• ECCO SERVITO IL CONTROLLO GLOBALE e TOTALITARIO!

    Censura Made in EU: da “volontaria” a obbligatoria (ma sempre per il nostro bene, ovvio)

    Dal 1° luglio l’Unione Europea ha deciso di togliersi la maschera: il famigerato Codice di condotta contro la disinformazione, fino a ieri “volontario” (cioè facoltativo, ma con il colpo in canna), è ora ufficialmente un obbligo vincolante grazie al Digital Services Act, la legge che Bruxelles spaccia come salvaguardia della libertà ma che puzza di censura centralizzata da lontano un chilometro.

    Le piattaforme digitali - quelle statunitensi, ovviamente nel mirino - ora devono dimostrare di non promuovere quella che l’UE, con zelo da Ministero della Verità, definisce “disinformazione”. A stabilire cosa sia vero e cosa no ci pensa la Commissione stessa: se non sei un media finanziato da qualche ente europeo o statale, è molto probabile che tu sia tacciato di diffondere fake news. Alla faccia della stampa indipendente.

    E chi non si adegua? Audit annuali, standard di trasparenza “rafforzati”, e la promessa che “chi non supera una verifica deve aspettarsi di essere ritenuto responsabile dalle autorità”. La responsabilità, sia chiaro, non è verso i cittadini ma verso l’apparato.

    Gli attivisti di Reclaim the Net lo dicono chiaro: il messaggio è intimidatorio e politicamente mirato. E le conseguenze potrebbero non limitarsi all’ambito digitale. Negli Stati Uniti, dove le aziende Big Tech vedono questa normativa come un attacco diretto, il malumore è palese. E non è solo un problema industriale: tocca anche la diplomazia e il commercio.

    Non è un caso che gli americani abbiano ricordato quanto accaduto con il Canada quando osò introdurre una tassa simile: Trump la definì “una copia sbiadita dell’UE” e bloccò i negoziati finché Ottawa non fece marcia indietro. Una lezione che Bruxelles sembra voler ignorare, nel suo tentativo disperato di diventare la maestra del web e il giudice supremo della verità.

    Intanto, i funzionari europei balbettano difese penose: “Non censuriamo i contenuti, regoliamo i rischi sistemici degli algoritmi”. Certo. E la libertà di parola? Un fastidioso effetto collaterale.

    Per non apparire troppo totalitari, si sottolinea che aderire al Codice è “tecnicamente volontario”. Peccato che il rispetto del DSA sia tutto fuorché facoltativo.

    In sostanza, l’UE ha costruito un regime di censura soft, che nessuno può rifiutare senza pagarne le conseguenze. E ora deve venderlo come progresso. Buona fortuna, Bruxelles. Washington guarda e prende appunti. E il clima si fa sempre più gelido.

    Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
    ECCO SERVITO IL CONTROLLO GLOBALE e TOTALITARIO! Censura Made in EU: da “volontaria” a obbligatoria (ma sempre per il nostro bene, ovvio) Dal 1° luglio l’Unione Europea ha deciso di togliersi la maschera: il famigerato Codice di condotta contro la disinformazione, fino a ieri “volontario” (cioè facoltativo, ma con il colpo in canna), è ora ufficialmente un obbligo vincolante grazie al Digital Services Act, la legge che Bruxelles spaccia come salvaguardia della libertà ma che puzza di censura centralizzata da lontano un chilometro. Le piattaforme digitali - quelle statunitensi, ovviamente nel mirino - ora devono dimostrare di non promuovere quella che l’UE, con zelo da Ministero della Verità, definisce “disinformazione”. A stabilire cosa sia vero e cosa no ci pensa la Commissione stessa: se non sei un media finanziato da qualche ente europeo o statale, è molto probabile che tu sia tacciato di diffondere fake news. Alla faccia della stampa indipendente. E chi non si adegua? Audit annuali, standard di trasparenza “rafforzati”, e la promessa che “chi non supera una verifica deve aspettarsi di essere ritenuto responsabile dalle autorità”. La responsabilità, sia chiaro, non è verso i cittadini ma verso l’apparato. Gli attivisti di Reclaim the Net lo dicono chiaro: il messaggio è intimidatorio e politicamente mirato. E le conseguenze potrebbero non limitarsi all’ambito digitale. Negli Stati Uniti, dove le aziende Big Tech vedono questa normativa come un attacco diretto, il malumore è palese. E non è solo un problema industriale: tocca anche la diplomazia e il commercio. Non è un caso che gli americani abbiano ricordato quanto accaduto con il Canada quando osò introdurre una tassa simile: Trump la definì “una copia sbiadita dell’UE” e bloccò i negoziati finché Ottawa non fece marcia indietro. Una lezione che Bruxelles sembra voler ignorare, nel suo tentativo disperato di diventare la maestra del web e il giudice supremo della verità. Intanto, i funzionari europei balbettano difese penose: “Non censuriamo i contenuti, regoliamo i rischi sistemici degli algoritmi”. Certo. E la libertà di parola? Un fastidioso effetto collaterale. Per non apparire troppo totalitari, si sottolinea che aderire al Codice è “tecnicamente volontario”. Peccato che il rispetto del DSA sia tutto fuorché facoltativo. In sostanza, l’UE ha costruito un regime di censura soft, che nessuno può rifiutare senza pagarne le conseguenze. E ora deve venderlo come progresso. Buona fortuna, Bruxelles. Washington guarda e prende appunti. E il clima si fa sempre più gelido. Per aggiornamenti senza filtri: https://t.me/carmen_tortora1
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    Carmen Tortora
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  • L'identikit del vorace scarabeo giapponese che sta invadendo Piemonte e Lombardia, con gravi danni ambientali e economici
    Specie invasiva originaria del Giappone e della Russia orientale la Popillia japonica è arrivata in Europa nel 2014

    https://www.wired.it/article/scarabeo-giapponese-invasione-nord-italia-come-riconoscerlo-danni-rimedi/?utm_source=firefox-newtab-it-it
    L'identikit del vorace scarabeo giapponese che sta invadendo Piemonte e Lombardia, con gravi danni ambientali e economici Specie invasiva originaria del Giappone e della Russia orientale la Popillia japonica è arrivata in Europa nel 2014 https://www.wired.it/article/scarabeo-giapponese-invasione-nord-italia-come-riconoscerlo-danni-rimedi/?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    L'identikit del vorace scarabeo giapponese che sta invadendo Piemonte e Lombardia, con gravi danni ambientali e economici
    Specie invasiva originaria del Giappone e della Russia orientale la Popillia japonica è arrivata in Europa nel 2014
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  • The Osteoarthritis Therapeutics Market
    https://www.reportprime.com/osteoarthritis-therapeutics-r14513
    The Osteoarthritis Therapeutics Market is witnessing substantial growth driven by the aging global population, increasing prevalence of obesity, and advancements in regenerative medicine. Rising awareness about joint health, coupled with increased healthcare spending, is accelerating the adoption of both pharmacological and non-pharmacological treatments.
    The Osteoarthritis Therapeutics Market https://www.reportprime.com/osteoarthritis-therapeutics-r14513 The Osteoarthritis Therapeutics Market is witnessing substantial growth driven by the aging global population, increasing prevalence of obesity, and advancements in regenerative medicine. Rising awareness about joint health, coupled with increased healthcare spending, is accelerating the adoption of both pharmacological and non-pharmacological treatments.
    WWW.REPORTPRIME.COM
    Osteoarthritis Therapeutics Market Size, Growth, Forecast Till 2031
    The Osteoarthritis Therapeutics Market is expected to grow from USD 33.00 Billion in 2024 to USD 64.31 Billion by 2031, at a CAGR of 10.00% during the forecast period.
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  • MiC - la farsa continua”

    "Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso."
    Un detto antico, sì, ma talmente attuale da suonare come una sentenza scolpita sul marmo dell’inerzia politica.

    Perché poi non lamentiamoci se in Italia la Cultura resta ancora percepita come una roba da "intellettuali di sinistra con l’anello al naso" . E non serve nemmeno piangere dopo, quando si capisce che l’occasione era lì, pronta da cogliere. Ma non solo non si è colta — no — non ci si è nemmeno avvicinati.
    Il Ministero della Cultura (MiC) doveva rappresentare un punto di svolta per il governo Meloni. Un modo per dimostrare che anche il centrodestra può ragionare in termini artistici, simbolici, profondi, andando oltre lo slogan e la ruspa .
    E invece? Una maledizione istituzionale che pare scritta da Kafka e diretta da Nanni Moretti. Ma senza ironia.
    Ripercorriamo insieme le tappe di questo disastro annunciato. Così, giusto per lasciare ai posteri un pizzico di vergogna in più:

    Si parte con Gennaro Sangiuliano, ministro catapultato dalla cronaca politica a quella rosa. È bastata una liaison sentimentale per oscurare l’agenda culturale. Ché poi parlare di "agenda" è già generoso .

    Poi arriva Alessandro Giuli che riesce nel difficile compito di fare addirittura peggio. Inerzia totale, interventi sempre in ritardo, e il tocco finale: diserta la finale del Premio Strega, lasciando di stucco tutto il mondo culturale. Quando gli viene chiesto conto, se la cava con una battutina:

    “Non mi hanno fatto avere nemmeno i libri finalisti”
    (No tranquillo Ministro, nessuno dubitava del fatto che li avrebbe letti…)

    Ciliegina sulla torta: le dimissioni di Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, dopo il caso Kaufmann.
    Ricapitolando: il regista americano Kaufmann, sospettato del duplice omicidio a Villa Pamphilj, avrebbe ricevuto ben 863.000 € in tax credit per un film mai uscito: “Stelle della Notte”, che brilla solo negli archivi ministeriali .
    La procura vuole vederci chiaro: fondi solo deliberati o anche già versati? Si parla già di un nuovo filone d’indagine. E come minimo, l’odore di truffa allo Stato è forte come l’umidità nei palazzi romani.

    E sorvoliamo, per carità di patria, sulla gestione ordinaria del ministero: assenza totale di visione, dialogo con gli operatori ridotto ai minimi sindacali, Cinecittà abbandonata a sé stessa, simbolo di una cultura che da "fabbrica dei sogni" è diventata deposito della polvere e del disinteresse .
    Ma attenzione. Non è una lamentela sterile. E non ce la prendiamo nemmeno troppo con il popolo italiano, che ormai della Cultura si cura poco — o nulla.

    No, qui si parla prima di tutto di una classe politica che non ci crede, che non investe, che non immagina, che non costruisce alternative né simbologie collettive.
    E allora, di chi è la colpa adesso?
    Già nel 2022, all’alba delle Politiche, avevo evidenziato due fronti fondamentali per il Paese:
    la transizione ecologica
    e la transizione culturale
    Due occasioni storiche per alzare il livello, per pensare in chiave umanistica. E invece…
    Il centrodestra è rimasto fedele alla sua indole: pratico, grezzo, ruspante. Il centrosinistra, dal canto suo, non ha fatto di meglio: chiuso nel suo eterno girotondo autoreferenziale, perso dietro priorità che scaldano solo le proprie cerchie interne.

    E allora che facciamo? Ci arrendiamo?
    No. Perché prima o poi, arriverà una forza politica che crede davvero nello spirito umanistico come fondamento del vivere civile. Una forza che non teme la parola "Cultura" perché non produce consenso facile.
    Una forza che capisce che la Cultura è infrastruttura, che genera visione, coesione, valore.
    Sarà domani? Forse.

    Ma per oggi, possiamo solo dire, con l’amaro in bocca:
    "Molto bene… avanti così, mi raccomando."

    #MinisteroDellaCultura #CulturaItaliana #FallimentiIstituzionali #PremioStrega2025 #Cinecittà #TaxCreditGate #PoliticaItaliana #Sangiuliano #Giuli #Borrelli #CrisiCulturale #TransizioneCulturale #IdealiUmanistici #VisionePolitica #Italia2025
    🎭 MiC - la farsa continua” 🎬🤡 "Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso." Un detto antico, sì, ma talmente attuale da suonare come una sentenza scolpita sul marmo dell’inerzia politica. Perché poi non lamentiamoci se in Italia la Cultura resta ancora percepita come una roba da "intellettuali di sinistra con l’anello al naso" 🎨✊. E non serve nemmeno piangere dopo, quando si capisce che l’occasione era lì, pronta da cogliere. Ma non solo non si è colta — no — non ci si è nemmeno avvicinati. Il Ministero della Cultura (MiC) doveva rappresentare un punto di svolta per il governo Meloni. Un modo per dimostrare che anche il centrodestra può ragionare in termini artistici, simbolici, profondi, andando oltre lo slogan e la ruspa 🏗️📢. E invece? Una maledizione istituzionale che pare scritta da Kafka e diretta da Nanni Moretti. Ma senza ironia. 📉 Ripercorriamo insieme le tappe di questo disastro annunciato. Così, giusto per lasciare ai posteri un pizzico di vergogna in più: Si parte con Gennaro Sangiuliano, ministro catapultato dalla cronaca politica a quella rosa. È bastata una liaison sentimentale per oscurare l’agenda culturale. Ché poi parlare di "agenda" è già generoso 📕💔. Poi arriva Alessandro Giuli che riesce nel difficile compito di fare addirittura peggio. Inerzia totale, interventi sempre in ritardo, e il tocco finale: diserta la finale del Premio Strega, lasciando di stucco tutto il mondo culturale. Quando gli viene chiesto conto, se la cava con una battutina: “Non mi hanno fatto avere nemmeno i libri finalisti” 📚😅 (No tranquillo Ministro, nessuno dubitava del fatto che li avrebbe letti…) Ciliegina sulla torta: le dimissioni di Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, dopo il caso Kaufmann. Ricapitolando: il regista americano Kaufmann, sospettato del duplice omicidio a Villa Pamphilj, avrebbe ricevuto ben 863.000 € in tax credit per un film mai uscito: “Stelle della Notte”, che brilla solo negli archivi ministeriali 🕵️‍♂️🎞️. La procura vuole vederci chiaro: fondi solo deliberati o anche già versati? Si parla già di un nuovo filone d’indagine. E come minimo, l’odore di truffa allo Stato è forte come l’umidità nei palazzi romani. E sorvoliamo, per carità di patria, sulla gestione ordinaria del ministero: assenza totale di visione, dialogo con gli operatori ridotto ai minimi sindacali, Cinecittà abbandonata a sé stessa, simbolo di una cultura che da "fabbrica dei sogni" è diventata deposito della polvere e del disinteresse 🕳️🎬. Ma attenzione. Non è una lamentela sterile. E non ce la prendiamo nemmeno troppo con il popolo italiano, che ormai della Cultura si cura poco — o nulla. 👉No, qui si parla prima di tutto di una classe politica che non ci crede, che non investe, che non immagina, che non costruisce alternative né simbologie collettive. E allora, di chi è la colpa adesso? Già nel 2022, all’alba delle Politiche, avevo evidenziato due fronti fondamentali per il Paese: la transizione ecologica 🌱 e la transizione culturale 📖 Due occasioni storiche per alzare il livello, per pensare in chiave umanistica. E invece… Il centrodestra è rimasto fedele alla sua indole: pratico, grezzo, ruspante. Il centrosinistra, dal canto suo, non ha fatto di meglio: chiuso nel suo eterno girotondo autoreferenziale, perso dietro priorità che scaldano solo le proprie cerchie interne. 🎯 E allora che facciamo? Ci arrendiamo? No. Perché prima o poi, arriverà una forza politica che crede davvero nello spirito umanistico come fondamento del vivere civile. Una forza che non teme la parola "Cultura" perché non produce consenso facile. Una forza che capisce che la Cultura è infrastruttura, che genera visione, coesione, valore. Sarà domani? Forse. Ma per oggi, possiamo solo dire, con l’amaro in bocca: "Molto bene… avanti così, mi raccomando." 🙃🇮🇹 #MinisteroDellaCultura #CulturaItaliana #FallimentiIstituzionali #PremioStrega2025 #Cinecittà #TaxCreditGate #PoliticaItaliana #Sangiuliano #Giuli #Borrelli #CrisiCulturale #TransizioneCulturale #IdealiUmanistici #VisionePolitica #Italia2025
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  • Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market Use of Mechanical Thrombectomy Devices

    The Global Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market size is expected to be worth around USD 14.0 Billion by 2032 from USD 9.0 Billion in 2023, growing at a CAGR of 4.6 % during the forecast period from 2023 to 2032
    Click here for more information: https://market.us/report/acute-ischemic-stroke-therapeutics-market/
    Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market Use of Mechanical Thrombectomy Devices The Global Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market size is expected to be worth around USD 14.0 Billion by 2032 from USD 9.0 Billion in 2023, growing at a CAGR of 4.6 % during the forecast period from 2023 to 2032 Click here for more information: https://market.us/report/acute-ischemic-stroke-therapeutics-market/
    MARKET.US
    Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market
    Acute Ischemic Stroke Therapeutics Market Size Is Expected To Be Worth Around USD 14.1 Bn By 2032 From USD 8.9 Bn In 2023
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  • Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra - Prosperity & Harmony

    https://bejandaruwalla.com/collections/buy-yantra-online/products/grah-dosh-nivaran-vastu-chakra-yantra

    Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra helps in neutralizing any negative effects of improper Vastu and protects from disturbing negative energies in the environment
    Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra - Prosperity & Harmony https://bejandaruwalla.com/collections/buy-yantra-online/products/grah-dosh-nivaran-vastu-chakra-yantra Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra helps in neutralizing any negative effects of improper Vastu and protects from disturbing negative energies in the environment
    BEJANDARUWALLA.COM
    Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra - Prosperity & Harmony
    By keeping the Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra at home/office/business place, one gets the blessings of the Navagrahas and gives auspicious results. One can get rid of all the problems related to Vastu Dosha. If this yantra is placed properly in the house then it helps in neutralizing any negative effects of improper Vastu. It protects from disturbing negative energies in the environment. This Yantra helps us to be in harmony with nature instead of working against the forces of nature. By keeping Vastu Chakra Yantra, you can remove Vastu defects without any destruction in your house or office. This yantra destroys poverty and fulfills the desire for wealth and glory. Benefits of Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra Yantra By keeping the Grah Dosh Nivaran Vastu Chakra, the auspicious results of the Navagrahas are obtained. This yantra removes Vastu defects. By keeping this yantra one gets rid of all the problems related to Vastu Dosha. This yantra neutralizes the negative effects of Vastu and provides positive energy.
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  • Il documentario che non vedrete mai in tv

    Cosa succede quando la salute pubblica viene sacrificata sull'altare del profitto?
    “Sistema Malato" è un viaggio senza filtri nel lato oscuro della sanità italiana e internazionale. Un racconto documentato che svela scandali, conflitti d’interesse e connivenze tra politica, industria farmaceutica e istituzioni sanitarie.
    Attraverso immagini di repertorio, testimonianze e dati ufficiali, il documentario ricostruisce decenni di abusi e silenzi: dal caso Poggiolini-De Lorenzo negli anni ’90 alla gestione del Covid-19, passando per il decreto Lorenzin, il ruolo di GAVI e il peso crescente delle lobby farmaceutiche.
    Un’inchiesta che non si limita a denunciare, ma invita lo spettatore a riflettere: chi decide davvero sulle nostre cure? Possiamo ancora fidarci del sistema sanitario? E soprattutto: esiste una via d’uscita? ⛔️

    È da circa 6 mesi che lavoro a questo documentario. Ora è vostro!

    L'avevo promesso: non ci fermeremo finché non verrà fatta Verità e Giustizia.

    https://www.youtube.com/watch?v=pDRMmNZ1qL8
    Il documentario che non vedrete mai in tv 📺 ❌ Cosa succede quando la salute pubblica viene sacrificata sull'altare del profitto? “Sistema Malato" è un viaggio senza filtri nel lato oscuro della sanità italiana e internazionale. Un racconto documentato che svela scandali, conflitti d’interesse e connivenze tra politica, industria farmaceutica e istituzioni sanitarie. Attraverso immagini di repertorio, testimonianze e dati ufficiali, il documentario ricostruisce decenni di abusi e silenzi: dal caso Poggiolini-De Lorenzo negli anni ’90 alla gestione del Covid-19, passando per il decreto Lorenzin, il ruolo di GAVI e il peso crescente delle lobby farmaceutiche. Un’inchiesta che non si limita a denunciare, ma invita lo spettatore a riflettere: chi decide davvero sulle nostre cure? Possiamo ancora fidarci del sistema sanitario? E soprattutto: esiste una via d’uscita? ⛔️ È da circa 6 mesi che lavoro a questo documentario. Ora è vostro! L'avevo promesso: non ci fermeremo finché non verrà fatta Verità e Giustizia. 📌 https://www.youtube.com/watch?v=pDRMmNZ1qL8
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  • Riunione segreta con 2 milioni di dollari da investire da parte di #BIO, un cartello con le maggiori aziende farmaceutiche allor scopo di eliminare @RobertKennedyJr
    . Della salute non frega niente a nessuno, sono filantropi per profitto e #Kennedy ha iniziato a pretendere sicurezza, ha tolto i finanziamenti a #GAVI, ha scoperchiato il vado di Pandora sull'autismo provocato da vaccini. DEVE ESSERE ELIMINATO mettendolo in condizione di litigare con Trump.. o chissà...
    Riunione segreta con 2 milioni di dollari da investire da parte di #BIO, un cartello con le maggiori aziende farmaceutiche allor scopo di eliminare @RobertKennedyJr . Della salute non frega niente a nessuno, sono filantropi per profitto e #Kennedy ha iniziato a pretendere sicurezza, ha tolto i finanziamenti a #GAVI, ha scoperchiato il vado di Pandora sull'autismo provocato da vaccini. DEVE ESSERE ELIMINATO mettendolo in condizione di litigare con Trump.. o chissà...
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  • https://video.gazzetta.it/video-incidente-diogo-jota-auto-carbonizzata-le-immagini/c461c3da-315f-48b0-9dac-790e1cd5fxlk
    Era una Tesla mod.x che è uscita, ha sbattuto e si è incendiata. Il calciatore e il fratello sono morti bruciati vivi. Perché le auto elettriche si incendiano, quelle a benzina scoppiano ma i nostri governanti illuminati quali vogliono proibire?
    Quelle a gasolio.
    Si perché il gasolio non scoppia, non brucia, non si incendia neppure se gli avvicini una fiamma.
    Devi riscaldarlo e comprimerlo dentro un cilindro e solo li si espande e produce energia.
    Nessuno è mai morto bruciato vivo in una macchina a gasolio. E non c'è neppure la scusa della co2 perche il gasolio rende di più, costa meno e ne produce meno. Anche l'inquinamento è inferiore e il diesel potrebbe funzionare anche con gli oli di semi usati. Allora il motivo per cui la commissione europea vuole proibire il diesel può solo essere per dimostrarci che noi non siamo nulla e per il gusto sadico di proibirci ciò che ci è utile e accessibile.
    https://video.gazzetta.it/video-incidente-diogo-jota-auto-carbonizzata-le-immagini/c461c3da-315f-48b0-9dac-790e1cd5fxlk Era una Tesla mod.x che è uscita, ha sbattuto e si è incendiata. Il calciatore e il fratello sono morti bruciati vivi. Perché le auto elettriche si incendiano, quelle a benzina scoppiano ma i nostri governanti illuminati quali vogliono proibire? Quelle a gasolio. Si perché il gasolio non scoppia, non brucia, non si incendia neppure se gli avvicini una fiamma. Devi riscaldarlo e comprimerlo dentro un cilindro e solo li si espande e produce energia. Nessuno è mai morto bruciato vivo in una macchina a gasolio. E non c'è neppure la scusa della co2 perche il gasolio rende di più, costa meno e ne produce meno. Anche l'inquinamento è inferiore e il diesel potrebbe funzionare anche con gli oli di semi usati. Allora il motivo per cui la commissione europea vuole proibire il diesel può solo essere per dimostrarci che noi non siamo nulla e per il gusto sadico di proibirci ciò che ci è utile e accessibile.
    VIDEO.GAZZETTA.IT
    Incidente-Diogo Jota, l'auto è carbonizzata: il video girato sul luogo della tragedia
    Diogo Jota, calciatore del Liverpool, è rimasto vittima di un incidente stradale in Spagna mentre viaggiava in auto insieme al fratello André. Le forze dell'ordine spagnole hanno diffuso alcune immagini scattate sul luogo dell'impatto: il veicolo sul quale i due ragazzi viaggiavano è rimasto carbonizzato.
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  • VI SBLOCCO UN RICORDO!
    MA VE LO RICORDATE QUESTO PAGLIACCIO???
    GUERRAFONDAI HANNO
    PERSO.
    Putin sta vincendo la guerra.
    Ci hanno raccontato solo
    BALLE!
    Pagheranno ???
    #GuerradeUcrania
    VI SBLOCCO UN RICORDO! MA VE LO RICORDATE QUESTO PAGLIACCIO??? GUERRAFONDAI HANNO PERSO. Putin sta vincendo la guerra. Ci hanno raccontato solo BALLE! Pagheranno ??? #GuerradeUcrania
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