• Domenica Russo morta nell'incidente a Lomazzo davanti ai suoi alunni: chi era "Nika", la maestra di Napoli
    Chi era Domenica Russo, la maestra morta nel drammatico incidente a Lomazzo: il dolore e le testimonianze degli amici.


    Nel drammatico incidente verificatosi a Lomazzo è morta la maestra Domenica Russo, per tutti “Nika”. La 43enne ha perso la vita quando il pullman su cui viaggiava assieme ai suoi amati alunni ha tamponato un mezzo pesante sulla Pedemontana Lombarda (A36), andandosi poi a schiantare contro la parete della galleria in cui stava transitando. L’insegnante, al momento dell’impatto, si trovava sul sedile accanto a quello dell’autista. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione dei soccorsi.

    Domenica Russo, chi era la maestra morta nell'incidente a Lomazzo
    Il dolore degli amici di "Nika"
    Sindacati e insegnanti protestano
    Il cordoglio delle istituzioni

    Domenica Russo, chi era la maestra morta nell’incidente a Lomazzo

    “Nika” era una donna solare, una maestra innamorata del suo lavoro iniziato un anno fa. Mamma e compagna amorevole, era originaria di Napoli. Dopo la laurea in “Scienze del servizio sociale”, dieci anni fa si era trasferita a Sesto Calende, comune in provincia di Varese. Qui aveva cominciato a lavorare come assistente sociale.

    Lo scorso anno l’inizio di una nuova avventura professionale per Domenica che aveva accettato di insegnare alla scuola elementare di Cazzago Brabbia.

    Soccorsi a LomazzoFonte foto: ANSA
    I soccorsi intervenuti sulla Pedemontana dopo l’incidente

    Lunedì 19 maggio, assieme ai suoi alunni, era andata a fare visita al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate. Durante il viaggio di ritorno la tragedia: il drammatico schianto del pullman su cui stava viaggiando con un mezzo pesante. “Nika” è morta, altri tre insegnanti sono rimasti feriti, una bimba è stata ricoverata in codice rosso, 12 alunni in codice giallo e 17 in codice verde.
    Il dolore degli amici di “Nika”

    “Negli ultimi anni stava con un nuovo compagno ed era la donna più felice che si potesse incontrare”. Lo riferisce, come riportato da Repubblica, un’amica della vittima.

    “La figlia era la sua vita – ha proseguito la donna -. È sempre stata una napoletana doc, portava sempre allegria. Era sempre solare, con il sorriso”.

    Domenica amava il suo lavoro e amava soprattutto dare una mano ai ragazzi quando erano in difficoltà. “Quante chiacchierate, quanti abbracci, sorrisi e perché no anche pianti. Ho condiviso gioie e dolori con te. Non riesco a crederci, mi mancherai”, il commento doloroso affidato ai social di un’altra amica di “Nika” che lascia una figlia di 13 anni e il compagno Dario.

    “Dai primi istanti in cui ho appreso le dinamiche di questa tragedia, inspiegabilmente non ho staccato gli occhi da notizie e aggiornamenti e non riuscivo a capire la mia irrequietudine nel saperne eventuali risvolti”, ha scritto sui social un amico di “Nika”.

    “Poi – ha aggiunto l’uomo – mentre già dormivo per una giornata impegnativa a lavoro, c’è chi mi ha scritto e chiamato ripetutamente lasciandomi la cruda verità. Potevano passare mesi e bere un caffè al bar come se non ci fossimo mai persi di vista cancellando anche divergenze che a volte avevamo come cane e gatto. Caffè interminabili, ci si sfogava delle innumerevoli peripezie che questa vita al Nord ci riservava”.

    E ancora: “Vita che in un lampo, una manciata di secondi di un baglio di luce, ti ha portato via dai tuoi affetti, dai tuoi cari, da una figlia, la tua ragione di vita stessa e dal tuo compagno di vita”. “Certe cose non si dicono perché le si percepiscono, ti ho voluto bene più di una sorella, ma oggi più di ieri avrei voluto dirtelo più di ogni altra cosa. Buon viaggio Domenica”, ha concluso l’amico.
    Sindacati e insegnanti protestano

    La tragedia ha innescato proteste nei confronti del mondo del lavoro. “Tutti – spiega una maestra – abbiamo portato e portiamo i ragazzi in gita senza alcuna indennità o pagamento di straordinario. Lo facciamo perché crediamo sia giusto, sia utile, sia didatticamente arricchente. Da sempre e per anni, tutte senza esclusione alcuna. Oggi una di noi è morta. Ho i brividi. Parliamo di morte sul lavoro, non di incidente generico”.

    Anche il sindacato Usb parla di morte sul lavoro: “Usb scuola esprime dolore e sgomento per la morte della giovane maestra, Domenica Russo, di soli 43 anni, in seguito al terribile incidente occorso all’autobus che trasportava suoi e altri bambini durante una gita scolastica. Una delle tante attività non retribuite, piene di responsabilità e di rischi che fanno parte di un mestiere fondamentale e spesso bistrattato”.
    Il cordoglio delle istituzioni

    “La tragedia provoca sgomento in tutti noi. Esprimo il mio più profondo cordoglio alla famiglia della docente e seguo con apprensione la situazione dei feriti e dei bambini coinvolti”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

    Condoglianze anche da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che è originario proprio del paese della scolaresca coinvolta: “Ho appreso con commozione e con dolore dell’incidente che ha coinvolto la scolaresca del plesso Pascoli di Cazzago Brabbia, la mia scuola quando ero bambino. Esprimo le mie condoglianze alla famiglia della maestra deceduta e sono vicino a tutte le maestre e alle famiglie dei piccoli scolari”.

    “A tutti va il mio pensiero e la mia più sincera vicinanza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Desidero ringraziare tutte le donne e gli uomini impegnati nei soccorsi. Con prontezza e professionalità, hanno messo in sicurezza e rassicurato i piccoli passeggeri”, ha aggiunto Fontana.

    “La notizia della tragica scomparsa di un’insegnante ci colpisce profondamente le parole dell’assessora regionale all’istruzione Simona Tironi —. Si tratta di una tragedia che colpisce nel profondo e che richiama l’importanza e il valore di chi ogni giorno si dedica con responsabilità e passione all’educazione dei nostri giovani”.
    https://www.virgilio.it/notizie/domenica-russo-morta-nell-incidente-a-lomazzo-davanti-ai-suoi-alunni-chi-era-nika-la-maestra-di-napoli-1679576
    Domenica Russo morta nell'incidente a Lomazzo davanti ai suoi alunni: chi era "Nika", la maestra di Napoli Chi era Domenica Russo, la maestra morta nel drammatico incidente a Lomazzo: il dolore e le testimonianze degli amici. Nel drammatico incidente verificatosi a Lomazzo è morta la maestra Domenica Russo, per tutti “Nika”. La 43enne ha perso la vita quando il pullman su cui viaggiava assieme ai suoi amati alunni ha tamponato un mezzo pesante sulla Pedemontana Lombarda (A36), andandosi poi a schiantare contro la parete della galleria in cui stava transitando. L’insegnante, al momento dell’impatto, si trovava sul sedile accanto a quello dell’autista. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione dei soccorsi. Domenica Russo, chi era la maestra morta nell'incidente a Lomazzo Il dolore degli amici di "Nika" Sindacati e insegnanti protestano Il cordoglio delle istituzioni Domenica Russo, chi era la maestra morta nell’incidente a Lomazzo “Nika” era una donna solare, una maestra innamorata del suo lavoro iniziato un anno fa. Mamma e compagna amorevole, era originaria di Napoli. Dopo la laurea in “Scienze del servizio sociale”, dieci anni fa si era trasferita a Sesto Calende, comune in provincia di Varese. Qui aveva cominciato a lavorare come assistente sociale. Lo scorso anno l’inizio di una nuova avventura professionale per Domenica che aveva accettato di insegnare alla scuola elementare di Cazzago Brabbia. Soccorsi a LomazzoFonte foto: ANSA I soccorsi intervenuti sulla Pedemontana dopo l’incidente Lunedì 19 maggio, assieme ai suoi alunni, era andata a fare visita al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate. Durante il viaggio di ritorno la tragedia: il drammatico schianto del pullman su cui stava viaggiando con un mezzo pesante. “Nika” è morta, altri tre insegnanti sono rimasti feriti, una bimba è stata ricoverata in codice rosso, 12 alunni in codice giallo e 17 in codice verde. Il dolore degli amici di “Nika” “Negli ultimi anni stava con un nuovo compagno ed era la donna più felice che si potesse incontrare”. Lo riferisce, come riportato da Repubblica, un’amica della vittima. “La figlia era la sua vita – ha proseguito la donna -. È sempre stata una napoletana doc, portava sempre allegria. Era sempre solare, con il sorriso”. Domenica amava il suo lavoro e amava soprattutto dare una mano ai ragazzi quando erano in difficoltà. “Quante chiacchierate, quanti abbracci, sorrisi e perché no anche pianti. Ho condiviso gioie e dolori con te. Non riesco a crederci, mi mancherai”, il commento doloroso affidato ai social di un’altra amica di “Nika” che lascia una figlia di 13 anni e il compagno Dario. “Dai primi istanti in cui ho appreso le dinamiche di questa tragedia, inspiegabilmente non ho staccato gli occhi da notizie e aggiornamenti e non riuscivo a capire la mia irrequietudine nel saperne eventuali risvolti”, ha scritto sui social un amico di “Nika”. “Poi – ha aggiunto l’uomo – mentre già dormivo per una giornata impegnativa a lavoro, c’è chi mi ha scritto e chiamato ripetutamente lasciandomi la cruda verità. Potevano passare mesi e bere un caffè al bar come se non ci fossimo mai persi di vista cancellando anche divergenze che a volte avevamo come cane e gatto. Caffè interminabili, ci si sfogava delle innumerevoli peripezie che questa vita al Nord ci riservava”. E ancora: “Vita che in un lampo, una manciata di secondi di un baglio di luce, ti ha portato via dai tuoi affetti, dai tuoi cari, da una figlia, la tua ragione di vita stessa e dal tuo compagno di vita”. “Certe cose non si dicono perché le si percepiscono, ti ho voluto bene più di una sorella, ma oggi più di ieri avrei voluto dirtelo più di ogni altra cosa. Buon viaggio Domenica”, ha concluso l’amico. Sindacati e insegnanti protestano La tragedia ha innescato proteste nei confronti del mondo del lavoro. “Tutti – spiega una maestra – abbiamo portato e portiamo i ragazzi in gita senza alcuna indennità o pagamento di straordinario. Lo facciamo perché crediamo sia giusto, sia utile, sia didatticamente arricchente. Da sempre e per anni, tutte senza esclusione alcuna. Oggi una di noi è morta. Ho i brividi. Parliamo di morte sul lavoro, non di incidente generico”. Anche il sindacato Usb parla di morte sul lavoro: “Usb scuola esprime dolore e sgomento per la morte della giovane maestra, Domenica Russo, di soli 43 anni, in seguito al terribile incidente occorso all’autobus che trasportava suoi e altri bambini durante una gita scolastica. Una delle tante attività non retribuite, piene di responsabilità e di rischi che fanno parte di un mestiere fondamentale e spesso bistrattato”. Il cordoglio delle istituzioni “La tragedia provoca sgomento in tutti noi. Esprimo il mio più profondo cordoglio alla famiglia della docente e seguo con apprensione la situazione dei feriti e dei bambini coinvolti”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Condoglianze anche da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che è originario proprio del paese della scolaresca coinvolta: “Ho appreso con commozione e con dolore dell’incidente che ha coinvolto la scolaresca del plesso Pascoli di Cazzago Brabbia, la mia scuola quando ero bambino. Esprimo le mie condoglianze alla famiglia della maestra deceduta e sono vicino a tutte le maestre e alle famiglie dei piccoli scolari”. “A tutti va il mio pensiero e la mia più sincera vicinanza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Desidero ringraziare tutte le donne e gli uomini impegnati nei soccorsi. Con prontezza e professionalità, hanno messo in sicurezza e rassicurato i piccoli passeggeri”, ha aggiunto Fontana. “La notizia della tragica scomparsa di un’insegnante ci colpisce profondamente le parole dell’assessora regionale all’istruzione Simona Tironi —. Si tratta di una tragedia che colpisce nel profondo e che richiama l’importanza e il valore di chi ogni giorno si dedica con responsabilità e passione all’educazione dei nostri giovani”. https://www.virgilio.it/notizie/domenica-russo-morta-nell-incidente-a-lomazzo-davanti-ai-suoi-alunni-chi-era-nika-la-maestra-di-napoli-1679576
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  • CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DEL VOSTRO LIKE. CPME SAPETE, IERI SI E' SVOLTA LA LUNGA TELEFONATA TRA TRUMP E PUTIN E, A DISPETTO DI QUELLO CHE VORREBBERO MACRON, STARMER, MERZ E TUSCK, - I GUERRAFONDAI HANNO SOGNATO LA GUERR, SI E' INIZIATO IL DISCORSO DELLE TRATTATIVE NEGOZIALI TRA PUTIN E ZELENSKY , PER ARRIVARE ALLA FINE DELLA GUERRA E QUINDI AD UN PIANO DI PACE , GIUSTA E DURATURA !!!!NIENTE TREGUA, HA DETTO IL PORTAVOCE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, PESKOV, MA INIZIO DELLE NEGOZIAZIONI PER LA PACE !!!! E' EVIDENTE CHE QUANTO SUCCESSO IERI NON GARBA AI FOLLI CHE AMANO LA GUERRA !!!! VEDREMO COSA ACCADRA'. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DEL VOSTRO LIKE. CPME SAPETE, IERI SI E' SVOLTA LA LUNGA TELEFONATA TRA TRUMP E PUTIN E, A DISPETTO DI QUELLO CHE VORREBBERO MACRON, STARMER, MERZ E TUSCK, - I GUERRAFONDAI HANNO SOGNATO LA GUERR, SI E' INIZIATO IL DISCORSO DELLE TRATTATIVE NEGOZIALI TRA PUTIN E ZELENSKY , PER ARRIVARE ALLA FINE DELLA GUERRA E QUINDI AD UN PIANO DI PACE , GIUSTA E DURATURA !!!!NIENTE TREGUA, HA DETTO IL PORTAVOCE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, PESKOV, MA INIZIO DELLE NEGOZIAZIONI PER LA PACE !!!! E' EVIDENTE CHE QUANTO SUCCESSO IERI NON GARBA AI FOLLI CHE AMANO LA GUERRA !!!! VEDREMO COSA ACCADRA'. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • I PROFESSIONISTI della MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE. ECCO COME FUNZIONA.

    #EUROVISION2025 ECCO COSA NON TI HANNO FATTO VEDERE

    In TV: applausi.
    Dal vivo: fischi, proteste e bandiere palestinesi.
    I PROFESSIONISTI della MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE. ECCO COME FUNZIONA. #EUROVISION2025 ECCO COSA NON TI HANNO FATTO VEDERE In TV: applausi. Dal vivo: fischi, proteste e bandiere palestinesi.
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  • Albenga, la storia di Paolo Sarullo, 24 anni, raccontata (poco) dai media con la solita, fondamentale omissione:

    Paolo stava rientrando a casa insieme a un amico, portando a mano il suo monopattino elettrico. Improvvisamente, i due vengono accerchiati da quattro aggressori nordafricani (un dettaglio omesso da quasi tutte le testate giornalistiche, fatta eccezione per "Le Iene", che hanno dedicato un servizio a questa storia).
    Vogliono rubargli il monopattino.

    Paolo si oppone. A quel punto, uno dei quattro lo colpisce con un pugno violentissimo al volto, facendolo cadere a terra e battere la testa. Paolo inizia a perdere molto sangue e va in preda alle convulsioni. I quattro aggressori fuggono, lasciandolo a terra. L'amico chiama subito i soccorsi.
    L'intera scena viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza.

    Dopo tre mesi in pericolo di vita e due delicatissimi interventi chirurgici di 15 ore ciascuno, Paolo riapre gli occhi. Ma rimane paralizzato, per sempre, può muovere solo gli occhi.

    I quattro aggressori vengono identificati e processati. Ma siamo in Italia, e indovinate? Nessuno dei quattro, nemmeno quello che ha sferrato il colpo fatale, è in carcere. Sono ancora liberi, qui, in casa nostra, nonostante quello che hanno fatto.
    Albenga, la storia di Paolo Sarullo, 24 anni, raccontata (poco) dai media con la solita, fondamentale omissione: Paolo stava rientrando a casa insieme a un amico, portando a mano il suo monopattino elettrico. Improvvisamente, i due vengono accerchiati da quattro aggressori nordafricani (un dettaglio omesso da quasi tutte le testate giornalistiche, fatta eccezione per "Le Iene", che hanno dedicato un servizio a questa storia). Vogliono rubargli il monopattino. Paolo si oppone. A quel punto, uno dei quattro lo colpisce con un pugno violentissimo al volto, facendolo cadere a terra e battere la testa. Paolo inizia a perdere molto sangue e va in preda alle convulsioni. I quattro aggressori fuggono, lasciandolo a terra. L'amico chiama subito i soccorsi. L'intera scena viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Dopo tre mesi in pericolo di vita e due delicatissimi interventi chirurgici di 15 ore ciascuno, Paolo riapre gli occhi. Ma rimane paralizzato, per sempre, può muovere solo gli occhi. I quattro aggressori vengono identificati e processati. Ma siamo in Italia, e indovinate? Nessuno dei quattro, nemmeno quello che ha sferrato il colpo fatale, è in carcere. Sono ancora liberi, qui, in casa nostra, nonostante quello che hanno fatto.
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  • L'Avvocato Alessandro Fusillo spiega la sentenza della Torteria di Chivasso e tutte le importanti e positive implicazioni per tutti gli imprenditori coraggiosi che hanno disobbedito o che decideranno di disobbedire:
    https://x.com/Adriano72197026/status/1923636244027699543?t=2yLMRkLV35k_v-B0d2MKCw&s=19
    L'Avvocato Alessandro Fusillo spiega la sentenza della Torteria di Chivasso e tutte le importanti e positive implicazioni per tutti gli imprenditori coraggiosi che hanno disobbedito o che decideranno di disobbedire: https://x.com/Adriano72197026/status/1923636244027699543?t=2yLMRkLV35k_v-B0d2MKCw&s=19
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  • ECCO FINALMENTE il CERCHIO si STA CHIUDENDO!
    Svolta nelle indagini sul delitto di Garlasco: un martello ritrovato nel canale di Tromello
    A 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, gli inquirenti hanno ritrovato un martello nel canale di Tromello, ritenuto interessante per le indagini

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/15/martello-ritrovato-canale-tromello-nuova-pista-indagini-delitto-garlasco-news/7988709/
    ECCO FINALMENTE il CERCHIO si STA CHIUDENDO! Svolta nelle indagini sul delitto di Garlasco: un martello ritrovato nel canale di Tromello A 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, gli inquirenti hanno ritrovato un martello nel canale di Tromello, ritenuto interessante per le indagini https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/15/martello-ritrovato-canale-tromello-nuova-pista-indagini-delitto-garlasco-news/7988709/
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    Svolta nelle indagini sul delitto di Garlasco: un martello ritrovato nel canale di Tromello
    A 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, gli inquirenti hanno ritrovato un martello nel canale di Tromello, ritenuto interessante per le indagini
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  • Non solo la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ma tutti i parlamentari UE che hanno sostenuto l’operato gravemente illegittimo della von der Leyen, votando a favore del rigetto delle diverse richieste di accesso agli sms della von der Leyen al CEO Alfred Bourla della Pfizer ed altri, e dunque contro la trasparenza e legalità, devono dimettersi! Hanno dato chiara dimostrazione di non operare nell’interesse dei cittadini (… e dunque dei loro elettori) ma di big pharma e di coloro che ne sono i burattini, e di operare come rappresentanti di un regime autoritario e non democratico!

    Not only the President of the European Commission Ursula von der Leyen, but all the EU parliamentarians who supported the seriously illegitimate actions of von der Leyen, voting in favor of the rejection of the various requests for access to von der Leyen's text messages to Pfizer CEO Alfred Bourla and others, and therefore against transparency and legality, must resign! They have clearly demonstrated that they do not operate in the interests of citizens (... and therefore of their voters) but of big pharma and those who are its puppets, and that they operate as representatives of an authoritarian and undemocratic regime!

    Source:

    https://x.com/RHolzeisen/status/1922600170975277461?t=ncVgFEHSPmkhXVc4f6vxgQ&s=19
    ‼️Non solo la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ma tutti i parlamentari UE che hanno sostenuto l’operato gravemente illegittimo della von der Leyen, votando a favore del rigetto delle diverse richieste di accesso agli sms della von der Leyen al CEO Alfred Bourla della Pfizer ed altri, e dunque contro la trasparenza e legalità, devono dimettersi! Hanno dato chiara dimostrazione di non operare nell’interesse dei cittadini (… e dunque dei loro elettori) ma di big pharma e di coloro che ne sono i burattini, e di operare come rappresentanti di un regime autoritario e non democratico! ‼️Not only the President of the European Commission Ursula von der Leyen, but all the EU parliamentarians who supported the seriously illegitimate actions of von der Leyen, voting in favor of the rejection of the various requests for access to von der Leyen's text messages to Pfizer CEO Alfred Bourla and others, and therefore against transparency and legality, must resign! They have clearly demonstrated that they do not operate in the interests of citizens (... and therefore of their voters) but of big pharma and those who are its puppets, and that they operate as representatives of an authoritarian and undemocratic regime! Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1922600170975277461?t=ncVgFEHSPmkhXVc4f6vxgQ&s=19
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  • HANNO ABBASSATO LA SOGLIA DELL'IPERTENSIONE!

    All'inizio abbassarono i valori di sicurezza del colesterolo, da 300 a 280 e aumentarono le vendite delle statine, visto che il trucco funzionava lo portarono a 200, e le vendite aumentarono del 3.200 %.

    Poi venne il momento di abbassare i valori delle pressione sanguigna, e gli antipertensivi raggiunsero fatturati miliardari.

    Poi venne anche il momento per l'abbassamento dei valori nel diabete gestazionale.

    E così continuarono per tante altre patologie degli adulti.

    Ma alla fine il mercato si saturò. Non sapevano più come fare per aumentare i loro fatturati miliardari.

    Hanno abbassato la soglia dell'ipertensione!

    La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata.

    Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso.

    La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg.
    Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 cittadino su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association.

    La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology.

    Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80.

    Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti.
    Malati naturalmente da curare con i farmaci.

    Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione.
    A triplicare saranno soprattutto gli ipertesi sotto i 45 anni, mentre le donne in questa fascia d’età raddoppieranno “soltanto”...
    Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono.

    LA NUOVA CLASSIFICAZIONE
    Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg.

    pressione elevata: sistolica 120-129 mmHg e diastolica < a 80 mmHg.
    ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg.
    ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg.

    La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa.

    Quindi anche qui da noi
    assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare.

    Dr. Giuseppe Corbatto
    HANNO ABBASSATO LA SOGLIA DELL'IPERTENSIONE! All'inizio abbassarono i valori di sicurezza del colesterolo, da 300 a 280 e aumentarono le vendite delle statine, visto che il trucco funzionava lo portarono a 200, e le vendite aumentarono del 3.200 %. Poi venne il momento di abbassare i valori delle pressione sanguigna, e gli antipertensivi raggiunsero fatturati miliardari. Poi venne anche il momento per l'abbassamento dei valori nel diabete gestazionale. E così continuarono per tante altre patologie degli adulti. Ma alla fine il mercato si saturò. Non sapevano più come fare per aumentare i loro fatturati miliardari. Hanno abbassato la soglia dell'ipertensione! La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata. Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso. La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg. Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 cittadino su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association. La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology. Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80. Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti. Malati naturalmente da curare con i farmaci. Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione. A triplicare saranno soprattutto gli ipertesi sotto i 45 anni, mentre le donne in questa fascia d’età raddoppieranno “soltanto”... Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono. LA NUOVA CLASSIFICAZIONE Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg. ✔️ pressione elevata: sistolica 120-129 mmHg e diastolica < a 80 mmHg. ✔️ ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg. ✔️ ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg. La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa. Quindi anche qui da noi assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare. Dr. Giuseppe Corbatto
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  • IL CERCHIO si CHIUDE. L'avevo sempre detto che Stasi era innocente!
    Delitto di Garlasco, perquisizione a casa di Andrea Sempio. Si cerca l'arma del delitto in un canale, ne ha parlato un testimone - Il Fatto Quotidiano
    Una nuova accelerazione dell'indagine sul delitto di Garlasco...

    Arriva un’accelerazione nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. All’alba i carabinieri sono entrati in casa dell’indagato Andrea Sempio, a Voghera, dei suoi genitori, a Garlasco, e anche di due suoi amici. Le perquisizioni fanno parte della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, trucidata il 13 agosto del 2007 nella villetta dei genitori, per Sempio risulta iscritto nel registro degli indagati dopo essere stato già archiviato in passato.

    I rilievi degli investigatori dell’Arma si sono estesi anche a Tromello, piccolo comune della Lomellina, sempre in provincia di Pavia. Secondo indiscrezioni, alla ricerca di una possibile arma del delitto che secondo un testimone sarebbe stata gettata in un canale. Si tratterebbe di un attizzatoio di casa Poggi che, secondo una testimonianza, sarebbe stato gettato in un canale. L’arma con cui è stata uccisa la 26enne non è mai stata trovata; si era ipotizzato un martello, ma qualcosa portato da fuori perché da casa Poggi non mancava nulla. “Tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. L’attizzatoio “che avevamo allora c’è ancora adesso” ha ribadito anche oggi Rita Poggi.

    Perquisizioni a tappeto – Le perquisizioni nelle case sono state ordinate, tra le altre cose, per acquisire tutti supporti informatici. Da indiscrezioni infatti, sarebbero stati sequestrati telefonini e pc. Oltre alle abitazioni di Sempio e dei suoi genitori, le perquisizioni hanno riguardato anche le case di Roberto Freddi e Mattia Capra, amici di Sempio. Entrambi non sono indagati, ma la Procura li ha indicati nella memoria depositata al maxi incidente probatorio sul Dna come due degli altri soggetti a cui è stato prelevato “materiale biologico” da incrociare con le tracce presenti sulle unghie della vittima.

    Gli amici – In quella relazione oltre al nome dell’indagato, “i carabinieri rendevano nota l’identità anche degli altri individui frequentanti la casa della vittima nei cui confronti era stato possibile compiere acquisizioni di materiale biologico, ossia Mattia Capra, Marco Poggi e Roberto Freddi”. I nomi dei due amici emergono anche per alcuni contatti telefonici che ci sarebbero stati con Sempio la mattina del 13 agosto 2007. Lo scorso 14 marzo la giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, aveva ordinato la comparazione del Dna con le “ulteriori tracce biologiche” sulla scena del crimine.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/delitto-garlasco-chiara-poggi-perquisizione-andrea-sempio-news-oggi/7987033/
    IL CERCHIO si CHIUDE. L'avevo sempre detto che Stasi era innocente! Delitto di Garlasco, perquisizione a casa di Andrea Sempio. Si cerca l'arma del delitto in un canale, ne ha parlato un testimone - Il Fatto Quotidiano Una nuova accelerazione dell'indagine sul delitto di Garlasco... Arriva un’accelerazione nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. All’alba i carabinieri sono entrati in casa dell’indagato Andrea Sempio, a Voghera, dei suoi genitori, a Garlasco, e anche di due suoi amici. Le perquisizioni fanno parte della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, trucidata il 13 agosto del 2007 nella villetta dei genitori, per Sempio risulta iscritto nel registro degli indagati dopo essere stato già archiviato in passato. I rilievi degli investigatori dell’Arma si sono estesi anche a Tromello, piccolo comune della Lomellina, sempre in provincia di Pavia. Secondo indiscrezioni, alla ricerca di una possibile arma del delitto che secondo un testimone sarebbe stata gettata in un canale. Si tratterebbe di un attizzatoio di casa Poggi che, secondo una testimonianza, sarebbe stato gettato in un canale. L’arma con cui è stata uccisa la 26enne non è mai stata trovata; si era ipotizzato un martello, ma qualcosa portato da fuori perché da casa Poggi non mancava nulla. “Tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. L’attizzatoio “che avevamo allora c’è ancora adesso” ha ribadito anche oggi Rita Poggi. Perquisizioni a tappeto – Le perquisizioni nelle case sono state ordinate, tra le altre cose, per acquisire tutti supporti informatici. Da indiscrezioni infatti, sarebbero stati sequestrati telefonini e pc. Oltre alle abitazioni di Sempio e dei suoi genitori, le perquisizioni hanno riguardato anche le case di Roberto Freddi e Mattia Capra, amici di Sempio. Entrambi non sono indagati, ma la Procura li ha indicati nella memoria depositata al maxi incidente probatorio sul Dna come due degli altri soggetti a cui è stato prelevato “materiale biologico” da incrociare con le tracce presenti sulle unghie della vittima. Gli amici – In quella relazione oltre al nome dell’indagato, “i carabinieri rendevano nota l’identità anche degli altri individui frequentanti la casa della vittima nei cui confronti era stato possibile compiere acquisizioni di materiale biologico, ossia Mattia Capra, Marco Poggi e Roberto Freddi”. I nomi dei due amici emergono anche per alcuni contatti telefonici che ci sarebbero stati con Sempio la mattina del 13 agosto 2007. Lo scorso 14 marzo la giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, aveva ordinato la comparazione del Dna con le “ulteriori tracce biologiche” sulla scena del crimine. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/delitto-garlasco-chiara-poggi-perquisizione-andrea-sempio-news-oggi/7987033/
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  • COSTEI deve DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE. SENZA se e SENZA MA e DEVE ESSERE INDAGATA.
    Vaccini, la Corte Ue boccia von der Leyen sul Pfizergate: "Illegittimo vietare l'accesso dei giornalisti agli sms con l'ad dell'azienda" - Il Fatto Quotidiano
    La Commissione Ue aveva negato l'accesso ai messaggi tra la presidente e l'ad di Pfizer Albert Bourla alla reporter americana che seguiva il caso...

    Impedire ai giornalisti di accedere ai messaggi di testo tra Ursula von der Leyen e l’ad di Pfizer, Albert Bourla, nell’ambito dello scandalo Pfizergate scoppiato durante la pandemia di Covid-19, fu un atto illegittimo da parte della Commissione europea. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue nella decisione presa nella mattinata del 14 maggio sostenendo che la richiesta della reporter del New York Times Matina Stevis-Gridneff, che voleva accedere agli sms scambiati tra von der Leyen e Bourla tra il 1 gennaio 2021 e l’11 maggio 2022, era fondata sul regolamento relativo all’accesso ai documenti. L’intento della reporter era quello di indagare sulle accuse di scarsa trasparenza nelle contrattazioni per la fornitura di un’enorme quantità di dosi vaccinali da parte dell’Europa. Palazzo Berlaymont respinse però la richiesta del quotidiano americano sostenendo di non essere in possesso dei documenti oggetto della domanda. Adeso, però, il quotidiano americano potrà avanzare una nuova richiesta di accesso agli atti: “In tal caso, la Commissione potrà ancora negare l’accesso, ma dovrà motivare il diniego in modo molto più chiaro, solido e coerente, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Tribunale che ora costituiscono un riferimento giuridico”.

    Nelle motivazioni il Tribunale ricorda che il regolamento mira a dare la massima attuazione al diritto di accesso del pubblico ai documenti in possesso delle istituzioni: in linea di principio, tutti i documenti dovrebbero quindi essere accessibili. Tuttavia, quando un’istituzione afferma che uno specifico file non esiste o di non esserne in possesso si presume che la dichiarazione sia veritiera. Presunzione che può però essere superata sulla base di elementi pertinenti e concordanti forniti dal richiedente. Il Tribunale, ad esempio, osserva che le risposte fornite dalla Commissione nel corso dell’intero procedimento si basano o su ipotesi oppure su “informazioni mutevoli o imprecise. Per contro, la sig.ra Stevis e il New York Times hanno presentato elementi pertinenti e concordanti che descrivono l’esistenza di scambi, in particolare sotto forma di messaggi di testo, tra la presidente della Commissione e l’amministratore delegato di Pfizer nell’ambito dell’acquisto, da parte della Commissione, di vaccini presso tale società durante la pandemia di Covid-19. Essi sono quindi riusciti a superare la presunzione di inesistenza e di non possesso dei documenti richiesti”, si legge.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/vaccini-il-tribunale-ue-boccia-von-der-leyen-sul-pfizergate-illegittimo-vietare-laccesso-agli-atti-al-nyt/7987176/
    COSTEI deve DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE. SENZA se e SENZA MA e DEVE ESSERE INDAGATA. Vaccini, la Corte Ue boccia von der Leyen sul Pfizergate: "Illegittimo vietare l'accesso dei giornalisti agli sms con l'ad dell'azienda" - Il Fatto Quotidiano La Commissione Ue aveva negato l'accesso ai messaggi tra la presidente e l'ad di Pfizer Albert Bourla alla reporter americana che seguiva il caso... Impedire ai giornalisti di accedere ai messaggi di testo tra Ursula von der Leyen e l’ad di Pfizer, Albert Bourla, nell’ambito dello scandalo Pfizergate scoppiato durante la pandemia di Covid-19, fu un atto illegittimo da parte della Commissione europea. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue nella decisione presa nella mattinata del 14 maggio sostenendo che la richiesta della reporter del New York Times Matina Stevis-Gridneff, che voleva accedere agli sms scambiati tra von der Leyen e Bourla tra il 1 gennaio 2021 e l’11 maggio 2022, era fondata sul regolamento relativo all’accesso ai documenti. L’intento della reporter era quello di indagare sulle accuse di scarsa trasparenza nelle contrattazioni per la fornitura di un’enorme quantità di dosi vaccinali da parte dell’Europa. Palazzo Berlaymont respinse però la richiesta del quotidiano americano sostenendo di non essere in possesso dei documenti oggetto della domanda. Adeso, però, il quotidiano americano potrà avanzare una nuova richiesta di accesso agli atti: “In tal caso, la Commissione potrà ancora negare l’accesso, ma dovrà motivare il diniego in modo molto più chiaro, solido e coerente, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Tribunale che ora costituiscono un riferimento giuridico”. Nelle motivazioni il Tribunale ricorda che il regolamento mira a dare la massima attuazione al diritto di accesso del pubblico ai documenti in possesso delle istituzioni: in linea di principio, tutti i documenti dovrebbero quindi essere accessibili. Tuttavia, quando un’istituzione afferma che uno specifico file non esiste o di non esserne in possesso si presume che la dichiarazione sia veritiera. Presunzione che può però essere superata sulla base di elementi pertinenti e concordanti forniti dal richiedente. Il Tribunale, ad esempio, osserva che le risposte fornite dalla Commissione nel corso dell’intero procedimento si basano o su ipotesi oppure su “informazioni mutevoli o imprecise. Per contro, la sig.ra Stevis e il New York Times hanno presentato elementi pertinenti e concordanti che descrivono l’esistenza di scambi, in particolare sotto forma di messaggi di testo, tra la presidente della Commissione e l’amministratore delegato di Pfizer nell’ambito dell’acquisto, da parte della Commissione, di vaccini presso tale società durante la pandemia di Covid-19. Essi sono quindi riusciti a superare la presunzione di inesistenza e di non possesso dei documenti richiesti”, si legge. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/vaccini-il-tribunale-ue-boccia-von-der-leyen-sul-pfizergate-illegittimo-vietare-laccesso-agli-atti-al-nyt/7987176/
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