• CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI

    È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin.

    Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti.

    Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome.

    Da allora si parla di rivedere tale normativa.

    Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale.
    Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti.
    La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza.
    Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze.

    Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie.
    Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico.

    In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico.

    In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora.

    Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi).

    Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore.
    Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche.

    I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico.

    A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale.
    Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte.

    Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico.
    Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax?

    Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto.

    #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi
    #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini

    Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin. Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti. Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome. Da allora si parla di rivedere tale normativa. Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale. Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti. La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza. Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze. Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie. Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico. In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico. In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora. Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi). Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore. Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche. I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico. A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale. Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte. Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico. Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax? Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto. #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
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  • ALTERNATIVA (Politica)

    Potrei passare ore a scrivere dei mille mali di #Milano. Farne l’ennesima lista della spesa. Ma a cosa serve, davvero?

    Elencare ciò che non funziona non sposta nulla, non muove coscienze, non cambia i rapporti di forza. È come ripetere che il governo fa schifo o indignarsi per l’ennesimo capo di Stato sanguinario: vero, sacrosanto, ma sterile se resta solo sfogo.
    L’ho già detto e lo ribadisco: Milano non è immune dal dolore, dalla frustrazione, dall’insoddisfazione. Ma questo non è il tempo dei pianti greci. È il tempo del fare. O, se vogliamo dirla fino in fondo, del ritrovare il coraggio.

    C’è una convinzione tossica che circola da troppo tempo: che non sia più possibile costruire un’alternativa duratura e credibile. È un errore grave. Finché siamo vivi abbiamo il dovere politico e morale di migliorarci e di cambiare la realtà quando non funziona. Sempre.

    Ci sono almeno tre mali che dobbiamo avere il coraggio di estirpare.

    Primo.
    I milanesi – come molti italiani – non hanno più voglia, o forza, o motivazioni per costruire un progetto nuovo che si prenda davvero cura della città. E allora succede questo: un percorso silenzioso di colonizzazione, l’egemonia di pochi, sempre gli stessi. Non perché siano invincibili, ma perché non li contrastiamo più dove dovremmo.
    Ci piace criticare da fuori, dai social, dai cortei. È legittimo. Ma non basta.

    Secondo.
    Si pensa che una lista civica, un simbolo nuovo, poco conosciuto, sia sinonimo di inefficienza, inesperienza, inutilità. Davvero?
    E votando da decenni gli stessi nomi e gli stessi simboli… cosa sarebbe cambiato? Vogliamo ridurre la politica a una questione da stadio? Tifo per la squadra più forte, altrimenti non vale?
    È troppo facile. Troppo comodo. Troppo coerente con una città che vive di apparenze e di grandi firme – anche in politica – che difenderanno sempre prima la propria azienda e solo dopo, forse, la città. Pensateci bene.

    Terzo.
    Il ritornello più pigro di tutti: “tanto rubano tutti”, “sono tutti uguali”. Stessa musica, stesso alibi.
    Sì, il passato recente ci ha vaccinati male, a colpi di delusioni. Ma esistono ancora uomini e donne capaci di imparare dagli errori, di uscirne più solidi. Esistono ancora valori che spingono qualcuno a impegnarsi per pura passione civile.
    E non c’è nulla di più gratificante che vedere un tuo concittadino sorriderti perché, anche solo un po’, gli hai migliorato la vita. Vale più di un bonifico, più di un selfie, più di qualsiasi applauso.

    Servono scelte di coraggio.
    Segnatevelo tra i buoni propositi per il 2026. Se siamo davvero dialoganti, dovremmo esserlo anche verso una sfida nuova. Si può perdere o si può vincere. Nessuna scorciatoia, nessuna zona grigia.
    Ma la cosa essenziale è rimettersi in gioco. Mettersi in discussione. Sempre.

    È questo, oggi, l’atto politico più radicale.

    #Alternativa #Milano #Coraggio #PoliticaSeria #MilanoLibera #SpiritoCritico #FareNonLamentarsi #Responsabilità #Futuro
    ALTERNATIVA (Politica) ✊🧭 Potrei passare ore a scrivere dei mille mali di #Milano. Farne l’ennesima lista della spesa. Ma a cosa serve, davvero? Elencare ciò che non funziona non sposta nulla, non muove coscienze, non cambia i rapporti di forza. È come ripetere che il governo fa schifo o indignarsi per l’ennesimo capo di Stato sanguinario: vero, sacrosanto, ma sterile se resta solo sfogo. L’ho già detto e lo ribadisco: Milano non è immune dal dolore, dalla frustrazione, dall’insoddisfazione. Ma questo non è il tempo dei pianti greci. È il tempo del fare. O, se vogliamo dirla fino in fondo, del ritrovare il coraggio. 💥 C’è una convinzione tossica che circola da troppo tempo: che non sia più possibile costruire un’alternativa duratura e credibile. È un errore grave. Finché siamo vivi abbiamo il dovere politico e morale di migliorarci e di cambiare la realtà quando non funziona. Sempre. Ci sono almeno tre mali che dobbiamo avere il coraggio di estirpare. Primo. I milanesi – come molti italiani – non hanno più voglia, o forza, o motivazioni per costruire un progetto nuovo che si prenda davvero cura della città. E allora succede questo: un percorso silenzioso di colonizzazione, l’egemonia di pochi, sempre gli stessi. Non perché siano invincibili, ma perché non li contrastiamo più dove dovremmo. Ci piace criticare da fuori, dai social, dai cortei. È legittimo. Ma non basta. Secondo. Si pensa che una lista civica, un simbolo nuovo, poco conosciuto, sia sinonimo di inefficienza, inesperienza, inutilità. Davvero? E votando da decenni gli stessi nomi e gli stessi simboli… cosa sarebbe cambiato? Vogliamo ridurre la politica a una questione da stadio? Tifo per la squadra più forte, altrimenti non vale? È troppo facile. Troppo comodo. Troppo coerente con una città che vive di apparenze e di grandi firme – anche in politica – che difenderanno sempre prima la propria azienda e solo dopo, forse, la città. Pensateci bene. Terzo. Il ritornello più pigro di tutti: “tanto rubano tutti”, “sono tutti uguali”. Stessa musica, stesso alibi. Sì, il passato recente ci ha vaccinati male, a colpi di delusioni. Ma esistono ancora uomini e donne capaci di imparare dagli errori, di uscirne più solidi. Esistono ancora valori che spingono qualcuno a impegnarsi per pura passione civile. E non c’è nulla di più gratificante che vedere un tuo concittadino sorriderti perché, anche solo un po’, gli hai migliorato la vita. Vale più di un bonifico, più di un selfie, più di qualsiasi applauso. 🙂 Servono scelte di coraggio. Segnatevelo tra i buoni propositi per il 2026. Se siamo davvero dialoganti, dovremmo esserlo anche verso una sfida nuova. Si può perdere o si può vincere. Nessuna scorciatoia, nessuna zona grigia. Ma la cosa essenziale è rimettersi in gioco. Mettersi in discussione. Sempre. È questo, oggi, l’atto politico più radicale. #Alternativa #Milano #Coraggio #PoliticaSeria #MilanoLibera #SpiritoCritico #FareNonLamentarsi #Responsabilità #Futuro
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  • Vox populi vox Dei!
    Catanzaro: selezionata per il vaccino Covid-19!
    Source: https://www.facebook.com/reel/823069770207871/?mibextid=ZZyLBr
    🤣 Vox populi vox Dei! Catanzaro: selezionata per il vaccino Covid-19! Source: https://www.facebook.com/reel/823069770207871/?mibextid=ZZyLBr
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  • Dott. John Campbell: Secondo un recente studio italiano, le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid hanno il 34% di probabilità in più di contrarre il cancro del colon-retto, il 54% di probabilità in più di contrarre il cancro al seno e il 62% di probabilità in più di contrarre il cancro alla vescica rispetto alle persone non vaccinate.

    Si una dose, non ci vuole molto a capire cosa stanno rischiando chi se ne è fatte fino a cinque di dosi.
    Dott. John Campbell: Secondo un recente studio italiano, le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid hanno il 34% di probabilità in più di contrarre il cancro del colon-retto, il 54% di probabilità in più di contrarre il cancro al seno e il 62% di probabilità in più di contrarre il cancro alla vescica rispetto alle persone non vaccinate. Si una dose, non ci vuole molto a capire cosa stanno rischiando chi se ne è fatte fino a cinque di dosi.
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  • Le morti improvvise e miocarditi da vaccino Mrna Covid 19 colpiscono senza preavviso soprattutto giovani sportivi e più spesso dopo la seconda dose.
    L'articolo utilissimo, spiega quali esami fare per individuare la lesione e le numerosissime patologie indicate nella scheda tecnica dei "vaccini" come effetti collaterali.
    Le morti improvvise e miocarditi da vaccino Mrna Covid 19 colpiscono senza preavviso soprattutto giovani sportivi e più spesso dopo la seconda dose. L'articolo utilissimo, spiega quali esami fare per individuare la lesione e le numerosissime patologie indicate nella scheda tecnica dei "vaccini" come effetti collaterali.
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  • Il vaccino Mrna accelera i tumori e attiva le metastasi. Nuovo studio Italiano università Piemonte.
    Il vaccino Mrna accelera i tumori e attiva le metastasi. Nuovo studio Italiano università Piemonte.
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  • Caro Professore Bassetti, devo intervenire ancora, mio malgrado.
    Sono un medico che tra le altre competenze ha anche la specialità di reumatologia, laureato a Genova quando lei probabilmente stava ancora a fare castelli di sabbia sulla spiaggia di Sampierdarena o vicino al Porto Antico, dove l’acqua aveva lo stesso colore dell’olio dei motori delle navi e l’unico consiglio era “non toccarla, figurati berla”.
    Ho discusso la tesi con il professor Paolo Tolentino, padre dell’infettivologia italiana moderna, mentre lei iniziava a frequentare probabilmente i primi anni di medicina, dove una delle domande d'esame poteva essere: Lei è il figlio del professor Bassetti? E magari quella poteva essere la prima ed ultima domanda a cui seguiva il solito 30 e lode destinato ai figli di famose dinastie professorali che a Genova andavano di moda. Ho diagnosticato e curato pazienti reumatologici e affetti da patologie immunologiche in Italia e all’estero, da quasi 50 anni e ancora continuo a farlo. Ho pubblicato libri, ma non partecipo a congressi se non come annoiato uditore ad ascoltare da anni le solite cose, come un farmaco sia meglio dell'altro su patologie prive di substrato, senza che nessuno parli mai del singolo paziente, e tutto basato su statistiche che ricordo, sono un felice ausilio all'ignoranza umana. Mi sono occupato di lupus, antifosfolipidi, vasculiti e sindromi autoimmuni post-vaccinali quando lei ancora doveva imparare a scrivere “adjuvans” senza guardare il vocabolario.
    Di immunologia probabilmente conosco anche il versante fisico, applicando alla biologia e alla fisiologia aspetti quantistici per cui ho anche ottenuto un fac simile di docenza ordinaria da permettermi di dialogare con lei da pari a pari, ma superiore come età e con altre conoscenze in materie che a lei sono sconosciute.
    Quindi mi permetto di correggerla con la calma di chi ha visto migliaia di pazienti, non solo slide sponsorizzate.
    I virus: Non sono organismi. Sono cristalli molecolari con carica superficiale. Si muovono per moto browniano e forze di van der Waals. Entrano nella cellula perché la forma e la carica combaciano, non perché “attaccano”. Una volta dentro, l’mRNA virale viene tradotto dai ribosomi come qualsiasi altro mRNA. È un banale errore di fabbrica, non una guerra. Il vaccino: Forza le cellule a produrre quantità industriali di una singola proteina estranea (Spike) per giorni o settimane. Noi reumatologi questo meccanismo lo conosciamo dal 2011: si chiama ASIA syndrome (Autoimmune/Autoinflammatory Syndrome Induced by Adjuvants). Alluminio, squalene, nanoparticelle lipidiche: cambia il nome, il risultato finale è lo stesso: rottura della tolleranza immunologica, infiammazione cronica, possibili autoanticorpi e neuroinfiammazione. Autismo e calendario vaccinale
    Nel 1970 l’autismo aveva una prevalenza di 1/10.000.
    Oggi 1/36. Nel frattempo le dosi cumulative di vaccini somministrate entro i 6 anni sono passate da 4-5 a oltre 70. Quando la curva di una malattia esplode in perfetta sincronia con l’introduzione di una nuova esposizione ambientale massiva, il reumatologo (e qualunque medico con un minimo di senso clinico) almeno si pone la domanda. Lei invece la esorcizza in diretta tv. La sua “scienza”! È quella delle conferenze stampa e dei “consigli” dei colleghi americani che vivono di grant farmaceutici. La mia è quella del letto del paziente, delle biopsie, dei bambini che parlavano e dopo il richiamo dei 18 mesi hanno smesso di guardare negli occhi, dei genitori che portano i referti e le date precise delle vaccinazioni. Conclusione genovese, secca e senza giri di parole. Professore, continui pure a fare il presentatore.
    Io continuo a fare il reumatologo: vedo pazienti, non percentuali. E quando un genitore mi chiede se è possibile che quelle iniezioni abbiano fatto regredire il figlio, io non gli do del no-vax. Gli dico la verità che noi vecchi immunologi sappiamo da decenni: il rischio zero non esiste, soprattutto quando si inietta un cocktail di adiuvanti e antigeni in un sistema immunitario ancora in maturazione. Il proverbio resta sempre quello: «O crövo o dixe a-o merlo: Comme t’ê neigro!». E glielo dico nel dialetto che dovrebbe conoscere meglio di me. Lei è il corvo con le piume lucide da riflettori. Io sono il vecchio merlo che ha visto troppi pazienti per farsi ancora incantare dal canto dei corvi. Con il rispetto dovuto a un collega più giovane… e con la superiorità di chi l’immunologia l’ha vissuta sul campo, non imparata a memoria per andare in televisione. Salute, e un pensiero al professor Tolentino, che da lassù starà ancora ridendo di questa commedia. Forza Genoa, ma anche Sampdoria. Quindi a Genova c'è gente che la vede in maniera diametralmente opposta.

    Commento al video-post di Bassetti dove sminuiva le ultime notizie provenienti dagli USA.
    AGGIORNAMENTO
    Dr. Tiziano Gastaldi

    Source: https://www.facebook.com/share/1LCK1yEBSP/
    Caro Professore Bassetti, devo intervenire ancora, mio malgrado. Sono un medico che tra le altre competenze ha anche la specialità di reumatologia, laureato a Genova quando lei probabilmente stava ancora a fare castelli di sabbia sulla spiaggia di Sampierdarena o vicino al Porto Antico, dove l’acqua aveva lo stesso colore dell’olio dei motori delle navi e l’unico consiglio era “non toccarla, figurati berla”. Ho discusso la tesi con il professor Paolo Tolentino, padre dell’infettivologia italiana moderna, mentre lei iniziava a frequentare probabilmente i primi anni di medicina, dove una delle domande d'esame poteva essere: Lei è il figlio del professor Bassetti? E magari quella poteva essere la prima ed ultima domanda a cui seguiva il solito 30 e lode destinato ai figli di famose dinastie professorali che a Genova andavano di moda. Ho diagnosticato e curato pazienti reumatologici e affetti da patologie immunologiche in Italia e all’estero, da quasi 50 anni e ancora continuo a farlo. Ho pubblicato libri, ma non partecipo a congressi se non come annoiato uditore ad ascoltare da anni le solite cose, come un farmaco sia meglio dell'altro su patologie prive di substrato, senza che nessuno parli mai del singolo paziente, e tutto basato su statistiche che ricordo, sono un felice ausilio all'ignoranza umana. Mi sono occupato di lupus, antifosfolipidi, vasculiti e sindromi autoimmuni post-vaccinali quando lei ancora doveva imparare a scrivere “adjuvans” senza guardare il vocabolario. Di immunologia probabilmente conosco anche il versante fisico, applicando alla biologia e alla fisiologia aspetti quantistici per cui ho anche ottenuto un fac simile di docenza ordinaria da permettermi di dialogare con lei da pari a pari, ma superiore come età e con altre conoscenze in materie che a lei sono sconosciute. Quindi mi permetto di correggerla con la calma di chi ha visto migliaia di pazienti, non solo slide sponsorizzate. I virus: Non sono organismi. Sono cristalli molecolari con carica superficiale. Si muovono per moto browniano e forze di van der Waals. Entrano nella cellula perché la forma e la carica combaciano, non perché “attaccano”. Una volta dentro, l’mRNA virale viene tradotto dai ribosomi come qualsiasi altro mRNA. È un banale errore di fabbrica, non una guerra. Il vaccino: Forza le cellule a produrre quantità industriali di una singola proteina estranea (Spike) per giorni o settimane. Noi reumatologi questo meccanismo lo conosciamo dal 2011: si chiama ASIA syndrome (Autoimmune/Autoinflammatory Syndrome Induced by Adjuvants). Alluminio, squalene, nanoparticelle lipidiche: cambia il nome, il risultato finale è lo stesso: rottura della tolleranza immunologica, infiammazione cronica, possibili autoanticorpi e neuroinfiammazione. Autismo e calendario vaccinale Nel 1970 l’autismo aveva una prevalenza di 1/10.000. Oggi 1/36. Nel frattempo le dosi cumulative di vaccini somministrate entro i 6 anni sono passate da 4-5 a oltre 70. Quando la curva di una malattia esplode in perfetta sincronia con l’introduzione di una nuova esposizione ambientale massiva, il reumatologo (e qualunque medico con un minimo di senso clinico) almeno si pone la domanda. Lei invece la esorcizza in diretta tv. La sua “scienza”! È quella delle conferenze stampa e dei “consigli” dei colleghi americani che vivono di grant farmaceutici. La mia è quella del letto del paziente, delle biopsie, dei bambini che parlavano e dopo il richiamo dei 18 mesi hanno smesso di guardare negli occhi, dei genitori che portano i referti e le date precise delle vaccinazioni. Conclusione genovese, secca e senza giri di parole. Professore, continui pure a fare il presentatore. Io continuo a fare il reumatologo: vedo pazienti, non percentuali. E quando un genitore mi chiede se è possibile che quelle iniezioni abbiano fatto regredire il figlio, io non gli do del no-vax. Gli dico la verità che noi vecchi immunologi sappiamo da decenni: il rischio zero non esiste, soprattutto quando si inietta un cocktail di adiuvanti e antigeni in un sistema immunitario ancora in maturazione. Il proverbio resta sempre quello: «O crövo o dixe a-o merlo: Comme t’ê neigro!». E glielo dico nel dialetto che dovrebbe conoscere meglio di me. Lei è il corvo con le piume lucide da riflettori. Io sono il vecchio merlo che ha visto troppi pazienti per farsi ancora incantare dal canto dei corvi. Con il rispetto dovuto a un collega più giovane… e con la superiorità di chi l’immunologia l’ha vissuta sul campo, non imparata a memoria per andare in televisione. Salute, e un pensiero al professor Tolentino, che da lassù starà ancora ridendo di questa commedia. Forza Genoa, ma anche Sampdoria. Quindi a Genova c'è gente che la vede in maniera diametralmente opposta. Commento al video-post di Bassetti dove sminuiva le ultime notizie provenienti dagli USA. AGGIORNAMENTO Dr. Tiziano Gastaldi Source: https://www.facebook.com/share/1LCK1yEBSP/
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  • Ha ragione #Trump! Viviamo sotto la dittatura UE con gente non eletta come la Vonderleyen che si permette di decidere contratti sui vaccini senza consultare nessuno (FOLLIA. SOLO PER QUESTO DOVEVA ESSERE SOLLEVATA DI PESO) e oggi multa un’azienda americana e un cittadino americano perché non rispetta le regole che ha deciso la UE ???? Ed è sempre la UE che ci ha imposto di seguire l'America DEM su una guerra che era solo loro. Rompere con la Russia è stato deleterio e oggi ci troviamo soli, senza risorse e con una UE dittatoriale che impone le sue fakenews e impedisce la libertà di parola. Bene ha fatto la Meloni a stare nella scia di Trump. La Ue è finita. Un Vonderleyen non eletta decide per tutti senza alcuna trasparenza. Prendete atto che non serve difesa comune. Chi va in guerra oggi??' L'Europa era benessere ora è islamizzata... errori clamorosi voluti da un' èlite e lo sapete bene. Meglio soli coltivando rapporti proficui perchè l'Italia è stimata da sempre e con questo governo molto di più. La UE ci ha distrutto non gli USA e neanche la Russia. UE DELENDA EST
    Ha ragione #Trump! Viviamo sotto la dittatura UE con gente non eletta come la Vonderleyen che si permette di decidere contratti sui vaccini senza consultare nessuno (FOLLIA. SOLO PER QUESTO DOVEVA ESSERE SOLLEVATA DI PESO) e oggi multa un’azienda americana e un cittadino americano perché non rispetta le regole che ha deciso la UE ???? Ed è sempre la UE che ci ha imposto di seguire l'America DEM su una guerra che era solo loro. Rompere con la Russia è stato deleterio e oggi ci troviamo soli, senza risorse e con una UE dittatoriale che impone le sue fakenews e impedisce la libertà di parola. Bene ha fatto la Meloni a stare nella scia di Trump. La Ue è finita. Un Vonderleyen non eletta decide per tutti senza alcuna trasparenza. Prendete atto che non serve difesa comune. Chi va in guerra oggi??' L'Europa era benessere ora è islamizzata... errori clamorosi voluti da un' èlite e lo sapete bene. Meglio soli coltivando rapporti proficui perchè l'Italia è stimata da sempre e con questo governo molto di più. La UE ci ha distrutto non gli USA e neanche la Russia. UE DELENDA EST
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  • di Loredana Frasca

    Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2°

    Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai non vaccinati

    https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/756029/vaccini-covid-mortalita-piu-alta-vaccinati-studi-bias-decessi-non-vaccinati-14-giorni.html
    di Loredana Frasca Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2° Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai non vaccinati https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/756029/vaccini-covid-mortalita-piu-alta-vaccinati-studi-bias-decessi-non-vaccinati-14-giorni.html
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    Vaccino Covid, mortalità più alta nei vaccinati, ma nascosta negli studi dai bias: decessi attribuiti ai non vaccinati nei primi 14 giorni dopo 1° dose o fino alla 2°
    Il "bias della finestra di conteggio dei casi" aumenta artificialmente la mortalità tra i 'non vaccinati' e riduce la mortalità tra i vaccinati, ma correggendo il “bias", i risultati sono peggiori per la mortalità per tutte le cause nei vaccinati rispetto ai...
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  • I FIGLI DI DEL DIAVOLO.
    MORTALITÀ NEI BAMBINI Di MADRI VACCINATE. fonte: US CDC
    Guarda la CRESCITA IN PENDENZA dal 2021 (inizio della campagna di "vaccinazione" covid) - INFANT MORTALITY VACCINATED MOTHERS
    Look at the GROWTH SLOPE from 2021 (start of the "vaccination" covid campaign)
    @liberumnotitia
    I FIGLI DI DEL DIAVOLO. MORTALITÀ NEI BAMBINI Di MADRI VACCINATE. fonte: US CDC Guarda la CRESCITA IN PENDENZA dal 2021 (inizio della campagna di "vaccinazione" covid) - INFANT MORTALITY VACCINATED MOTHERS Look at the GROWTH SLOPE from 2021 (start of the "vaccination" covid campaign) @liberumnotitia
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