• Moni Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza”

    “L’uso infame e ripugnante dell’epiteto ‘antisemita’, rivolto a persone perbene che sentono come loro fratelli gli ultimi, i vessati, i perseguitati, è una schifezza. È come sputare sulle ceneri dei morti della Shoah“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori Liberi (Radio Cusano Campus) da Moni Ovadia a proposito degli opinionisti che furoreggiano in tv e che sostengono la liceità dei crimini israeliani “per combattere il terrorismo di Hamas”: “Questi giornalisti dicono una stupidaggine di proporzioni ciclopiche, perché sostengono un partito preso a priori. Se fossero onesti, direbbero almeno che Israele ha violato tutte le risoluzioni dell’Onu e la convenzione di Ginevra. Israele, insieme al suo complice, cioè gli Usa – continua- – ha fatto carne di porco del diritto internazionale. Il danno che hanno fatto i sionisti è inenarrabile. Intanto, è la bancarotta fraudolenta di tutto l’Occidente che non si è opposto. Bastava dire agli israeliani che sarebbero stati sostenuti, a patto che avessero rispettato le risoluzioni di Ginevra e dell’Onu. E invece a chiunque muova una critica loro danno dell’antisemita”.

    Ovadia si pronuncia sulle proteste dei parenti degli ostaggi israeliani contro Netanyahu: “Io capisco e sento la tragedia dei familiari, ma avrebbero fatto bene a protestare prima, cioè quando le colonizzazioni, l’occupazione, la segregazione e il razzismo si estendevano progressivamente. Il sionismo è sempre stato ab origine un’ideologia colonialista, razzista e segregazionista. Quando hanno esteso le colonie a dismisura, non c’era ancora Netanyahu. Netanyahu non è una deriva rispetto al sionismo ma è l’epitome del sionismo – continua, citando Golda Meir – C’era Ben Gurion quando fecero la pulizia etnica del ’48, non c’era Netanyahu. Ora c’è naturalmente Netanyahu che fa parte del sionismo revisionista, cioè fascista. Quindi, Netanyahu è un fascista e anche peggio. Però tutto il progetto sionista è stato concepito per scotomizzare i palestinesi dalla realtà”.
    E aggiunge: “Io mi definisco un radicale antisionista. Il sionismo è un progetto fallito nell’infamia. Mi riferisco alle parole del professor Amos Goldberg, il più illustre storico dell’Olocausto israeliano e docente dipartimento di storia ebraica dell’Università ebraica di Gerusalemme e che ha definito quello che accade a Gaza “genocidio intenzionale””.

    Lo scrittore conclude: “A Londra manifestano ogni giorno alcuni sopravvissuti alla Shoah. Il loro rappresentante si chiama Stephen Kapos, da Budapest fu deportato per sette anni ad Auschwitz. Lui gira con un cartello attaccato al collo con la scritta “Stop genocide in Gaza”, ogni giorno che Dio manda in terra. Quindi, nessuno può avocare a sé la titolarità di quella terribile catastrofe subita dagli ebrei – chiosa – perché gli ebrei che sono stati sterminati dai nazisti non avevano una nazione, non erano ebrei della Diaspora. Dubito che, se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe messo in piedi quell’immane macello. E lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti, soprattutto in America”.



    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/06/ovadia-israele-gaza-genocidio-sionismo-netanyahu/7977351/
    Moni Ovadia: “L’uso infame dell’epiteto ‘antisemita’ contro chi è dalla parte dei perseguitati è una schifezza” “L’uso infame e ripugnante dell’epiteto ‘antisemita’, rivolto a persone perbene che sentono come loro fratelli gli ultimi, i vessati, i perseguitati, è una schifezza. È come sputare sulle ceneri dei morti della Shoah“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Battitori Liberi (Radio Cusano Campus) da Moni Ovadia a proposito degli opinionisti che furoreggiano in tv e che sostengono la liceità dei crimini israeliani “per combattere il terrorismo di Hamas”: “Questi giornalisti dicono una stupidaggine di proporzioni ciclopiche, perché sostengono un partito preso a priori. Se fossero onesti, direbbero almeno che Israele ha violato tutte le risoluzioni dell’Onu e la convenzione di Ginevra. Israele, insieme al suo complice, cioè gli Usa – continua- – ha fatto carne di porco del diritto internazionale. Il danno che hanno fatto i sionisti è inenarrabile. Intanto, è la bancarotta fraudolenta di tutto l’Occidente che non si è opposto. Bastava dire agli israeliani che sarebbero stati sostenuti, a patto che avessero rispettato le risoluzioni di Ginevra e dell’Onu. E invece a chiunque muova una critica loro danno dell’antisemita”. Ovadia si pronuncia sulle proteste dei parenti degli ostaggi israeliani contro Netanyahu: “Io capisco e sento la tragedia dei familiari, ma avrebbero fatto bene a protestare prima, cioè quando le colonizzazioni, l’occupazione, la segregazione e il razzismo si estendevano progressivamente. Il sionismo è sempre stato ab origine un’ideologia colonialista, razzista e segregazionista. Quando hanno esteso le colonie a dismisura, non c’era ancora Netanyahu. Netanyahu non è una deriva rispetto al sionismo ma è l’epitome del sionismo – continua, citando Golda Meir – C’era Ben Gurion quando fecero la pulizia etnica del ’48, non c’era Netanyahu. Ora c’è naturalmente Netanyahu che fa parte del sionismo revisionista, cioè fascista. Quindi, Netanyahu è un fascista e anche peggio. Però tutto il progetto sionista è stato concepito per scotomizzare i palestinesi dalla realtà”. E aggiunge: “Io mi definisco un radicale antisionista. Il sionismo è un progetto fallito nell’infamia. Mi riferisco alle parole del professor Amos Goldberg, il più illustre storico dell’Olocausto israeliano e docente dipartimento di storia ebraica dell’Università ebraica di Gerusalemme e che ha definito quello che accade a Gaza “genocidio intenzionale””. Lo scrittore conclude: “A Londra manifestano ogni giorno alcuni sopravvissuti alla Shoah. Il loro rappresentante si chiama Stephen Kapos, da Budapest fu deportato per sette anni ad Auschwitz. Lui gira con un cartello attaccato al collo con la scritta “Stop genocide in Gaza”, ogni giorno che Dio manda in terra. Quindi, nessuno può avocare a sé la titolarità di quella terribile catastrofe subita dagli ebrei – chiosa – perché gli ebrei che sono stati sterminati dai nazisti non avevano una nazione, non erano ebrei della Diaspora. Dubito che, se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe messo in piedi quell’immane macello. E lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti, soprattutto in America”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/06/ovadia-israele-gaza-genocidio-sionismo-netanyahu/7977351/
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  • Human Rights Watch dénonce la censure systémique de Meta contre les Palestiniens .

    La maison mère de #Facebook et #Instagram est accusée de "réduire au silence" des contenus propalestiniens , dans un rapport publié jeudi.

    "Les politiques et systèmes de modération de contenus de Meta réduisent de plus en plus au silence les voix en faveur de la Palestine", écrit HRW dans son dossier de 51 pages.

    Le rapport d'écrit un éventail de pratiques qu'elle conteste : la suppression de contenus, la suspension ou suppression de comptes, l'incapacité d'interagir avec les contenus ou encore l'incapacité de suivre ou de marquer des comptes.

    « La censure par Meta de certains contenus en faveur de la Palestine est particulièrement nocive dans une période de terribles atrocités et de répression qui étouffent déjà les voix des Palestiniens  », a déclaré Deborah Brown, directrice adjointe par intérim de la division Technologies et droits humains de HRW, citée dans le communiqué de l'ONG.

    #ZionistPropagandaMachine #IsraelLies
    #FreePalestine #Genocide_in_Gaza

    Human Rights Watch denuncia la censura sistemica di Meta contro i palestinesi .

    la società madre di #facebook e #instagram è accusata di “mettere a tacere” i contenuti filo-palestinesi , in un rapporto pubblicato giovedì.

    “Le politiche di Meta e i sistemi di moderazione dei contenuti stanno mettendo sempre più a tacere le voci a favore della Palestina”, scrive hrw nel suo documento di 51 pagine.

    il rapporto descrive una serie di pratiche che contesta: la rimozione di contenuti, la sospensione o la cancellazione di account, l'impossibilità di interagire con i contenuti o anche l'impossibilità di seguire o contrassegnare gli account.

    “La censura di Meta su alcuni contenuti filo-palestinesi è particolarmente dannosa in un periodo di terribili atrocità e repressione che stanno già sopprimendo la voce dei palestinesi ”, ha affermato Deborah Brown, vicedirettore ad interim della tecnologia e dei diritti umani di HRW, citato in il comunicato stampa della ONG.

    https://twitter.com/tintouche92i/status/1738106139114459567?t=svWg2YTm6E-8qEcKAOC2jw&s=19
    🔴🇵🇸Human Rights Watch dénonce la censure systémique de Meta contre les Palestiniens 🇵🇸. La maison mère de #Facebook et #Instagram est accusée de "réduire au silence" des contenus propalestiniens 🇵🇸, dans un rapport publié jeudi. "Les politiques et systèmes de modération de contenus de Meta réduisent de plus en plus au silence les voix en faveur de la Palestine", écrit HRW dans son dossier de 51 pages. Le rapport d'écrit un éventail de pratiques qu'elle conteste : la suppression de contenus, la suspension ou suppression de comptes, l'incapacité d'interagir avec les contenus ou encore l'incapacité de suivre ou de marquer des comptes. « La censure par Meta de certains contenus en faveur de la Palestine est particulièrement nocive dans une période de terribles atrocités et de répression qui étouffent déjà les voix des Palestiniens 🇵🇸 », a déclaré Deborah Brown, directrice adjointe par intérim de la division Technologies et droits humains de HRW, citée dans le communiqué de l'ONG. #ZionistPropagandaMachine #IsraelLies #FreePalestine #Genocide_in_Gaza 🇵🇸Human Rights Watch denuncia la censura sistemica di Meta contro i palestinesi 🇵🇸. la società madre di #facebook e #instagram è accusata di “mettere a tacere” i contenuti filo-palestinesi 🇵🇸, in un rapporto pubblicato giovedì. “Le politiche di Meta e i sistemi di moderazione dei contenuti stanno mettendo sempre più a tacere le voci a favore della Palestina”, scrive hrw nel suo documento di 51 pagine. il rapporto descrive una serie di pratiche che contesta: la rimozione di contenuti, la sospensione o la cancellazione di account, l'impossibilità di interagire con i contenuti o anche l'impossibilità di seguire o contrassegnare gli account. “La censura di Meta su alcuni contenuti filo-palestinesi è particolarmente dannosa in un periodo di terribili atrocità e repressione che stanno già sopprimendo la voce dei palestinesi 🇵🇸”, ha affermato Deborah Brown, vicedirettore ad interim della tecnologia e dei diritti umani di HRW, citato in il comunicato stampa della ONG. https://twitter.com/tintouche92i/status/1738106139114459567?t=svWg2YTm6E-8qEcKAOC2jw&s=19
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