• Carbon Fiber Bicycle Front Fork Market Growth Outlook

    According to Deep Market Insights, the global carbon fiber bicycle front fork market size is projected to grow from USD 1155.6 Million in 2025 to reach USD 1697.96 Million by 2030, expanding at a CAGR of 8% during the forecast period (2025–2030.

    Access all the exclusive insights @
    https://deepmarketinsights.com/report/carbon-fiber-bicycle-front-fork-market-research-report
    Carbon Fiber Bicycle Front Fork Market Growth Outlook According to Deep Market Insights, the global carbon fiber bicycle front fork market size is projected to grow from USD 1155.6 Million in 2025 to reach USD 1697.96 Million by 2030, expanding at a CAGR of 8% during the forecast period (2025–2030. Access all the exclusive insights @ https://deepmarketinsights.com/report/carbon-fiber-bicycle-front-fork-market-research-report
    DEEPMARKETINSIGHTS.COM
    Carbon Fiber Bicycle Front Fork Market Size, Share & Growth By 2030
    The global carbon fiber bicycle front fork market size is projected to reach USD 1,697.96 million million by 2030, expanding at a CAGR of 8% (2025-2030).
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  • Il Dipartimento della Difesa utilizza basi militari e aerei di linea in leasing per spruzzare 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle tossiche ogni anno

    L'esperto di geoingegneria Dane Wigington racconta a Tucker Carlson che i programmi segreti di intervento sul clima vengono implementati da basi militari statunitensi e da centinaia di jet commerciali noleggiati dal Dipartimento della Difesa, dotati di ugelli di adattamento montati sui piloni alari, che puntano verso il flusso di scarico, per farlo sembrare condensa.
    I sistemi automatizzati disperdono ogni anno 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle a base di ceneri volanti di carbone (alluminio, magnesio, grafene) fornite da aziende come American Elements Corp.
    Le particelle sono progettate per rimanere in quota più a lungo e sfuggire ai controlli della qualità dell'aria. In alcuni casi, i piloti commerciali contribuiscono segretamente a smascherare l'operazione, che ha iniziato a diffondersi intorno al 2000 sotto la copertura di rigide norme sul peso dei bagagli.
    Wigington afferma che l'insabbiamento sta crollando in modo significativo e che la piena rivelazione è imminente.

    Source: https://x.com/MJTruthUltra/status/1988049601912250403?s=20
    Il Dipartimento della Difesa utilizza basi militari e aerei di linea in leasing per spruzzare 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle tossiche ogni anno L'esperto di geoingegneria Dane Wigington racconta a Tucker Carlson che i programmi segreti di intervento sul clima vengono implementati da basi militari statunitensi e da centinaia di jet commerciali noleggiati dal Dipartimento della Difesa, dotati di ugelli di adattamento montati sui piloni alari, che puntano verso il flusso di scarico, per farlo sembrare condensa. I sistemi automatizzati disperdono ogni anno 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle a base di ceneri volanti di carbone (alluminio, magnesio, grafene) fornite da aziende come American Elements Corp. Le particelle sono progettate per rimanere in quota più a lungo e sfuggire ai controlli della qualità dell'aria. In alcuni casi, i piloti commerciali contribuiscono segretamente a smascherare l'operazione, che ha iniziato a diffondersi intorno al 2000 sotto la copertura di rigide norme sul peso dei bagagli. Wigington afferma che l'insabbiamento sta crollando in modo significativo e che la piena rivelazione è imminente. Source: https://x.com/MJTruthUltra/status/1988049601912250403?s=20
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  • CARI AMICI,
    SONO STANCA DI DIRE CHE NON C'E' ALCUNA NOVITA' SALVO LA NOTIZIA CHE STA PER ESSERE VENDUTA L'EX ILVA.
    SI SONO FATTI AVANTI DUE MULTINAZIONALI E NON SAPPIAMO A CHI VERRA' DATO IL PRIVILEGIO DI ACQUISTARE L'EX ILVA CHE ERA LA SECONDA INDUSTRIA PRODUTTRICE DI ACCIAIO IN EUROPA.
    FALLITA!!! IL MINISTRO URSO PARLA DI DECARBONIZZAZIONE E DI AUMENTO DEL PERSONALE CHE DOVREBBE RAGGIUNGERE LE 6000 PERSONE!!! PER ADESSO RIMANE IL RAMMARICO DI VEDERE SFUMARE LA PROPRIETA' DALL'ITALIA ANCHE DELL'EX ILVA.
    VI ABBRACCIO, BUONA SERATA.
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  • In the world of custom automotive work, the quest for performance is a relentless pursuit. Enthusiasts and builders are constantly searching for ways to shave off pounds, improve handling, and unlock horsepower. While carbon fiber often steals the headlines, there's a more accessible and versatile material that has been the backbone of performance builds for decades: thin aluminum sheet.
    https://www.lanrenaluminium.com/thin-aluminum-sheets-innovative-application-for-crafts
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    Thin Aluminum Sheets Applications for Crafts - Lanren
    Crafting constantly explores new materials. Artisans seek versatile, durable, and aesthetically pleasing mediums. Thin aluminum sheets have become a
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  • What are the ingredients of Vitagoli Anti-Stress Supplement?
    Ingredients of Vitagoli Anti-Stress Supplement are hope extract, Chamomile extract, Calcium carbonate, Valeriana Wallichii extract and etc. These ingredients make the product effective in promoting relaxation and overall mental well-being.
    Visit - https://www.vitagoli.in/products/vitagoli-stress-tablet
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    WWW.VITAGOLI.IN
    Vitagoli Stress Tablet
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  • https://univdatos.com/reports/precipitated-calcium-carbonate-market
    https://univdatos.com/reports/precipitated-calcium-carbonate-market
    UNIVDATOS.COM
    Precipitated Calcium Carbonate Market Size & Forecast 2032
    The Precipitated Calcium Carbonate Market was valued at approximately USD ~2,250 million in 2023 and is expected to grow at a substantial CAGR of around 3.14% during the (2024-2032)
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  • https://univdatos.com/reports/precipitated-calcium-carbonate-market
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    Precipitated Calcium Carbonate Market Size & Forecast 2032
    The Precipitated Calcium Carbonate Market was valued at approximately USD ~2,250 million in 2023 and is expected to grow at a substantial CAGR of around 3.14% during the (2024-2032)
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  • ORRORE SENZA FINE!
    Le testimonianze drammatiche degli operatori MSF sotto le bombe di Gaza
    Fame, bombardamenti e migliaia di bambini amputati: le voci di Tanya e Rosa raccontano l'inferno quotidiano di Gaza.

    Non guardare. Decine e decine di cadaveri disseminati sui lati della strada: sembrano marcire per terra. Si alza la polvere. Avvolge tutto. Macerie davanti, dietro. Di colpo ritornano quell’odore, quando il sangue si raggruma e si fa nero, e la puzza delle fogne. Il rumore dei carri di legno trasportati dagli asini, carichi di corpi flaccidi e sporchi di gesso, misto al gemito dei motori diesel dei blindati, con i soldati israeliani a bordo. Sotto, il ronzio dei droni. “Oggi in ospedale dovevo gridare per sentire la mia voce, i droni erano assordanti”, racconta al Fatto prima che internet salti per tutto il giorno Rosa Mazzone, amministratrice di missione per Medici Senza Frontiere a Deir al-Balah, dove attualmente l’ong ha uno dei suoi due ospedali da campo. “Qui stanno arrivando le persone che scappano dall’offensiva del nord. La scorsa settimana abbiamo soccorso nelle cliniche dove operiamo oltre 3.600 persone, pazienti che pochi giorni fa erano nelle terapie intensive al nord, che mai sarebbero dovuti essere dimessi, che sono stati caricati dalle loro famiglie su carretti e trasportati in ospedali che non riescono ad accoglierli né curarli. Ci sono moltissimi feriti di guerra con infezioni e siamo senza antibiotici, garze sterili, mancano tutte le forniture mediche essenziali bloccate al confine dalle autorità israeliane”. La medicazione delle amputazioni – nei 18 ospedali funzionanti (erano 36) al limite del collasso e che continuano a subire attacchi mirati – è diventata la principale attività medica. “Abbiamo aumentato i posti posti letto, siamo determinati ma affranti”, prosegue Rosa. “Nel nord abbiamo dovuto chiudere le nostre cliniche, avevamo i blindati a pochi metri…”. Anche la Croce Rossa, dopo MSF, pochi giorni fa è stata costretta a fare la stessa cosa. “Da due anni si susseguono i bombardamenti, gli sfollamenti, la carestia, gli attacchi agli ospedali, altri bombardamenti, altri sfollamenti. Ci chiediamo: ma i leader mondiali che aspettano? Da mesi, mesi e mesi servono due cose: cessate il fuoco immediato e duraturo e un massiccio ingresso di aiuti in tutta la Striscia”.

    Il blocco degli aiuti umanitari e alimentari, imposto a Gaza dal 2 marzo scorso, sta riducendo i palestinesi a una dipendenza. Per mangiare, devono strisciare verso i loro assassini e mendicare. Umiliati, terrorizzati, disperati per pochi brandelli di cibo, sono privati della dignità, dell’autonomia e della libertà di agire. “Non esiste un caso, dalla Seconda guerra mondiale, in cui un’intera popolazione sia stata ridotta alla fame estrema e all’indigenza con tale rapidità”, ha scritto sul Guardian Alex de Waal, direttore esecutivo della World Peace Foundation. Chi sta morendo di fame non ha abbastanza calorie per sostenersi. In preda alla disperazione, inizia a mangiare erba o foglie se le trova, insetti, topi, sporcizia. Strappa piccoli pezzi di cibo, spesso avariato, e li raziona. Soffre di diarrea e di infezioni respiratorie. Si abbassa il livello di ossigeno dai polmoni al corpo. Diventa anemico. I muscoli deperiscono. I reni si bloccano. Il sistema immunitario impazzisce. E malattie infettive come tifo o tubercolosi finiscono quel che resta di corpi scheletrici che vagano come zombie. In cerca di cibo e acqua. Con occhi svuotati, vitrei.

    “Negli ultimi anni sono stata in missione nella Striscia molte volte, l’ultima a marzo”, spiega Tanya Haj-Hassan, pediatra statunitense specializzata in terapia intensiva che lavora con MSF e con Medical Aid for Palestinians UK, in questi giorni in visita in diversi Paesi per raccontare come l’umanità sia morta a Gaza. Le sue parole e lacrime al Forum delle Nazioni Unite, l’anno scorso, fecero il giro del mondo. “A Gaza i bambini vengono uccisi e mutilati a un ritmo mai visto: sono la più grande popolazione di amputati pediatrici della storia”. Tanya ricorda quelli che hanno vissuto abbastanza da incrociare la sua missione. Pensa ad Amer, 13 anni, con una grave lesione al collo dopo il bombardamento della sua casa. Continuava a chiamare la sorella, senza riconoscerla nel letto accanto: era bruciata viva. Pensa ad Aline, sette mesi, sopravvissuta a stento, mentre i suoi genitori cercavano di proteggerla. Poi, la bomba. “Le ciglia e i capelli bruciacchiati, la pelle intrisa dell’odore acre delle armi fornite e finanziate dall’Occidente, si stringeva a me in terapia intensiva. Sua madre, suo padre e la sorellina di cinque anni tutti morti. E lei è rimasta orfana a sette mesi. Come mi ha detto un medico di Gaza, quando gli ho chiesto cosa volesse che raccontassi al mondo: ‘La gente là fuori ha visto davvero i corpi carbonizzati dei bambini? Io non riesco a capirlo’.”

    Negli ultimi due anni, gli operatori sanitari che hanno prestato volontariato a Gaza hanno lanciato senza sosta appelli e testimonianze ai media, ai governi nazionali, agli organismi internazionali. Nulla è cambiato. In questa striscia di terra e macerie, sono stati uccisi in 1.600: il 2024 è stato l’anno più letale per chi decide di aiutare semplicemente chi va aiutato, come amava ripetere Gino Strada. “Vi dico: continuate a mobilitarvi per Gaza. Da qui vi vediamo e ci sentiamo meno soli”. La voce di Rosa da Deir al-Balah arriva, forte. Poi, però, la comunicazione si interrompe.

    MASSIMA DIFFUSIONE!

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/06/msf-gaza-testimonianze-crisi-umanitaria-oggi/8150850/
    ORRORE SENZA FINE! Le testimonianze drammatiche degli operatori MSF sotto le bombe di Gaza Fame, bombardamenti e migliaia di bambini amputati: le voci di Tanya e Rosa raccontano l'inferno quotidiano di Gaza. Non guardare. Decine e decine di cadaveri disseminati sui lati della strada: sembrano marcire per terra. Si alza la polvere. Avvolge tutto. Macerie davanti, dietro. Di colpo ritornano quell’odore, quando il sangue si raggruma e si fa nero, e la puzza delle fogne. Il rumore dei carri di legno trasportati dagli asini, carichi di corpi flaccidi e sporchi di gesso, misto al gemito dei motori diesel dei blindati, con i soldati israeliani a bordo. Sotto, il ronzio dei droni. “Oggi in ospedale dovevo gridare per sentire la mia voce, i droni erano assordanti”, racconta al Fatto prima che internet salti per tutto il giorno Rosa Mazzone, amministratrice di missione per Medici Senza Frontiere a Deir al-Balah, dove attualmente l’ong ha uno dei suoi due ospedali da campo. “Qui stanno arrivando le persone che scappano dall’offensiva del nord. La scorsa settimana abbiamo soccorso nelle cliniche dove operiamo oltre 3.600 persone, pazienti che pochi giorni fa erano nelle terapie intensive al nord, che mai sarebbero dovuti essere dimessi, che sono stati caricati dalle loro famiglie su carretti e trasportati in ospedali che non riescono ad accoglierli né curarli. Ci sono moltissimi feriti di guerra con infezioni e siamo senza antibiotici, garze sterili, mancano tutte le forniture mediche essenziali bloccate al confine dalle autorità israeliane”. La medicazione delle amputazioni – nei 18 ospedali funzionanti (erano 36) al limite del collasso e che continuano a subire attacchi mirati – è diventata la principale attività medica. “Abbiamo aumentato i posti posti letto, siamo determinati ma affranti”, prosegue Rosa. “Nel nord abbiamo dovuto chiudere le nostre cliniche, avevamo i blindati a pochi metri…”. Anche la Croce Rossa, dopo MSF, pochi giorni fa è stata costretta a fare la stessa cosa. “Da due anni si susseguono i bombardamenti, gli sfollamenti, la carestia, gli attacchi agli ospedali, altri bombardamenti, altri sfollamenti. Ci chiediamo: ma i leader mondiali che aspettano? Da mesi, mesi e mesi servono due cose: cessate il fuoco immediato e duraturo e un massiccio ingresso di aiuti in tutta la Striscia”. Il blocco degli aiuti umanitari e alimentari, imposto a Gaza dal 2 marzo scorso, sta riducendo i palestinesi a una dipendenza. Per mangiare, devono strisciare verso i loro assassini e mendicare. 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