• MiC - la farsa continua”

    "Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso."
    Un detto antico, sì, ma talmente attuale da suonare come una sentenza scolpita sul marmo dell’inerzia politica.

    Perché poi non lamentiamoci se in Italia la Cultura resta ancora percepita come una roba da "intellettuali di sinistra con l’anello al naso" . E non serve nemmeno piangere dopo, quando si capisce che l’occasione era lì, pronta da cogliere. Ma non solo non si è colta — no — non ci si è nemmeno avvicinati.
    Il Ministero della Cultura (MiC) doveva rappresentare un punto di svolta per il governo Meloni. Un modo per dimostrare che anche il centrodestra può ragionare in termini artistici, simbolici, profondi, andando oltre lo slogan e la ruspa .
    E invece? Una maledizione istituzionale che pare scritta da Kafka e diretta da Nanni Moretti. Ma senza ironia.
    Ripercorriamo insieme le tappe di questo disastro annunciato. Così, giusto per lasciare ai posteri un pizzico di vergogna in più:

    Si parte con Gennaro Sangiuliano, ministro catapultato dalla cronaca politica a quella rosa. È bastata una liaison sentimentale per oscurare l’agenda culturale. Ché poi parlare di "agenda" è già generoso .

    Poi arriva Alessandro Giuli che riesce nel difficile compito di fare addirittura peggio. Inerzia totale, interventi sempre in ritardo, e il tocco finale: diserta la finale del Premio Strega, lasciando di stucco tutto il mondo culturale. Quando gli viene chiesto conto, se la cava con una battutina:

    “Non mi hanno fatto avere nemmeno i libri finalisti”
    (No tranquillo Ministro, nessuno dubitava del fatto che li avrebbe letti…)

    Ciliegina sulla torta: le dimissioni di Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, dopo il caso Kaufmann.
    Ricapitolando: il regista americano Kaufmann, sospettato del duplice omicidio a Villa Pamphilj, avrebbe ricevuto ben 863.000 € in tax credit per un film mai uscito: “Stelle della Notte”, che brilla solo negli archivi ministeriali .
    La procura vuole vederci chiaro: fondi solo deliberati o anche già versati? Si parla già di un nuovo filone d’indagine. E come minimo, l’odore di truffa allo Stato è forte come l’umidità nei palazzi romani.

    E sorvoliamo, per carità di patria, sulla gestione ordinaria del ministero: assenza totale di visione, dialogo con gli operatori ridotto ai minimi sindacali, Cinecittà abbandonata a sé stessa, simbolo di una cultura che da "fabbrica dei sogni" è diventata deposito della polvere e del disinteresse .
    Ma attenzione. Non è una lamentela sterile. E non ce la prendiamo nemmeno troppo con il popolo italiano, che ormai della Cultura si cura poco — o nulla.

    No, qui si parla prima di tutto di una classe politica che non ci crede, che non investe, che non immagina, che non costruisce alternative né simbologie collettive.
    E allora, di chi è la colpa adesso?
    Già nel 2022, all’alba delle Politiche, avevo evidenziato due fronti fondamentali per il Paese:
    la transizione ecologica
    e la transizione culturale
    Due occasioni storiche per alzare il livello, per pensare in chiave umanistica. E invece…
    Il centrodestra è rimasto fedele alla sua indole: pratico, grezzo, ruspante. Il centrosinistra, dal canto suo, non ha fatto di meglio: chiuso nel suo eterno girotondo autoreferenziale, perso dietro priorità che scaldano solo le proprie cerchie interne.

    E allora che facciamo? Ci arrendiamo?
    No. Perché prima o poi, arriverà una forza politica che crede davvero nello spirito umanistico come fondamento del vivere civile. Una forza che non teme la parola "Cultura" perché non produce consenso facile.
    Una forza che capisce che la Cultura è infrastruttura, che genera visione, coesione, valore.
    Sarà domani? Forse.

    Ma per oggi, possiamo solo dire, con l’amaro in bocca:
    "Molto bene… avanti così, mi raccomando."

    #MinisteroDellaCultura #CulturaItaliana #FallimentiIstituzionali #PremioStrega2025 #Cinecittà #TaxCreditGate #PoliticaItaliana #Sangiuliano #Giuli #Borrelli #CrisiCulturale #TransizioneCulturale #IdealiUmanistici #VisionePolitica #Italia2025
    🎭 MiC - la farsa continua” 🎬🤡 "Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso." Un detto antico, sì, ma talmente attuale da suonare come una sentenza scolpita sul marmo dell’inerzia politica. Perché poi non lamentiamoci se in Italia la Cultura resta ancora percepita come una roba da "intellettuali di sinistra con l’anello al naso" 🎨✊. E non serve nemmeno piangere dopo, quando si capisce che l’occasione era lì, pronta da cogliere. Ma non solo non si è colta — no — non ci si è nemmeno avvicinati. Il Ministero della Cultura (MiC) doveva rappresentare un punto di svolta per il governo Meloni. Un modo per dimostrare che anche il centrodestra può ragionare in termini artistici, simbolici, profondi, andando oltre lo slogan e la ruspa 🏗️📢. E invece? Una maledizione istituzionale che pare scritta da Kafka e diretta da Nanni Moretti. Ma senza ironia. 📉 Ripercorriamo insieme le tappe di questo disastro annunciato. Così, giusto per lasciare ai posteri un pizzico di vergogna in più: Si parte con Gennaro Sangiuliano, ministro catapultato dalla cronaca politica a quella rosa. È bastata una liaison sentimentale per oscurare l’agenda culturale. Ché poi parlare di "agenda" è già generoso 📕💔. Poi arriva Alessandro Giuli che riesce nel difficile compito di fare addirittura peggio. Inerzia totale, interventi sempre in ritardo, e il tocco finale: diserta la finale del Premio Strega, lasciando di stucco tutto il mondo culturale. Quando gli viene chiesto conto, se la cava con una battutina: “Non mi hanno fatto avere nemmeno i libri finalisti” 📚😅 (No tranquillo Ministro, nessuno dubitava del fatto che li avrebbe letti…) Ciliegina sulla torta: le dimissioni di Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, dopo il caso Kaufmann. Ricapitolando: il regista americano Kaufmann, sospettato del duplice omicidio a Villa Pamphilj, avrebbe ricevuto ben 863.000 € in tax credit per un film mai uscito: “Stelle della Notte”, che brilla solo negli archivi ministeriali 🕵️‍♂️🎞️. La procura vuole vederci chiaro: fondi solo deliberati o anche già versati? Si parla già di un nuovo filone d’indagine. E come minimo, l’odore di truffa allo Stato è forte come l’umidità nei palazzi romani. E sorvoliamo, per carità di patria, sulla gestione ordinaria del ministero: assenza totale di visione, dialogo con gli operatori ridotto ai minimi sindacali, Cinecittà abbandonata a sé stessa, simbolo di una cultura che da "fabbrica dei sogni" è diventata deposito della polvere e del disinteresse 🕳️🎬. Ma attenzione. Non è una lamentela sterile. E non ce la prendiamo nemmeno troppo con il popolo italiano, che ormai della Cultura si cura poco — o nulla. 👉No, qui si parla prima di tutto di una classe politica che non ci crede, che non investe, che non immagina, che non costruisce alternative né simbologie collettive. E allora, di chi è la colpa adesso? Già nel 2022, all’alba delle Politiche, avevo evidenziato due fronti fondamentali per il Paese: la transizione ecologica 🌱 e la transizione culturale 📖 Due occasioni storiche per alzare il livello, per pensare in chiave umanistica. E invece… Il centrodestra è rimasto fedele alla sua indole: pratico, grezzo, ruspante. Il centrosinistra, dal canto suo, non ha fatto di meglio: chiuso nel suo eterno girotondo autoreferenziale, perso dietro priorità che scaldano solo le proprie cerchie interne. 🎯 E allora che facciamo? Ci arrendiamo? No. Perché prima o poi, arriverà una forza politica che crede davvero nello spirito umanistico come fondamento del vivere civile. Una forza che non teme la parola "Cultura" perché non produce consenso facile. Una forza che capisce che la Cultura è infrastruttura, che genera visione, coesione, valore. Sarà domani? Forse. Ma per oggi, possiamo solo dire, con l’amaro in bocca: "Molto bene… avanti così, mi raccomando." 🙃🇮🇹 #MinisteroDellaCultura #CulturaItaliana #FallimentiIstituzionali #PremioStrega2025 #Cinecittà #TaxCreditGate #PoliticaItaliana #Sangiuliano #Giuli #Borrelli #CrisiCulturale #TransizioneCulturale #IdealiUmanistici #VisionePolitica #Italia2025
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  • «Come una molotov lanciata sul mercato dell'AI»: il colosso cinese Baidu rende open source il suo modello Ernie
    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è...
    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"»

    Il gigante tecnologico cinese Baidu ha dichiarato di voler rendere open source il suo modello di linguaggio di intelligenza artificiale generativa Ernie a partire da oggi, lunedì 30 giugno. La scelta rappresenta un notevole cambiamento per Baidu, storicamente protezionista nei confronti della sua tecnologia. Un modello open source significa infatti che il codice sorgente è disponibile al pubblico e può essere modificato e distribuito in formati diversi. Un portavoce di Baidu ha sottolineato che l'implementazione open source sarà graduale.

    Il chatbot Ernie era stato lanciato sul mercato cinese il 31 agosto 2023, con un pubblico potenziale di un miliardo e mezzo di utenti (e senza la possibilità di accesso ad altri rivali occidentali), che ha contribuito ad allenare la nuova intelligenza artificiale generativa.

    Che cosa significa per il mercato
    Sarà uno choc per il mercato come fu DeepSeek, anch'essa open source cinese e gratuita? Gli esperti di IA sono divisi sull'impatto di questa decisione: alcuni dubitano che sarà un «momento DeepSeek» per il mercato statunitense, mentre altri ritengono che potrebbe consolidare la posizione della Cina come leader dell'IA.
    Sean Ren, professore associato di informatica presso la University of Southern California, intervistato da CNBC, ha sottolineato come tutto ciò non sia solo una questione cinese, visto che «ogni volta che un laboratorio importante rende open-source un modello potente, l'asticella si alza per l'intero settore».

    Una minaccia per il modelli americani
    La decisione di Baidu è vista come una potenziale minaccia per fornitori di modelli «chiusi» come OpenAI e Anthropic perché viene messa sotto pressione la loro strategia di prezzi.
    Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot, ha dichiarato che «Baidu ha appena lanciato una molotov nel mondo dell'AI», prevedendo che Baidu offrirà qualcosa di altrettanto potente, ma «praticamente gratis». «OpenAI, Anthropic, DeepSeek, tutti coloro che pensavano di vendere champagne di prima qualità stanno per rendersi conto che Baidu sta per regalare qualcosa di altrettanto potente. Questa non è una competizione, ma una dichiarazione di guerra dei prezzi» ha aggiunto Strasmore. Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: «Smettetela di pagare cifre esorbitanti». Il ceo di Baidu, Robin Li, ha chiarito che l'obiettivo dell'open source è consentire agli sviluppatori di creare le migliori applicazioni senza preoccuparsi di capacità, costi o strumenti.

    Il movimento open source
    Baidu aveva già annunciato a marzo che il suo modello Ernie X1, focalizzato sul ragionamento e sulla soluzione di problemi complessi, offre prestazioni paragonabili a DeepSeek R1, ma a metà prezzo. Non c’è dubbio che il movimento open source nell’intelligenza artificiale rappresenti una minaccia per i modelli di business dei principali attori del settore. Lo stesso ceo di OpenAI, Sam Altman ha riconosciuto che il movimento open source rappresenta una minaccia ai modelli di business consolidati spiegando che OpenAI ha in programma di rilasciare un modello di open source quest'estate.

    DeepSeek, Manus e non solo: come funzionano e quali sono le intelligenze artificiali generative in arrivo dalla Cina

    Le criticità
    La mossa di Baidu costringerà gli investitori a riconsiderare le dinamiche dei costi di accesso ai modelli di IA. Tuttavia non mancano le preoccupazioni riguardo a sicurezza, trasparenza dei dati e fiducia del mercato. Sean Ren ha infatti sottolineato che, sebbene un'open source trasmetta un senso di trasparenza, il fatto che i codici siano pubblici non significa che si conosca esattamente su quali dati il modello sia stato addestrato, se chi ha fornito i dati abbia fornito il consenso o sia stato compensato. Infine un aspetto preoccupante - ha sottolineato Strasmore - è che non sappiamo se i sistemi siano collegati all'API (Application Programming Interface) Badiu, e cioé un insieme di protocolli che consentono a diverse applicazioni sofware di comunicare tra loro e scambiarsi funzionalità: «Questo equivarrebbe a dare alla Cina accesso a tutte le appa su tutti i telefoni e certamente sarebbe inquietante».
    https://www.corriere.it/tecnologia/25_giugno_30/come-una-molotov-lanciata-sul-mercato-dell-ai-il-colosso-cinese-baidu-rende-open-source-il-suo-modello-ernie-aee1753d-ec98-4184-9587-1ffe3b885xlk_amp.shtml
    «Come una molotov lanciata sul mercato dell'AI»: il colosso cinese Baidu rende open source il suo modello Ernie La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è... La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"» Il gigante tecnologico cinese Baidu ha dichiarato di voler rendere open source il suo modello di linguaggio di intelligenza artificiale generativa Ernie a partire da oggi, lunedì 30 giugno. La scelta rappresenta un notevole cambiamento per Baidu, storicamente protezionista nei confronti della sua tecnologia. Un modello open source significa infatti che il codice sorgente è disponibile al pubblico e può essere modificato e distribuito in formati diversi. Un portavoce di Baidu ha sottolineato che l'implementazione open source sarà graduale. Il chatbot Ernie era stato lanciato sul mercato cinese il 31 agosto 2023, con un pubblico potenziale di un miliardo e mezzo di utenti (e senza la possibilità di accesso ad altri rivali occidentali), che ha contribuito ad allenare la nuova intelligenza artificiale generativa. Che cosa significa per il mercato Sarà uno choc per il mercato come fu DeepSeek, anch'essa open source cinese e gratuita? Gli esperti di IA sono divisi sull'impatto di questa decisione: alcuni dubitano che sarà un «momento DeepSeek» per il mercato statunitense, mentre altri ritengono che potrebbe consolidare la posizione della Cina come leader dell'IA. Sean Ren, professore associato di informatica presso la University of Southern California, intervistato da CNBC, ha sottolineato come tutto ciò non sia solo una questione cinese, visto che «ogni volta che un laboratorio importante rende open-source un modello potente, l'asticella si alza per l'intero settore». Una minaccia per il modelli americani La decisione di Baidu è vista come una potenziale minaccia per fornitori di modelli «chiusi» come OpenAI e Anthropic perché viene messa sotto pressione la loro strategia di prezzi. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot, ha dichiarato che «Baidu ha appena lanciato una molotov nel mondo dell'AI», prevedendo che Baidu offrirà qualcosa di altrettanto potente, ma «praticamente gratis». «OpenAI, Anthropic, DeepSeek, tutti coloro che pensavano di vendere champagne di prima qualità stanno per rendersi conto che Baidu sta per regalare qualcosa di altrettanto potente. Questa non è una competizione, ma una dichiarazione di guerra dei prezzi» ha aggiunto Strasmore. Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: «Smettetela di pagare cifre esorbitanti». Il ceo di Baidu, Robin Li, ha chiarito che l'obiettivo dell'open source è consentire agli sviluppatori di creare le migliori applicazioni senza preoccuparsi di capacità, costi o strumenti. Il movimento open source Baidu aveva già annunciato a marzo che il suo modello Ernie X1, focalizzato sul ragionamento e sulla soluzione di problemi complessi, offre prestazioni paragonabili a DeepSeek R1, ma a metà prezzo. Non c’è dubbio che il movimento open source nell’intelligenza artificiale rappresenti una minaccia per i modelli di business dei principali attori del settore. Lo stesso ceo di OpenAI, Sam Altman ha riconosciuto che il movimento open source rappresenta una minaccia ai modelli di business consolidati spiegando che OpenAI ha in programma di rilasciare un modello di open source quest'estate. DeepSeek, Manus e non solo: come funzionano e quali sono le intelligenze artificiali generative in arrivo dalla Cina Le criticità La mossa di Baidu costringerà gli investitori a riconsiderare le dinamiche dei costi di accesso ai modelli di IA. Tuttavia non mancano le preoccupazioni riguardo a sicurezza, trasparenza dei dati e fiducia del mercato. Sean Ren ha infatti sottolineato che, sebbene un'open source trasmetta un senso di trasparenza, il fatto che i codici siano pubblici non significa che si conosca esattamente su quali dati il modello sia stato addestrato, se chi ha fornito i dati abbia fornito il consenso o sia stato compensato. Infine un aspetto preoccupante - ha sottolineato Strasmore - è che non sappiamo se i sistemi siano collegati all'API (Application Programming Interface) Badiu, e cioé un insieme di protocolli che consentono a diverse applicazioni sofware di comunicare tra loro e scambiarsi funzionalità: «Questo equivarrebbe a dare alla Cina accesso a tutte le appa su tutti i telefoni e certamente sarebbe inquietante». https://www.corriere.it/tecnologia/25_giugno_30/come-una-molotov-lanciata-sul-mercato-dell-ai-il-colosso-cinese-baidu-rende-open-source-il-suo-modello-ernie-aee1753d-ec98-4184-9587-1ffe3b885xlk_amp.shtml
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    «Come una molotov lanciata sul mercato dell'AI»: il colosso cinese Baidu rende open source il suo modello Ernie
    La scelta del gigante tecnologico cinese è una minaccia per OpenAI, Anthropic e le altre aziende occidentali, che dovranno giustificare i costi di abbonamento. Alec Strasmore, fondatore di Epic Loot: «Il messaggio per le varie startup del mondo è chiaro: "Smettetela di pagare cifre esorbitanti"»
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  • Roadside Assistance In Lawrenceville

    Looking for roadside assistance near you? Get fast emergency roadside services, tow trucks, car lockout help, and more in Atlanta, Lawrenceville and Stone Mountain.

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    Flat tire, dead battery, no gas, car lockout or tow needed— Get help fast with JIB Roadside Assistance. We are the Uber of roadside service. Our providers are local and waiting to service you in 45 minutes or less. No surprises, just service you can count on. JIB Roadside Assistance and Mobility Services is an American multinational network of driver technicians. Customer demand for personal assistance and concierge services is growing.” The average response time from automotive Original Equipment Manufacturers and insurance providers emergency roadside assistance programs is 48 minutes compared to 36 minutes among other independent commercial providers. Our industry leading platform seamlessly connects immobilized drivers with a network of local roadside technicians delivering fast and efficient on-demand service within a 5 – 10 mile proximity! JIB is an efficient and cost-effective service option for consumers and creates more business opportunities for roadside technician drivers to earn on their schedule as independent contractors. We bring critical services, people and their cities closer.

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  • Mentre i telegiornali italiani mandavano in onda servizi su gossip e meteo, qualcosa di ben più grave veniva deciso lontano dai riflettori. I leader della NATO, con in testa il presidente americano Donald Trump, siglavano un accordo destinato a cambiare per sempre la vita di ogni cittadino europeo. Si tratta dell’impegno a portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035; una cifra enorme che trasformerà inevitabilmente il bilancio pubblico, costringendo a tagli su welfare, sanità, scuola e servizi essenziali. Mentre la retorica ufficiale parla di “sicurezza” e “difesa”, la realtà è che questo patto rappresenta un giuramento di obbedienza al Nuovo Ordine Mondiale, un vincolo che obbliga l’Italia a investire miliardi nelle guerre del futuro.
    Nel summit, il Presidente Trump ha rivestito un ruolo chiave. Non più solo voce fuori dal coro, ma il volto autorevole che ha imposto il diktat agli alleati europei. Con minacce di dazi e pressioni serrate, ha costretto paesi come la Spagna a cedere, segnando il tono duro di un’alleanza sempre più militarizzata e meno democratica. La sua immagine da salvatore populista è servita a mascherare la realtà: Trump ha legittimato e accelerato la trasformazione della NATO in un apparato di potere globale, a cui l’Italia ha consegnato mani e piedi.
    Dal 2026, gli effetti di questo accordo si faranno sentire pesantemente nelle tasche e nella vita quotidiana di ogni italiano. Le tasse aumenteranno, mentre i servizi essenziali diminuiranno. Il sistema scolastico sarà sottoposto a una militarizzazione silenziosa: programmi di “resilienza” e “educazione digitale” che celano un controllo sempre più capillare sulle giovani generazioni.
    Le famiglie saranno al centro di un attacco che mira a spezzare l’unità e a instaurare una sorveglianza capillare, dal controllo sanitario obbligatorio a bonus sociali condizionati all’obbedienza digitale.
    La guerra del futuro non esploderà con armi convenzionali, ma con pandemie simulate, blackout mirati, cyberattacchi pilotati e campagne di disinformazione. Ogni emergenza servirà a giustificare misure di controllo più stringenti: dalla censura preventiva alla profilazione digitale.
    Nel 2035, questa guerra simulata diventerà realtà consolidata: un sistema di sorveglianza totale, una digitalizzazione integrale della vita, con il cittadino ridotto a pedina di un gioco globale che non perdona. E i media tacciono o minimizzano.
    Il messaggio ufficiale resta rassicurante: tutto è per il bene comune, per la pace, per la sicurezza. Ma dietro le quinte, la NATO si trasforma in un ordine autoritario mascherato da alleanza difensiva, perché l’Italia ha firmato un patto che la lega a un futuro di guerre, controlli e sacrifici. Lo ha fatto senza consultare i cittadini, senza un dibattito reale, senza trasparenza.
    Chi capisce oggi questo ha una responsabilità enorme: svegliarsi, informarsi, raccontare la verità. Perché domani potrebbe essere troppo tardi.

    Mauro Bertamè
    Mentre i telegiornali italiani mandavano in onda servizi su gossip e meteo, qualcosa di ben più grave veniva deciso lontano dai riflettori. I leader della NATO, con in testa il presidente americano Donald Trump, siglavano un accordo destinato a cambiare per sempre la vita di ogni cittadino europeo. Si tratta dell’impegno a portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035; una cifra enorme che trasformerà inevitabilmente il bilancio pubblico, costringendo a tagli su welfare, sanità, scuola e servizi essenziali. Mentre la retorica ufficiale parla di “sicurezza” e “difesa”, la realtà è che questo patto rappresenta un giuramento di obbedienza al Nuovo Ordine Mondiale, un vincolo che obbliga l’Italia a investire miliardi nelle guerre del futuro. Nel summit, il Presidente Trump ha rivestito un ruolo chiave. Non più solo voce fuori dal coro, ma il volto autorevole che ha imposto il diktat agli alleati europei. Con minacce di dazi e pressioni serrate, ha costretto paesi come la Spagna a cedere, segnando il tono duro di un’alleanza sempre più militarizzata e meno democratica. La sua immagine da salvatore populista è servita a mascherare la realtà: Trump ha legittimato e accelerato la trasformazione della NATO in un apparato di potere globale, a cui l’Italia ha consegnato mani e piedi. Dal 2026, gli effetti di questo accordo si faranno sentire pesantemente nelle tasche e nella vita quotidiana di ogni italiano. Le tasse aumenteranno, mentre i servizi essenziali diminuiranno. Il sistema scolastico sarà sottoposto a una militarizzazione silenziosa: programmi di “resilienza” e “educazione digitale” che celano un controllo sempre più capillare sulle giovani generazioni. Le famiglie saranno al centro di un attacco che mira a spezzare l’unità e a instaurare una sorveglianza capillare, dal controllo sanitario obbligatorio a bonus sociali condizionati all’obbedienza digitale. La guerra del futuro non esploderà con armi convenzionali, ma con pandemie simulate, blackout mirati, cyberattacchi pilotati e campagne di disinformazione. Ogni emergenza servirà a giustificare misure di controllo più stringenti: dalla censura preventiva alla profilazione digitale. Nel 2035, questa guerra simulata diventerà realtà consolidata: un sistema di sorveglianza totale, una digitalizzazione integrale della vita, con il cittadino ridotto a pedina di un gioco globale che non perdona. E i media tacciono o minimizzano. Il messaggio ufficiale resta rassicurante: tutto è per il bene comune, per la pace, per la sicurezza. Ma dietro le quinte, la NATO si trasforma in un ordine autoritario mascherato da alleanza difensiva, perché l’Italia ha firmato un patto che la lega a un futuro di guerre, controlli e sacrifici. Lo ha fatto senza consultare i cittadini, senza un dibattito reale, senza trasparenza. Chi capisce oggi questo ha una responsabilità enorme: svegliarsi, informarsi, raccontare la verità. Perché domani potrebbe essere troppo tardi. Mauro Bertamè
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  • CARI AMICI, TRUMP HA DICHIARATO CHE IL RAID AMERICANO SUL SITO IRANIANO DI FORDOW, COME ACCADDE AD HIROSHIMA, HA CHIUSO LA GUERRA !!!!!MENO MALE E LA DICHIARAZIONE ARRIVA QUANDO LA MELONA HA DETTO CHE SE SI AMA LA PACE, BISOGNA PREPARARE LA GUERRA !!!!!POVERA IDIOTA !!!!! SI PREPARA AD IMPORRE AGLI ITALIANI, IL 5 % DEL PIL, PER LE SPESE DI DIFESA !!!!! VEDREMO CHE COSA NE SARA' DI QUESTO GOVERNO !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
    CARI AMICI, TRUMP HA DICHIARATO CHE IL RAID AMERICANO SUL SITO IRANIANO DI FORDOW, COME ACCADDE AD HIROSHIMA, HA CHIUSO LA GUERRA !!!!!MENO MALE E LA DICHIARAZIONE ARRIVA QUANDO LA MELONA HA DETTO CHE SE SI AMA LA PACE, BISOGNA PREPARARE LA GUERRA !!!!!POVERA IDIOTA !!!!! SI PREPARA AD IMPORRE AGLI ITALIANI, IL 5 % DEL PIL, PER LE SPESE DI DIFESA !!!!! VEDREMO CHE COSA NE SARA' DI QUESTO GOVERNO !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
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  • Cell Therapy Market Adoption in Hospital and Outpatient Settings

    The Global Cell Therapy Market size is expected to be worth around US$ 30.6 Billion by 2034, from US$ 6.4 Billion in 2024, growing at a CAGR of 16.7% during the forecast period from 2025 to 2034. North America held a dominant market position, capturing more than a 53.1% share and holds US$ 3.3 Billion market value for the year.

    Click here for more information: https://market.us/report/cell-therapy-market/
    Cell Therapy Market Adoption in Hospital and Outpatient Settings The Global Cell Therapy Market size is expected to be worth around US$ 30.6 Billion by 2034, from US$ 6.4 Billion in 2024, growing at a CAGR of 16.7% during the forecast period from 2025 to 2034. North America held a dominant market position, capturing more than a 53.1% share and holds US$ 3.3 Billion market value for the year. Click here for more information: https://market.us/report/cell-therapy-market/
    MARKET.US
    Cell Therapy Market
    Cell Therapy Market Size is expected to be reach USD 30.6 Billion by 2033, from USD 6.4 Billion in 2023, at a CAGR of 16.7% (2025-2034).
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  • AMERICA HAS BEEN PLAYED BY NETANHAYU…

    From Tucker Carlson to Steve Bannon to Candace Owens and now to Meghan Kelly. Everybody is calling out Israeli Prime Minister, Benjamin Netanyahu.

    Meghan is late to the game but at least she is calling them out!!

    L'AMERICA È STATA GIOCATA DA NETANHAYU...

    Da Tucker Carlson a Steve Bannon, da Candace Owens a Meghan Kelly. Tutti stanno attaccando il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

    Meghan è arrivata in ritardo, ma almeno li sta attaccando!!

    https://x.com/hippyygoat/status/1937232329141026900?t=MfOOUBABixR8q9qrFocwrw&s=19
    AMERICA HAS BEEN PLAYED BY NETANHAYU… From Tucker Carlson to Steve Bannon to Candace Owens and now to Meghan Kelly. Everybody is calling out Israeli Prime Minister, Benjamin Netanyahu. Meghan is late to the game but at least she is calling them out!! L'AMERICA È STATA GIOCATA DA NETANHAYU... Da Tucker Carlson a Steve Bannon, da Candace Owens a Meghan Kelly. Tutti stanno attaccando il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meghan è arrivata in ritardo, ma almeno li sta attaccando!! https://x.com/hippyygoat/status/1937232329141026900?t=MfOOUBABixR8q9qrFocwrw&s=19
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  • da Truth #Trump :
    CONGRATULAZIONI MONDO, È TEMPO DI PACE!
    Vorrei ringraziare l'Emiro del Qatar per tutto ciò che ha fatto nella ricerca della pace per la regione. Per quanto riguarda l'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di riferire che, oltre a nessun americano ucciso o ferito, cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti. Grazie per l'attenzione su questo argomento!

    https://tg24.sky.it/mondo/2025/06/23/guerra-medio-oriente-iran-basi-usa-qatar-cosa-succede
    da Truth #Trump : CONGRATULAZIONI MONDO, È TEMPO DI PACE! Vorrei ringraziare l'Emiro del Qatar per tutto ciò che ha fatto nella ricerca della pace per la regione. Per quanto riguarda l'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di riferire che, oltre a nessun americano ucciso o ferito, cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti. Grazie per l'attenzione su questo argomento! https://tg24.sky.it/mondo/2025/06/23/guerra-medio-oriente-iran-basi-usa-qatar-cosa-succede
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    Guerra in Medio Oriente, Iran attacca base Usa in Qatar: cosa sappiamo
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  • CARI AMICI, SI E' APERTO UN ALTRO SCENARIO DI GUERRA, E CIOE' QUELLO VOLUTO DA TRUMP, TRA LO SGOMENTO DEL MONDO. PECCATO, IN QUANTO SI IMMAGINAVA CHETRUMP NON SAREBBE STATO UN GUERRAFONDAIO, COME BUSH, FIGLIO, CONSERVATORE O COME BARAK OBAMA DEMOCRATICO. !!!!. MA EVIDENTEMENTE , CI SI SBAGLIAVA. ORAMAI , IL DADO E' TRATTO E DOBBIAMO SOLO VEDERE LE TREMENDE CONSEGUENZE CHE CI SARANNO A SEGUITO DELL'ATTACCO FATTO ALLIRAN !!!! INUTILE DIRE CHE PURTROPPO L'ITALIA E' LO STATO DELLA UNIONE EUROPEA PEGGIO CONCIATO, IN QUANTO COLONIA DEGLI USA E SOTTOPOSTO ALLA SFERA ANGLO _ AMERICANA, IN ITALIA VI SONO 120 BASI DELLA NATO E FACILMENTE SI CAPISCE QUALI POSSANO ESSERE LE CONSEGUENZE DELLA DECISIONE DI TRUM, DI ATTACCARE L'IRAN, AFFIANCO AD ISRAELE. !!!!! BUONA GIORNATA A TUTTI. UN ABBRACCIO.
    CARI AMICI, SI E' APERTO UN ALTRO SCENARIO DI GUERRA, E CIOE' QUELLO VOLUTO DA TRUMP, TRA LO SGOMENTO DEL MONDO. PECCATO, IN QUANTO SI IMMAGINAVA CHETRUMP NON SAREBBE STATO UN GUERRAFONDAIO, COME BUSH, FIGLIO, CONSERVATORE O COME BARAK OBAMA DEMOCRATICO. !!!!. MA EVIDENTEMENTE , CI SI SBAGLIAVA. ORAMAI , IL DADO E' TRATTO E DOBBIAMO SOLO VEDERE LE TREMENDE CONSEGUENZE CHE CI SARANNO A SEGUITO DELL'ATTACCO FATTO ALLIRAN !!!! INUTILE DIRE CHE PURTROPPO L'ITALIA E' LO STATO DELLA UNIONE EUROPEA PEGGIO CONCIATO, IN QUANTO COLONIA DEGLI USA E SOTTOPOSTO ALLA SFERA ANGLO _ AMERICANA, IN ITALIA VI SONO 120 BASI DELLA NATO E FACILMENTE SI CAPISCE QUALI POSSANO ESSERE LE CONSEGUENZE DELLA DECISIONE DI TRUM, DI ATTACCARE L'IRAN, AFFIANCO AD ISRAELE. !!!!! BUONA GIORNATA A TUTTI. UN ABBRACCIO.
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  • Gli Usa hanno attaccato i siti nucleari dell'Iran. Crosetto: "Alzata allerta in basi italiane". Rubio: "Non abbiamo in programma altri raid" - Il Fatto Quotidiano
    L'attacco a sorpresa deciso da Trump, il rischio di imprevedibile escalation. La Repubblica islamica: "Ora ogni americano è un obiettivo legittimo"

    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/22/gli-stati-uniti-hanno-attaccato-liran-trump-colpiti-3-siti-nucleari-teheran-ora-comincia-la-guerra/8035324/
    Gli Usa hanno attaccato i siti nucleari dell'Iran. Crosetto: "Alzata allerta in basi italiane". Rubio: "Non abbiamo in programma altri raid" - Il Fatto Quotidiano L'attacco a sorpresa deciso da Trump, il rischio di imprevedibile escalation. La Repubblica islamica: "Ora ogni americano è un obiettivo legittimo" https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/22/gli-stati-uniti-hanno-attaccato-liran-trump-colpiti-3-siti-nucleari-teheran-ora-comincia-la-guerra/8035324/
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    Gli Usa hanno attaccato i siti nucleari dell'Iran. Crosetto: "Alzata allerta in basi italiane". Rubio: "Non abbiamo in programma altri raid" - Il Fatto Quotidiano
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