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  • Storie della Resistenza che ci piacciono.

    La rivolta pacifica delle donne che salvò 63 uomini in Emilia: "Per 11 giorni in corteo fino alla prigione dopo il rastrellamento dei nazisti" - Il Fatto Quotidiano
    Solo la determinazione delle donne ha permesso di salvare oltre 60 uomini: ecco cosa è successo

    Il 12 marzo 1945 i tedeschi fanno un rastrellamento tra Reggio e Modena. Le donne decidono di andare ogni giorno a piedi (circa due ore solo andata) per chiedere il rilascio di mariti e padri. Barbieri, che all'epoca aveva 13 anni: "Ricordo la paura". Ferrari (Anpi): "Qui la partecipazione popolare ha permesso la lotta partigiana"

    La rivolta pacifica delle donne che salvò 63 uomini in Emilia: “Per 11 giorni in corteo fino alla prigione dopo il rastrellamento dei nazisti”
    di Martina Castigliani
    Il 12 marzo 1945 i tedeschi fanno un rastrellamento tra Reggio e Modena. Le donne decidono di andare ogni giorno a piedi (circa due ore solo andata) per chiedere il rilascio di mariti e padri. Barbieri, che all'epoca aveva 13 anni: "Ricordo la paura". Ferrari (Anpi): "Qui la partecipazione popolare ha permesso la lotta partigiana"

    La nebbia, quel giorno, è fittissima. “Di quelle pesanti e piovose che penetrano nelle ossa”, racconta chi c’era. In Pianura Padana, nel lembo di terra che separa Correggio e Carpi, tra Reggio Emilia e Modena, vuol dire non riuscire a vedere oltre i propri piedi. Che il 12 marzo 1945 c’è un rastrellamento in corso, gli abitanti della frazione di Budrione lo capiscono dalle voci serrate dei comandi: ogni 10 metri c’è una testa e gli ordini si passano da uomo a uomo “come in una battuta di caccia”. Quello che avviene a un mese dalla Liberazione dal Nazifascismo è uno dei tanti episodi quasi sconosciuti di una guerra che ha travolto le campagne dove si nascondevano i partigiani. Questa volta però, l’epilogo è unico: a risolvere e impedire l’ennesimo eccidio sarà la resistenza civile e pacifica delle donne. Un atto raccontato in un libro preziosissimo del 2005, voluto dall’Anpi di Carpi (circolo E. Goldoni) e curato da Annamaria Loschi. Si intitola “Il coraggio delle donne” ed è un documento storico: contiene decine di testimonianze, molte delle quali di persone che ora non ci sono più, e che ricostruiscono un fatto mai arrivato sulle cronache nazionali. Ma che nelle campagne della bassa emiliana nessuno, finora, ha mai scordato. A raccontarlo sono i figli di chi quel giorno nero venne catturato: “Io avevo 13 anni e presero mio padre”, dice a ilfattoquotidiano.it Augusto Barbieri che ora di anni ne ha 93. “Anzi, di casa mia presero quattro uomini. Ricordo la paura. Tantissima paura”. Il rastrellamento lo fanno i tedeschi per vendicare l’agguato a un auto dei loro, avvenuto una settimana prima. A bordo c’erano un ufficiale e un sottoufficiale della Wehrmacht e un soldato mongolo: i primi due sapevano troppo e sono stati eliminati, il terzo ha chiesto e ottenuto di unirsi ai partigiani. I tedeschi non lo sanno e organizzano una controffensiva per liberarli che inizia alle 6 del mattino: catturano più di sessanta uomini (se ne contano almeno 63) e poi, in colonna, li portano in carcere a Correggio. Ma a quel punto succede qualcosa che nessun soldato nemico avrebbe potuto prevedere: i prigionieri vengono seguiti dalle donne in corteo che, sfidando armi e bombardamenti, ne chiedono il rilascio. Sono quasi due ore di cammino, quattro andata e ritorno, che ripeteranno ogni giorno per undici giorni. Fino alla liberazione.

    Il rastrellamento – Siamo a pochi km da Fossoli, dove sorgeva il campo di concentramento e transito verso i lager nazisti. In questa piana infinita, dove a sprazzi sorgono casolari e stalle, si nascondono i partigiani. Qui trovano accoglienza, mentre la vita quotidiana fatta di albe e lavoro va avanti. Il rastrellamento arriva all’improvviso e stravolge le comunità di Budrione, Fossoli e Migliarina. Se oggi sappiamo cosa è avvenuto, è grazie alle voci dei testimoni raccolte da Loschi in collaborazione con Augusto Barbieri, Pierino Bassoli e Lauro Cestelli. “Abbiamo cercato di parlare con più persone possibile”, ricorda Barbieri. Qui riportiamo alcune delle testimonianze contenute nel libro, ancora disponibile presso l’Anpi di Carpi. “Avevo 22 anni, quella mattina eravamo già tutti al lavoro”, dice Isden Morelli. “I tedeschi sono arrivati a casa nostra e hanno portato via con sé mio padre Bortolomeo e mio fratello Brenno”. Dante Bonatti parla del papà Dario che era “falegname e fabbro” ed era “anche addetto alle riparazioni delle armi dei partigiani. Eravamo tutti svegli”, “il rastrellamento è iniziato alle 5.30 del mattino”. Insieme ai tedeschi ci sono anche dei componenti della Brigata Nera di Carpi, che “in tuta grigioverde, avanzava nella nebbia fittissima. Questi ultimi erano ragazzi di 15-16 anni che noi conoscevamo, perché venivano a prendere i cocomeri durante la stagione. Per dissimulare la loro identità, però, tentavano di esprimersi in tedesco”. Luciano Bonatti ricorda che lo zio Dorno “venne preso dall’ultimo tedesco della fila mentre andava di corsa ad avvisare gli altri abitanti”. Bruno Dodi dice di essere rimasto in casa “sperando nella protezione della nebbia”. Ma è arrivato un tedesco che conosceva – “perché gli davamo qualcosa” – e al quale ha ubbidito, fidandosi che l’avrebbe liberato poi. “Invece la realtà è che io ero un ragazzo, ma i tedeschi erano uomini fatti, soldati abituati alla guerra”, dice.

    La maggior parte sono semplici contadini. Ma tra loro vengono catturati anche partigiani. Ad esempio, Bruno Cavazzoli che faceva la ronda e non riesce a prevenire il rastrellamento. Per “la nebbia tremenda”, “non abbiamo visto né sentito i tedeschi arrivare”. Cerca di scappare, ma viene fermato da due uomini a fucili spianati: “La mia prima reazione è stata molto umana”, confessa. “Ho sentito un rivolo caldo scendere lungo la gamba. È stato il massimo dell’angoscia che ho mai provato in vita mia”. Prima di essere catturato, prova a togliere la cravatta rossa per non provocarli: viene visto e schiaffeggiato.

    La rivolta delle donne – Il corteo dei 64 prigionieri parte da Budrione e va verso il carcere di Correggio: circa un’ora e mezza di cammino a piedi. “Disposti in fila per due o per quattro, i rastrellati si sono avviati senza nessun mezzo di trasporto”, raccontano. Erano tutti uomini, tranne una: fra di loro c’era Ardilia o Arsilia Goldoni, catturata mentre andava a lavorare al servizio della famiglia Pisa perché scambiata per una staffetta. Ma piano piano succede l’impensabile: lungo la strada il corteo comincia a ingrossarsi. “Il corteo, formato da tedeschi, fascisti e prigionieri non camminava solo: nonostante il grande pericolo, le donne hanno iniziato a seguirlo, chiamandosi l’una con l’altra”, racconta Vinicio Magnanini. Che ricorda come quel gesto, così forte e d’autonomia, avesse radici lontane. “Non si trattava tuttavia di una manifestazione semplice e spontanea: dietro c’era un’organizzazione politica e culturale, messa in atto da molti mesi, che poteva in questo frangente dare il coraggio alle donne, da sempre abituate a lavorare stando in secondo piano, (…) di affrontare e sfidare per chilometri soldati di un esercito feroce, ormai incalzato dagli eventi e per questo tanto più pericoloso”.

    Secondo i testimoni, il corteo a Correggio raduna più di 500 donne. Maria Allegretti racconta: “Un giorno il comandante partigiano, mi disse: devi organizzare le donne e dovete andare a Correggio a manifestare per gli uomini di Budrione! lo avevo mobilitato tutte le donne della zona e loro venivano volentieri, perché avevano tutte il marito, o un figlio, o un parente in prigione”. Prima di arrivare a Correggio, Allegretti avverte: state attente, perché potrebbero sparare dai tetti. “Loro però erano tutte con me perché volevano tentare di liberare i propri cari. La nostra manifestazione era pacifica: non avevamo armi, ma eravamo molto determinate. E cosi è stato fatto: noi, staffette e simpatizzanti, siamo andate a casa dei contadini a chiedere il cavallo, il biroccio, ma la maggioranza quel giorno è andata a piedi”.

    Ad un certo punto, i tedeschi sparano qualche colpo sulle manifestanti per disperderle: la tensione si alza. “Li seguimmo per circa 3 o 4 Km”, continua Zoe Busi. “Poi, in un momento di disperazione, incominciammo tutte a parlare: chiedevamo ai tedeschi di rilasciare i prigionieri”. È un gesto di sfida che richiede un enorme coraggio e non ci pensano due volte. “Zelmira Marchi si avvicinò loro e rimproverò il comportamento crudele. Un tedesco le lanciò una bomba a mano”. Anche Bruna Malavasi rimane ferita: “Io avevo 17 anni, ma in campagna allora si cresceva in fretta… Non mi ricordo neanche da dove sono partita io o chi mi avesse informata: so solo che con tutto un passaggio di voci ci siamo radunate in tante donne. Proprio in quella località ci hanno sparato: a me è arrivata una scheggia nell’avambraccio sinistro; ho sentito gli spari e mi sono trovata sanguinante. Mi è rimasto il segno, ancora oggi, dopo tanti anni”.

    Il corteo tuttavia riesce da arrivare fino a Correggio e qui le 500 donne che ormai si sono raggruppate inscenano una grande manifestazione davanti alla casa del fascio adibita a prigione. Lì, iniziano a sparare e arrestano Allegretti: “Le donne si sono
    spaventate moltissimo e si sono tutte sparpagliate, mentre io ed altre staffette siamo rimaste al centro della strada. Mi si sono avvicinati due fascisti che ci hanno accusate di fare una manifestazione senza l’autorizzazione, ma noi siamo ugualmente entrate nel cortile della prigione per fare sentire le nostre proteste”. Allora, vanno a cercare il comandante della Brigata Nera di Correggio, Alberto Giorgi: “Le donne sono entrate nel cortile”, dice Vanda Veroni, “e hanno tirato giù dal letto il comandante, anche se era indisposto, in modo che si interessasse della cosa. Lui fu costretto a occuparsi del fatto”.

    La resistenza civile e pacifica delle donne va avanti per undici giorni. Sono undici giorni di cortei che partivano al mattino e rientravano a metà giornata. Sempre e solo animati dalle donne. Di tutte le età. “Per tutto il tempo che rimasero chiusi, noi, con qualsiasi mezzo, carri, biciclette poche o a piedi, eravamo là davanti alla prigione“. Racconta ancora Vanda che a pranzo, spesso, si fermavano dal salumificio Veroni che dava loro “una minestra” e la signora cercava di tranquillizzarle. Si erano schierati con loro. Per le donne il lavoro era doppio: quando tornavano a casa, dovevano fare anche tutto quello che di solito spettava agli uomini nelle stalle. “Fu un periodo durissimo”. Maria viene liberata dopo tre giorni e solo perché nega di conoscere le altre: quando viene scortata dai soldati mongoli e tutte le vengono incontro, riesce a salvarsi perché parla in dialetto e loro non la capiscono.

    Barbieri ricorda molto bene quei giorni: “Come adesso”, dice a ilfattoquotidiano.it. “Sarò anche in difficoltà a muovere la lingua, ma ricordo tutto. Anche perché di casa mia avevo quattro prigionieri. E io, a 13 anni, all’improvviso ero rimasto l’uomo più grande della casa. E allora restavo a casa a tenere dietro alle mucche. Mia mamma e le mie zie andavano tutte le mattine”. E aggiunge: “All’inizio era molto difficile perché le donne si erano divise in commissioni e andavano a parlare con le varie autorità. Ma loro facevano degli ultimatum e dicevano che se non liberavamo i tre soldati, loro avrebbero fucilato tutti i prigionieri”. E poi, dice, “erano semi-analfabete e andare a parlare per una cosa così importante non era facile”. Un giorno, anche il piccolo Barbieri si unisce al corteo e riesce a vedere il padre: “Papà quando vi liberano?”, gli chiede. “E sapete cosa mi ha risposto? Quando tirano via il catenaccio”, ride. “Aveva fatto una battuta per non spaventarmi. Anche perché erano giorni di grande paura”. Si temeva che gli uomini non sarebbero usciti vivi, che ci sarebbe stata una strage. “Ma anche le colonne di donne nelle campagne ogni mattina erano un pericolo perché giravano gli apparecchi e potevano bombardarle. Il loro impegno è stato molto importante”, chiude.

    Dopo i primi giorni, vengono individuati e fucilati cinque partigiani: Mauro Bompani, Enzo Cremonini, Ettore Giovanardi. Ferruccio Tusberti, Augusto Armani. Poi iniziano lunghe ed estenuanti trattative: i tedeschi vogliono indietro i tre, ma non sanno che è impossibile. Alla fine avviene la liberazione dei sessanta, grazie all’intervento del commissario prefettizio di Carpi Enzo Scaltriti, che si dimostra aperto ai partigiani, e alla mediazione di monsignor Giuseppe Bonacini. Ma soprattutto grazie alla pressione esercitata dalla comunità femminile che non ha mai ceduto.

    Bruno racconta gli attimi successivi alla liberazione: “Siamo andati di corsa dalle donne che ci aspettavano fuori. Tutto il rientro è stata una gioia immensa: per la strada ci portavano dei pezzi di gnocco fritto e, quando siamo arrivati a Budrione, c’era una festa inimmaginabile. Le campane suonavano a distesa”. Dice Vanda: “Eravamo tutte contente. Durante il cammino, mi ricordo che un tale è salito sul rimorchio, anche se io ero davanti sul biroccio e poi voleva prendere la guida. Io allora mi sono detta: per undici giorni sono venuta qua, quindi adesso sto davanti io”. Parole importantissime, di un cambiamento che era avvenuto anche fuori dalla prigione. E ancora: “Io ed alcune signore, con le gambe penzoloni dal carretto, facevamo quasi ridere. Tutta la gente, lungo le strade, batteva le mani, con le lacrime agli occhi perché tutti erano soddisfatti di vedere che era stata una bella cosa che l’avventura era finita bene”.

    La partecipazione popolare oltre i partigiani – I racconti di chi c’era sono come fotografie che rimangono nel tempo. Scatti di un avvenimento che ha fatto la storia locale, ma non ha trovato abbastanza spazio nei libri di scuola o sui giornali. Il lavoro di memoria è stato possibile, “grazie ad Annamaria Loschi, insegnante animatrice dell’Associazione Memoria Storica di Budrione”, morta nel 2024, ricorda Lucio Ferrari, presidente dell’Anpi di Carpi. “Lei era appassionatissima”, dice. “Budrione è stato un centro di Resistenza molto forte qui nel Carpigiano e nella zona partigiana della provincia di Modena che è quella più vivace. Qui ci sono stati molti caduti: abbiamo 57 tra cippi e lapidi. In occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione, siamo andati a rendere omaggio a tutti. E il 23 marzo scorso, abbiamo ricordato il rastrellamento”.Questo episodio, racconta, “è stata un’esperienza così forte che è rimasta” nel ricordo della comunità. “Da parte delle donne c’è voluto un grande coraggio perché lì c’erano tedeschi e fascisti che si sentivano un po’ accerchiati ed erano particolarmente aggressivi e violenti. Soprattutto nei confronti delle donne”. E la loro rivolta “è stata fondamentale per fare pressione e per liberare i prigionieri. È stata decisiva”. Ma in tutti gli anni della Resistenza, le donne hanno avuto un ruolo importante. Anche e non solo tra i partigiani: “Ricordiamo lo sciopero delle operaie della Manifattura tabacchi, quello delle mondine o quello per il pane”. E pure la battaglia della trebbiatura, “quando uomini e donne tolsero le cinghie alle trebbie per evitare che i tedeschi prendessero il grano da portare in Germania”. E “parteciparono anche le donne”. La resistenza “è diventato un momento di grande emancipazione perché la donna nella famiglia qui non aveva un posto. Il nonno e la nonna erano i cosiddetti comandanti della famiglia. E nella gerarchia c’era un posto solo per la moglie del nonno, che si chiamava la resdora. Quando è iniziata la lotta di Liberazione anche le donne hanno cominciato a cercare di conquistare uno spazio dentro e fuori la famiglia. Prima non era così”.

    Quello che i fatti di Budrione, Migliarina e Fossoli dimostrano è che non c’erano solo i partigiani e le partigiane. Ma anche una società civile attiva e comunità mobilitate per la Resistenza. “Il 22 aprile”, continua Ferrari, “giorno della Liberazione di Carpi, abbiamo inaugurato la mostra ‘Noi stavamo con i partigiani’ che racconta proprio tutta la partecipazione popolare. Nella nostra zona più di 100 case sono diventate rifugio, nascondendo le persone nelle stalle o nei fienili. Ci fu una grande copertura della popolazione. Certo ci furono anche le spie, ma in generale ci fu una grande partecipazione. Anche di altre formazioni: cattolici, socialisti e naturalmente comunisti”. Proprio “la partecipazione popolare pacifica”, chiude Ferrari, “ha reso possibile la lotta partigiana”. E senza la resistenza de “la” Maria, “la” Vanda, “la” Isden e di tutte le altre, probabilmente il lembo di terra tra Correggio e Carpi avrebbe pianto altri sessanta uomini.

    *Foto da “Il coraggio delle donne. 12-23 marzo 1945” (a cura di Annamaria Loschi e di Anpi Carpi – Circolo E.Goldoni Budrione)

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/25/la-rivolta-pacifica-delle-donne-che-salvo-63-uomini-in-emilia-per-11-giorni-in-corteo-fino-alla-prigione-dopo-il-rastrellamento-dei-nazisti/7961324/
    Storie della Resistenza che ci piacciono. La rivolta pacifica delle donne che salvò 63 uomini in Emilia: "Per 11 giorni in corteo fino alla prigione dopo il rastrellamento dei nazisti" - Il Fatto Quotidiano Solo la determinazione delle donne ha permesso di salvare oltre 60 uomini: ecco cosa è successo Il 12 marzo 1945 i tedeschi fanno un rastrellamento tra Reggio e Modena. Le donne decidono di andare ogni giorno a piedi (circa due ore solo andata) per chiedere il rilascio di mariti e padri. Barbieri, che all'epoca aveva 13 anni: "Ricordo la paura". Ferrari (Anpi): "Qui la partecipazione popolare ha permesso la lotta partigiana" La rivolta pacifica delle donne che salvò 63 uomini in Emilia: “Per 11 giorni in corteo fino alla prigione dopo il rastrellamento dei nazisti” di Martina Castigliani Il 12 marzo 1945 i tedeschi fanno un rastrellamento tra Reggio e Modena. Le donne decidono di andare ogni giorno a piedi (circa due ore solo andata) per chiedere il rilascio di mariti e padri. Barbieri, che all'epoca aveva 13 anni: "Ricordo la paura". Ferrari (Anpi): "Qui la partecipazione popolare ha permesso la lotta partigiana" La nebbia, quel giorno, è fittissima. “Di quelle pesanti e piovose che penetrano nelle ossa”, racconta chi c’era. In Pianura Padana, nel lembo di terra che separa Correggio e Carpi, tra Reggio Emilia e Modena, vuol dire non riuscire a vedere oltre i propri piedi. Che il 12 marzo 1945 c’è un rastrellamento in corso, gli abitanti della frazione di Budrione lo capiscono dalle voci serrate dei comandi: ogni 10 metri c’è una testa e gli ordini si passano da uomo a uomo “come in una battuta di caccia”. Quello che avviene a un mese dalla Liberazione dal Nazifascismo è uno dei tanti episodi quasi sconosciuti di una guerra che ha travolto le campagne dove si nascondevano i partigiani. Questa volta però, l’epilogo è unico: a risolvere e impedire l’ennesimo eccidio sarà la resistenza civile e pacifica delle donne. Un atto raccontato in un libro preziosissimo del 2005, voluto dall’Anpi di Carpi (circolo E. Goldoni) e curato da Annamaria Loschi. Si intitola “Il coraggio delle donne” ed è un documento storico: contiene decine di testimonianze, molte delle quali di persone che ora non ci sono più, e che ricostruiscono un fatto mai arrivato sulle cronache nazionali. Ma che nelle campagne della bassa emiliana nessuno, finora, ha mai scordato. A raccontarlo sono i figli di chi quel giorno nero venne catturato: “Io avevo 13 anni e presero mio padre”, dice a ilfattoquotidiano.it Augusto Barbieri che ora di anni ne ha 93. “Anzi, di casa mia presero quattro uomini. Ricordo la paura. Tantissima paura”. Il rastrellamento lo fanno i tedeschi per vendicare l’agguato a un auto dei loro, avvenuto una settimana prima. A bordo c’erano un ufficiale e un sottoufficiale della Wehrmacht e un soldato mongolo: i primi due sapevano troppo e sono stati eliminati, il terzo ha chiesto e ottenuto di unirsi ai partigiani. I tedeschi non lo sanno e organizzano una controffensiva per liberarli che inizia alle 6 del mattino: catturano più di sessanta uomini (se ne contano almeno 63) e poi, in colonna, li portano in carcere a Correggio. Ma a quel punto succede qualcosa che nessun soldato nemico avrebbe potuto prevedere: i prigionieri vengono seguiti dalle donne in corteo che, sfidando armi e bombardamenti, ne chiedono il rilascio. Sono quasi due ore di cammino, quattro andata e ritorno, che ripeteranno ogni giorno per undici giorni. Fino alla liberazione. Il rastrellamento – Siamo a pochi km da Fossoli, dove sorgeva il campo di concentramento e transito verso i lager nazisti. In questa piana infinita, dove a sprazzi sorgono casolari e stalle, si nascondono i partigiani. Qui trovano accoglienza, mentre la vita quotidiana fatta di albe e lavoro va avanti. Il rastrellamento arriva all’improvviso e stravolge le comunità di Budrione, Fossoli e Migliarina. Se oggi sappiamo cosa è avvenuto, è grazie alle voci dei testimoni raccolte da Loschi in collaborazione con Augusto Barbieri, Pierino Bassoli e Lauro Cestelli. “Abbiamo cercato di parlare con più persone possibile”, ricorda Barbieri. Qui riportiamo alcune delle testimonianze contenute nel libro, ancora disponibile presso l’Anpi di Carpi. “Avevo 22 anni, quella mattina eravamo già tutti al lavoro”, dice Isden Morelli. “I tedeschi sono arrivati a casa nostra e hanno portato via con sé mio padre Bortolomeo e mio fratello Brenno”. Dante Bonatti parla del papà Dario che era “falegname e fabbro” ed era “anche addetto alle riparazioni delle armi dei partigiani. Eravamo tutti svegli”, “il rastrellamento è iniziato alle 5.30 del mattino”. Insieme ai tedeschi ci sono anche dei componenti della Brigata Nera di Carpi, che “in tuta grigioverde, avanzava nella nebbia fittissima. Questi ultimi erano ragazzi di 15-16 anni che noi conoscevamo, perché venivano a prendere i cocomeri durante la stagione. Per dissimulare la loro identità, però, tentavano di esprimersi in tedesco”. Luciano Bonatti ricorda che lo zio Dorno “venne preso dall’ultimo tedesco della fila mentre andava di corsa ad avvisare gli altri abitanti”. Bruno Dodi dice di essere rimasto in casa “sperando nella protezione della nebbia”. Ma è arrivato un tedesco che conosceva – “perché gli davamo qualcosa” – e al quale ha ubbidito, fidandosi che l’avrebbe liberato poi. “Invece la realtà è che io ero un ragazzo, ma i tedeschi erano uomini fatti, soldati abituati alla guerra”, dice. La maggior parte sono semplici contadini. Ma tra loro vengono catturati anche partigiani. Ad esempio, Bruno Cavazzoli che faceva la ronda e non riesce a prevenire il rastrellamento. Per “la nebbia tremenda”, “non abbiamo visto né sentito i tedeschi arrivare”. Cerca di scappare, ma viene fermato da due uomini a fucili spianati: “La mia prima reazione è stata molto umana”, confessa. “Ho sentito un rivolo caldo scendere lungo la gamba. È stato il massimo dell’angoscia che ho mai provato in vita mia”. Prima di essere catturato, prova a togliere la cravatta rossa per non provocarli: viene visto e schiaffeggiato. La rivolta delle donne – Il corteo dei 64 prigionieri parte da Budrione e va verso il carcere di Correggio: circa un’ora e mezza di cammino a piedi. “Disposti in fila per due o per quattro, i rastrellati si sono avviati senza nessun mezzo di trasporto”, raccontano. Erano tutti uomini, tranne una: fra di loro c’era Ardilia o Arsilia Goldoni, catturata mentre andava a lavorare al servizio della famiglia Pisa perché scambiata per una staffetta. Ma piano piano succede l’impensabile: lungo la strada il corteo comincia a ingrossarsi. “Il corteo, formato da tedeschi, fascisti e prigionieri non camminava solo: nonostante il grande pericolo, le donne hanno iniziato a seguirlo, chiamandosi l’una con l’altra”, racconta Vinicio Magnanini. Che ricorda come quel gesto, così forte e d’autonomia, avesse radici lontane. “Non si trattava tuttavia di una manifestazione semplice e spontanea: dietro c’era un’organizzazione politica e culturale, messa in atto da molti mesi, che poteva in questo frangente dare il coraggio alle donne, da sempre abituate a lavorare stando in secondo piano, (…) di affrontare e sfidare per chilometri soldati di un esercito feroce, ormai incalzato dagli eventi e per questo tanto più pericoloso”. Secondo i testimoni, il corteo a Correggio raduna più di 500 donne. Maria Allegretti racconta: “Un giorno il comandante partigiano, mi disse: devi organizzare le donne e dovete andare a Correggio a manifestare per gli uomini di Budrione! lo avevo mobilitato tutte le donne della zona e loro venivano volentieri, perché avevano tutte il marito, o un figlio, o un parente in prigione”. Prima di arrivare a Correggio, Allegretti avverte: state attente, perché potrebbero sparare dai tetti. “Loro però erano tutte con me perché volevano tentare di liberare i propri cari. La nostra manifestazione era pacifica: non avevamo armi, ma eravamo molto determinate. E cosi è stato fatto: noi, staffette e simpatizzanti, siamo andate a casa dei contadini a chiedere il cavallo, il biroccio, ma la maggioranza quel giorno è andata a piedi”. Ad un certo punto, i tedeschi sparano qualche colpo sulle manifestanti per disperderle: la tensione si alza. “Li seguimmo per circa 3 o 4 Km”, continua Zoe Busi. “Poi, in un momento di disperazione, incominciammo tutte a parlare: chiedevamo ai tedeschi di rilasciare i prigionieri”. È un gesto di sfida che richiede un enorme coraggio e non ci pensano due volte. “Zelmira Marchi si avvicinò loro e rimproverò il comportamento crudele. Un tedesco le lanciò una bomba a mano”. Anche Bruna Malavasi rimane ferita: “Io avevo 17 anni, ma in campagna allora si cresceva in fretta… Non mi ricordo neanche da dove sono partita io o chi mi avesse informata: so solo che con tutto un passaggio di voci ci siamo radunate in tante donne. Proprio in quella località ci hanno sparato: a me è arrivata una scheggia nell’avambraccio sinistro; ho sentito gli spari e mi sono trovata sanguinante. Mi è rimasto il segno, ancora oggi, dopo tanti anni”. Il corteo tuttavia riesce da arrivare fino a Correggio e qui le 500 donne che ormai si sono raggruppate inscenano una grande manifestazione davanti alla casa del fascio adibita a prigione. Lì, iniziano a sparare e arrestano Allegretti: “Le donne si sono spaventate moltissimo e si sono tutte sparpagliate, mentre io ed altre staffette siamo rimaste al centro della strada. Mi si sono avvicinati due fascisti che ci hanno accusate di fare una manifestazione senza l’autorizzazione, ma noi siamo ugualmente entrate nel cortile della prigione per fare sentire le nostre proteste”. Allora, vanno a cercare il comandante della Brigata Nera di Correggio, Alberto Giorgi: “Le donne sono entrate nel cortile”, dice Vanda Veroni, “e hanno tirato giù dal letto il comandante, anche se era indisposto, in modo che si interessasse della cosa. Lui fu costretto a occuparsi del fatto”. La resistenza civile e pacifica delle donne va avanti per undici giorni. Sono undici giorni di cortei che partivano al mattino e rientravano a metà giornata. Sempre e solo animati dalle donne. Di tutte le età. “Per tutto il tempo che rimasero chiusi, noi, con qualsiasi mezzo, carri, biciclette poche o a piedi, eravamo là davanti alla prigione“. Racconta ancora Vanda che a pranzo, spesso, si fermavano dal salumificio Veroni che dava loro “una minestra” e la signora cercava di tranquillizzarle. Si erano schierati con loro. Per le donne il lavoro era doppio: quando tornavano a casa, dovevano fare anche tutto quello che di solito spettava agli uomini nelle stalle. “Fu un periodo durissimo”. Maria viene liberata dopo tre giorni e solo perché nega di conoscere le altre: quando viene scortata dai soldati mongoli e tutte le vengono incontro, riesce a salvarsi perché parla in dialetto e loro non la capiscono. Barbieri ricorda molto bene quei giorni: “Come adesso”, dice a ilfattoquotidiano.it. “Sarò anche in difficoltà a muovere la lingua, ma ricordo tutto. Anche perché di casa mia avevo quattro prigionieri. E io, a 13 anni, all’improvviso ero rimasto l’uomo più grande della casa. E allora restavo a casa a tenere dietro alle mucche. Mia mamma e le mie zie andavano tutte le mattine”. E aggiunge: “All’inizio era molto difficile perché le donne si erano divise in commissioni e andavano a parlare con le varie autorità. Ma loro facevano degli ultimatum e dicevano che se non liberavamo i tre soldati, loro avrebbero fucilato tutti i prigionieri”. E poi, dice, “erano semi-analfabete e andare a parlare per una cosa così importante non era facile”. Un giorno, anche il piccolo Barbieri si unisce al corteo e riesce a vedere il padre: “Papà quando vi liberano?”, gli chiede. “E sapete cosa mi ha risposto? Quando tirano via il catenaccio”, ride. “Aveva fatto una battuta per non spaventarmi. Anche perché erano giorni di grande paura”. Si temeva che gli uomini non sarebbero usciti vivi, che ci sarebbe stata una strage. “Ma anche le colonne di donne nelle campagne ogni mattina erano un pericolo perché giravano gli apparecchi e potevano bombardarle. Il loro impegno è stato molto importante”, chiude. Dopo i primi giorni, vengono individuati e fucilati cinque partigiani: Mauro Bompani, Enzo Cremonini, Ettore Giovanardi. Ferruccio Tusberti, Augusto Armani. Poi iniziano lunghe ed estenuanti trattative: i tedeschi vogliono indietro i tre, ma non sanno che è impossibile. Alla fine avviene la liberazione dei sessanta, grazie all’intervento del commissario prefettizio di Carpi Enzo Scaltriti, che si dimostra aperto ai partigiani, e alla mediazione di monsignor Giuseppe Bonacini. Ma soprattutto grazie alla pressione esercitata dalla comunità femminile che non ha mai ceduto. Bruno racconta gli attimi successivi alla liberazione: “Siamo andati di corsa dalle donne che ci aspettavano fuori. Tutto il rientro è stata una gioia immensa: per la strada ci portavano dei pezzi di gnocco fritto e, quando siamo arrivati a Budrione, c’era una festa inimmaginabile. Le campane suonavano a distesa”. Dice Vanda: “Eravamo tutte contente. Durante il cammino, mi ricordo che un tale è salito sul rimorchio, anche se io ero davanti sul biroccio e poi voleva prendere la guida. Io allora mi sono detta: per undici giorni sono venuta qua, quindi adesso sto davanti io”. Parole importantissime, di un cambiamento che era avvenuto anche fuori dalla prigione. E ancora: “Io ed alcune signore, con le gambe penzoloni dal carretto, facevamo quasi ridere. Tutta la gente, lungo le strade, batteva le mani, con le lacrime agli occhi perché tutti erano soddisfatti di vedere che era stata una bella cosa che l’avventura era finita bene”. La partecipazione popolare oltre i partigiani – I racconti di chi c’era sono come fotografie che rimangono nel tempo. Scatti di un avvenimento che ha fatto la storia locale, ma non ha trovato abbastanza spazio nei libri di scuola o sui giornali. Il lavoro di memoria è stato possibile, “grazie ad Annamaria Loschi, insegnante animatrice dell’Associazione Memoria Storica di Budrione”, morta nel 2024, ricorda Lucio Ferrari, presidente dell’Anpi di Carpi. “Lei era appassionatissima”, dice. “Budrione è stato un centro di Resistenza molto forte qui nel Carpigiano e nella zona partigiana della provincia di Modena che è quella più vivace. Qui ci sono stati molti caduti: abbiamo 57 tra cippi e lapidi. In occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione, siamo andati a rendere omaggio a tutti. E il 23 marzo scorso, abbiamo ricordato il rastrellamento”.Questo episodio, racconta, “è stata un’esperienza così forte che è rimasta” nel ricordo della comunità. “Da parte delle donne c’è voluto un grande coraggio perché lì c’erano tedeschi e fascisti che si sentivano un po’ accerchiati ed erano particolarmente aggressivi e violenti. Soprattutto nei confronti delle donne”. E la loro rivolta “è stata fondamentale per fare pressione e per liberare i prigionieri. È stata decisiva”. Ma in tutti gli anni della Resistenza, le donne hanno avuto un ruolo importante. Anche e non solo tra i partigiani: “Ricordiamo lo sciopero delle operaie della Manifattura tabacchi, quello delle mondine o quello per il pane”. E pure la battaglia della trebbiatura, “quando uomini e donne tolsero le cinghie alle trebbie per evitare che i tedeschi prendessero il grano da portare in Germania”. E “parteciparono anche le donne”. La resistenza “è diventato un momento di grande emancipazione perché la donna nella famiglia qui non aveva un posto. Il nonno e la nonna erano i cosiddetti comandanti della famiglia. E nella gerarchia c’era un posto solo per la moglie del nonno, che si chiamava la resdora. Quando è iniziata la lotta di Liberazione anche le donne hanno cominciato a cercare di conquistare uno spazio dentro e fuori la famiglia. Prima non era così”. Quello che i fatti di Budrione, Migliarina e Fossoli dimostrano è che non c’erano solo i partigiani e le partigiane. Ma anche una società civile attiva e comunità mobilitate per la Resistenza. “Il 22 aprile”, continua Ferrari, “giorno della Liberazione di Carpi, abbiamo inaugurato la mostra ‘Noi stavamo con i partigiani’ che racconta proprio tutta la partecipazione popolare. Nella nostra zona più di 100 case sono diventate rifugio, nascondendo le persone nelle stalle o nei fienili. Ci fu una grande copertura della popolazione. Certo ci furono anche le spie, ma in generale ci fu una grande partecipazione. Anche di altre formazioni: cattolici, socialisti e naturalmente comunisti”. Proprio “la partecipazione popolare pacifica”, chiude Ferrari, “ha reso possibile la lotta partigiana”. E senza la resistenza de “la” Maria, “la” Vanda, “la” Isden e di tutte le altre, probabilmente il lembo di terra tra Correggio e Carpi avrebbe pianto altri sessanta uomini. *Foto da “Il coraggio delle donne. 12-23 marzo 1945” (a cura di Annamaria Loschi e di Anpi Carpi – Circolo E.Goldoni Budrione) Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/25/la-rivolta-pacifica-delle-donne-che-salvo-63-uomini-in-emilia-per-11-giorni-in-corteo-fino-alla-prigione-dopo-il-rastrellamento-dei-nazisti/7961324/
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  • Automotive Financing Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028)

    According to a new report published by UnivDatos Markets Insights, the automotive financing market is expected to grow at a CAGR of around 6.5% from 2022-2028. The analysis has been segmented into By Vehicle type, By Vehicle condition; By Source type; By Region/Country.

    Click here to view the Report Description & TOC- https://univdatos.com/reports/automotive-financing-market

    The Automotive Financing report has been aggregated by collecting informative data on various dynamics such as market drivers, restraints, and opportunities. This innovative report makes use of several analyses to get a closer outlook on the automotive financing market. The automotive financing report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors in the market that are influencing the market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates automotive financing at the global and regional levels.

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    Automotive Financing Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028) According to a new report published by UnivDatos Markets Insights, the automotive financing market is expected to grow at a CAGR of around 6.5% from 2022-2028. The analysis has been segmented into By Vehicle type, By Vehicle condition; By Source type; By Region/Country. Click here to view the Report Description & TOC- https://univdatos.com/reports/automotive-financing-market The Automotive Financing report has been aggregated by collecting informative data on various dynamics such as market drivers, restraints, and opportunities. This innovative report makes use of several analyses to get a closer outlook on the automotive financing market. The automotive financing report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors in the market that are influencing the market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates automotive financing at the global and regional levels. Contact Us: UnivDatos Market Insights Contact Number - +19787330253 Email - contact@univdatos.com Website - www.univdatos.com Linkedin- https://www.linkedin.com/company/univ-datos-market-insight/mycompany/
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    Automotive Financing Market: Current Analysis and Forecast (2022-2028)
    Emphasis on Condition of Vehicle (New and used vehicles); Source Type (OEMs, Banks, Credit Unions, Financial Institutions); Vehicle type (Passenger Cars and commercial vehicles); and Region/Country
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  • Automotive Chips Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028)

    A comprehensive overview of the Automotive Chips Market is recently added by UnivDatos Market Insights to its humongous database. The report has been aggregated by collecting informative data from various dynamics such as market drivers, restraints, and opportunities. This innovative report makes use of several analyses to get a closer outlook on the Automotive Chips Market. The report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors that are influencing market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates the Automotive Chips Market at the regional levels. The Automotive Chips Market is expected to grow at a CAGR of ~10% between 2021-2027

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    Automotive Chips Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028) A comprehensive overview of the Automotive Chips Market is recently added by UnivDatos Market Insights to its humongous database. The report has been aggregated by collecting informative data from various dynamics such as market drivers, restraints, and opportunities. This innovative report makes use of several analyses to get a closer outlook on the Automotive Chips Market. The report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors that are influencing market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates the Automotive Chips Market at the regional levels. The Automotive Chips Market is expected to grow at a CAGR of ~10% between 2021-2027 Request Sample Copy of this Report @ https://univdatos.com/reports/automotive-chips-market?popup=report-enquiry Ask for Price & Discounts @ https://univdatos.com/reports/automotive-chips-market?popup=report-enquiry For more informative information, please visit us @ https://univdatos.com/reports/automotive-chips-market Contact Us: UnivDatos Market Insights Contact Number - +19787330253 Email - contact@univdatos.com Website - www.univdatos.com Linkedin- https://www.linkedin.com/company/univ-datos-market-insight/mycompany/
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    Automotive Chips Market: Current Analysis and Forecast (2021-2027)
    Emphasis on Component Type (Logic ICs, Analog ICs, Microcontrollers & Microprocessors, and Memory); Application Type (Chassis, Powertrain, Safety, Telematics & Infotainment, and Body Electronics); Vehicle Type (Passenger Vehicle and Commercial Vehicle); Regions and Country
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  • Automotive Backup Camera Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028)

    A comprehensive overview of the Global Automotive Backup Camera Market is recently added by UnivDatos Market Insights to its humongous database. This report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors that are influencing market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates the Global Automotive Backup Camera Market at the regional & country levels. The Global Automotive Backup Camera Market is expected to grow at a CAGR of 6.9% between 2021-2027.

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    Market Overview

    As per our analysis, it is predicted that global automotive backup camera sales are expected to grow at a CAGR of about 6.9%. Furthermore, as per the analysis global automotive backup camera sales is expected to reach around US$ ~ billion by 2027, compared to US$ 4 billion in 2020.

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    Automotive Backup Camera Market Analysis by Size, Share, Growth, Trends, Opportunities and Forecast (2022-2028) A comprehensive overview of the Global Automotive Backup Camera Market is recently added by UnivDatos Market Insights to its humongous database. This report offers a detailed analysis of the latest industry developments and trending factors that are influencing market growth. Furthermore, this statistical market research repository examines and estimates the Global Automotive Backup Camera Market at the regional & country levels. The Global Automotive Backup Camera Market is expected to grow at a CAGR of 6.9% between 2021-2027. Request Sample Copy of this Report @ https://univdatos.com/reports/automotive-backup-camera-market?popup=report-enquiry Market Overview As per our analysis, it is predicted that global automotive backup camera sales are expected to grow at a CAGR of about 6.9%. Furthermore, as per the analysis global automotive backup camera sales is expected to reach around US$ ~ billion by 2027, compared to US$ 4 billion in 2020. For more informative information, please visit us @ https://univdatos.com/reports/automotive-backup-camera-market Contact Us: UnivDatos Market Insights Contact Number - +19787330253 Email - contact@univdatos.com Website - www.univdatos.com Linkedin- https://www.linkedin.com/company/univ-datos-market-insight/mycompany/
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    Automotive Backup Camera Market: Current Analysis and Forecast (2021-2027)
    Emphasis on Position (Surface Mounted, Flush Mounted, License Mounted); Vehicle (Passenger, Commercial); Sales Channel (OEM, Aftermarket); Region/Country
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  • SI ABBIAMO INTERFERITO NELLE ELEZIONI RUMENE E LO FAREMO ANCHE IN GERMANIA
    Breton affossa la democrazia
    “Facciamo rispettare le nostre leggi in Europa quando rischiano di essere aggirate e quando, se non vengono applicate, possono portare a interferenze. Lo abbiamo fatto in Romania e, ovviamente sarà fatto anche in Germania, se necessario”, ha dichiarato Breton, in merito al ruolo eventuale che l’organismo comunitario potrebbe assumere in tali elezioni. 
    Le dichiarazioni di Thierry Breton sono la prova definitiva: la democrazia in Europa è morta. L’UE ha già stracciato il voto rumeno in nome di presunte ingerenze russe, e ora minaccia di fare lo stesso con la Germania, dimostrando che l’unico interesse di Bruxelles è controllare, non difendere la sovranità dei Paesi membri.

    È assurdo invocare la difesa dei processi elettorali quando l’Unione Europea stessa interviene per annullarli o manipolarli. Le tensioni con Elon Musk sono solo il contorno di una vicenda ancora più inquietante: Soros e Gates possono finanziare campagne senza troppi ostacoli, ma se Musk si schiera con un partito considerato scomodo, scatta la crociata contro le “interferenze esterne”.

    Questa è la dimostrazione lampante che la tanto sbandierata “democrazia europea” altro non è che una finzione, dove chi detiene il potere a Bruxelles decide cosa sia giusto votare e chi debba vincere.

    YES WE INTERFERED IN THE ROMANIAN ELECTIONS AND WE WILL DO THE SAME IN GERMANY
    Breton undermines democracy
    “We enforce our laws in Europe when they risk being circumvented and when, if not applied, they can lead to interference. We have done so in Romania and, of course, it will also be done in Germany, if necessary,” Breton said, regarding the possible role that the community body could assume in these elections. 
    Thierry Breton’s statements are the definitive proof: democracy in Europe is dead. The EU has already torn up the Romanian vote in the name of alleged Russian interference, and now it threatens to do the same with Germany, demonstrating that Brussels’ only interest is to control, not to defend the sovereignty of member countries.

    It is absurd to invoke the defense of electoral processes when the European Union itself intervenes to cancel or manipulate them. The tensions with Elon Musk are just the side dish of an even more disturbing story: Soros and Gates can finance campaigns without too many obstacles, but if Musk sides with a party considered inconvenient, the crusade against "external interference" begins.

    This is the clear demonstration that the much-vaunted "European democracy" is nothing but a fiction, where those in power in Brussels decide what is right to vote for and who should win.

    Per sostenere il lavoro di ripubblicazione di tutte le opere di Giulietto Chiesa:
    https://giuliettochiesaofficial.store/
    🔴SI ABBIAMO INTERFERITO NELLE ELEZIONI RUMENE E LO FAREMO ANCHE IN GERMANIA Breton affossa la democrazia “Facciamo rispettare le nostre leggi in Europa quando rischiano di essere aggirate e quando, se non vengono applicate, possono portare a interferenze. Lo abbiamo fatto in Romania e, ovviamente sarà fatto anche in Germania, se necessario”, ha dichiarato Breton, in merito al ruolo eventuale che l’organismo comunitario potrebbe assumere in tali elezioni.  Le dichiarazioni di Thierry Breton sono la prova definitiva: la democrazia in Europa è morta. L’UE ha già stracciato il voto rumeno in nome di presunte ingerenze russe, e ora minaccia di fare lo stesso con la Germania, dimostrando che l’unico interesse di Bruxelles è controllare, non difendere la sovranità dei Paesi membri. È assurdo invocare la difesa dei processi elettorali quando l’Unione Europea stessa interviene per annullarli o manipolarli. Le tensioni con Elon Musk sono solo il contorno di una vicenda ancora più inquietante: Soros e Gates possono finanziare campagne senza troppi ostacoli, ma se Musk si schiera con un partito considerato scomodo, scatta la crociata contro le “interferenze esterne”. Questa è la dimostrazione lampante che la tanto sbandierata “democrazia europea” altro non è che una finzione, dove chi detiene il potere a Bruxelles decide cosa sia giusto votare e chi debba vincere. YES WE INTERFERED IN THE ROMANIAN ELECTIONS AND WE WILL DO THE SAME IN GERMANY Breton undermines democracy “We enforce our laws in Europe when they risk being circumvented and when, if not applied, they can lead to interference. We have done so in Romania and, of course, it will also be done in Germany, if necessary,” Breton said, regarding the possible role that the community body could assume in these elections.  Thierry Breton’s statements are the definitive proof: democracy in Europe is dead. The EU has already torn up the Romanian vote in the name of alleged Russian interference, and now it threatens to do the same with Germany, demonstrating that Brussels’ only interest is to control, not to defend the sovereignty of member countries. It is absurd to invoke the defense of electoral processes when the European Union itself intervenes to cancel or manipulate them. The tensions with Elon Musk are just the side dish of an even more disturbing story: Soros and Gates can finance campaigns without too many obstacles, but if Musk sides with a party considered inconvenient, the crusade against "external interference" begins. This is the clear demonstration that the much-vaunted "European democracy" is nothing but a fiction, where those in power in Brussels decide what is right to vote for and who should win. Per sostenere il lavoro di ripubblicazione di tutte le opere di Giulietto Chiesa: https://giuliettochiesaofficial.store/
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  • MASCHI CON LA VAGINA – MOSTRA SHOCK NELLE SCUOLE FINANZIATA COI VOSTRI SOLDI...
    Nel cuore della Puglia, una mostra itinerante si sta diffondendo come un virus contagioso tra le scuole di ogni ordine e grado, intitolata “Fammi capire. Alla scoperta dei corpi e della sessualità”. Questa iniziativa, finanziata da fondi pubblici, non è solo una deviazione dalla realtà, ma è un attacco diretto all’innocenza dei nostri bambini. Tra i materiali esposti, troviamo libri come “Bruno l’Astronauta”, mirati a bambini a partire dai 4 anni, che promuovono l’idea che un maschio possa avere una vagina o una femmina un pene. È un’educazione sessuale che sconvolge, che mina alla base la comprensione del proprio corpo e che confonde le menti più giovani con concetti che non appartengono alla loro età. Ma non finisce qui. La mostra vede la presenza di attivisti come Egon Botteghi, considerato un esperto di genitorialità trans, e Gabriele Torchetti, che insieme organizzano gruppi di lettura sotto il nome “Se stasera siamo Queer”. Questi incontri, sotto l’egida di associazioni come “Scosse”, non solo promuovono una visione distorta dell’identità di genere, ma lo fanno con la pretesa di essere educativi, ignorando completamente le implicazioni psicologiche e sociali su bambini e adolescenti. È intollerabile che scuole, finanziate dai contribuenti, diventino terreno di coltura per un’ideologia che nega la biologia e la realtà oggettiva per abbracciare teorie che non hanno alcuna base scientifica riconosciuta. Questo è uno sfruttamento puro e semplice, dove la mente dei più piccoli viene manipolata con la scusa dell’apertura mentale e dell’inclusione. Chiediamo a gran voce che l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervengano immediatamente. Non possiamo permettere che la nostra gioventù venga esposta a contenuti che non solo sono inappropriati per la loro età, ma che potrebbero avere conseguenze profonde e durature sulla loro percezione di sé e del mondo. Questo non è progresso. Questo è un’offesa all’infanzia, un furto della loro innocenza, una manipolazione delle loro menti in formazione. È ora che le istituzioni che dovrebbero proteggere e educare i nostri figli si sveglino e agiscano per fermare questa pericolosa deriva ideologica nelle nostre scuole.

    - Sandro Greco



    MALES WITH VAGINAS – SHOCKING EXHIBITION IN SCHOOLS FINANCED WITH YOUR MONEY...
    In the heart of Puglia, a traveling exhibition is spreading like a contagious virus among schools of all levels, entitled “Fammi comprende. Alla scoperta dei corpi e della sesso” (Let me understand. Discovering bodies and sexuality). This initiative, financed by public funds, is not only a deviation from reality, but is a direct attack on the innocence of our children. Among the materials on display, we find books such as “Bruno the Astronaut”, aimed at children from 4 years old, which promote the idea that a male can have a vagina or a female a penis. It is a sexual education that is shocking, that undermines the foundation of understanding one's body and that confuses the youngest minds with concepts that do not belong to their age. But it does not end there. The exhibition features activists such as Egon Botteghi, considered an expert on trans parenting, and Gabriele Torchetti, who together organize reading groups under the name “Se stasera siamo Queer”. These meetings, under the aegis of associations such as “Scosse”, not only promote a distorted vision of gender identity, but do so under the pretense of being educational, completely ignoring the psychological and social implications on children and adolescents. It is intolerable that schools, funded by taxpayers, become breeding grounds for an ideology that denies biology and objective reality to embrace theories that have no recognized scientific basis. This is pure and simple exploitation, where the minds of the little ones are manipulated under the guise of open-mindedness and inclusion. We loudly demand that the Regional School Office of Puglia and the Minister of Education Giuseppe Valditara intervene immediately. We cannot allow our youth to be exposed to content that is not only inappropriate for their age, but that could have profound and lasting consequences on their perception of themselves and the world. This is not progress. This is an offense to childhood, a theft of their innocence, a manipulation of their developing minds. It is time for the institutions that should protect and educate our children to wake up and act to stop this dangerous ideological drift in our schools.

    - Sandro Greco



    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1864942529298272495?t=pFZM97tiHFMOL5IMqnj3Zg&s=19
    🔴 MASCHI CON LA VAGINA – MOSTRA SHOCK NELLE SCUOLE FINANZIATA COI VOSTRI SOLDI... 🔴 Nel cuore della Puglia, una mostra itinerante si sta diffondendo come un virus contagioso tra le scuole di ogni ordine e grado, intitolata “Fammi capire. Alla scoperta dei corpi e della sessualità”. Questa iniziativa, finanziata da fondi pubblici, non è solo una deviazione dalla realtà, ma è un attacco diretto all’innocenza dei nostri bambini. Tra i materiali esposti, troviamo libri come “Bruno l’Astronauta”, mirati a bambini a partire dai 4 anni, che promuovono l’idea che un maschio possa avere una vagina o una femmina un pene. È un’educazione sessuale che sconvolge, che mina alla base la comprensione del proprio corpo e che confonde le menti più giovani con concetti che non appartengono alla loro età. Ma non finisce qui. La mostra vede la presenza di attivisti come Egon Botteghi, considerato un esperto di genitorialità trans, e Gabriele Torchetti, che insieme organizzano gruppi di lettura sotto il nome “Se stasera siamo Queer”. Questi incontri, sotto l’egida di associazioni come “Scosse”, non solo promuovono una visione distorta dell’identità di genere, ma lo fanno con la pretesa di essere educativi, ignorando completamente le implicazioni psicologiche e sociali su bambini e adolescenti. È intollerabile che scuole, finanziate dai contribuenti, diventino terreno di coltura per un’ideologia che nega la biologia e la realtà oggettiva per abbracciare teorie che non hanno alcuna base scientifica riconosciuta. Questo è uno sfruttamento puro e semplice, dove la mente dei più piccoli viene manipolata con la scusa dell’apertura mentale e dell’inclusione. Chiediamo a gran voce che l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervengano immediatamente. Non possiamo permettere che la nostra gioventù venga esposta a contenuti che non solo sono inappropriati per la loro età, ma che potrebbero avere conseguenze profonde e durature sulla loro percezione di sé e del mondo. Questo non è progresso. Questo è un’offesa all’infanzia, un furto della loro innocenza, una manipolazione delle loro menti in formazione. È ora che le istituzioni che dovrebbero proteggere e educare i nostri figli si sveglino e agiscano per fermare questa pericolosa deriva ideologica nelle nostre scuole. - Sandro Greco 👇👇👇 🔴 MALES WITH VAGINAS – SHOCKING EXHIBITION IN SCHOOLS FINANCED WITH YOUR MONEY... 🔴 In the heart of Puglia, a traveling exhibition is spreading like a contagious virus among schools of all levels, entitled “Fammi comprende. Alla scoperta dei corpi e della sesso” (Let me understand. Discovering bodies and sexuality). This initiative, financed by public funds, is not only a deviation from reality, but is a direct attack on the innocence of our children. Among the materials on display, we find books such as “Bruno the Astronaut”, aimed at children from 4 years old, which promote the idea that a male can have a vagina or a female a penis. It is a sexual education that is shocking, that undermines the foundation of understanding one's body and that confuses the youngest minds with concepts that do not belong to their age. But it does not end there. The exhibition features activists such as Egon Botteghi, considered an expert on trans parenting, and Gabriele Torchetti, who together organize reading groups under the name “Se stasera siamo Queer”. These meetings, under the aegis of associations such as “Scosse”, not only promote a distorted vision of gender identity, but do so under the pretense of being educational, completely ignoring the psychological and social implications on children and adolescents. It is intolerable that schools, funded by taxpayers, become breeding grounds for an ideology that denies biology and objective reality to embrace theories that have no recognized scientific basis. This is pure and simple exploitation, where the minds of the little ones are manipulated under the guise of open-mindedness and inclusion. We loudly demand that the Regional School Office of Puglia and the Minister of Education Giuseppe Valditara intervene immediately. We cannot allow our youth to be exposed to content that is not only inappropriate for their age, but that could have profound and lasting consequences on their perception of themselves and the world. This is not progress. This is an offense to childhood, a theft of their innocence, a manipulation of their developing minds. It is time for the institutions that should protect and educate our children to wake up and act to stop this dangerous ideological drift in our schools. - Sandro Greco 👇👇👇 Source: https://x.com/itsmeback_/status/1864942529298272495?t=pFZM97tiHFMOL5IMqnj3Zg&s=19
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  • CAR T Cell Therapy Market Emerging Trend, Opportunities, Key Players, Huge Growth, Revenue Analysis, 2023-2035

    The latest report entitled ‘CAR T Cell Therapy Market’ by Roots Analysis provides an accurate estimation of the market size, regional landscape description, and revenue forecast over the projected timeframe.

    The current global CAR T-cell therapy market size is likely to be worth USD 4.6 billion, and is projected to reach worth USD 15.2 billion by 2035, growing at a CAGR of 11.4% during the period, till 2035. The report turns the spotlight on the major challenges faced by the key players in the global market and the growth strategies currently adopted by them. The report is a granular assessment of this particular business sphere and entirely covers the dynamic competitive landscape of the market. The document offers key insights into the market positions of these players alongside their gross earnings. Furthermore, it elaborates on each of the market segments, with detailed scrutiny of the development scope and competitive scenario of the regional fragments of the market.

    The latest study is inclusive of an in-depth analysis of the economic status of the CAR T Cell Therapy Market and examines the most important regions constituting the global market. It further details on the most lucrative and growth-oriented regions, top market rivals, diversified product types, and a large number of end-use industries.


    Key factors affecting the growth of the CAR T Cell Therapy Market:
    Geographical Overview:
    • The latest report broadly categorizes the CAR T Cell Therapy Market into several geographical terrains, including North America, Europe, Asia-Pacific, Latin America, Middle East and North Africa and Rest of the World.
    • The study is inclusive of essential information relevant to each region in this broad industry segment, along with the key drivers of the regional market growth.
    • The report further estimates the revenue accumulated by these regions over the forecast period.

    Competitive Hierarchy:
    • The latest research report studies the major market players, their regional presence, industry share, and production facilities.
    • The report offers significant data pertaining to these market competitors’ company profiles, product types, and application outlook.
    • Moreover, the pricing models and gross margins of these industry majors have also been mentioned in the report.

    Key players
    Autolus, Bluebird Bio, Bristol Myers Squibb, Carsgen Therapeutics, Cellectis, Gilead Sciences, Innovative Cellular Therapeutics, Noile-Immune Biotech, Novartis, Shanghai GeneChem, Sinobioway Cell Therapy, Takara Bio and Wellington Zhaotai Therapies.

    Additional parameters of the CAR T Cell Therapy Market report:
    • The latest research study endows the reader with a comprehensive analysis of the product types of the CAR T Cell Therapy Market, categorizing the relevant information into the Distribution by Target Inidcation, Target Antigens and Key Geographical Regions. The study focuses on the wide-ranging application landscape of the market, segmenting it into the market share, estimated growth rate, and the forecast product demand for each application type.

    Additional Insights:
    • The market concentration rate and processing rate of raw materials have also been conscripted in the report.
    • The report contains an assessment of the current price trends, as well as the factors influencing the global market size.
    • It throws light on the significant marketing strategies implemented by the eminent players in the industry.
    • Vital data and information concerning the producers, distributors, and downstream buyers involved in the global market, as well as the cost structure analysis and market mechanism, form the important elements of this report.

    Research objectives:
    • The CAR T Cell Therapy Market report studies the worldwide market consumption rate in terms of value and volume.
    • It identifies the various sub-segments of the market structure.
    • It proffers information regarding the leading global manufacturers in this industry, describing their market value & share, sales volume, competitive analysis, SWOT analysis, and development strategies adopted during the forecast timeline.
    • The report describes the key industry players, with respect to their individual growth trends, future prospects, and contribution to the global market, and explains the factors related to their market growth potential, drivers, opportunities, threats, and industry-specific challenges.
    • Furthermore, the report underpins the strategic developments occurring in the CAR T Cell Therapy Market, such as expansions, mergers & acquisitions, agreements, as well as new product launches.

    To view more details on this report, click on the link
    https://www.rootsanalysis.com/reports/car-t-cell-therapy-market/269.html

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    Roots Analysis is a global leader in the pharma / biotech market research. Having worked with over 750 clients worldwide, including Fortune 500 companies, start-ups, academia, venture capitalists and strategic investors for more than a decade, we offer a highly analytical / data-driven perspective to a network of over 450,000 senior industry stakeholders looking for credible market insights.

    We specialise in analysing areas which have lacked quality research so far or require more focused understanding within the broader industry. All our reports are structured in a way to enable the reader develop a thorough perspective on the given subject. Apart from writing reports on identified areas, we also provide bespoke research / consulting services dedicated to serve our clients in the best possible way.

    The research efforts are driven by a global team. The leadership team brings a wealth of experience within the sector. Their collective experience in pharmaceutical / affiliated domains allows us to tackle various areas of research in a structured way. We also regularly leverage our global network of experts who hold senior leadership positions in reputed firms and organisations worldwide.

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    CAR T Cell Therapy Market Emerging Trend, Opportunities, Key Players, Huge Growth, Revenue Analysis, 2023-2035 The latest report entitled ‘CAR T Cell Therapy Market’ by Roots Analysis provides an accurate estimation of the market size, regional landscape description, and revenue forecast over the projected timeframe. The current global CAR T-cell therapy market size is likely to be worth USD 4.6 billion, and is projected to reach worth USD 15.2 billion by 2035, growing at a CAGR of 11.4% during the period, till 2035. The report turns the spotlight on the major challenges faced by the key players in the global market and the growth strategies currently adopted by them. The report is a granular assessment of this particular business sphere and entirely covers the dynamic competitive landscape of the market. The document offers key insights into the market positions of these players alongside their gross earnings. Furthermore, it elaborates on each of the market segments, with detailed scrutiny of the development scope and competitive scenario of the regional fragments of the market. The latest study is inclusive of an in-depth analysis of the economic status of the CAR T Cell Therapy Market and examines the most important regions constituting the global market. It further details on the most lucrative and growth-oriented regions, top market rivals, diversified product types, and a large number of end-use industries. Key factors affecting the growth of the CAR T Cell Therapy Market: Geographical Overview: • The latest report broadly categorizes the CAR T Cell Therapy Market into several geographical terrains, including North America, Europe, Asia-Pacific, Latin America, Middle East and North Africa and Rest of the World. • The study is inclusive of essential information relevant to each region in this broad industry segment, along with the key drivers of the regional market growth. • The report further estimates the revenue accumulated by these regions over the forecast period. Competitive Hierarchy: • The latest research report studies the major market players, their regional presence, industry share, and production facilities. • The report offers significant data pertaining to these market competitors’ company profiles, product types, and application outlook. • Moreover, the pricing models and gross margins of these industry majors have also been mentioned in the report. Key players Autolus, Bluebird Bio, Bristol Myers Squibb, Carsgen Therapeutics, Cellectis, Gilead Sciences, Innovative Cellular Therapeutics, Noile-Immune Biotech, Novartis, Shanghai GeneChem, Sinobioway Cell Therapy, Takara Bio and Wellington Zhaotai Therapies. Additional parameters of the CAR T Cell Therapy Market report: • The latest research study endows the reader with a comprehensive analysis of the product types of the CAR T Cell Therapy Market, categorizing the relevant information into the Distribution by Target Inidcation, Target Antigens and Key Geographical Regions. The study focuses on the wide-ranging application landscape of the market, segmenting it into the market share, estimated growth rate, and the forecast product demand for each application type. Additional Insights: • The market concentration rate and processing rate of raw materials have also been conscripted in the report. • The report contains an assessment of the current price trends, as well as the factors influencing the global market size. • It throws light on the significant marketing strategies implemented by the eminent players in the industry. • Vital data and information concerning the producers, distributors, and downstream buyers involved in the global market, as well as the cost structure analysis and market mechanism, form the important elements of this report. Research objectives: • The CAR T Cell Therapy Market report studies the worldwide market consumption rate in terms of value and volume. • It identifies the various sub-segments of the market structure. • It proffers information regarding the leading global manufacturers in this industry, describing their market value & share, sales volume, competitive analysis, SWOT analysis, and development strategies adopted during the forecast timeline. • The report describes the key industry players, with respect to their individual growth trends, future prospects, and contribution to the global market, and explains the factors related to their market growth potential, drivers, opportunities, threats, and industry-specific challenges. • Furthermore, the report underpins the strategic developments occurring in the CAR T Cell Therapy Market, such as expansions, mergers & acquisitions, agreements, as well as new product launches. To view more details on this report, click on the link https://www.rootsanalysis.com/reports/car-t-cell-therapy-market/269.html About Roots Analysis Roots Analysis is a global leader in the pharma / biotech market research. Having worked with over 750 clients worldwide, including Fortune 500 companies, start-ups, academia, venture capitalists and strategic investors for more than a decade, we offer a highly analytical / data-driven perspective to a network of over 450,000 senior industry stakeholders looking for credible market insights. We specialise in analysing areas which have lacked quality research so far or require more focused understanding within the broader industry. All our reports are structured in a way to enable the reader develop a thorough perspective on the given subject. Apart from writing reports on identified areas, we also provide bespoke research / consulting services dedicated to serve our clients in the best possible way. The research efforts are driven by a global team. The leadership team brings a wealth of experience within the sector. Their collective experience in pharmaceutical / affiliated domains allows us to tackle various areas of research in a structured way. We also regularly leverage our global network of experts who hold senior leadership positions in reputed firms and organisations worldwide. Contact: Roots Analysis +1 (415) 800 3415 Sales@rootsanalysis.com
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    CAR T-cell Therapy Market Size, Growth & Trends Report [2035]
    The global CAR T-cell therapy market size is predicted to grow from USD 4.6 billion in 2024 to USD 15.2 billion by 2035, with a noteworthy CAGR of 11.4% during the forecast period.
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  • It examines and forecasts the global market in a number of critical industries. The research provides a thorough overview of the industry by segmenting the FMCG market into groups based on application, end-user, and location. A thorough research of each market segment was conducted, taking into consideration current and upcoming market trends.

    FMCG Market size was valued at USD 107.46 Billion in 2022 and is poised to grow from USD 111.39 Billion in 2023 to USD 148.51 Billion by 2031, at a CAGR of 3.66% during the forecast period (2024-2031).

    Chance to get a free sample @ https://www.skyquestt.com/sample-request/fmcg-market
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  • The competitive environment is a crucial element that every key factor needs to be aware of. The study explains the market's competitive landscape so that readers may gauge the degree of both domestic and global rivalry. Additionally, market researchers have provided summaries of each significant firm in the global Medical Imaging industry, taking into consideration crucial elements including operational areas, production, and product portfolio. When analyzing the organizations in the study, significant factors including business size, market share, market growth, revenue, production volume, and profitability are also taken into account. The study report uses both qualitative and quantitative data to offer a thorough view of the market. It examines and forecasts the global market in a number of critical industries. The research provides a thorough overview of the industry by segmenting the Medical Imaging market into groups based on application, end-user, and location. A thorough research of each market segment was conducted, taking into consideration current and upcoming market trends.

    Global Medical Imaging Market was valued at USD 38.2 billion in 2022 and is expected to rise from USD 40 billion in 2023 to reach a value of USD 60.0 billion by 2031, at a CAGR of 5.2% during the forecast period (2024–2031).

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