Resurrezione Culturale – Appello per un Nuovo Inizio
Uniamoci per scrivere insieme un nuovo programma culturale
Se continuo a insistere sulla Cultura, un motivo ci sarà. E no, non è solo un’ossessione personale che mi tiene sveglio la notte. Se cerco di spingerla fino al limite, quasi a forza, è perché ci manca. Come una vitamina essenziale che, se assente, manda in tilt il corpo.
E sfido chiunque a dimostrarmi il contrario: la Cultura, nei programmi elettorali degli ultimi dieci anni, non c’è. O comunque, non tra le priorità. Neanche nella top ten dei desideri più utopici.
È un errore gravissimo.
E non lo dico da intellettuale elitario o nostalgico, ma da cittadino che crede ancora nel valore trasversale, sociale e rigenerativo della Cultura.
In un’epoca di guerre, repressioni e comunicazioni distorte, ci stiamo dimenticando delle sue proprietà nutritive. Eppure la Cultura – nelle sue forme più vive come l’Arte, la Comunicazione, l’Espressione – è sempre stata quel ponte che collega le differenze, che aggrega dove la politica ha diviso.
Non è uno slogan.
È una visione concreta che parte da un presupposto: non si può fare politica senza un’anima umanistica.
Non servono lauree ad Harvard o trent’anni di carriera istituzionale per capirlo:
L’Italia ha smarrito lo spirito critico che l’ha resa grande.
Le nostre città hanno perso la capacità di immaginare e narrare il futuro.
Abbiamo dimenticato il potere educativo ed evolutivo di un teatro, di una mostra, di una narrazione collettiva.
Vogliamo ancora ignorare tutto questo?
Vogliamo continuare a nasconderci dietro l'alibi delle emergenze?
Sanità, lavoro, ambiente: temi cruciali. Ma nessuno di questi può essere affrontato davvero se non recuperiamo la nostra coscienza collettiva, la capacità di parlare, raccontare, sognare.
Serve visione. Serve umanità.
A Milano, ci attende una nuova tornata amministrativa.
E io non mi rassegno a vedere, ancora una volta, la Cultura relegata in fondo, tra le note a piè di pagina di qualche documento programmatico.
βοΈPer questo faccio un appello.
A cittadine e cittadini.
A chi lavora nella cultura e a chi ne è appassionato.
A giovani e a veterani.
A chi vuole mettersi in gioco, senza etichette, senza bandiere, con l’unico obiettivo di costruire insieme un programma culturale vero, forte, non decorativo.
Ho già messo nero su bianco alcune idee. Ma non voglio che restino le mie.
Voglio che siano il calcio d’inizio di un lavoro collettivo.
È tempo di rimettere in circolo questa vitamina essenziale.
È tempo di costruire ponti e connessioni umane, oltre le divisioni e le delusioni.
Io ci sono. E voi?
Contattatemi per partecipare a questo percorso.
Milano lo merita. Noi lo meritiamo.
#ResurrezioneCulturale #CulturaÈPolitica #Milano2026 #ProgrammaCulturale #AppelloAllaCultura #CostruirePonti #VisioneComune #RinascitaCivile #MilanoRiparte #PoliticaUmanistica
Uniamoci per scrivere insieme un nuovo programma culturale
Se continuo a insistere sulla Cultura, un motivo ci sarà. E no, non è solo un’ossessione personale che mi tiene sveglio la notte. Se cerco di spingerla fino al limite, quasi a forza, è perché ci manca. Come una vitamina essenziale che, se assente, manda in tilt il corpo.
E sfido chiunque a dimostrarmi il contrario: la Cultura, nei programmi elettorali degli ultimi dieci anni, non c’è. O comunque, non tra le priorità. Neanche nella top ten dei desideri più utopici.
È un errore gravissimo.
E non lo dico da intellettuale elitario o nostalgico, ma da cittadino che crede ancora nel valore trasversale, sociale e rigenerativo della Cultura.
In un’epoca di guerre, repressioni e comunicazioni distorte, ci stiamo dimenticando delle sue proprietà nutritive. Eppure la Cultura – nelle sue forme più vive come l’Arte, la Comunicazione, l’Espressione – è sempre stata quel ponte che collega le differenze, che aggrega dove la politica ha diviso.
Non è uno slogan.
È una visione concreta che parte da un presupposto: non si può fare politica senza un’anima umanistica.
Non servono lauree ad Harvard o trent’anni di carriera istituzionale per capirlo:
L’Italia ha smarrito lo spirito critico che l’ha resa grande.
Le nostre città hanno perso la capacità di immaginare e narrare il futuro.
Abbiamo dimenticato il potere educativo ed evolutivo di un teatro, di una mostra, di una narrazione collettiva.
Vogliamo ancora ignorare tutto questo?
Vogliamo continuare a nasconderci dietro l'alibi delle emergenze?
Sanità, lavoro, ambiente: temi cruciali. Ma nessuno di questi può essere affrontato davvero se non recuperiamo la nostra coscienza collettiva, la capacità di parlare, raccontare, sognare.
Serve visione. Serve umanità.
A Milano, ci attende una nuova tornata amministrativa.
E io non mi rassegno a vedere, ancora una volta, la Cultura relegata in fondo, tra le note a piè di pagina di qualche documento programmatico.
βοΈPer questo faccio un appello.
A cittadine e cittadini.
A chi lavora nella cultura e a chi ne è appassionato.
A giovani e a veterani.
A chi vuole mettersi in gioco, senza etichette, senza bandiere, con l’unico obiettivo di costruire insieme un programma culturale vero, forte, non decorativo.
Ho già messo nero su bianco alcune idee. Ma non voglio che restino le mie.
Voglio che siano il calcio d’inizio di un lavoro collettivo.
È tempo di rimettere in circolo questa vitamina essenziale.
È tempo di costruire ponti e connessioni umane, oltre le divisioni e le delusioni.
Io ci sono. E voi?
Contattatemi per partecipare a questo percorso.
Milano lo merita. Noi lo meritiamo.
#ResurrezioneCulturale #CulturaÈPolitica #Milano2026 #ProgrammaCulturale #AppelloAllaCultura #CostruirePonti #VisioneComune #RinascitaCivile #MilanoRiparte #PoliticaUmanistica
Resurrezione Culturale – Appello per un Nuovo Inizio βπ
Uniamoci per scrivere insieme un nuovo programma culturale
Se continuo a insistere sulla Cultura, un motivo ci sarà. E no, non è solo un’ossessione personale che mi tiene sveglio la notte. Se cerco di spingerla fino al limite, quasi a forza, è perché ci manca. Come una vitamina essenziale che, se assente, manda in tilt il corpo.
E sfido chiunque a dimostrarmi il contrario: la Cultura, nei programmi elettorali degli ultimi dieci anni, non c’è. O comunque, non tra le priorità. Neanche nella top ten dei desideri più utopici.
È un errore gravissimo.
E non lo dico da intellettuale elitario o nostalgico, ma da cittadino che crede ancora nel valore trasversale, sociale e rigenerativo della Cultura.
In un’epoca di guerre, repressioni e comunicazioni distorte, ci stiamo dimenticando delle sue proprietà nutritive. Eppure la Cultura – nelle sue forme più vive come l’Arte, la Comunicazione, l’Espressione – è sempre stata quel ponte che collega le differenze, che aggrega dove la politica ha diviso.
Non è uno slogan.
È una visione concreta che parte da un presupposto: non si può fare politica senza un’anima umanistica.
Non servono lauree ad Harvard o trent’anni di carriera istituzionale per capirlo:
L’Italia ha smarrito lo spirito critico che l’ha resa grande.
Le nostre città hanno perso la capacità di immaginare e narrare il futuro.
Abbiamo dimenticato il potere educativo ed evolutivo di un teatro, di una mostra, di una narrazione collettiva.
Vogliamo ancora ignorare tutto questo?
Vogliamo continuare a nasconderci dietro l'alibi delle emergenze?
Sanità, lavoro, ambiente: temi cruciali. Ma nessuno di questi può essere affrontato davvero se non recuperiamo la nostra coscienza collettiva, la capacità di parlare, raccontare, sognare.
Serve visione. Serve umanità.
A Milano, ci attende una nuova tornata amministrativa.
E io non mi rassegno a vedere, ancora una volta, la Cultura relegata in fondo, tra le note a piè di pagina di qualche documento programmatico.
πβοΈPer questo faccio un appello.
A cittadine e cittadini.
A chi lavora nella cultura e a chi ne è appassionato.
A giovani e a veterani.
A chi vuole mettersi in gioco, senza etichette, senza bandiere, con l’unico obiettivo di costruire insieme un programma culturale vero, forte, non decorativo.
Ho già messo nero su bianco alcune idee. Ma non voglio che restino le mie.
Voglio che siano il calcio d’inizio di un lavoro collettivo.
È tempo di rimettere in circolo questa vitamina essenziale.
πÈ tempo di costruire ponti e connessioni umane, oltre le divisioni e le delusioni.
Io ci sono. E voi?
Contattatemi per partecipare a questo percorso.
Milano lo merita. Noi lo meritiamo.
#ResurrezioneCulturale #CulturaÈPolitica #Milano2026 #ProgrammaCulturale #AppelloAllaCultura #CostruirePonti #VisioneComune #RinascitaCivile #MilanoRiparte #PoliticaUmanistica
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