• QiuQiu99 adalah situs judi qq online terpercaya dari server pkv games uang asli yang berlisensi resmi dari Indonesia. Dengan minimal deposit terjangkau, hanya Rp 20.000 setiap melakukan transaksi bersama agen qiuqiu online.

    Link alternatif: https://qiuqiu99.com/

    #qiuqiu99 #qiuqiu99login #qiuqiu99apk #qiuqiu99link #qiuqiu99slot #qiuqiu99resmi #qiuqiu99uangasli #qiuqiu99pkvgames #qiuqiu99linkalternatif #situsqiuqiu99 #agenqiuqiu99 #judiqiuqiu99 #pkvqiuqiu99 #loginqiuqiu99 #linkqiuqiu99 #apkqiuqiu99 #pkvgamesqiuqiu99 #linkalternatifqiuqiu99
    QiuQiu99 adalah situs judi qq online terpercaya dari server pkv games uang asli yang berlisensi resmi dari Indonesia. Dengan minimal deposit terjangkau, hanya Rp 20.000 setiap melakukan transaksi bersama agen qiuqiu online. Link alternatif: https://qiuqiu99.com/ #qiuqiu99 #qiuqiu99login #qiuqiu99apk #qiuqiu99link #qiuqiu99slot #qiuqiu99resmi #qiuqiu99uangasli #qiuqiu99pkvgames #qiuqiu99linkalternatif #situsqiuqiu99 #agenqiuqiu99 #judiqiuqiu99 #pkvqiuqiu99 #loginqiuqiu99 #linkqiuqiu99 #apkqiuqiu99 #pkvgamesqiuqiu99 #linkalternatifqiuqiu99
    0 Commenti 0 Condivisioni 102 Visualizzazioni
  • ECCO dove finivano i miliardi che l'EU e anche il nostro governo inviavano a pioggia in Ucraina. E' chiaro che Zelensky non ha più il controllo. (Sempre che l'abbia mai avuto).
    Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti
    L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/15/corruzione-ucraina-arresto-vicepremier-tangenti-notizie/8196661/
    ECCO dove finivano i miliardi che l'EU e anche il nostro governo inviavano a pioggia in Ucraina. E' chiaro che Zelensky non ha più il controllo. (Sempre che l'abbia mai avuto). Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/15/corruzione-ucraina-arresto-vicepremier-tangenti-notizie/8196661/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti
    L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso
    0 Commenti 0 Condivisioni 205 Visualizzazioni
  • "È la luce, la vibrazione, il suono nato dal silenzio dell'eterno. Questo suono primordiale genera luce e vita.

    Manda al mondo le sue vibrazioni, una chiamata in cerca di risonanza nell'animo umano dormiente.

    Questa forza spirituale del cosmo cerca di entrare in contatto con il nucleo spirituale dell'uomo.

    Solo quando il silenzio arriva a penetrare nel cuore dell'essere umano può accadere una risposta proveniente dal nucleo divino".

    Estratto estratto dall'articolo: - "La forza del silenzio" - IL SILENZIO .
    "È la luce, la vibrazione, il suono nato dal silenzio dell'eterno. Questo suono primordiale genera luce e vita. Manda al mondo le sue vibrazioni, una chiamata in cerca di risonanza nell'animo umano dormiente. Questa forza spirituale del cosmo cerca di entrare in contatto con il nucleo spirituale dell'uomo. Solo quando il silenzio arriva a penetrare nel cuore dell'essere umano può accadere una risposta proveniente dal nucleo divino". Estratto estratto dall'articolo: - "La forza del silenzio" - IL SILENZIO 🤫.
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 219 Visualizzazioni
  • - LA FINE DI ZELENSKY È VICINA -
    Di Giovanni Angelo Cianti -autore-

    #PutinVladimir
    #Zelensky
    #tutti

    Source: https://x.com/Adriano72197026/status/1989067023805215116?t=ZS-Mt4P11IWY8tNeJt0FrA&s=19
    - LA FINE DI ZELENSKY È VICINA - Di Giovanni Angelo Cianti -autore- #PutinVladimir #Zelensky #tutti Source: https://x.com/Adriano72197026/status/1989067023805215116?t=ZS-Mt4P11IWY8tNeJt0FrA&s=19
    0 Commenti 0 Condivisioni 86 Visualizzazioni 2
  • NO OTHER LAND
    *Prima visione 15/11 - Rai3*

    Lasciamo che sia il cinema – quello che non ha paura di sporcare la pellicola con la realtà – a parlare per noi. Per una sera abbassiamo il volume delle polemiche, sospendiamo slogan e contrapposizioni, e concediamoci il tempo necessario per guardare dritto negli occhi una storia che non appartiene “a loro”, ma a tutti noi.

    “NO OTHER LAND” è molto più di un documentario: è un atto di resistenza visiva. Un film nato da cinque anni di registrazioni sul campo, dal 2019 al 2024, durante i quali l’attivista palestinese Basel Adra ha filmato, abitazione dopo abitazione, la progressiva demolizione delle case considerate “abusive” dal governo israeliano. Un lavoro che diventa ancora più potente nell’incontro con lo sguardo del giornalista israeliano Yuval Abraham, e con quello dei co-registi Hamdan Ballal e Rachel Szor.

    Quattro voci, quattro sensibilità, quattro sguardi che si intrecciano in un’opera che non cerca il sensazionalismo ma la verità, anche quando è scomoda, anche quando fa male. Un racconto duro, necessario, che mostra la violenza e la resistenza ma anche una rara e fragile possibilità di alleanza umana oltre le divisioni storiche e politiche.

    Un merito enorme a questo gruppo di autori che dimostra – con un film e non con proclami – che l’arte può davvero diventare un terreno comune, un ponte reale in un paesaggio di muri.

    Sostenuto da Amnesty International nella distribuzione e accompagnato da Medici Senza Frontiere, “No Other Land” ci consegna immagini che restano impresse come cicatrici, e parole che aprono spiragli. Un'opera che non pretende di dare risposte, ma ci invita con forza a non distogliere lo sguardo.


    SABATO 15 NOVEMBRE – ORE 21:20 – RAI 3 (prima visione)


    E allora sì: questa sera non dobbiamo mancare. Perché certe storie non si guardano soltanto — si attraversano insieme.


    #NoOtherLand #Documentario #DirittiUmani #Rai3 #Attivismo #CinemaDelReale #Palestina #Israele
    🎬NO OTHER LAND🎬 *Prima visione 15/11 - Rai3* Lasciamo che sia il cinema – quello che non ha paura di sporcare la pellicola con la realtà – a parlare per noi. Per una sera abbassiamo il volume delle polemiche, sospendiamo slogan e contrapposizioni, e concediamoci il tempo necessario per guardare dritto negli occhi una storia che non appartiene “a loro”, ma a tutti noi. “NO OTHER LAND” è molto più di un documentario: è un atto di resistenza visiva. Un film nato da cinque anni di registrazioni sul campo, dal 2019 al 2024, durante i quali l’attivista palestinese Basel Adra ha filmato, abitazione dopo abitazione, la progressiva demolizione delle case considerate “abusive” dal governo israeliano. Un lavoro che diventa ancora più potente nell’incontro con lo sguardo del giornalista israeliano Yuval Abraham, e con quello dei co-registi Hamdan Ballal e Rachel Szor. Quattro voci, quattro sensibilità, quattro sguardi che si intrecciano in un’opera che non cerca il sensazionalismo ma la verità, anche quando è scomoda, anche quando fa male. Un racconto duro, necessario, che mostra la violenza e la resistenza ma anche una rara e fragile possibilità di alleanza umana oltre le divisioni storiche e politiche. Un merito enorme a questo gruppo di autori che dimostra – con un film e non con proclami – che l’arte può davvero diventare un terreno comune, un ponte reale in un paesaggio di muri. Sostenuto da Amnesty International nella distribuzione e accompagnato da Medici Senza Frontiere, “No Other Land” ci consegna immagini che restano impresse come cicatrici, e parole che aprono spiragli. Un'opera che non pretende di dare risposte, ma ci invita con forza a non distogliere lo sguardo. 📌 📺 SABATO 15 NOVEMBRE – ORE 21:20 – RAI 3 (prima visione) E allora sì: questa sera non dobbiamo mancare. Perché certe storie non si guardano soltanto — si attraversano insieme. #NoOtherLand #Documentario #DirittiUmani #Rai3 #Attivismo #CinemaDelReale #Palestina #Israele
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 479 Visualizzazioni
  • Infographic displaying structured data from Madhur Day Jodi Chart and Milan Day Jodi Chart, useful for informational chart tracking.
    visit more information :-https://dpbossmarkets.com/
    Infographic displaying structured data from Madhur Day Jodi Chart and Milan Day Jodi Chart, useful for informational chart tracking. visit more information :-https://dpbossmarkets.com/
    0 Commenti 0 Condivisioni 169 Visualizzazioni
  • FATE MOLTA ATTENZIONE!
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione...
    Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
    “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”


    Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia.

    Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
    L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza”

    “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”.
    “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente”

    In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”.

    Come “riparare” un microbioma alterato

    E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”.
    Un sistema complesso, da rispettare

    Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    FATE MOLTA ATTENZIONE! "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione... Per capire meglio la portata di questo studio abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “Attenzione, questi farmaci comuni alterano l’intestino anche anni dopo l’uso”: l’allarme nel nuovo studio. L’esperto: “Restano sicuri, priorità resta la cura del paziente” Negli ultimi decenni abbiamo imparato a guardare al microbioma intestinale come a un organo chiave del nostro benessere. Non più soltanto un “aiutante digestivo”, ma un attore attivo nella salute immunitaria, metabolica e persino mentale. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista mSystems aggiunge però un tassello inatteso: molti farmaci di uso comune – dai beta-bloccanti agli antidepressivi, fino agli inibitori della pompa protonica – possono alterare l’equilibrio dei batteri intestinali per anni, anche dopo la sospensione della terapia. Non si tratta soltanto degli antibiotici, da tempo noti per il loro impatto sul microbiota, ma di molecole largamente prescritte nella pratica quotidiana per disturbi cronici come ipertensione, insonnia, ansia e reflusso gastrico. I ricercatori dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno osservato che gli effetti di questi farmaci si protraggono nel tempo, modificando la composizione e la funzione della flora intestinale ben oltre la durata del trattamento. Si tratta di conclusioni di uno studio che richiedono altre conferme e approfondimenti, tuttavia suscita interrogativi cruciali: fino a che punto la “memoria farmacologica” del nostro intestino influenza la salute generale? E come possiamo bilanciare la necessità di cura con la tutela del microbioma, considerato ormai un alleato essenziale del cervello e del sistema immunitario? Per capire meglio la portata di questi risultati abbiamo intervistato Danilo De Gregorio, professore associato di Farmacologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’esperto: “Risultati interessanti, ma da leggere con prudenza” “Lo studio è sicuramente interessante, anche per l’ampiezza della coorte analizzata – spiega De Gregorio – perché parliamo di oltre 2.500 individui sottoposti a screening per valutare l’impatto di diversi farmaci sul microbioma. Tuttavia, da farmacologo, ritengo che i risultati vadano interpretati con cautela. Gli autori hanno analizzato un numero molto elevato di farmaci su una popolazione eterogenea, dai giovani agli anziani, molti dei quali in politerapia. In queste condizioni è complesso isolare l’effetto di un singolo farmaco, poiché le interazioni tra molecole possono già di per sé modificare il microbioma, spesso in modo reversibile e non necessariamente negativo”. Il professore ricorda che il microbioma è un sistema dinamico, influenzato da molte variabili: “Dieta, stress, processi infiammatori, perfino fattori ambientali. Anche bere un bicchiere di latte può, nell’immediato, modificare la flora intestinale. Attribuire alterazioni durature esclusivamente ai farmaci, quindi, può essere fuorviante. I dati olandesi sono utili per generare ipotesi di lavoro, ma è prematuro trarre conclusioni cliniche definitive sulla salute a lungo termine”. “I farmaci restano sicuri: la priorità è sempre la cura del paziente” In ogni caso, come gestire il possibile impatto dei farmaci più diffusi? De Gregorio è netto: “La priorità resta la cura del paziente. I beta-bloccanti, gli antidepressivi o gli inibitori della pompa protonica hanno benefici consolidati e non ci sono motivi per sospenderli per timore di alterazioni microbiche. È però importante prescriverli sempre in modo appropriato, alla dose minima efficace e per il tempo strettamente necessario. Inoltre, bisognerebbe evitare politerapie superflue: quando si combinano troppi farmaci, le interazioni aumentano e l’effetto complessivo sul microbioma può diventare meno prevedibile”. Dal punto di vista del paziente, aggiunge, è possibile comunque adottare alcune buone pratiche: “Ridurre lo stress e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a mantenere l’omeostasi intestinale. Ma non ci sono, al momento, motivi per limitare o modificare le terapie consolidate sulla base dei risultati di un singolo studio”. Come “riparare” un microbioma alterato E se un trattamento farmacologico avesse effettivamente modificato la flora intestinale? “Uno dei modi per preservare o riequilibrare il microbioma – spiega l’esperto – è l’utilizzo di prebiotici o probiotici selezionati, combinati con una dieta ricca di fibre e alimenti fermentati. Anche la riduzione dello stress gioca un ruolo importante”. Il farmacologo cita le ricerche del neuroscienziato irlandese John Cryan, tra i pionieri dello studio del cosiddetto asse intestino-cervello: “Alcuni studi sperimentali hanno mostrato che nei pazienti depressi il microbioma risulta alterato e che, nei casi resistenti agli antidepressivi tradizionali, un trapianto fecale da donatori sani può migliorare i sintomi. Non è ancora una terapia clinicamente approvata, ma ci dà la misura di quanto la modulazione del microbioma possa influenzare anche la salute mentale”. Un sistema complesso, da rispettare Di fatto, lo studio olandese rappresenta più un punto di partenza che un allarme: “I risultati vanno presi con cautela, perché influenzati da molteplici fattori, in particolare nelle persone che assumono più farmaci contemporaneamente. Queste molecole – conclude De Gregorio – restano sicure e utili: ci ricordano soltanto che il corpo è un sistema complesso, e che ogni terapia deve essere calibrata con attenzione”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/attenzione-questi-farmaci-comuni-alterano-lintestino-anche-anni-dopo-luso-lallarme-nel-nuovo-studio-lesperto-restano-sicuri-priorita-resta-la-cura-del-paziente/8184689/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    "Attenzione, questi farmaci comuni alterano l'intestino anche anni dopo l'uso": l'allarme nel nuovo studio. L'esperto: “I farmaci restano sicuri, priorità resta la cura del paziente”
    Nuova ricerca rivela che beta-bloccanti, antidepressivi e inibitori della pompa protonica modificano la flora intestinale anche dopo la sospensione
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 646 Visualizzazioni
  • MARK MOBIUS BOOKS
    Mark Mobius’s books deliver a clear roadmap for anyone looking to understand global markets and smart investing. With titles like The Digital Currency Revolution, Passport to Profits, The Little Book of Emerging Markets, and Invest for Good, he breaks down complex financial ideas into practical, easy-to-apply guidance. His work helps readers discover how economies grow, how investments evolve, and how opportunities can be leveraged in any market condition—making his books a valuable resource for both beginners and experienced investors.

    https://www.markmobius.com/books
    MARK MOBIUS BOOKS Mark Mobius’s books deliver a clear roadmap for anyone looking to understand global markets and smart investing. With titles like The Digital Currency Revolution, Passport to Profits, The Little Book of Emerging Markets, and Invest for Good, he breaks down complex financial ideas into practical, easy-to-apply guidance. His work helps readers discover how economies grow, how investments evolve, and how opportunities can be leveraged in any market condition—making his books a valuable resource for both beginners and experienced investors. https://www.markmobius.com/books
    0 Commenti 0 Condivisioni 261 Visualizzazioni
  • Dreaming of turquoise beaches and sunset romance? Plan your perfect honeymoon trip to Mexico!
    More details https://alltripguide.in/blog/honeymoon-trips-to-mexico-experience-in-the-land-of-beaches

    #HoneymoonTrip #MexicoHoneymoon #TravelGuide
    Dreaming of turquoise beaches and sunset romance? Plan your perfect honeymoon trip to Mexico! More details 👉 https://alltripguide.in/blog/honeymoon-trips-to-mexico-experience-in-the-land-of-beaches #HoneymoonTrip #MexicoHoneymoon #TravelGuide
    0 Commenti 0 Condivisioni 208 Visualizzazioni
  • Il Dipartimento della Difesa utilizza basi militari e aerei di linea in leasing per spruzzare 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle tossiche ogni anno

    L'esperto di geoingegneria Dane Wigington racconta a Tucker Carlson che i programmi segreti di intervento sul clima vengono implementati da basi militari statunitensi e da centinaia di jet commerciali noleggiati dal Dipartimento della Difesa, dotati di ugelli di adattamento montati sui piloni alari, che puntano verso il flusso di scarico, per farlo sembrare condensa.
    I sistemi automatizzati disperdono ogni anno 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle a base di ceneri volanti di carbone (alluminio, magnesio, grafene) fornite da aziende come American Elements Corp.
    Le particelle sono progettate per rimanere in quota più a lungo e sfuggire ai controlli della qualità dell'aria. In alcuni casi, i piloti commerciali contribuiscono segretamente a smascherare l'operazione, che ha iniziato a diffondersi intorno al 2000 sotto la copertura di rigide norme sul peso dei bagagli.
    Wigington afferma che l'insabbiamento sta crollando in modo significativo e che la piena rivelazione è imminente.

    Source: https://x.com/MJTruthUltra/status/1988049601912250403?s=20
    Il Dipartimento della Difesa utilizza basi militari e aerei di linea in leasing per spruzzare 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle tossiche ogni anno L'esperto di geoingegneria Dane Wigington racconta a Tucker Carlson che i programmi segreti di intervento sul clima vengono implementati da basi militari statunitensi e da centinaia di jet commerciali noleggiati dal Dipartimento della Difesa, dotati di ugelli di adattamento montati sui piloni alari, che puntano verso il flusso di scarico, per farlo sembrare condensa. I sistemi automatizzati disperdono ogni anno 40-60 milioni di tonnellate di nanoparticelle a base di ceneri volanti di carbone (alluminio, magnesio, grafene) fornite da aziende come American Elements Corp. Le particelle sono progettate per rimanere in quota più a lungo e sfuggire ai controlli della qualità dell'aria. In alcuni casi, i piloti commerciali contribuiscono segretamente a smascherare l'operazione, che ha iniziato a diffondersi intorno al 2000 sotto la copertura di rigide norme sul peso dei bagagli. Wigington afferma che l'insabbiamento sta crollando in modo significativo e che la piena rivelazione è imminente. Source: https://x.com/MJTruthUltra/status/1988049601912250403?s=20
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 307 Visualizzazioni 6
Altri risultati