non c'è più tempo per tentare di uscire. Per il Cremlino – osserva The Bell – la confisca dell'Occidente sarà una scorciatoia per coprire il crescente deficit di bilancio nel 2026, ma a un prezzo astronomico: con questi espropri la Russia si taglierà fuori dai mercati finanziari internazionali per una generazione a venire, finendo sempre di più nelle mani e alla mercé della Cina. I conti S Peraltro non potrà estrarre molto denaro dai "conti S", perché la quota liquida è limitata mentre vendere la parte in azioni o obbligazioni può far crollare il mercato di Mosca. Ma Putin accetterà anche questo, pur di servire la sua ossessione di guerra. Per l’Europa cedere al ricatto per salvare i conti russi delle proprie imprese sarebbe comunque un errore. Essi resterebbero comunque congelati per sempre, o almeno fino alla sottomissione dei governi europei agli obiettivi di restaurazione imperiale del Cremlino. Il costo sarebbe ben più alto di qualunque profitto accumulato. Source: https://www.corriere.it/economia/finanza/25_settembre_29/russia-ue-nuova-guerra-finanziaria-144a5e5d-82d0-47d6-885e-4646cbfa6xlk_amp.shtml
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  • LA RUSSIA NON È MIA NEMICA!
    EUROPA. COSÌ È SE VI PARE!
    A marzo scorso la commissaria europea Hadja Lahbib, che ricopre l' incarico di predisporre adeguate misure in caso di emergenze, dava per la sua prima volta notizia di sé al vasto pubblico europeo, notoriamente anelante di conoscere e apprendere quanta premura mostrano le signore della commissione europea, al contrario dei loro omologhi maschili, nei confronti dei loro concittadini d' Europa. Una notizia affidata ad un video per rassicurare il popolo europeo che quand'anche fosse intervenuta una qualche spiacevole e grave emergenza, tipo un conflitto bellico, essa può essere affrontata servendosi di un kit di sopravvivenza pensato dal proprio ufficio... Qualche accenno di ilarità non pochi lo hanno avuto in prima battuta. Purtuttavia penso che già allora con quel video si voleva iniziare a diffondere, anzi ad imbastire una narrazione calamitosa funzionale a rendere oggettiva nella società civile l' immagine di un pericolo incombente, di cui non si possa sapere quando potrebbe concretizzarsi, proveniente da oriente e perciò stesso occorre stare all' erta.
    Nelle settimane scorse i media cartacei e televisivi, le principali agenzie di stampa hanno eloquentemente segnalato le continue violazioni russe degli spazi aerei di Paesi NATO, l' azione di interferenza del sistema gps del velivolo sul quale viaggiava la presidente della commissione europea, il sabotaggio dei sistemi informatici di alcuni aereoporti europei....Sempre e comunque immediatamente dopo quei fatti le autorità competenti non hanno mai dubbi su chi possa essere l' autore: la Russia..Le prove ? Non c'è né mai bisogno ....Tutti loro ( i governi e i loro prezzolati portavoce, ossia le redazioni dei mezzi di informazione) gridano allo scandalo, rimproverano la Russia di fare strame del diritto internazionale ( se ne fa frequente menzione ma chissà se sanno cosa sia, anche perché spesso lo si invoca a seconda delle circostanze e degli interessi in gioco ), di provocare danni a Paesi europei.
    Ma le ff aa ucraine non vengono forse sostenute, supportate, finanziate, alimentate anche dai Paesi europei? ..Quindi è come se avessero ufficialmente dichiarato guerra alla Russia, la quale perché non dovrebbe muovere un qualche attacco anche solo di tipo cybernetico?
    Sempreché quei droni penetrati nei cieli polacchi, estoni e tutti gli altri eventi verificatisi recentemente siano attribuibili alla Russia... Del resto le guerre, quelle che si vuole che si accendano , necessitano del casus belli... occorre, ovviamente, che sia tale che si possa giustificare ad un popolo riluttante la necessità di dichiarare finalmente guerra.
    Due giorni fa il quotidiano Il Gazzettino, giornale tra i più diffusi ( secondo Wikipedia) nel Triveneto, ha pubblicato un articolo di Laura Pace dal titolo " Attacco nucleare, cosa fare nei primi dieci minuti".
    Ebbene, dopo il suggerimento di un kit di sopravvivenza consigliato da una signora commissaria europea, un giornale italiano, il Gazzettino, riassume per i propri lettori le raccomandazioni predisposte da degli esperti ( chi siano, a quale ente appartengano non è dato di sapere) su come affrontare i primi dieci minuti successivi alla deflagrazione di una bomba nucleare. Io presumo che poi al termine dei dieci minuti si proseguirà ricorrendo al già noto kit di sopravvivenza per trascorrere incolumi le fatidiche 72 ore .
    Secondo quanto riferisce il Gazzettino non appena si scorge il lampo susseguente all' esplosione dell' ordigno atomico occorre
    immediatamente trovare un riparo sottoterra, tipo un fossato, un seminterrato, una metropolitana. Al lampo seguirà la dispersione di polvere radioattiva, quindi bisognerà sigillare, se ci si trovi in casa o in un altro ambiente similare, porte, finestre e fessure. Se si proviene dall' esterno togliersi senza indugio tutti gli abiti, farsi una doccia onde rimuovere almeno il 90 % delle polveri radioattive. Ohibò, l' articolo però non menziona  di alcun  dispositivo deputato alla rilevazione delle polveri radioattive...Come si potrà sapere quanta percentuale di polveri radioattive sono residuate?
    Il lavaggio è da farsi anche agli animali da compagnia.
    È importante non soccombere alla paura, quindi se ci trova in un ambiente chiuso rimanervi per almeno ininterrottamente ventiquattro ore, in attesa di disposizioni provenienti dalle autorità.
    L' articolo si conclude come segue :
    " Non è fantascienza, né catastrofismo da bar. È scienza !"
    Come se non bastasse pochi giorni orsono La Repubblica, Il Messaggiero, La 7....ed altre pregiate e pregevoli fonti di informazione hanno ripreso delle dichiarazioni di un ex vicecomandante della NATO, il britannico Richard Shirref, originariamente pubblicate dal Daily Mail.
    A giudizio del suddetto vice comandante se la Russia ( ancora tu, ma non dovevamo vederci più ) decidesse di sferrare un attacco la NATO, stante l' attuale sua capacità di reazione, durerebbe non più di cinque giorni e l' ordine mondiale verrebbe scardinato.
    L' attacco verrebbe da Kaliningrad, seguirebbero anche degli attacchi informatici ( delle avvisaglie, ma guarda un po', se ne sono avute nei giorni scorsi ai danni di alcuni aeroporti) contro l' Estonia (Ohibò ! Il paese natale della bella Kaja Kallas ..) e la Lituania...Numerosi blackout si avrebbero anche nel Regno Unito, in Francia e in Germania..Il giorno successivo, dichiara ancora l' ex vice comandante, la Cina ( poteva mancare l' altro Paese che
    " minaccia " gli interessi statunitensi?) annuncerebbe ( urbi et orbi ) di sostenere la Russia e poche ore dopo l' annuncio invaderebbe Taiwan.
    La fine della NATO.
    Quale potrebbe essere il messaggio subliminale che si accompagna alla narrazione bellicista che si va costituendo giorno dopo giorno...Forse la seguente?
    "Cittadini e cittadine europee se volete che l' ordine mondiale non venga scardinato occorre rafforzare la NATO... già l' UE ha individuato una soluzione: sostenere l' industria del complesso militare industriale incrementando la spesa che necessita accettando di veder decrescere quella fino ad ora riservata all' istruzione, sanità, previdenza, edilizia pubblica..
    LA RUSSIA NON È MIA NEMICA! EUROPA. COSÌ È SE VI PARE! A marzo scorso la commissaria europea Hadja Lahbib, che ricopre l' incarico di predisporre adeguate misure in caso di emergenze, dava per la sua prima volta notizia di sé al vasto pubblico europeo, notoriamente anelante di conoscere e apprendere quanta premura mostrano le signore della commissione europea, al contrario dei loro omologhi maschili, nei confronti dei loro concittadini d' Europa. Una notizia affidata ad un video per rassicurare il popolo europeo che quand'anche fosse intervenuta una qualche spiacevole e grave emergenza, tipo un conflitto bellico, essa può essere affrontata servendosi di un kit di sopravvivenza pensato dal proprio ufficio... Qualche accenno di ilarità non pochi lo hanno avuto in prima battuta. Purtuttavia penso che già allora con quel video si voleva iniziare a diffondere, anzi ad imbastire una narrazione calamitosa funzionale a rendere oggettiva nella società civile l' immagine di un pericolo incombente, di cui non si possa sapere quando potrebbe concretizzarsi, proveniente da oriente e perciò stesso occorre stare all' erta. Nelle settimane scorse i media cartacei e televisivi, le principali agenzie di stampa hanno eloquentemente segnalato le continue violazioni russe degli spazi aerei di Paesi NATO, l' azione di interferenza del sistema gps del velivolo sul quale viaggiava la presidente della commissione europea, il sabotaggio dei sistemi informatici di alcuni aereoporti europei....Sempre e comunque immediatamente dopo quei fatti le autorità competenti non hanno mai dubbi su chi possa essere l' autore: la Russia..Le prove ? Non c'è né mai bisogno ....Tutti loro ( i governi e i loro prezzolati portavoce, ossia le redazioni dei mezzi di informazione) gridano allo scandalo, rimproverano la Russia di fare strame del diritto internazionale ( se ne fa frequente menzione ma chissà se sanno cosa sia, anche perché spesso lo si invoca a seconda delle circostanze e degli interessi in gioco ), di provocare danni a Paesi europei. Ma le ff aa ucraine non vengono forse sostenute, supportate, finanziate, alimentate anche dai Paesi europei? ..Quindi è come se avessero ufficialmente dichiarato guerra alla Russia, la quale perché non dovrebbe muovere un qualche attacco anche solo di tipo cybernetico? Sempreché quei droni penetrati nei cieli polacchi, estoni e tutti gli altri eventi verificatisi recentemente siano attribuibili alla Russia... Del resto le guerre, quelle che si vuole che si accendano , necessitano del casus belli... occorre, ovviamente, che sia tale che si possa giustificare ad un popolo riluttante la necessità di dichiarare finalmente guerra. Due giorni fa il quotidiano Il Gazzettino, giornale tra i più diffusi ( secondo Wikipedia) nel Triveneto, ha pubblicato un articolo di Laura Pace dal titolo " Attacco nucleare, cosa fare nei primi dieci minuti". Ebbene, dopo il suggerimento di un kit di sopravvivenza consigliato da una signora commissaria europea, un giornale italiano, il Gazzettino, riassume per i propri lettori le raccomandazioni predisposte da degli esperti ( chi siano, a quale ente appartengano non è dato di sapere) su come affrontare i primi dieci minuti successivi alla deflagrazione di una bomba nucleare. Io presumo che poi al termine dei dieci minuti si proseguirà ricorrendo al già noto kit di sopravvivenza per trascorrere incolumi le fatidiche 72 ore . Secondo quanto riferisce il Gazzettino non appena si scorge il lampo susseguente all' esplosione dell' ordigno atomico occorre immediatamente trovare un riparo sottoterra, tipo un fossato, un seminterrato, una metropolitana. Al lampo seguirà la dispersione di polvere radioattiva, quindi bisognerà sigillare, se ci si trovi in casa o in un altro ambiente similare, porte, finestre e fessure. Se si proviene dall' esterno togliersi senza indugio tutti gli abiti, farsi una doccia onde rimuovere almeno il 90 % delle polveri radioattive. Ohibò, l' articolo però non menziona  di alcun  dispositivo deputato alla rilevazione delle polveri radioattive...Come si potrà sapere quanta percentuale di polveri radioattive sono residuate? Il lavaggio è da farsi anche agli animali da compagnia. È importante non soccombere alla paura, quindi se ci trova in un ambiente chiuso rimanervi per almeno ininterrottamente ventiquattro ore, in attesa di disposizioni provenienti dalle autorità. L' articolo si conclude come segue : " Non è fantascienza, né catastrofismo da bar. È scienza !" Come se non bastasse pochi giorni orsono La Repubblica, Il Messaggiero, La 7....ed altre pregiate e pregevoli fonti di informazione hanno ripreso delle dichiarazioni di un ex vicecomandante della NATO, il britannico Richard Shirref, originariamente pubblicate dal Daily Mail. A giudizio del suddetto vice comandante se la Russia ( ancora tu, ma non dovevamo vederci più ) decidesse di sferrare un attacco la NATO, stante l' attuale sua capacità di reazione, durerebbe non più di cinque giorni e l' ordine mondiale verrebbe scardinato. L' attacco verrebbe da Kaliningrad, seguirebbero anche degli attacchi informatici ( delle avvisaglie, ma guarda un po', se ne sono avute nei giorni scorsi ai danni di alcuni aeroporti) contro l' Estonia (Ohibò ! Il paese natale della bella Kaja Kallas ..) e la Lituania...Numerosi blackout si avrebbero anche nel Regno Unito, in Francia e in Germania..Il giorno successivo, dichiara ancora l' ex vice comandante, la Cina ( poteva mancare l' altro Paese che " minaccia " gli interessi statunitensi?) annuncerebbe ( urbi et orbi ) di sostenere la Russia e poche ore dopo l' annuncio invaderebbe Taiwan. La fine della NATO. Quale potrebbe essere il messaggio subliminale che si accompagna alla narrazione bellicista che si va costituendo giorno dopo giorno...Forse la seguente? "Cittadini e cittadine europee se volete che l' ordine mondiale non venga scardinato occorre rafforzare la NATO... già l' UE ha individuato una soluzione: sostenere l' industria del complesso militare industriale incrementando la spesa che necessita accettando di veder decrescere quella fino ad ora riservata all' istruzione, sanità, previdenza, edilizia pubblica..
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  • CARI AMICI, IO NON HO MAI APPREZZATO L'OPERATO DEL MINISTRO CROSETTO, MA IN CIRCOSTANZE COME QUESTE, DEBBO DIRE CHE HA RAGIONA AD AVER DETTO CHE L'ITALIA NON E' IN CONDIZIONE DI GARANTIRE L'INTERVENTO , SE VI FOSSE IN ACQUE INTERNAZIONALI, L'ATTACCO DI ISRAELE CONTRO LA FLOTILLA SAMUD. !!!!! CONCORDO SUL FATTO CHE I BENI DOVEVANO RAGGIUNGERE CIPRO ATTRAVERSO LA CEI E POI GAZA, SEMPRE ATTRAVERSO LA CEI E' STATA INVIATA UNA FREGATA DI SCORTA ALLE BARCHE DELLA OPERAZIONE UMANITARIA ED ALTRA FREGATA VERRA'INVIATA CON COMPETENZE PIU' SPECIFICHE .TUTTI CON IL FIATO SOSPESO E NON VOGLIA IDDIO CHE VENGANO ATTACCATE LE BARCHE E GLI OCCUPANTI. IN QUELLE BARCHE VI SONO RAPPRESENTANTI DI 44 PAESI !!!!UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
    CARI AMICI, IO NON HO MAI APPREZZATO L'OPERATO DEL MINISTRO CROSETTO, MA IN CIRCOSTANZE COME QUESTE, DEBBO DIRE CHE HA RAGIONA AD AVER DETTO CHE L'ITALIA NON E' IN CONDIZIONE DI GARANTIRE L'INTERVENTO , SE VI FOSSE IN ACQUE INTERNAZIONALI, L'ATTACCO DI ISRAELE CONTRO LA FLOTILLA SAMUD. !!!!! CONCORDO SUL FATTO CHE I BENI DOVEVANO RAGGIUNGERE CIPRO ATTRAVERSO LA CEI E POI GAZA, SEMPRE ATTRAVERSO LA CEI E' STATA INVIATA UNA FREGATA DI SCORTA ALLE BARCHE DELLA OPERAZIONE UMANITARIA ED ALTRA FREGATA VERRA'INVIATA CON COMPETENZE PIU' SPECIFICHE .TUTTI CON IL FIATO SOSPESO E NON VOGLIA IDDIO CHE VENGANO ATTACCATE LE BARCHE E GLI OCCUPANTI. IN QUELLE BARCHE VI SONO RAPPRESENTANTI DI 44 PAESI !!!!UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
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  • ECCO il NUOVO SPOT della Pfizer!
    QUESTI SONO dei CRIMINALI e NESSUNO ancora LI ARRESTA!
    HANNO messo in CIRCOLAZIONE un SIERO GENICO SPERIMENTALE senza FARE ALCUN TEST e TRUCCANDO i DATI della BREVE SPERIMENTAZIONE!

    Source: https://x.com/Lars_Partelow/status/1965486684927349130

    DA VEDERE ASSOLUTAMENTE fino ALLA FINE! GLI ORRORI della SPERIMENTAZONE dai VACCINI COVID-19. I DATI della SPERIMENTAZIONE sono STATI TENUTI NASCOSTI esclusivamente per FARE PROFITTI. MASSIMA DIFFUSIONE!
    DA INOLTRARE a Bassetti, Burioni, Pregliasco, Capua e a tutte le VIROSTAR da STRAPAZZO con CONFLITTI di INTERESSI con Le BIG PHARMA, grandi come una casa!
    E ADESSO ci VOGLIONO RIPROVARE con i vaccini a mRNA AUTOREPLICANTE!
    ASSASSINI!

    DUB/ITA - Inside the Vaccine Trials - Lived Experiences
    Alla scoperta delle sperimentazioni sui vaccini - Esperienze vissute

    ⏺Questo docu-film offre uno sguardo intimo sulla vita dei volontari che hanno partecipato alla sperimentazione del vaccino.

    ⏺Queste persone si sono presentate con speranza e fiducia, solo per andare incontro a gravi e durature complicazioni di salute.

    Ora, dovendo districarsi in un sistema che offre scarso sostegno, le loro storie mettono in luce una preoccupazione più ampia: i danni post-vaccinali sono spesso ignorati e le voci vengono soffocate da una censura intensa.

    https://www.scenario.press/posts/139077

    QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA:
    https://www.scenario.press/petition
    PIU' di 13.000 FIRME RAGGIUNTE.
    ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
    ECCO il NUOVO SPOT della Pfizer! QUESTI SONO dei CRIMINALI e NESSUNO ancora LI ARRESTA! HANNO messo in CIRCOLAZIONE un SIERO GENICO SPERIMENTALE senza FARE ALCUN TEST e TRUCCANDO i DATI della BREVE SPERIMENTAZIONE! Source: https://x.com/Lars_Partelow/status/1965486684927349130 DA VEDERE ASSOLUTAMENTE fino ALLA FINE! GLI ORRORI della SPERIMENTAZONE dai VACCINI COVID-19. I DATI della SPERIMENTAZIONE sono STATI TENUTI NASCOSTI esclusivamente per FARE PROFITTI. MASSIMA DIFFUSIONE! DA INOLTRARE a Bassetti, Burioni, Pregliasco, Capua e a tutte le VIROSTAR da STRAPAZZO con CONFLITTI di INTERESSI con Le BIG PHARMA, grandi come una casa! E ADESSO ci VOGLIONO RIPROVARE con i vaccini a mRNA AUTOREPLICANTE! ASSASSINI! DUB/ITA - Inside the Vaccine Trials - Lived Experiences Alla scoperta delle sperimentazioni sui vaccini - Esperienze vissute ⏺Questo docu-film offre uno sguardo intimo sulla vita dei volontari che hanno partecipato alla sperimentazione del vaccino. ⏺Queste persone si sono presentate con speranza e fiducia, solo per andare incontro a gravi e durature complicazioni di salute. ✅Ora, dovendo districarsi in un sistema che offre scarso sostegno, le loro storie mettono in luce una preoccupazione più ampia: i danni post-vaccinali sono spesso ignorati e le voci vengono soffocate da una censura intensa. https://www.scenario.press/posts/139077 QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA: https://www.scenario.press/petition PIU' di 13.000 FIRME RAGGIUNTE. ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
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  • MANIFESTAZIONE - 06/09/2025
    ATTENZIONE

    Il corteo di oggi poteva sembrare circoscritto a una sola problematica, ma per noi significava molto di più. E ci abbiamo messo la faccia.
    L’errore più grande è pensare che da Stazione Centrale a Piazza Duomo si sia sfilato solo per il Leoncavallo. Certo, rimane un simbolo importante da difendere – perché richiama una Milano che non c’è più – ma non era solo questo.

    Reportage + Post completo:

    https://www.facebook.com/share/p/1CSAAKoUkJ/

    #MilanoCittàPubblica #Manifestazione #Corteo #Leoncavallo #Milano #BeniComuni #GiustiziaSociale #Attivismo #Partecipazione #Diritti
    MANIFESTAZIONE - 06/09/2025 ATTENZIONE ✊ Il corteo di oggi poteva sembrare circoscritto a una sola problematica, ma per noi significava molto di più. E ci abbiamo messo la faccia. L’errore più grande è pensare che da Stazione Centrale a Piazza Duomo si sia sfilato solo per il Leoncavallo. Certo, rimane un simbolo importante da difendere – perché richiama una Milano che non c’è più – ma non era solo questo. 📷 Reportage + Post completo: https://www.facebook.com/share/p/1CSAAKoUkJ/ #MilanoCittàPubblica #Manifestazione #Corteo #Leoncavallo #Milano #BeniComuni #GiustiziaSociale #Attivismo #Partecipazione #Diritti
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  • Gentilissima signora Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dello Stato italiano, comincio con il presentarmi: sono Silvana De Mari, medico radiato.

    I motivi della mia radiazione sono «aver diffuso notizie sbagliate e fuorvianti sulla malattia Covid e aver fatto perdere fiducia alle persone nella medicina ufficiale, e in particolare nei cosiddetti vaccini Covid». Le faccio un rapido elenco delle affermazioni per le quali sono stata punita con la radiazione:

    1) - Il virus è nato nei laboratori di Wuhan. I motivi dell’affermazione sono tre: che il virus venisse da un pipistrello era estremamente improbabile; lo sapevo perché sono stati fatti addirittura documentari che nella città in questione c’è un laboratorio militare dove si ingegnerizzano coronavirus di pipistrelli; i maggiori virologi mondiali, a cominciare dal professor Montagnier sostenevano questa tesi. Avevo ragione io.

    2) - Le mascherine non sono solo inutili, ma dannose: modificano il microbiota boccale favorendo sinusiti e faringiti e addirittura possono favorire che una infezione covid asintomatica diventi sintomatica. Imporla all’aperto è stato un danno. Imporla ai bambini per anni nelle classi è stato un danno. Ho fatto questa affermazione dopo aver consultato decine e decine di articoli medici di cui ho riportato gli estremi sul mio blog. Avevo ragione io.

    3) - Il virus era qui già da ottobre 2019. Come qualsiasi virus influenzale all’inizio ha avuto un’alta mortalità in quanto, come ogni altro virus influenzale, è estremamente pericoloso per persone anziane con patologie pregresse. Il numero dei morti è stato artificialmente gonfiato: abbiamo circolari dell’Istat che hanno preteso e purtroppo ottenuto che ogni paziente con un tampone positivo, anche se morto di infarto o annegamento, fosse dichiarato un morto Covid. Avevo ragione io.

    4) - Il numero dei morti è stato accresciuto dal lockdown, visto che rinchiudere la gente in casa e levare il movimento e la luce solare sono tutte azioni che fanno crollare il sistema immunitario, ed è stato accresciuto dal fatto che sono state negate le terapie domiciliari, per esempio ibuprofene, azitromicina, vitamina C e D, idrossiclorochina, eparina e cortisone. Avevo ragione io.

    5) - La richiesta del ministro Speranza di non effettuare le autopsie, che avrebbero indicato immediatamente la natura trombotica della patologia, ha ritardato e intralciato la terapia corretta. Tachipirina, vigile attesa e poi i polmoni aggrediti da ossigeno ad alta pressione sono stati i tre elementi che hanno aumentato la mortalità. Non fare le autopsie ha permesso di prolungare gli errori terapeutici e ha inoltre terrorizzato la popolazione: si è avuta l’impressione che fare autopsie fosse pericoloso, che il virus avesse una potenza incredibile, che potesse uscire da un corpo defunto. Avevo ragione io.

    6) - Il divieto dei funerali è stato un altro gesto senza senso, con lo scopo unico di terrorizzare e umiliare. Un popolo è stato messo agli arresti domiciliari ed è stata persino negata la pietà per i defunti, solo per terrorizzare. Avevo ragione io.

    7) - Se correttamente curata la malattia ha lo 0,7% di mortalità. Non c’era nessuna emergenza che giustificasse un atto di imprudenza inaudita come somministrare, addirittura in maniera coatta, un vaccino sperimentato per due mesi quando ci vogliono anni, cioè in fase sperimentale. Avevo ragione io.

    8 - Il vaccino non blocca la trasmissione della malattia: si poteva dedurre leggendo la scheda tecnica. Quindi consigliarlo o peggio imporlo per salvare anziani e fragili è stato un arbitrio senza motivo e senza logica. Avevo ragione io

    9) - In un vaccino si inietta, in teoria, un antigene non tossico. Nei vaccini Pfizer e Moderna si inietta mRna che stampa per periodi indefiniti un antigene tossico, la Spike vaccinale: questo è talmente sbagliato da poter essere considerato un crimine. Avevo ragione io.

    10) - Astrazeneca può causare trombosi: avevo ragione io.

    11) - Non si vaccina mai durante un’epidemia perché si causano mutazioni del virus che rendono eterna l’epidemia: avevo ragione io.

    12) - I vaccinati rischiano gravi effetti collaterali fino alla morte improvvisa, chiamata malore improvviso. Non sottoporre ad autopsia i deceduti per cosiddetto malore improvviso è molto grave. Avevo ragione io.

    13) - Combattere con i banchi a rotelle un’epidemia che si ferma prendendo il caffè in piedi invece che seduti dimostra deficit gravi di conoscenze. Avevo ragione io.

    14) - I tamponi erano inaffidabili e sono stati una tortura fisica e un massacro economico per i dissidenti, cioè per i non vaccinati. Avevo ragione io.

    15) - Levare il lavoro e il 100% dello stipendio ai dissidenti è stato un atto politico che nulla ha di medico e che grida vendetta. Avevo ragione io.

    Ho apprezzato molto la fermezza con cui lei ha rifiutato di vaccinare la sua bambina Ginevra e ricordo quanto sgradevoli siano stati i commenti dell’intervistatore. Le scrivo questa missiva per proporre la mia candidatura come ministro della Salute. Il dottor Orazio Schillaci è sicuramente una cara persona, sono certa che la sua mamma è stata molto fiera di lui il giorno della sua laurea. Io sono più intelligente di lui. L’intelligenza consiste nella capacità di distinguere il vero dal falso. Altro dono importante è la fortezza, vale a dire il coraggio per difendere la verità.

    Se la mia candidatura le sembra troppo pirotecnica, insisto sulla candidatura di uno dei colleghi che con intelligenza e fortezza durante la pandemia si sono battuti per la verità e per la cura. Ce ne sono molti. Una nazione la cui sanità è arrivata a costringere le persone, con il ricatto del lavoro e dello stipendio a inocularsi farmaci sperimentali di dubbia utilità e indubbi effetti collaterali deve essere aiutata a ritrovare la strada.

    Silvana De Mari
    Gentilissima signora Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dello Stato italiano, comincio con il presentarmi: sono Silvana De Mari, medico radiato. I motivi della mia radiazione sono «aver diffuso notizie sbagliate e fuorvianti sulla malattia Covid e aver fatto perdere fiducia alle persone nella medicina ufficiale, e in particolare nei cosiddetti vaccini Covid». Le faccio un rapido elenco delle affermazioni per le quali sono stata punita con la radiazione: 1) - Il virus è nato nei laboratori di Wuhan. I motivi dell’affermazione sono tre: che il virus venisse da un pipistrello era estremamente improbabile; lo sapevo perché sono stati fatti addirittura documentari che nella città in questione c’è un laboratorio militare dove si ingegnerizzano coronavirus di pipistrelli; i maggiori virologi mondiali, a cominciare dal professor Montagnier sostenevano questa tesi. Avevo ragione io. 2) - Le mascherine non sono solo inutili, ma dannose: modificano il microbiota boccale favorendo sinusiti e faringiti e addirittura possono favorire che una infezione covid asintomatica diventi sintomatica. Imporla all’aperto è stato un danno. Imporla ai bambini per anni nelle classi è stato un danno. Ho fatto questa affermazione dopo aver consultato decine e decine di articoli medici di cui ho riportato gli estremi sul mio blog. Avevo ragione io. 3) - Il virus era qui già da ottobre 2019. Come qualsiasi virus influenzale all’inizio ha avuto un’alta mortalità in quanto, come ogni altro virus influenzale, è estremamente pericoloso per persone anziane con patologie pregresse. Il numero dei morti è stato artificialmente gonfiato: abbiamo circolari dell’Istat che hanno preteso e purtroppo ottenuto che ogni paziente con un tampone positivo, anche se morto di infarto o annegamento, fosse dichiarato un morto Covid. Avevo ragione io. 4) - Il numero dei morti è stato accresciuto dal lockdown, visto che rinchiudere la gente in casa e levare il movimento e la luce solare sono tutte azioni che fanno crollare il sistema immunitario, ed è stato accresciuto dal fatto che sono state negate le terapie domiciliari, per esempio ibuprofene, azitromicina, vitamina C e D, idrossiclorochina, eparina e cortisone. Avevo ragione io. 5) - La richiesta del ministro Speranza di non effettuare le autopsie, che avrebbero indicato immediatamente la natura trombotica della patologia, ha ritardato e intralciato la terapia corretta. Tachipirina, vigile attesa e poi i polmoni aggrediti da ossigeno ad alta pressione sono stati i tre elementi che hanno aumentato la mortalità. Non fare le autopsie ha permesso di prolungare gli errori terapeutici e ha inoltre terrorizzato la popolazione: si è avuta l’impressione che fare autopsie fosse pericoloso, che il virus avesse una potenza incredibile, che potesse uscire da un corpo defunto. Avevo ragione io. 6) - Il divieto dei funerali è stato un altro gesto senza senso, con lo scopo unico di terrorizzare e umiliare. Un popolo è stato messo agli arresti domiciliari ed è stata persino negata la pietà per i defunti, solo per terrorizzare. Avevo ragione io. 7) - Se correttamente curata la malattia ha lo 0,7% di mortalità. Non c’era nessuna emergenza che giustificasse un atto di imprudenza inaudita come somministrare, addirittura in maniera coatta, un vaccino sperimentato per due mesi quando ci vogliono anni, cioè in fase sperimentale. Avevo ragione io. 8 - Il vaccino non blocca la trasmissione della malattia: si poteva dedurre leggendo la scheda tecnica. Quindi consigliarlo o peggio imporlo per salvare anziani e fragili è stato un arbitrio senza motivo e senza logica. Avevo ragione io 9) - In un vaccino si inietta, in teoria, un antigene non tossico. Nei vaccini Pfizer e Moderna si inietta mRna che stampa per periodi indefiniti un antigene tossico, la Spike vaccinale: questo è talmente sbagliato da poter essere considerato un crimine. Avevo ragione io. 10) - Astrazeneca può causare trombosi: avevo ragione io. 11) - Non si vaccina mai durante un’epidemia perché si causano mutazioni del virus che rendono eterna l’epidemia: avevo ragione io. 12) - I vaccinati rischiano gravi effetti collaterali fino alla morte improvvisa, chiamata malore improvviso. Non sottoporre ad autopsia i deceduti per cosiddetto malore improvviso è molto grave. Avevo ragione io. 13) - Combattere con i banchi a rotelle un’epidemia che si ferma prendendo il caffè in piedi invece che seduti dimostra deficit gravi di conoscenze. Avevo ragione io. 14) - I tamponi erano inaffidabili e sono stati una tortura fisica e un massacro economico per i dissidenti, cioè per i non vaccinati. Avevo ragione io. 15) - Levare il lavoro e il 100% dello stipendio ai dissidenti è stato un atto politico che nulla ha di medico e che grida vendetta. Avevo ragione io. Ho apprezzato molto la fermezza con cui lei ha rifiutato di vaccinare la sua bambina Ginevra e ricordo quanto sgradevoli siano stati i commenti dell’intervistatore. Le scrivo questa missiva per proporre la mia candidatura come ministro della Salute. Il dottor Orazio Schillaci è sicuramente una cara persona, sono certa che la sua mamma è stata molto fiera di lui il giorno della sua laurea. Io sono più intelligente di lui. L’intelligenza consiste nella capacità di distinguere il vero dal falso. Altro dono importante è la fortezza, vale a dire il coraggio per difendere la verità. Se la mia candidatura le sembra troppo pirotecnica, insisto sulla candidatura di uno dei colleghi che con intelligenza e fortezza durante la pandemia si sono battuti per la verità e per la cura. Ce ne sono molti. Una nazione la cui sanità è arrivata a costringere le persone, con il ricatto del lavoro e dello stipendio a inocularsi farmaci sperimentali di dubbia utilità e indubbi effetti collaterali deve essere aiutata a ritrovare la strada. Silvana De Mari
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  • I DANNI DA CELLULARI e DA ONDE ELETTRONAGNETICHE!
    ~ Per poter subire molte meno influenze che riguardano tutte queste onde elettromagnetiche che giorno e notte colpiscono le nostre menti e le sabotano al punto di possedere artificialmente i nostri neuroni e quindi i nostri cervelli, ribadisco l’importanza di iniziare ad apportare queste buone abitudini nella propria vita:

    - Tenere il telefono sempre spento e lontano dalla camera da letto quando si va a dormire.

    - Spegnere il wi-fi in casa tutte le volte che non serve, e soprattutto è veramente importante spegnerlo prima di andare a dormire.

    - Non indossare mai oggetti tecnologici come ad esempio l’orologio smart, occhiali smart, auricolari bluetooth, cuffie wi-fi, e non tenere indosso lo smartphone nella tasca dei pantaloni, nella tasca della felpa, tantomeno nel taschino vicino al cuore, e ancor meno nella fascia sul braccio: oltre a danneggiarti la salute dai pure l’apparenza di indossare la fascia nazista. È esattamente ciò che vuole il Governo.

    - Se stai lavorando, studiando, o facendo qualsiasi cosa, tieni il telefono lontano da te, perché oltre ad essere una forte fonte di distrazione, continua ad inviarti onde al cervello e agli organi vitali provocandoti danni cellulari e neurologici che andranno sempre più velocemente a diventare gravi.

    - Copri le fotocamere del cellulare sia sul fronte che sul retro, e di tutti i dispositivi che hai dentro casa. Per quanto ti è possibile, evita di frequentare luoghi pieni di telecamere, che servono unicamente a far sapere al Governo dove sei e cosa fai. Meno informazioni ha su di te, più la tua vita andrà meglio!

    - Se stai passeggiando o praticando sport, non portarti appresso il cellulare neppure dentro al borsello.

    - Evita di tenere oggetti tecnologici dentro la camera da letto o il luogo in cui passi più tempo.

    - Impara a scegliere i tuoi acquisti, evitando elettrodomestici che siano collegabili al wi-fi. Inoltre è importante evitare le auto elettriche, a maggior ragione quelle appartenenti a Elon Maskerina.

    Scoprirai che meno ti circondi da oggetti che sfruttano l’elettricità e meglio sarà per la tua salute. Come sempre, invito voi lettori a comprendere che tutti i consigli dati qui sopra non sempre possono essere seguiti alla lettera anche per ragioni che non dipendono da noi, e che pertanto non bisogni impazzire. Ad ogni modo, quando si può scegliere, sarebbe meglio prendere la scelta giusta.

    Privarci definitivamente del mondo virtuale, ad oggi, significherebbe stare fuori dal mondo, e neppure questa sarebbe la scelta giusta, perché significherebbe scegliere di essere isolati, ignoranti, e dunque facilmente manipolabili anche in questo caso.

    Ci tengo a ribadire l’estrema importanza a diffidare dalle nuove Farse che il Governo sta e metterà in atto, e prestare la massima attenzione a non esaltare o affidarsi alle nuove “facce” che il Governo utilizzerà come influencer o come politici o come frontman per le nuove Farse. Che si tratti di un politico o di una nuova bambina attivista che vada a rimpiazzare la ormai vecchia Gretina, non importa, stai attento a non cadere nella nuova trappola e non rendere quei pagliacci i tuoi nuovi idoli. Rifletti cinquanta volte prima di accettare di vaccinarti, qualsiasi siero ti propongano e qualsiasi sia la minaccia che ti pongano davanti, e ovviamente, evita di trapanarti il naso o l’ano con i nuovi tamponi. Il vaccino in pasticca è comunque un Siero killer; se intendi vivere, evita anch’essi. Mi auguro che queste pagine possano spingerti a riflettere e ricordare quanto sia importante non seguire le menzogne del Governo, a prescindere che queste vengano pronunciate dalle vesti politiche o da quelle religiose. Non lasciarti possedere artificialmente. Non farti usare come Antenna umana per trascinare con te altre persone verso la follia. ~

    Citazione di Angel Jeanne tratta dal libro: "Apatìa, Amnesia, Schizofrenia - Prendiamo Coscienza degli ALIENI, imparando a riconoscerli - Vol. 7"

    Puoi leggerne un ampio estratto a questo link
    https://www.everand.com/read/710690787/Apatia-Amnesia-Schizofrenia-Prendiamo-Coscienza-degli-ALIENI-imparando-a-riconoscerli-Vol-7

    E-book acquistabile in tutti gli store di libri online.

    I DANNI DA CELLULARI e DA ONDE ELETTRONAGNETICHE! ~ Per poter subire molte meno influenze che riguardano tutte queste onde elettromagnetiche che giorno e notte colpiscono le nostre menti e le sabotano al punto di possedere artificialmente i nostri neuroni e quindi i nostri cervelli, ribadisco l’importanza di iniziare ad apportare queste buone abitudini nella propria vita: - Tenere il telefono sempre spento e lontano dalla camera da letto quando si va a dormire. - Spegnere il wi-fi in casa tutte le volte che non serve, e soprattutto è veramente importante spegnerlo prima di andare a dormire. - Non indossare mai oggetti tecnologici come ad esempio l’orologio smart, occhiali smart, auricolari bluetooth, cuffie wi-fi, e non tenere indosso lo smartphone nella tasca dei pantaloni, nella tasca della felpa, tantomeno nel taschino vicino al cuore, e ancor meno nella fascia sul braccio: oltre a danneggiarti la salute dai pure l’apparenza di indossare la fascia nazista. È esattamente ciò che vuole il Governo. - Se stai lavorando, studiando, o facendo qualsiasi cosa, tieni il telefono lontano da te, perché oltre ad essere una forte fonte di distrazione, continua ad inviarti onde al cervello e agli organi vitali provocandoti danni cellulari e neurologici che andranno sempre più velocemente a diventare gravi. - Copri le fotocamere del cellulare sia sul fronte che sul retro, e di tutti i dispositivi che hai dentro casa. Per quanto ti è possibile, evita di frequentare luoghi pieni di telecamere, che servono unicamente a far sapere al Governo dove sei e cosa fai. Meno informazioni ha su di te, più la tua vita andrà meglio! - Se stai passeggiando o praticando sport, non portarti appresso il cellulare neppure dentro al borsello. - Evita di tenere oggetti tecnologici dentro la camera da letto o il luogo in cui passi più tempo. - Impara a scegliere i tuoi acquisti, evitando elettrodomestici che siano collegabili al wi-fi. Inoltre è importante evitare le auto elettriche, a maggior ragione quelle appartenenti a Elon Maskerina. Scoprirai che meno ti circondi da oggetti che sfruttano l’elettricità e meglio sarà per la tua salute. Come sempre, invito voi lettori a comprendere che tutti i consigli dati qui sopra non sempre possono essere seguiti alla lettera anche per ragioni che non dipendono da noi, e che pertanto non bisogni impazzire. Ad ogni modo, quando si può scegliere, sarebbe meglio prendere la scelta giusta. Privarci definitivamente del mondo virtuale, ad oggi, significherebbe stare fuori dal mondo, e neppure questa sarebbe la scelta giusta, perché significherebbe scegliere di essere isolati, ignoranti, e dunque facilmente manipolabili anche in questo caso. Ci tengo a ribadire l’estrema importanza a diffidare dalle nuove Farse che il Governo sta e metterà in atto, e prestare la massima attenzione a non esaltare o affidarsi alle nuove “facce” che il Governo utilizzerà come influencer o come politici o come frontman per le nuove Farse. Che si tratti di un politico o di una nuova bambina attivista che vada a rimpiazzare la ormai vecchia Gretina, non importa, stai attento a non cadere nella nuova trappola e non rendere quei pagliacci i tuoi nuovi idoli. Rifletti cinquanta volte prima di accettare di vaccinarti, qualsiasi siero ti propongano e qualsiasi sia la minaccia che ti pongano davanti, e ovviamente, evita di trapanarti il naso o l’ano con i nuovi tamponi. Il vaccino in pasticca è comunque un Siero killer; se intendi vivere, evita anch’essi. Mi auguro che queste pagine possano spingerti a riflettere e ricordare quanto sia importante non seguire le menzogne del Governo, a prescindere che queste vengano pronunciate dalle vesti politiche o da quelle religiose. Non lasciarti possedere artificialmente. Non farti usare come Antenna umana per trascinare con te altre persone verso la follia. ~ Citazione di Angel Jeanne tratta dal libro: "Apatìa, Amnesia, Schizofrenia - Prendiamo Coscienza degli ALIENI, imparando a riconoscerli - Vol. 7" Puoi leggerne un ampio estratto a questo 👉 link https://www.everand.com/read/710690787/Apatia-Amnesia-Schizofrenia-Prendiamo-Coscienza-degli-ALIENI-imparando-a-riconoscerli-Vol-7 E-book acquistabile in tutti gli store di libri online.
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    Apatìa, Amnesia, Schizofrenia - Prendiamo Coscienza degli ALIENI, imparando a riconoscerli - Vol. 7
    Un libro rivoluzionario che affronta ed esamina le "malattie mentali" da un punto di vista Spirituale ed Evolutivo. Tratto da innumerevoli esperienze che negli ultimi anni sempre più persone stanno vivendo, senza darsi una spiegazione, questo libro ti offrirà le risposte e i metodi per calmare la mente, le "voci", i rumori metallici che puoi udire di notte e di giorno, e tanto altro ancora. Dalle interferenze da antenne ai metalli pesanti, tutto e di più intossica il cervello e ne causa disturbi. La schizofrenia trattata in questo volume ti aprirà gli occhi verso le tecnologie che ne causano i sintomi e ti spiegherà come affrontarla. Un libro che apre la mente e offre punti di vista verso argomenti che nessuno avrebbe potuto spiegare meglio di Angel Jeanne, la Fondatrice dell'Accademia di Coscienza Dimensionale nonché autrice dei volumi "Il Sigillo delle Vite Passate".
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  • LA FOLLIA di MACRON!
    VUOLE PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE!
    La circolare del ministero francese mobilita gli ospedali per il rischio guerra
    "Attrezzatevi per poter curare fino a 250 soldati al giorno": il documento ministeriale in previsione di un possibile conflitto...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/02/francia-ospedali-soldati-feriti-guerra-notizie/8112951/
    LA FOLLIA di MACRON! VUOLE PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE! La circolare del ministero francese mobilita gli ospedali per il rischio guerra "Attrezzatevi per poter curare fino a 250 soldati al giorno": il documento ministeriale in previsione di un possibile conflitto... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/02/francia-ospedali-soldati-feriti-guerra-notizie/8112951/
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    La circolare del ministero francese mobilita gli ospedali per il rischio guerra
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  • L'IMPERO OFFSHORE DA 1,2 MILIARDI DI DOLLARI DI ZELENSKY SCOPERTO

    Un ex investigatore dell'Ufficio Nazionale Anticorruzione dell'Ucraina è fuggito in Europa con migliaia di pagine di documenti che rivelano una vasta rete di riciclaggio di denaro gestita dal circolo ristretto di Zelensky.

    La disertora, Olena K., ha diretto una task force che monitorava la ricchezza offshore. Rivela:

    I soldi provenienti da contratti statali venivano convogliati verso società di comodo a Kiev → suddivisi in somme più piccole → trasferiti tramite Lettonia, Cipro e Svizzera → usati per acquistare immobili di lusso all'estero attraverso strutture offshore stratificate:

    26 proprietà in Spagna (ville a Marbella, attici a Barcellona)
    14 nel Regno Unito (inclusa la tenuta di Chelsea)
    21 in Francia (Costa Azzurra)
    8 in Italia
    34 appartamenti negli Emirati Arabi Uniti

    L'importo totale riciclato: 1,2 miliardi di dollari.
    💸 🤹 L'IMPERO OFFSHORE DA 1,2 MILIARDI DI DOLLARI DI ZELENSKY SCOPERTO ♦️ Un ex investigatore dell'Ufficio Nazionale Anticorruzione dell'Ucraina è fuggito in Europa con migliaia di pagine di documenti che rivelano una vasta rete di riciclaggio di denaro gestita dal circolo ristretto di Zelensky. ♦️ La disertora, Olena K., ha diretto una task force che monitorava la ricchezza offshore. Rivela: ♦️ I soldi provenienti da contratti statali venivano convogliati verso società di comodo a Kiev → suddivisi in somme più piccole → trasferiti tramite Lettonia, Cipro e Svizzera → usati per acquistare immobili di lusso all'estero attraverso strutture offshore stratificate: 📍🇪🇸 26 proprietà in Spagna (ville a Marbella, attici a Barcellona) 📍🇬🇧 14 nel Regno Unito (inclusa la tenuta di Chelsea) 📍🇫🇷 21 in Francia (Costa Azzurra) 📍🇮🇹 8 in Italia 📍🇦🇪 34 appartamenti negli Emirati Arabi Uniti 💵 L'importo totale riciclato: 1,2 miliardi di dollari.
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  • “Il Governo ha zittito gli esperti. Palù lo dimostra” ▷ Borghi sulle rivelazioni che scuotono il CTS

    Il panorama vaccinale italiano è in tensione: circola un video inedito promulgato da La Verità dove il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Giorgio Palù rivela (seppur in modo non intenzionale) le pressioni esercitate dal Ministero per ampliare l’uso del vaccino AstraZeneca anche alle fasce più giovani, evidenziando le frizioni all’interno del Comitato Tecnico Scientifico (CTS).

    Sulla questione si è espresso in diretta il Senatore Claudio Borghi: “Nel video si sente chiaramente qualcuno cercare di coprire la voce di Palù, impedendo che si sentisse cosa stava dicendo. Era il professor Locatelli, del Bambin Gesù, allora a capo del CTS. Quella reazione la dice lunga: invece di entrare nel merito, hanno avuto paura di far uscire certe parole”.
    Per Borghi, la questione è anche istituzionale. “Il Governo o il Parlamento possono anche decidere di non seguire il parere del Comitato Tecnico Scientifico, se lo ritengono opportuno. Ma quello che non è mai lecito è fare pressioni sul CTS stesso. Perché a quel punto il comitato perde la sua autonomia scientifica, e si trasforma in uno strumento esecutivo”.

    Un rischio che, secondo il senatore, si è concretizzato. “A noi parlamentari arrivava un’informazione dolosamente distorta. Le scelte erano presentate come basate sulla scienza, ma in realtà la scienza era piegata alla politica. E se confermato, questo è gravissimo”.

    https://www.radioradio.it/2025/08/cts-palu-borghi/?s=08
    “Il Governo ha zittito gli esperti. Palù lo dimostra” ▷ Borghi sulle rivelazioni che scuotono il CTS Il panorama vaccinale italiano è in tensione: circola un video inedito promulgato da La Verità dove il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Giorgio Palù rivela (seppur in modo non intenzionale) le pressioni esercitate dal Ministero per ampliare l’uso del vaccino AstraZeneca anche alle fasce più giovani, evidenziando le frizioni all’interno del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). Sulla questione si è espresso in diretta il Senatore Claudio Borghi: “Nel video si sente chiaramente qualcuno cercare di coprire la voce di Palù, impedendo che si sentisse cosa stava dicendo. Era il professor Locatelli, del Bambin Gesù, allora a capo del CTS. Quella reazione la dice lunga: invece di entrare nel merito, hanno avuto paura di far uscire certe parole”. Per Borghi, la questione è anche istituzionale. “Il Governo o il Parlamento possono anche decidere di non seguire il parere del Comitato Tecnico Scientifico, se lo ritengono opportuno. Ma quello che non è mai lecito è fare pressioni sul CTS stesso. Perché a quel punto il comitato perde la sua autonomia scientifica, e si trasforma in uno strumento esecutivo”. Un rischio che, secondo il senatore, si è concretizzato. “A noi parlamentari arrivava un’informazione dolosamente distorta. Le scelte erano presentate come basate sulla scienza, ma in realtà la scienza era piegata alla politica. E se confermato, questo è gravissimo”. https://www.radioradio.it/2025/08/cts-palu-borghi/?s=08
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