• FATE MOLTA ATTENZIONE!
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione...
    Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
    “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”


    Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia.

    Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
    L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza”

    “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”.
    “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente”

    In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”.

    Come “riparare” un microbioma alterato

    E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”.
    Un sistema complesso, da rispettare

    Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    FATE MOLTA ATTENZIONE! "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione... Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia. Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza” “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”. “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente” In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”. Come “riparare” un microbioma alterato E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”. Un sistema complesso, da rispettare Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 802 Visualizzazioni
  • Understanding Megaspore: The Science Behind Better Digestive Balance

    This is where MegaSpore offers an evidence-based approach to gut restoration. Developed using advanced spore-based probiotic science, it supports the natural recolonization of beneficial bacteria and helps the gut maintain equilibrium under stress. To understand how it works and why it differs from conventional probiotics, this article explores the science behind its formulation, benefits, and its role in digestive wellness. https://creativemindthoughts.com/understanding-megaspore-the-science-behind-better-digestive-balance/
    Understanding Megaspore: The Science Behind Better Digestive Balance This is where MegaSpore offers an evidence-based approach to gut restoration. Developed using advanced spore-based probiotic science, it supports the natural recolonization of beneficial bacteria and helps the gut maintain equilibrium under stress. To understand how it works and why it differs from conventional probiotics, this article explores the science behind its formulation, benefits, and its role in digestive wellness. https://creativemindthoughts.com/understanding-megaspore-the-science-behind-better-digestive-balance/
    0 Commenti 0 Condivisioni 470 Visualizzazioni
  • MANOVRA 2025 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese

    L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone.
    E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca.

    Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle.
    Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica.
    Nulla di sorprendente, appunto.

    Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa.
    Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato.

    La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro.
    Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta.
    Tra le voci principali:

    ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione.

    ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax.

    ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro.


    In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati.
    Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro).


    È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci.
    E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta.

    Da un lato, quella da togliere: la spesa militare.
    Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente.

    Ma la partita, lo sappiamo, è già persa.

    Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026.
    Tutto in linea con i target NATO, ovviamente.
    Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi.

    Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione.
    Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace.

    Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa?

    Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza.


    #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    MANOVRA 2025 🔥 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone. E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca. Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle. Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica. Nulla di sorprendente, appunto. Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa. Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato. La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro. Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta. Tra le voci principali: ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione. ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax. ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro. In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati. Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro). È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci. E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta. 👉 Da un lato, quella da togliere: la spesa militare. Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente. Ma la partita, lo sappiamo, è già persa. Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026. Tutto in linea con i target NATO, ovviamente. Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi. 👉 Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione. Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa? Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza. #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    0 Commenti 0 Condivisioni 3K Visualizzazioni


  • What to know about chronic sleepiness symptoms?
    Constantly feeling tired can have an impact on your mood, energy, and focus. Common drowsiness symptoms include yawning all the time, heavy eyelids, and difficulty concentrating. Many people feel extreme daytime sleepiness, which makes it difficult to stay alert at work or throughout daily duties. Causes and symptoms of daytime sleepiness are frequently related to irregular sleep schedules, stress, or health issues. If you experience chronic drowsiness symptoms, do not dismiss them. Simple drowsiness symptoms treatment and natural sleepiness symptoms and treatments, such as improved sleep habits and medical advice, can be beneficial.
    Visit: https://mededinstitute.com/sleepiness-symptoms/
    #SleepinessSymptoms
    #ExcessiveDaytimeSleepiness
    #DaytimeSleepinessCauses
    #SleepyAllTheTime
    #ChronicSleepiness
    #SleepinessTreatment
    #SleepinessRemedies
    What to know about chronic sleepiness symptoms? Constantly feeling tired can have an impact on your mood, energy, and focus. Common drowsiness symptoms include yawning all the time, heavy eyelids, and difficulty concentrating. Many people feel extreme daytime sleepiness, which makes it difficult to stay alert at work or throughout daily duties. Causes and symptoms of daytime sleepiness are frequently related to irregular sleep schedules, stress, or health issues. If you experience chronic drowsiness symptoms, do not dismiss them. Simple drowsiness symptoms treatment and natural sleepiness symptoms and treatments, such as improved sleep habits and medical advice, can be beneficial. Visit: https://mededinstitute.com/sleepiness-symptoms/ #SleepinessSymptoms #ExcessiveDaytimeSleepiness #DaytimeSleepinessCauses #SleepyAllTheTime #ChronicSleepiness #SleepinessTreatment #SleepinessRemedies
    MEDEDINSTITUTE.COM
    Understanding Sleepiness Symptoms and Helpful Products
    A normal state of feeling sleepy is an indicator that the body requires some rest. Nevertheless, frequent condition on a daily basis or during normal activities can be an indication of a problem.
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • What to know about chronic sleepiness symptoms?
    Constantly feeling tired can have an impact on your mood, energy, and focus. Common drowsiness symptoms include yawning all the time, heavy eyelids, and difficulty concentrating. Many people feel extreme daytime sleepiness, which makes it difficult to stay alert at work or throughout daily duties. Causes and symptoms of daytime sleepiness are frequently related to irregular sleep schedules, stress, or health issues. If you experience chronic drowsiness symptoms, do not dismiss them. Simple drowsiness symptoms treatment and natural sleepiness symptoms and treatments, such as improved sleep habits and medical advice, can be beneficial.
    Visit: https://kevinharrisdentist.com/crown-bridge/
    #SleepinessSymptoms
    #ExcessiveDaytimeSleepiness
    #DaytimeSleepinessCauses
    #SleepyAllTheTime
    #ChronicSleepiness
    #SleepinessTreatment
    #SleepinessRemedies
    What to know about chronic sleepiness symptoms? Constantly feeling tired can have an impact on your mood, energy, and focus. Common drowsiness symptoms include yawning all the time, heavy eyelids, and difficulty concentrating. Many people feel extreme daytime sleepiness, which makes it difficult to stay alert at work or throughout daily duties. Causes and symptoms of daytime sleepiness are frequently related to irregular sleep schedules, stress, or health issues. If you experience chronic drowsiness symptoms, do not dismiss them. Simple drowsiness symptoms treatment and natural sleepiness symptoms and treatments, such as improved sleep habits and medical advice, can be beneficial. Visit: https://kevinharrisdentist.com/crown-bridge/ #SleepinessSymptoms #ExcessiveDaytimeSleepiness #DaytimeSleepinessCauses #SleepyAllTheTime #ChronicSleepiness #SleepinessTreatment #SleepinessRemedies
    KEVINHARRISDENTIST.COM
    Crown & Bridge- Restoring Your Smile and Function
    Dental complications such as loss or damage of your teeth can impact on your smile and your oral health. Crown and bridge therapies are a sure way of normalizing functionality and looks. They are popular in providing long-term dental care.
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • Allantoin Nuovo
    €1
    Disponibile
    india
    Young Chemist Allantoin is a cosmetic chemical that is widely used in skincare and beauty products. It is derived from plants, such as comfrey, and has various beneficial properties for the skin. Here is a description of allantoin, its benefits, how to use it, and some cautions to keep in mind:

    Allantoins is a white, odorless powder that is water-soluble. It is a natural compound that can be found in the roots and leaves of the comfrey plant. Allantoin is also synthetically produced for commercial use in cosmetics

    More : https://www.theyoungchemist.com/detail/allantoin.html
    Young Chemist Allantoin is a cosmetic chemical that is widely used in skincare and beauty products. It is derived from plants, such as comfrey, and has various beneficial properties for the skin. Here is a description of allantoin, its benefits, how to use it, and some cautions to keep in mind: Allantoins is a white, odorless powder that is water-soluble. It is a natural compound that can be found in the roots and leaves of the comfrey plant. Allantoin is also synthetically produced for commercial use in cosmetics More : https://www.theyoungchemist.com/detail/allantoin.html
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • Vetiver Extract Nuovo
    €1
    Disponibile
    india
    Vetiver extract is derived from the roots of the Vetiveriazizanioides plant, also known as Vetiver grass. This perennial grass is native to India but is now cultivated in various tropical regions worldwide. The extraction process involves isolating the beneficial compounds present in the roots to create a concentrated form of Vetiver extract, which is often used in traditional medicine and skincare products.

    More : https://www.theyoungchemist.com/detail/vetiver-extract.html
    Vetiver extract is derived from the roots of the Vetiveriazizanioides plant, also known as Vetiver grass. This perennial grass is native to India but is now cultivated in various tropical regions worldwide. The extraction process involves isolating the beneficial compounds present in the roots to create a concentrated form of Vetiver extract, which is often used in traditional medicine and skincare products. More : https://www.theyoungchemist.com/detail/vetiver-extract.html
    0 Commenti 0 Condivisioni 515 Visualizzazioni
  • Tomato Extract Nuovo
    €1
    Disponibile
    india
    Tomato extract is derived from tomatoes, which are fruits belonging to the Solanaceae family. It is rich in essential nutrients, including vitamins (A, C, E, and K), minerals (potassium, magnesium), and antioxidants like lycopene. The extract is typically obtained by processing tomatoes into a concentrated form, preserving its beneficial compounds.

    More : https://www.theyoungchemist.com/detail/tomato-extract.html
    Tomato extract is derived from tomatoes, which are fruits belonging to the Solanaceae family. It is rich in essential nutrients, including vitamins (A, C, E, and K), minerals (potassium, magnesium), and antioxidants like lycopene. The extract is typically obtained by processing tomatoes into a concentrated form, preserving its beneficial compounds. More : https://www.theyoungchemist.com/detail/tomato-extract.html
    0 Commenti 0 Condivisioni 690 Visualizzazioni
  • Strawberry Extract Nuovo
    €1
    Disponibile
    india
    Strawberry extract is a concentrated liquid derived from fresh strawberries through a process that extracts their natural flavors, aromas, and beneficial compounds. It is a popular ingredient in the food, beverage, and cosmetic industries, renowned for its delightful taste and potential health benefits.

    More : https://www.theyoungchemist.com/detail/strawberry-extract.html
    Strawberry extract is a concentrated liquid derived from fresh strawberries through a process that extracts their natural flavors, aromas, and beneficial compounds. It is a popular ingredient in the food, beverage, and cosmetic industries, renowned for its delightful taste and potential health benefits. More : https://www.theyoungchemist.com/detail/strawberry-extract.html
    0 Commenti 0 Condivisioni 672 Visualizzazioni
  • Papaya Extract Nuovo
    €1
    Disponibile
    india
    Papaya extract is derived from the tropical fruit, papaya (Carica papaya). It is typically obtained from the ripe fruit or its seeds and is rich in various beneficial compounds, such as papain, chymopapain, antioxidants, vitamins (like vitamin C and vitamin A), and minerals. These bioactive components contribute to the extract's potential health benefits. Papaya in Hindi name Papeeta.

    More : https://www.theyoungchemist.com/detail/papaya-extract.html

    Papaya extract is derived from the tropical fruit, papaya (Carica papaya). It is typically obtained from the ripe fruit or its seeds and is rich in various beneficial compounds, such as papain, chymopapain, antioxidants, vitamins (like vitamin C and vitamin A), and minerals. These bioactive components contribute to the extract's potential health benefits. Papaya in Hindi name Papeeta. More : https://www.theyoungchemist.com/detail/papaya-extract.html
    0 Commenti 0 Condivisioni 801 Visualizzazioni
Altri risultati