• Panoramica del mercato del gelato: tendenze, crescita e fattori che ne plasmano il futuro

    Il mercato globale del gelato continua a evolversi, coniugando piacere e innovazione, mentre le preferenze dei consumatori si orientano verso esperienze più salutari, di alta qualità e personalizzate. Un tempo dominato da gusti classici e formati tradizionali, il mercato odierno riflette i cambiamenti negli stili di vita, la crescente attenzione all'alimentazione e la propensione alla sperimentazione in tutte le fasce d'età.

    Leggi il rapporto sul mercato del gelato oggi stesso - https://www.skyquestt.com/report/ice-cream-market

    #MercatoDelGelato #DessertSurgelati #IndustriaAlimentare #TendenzeDiMercato #TendenzeDeiConsumatori #GelatoPremium #GelatoVegetale #InnovazioneAlimentare #IndustriaLattieroCasearia #MercatoGlobale #TendenzeDelRetail #ECommerceAlimentare #SostenibilitàNelSettoreAlimentare #BeniDiLargoConsumo #ApprofondimentiDiMercato
    Panoramica del mercato del gelato: tendenze, crescita e fattori che ne plasmano il futuro Il mercato globale del gelato continua a evolversi, coniugando piacere e innovazione, mentre le preferenze dei consumatori si orientano verso esperienze più salutari, di alta qualità e personalizzate. Un tempo dominato da gusti classici e formati tradizionali, il mercato odierno riflette i cambiamenti negli stili di vita, la crescente attenzione all'alimentazione e la propensione alla sperimentazione in tutte le fasce d'età. Leggi il rapporto sul mercato del gelato oggi stesso - https://www.skyquestt.com/report/ice-cream-market #MercatoDelGelato #DessertSurgelati #IndustriaAlimentare #TendenzeDiMercato #TendenzeDeiConsumatori #GelatoPremium #GelatoVegetale #InnovazioneAlimentare #IndustriaLattieroCasearia #MercatoGlobale #TendenzeDelRetail #ECommerceAlimentare #SostenibilitàNelSettoreAlimentare #BeniDiLargoConsumo #ApprofondimentiDiMercato
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    Ice Cream Market Share, Size & Forecast Trends 2033
    Ice Cream Market is projected to expand by 2033, fueled by premium flavors, frozen desserts, and rising consumption in emerging markets.
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  • COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA?

    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose...
    Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative.

    Le criticità
    I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”.

    Solo latte di soia e niente tv
    A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”.

    “Sotto choc”, “euforici”
    Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”.

    Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
    COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA? Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose... Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative. Le criticità I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”. Solo latte di soia e niente tv A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”. “Sotto choc”, “euforici” Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”. Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
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    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose.
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  • Mangiare 30g di noci prima di dormire migliorerebbe la qualità del sonno del 35%: ecco il momento preciso migliore | Tamo Ristorante
    Negli ultimi anni, l’alimentazione serale è diventata un tema centrale per chi soffre di insonnia o vuole migliorare il proprio recupero notturno. Tra...
    https://www.tamoristorante.it/11061-mangiare-30g-di-noci-prima-di-dormire-migliorerebbe-la-qualita-del-sonno-del-35-ecco-il-momento-preciso-migliore/
    Mangiare 30g di noci prima di dormire migliorerebbe la qualità del sonno del 35%: ecco il momento preciso migliore | Tamo Ristorante Negli ultimi anni, l’alimentazione serale è diventata un tema centrale per chi soffre di insonnia o vuole migliorare il proprio recupero notturno. Tra... https://www.tamoristorante.it/11061-mangiare-30g-di-noci-prima-di-dormire-migliorerebbe-la-qualita-del-sonno-del-35-ecco-il-momento-preciso-migliore/
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    Mangiare 30g di noci prima di dormire migliorerebbe la qualità del sonno del 35%: ecco il momento preciso migliore | Tamo Ristorante
    Negli ultimi anni, l’alimentazione serale è diventata un tema centrale per chi soffre di insonnia o vuole migliorare il proprio recupero notturno. Tra le
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  • FATE MOLTA ATTENZIONE!
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione...
    Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
    “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”


    Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia.

    Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
    L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza”

    “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”.
    “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente”

    In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”.

    Come “riparare” un microbioma alterato

    E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”.
    Un sistema complesso, da rispettare

    Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    FATE MOLTA ATTENZIONE! "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione... Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia. Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza” “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”. “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente” In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”. Come “riparare” un microbioma alterato E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”. Un sistema complesso, da rispettare Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
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    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione
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  • Liberi tra i vivi

    PROPONE:
    COME DISINTOSSICARSI DAI "VACCINI" (sieri) COVID 19

    Eccovi alcuni suggerimenti (molto importanti soprattutto ma non solo per il benessere dei nostri ragazzi incolpevoli):

    -ESAMI DA EFFETTUARE:
    1) VES:
    Velocità di EritroSedimentazione (VES) è un indice infiammatorio.Come ricorda il suo stesso nome, questo esame misura la velocità con cui gli eritrociti (globuli rossi) - presenti in un campione di sangue reso incoagulabile - sedimentano sul fondo della provetta che li contiene.
    2) PCR:
    La proteina C reattiva (PCR) è un indice d'infiammazione; come tale, le sue concentrazioni nel sangue aumentano in presenza di processi flogistici di varia natura.
    3) EMOCROMO con PIASTRINE:
    detto anche esame emocromocitometrico, questo test consiste nella valutazione dei diversi parametri che si riferiscono ai principali componenti del sangue.
    4) FIBRINOGENO:
    detto anche "fattore I della coagulazione", è una glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato con lo scopo di favorire l'emostasi (coagulazione del sangue).
    5) D-DIMERO:
    è un prodotto di degradazione della fibrina, una proteina responsabile della formazione di coaguli (trombi) nei vasi sanguigni.Quest'esame è particolarmente utile nello studio di patologie correlate all'eccessiva o inappropriata coagulazione.
    6) test HRV:
    Heart Rate Variability è un test capace di individuare le variazioni della frequenza cardiaca, che è il modo migliore per segnalare una alterazione del sistema nervoso autonomo.

    -INTEGRATORI DA USARE:
    1) Glutatione:
    è un elemento incluso nella formazione e riparazione dei tessuti, nella produzione di sostanze chimiche e per il funzionamento del sistema immunitario.
    2) N-acetilcisteina "NAC":
    (Fluimucil: 200 mg 3 volte la settimana)
    è un integratore che induce l'organismo a produrre glutatione, è noto come il precursore del glutatione e induce l'organismo a secernere glutatione per via endogena, proprio come accade quando si fa sport intensamente. NAC deriva dall'aminoacido L-cisteina e viene utilizzato dall'organismo per costruire antiossidanti. Gli antiossidanti sono vitamine, minerali e altri nutrienti che proteggono e riparano le cellule dai danni. Puoi ottenere NAC come integratore o farmaco da prescrizione.
    3) Zinco:
    in combinazione con NAC sono antiossidanti essenziali.

    Altri integratori che possono essere assunti per aiutare il processo disintossicante sono:
    4) Astaxantina
    5) Melatonina
    6) Cardo mariano
    7) Tarassaco
    Quercetina
    9) Vitamina C
    10) Vitamina D3 e K2 (da associare allo Zinco)
    11) Semi di nigella
    12) Magnesio
    13) Curcumina

    -FARMACI E TERAPIE
    1) Cardioaspirina:
    (1 compressa al giorno) per contenere l'effetto trombotico dei sieri genici.
    2) Antiinfiammatori
    3) Ivermectina
    4) Ossigeno-ozono-terapia: agisce sui mitocondri, è regolatrice di alcuni aspetti del metabolismo del sangue e porta ossigeno.

    -PRATICHE DA SEGUIRE:

    1) Nutrizione: un’alimentazione a ridotto consumo di carboidrati.
    2) migliorare la tolleranza allo stress (resilienza psico-fisica, psicobiologica): respirazione diaframmatica, pratiche di rilassamento, meditazione e preghiera.


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    Liberi tra i vivi 🌾❤️🙏🔆🇮🇹 PROPONE: COME DISINTOSSICARSI DAI "VACCINI" (sieri) COVID 19 Eccovi alcuni suggerimenti (molto importanti soprattutto ma non solo per il benessere dei nostri ragazzi incolpevoli): -ESAMI DA EFFETTUARE: 1) VES: Velocità di EritroSedimentazione (VES) è un indice infiammatorio.Come ricorda il suo stesso nome, questo esame misura la velocità con cui gli eritrociti (globuli rossi) - presenti in un campione di sangue reso incoagulabile - sedimentano sul fondo della provetta che li contiene. 2) PCR: La proteina C reattiva (PCR) è un indice d'infiammazione; come tale, le sue concentrazioni nel sangue aumentano in presenza di processi flogistici di varia natura. 3) EMOCROMO con PIASTRINE: detto anche esame emocromocitometrico, questo test consiste nella valutazione dei diversi parametri che si riferiscono ai principali componenti del sangue. 4) FIBRINOGENO: detto anche "fattore I della coagulazione", è una glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato con lo scopo di favorire l'emostasi (coagulazione del sangue). 5) D-DIMERO: è un prodotto di degradazione della fibrina, una proteina responsabile della formazione di coaguli (trombi) nei vasi sanguigni.Quest'esame è particolarmente utile nello studio di patologie correlate all'eccessiva o inappropriata coagulazione. 6) test HRV: Heart Rate Variability è un test capace di individuare le variazioni della frequenza cardiaca, che è il modo migliore per segnalare una alterazione del sistema nervoso autonomo. -INTEGRATORI DA USARE: 1) Glutatione: è un elemento incluso nella formazione e riparazione dei tessuti, nella produzione di sostanze chimiche e per il funzionamento del sistema immunitario. 2) N-acetilcisteina "NAC": (Fluimucil: 200 mg 3 volte la settimana) è un integratore che induce l'organismo a produrre glutatione, è noto come il precursore del glutatione e induce l'organismo a secernere glutatione per via endogena, proprio come accade quando si fa sport intensamente. NAC deriva dall'aminoacido L-cisteina e viene utilizzato dall'organismo per costruire antiossidanti. Gli antiossidanti sono vitamine, minerali e altri nutrienti che proteggono e riparano le cellule dai danni. Puoi ottenere NAC come integratore o farmaco da prescrizione. 3) Zinco: in combinazione con NAC sono antiossidanti essenziali. Altri integratori che possono essere assunti per aiutare il processo disintossicante sono: 4) Astaxantina 5) Melatonina 6) Cardo mariano 7) Tarassaco Quercetina 9) Vitamina C 10) Vitamina D3 e K2 (da associare allo Zinco) 11) Semi di nigella 12) Magnesio 13) Curcumina -FARMACI E TERAPIE 1) Cardioaspirina: (1 compressa al giorno) per contenere l'effetto trombotico dei sieri genici. 2) Antiinfiammatori 3) Ivermectina 4) Ossigeno-ozono-terapia: agisce sui mitocondri, è regolatrice di alcuni aspetti del metabolismo del sangue e porta ossigeno. -PRATICHE DA SEGUIRE: 1) Nutrizione: un’alimentazione a ridotto consumo di carboidrati. 2) migliorare la tolleranza allo stress (resilienza psico-fisica, psicobiologica): respirazione diaframmatica, pratiche di rilassamento, meditazione e preghiera. 🇮🇹❤️🙏 ✨️ 17 𝐐+💪
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  • I semi di zucca fanno benissimo, ma come mangiarli? Ecco i consigli degli esperti
    I semi di zucca sono ricchi di proteine, fibre e dunque fanno molto bene alla salute, ma come si mangiano? Scopriamo i consigli degli esperti
    https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/07-10-2025/i-semi-di-zucca-fanno-benissimo-ma-come-mangiarli-i-consigli/semi-di-zucca.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
    I semi di zucca fanno benissimo, ma come mangiarli? Ecco i consigli degli esperti I semi di zucca sono ricchi di proteine, fibre e dunque fanno molto bene alla salute, ma come si mangiano? Scopriamo i consigli degli esperti https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/07-10-2025/i-semi-di-zucca-fanno-benissimo-ma-come-mangiarli-i-consigli/semi-di-zucca.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
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  • Amarene, quanti benefici! I valori nutrizionali e la differenza con le ciliegie
    I benefici della amarene, i valori nutrizionali tra cui calorie, vitamine e minerali contenuti, le differenze con le ciliegie e le diverse varietà.

    https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/09-05-2025/amarene-benefici-valori-nutrizionali-differenza-con-ciliegie/le-amarene.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Amarene, quanti benefici! I valori nutrizionali e la differenza con le ciliegie I benefici della amarene, i valori nutrizionali tra cui calorie, vitamine e minerali contenuti, le differenze con le ciliegie e le diverse varietà. https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/09-05-2025/amarene-benefici-valori-nutrizionali-differenza-con-ciliegie/le-amarene.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
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  • Si Raccomanda la Massima Diffusione.

    Ecco il “Protocollo della Morte” diramato dall’Ordine dei Medici Regione Lombardia il 3 novembre 2020 e presente sul sito Ordine dei Medici di Bergamo dove poi a fondo pagina metterò il link.

    Terapia Suggerita per andare in ospedale e finire intubati per poi morire:

    Utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre (fino a 3g/die, divisi in 3 dosi, ad almeno 6 ore di distanza).
    - Abbondante idratazione per via orale se non controindicata.
    Sedativi per la tosse al bisogno (se interferenza con il sonno).
    - Tosse e dispnea potrebbero migliorare con l'auto-pronazione (evidenza debole/molto bassa)5.
    - In caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con
    idratazione orale
    - Ricordare l'importanza di una corretta alimentazione.

    Ad oggi, in pazienti ospedalizzati con malattia grave (necessitanti ossigenoterapia e/o ventilazione), è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza della terapia steroidea.

    Per riassumere Tachipirina attendere il peggioramento per la miglior terapia possibile, ossigeno e cortisone.

    No ad Azitromicina 500 che da pubblicazioni scientifiche ha in azione anche antivirale

    No ad Eparina perché se il soggetto si muove non serve…peccato non andavano valutate le trombosi agli arti inferiori ma ai polmoni.
    Che intasandosi di trombi portavano a morte veloce il paziente.

    Infatti i polmoni di un cadavere morto per Covid pesano ben 5 volte in più dei polmoni di un cadavere morto x altra malattia.
    Questo perché sono pieni di sangue trombizzato dovuto alla Proteina Spike.

    Altra stupidata galattica attendere il tampone per un eventuale NON-CURA.

    Purtroppo i miei dati ufficiali e presenti sui server di Regione Lombardia e ATS Insubria certificano che ho zero morti su 2000 pazienti infetti curati non seguendo questi ordini.

    Ovviamente la Cura era ben altra cosa ed era esattamente il contrario di quanto ordinato dall’Orfine dei Medici Regione Lombardia ( che non è l’ordine dei fruttivendoli)

    Cura:

    Ai primi sintomi
    Chiedi il tampone ma soprattutto osservi la clinica.
    Se il paziente inizia con la febbricola è satura bene si aspetta un giorno o due per fare in modo che il sistema immunitario non indebolito dal cortisone inizi a lavorare per produrre anticorpi specifici naturali.
    Ovviamente il paziente va seguito tutti i santi giorni perché un ritardo anche di due tre giorni può portare il paziente grave in ospedale.

    Pertanto si lavora sempre sabato e domenica inclusi.

    Terapia Precoce ( senza attendere il risultato del tampone) Appena la febbre si alza sopra i 38 gradi oppure anche subito se la malattia Covid parte con febbre alta.

    Azitromicina 500 mg una al giorno
    Plaquenil 200 mg due al giorno
    Soldesam 96 goccia al giorno
    Seleparina 4000 ui una puntura matt e pomeriggio
    Vitamina D almeno 100.000 ui giornaliere x 6 giorni

    Ovviamente si può variare sostituendo il Soldesam con Deltacortene da 25 mg

    Introducendo eventualmente il Rocefin da 1 grammo due punture al di.

    E’ stata una terapia definita “ Sartoriale” specifica per ogni paziente.

    Però i farmaci a cui attingeva il medico erano quelli.

    Personalmente ho firmato questa terapia dando il mio consenso di accordo con i professori dell’ Università di Yale a New Haven nel Connecticut.

    - Dott. Carlo Bruni

    Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1886284317900308742

    Link al protocollo: https://www.omceo.bg.it/modulistica-docman/news/coronavirus/481-vademecum-della-cura-delle-persone-con-infezione-da-sars-cov-2-non-ospedalizzate/file.html
    Si Raccomanda la Massima Diffusione.🙏 Ecco il “Protocollo della Morte” diramato dall’Ordine dei Medici Regione Lombardia il 3 novembre 2020 e presente sul sito Ordine dei Medici di Bergamo dove poi a fondo pagina metterò il link. Terapia Suggerita per andare in ospedale e finire intubati per poi morire: Utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre (fino a 3g/die, divisi in 3 dosi, ad almeno 6 ore di distanza). - Abbondante idratazione per via orale se non controindicata. Sedativi per la tosse al bisogno (se interferenza con il sonno). - Tosse e dispnea potrebbero migliorare con l'auto-pronazione (evidenza debole/molto bassa)5. - In caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con idratazione orale - Ricordare l'importanza di una corretta alimentazione. Ad oggi, in pazienti ospedalizzati con malattia grave (necessitanti ossigenoterapia e/o ventilazione), è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza della terapia steroidea. Per riassumere Tachipirina attendere il peggioramento per la miglior terapia possibile, ossigeno e cortisone. No ad Azitromicina 500 che da pubblicazioni scientifiche ha in azione anche antivirale No ad Eparina perché se il soggetto si muove non serve…peccato non andavano valutate le trombosi agli arti inferiori ma ai polmoni. Che intasandosi di trombi portavano a morte veloce il paziente. Infatti i polmoni di un cadavere morto per Covid pesano ben 5 volte in più dei polmoni di un cadavere morto x altra malattia. Questo perché sono pieni di sangue trombizzato dovuto alla Proteina Spike. Altra stupidata galattica attendere il tampone per un eventuale NON-CURA. Purtroppo i miei dati ufficiali e presenti sui server di Regione Lombardia e ATS Insubria certificano che ho zero morti su 2000 pazienti infetti curati non seguendo questi ordini. Ovviamente la Cura era ben altra cosa ed era esattamente il contrario di quanto ordinato dall’Orfine dei Medici Regione Lombardia ( che non è l’ordine dei fruttivendoli) Cura: Ai primi sintomi Chiedi il tampone ma soprattutto osservi la clinica. Se il paziente inizia con la febbricola è satura bene si aspetta un giorno o due per fare in modo che il sistema immunitario non indebolito dal cortisone inizi a lavorare per produrre anticorpi specifici naturali. Ovviamente il paziente va seguito tutti i santi giorni perché un ritardo anche di due tre giorni può portare il paziente grave in ospedale. Pertanto si lavora sempre sabato e domenica inclusi. Terapia Precoce ( senza attendere il risultato del tampone) Appena la febbre si alza sopra i 38 gradi oppure anche subito se la malattia Covid parte con febbre alta. Azitromicina 500 mg una al giorno Plaquenil 200 mg due al giorno Soldesam 96 goccia al giorno Seleparina 4000 ui una puntura matt e pomeriggio Vitamina D almeno 100.000 ui giornaliere x 6 giorni Ovviamente si può variare sostituendo il Soldesam con Deltacortene da 25 mg Introducendo eventualmente il Rocefin da 1 grammo due punture al di. E’ stata una terapia definita “ Sartoriale” specifica per ogni paziente. Però i farmaci a cui attingeva il medico erano quelli. Personalmente ho firmato questa terapia dando il mio consenso di accordo con i professori dell’ Università di Yale a New Haven nel Connecticut. - Dott. Carlo Bruni Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1886284317900308742 Link al protocollo: https://www.omceo.bg.it/modulistica-docman/news/coronavirus/481-vademecum-della-cura-delle-persone-con-infezione-da-sars-cov-2-non-ospedalizzate/file.html
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  • L’inquinamento, tra cui l’elettrosmog, l’alimentazione e le vaccinazioni sono tutti fattori che condizionano il nostro sistema immunitario e che analizza il bio immunologo Mauro Mantovani in questa puntata di V per Virginia.

    Non perdertela! Questa sera alle ore 21. @VirgyCame

    Fonte: https://x.com/byoblu/status/1868341792397271466?t=whiDbtQipSB08AHzejAsJw&s=19

    #mauromantovani
    L’inquinamento, tra cui l’elettrosmog, l’alimentazione e le vaccinazioni sono tutti fattori che condizionano il nostro sistema immunitario e che analizza il bio immunologo Mauro Mantovani in questa puntata di V per Virginia. Non perdertela! Questa sera alle ore 21. @VirgyCame Fonte: https://x.com/byoblu/status/1868341792397271466?t=whiDbtQipSB08AHzejAsJw&s=19 #mauromantovani
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  • ROBERT KENNEDY JR. ▷ "COSA MI HA CHIESTO TRUMP? VUOLE CHE FACCIA 3 COSE. SARÒ MINISTRO? VEDREMO..."

    Cambio radicale nella sanità statunitense?
    E' quello che molto probabilmente accadrà dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali.
    Sì, perché il tycoon ha da tempo promesso che le questioni attorno alla salute saranno affidate nientedimeno che a Robert F. Kennedy Jr., nipote del democratico John Fitzgerald Kennedy. RFK Jr negli ultimi anni si è dimostrato infatti molto attento sul tema, ponendo l'accento sulla cattiva alimentazione promossa dalle aziende, sulla qualità del cibo e sui conflitti di interesse all'interno di Big Pharma.
    Trump ha parlato di lui nel suo primo discorso da presidente: "Contribuirà a riportare l'America di nuovo in salute. E' un uomo eccezionale, e si impegna davvero. Vuole fare alcune cose e lo lasceremo fare". NBC News ha intervistato Robert Kennedy per chiedergli se il piano MAHA (Make America Healthy Again) abbia già fatto i primi passi.

    "Vuole che io faccia tre cose: eliminare la corruzione delle agenzie, in particolare i conflitti di interesse che hanno trasformato queste agenzie in prigioniere dell'industria farmaceutica e alimentare; riportare le agenzie alla scienza basata sull'evidenza; rendere l'America di nuovo sana, per porre fine all'epidemia di malattie croniche".

    Radical change in US healthcare?
    This is what will most likely happen after Donald Trump's victory in the presidential elections.
    Yes, because the tycoon has long promised that health issues will be entrusted to none other than Robert F. Kennedy Jr., grandson of Democrat John Fitzgerald Kennedy. RFK Jr. has in recent years proven to be very attentive to the issue, placing emphasis on bad nutrition promoted by companies, on the quality of food and on conflicts of interest within Big Pharma.
    Trump spoke of him in his first speech as president: "He's going to help get America healthy again. He's a great guy, and he's really committed. He wants to do some things and we're going to let him do it." NBC News interviewed Robert Kennedy to ask him if the MAHA (Make America Healthy Again) plan has already taken its first steps.

    "He wants me to do three things: eliminate agency corruption, particularly the conflicts of interest that have turned these agencies into captives of the pharmaceutical and food industries; return agencies to evidence-based science; and make America healthy again, to end the chronic disease epidemic."

    https://youtu.be/HfE2VmX5a3A?feature=shared
    ROBERT KENNEDY JR. ▷ "COSA MI HA CHIESTO TRUMP? VUOLE CHE FACCIA 3 COSE. SARÒ MINISTRO? VEDREMO..." Cambio radicale nella sanità statunitense? E' quello che molto probabilmente accadrà dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Sì, perché il tycoon ha da tempo promesso che le questioni attorno alla salute saranno affidate nientedimeno che a Robert F. Kennedy Jr., nipote del democratico John Fitzgerald Kennedy. RFK Jr negli ultimi anni si è dimostrato infatti molto attento sul tema, ponendo l'accento sulla cattiva alimentazione promossa dalle aziende, sulla qualità del cibo e sui conflitti di interesse all'interno di Big Pharma. Trump ha parlato di lui nel suo primo discorso da presidente: "Contribuirà a riportare l'America di nuovo in salute. E' un uomo eccezionale, e si impegna davvero. Vuole fare alcune cose e lo lasceremo fare". NBC News ha intervistato Robert Kennedy per chiedergli se il piano MAHA (Make America Healthy Again) abbia già fatto i primi passi. "Vuole che io faccia tre cose: eliminare la corruzione delle agenzie, in particolare i conflitti di interesse che hanno trasformato queste agenzie in prigioniere dell'industria farmaceutica e alimentare; riportare le agenzie alla scienza basata sull'evidenza; rendere l'America di nuovo sana, per porre fine all'epidemia di malattie croniche". Radical change in US healthcare? This is what will most likely happen after Donald Trump's victory in the presidential elections. Yes, because the tycoon has long promised that health issues will be entrusted to none other than Robert F. Kennedy Jr., grandson of Democrat John Fitzgerald Kennedy. RFK Jr. has in recent years proven to be very attentive to the issue, placing emphasis on bad nutrition promoted by companies, on the quality of food and on conflicts of interest within Big Pharma. Trump spoke of him in his first speech as president: "He's going to help get America healthy again. He's a great guy, and he's really committed. He wants to do some things and we're going to let him do it." NBC News interviewed Robert Kennedy to ask him if the MAHA (Make America Healthy Again) plan has already taken its first steps. "He wants me to do three things: eliminate agency corruption, particularly the conflicts of interest that have turned these agencies into captives of the pharmaceutical and food industries; return agencies to evidence-based science; and make America healthy again, to end the chronic disease epidemic." https://youtu.be/HfE2VmX5a3A?feature=shared
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