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    Wow ! Evviva ! Sììì ! Era ora, meglio tardi che mai: la commissione europea si è risolta, determinante la tenacia, la cocciutaggine della sua presidente e della vicepresidente, ad elaborare delle ponderose sanzioni ad Israele. Sanzioni che contemplano il congelamento di 14 milioni di fondi, la reintroduzione di dazi e delle misure restrittive a due ministri, Ben Gvir e Smotrich, e ai coloni violenti . ( A letto senza cena per almeno tre giorni di fila e per altrettanti giorni provvedere a lavare da sé gli indumenti intimi ) . " E che non si dica più che l' UE adotti un doppio standard rispetto al conflitto in Ucraina" : ha sbottato stizzita la presidente della commissione europea. La vice presidente Kaja Kallas è decisa, è irremovibile " occorre sfruttare gli strumenti a nostra disposizione per esercitare pressioni su Israele ". Le sanzioni debbono ora riscuotere parere favorevole da parte degli Stati membri, in caso contrario...bhe! L' intenzione è stata espressa: certo che infliggere delle così pesanti pressioni su una democrazia, quale è Israele.. onestamente non mi pare un gesto carino... Matteo Salvini intervistato dall' emittente televisiva israeliana i24 News ha dichiarato " Israele ha diritto di difendersi ( diritto ? Perché non dire " ha il dovere " ...suona meglio ) e di garantirsi un futuro sereno". Ad agosto la commissione europea ha proposto di sospendere la partecipazione di Israele al programma Horizon Europe ( programma dell' UE dedicato alla ricerca e sviluppo tecnologico) ma alcuni Paesi membri, per citarne alcuni la Germania, l' Italia e l' Ungheria ( lo Stato che passa per il più del più sovranista) si sono opposti. Perché le sanzioni destinate ai summenzionati ministri e ai coloni violenti siano imposte occorrerà il parere favorevole all' unanimità . Il governo italiano saprà dirsi favorevole e l' Ungheria che usò la cortesia di non dare effetto al mandato di arresto a carico del primo ministro israeliano in occasione della sua visita ufficiale sul territorio ungherese, saprà vorrà dirsi favorevole? Si accettano scommesse. Comunque, Israele non ha gradito le intenzioni dell' UE .. e così il ministro della difesa ha inviato una letterina a lor signori e signore avvertendoli che " qualsiasi azione contro Israele riceverà una risposta adeguata, speriamo di non dover arrivare a tanto"! " Risposta adeguata "...Hanno in serbo di compiere un atto terroristico nel mezzo di una folla di cittadini europei ? Un avvertimento che sarà bene non sottostimare; di certo ne hanno la volontà e capacità ...dimostrata in passato. A proposito....ma di interrompere le forniture di armi ? Già, non sarebbe molto cortese....eppoi non irritare oltremodo i sionisti....le conseguenze potrebbero risultare assai rovinose.
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  • Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace
    Dall’esplosione dei “moti di Jaffa” del primo maggio 1921 ad oggi, il conflitto tra israeliani e palestinesi ha avuto varie stagioni e tanti protagonisti senza arrivare mai a una fine
    https://www.ildubbio.news/cronache/israele-palestina-una-guerra-che-dura-da-122-anni-tra-rivolte-stragi-sanguinose-e-tentativi-di-pace-x0fx9i18
    Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace Dall’esplosione dei “moti di Jaffa” del primo maggio 1921 ad oggi, il conflitto tra israeliani e palestinesi ha avuto varie stagioni e tanti protagonisti senza arrivare mai a una fine https://www.ildubbio.news/cronache/israele-palestina-una-guerra-che-dura-da-122-anni-tra-rivolte-stragi-sanguinose-e-tentativi-di-pace-x0fx9i18
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    Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace
    Dall’esplosione dei “moti di Jaffa” del primo maggio 1921 ad oggi, il conflitto tra israeliani e palestinesi ha avuto varie stagioni e tanti protagonisti senza arrivare mai a una fine
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    BASILE / ALBANESE — la verità è donna ✨👩‍⚖️ Più passano i giorni e più mi sembra evidente che l'essere umano non sia programmato per la Pace. Perché, diciamolo, in queste ore un assassinio come quello di Charlie Kirk diventa occasione di scannamento e tiro al bersaglio — sia per i nostri magnanimi governanti sia per noi opinionisti da salotto digitale. Paradossale? Sì. Punto. 🙄 Eppure esistono persone che — senza prediche dal piedistallo — riescono a parlare chiaro, a rimettere le posizioni ideologiche su un piano di verità e coraggio. Doti rare, ormai: tanti leader avrebbero visibilità, mezzi e possibilità per guidare verso il buonsenso, ma non lo fanno. Perché il profitto ha inquinato i pozzi da tempo. Che la donna sia fonte di ispirazione non è una novità. Ma in tempi di guerra e incertezza il pragmatismo femminile è necessario come l’aria. Nel contesto della festa del Fatto Quotidiano, due interventi sono spiccati — quasi passati sotto silenzio rispetto al frastuono dei TG — e meritano di essere ripresi. Li riportiamo per ricordare qual è il vero “succo” di ciò che accade, quello che molti fingono di non vedere. Aprire faide e polemiche infinite è sempre più semplice — soprattutto qui dove tutto serve a lanciare bordate tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non saremo mai pronti alla pace. Ma torniamo al punto: gli interventi sono due. Possono sembrare scontati, triti e ritriti, ma non lasciano spazio a immaginazioni o allucinazioni. Elena Basile, ex ambasciatrice e voce critica della diplomazia italiana, ha affrontato con toni durissimi la questione palestinese e il sostegno occidentale alle politiche israeliane. “La politica che sta tenendo Israele oggi è una politica mafiosa, terrorista”, ha dichiarato dal palco, distinguendola persino dalle strategie dei primi governi israeliani: “Ben Gurion faceva interventi lampo perché teneva conto della situazione geografica e delle forze di Israele, metteva gli ostaggi in primo luogo. Oggi abbiamo un paese che mantiene sette fronti militari: Gaza, Cisgiordania, Libano, Yemen, Iran, Siria e Iraq. E con l’attacco a Doha sta mettendo in discussione le stesse alleanze con Egitto, Giordania e le monarchie del Golfo, gli interlocutori degli accordi di Abramo”. Secondo Basile, Israele appare oggi sempre più isolato: “Alle Nazioni Unite due terzi del mondo votano contro Israele. Grazie soprattutto al lavoro di Francesca Albanese, la società civile resiste e si oppone”. Tuttavia, ha sottolineato che anche Russia, Cina e paesi arabi “non sfidano apertamente Israele, pur non essendone complici come l’Occidente”. E rilancia : “Dobbiamo concentrarci in una mobilitazione dentro gli Stati europei e, se possibile, negli Stati Uniti, per chiedere la fine della cooperazione politica, militare ed economica con Israele. Grazie a Francesca Albanese, oggi abbiamo i nomi e cognomi di tutte le imprese che fanno profitto col genocidio”. E proprio Francesca Albanese subentra chiamando le cose con il loro nome: genocidio o atto di supremazia — non una semplice “guerra” — parlando con la franchezza di chi conosce il conflitto e con lo sguardo lucido di chi analizza i fatti: “Dinanzi a questa brutalità non si reagisce con le contromisure previste dal diritto: fermare trasferimenti e acquisti di armi, sospendere gli accordi commerciali. È un obbligo degli Stati”. E ha definito Israele nei territori occupati “una dittatura militare che ha governato 5 milioni di persone attraverso ordini scritti da soldati e rivisti da corti militari composte da soldati”. Sulla sua situazione personale mantiene una compostezza e un’obiettività invidiabili da che da questo luglio 2025, Francesca Albanese è finita nella lista nera degli Stati Uniti. ‘Vorrei non essere la notizia. Credo che la cosa più importante sia continuare a parlare di Gaza. Ma le sanzioni significano non poter entrare negli Stati Uniti, e per chi ha legami personali o familiari lì, come mia figlia, nata negli Usa, anche rischiare pene pecuniarie o persino l’arresto fino a 20 anni di carcere. L’obiettivo è intimidire, isolare, congelare chi denuncia’.” E chiude con una constatazione che fotografa la tossicità del dibattito pubblico: “Non credo neanche che sia giusta la frase che ho detto prima, e cioè che quello a Gaza sia il primo genocidio trasmesso in televisione. Le immagini passano, ma vengono accompagnate da una narrazione totalmente falsata. È questa tossicità del dibattito che non permette di capire cosa sta succedendo”. 📌Cosa ne penso ? Questo è il nostro tempo: la spettacolarizzazione di ogni delitto o decesso e il disprezzo per un’informazione che rispetti i fatti hanno trasformato il dibattito in un’arena che uccide le ragioni. A chilometri da qui muoiono persone; nel cosiddetto “Occidente evoluto” muoiono valori e ideali. Stiamo scavando un fondo cui è difficile credere che non ci siamo già inabissati. 😔 La testimonianza di due “outsider” come Basile e Albanese è, in questo contesto, una boccata d’ossigeno a pochi metri dal baratro. È la lezione semplice e urgente del “parlare chiaro”: senza urlare, con rigore e sotto il frastuono di una cacofonia che noi stessi alimentiamo online. Serve un passo indietro rispetto agli interessi e un passo avanti verso verità e responsabilità. Serve un’informazione che sia veritiera, rigorosa e capace di restituire dignità alle vittime e senso alle azioni politiche. Siamo tutti, in una misura o nell’altra, parte del problema. Se vogliamo davvero costruire una nuova umanità, il primo gesto è scegliere di essere meritevoli di quella fiducia reciproca che oggi manca. Lo ripeto: al momento non lo siamo — ma possiamo decidere di cambiare. #Basile #Albanese #Informazione #Verità #Gaza #DirittiUmani #Pace #Responsabilità #StopProfittoSullaGuerra
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  • Germania, ravioli in scatola come provviste di guerra
    Il governo tedesco si preoccupa di cosa far mangiare al popolo in caso di emergenze come un conflitto aperto con la Russia...
    https://www.imolaoggi.it/2025/09/09/germania-ravioli-in-scatola-provviste-di-guerra/
    Germania, ravioli in scatola come provviste di guerra Il governo tedesco si preoccupa di cosa far mangiare al popolo in caso di emergenze come un conflitto aperto con la Russia... https://www.imolaoggi.it/2025/09/09/germania-ravioli-in-scatola-provviste-di-guerra/
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    Germania, ravioli in scatola come provviste di guerra
    Il governo tedesco si preoccupa di cosa far mangiare al popolo in caso di emergenze come un conflitto aperto con la Russia
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    LA VERITÀ SUI DRONI RUSSI! Secondo i comandi dell' aeronautica di Kiev ( dalla rivista RID del 10 settembre) la Russia aveva lanciato 415 droni e una quarantina di missili, una quindicina di quei droni, del tipo " esca " ossia privi di testata, hanno sorvolato, violandolo, lo spazio aereo polacco. Per un errore tecnico? Per testare il dispositivo di difesa aerea polacco? Per saggiare le reazioni dei comandi polacchi, NATO e dell' UE ? Quei droni provenivano dalle ff aa ucraine sotto mentite spoglie al fine di esacerbare ulteriormente i toni bellicisti dell' UE o addirittura per orientare le opinioni pubbliche europee verso chi fomenta il conflitto russo ucraino? Secondo la redazione di Analisi Difesa se venisse confermato, escludendo qualsivoglia dubbio, che quei droni appartengono alle ff aa russe ( sempreché, io penso, non ne fossero in possesso le ff aa ucraine ed usate dalle stesse per attribuire la responsabilità dell' azione ai russi) si tratterebbe del primo intervento a fuoco di mezzi militari di una nazione NATO, la Polonia, contro quelli della Russia. Occorrerebbe, credo, non trascurare che in Polonia ha sede, in località Rzeszow, un aeroporto dotato di una adeguata struttura presso la quale vengono immagazzinati gli aiuti militari provenienti dall' Europa e dagli USA destinati alle ff aa ucraine. Orbene, dacché le ff. aa. resistono all' offensiva russa anche grazie, se non soprattutto, a quegli stessi rifornimenti militari che le giungono dalla città di Rzeszow, perché i governi occidentali debbono stupirsi, rabbuiarsi, gridare allo scandolo se la Russia, ammesso e non concesso fino a prova contraria, davvero ha violato lo spazio aereo polacco con l' intenzione, perché no, di attaccare chi sostiene le ff aa ucraine? L' Europa e gli USA non stanno, nonostante le loro apparenti dichiarazioni volte a ristabilire la loro pace giusta e duratura, da tempo supportando le forze ucraine ? Se sì, allora sono anch' esse in guerra contro la Russia, la quale perché mai non dovrebbe ritenere legittimo colpire un Paese come la Polonia, sul cui territorio ha sede un " generoso" magazzino di armi le quali poi vengono destinate all' Ucraina?
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    Addio a Charlie Kirk, simbolo del conservatorismo militante. Colpisce ancora l’odio progressista (e, stando ai fatti, “progressivo”) dei jihadisti woke della composita e (a tratti) liberal-democratica società statunitense. Questa volta non si tratta di minacce, censura o procedimenti disciplinari inferti a qualche professore universitario (come Jordan B. Peterson) o ad altri presunti “neofascisti” conservatori, bensì di un colpo fatale che ha spezzato la vita al tanto amato quanto odiato trentunenne Charlie Kirk. Una morte improvvisa, avvenuta il 10 settembre, causata da un proiettile sparato conprecisione al collo di Kirk mentre l’audace conservatore trumpiano stava tenendo uno dei suoi consueti dibattiti aperti al campus della Utah Valley University. Devoto cristiano evangelico (vicino alla conversione cattolica), marito e padre amorevole, da sempre impegnato nella difesa dei valori cristiani e della libertà di parola, Charlie Kirk ha affrontato con coraggio ed enorme dedizione folle di collegiali woke schierati a favore di aborto, immigrazionismo clandestino e ideologia gender. Era noto per la sua appartenenza al movimento MAGA e per l’instancabile attivismo nella sua onlus Turning Point USA (rete studentesca co-fondata con Bill Montgomery alla tenera età di 18 anni e oggi diffusa in migliaia di campus, capace di ispirare milioni di giovani a pensare con la propria testa). La presenza sulle reti sociali e il successo del suo podcast (“The Charlie Kirk Show”), oltre a numerose apparizioni pubbliche e provocatorie nei campus universitari, lo avevano reso inarrestabile e alquanto scomodo alla comunità progressista. Rimarranno nella storia i suoi arguti dibattiti nei college (da lui considerati campi di indottrinamento al pensiero di sinistra ed ostacolo ad una sana ed efficiente istruzione) dove, invitando anche i woke più estremi e ostili al confronto libero e diretto, rispondeva con maestria e schiettezza alle obiezioni e provocazioni più assurde lasciando (quasi) sempre spiazzati i suoi più inferociti interlocutori. I temi più dibattuti sono stati: l’aborto (fermamente condannato da un dichiarato “provita” come Kirk), l’apertura dei confini nazionali e il giustificazionismo dell’immigrazione clandestina (tanto cara e difesa dai paladini woke), la libertà di parola e di religione (argomento scottante per i giovani progressisti, sempre molto inclusivi con i musulmani e le loro pretese, ma severi censori del cristianesimo), le folli politiche di “inclusione” di transgender e altri soggetti non ascrivibili al “discriminatorio e bigotto” (ma pur sempre “naturale”) sistema binario in competizioni sportive, prigioni, bagni pubblici, spogliatoi ecc., i benefici della politica Trump sulla vita ed economia americana, il libero mercato, il governo limitato e la libertà (oltre che responsabilità) individuale. In relazione a questi ultimi temi Kirk, come altri noti conservatori, ha sempre criticato (fornendo dati incontestabili) i sistemi socialisti, comunisti e quelli improntati su forme di anarchia sociale (sostenuti da lobby neomarxiste come Black Lives Matter ed estremisti ecologisti legati a Greta Thunberg). Insomma, un boccone troppo amaro per il collegiale medio americano, intriso di contorte ideologie e di quel patologico vittimismo che contraddistingue larga parte della gioventù cresciuta sotto i governi Obama/Biden, il costante bombardamento di messaggi luciferini (provenienti da musica e film) e di una narrazione contraddittoria e falsata da personaggi politici e autorità scolastiche. Ultimo ma non meno importante, la sua critica ad Hamas e alle ondate di chiara discriminazione e violenza nei confronti di studenti ebrei da parte di pacifici rivoltosi woke “propal” armati di bandiere palestinesi e arcobaleno (non per tutti un chiaro ossimoro) ma incapaci di indicare su una cartina la striscia di Gaza o di comprendere le origini di questo doloroso conflitto. È innegabile che Charlie avesse un dono speciale: nessuno come lui sapeva toccare il cuore dei giovani attraverso la verità e l'esercizio della ragione. Usando il dialogo costruiva ponti, dove altri alimentavano divisioni, in grado di unire persone diverse nella sola autentica Verità che alberga in fondo all’animo di ciascun uomo. Sapeva ascoltare, incoraggiare i giovani a porsi domande su quanto veicolato dalla narrazione dominante. Invitava inoltre ragazzi e ragazze a non rinunciare a matrimonio e figli per una vita incentrata sulla sola carriera professionale. Charlie credeva fermamente che la verità si forgiasse nel dialogo e non nel silenzio imposto dalla paura. Come diceva lui stesso: “Quando le persone smettono di parlare, è allora che avviene la violenza. È allora che avvengono le guerre civili perché inizi a pensare che l'altra parte sia così malvagia, e perde la sua umanità”. Messaggi di sentito cordoglio sono arrivati dall’amico presidente Donald Trump, da Benjamin Netanyahu e dal fronte conservatore ma anche dalla nostra onlus Pro Vita e Famiglia che lo ha ricordato come un martire nella lotta a difesa della Famiglia e della Vita fin dal suo concepimento. Mentre sorge il timore di nuovi attentati a personalità conservatrici (quali Matt Walsh, Ben Shapiro, Michael Knowles e Douglas Murray) vicine a Kirk e impegnate in prima linea nelle stesse campagne, tutti noi ci uniamo in preghiera affinché non accadano più tali tragedie e ci siano sorveglianza e sistemi di sicurezza più incisivi in occasione di simili comizi. Un proiettile sventato (come accaduto al presidente Trump) può arrivare a destinazione in successive occasioni. Il brutale omicidio di Kirk è un triste e chiaro promemoria che la libertà non è mai scontata. Charlie mancherà a moltissime persone ma la sua eredità rimarrà nel cuore di chi lo ha amato e forse anche in quello di alcuni suoi detrattori ai quali è stata sempre data piena libertà di controbatterlo e accusarlo di bigottismo e fascismo. “Una famiglia forte, radicata nella fede, è la prima linea di difesa in un mondo in rovina” Charlie Kirk (1993-2025) RIP Irene V.
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    Ieri quindici aerei dell' aviazione militare israeliana hanno sorvolato il Qatar e sganciato complessivamente dieci bombe su due palazzine all' interno delle quali vi si trovavano dei capi di Hamas.. Stando alle notizie quei miliziani stavano discutendo della proposta per porre fine al conflitto in Palestina inviata loro dall' amministrazione Trump. Prima dell' attacco le autorità sioniste hanno avvisato sia l' amministrazione statunitense che il governo qatariota. In un tempo necessario e sufficiente affinché il Qatar e/o gli USA potessero impedire quanto poi è occorso ? Il Qatar ha elevato una protesta ( presumo molto stizzita ) per la violazione della propria sovranità e non ha disdegnato di prospettare addirittura una reazione ( invierà una lettera a Netanyahu racchiudente il proprio sdegno e livore a nome di tutta la comunità qatariota per l' oltraggio patito al primo ministro israeliano? ). La nostra presidente del Consiglio ha rivolto una " sincera vicinanza all' emiro del Qatar e alla nazione tutta " Un accorato pensiero ai familiari e al popolo palestinese no perché, come insegna la narrazione sionista, non lo meritano avendo partorito siffatti loschi figuri. Netanyahu: " la guerra a Gaza potrebbe ( il condizionale è d' obbligo...quando ad esprimersi è un sionista ossessivo compulsivo) finire immediatamente se la proposta di Trump venisse accolta. Noi l' abbiamo accettata ". D' accordo, ma se uccidete proprio coloro ai quali si è chiesto di discuterla e quindi di formulare una risposta, da chi vi attendete una decisione ? Nel contempo il comando dell' idf ha intimato alla popolazione di Gaza City di abbondare la città e dirigersi verso sud. Si abbattono i capi di Hamas, si sventrano ( tre giorni fa) altri due grattacieli a Gaza ( bisogna pure radere tutto per poi far sorgere sulle rovine una Gaza resort...!), si intralciano i soccorsi....e i soli a volere la pace sono solo e sempre i sionisti...da oltre settant'anni .
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  • CARI AMICI, CONTINUA IL SILENZIO ASSOLUTO DELLA POLITICA ITALIANA IN ORDINE A TUTTE LE QUESTIONI CHE AFFLIGGONO GLI ITALIANI. SI PARLA SOLO DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA ED IL GUITTO UCRAINO E DELLA PROPOSTA DI LEGGE CHE PUTIN AVREBBE FATTO PER RITIRO DELLA RUSSIA DALLA CONVENZIONE SULLA NON APPLICABILITA' DELLE TORTURE O TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI NEI CONFRONTI DEI CATTURATI.BUON INIZIO DI SETTIMANA A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, CONTINUA IL SILENZIO ASSOLUTO DELLA POLITICA ITALIANA IN ORDINE A TUTTE LE QUESTIONI CHE AFFLIGGONO GLI ITALIANI. SI PARLA SOLO DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA ED IL GUITTO UCRAINO E DELLA PROPOSTA DI LEGGE CHE PUTIN AVREBBE FATTO PER RITIRO DELLA RUSSIA DALLA CONVENZIONE SULLA NON APPLICABILITA' DELLE TORTURE O TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI NEI CONFRONTI DEI CATTURATI.BUON INIZIO DI SETTIMANA A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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    I soldatini di piombo Di Marco Travaglio Come passa il tempo. Tre anni e mezzo fa, dopo l’invasione russa, i Paesi Ue giuravano: mai soldati né armi, solo aiuti umanitari a Kiev e sanzioni a Mosca. Poi: solo armi leggere e difensive per aiutare l’Ucraina a resistere durante i negoziati di Istanbul. Poi: armi pesanti e offensive per aiutare l’Ucraina che ha abbandonato i negoziati a respingere i russi, ma senza attaccare la Russia. Poi: missili a lungo raggio per colpire in Russia, ma solo nelle regioni di confine. Poi: missili per attaccare in tutta la Russia. Poi: riarmo Ue da 800 miliardi e Nato al 5% del Pil e truppe “volenterose” a Kiev, ma solo dopo la pace contro nuove invasioni. Che è il miglior modo per sabotare la pace: se Putin fa la guerra per impedire che l’Ucraina entri nella Nato, ora che l’ha vinta non accetterà mai che la Nato entri in Ucraina. Tre giorni fa cade l’ultima foglia di fico: a Parigi 20 “volenterosi” su 38 approvano l’invio di truppe senza più precisare che lo faranno a guerra finita. Zelensky assicura che arriveranno “migliaia di soldati” per “garanzie di sicurezza subito”. Cioè a guerra in corso. Infatti Francia e Germania, all’insaputa dei Parlamenti, ampliano gli ospedali per curare migliaia di soldati feriti. Salvo poi stupirsi se Putin dice: “Se truppe della Nato comparissero in Ucraina, specialmente ora durante le operazioni militari, saranno obiettivi legittimi”. Mentre combatti, è difficile distinguere i soldati ucraini da quelli europei al loro fianco. Un’ovvietà che i nostri giornaloni, reduci dalle balle sull’attentato russo all’aereo di Ursula, spacciano per una “minaccia di Putin all’Europa”. E intanto piagnucolano perché purtroppo, dopo Parigi, quasi tutti i volenterosi marcano visita: “Solo Francia e Baltici preparano le truppe. Coalizione dei volenterosi in salita” (Rep). Ora, passi la Francia, che per fortuna non ha più un governo e presto neppure un presidente. Ma vogliamo parlare dei bellicosissimi Baltici? Estonia, Lettonia e Lituania hanno, in tre, gli stessi abitanti di San Pietroburgo. E vantano invincibili eserciti di 3.700, 1.500 e 10 mila uomini: la metà di quelli che la Russia recluta in un mese. Zero carri armati, navi da guerra, missili e aerei di difesa. Eppure menano le danze in Ue su Economia (il lettone Dombrovskis), Politica estera (l’estone Kallas) e Difesa (il lituano Kubilius). È con quest’armata fantasma che i Velleitari illudono Zelensky e provocano Putin, prontissimi a fare ciò che prima era un’esclusiva Usa: scatenare le guerre e perderle. Ps. Il presidente Mattarella dice che “l’Ue non ha mai scatenato un conflitto”: oltre alle due guerre mondiali della vecchia Europa, dev’essersi scordato i 79 giorni di bombardamenti sulla Serbia quando il vicepremier era un certo Mattarella. Un omonimo?
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    LA FOLLIA EUROPEA! CI VOGLIONO PORTARE alla SECONDA GUERRA MONDIALE! FERMIAMOLI! Putin: "Truppe Nato in Ucraina sarebbero un obiettivo legittimo". Zelensky: "Subito le garanzie di sicurezza, prima del cessate il fuoco" - Il Fatto Quotidiano Cremlino: "Non possiamo permettere le truppe Nato ai confini. I Paesi Ue intralciano la risoluzione del conflitto". Media: "Droni ucraini colpiscono impianti petroliferi russi". Putin: “Truppe Nato in Ucraina sarebbero un obiettivo legittimo” Il presidente russo, Vladimir Putin, parlando da Vladivostok ha detto che qualsiasi presenza di truppe occidentali in Ucraina diverrebbero bersagli per le forze russe. “Se delle truppe dovessero comparire lì (in Ucraina), soprattutto ora durante i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi“, ha dichiarato Putin, parlando all’Eastern Economic Forum (Eec) a Vladivostok, nell’estremo oriente russo. Il capo del Cremlino ha aggiunto che il dispiegamento di una forza occidentale “non favorirebbe una pace a lungo termine”. https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/09/05/putin-truppe-nato-ucraina-obiettivo-legittimo-cremlino-diretta-news/8116333/
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    Putin: "Truppe Nato in Ucraina sarebbero un obiettivo legittimo". Zelensky: "Subito le garanzie di sicurezza, prima del cessate il fuoco" - Il Fatto Quotidiano
    Cremlino: "Non possiamo permettere le truppe Nato ai confini. I Paesi Ue intralciano la risoluzione del conflitto". Media: "Droni ucraini colpiscono impianti petroliferi russi"
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