• Ieri lo stato della Florida ha approvato la legge che "proibisce l’iniezione, il rilasco o la dispersione di qualsiasi mezzo chimico, composto chimico, sostanza o apparato nell'atmosfera allo scopo di influenzare il clima."
    Sono 24 gli stati negli USA che hanno adottato misure per proibire la "geoingegnerizzazione del clima, che irrora con tossine cittadini, vie fluviali e campagne".
    Alla faccia di chi per anni ne ha negato l'esistenza.

    Yesterday, the state of Florida passed a law that "prohibits the injection, release, or dispersal of any chemical, chemical compound, substance, or device into the atmosphere for the purpose of influencing the climate."
    There are 24 states in the US that have adopted measures to prohibit "climate geoengineering, which sprays cities, waterways, and countryside with toxins."
    In the face of those who have denied its existence for years.

    https://x.com/heather_parisi/status/1918217080119468177?t=httGgp8v0PsGEDmkCfVk_g&s=19
    Ieri lo stato della Florida ha approvato la legge che "proibisce l’iniezione, il rilasco o la dispersione di qualsiasi mezzo chimico, composto chimico, sostanza o apparato nell'atmosfera allo scopo di influenzare il clima." Sono 24 gli stati negli USA che hanno adottato misure per proibire la "geoingegnerizzazione del clima, che irrora con tossine cittadini, vie fluviali e campagne". Alla faccia di chi per anni ne ha negato l'esistenza. Yesterday, the state of Florida passed a law that "prohibits the injection, release, or dispersal of any chemical, chemical compound, substance, or device into the atmosphere for the purpose of influencing the climate." There are 24 states in the US that have adopted measures to prohibit "climate geoengineering, which sprays cities, waterways, and countryside with toxins." In the face of those who have denied its existence for years. https://x.com/heather_parisi/status/1918217080119468177?t=httGgp8v0PsGEDmkCfVk_g&s=19
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  • Italia e la libertà di stampa: un declino che preoccupa

    Il nuovo rapporto annuale di Reporters sans frontières (RSF) fotografa una realtà allarmante: la libertà di stampa nel mondo è al “minimo storico” e l’Italia scivola al 49esimo posto, il peggiore dell’Europa occidentale, perdendo tre posizioni rispetto all’anno precedente.
    Un dato che non sorprende chi segue da tempo le dinamiche del nostro Paese, ma che dovrebbe comunque indignare e preoccupare ogni cittadino consapevole del ruolo cruciale dell’informazione in una democrazia.

    I motivi della retrocessione

    Secondo RSF, le minacce alla libertà di stampa in Italia sono molteplici e strutturali:
    • Le organizzazioni mafiose, soprattutto nel Sud, continuano a intimidire e condizionare i giornalisti.
    • Gruppi estremisti compiono atti di violenza contro chi fa informazione.
    • La classe politica tenta di ostacolare la libera informazione, in particolare sulle inchieste giudiziarie, attraverso la cosiddetta “legge bavaglio” che limita la pubblicazione delle intercettazioni.
    • Proliferano le azioni legali strumentali (le cosiddette “querele temerarie”) per intimidire, imbavagliare o punire chi cerca di raccontare fatti di interesse pubblico.

    Un quadro internazionale cupo, ma l’Italia spicca in negativo

    La situazione globale è grave: oltre metà della popolazione mondiale vive in Paesi dove la stampa è sotto attacco. In fondo alla classifica troviamo regimi notoriamente autoritari come Cina, Corea del Nord ed Eritrea. Tuttavia, l’Italia, pur restando formalmente una democrazia, mostra segnali preoccupanti di deriva autoritaria proprio nel modo in cui tratta l’informazione e chi la produce.

    La deriva autoritaria: segnali da non sottovalutare

    Il progressivo restringimento degli spazi di libertà per la stampa è un indicatore chiave della salute democratica di un Paese. In Italia, il tentativo di limitare la pubblicazione delle intercettazioni, la pressione giudiziaria sui giornalisti e la violenza – fisica e verbale – contro chi esercita il diritto di cronaca, sono segnali inequivocabili di una deriva autoritaria.
    Non si tratta di semplici “incidenti di percorso”, ma di una strategia sistematica volta a ridurre la capacità dei media di svolgere il loro ruolo di controllo del potere.
    “Il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ricorda la direttrice generale di RSF Anja Osterhaus.
    Se i media sono finanziariamente in difficoltà e sotto pressione politica e giudiziaria, chi smaschererà disinformazione e propaganda?

    Cosa resta della democrazia senza una stampa libera?

    La libertà di stampa non è un lusso, ma il fondamento di ogni democrazia reale. Senza la possibilità per i giornalisti di indagare, raccontare e criticare senza timori di ritorsioni, la democrazia si svuota di significato e diventa una mera facciata. La discesa dell’Italia nella classifica RSF non è solo un dato statistico: è il sintomo di una malattia profonda che rischia di uccidere quel poco di democrazia che ancora ci resta.

    Conclusione

    Davanti a questi dati, non basta indignarsi: serve una presa di coscienza collettiva e una mobilitazione concreta per difendere la libertà di stampa. Perché dove muore l’informazione, muore anche la democrazia. E la deriva autoritaria, oggi, non è più solo una minaccia lontana, ma una realtà che avanza silenziosa, giorno dopo giorno, anche in Italia.

    COMMENTO all'ARTICOLO uscito oggi:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129
    Italia e la libertà di stampa: un declino che preoccupa Il nuovo rapporto annuale di Reporters sans frontières (RSF) fotografa una realtà allarmante: la libertà di stampa nel mondo è al “minimo storico” e l’Italia scivola al 49esimo posto, il peggiore dell’Europa occidentale, perdendo tre posizioni rispetto all’anno precedente. Un dato che non sorprende chi segue da tempo le dinamiche del nostro Paese, ma che dovrebbe comunque indignare e preoccupare ogni cittadino consapevole del ruolo cruciale dell’informazione in una democrazia. I motivi della retrocessione Secondo RSF, le minacce alla libertà di stampa in Italia sono molteplici e strutturali: • Le organizzazioni mafiose, soprattutto nel Sud, continuano a intimidire e condizionare i giornalisti. • Gruppi estremisti compiono atti di violenza contro chi fa informazione. • La classe politica tenta di ostacolare la libera informazione, in particolare sulle inchieste giudiziarie, attraverso la cosiddetta “legge bavaglio” che limita la pubblicazione delle intercettazioni. • Proliferano le azioni legali strumentali (le cosiddette “querele temerarie”) per intimidire, imbavagliare o punire chi cerca di raccontare fatti di interesse pubblico. Un quadro internazionale cupo, ma l’Italia spicca in negativo La situazione globale è grave: oltre metà della popolazione mondiale vive in Paesi dove la stampa è sotto attacco. In fondo alla classifica troviamo regimi notoriamente autoritari come Cina, Corea del Nord ed Eritrea. Tuttavia, l’Italia, pur restando formalmente una democrazia, mostra segnali preoccupanti di deriva autoritaria proprio nel modo in cui tratta l’informazione e chi la produce. La deriva autoritaria: segnali da non sottovalutare Il progressivo restringimento degli spazi di libertà per la stampa è un indicatore chiave della salute democratica di un Paese. In Italia, il tentativo di limitare la pubblicazione delle intercettazioni, la pressione giudiziaria sui giornalisti e la violenza – fisica e verbale – contro chi esercita il diritto di cronaca, sono segnali inequivocabili di una deriva autoritaria. Non si tratta di semplici “incidenti di percorso”, ma di una strategia sistematica volta a ridurre la capacità dei media di svolgere il loro ruolo di controllo del potere. “Il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ricorda la direttrice generale di RSF Anja Osterhaus. Se i media sono finanziariamente in difficoltà e sotto pressione politica e giudiziaria, chi smaschererà disinformazione e propaganda? Cosa resta della democrazia senza una stampa libera? La libertà di stampa non è un lusso, ma il fondamento di ogni democrazia reale. Senza la possibilità per i giornalisti di indagare, raccontare e criticare senza timori di ritorsioni, la democrazia si svuota di significato e diventa una mera facciata. La discesa dell’Italia nella classifica RSF non è solo un dato statistico: è il sintomo di una malattia profonda che rischia di uccidere quel poco di democrazia che ancora ci resta. Conclusione Davanti a questi dati, non basta indignarsi: serve una presa di coscienza collettiva e una mobilitazione concreta per difendere la libertà di stampa. Perché dove muore l’informazione, muore anche la democrazia. E la deriva autoritaria, oggi, non è più solo una minaccia lontana, ma una realtà che avanza silenziosa, giorno dopo giorno, anche in Italia. COMMENTO all'ARTICOLO uscito oggi: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129
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    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …
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  • Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE!

    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …

    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”.

    Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”.

    L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”.

    A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”.

    In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
    Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE! Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione … Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”. Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”. L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”. A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”. In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
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    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …
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  • What is Rapid Prototypin Definition and Methods

    Learn about rapid prototyping, its definition, key methods like 3D printing & CAD, and benefits for faster, cost-effective, and innovative product development. Read More:- https://www.krishani.com/trending_topic/what-is-rapid-prototyping-definition-and-methods

    #rapidprototypingdefinition #rapidprototypedefinition #whatisrapidprototypingdefinition #CNCmachiningtechnologies
    What is Rapid Prototypin Definition and Methods Learn about rapid prototyping, its definition, key methods like 3D printing & CAD, and benefits for faster, cost-effective, and innovative product development. Read More:- https://www.krishani.com/trending_topic/what-is-rapid-prototyping-definition-and-methods #rapidprototypingdefinition #rapidprototypedefinition #whatisrapidprototypingdefinition #CNCmachiningtechnologies
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  • Sildenafil (Viagra) - Side Effects Part 3
    Sildenafil (Viagra) - Side Effects Part 3
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  • Sildenafil (Viagra) - Side Effects Part 2
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  • L'Agenzia meteorologica nazionale spagnola amplia l'elenco: più di 70 stati stanno cambiando il meteo. Il carbonio non è il nemico. Basta con le scie chimiche!

    L'agenzia meteorologica statale spagnola AEMET ha riconosciuto ufficialmente tre o quattro anni fa che non solo la Spagna possiede tecnologie di geoingegneria e le utilizza regolarmente, ma che almeno 50 paesi in tutto il mondo dispongono di tecnologie più o meno mature che le utilizzano regolarmente.

    Un professore del Politecnico federale di Zurigo afferma che non esiste un solo paese al mondo che non abbia manipolato il meteo e/o il clima attraverso la geoingegneria.

    L'AEMET è quindi una delle poche agenzie meteorologiche europee ad aver ammesso i propri "crimini". Che siano responsabili di numerose inondazioni, nei casi più gravi a Valencia e nei suoi dintorni, è abbastanza chiaro. Questo riconoscimento rivoluzionario è stato pubblicato in un nuovo rapporto diffuso dalla Federal Aviation Administration (FAA), dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
    L'Agenzia meteorologica nazionale spagnola amplia l'elenco: più di 70 stati stanno cambiando il meteo. Il carbonio non è il nemico. Basta con le scie chimiche! L'agenzia meteorologica statale spagnola AEMET ha riconosciuto ufficialmente tre o quattro anni fa che non solo la Spagna possiede tecnologie di geoingegneria e le utilizza regolarmente, ma che almeno 50 paesi in tutto il mondo dispongono di tecnologie più o meno mature che le utilizzano regolarmente. Un professore del Politecnico federale di Zurigo afferma che non esiste un solo paese al mondo che non abbia manipolato il meteo e/o il clima attraverso la geoingegneria. L'AEMET è quindi una delle poche agenzie meteorologiche europee ad aver ammesso i propri "crimini". Che siano responsabili di numerose inondazioni, nei casi più gravi a Valencia e nei suoi dintorni, è abbastanza chiaro. Questo riconoscimento rivoluzionario è stato pubblicato in un nuovo rapporto diffuso dalla Federal Aviation Administration (FAA), dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
    T.ME
    Галина Царёва (официальный)
    Испанское государственное метеорологическое агентство расширило список: более 70 штатов меняют погоду - углерод не враг - покончим с химическими трассами! Государственное метеорологическое агентство Испании AEMET уже три или четыре года назад официально признало , что не только Испания имеет геоинженерные технологии и использует их регулярно, но и по меньшей мере 50 стран мира имеют более или менее зрелые технологии, которые используют их на регулярной основе. Профессор Высшей технической школы Цюриха говорит, что в мире нет ни одной страны, которая не манипулировала бы погодой и / или климатом с помощью геоинженерии. Таким образом, AEMET - одно из немногих европейских метеорологических агентств, признавших свои „преступления“. То, что они несут ответственность за многочисленные наводнения, в худшем случае в Валенсии и ее окрестностях, совершенно очевидно. Новаторское признание было опубликовано в новом отчете, опубликованном Федеральным управлением гражданской авиации (FAA), Национальным управлением по аэронавтике и исследованию космического пространства (НАСА) и Национальным управлением океанических и атмосферных исследований (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
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  • QUESTO significa PARLAR CHIARO!
    Papato, omosessuali, dottrina. Il cardinale Müller: “Basta lobby, non voglio un nuovo Francesco” - Il Fatto Quotidiano
    Un papa che non sia schiavo delle lobby e che non sia la copia del suo immediato predecessore. È ciò che si augura il cardinale Gerhard Ludwig Müller, 77 anni, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede e curatore dell’Opera Omnia di Benedetto XVI. Chiamato a Roma proprio da Joseph Ratzinger, nel 2012, …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/05/01/papato-omosessuali-dottrina-il-cardinale-muller-basta-lobby-non-voglio-un-nuovo-francesco/7971372/
    QUESTO significa PARLAR CHIARO! Papato, omosessuali, dottrina. Il cardinale Müller: “Basta lobby, non voglio un nuovo Francesco” - Il Fatto Quotidiano Un papa che non sia schiavo delle lobby e che non sia la copia del suo immediato predecessore. È ciò che si augura il cardinale Gerhard Ludwig Müller, 77 anni, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede e curatore dell’Opera Omnia di Benedetto XVI. Chiamato a Roma proprio da Joseph Ratzinger, nel 2012, … https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/05/01/papato-omosessuali-dottrina-il-cardinale-muller-basta-lobby-non-voglio-un-nuovo-francesco/7971372/
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    Papato, omosessuali, dottrina. Il cardinale Müller: “Basta lobby, non voglio un nuovo Francesco” - Il Fatto Quotidiano
    Un papa che non sia schiavo delle lobby e che non sia la copia del suo immediato predecessore. È ciò che si augura il cardinale Gerhard Ludwig Müller, 77 anni, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede e curatore dell’Opera Omnia di Benedetto XVI. Chiamato a Roma proprio da Joseph Ratzinger, nel 2012, …
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  • "Se l’anidride carbonica determina il riscaldamento globale, perché abbiamo avuto 5 grandi ere glaciali con l’anidride carbonica atmosferica che era molto più elevata allora di adesso?"

    La faccio a voi, perché gli attivisti climatici, quando glielo chiedo, diventano isterici.
    "Se l’anidride carbonica determina il riscaldamento globale, perché abbiamo avuto 5 grandi ere glaciali con l’anidride carbonica atmosferica che era molto più elevata allora di adesso?" La faccio a voi, perché gli attivisti climatici, quando glielo chiedo, diventano isterici.
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  • In high-priority markets like construction, #oil and #gas, manufacturing, and transportation, knowing the type of #cable is always at the top of one's mind.

    Read More: https://znergycable.gonevis.com/flame-resistant-vs-flame-retardant-cables-what-is-the-difference/
    In high-priority markets like construction, #oil and #gas, manufacturing, and transportation, knowing the type of #cable is always at the top of one's mind. Read More: https://znergycable.gonevis.com/flame-resistant-vs-flame-retardant-cables-what-is-the-difference/
    ZNERGYCABLE.GONEVIS.COM
    Flame-Resistant vs. Flame-Retardant Cables: What Is The Difference? - Znergy Cable - Australian Cable Manufacturers
    Knowing the distinction between flame-resistant and flame-retardant cables is essential when making the appropriate product choice for your application.
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