• RIBADENDO che oggi sembra essere la giornata dei #Video de @LaVeritaWeb
    , mi piace ripubblicare anche il secondo, sempre della #Rai , che presentai al #Gip di Roma (@ANMagistrati
    ) che, senz'altro con estrema #indipendenza, archiviò la mia querela con una riga di appoggio alla tesi del #PM secondo il quale, se una legge la fa il #Parlamento, non può fare male ai cittadini....
    Se @LucioMalan
    @galeazzobignami
    @marcellogemmato
    @Marcolisei
    @FNOMCeO
    etc. fossero interessati, sono ben disponibile a fornire tutta la documentazione raccolta.
    @madforfree
    @BelpietroTweet
    @fdragoni
    @liberatinico
    @SoniaLaVera
    @AStramezzi


    @AmbasciataUSA
    @rusembitaly

    “IL VACCINO SCOMPARSO” di Claudia de Pasquale:
    https://www.raiplay.it/video/2024/02/Il-vaccino-scomparso---Report-del-11022024-2695f990-b61f-4d96-9bdc-6d31d181f252.html

    al riguardo segnalai:

    Dal minuto 9:34 (sino al 13:47) c’è un’intervista al Prof. Giovanni Rezza avente per oggetto il ritiro, inizialmente temporaneo, anche dal mercato italiano del Vaccino AstraZeneca segnalandosi, di seguito, in un dialogo con il Dott. Nicola Magrini, come mentre l’Agenzia Europea del Farmaco non escludeva affatto il rischio di alcune tipologie di effetti avversi, i regolatori italiani le attribuivano di aver escluso di tale possibilità. Si lascia al Giudicante la valutazione di questi minuti che appaiono estremamente interessanti per giudicare come, “la volontà di salvare un vaccino pubblico” (parole del Dott. Magrini) possa aver inciso su un adeguato intervento del regolatore amministrativo sull’utilizzo di questo prodotto. Significative le parole finali del Prof. Rezza secondo il quale “i dati sugli eventi avversi necessiterebbero di maggiori studi e maggiore adeguatezza”.
    2)Dal minuto 32:31 (sino al 33:53) si affronta il tema della raccomandazione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca (si rammenta che i cittadini non avevano alcun potere di scegliere il vaccino ad essi destinato) che il Prof. Rezza ricorda che il Ministero della Salute aveva “raccomandato” dai 60 anni in su’ con Circolare del 7 aprile 2021 (n. 0014358), e successivamente, di fronte all’incalzare della giornalista circa il fatto che nonostante detta Circolare le Regioni attuassero Open Day dai diciotto anni in su, il Prof. Rezza cerca di sminuire in tutti i modi il ruolo del CTS stesso quasi che, alla fine, fossero solo gli organi politici a prendere la decisione sul chi decidere fosse destinatario dei vaccini. Nel servizio si dimostra però subito dopo che proprio il CTS dava il nullaosta alle Regioni per tale iniziative (minuto 33:32). Tuttavia il Prof. Rezza (minuto 38:09) continua a negare ogni coinvolgimento del Ministero della Salute e del CTS negli Open Day .

    Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1959576272486506776
    RIBADENDO che oggi sembra essere la giornata dei #Video de @LaVeritaWeb , mi piace ripubblicare anche il secondo, sempre della #Rai 😉, che presentai al #Gip di Roma (@ANMagistrati ) che, senz'altro con estrema #indipendenza, archiviò la mia querela con una riga di appoggio alla tesi del #PM secondo il quale, se una legge la fa il #Parlamento, non può fare male ai cittadini....😳 Se @LucioMalan @galeazzobignami @marcellogemmato @Marcolisei @FNOMCeO etc. fossero interessati, sono ben disponibile a fornire tutta la documentazione raccolta. @madforfree @BelpietroTweet @fdragoni @liberatinico @SoniaLaVera @AStramezzi @AmbasciataUSA @rusembitaly “IL VACCINO SCOMPARSO” di Claudia de Pasquale: https://www.raiplay.it/video/2024/02/Il-vaccino-scomparso---Report-del-11022024-2695f990-b61f-4d96-9bdc-6d31d181f252.html al riguardo segnalai: Dal minuto 9:34 (sino al 13:47) c’è un’intervista al Prof. Giovanni Rezza avente per oggetto il ritiro, inizialmente temporaneo, anche dal mercato italiano del Vaccino AstraZeneca segnalandosi, di seguito, in un dialogo con il Dott. Nicola Magrini, come mentre l’Agenzia Europea del Farmaco non escludeva affatto il rischio di alcune tipologie di effetti avversi, i regolatori italiani le attribuivano di aver escluso di tale possibilità. Si lascia al Giudicante la valutazione di questi minuti che appaiono estremamente interessanti per giudicare come, “la volontà di salvare un vaccino pubblico” (parole del Dott. Magrini) possa aver inciso su un adeguato intervento del regolatore amministrativo sull’utilizzo di questo prodotto. Significative le parole finali del Prof. Rezza secondo il quale “i dati sugli eventi avversi necessiterebbero di maggiori studi e maggiore adeguatezza”. 2)Dal minuto 32:31 (sino al 33:53) si affronta il tema della raccomandazione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca (si rammenta che i cittadini non avevano alcun potere di scegliere il vaccino ad essi destinato) che il Prof. Rezza ricorda che il Ministero della Salute aveva “raccomandato” dai 60 anni in su’ con Circolare del 7 aprile 2021 (n. 0014358), e successivamente, di fronte all’incalzare della giornalista circa il fatto che nonostante detta Circolare le Regioni attuassero Open Day dai diciotto anni in su, il Prof. Rezza cerca di sminuire in tutti i modi il ruolo del CTS stesso quasi che, alla fine, fossero solo gli organi politici a prendere la decisione sul chi decidere fosse destinatario dei vaccini. Nel servizio si dimostra però subito dopo che proprio il CTS dava il nullaosta alle Regioni per tale iniziative (minuto 33:32). Tuttavia il Prof. Rezza (minuto 38:09) continua a negare ogni coinvolgimento del Ministero della Salute e del CTS negli Open Day . Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1959576272486506776
    RAIPLAY.IT
    Report 2023/24 - Il vaccino scomparso - Video - RaiPlay
    Di Claudia Di Pasquale, da Report del 11/02/2024. Il vaccino Astrazeneca è silenziosamente sparito dai centri vaccinali di tutta Europa, dopo che sono emersi sulla stampa dei rari ma gravi effetti avversi. L'Italia ne aveva comprato 40 milioni di dosi, ne ha somministrato poco più di 12, 10,5 milioni sono scadute, mentre il resto lo ha donato ad altri paesi, soprattutto a medio e basso reddito. Quale impatto ha avuto questa storia sulla multinazionale anglo-svedese Astrazeneca? E sulle famiglie delle vittime?
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  • CAMILLA CANEPA FU UCCISA DAL VACCINO, DICE IL GIP. NON DAI MEDICI. BENE ALLORA PERCHÉ NON PROCESSARE IL MINISTRO SPERANZA CHE HA DATO L’OK AGLI OPEN DAY CON IL VACCINO ASTRAZENECA SEBBENE CI FOSSERO GIÀ STATI DEI MORTI???!!

    Souece:
    https://t.me/RaffaellaRegoli
    🚨CAMILLA CANEPA FU UCCISA DAL VACCINO, DICE IL GIP. NON DAI MEDICI. BENE ALLORA PERCHÉ NON PROCESSARE IL MINISTRO SPERANZA CHE HA DATO L’OK AGLI OPEN DAY CON IL VACCINO ASTRAZENECA SEBBENE CI FOSSERO GIÀ STATI DEI MORTI???!! 🖌️Souece: https://t.me/RaffaellaRegoli
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  • *SEGNALAZIONE AI COMANDI DELLA GUARDIA DI FINANZA:*
    *LA PIU' GRANDE FRODE ALLO STATO ITALIANO MAI COMMESSA*

    *Midazolam* somministrato in concomitanza con antibiotico via endovena e' provato da *PubMed n. ID 11575933* che provochi depressione polmonare profonda che giustifica il ricovero in Terapia Intensiva che permette alle Aziende Ospedaliere Spa di incassare dalla Regione il DRG n.541 di 51.919,00 euro.

    *Frode allo Stato.*

    _Quante e quali sono le Aziende Ospedaliere Spa coinvolte?_

    _Quali sono i primari Anestesisti e i primari Cardiologi coinvolti?_

    _Quali sono i partiti politici che hanno ricevuto donazioni da primari le cui Aziende Ospedaliere hanno ricevuto il contributo DRG n. 541 dalla Regione_ ?

    *Una frode allo Stato colossale, miliardaria, che riguarda almeno 500.000 ricoveri in Terapia Intensiva avvenuti dal 2012 ad oggi* , da quando fu modificato il rimborso dalla Regione per il ricovero in Terapia intensiva, portandolo da 300,00 euro al giorno a 51.919,00 euro se il ricovero in Terapia Intensiva si e' protratto per almeno 4 giorni, un incremento di rimborso di circa 50 volte a partite dal 2012, a 34.546,00 euro anche se eseguito solo con maschera a membrana Venturi (DRG n.542).

    La Magistratura attuale avrà le forza di smantellare la più grande truffa allo Stato mai commessa o i politici si interporranno spostando Pubblici Ministeri, GIP e Procuratori Capo dai luoghi di indagine, impedendo l' inizio dell' indagine, impedendo quindi alle Forze dell' Ordine di iniziare a compiere indagini di Polizia Giudiziaria?

    La presente costituisce Segnalazione, e non esposto, ai Comandi della Guardia di Finanza.

    Ai sensi dell' art 347 e seguenti del Codice di Procedura Penale, la Segnalazione consente alla Polizia Giudiziaria di compiere atti di indagine prima che il Pubblico Ministero assuma formalmente la direzioni delle indagini.

    *Il Midazolam prolunga il suo potente effetto sedativo provocando depressione polmonare profonda che giustifica il ricovero in Terapia intensiva anche in caso di occlusione delle vie urinarie (provato da PubMed n. ID 1767626 ),* per esempio per pezzi di carne nel canale urinario da strappo traumatico del catetere vescicale, per intervenuta impossibilità di espellerlo con le urine, quanti cateteri vescicali sono stati strappati in queste *Aziende Ospedaliere Spa* che poi hanno incassato il contributo DRG .n. 541 e n. 542 dalla Regione?

    _Quanti pazienti sono deceduti dopo 8 giorni dal ricovero, provocando, Midazolam più antibiotico via endovena, anche sedazione dell'epiglottide impedendo di bere e di mangiare?_

    *Omicidio doloso.*

    Anche quest'ultima notizia di reato costituisce Segnalazione ai Comandi della Guardia di Finanza.

    @AlessandroGovoni

    Source: ➡ t.me/SaDefenza
    *SEGNALAZIONE AI COMANDI DELLA GUARDIA DI FINANZA:* *LA PIU' GRANDE FRODE ALLO STATO ITALIANO MAI COMMESSA* *Midazolam* somministrato in concomitanza con antibiotico via endovena e' provato da *PubMed n. ID 11575933* che provochi depressione polmonare profonda che giustifica il ricovero in Terapia Intensiva che permette alle Aziende Ospedaliere Spa di incassare dalla Regione il DRG n.541 di 51.919,00 euro. *Frode allo Stato.* _Quante e quali sono le Aziende Ospedaliere Spa coinvolte?_ _Quali sono i primari Anestesisti e i primari Cardiologi coinvolti?_ _Quali sono i partiti politici che hanno ricevuto donazioni da primari le cui Aziende Ospedaliere hanno ricevuto il contributo DRG n. 541 dalla Regione_ ? *Una frode allo Stato colossale, miliardaria, che riguarda almeno 500.000 ricoveri in Terapia Intensiva avvenuti dal 2012 ad oggi* , da quando fu modificato il rimborso dalla Regione per il ricovero in Terapia intensiva, portandolo da 300,00 euro al giorno a 51.919,00 euro se il ricovero in Terapia Intensiva si e' protratto per almeno 4 giorni, un incremento di rimborso di circa 50 volte a partite dal 2012, a 34.546,00 euro anche se eseguito solo con maschera a membrana Venturi (DRG n.542). La Magistratura attuale avrà le forza di smantellare la più grande truffa allo Stato mai commessa o i politici si interporranno spostando Pubblici Ministeri, GIP e Procuratori Capo dai luoghi di indagine, impedendo l' inizio dell' indagine, impedendo quindi alle Forze dell' Ordine di iniziare a compiere indagini di Polizia Giudiziaria? La presente costituisce Segnalazione, e non esposto, ai Comandi della Guardia di Finanza. Ai sensi dell' art 347 e seguenti del Codice di Procedura Penale, la Segnalazione consente alla Polizia Giudiziaria di compiere atti di indagine prima che il Pubblico Ministero assuma formalmente la direzioni delle indagini. *Il Midazolam prolunga il suo potente effetto sedativo provocando depressione polmonare profonda che giustifica il ricovero in Terapia intensiva anche in caso di occlusione delle vie urinarie (provato da PubMed n. ID 1767626 ),* per esempio per pezzi di carne nel canale urinario da strappo traumatico del catetere vescicale, per intervenuta impossibilità di espellerlo con le urine, quanti cateteri vescicali sono stati strappati in queste *Aziende Ospedaliere Spa* che poi hanno incassato il contributo DRG .n. 541 e n. 542 dalla Regione? _Quanti pazienti sono deceduti dopo 8 giorni dal ricovero, provocando, Midazolam più antibiotico via endovena, anche sedazione dell'epiglottide impedendo di bere e di mangiare?_ *Omicidio doloso.* Anche quest'ultima notizia di reato costituisce Segnalazione ai Comandi della Guardia di Finanza. @AlessandroGovoni Source: ➡ t.me/SaDefenza
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  • AL VIA IL PRIMO PROCESSO!
    Park Towers: rinviati a giudizio sei imputati per il caso urbanistico milanese
    Immobiliarista, progettista e tre funzionari comunali a processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva nel progetto delle tre torri...

    È già tempo di processo per la prima delle inchieste sull’urbanistica di Milano. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Alessandra Di Fazio, ha disposto il rinvio a giudizio per i sei imputati sul caso delle Park Towers, il progetto di tre torri per 113 appartamenti, in zona Crescenzago a Milano, finito al centro di uno dei filoni delle indagini sulla gestione urbanistica per accuse di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso. Vanno a processo l’immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, tre ex dirigenti e funzionari dello Sportello Unico Edilizia del Comune, Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni. Le indagini erano state chiuse nel gennaio del 2024.
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    Gli inquirenti avevano chiesto il sequestro preventivo del cantiere (quasi ultimato), ma il giudice per le indagini preliminari, pur respingendola, aveva riconosciuto “la piena fondatezza dell’impianto accusatorio e la sussistenza dei reati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva, contestati a tutti gli indagati”. Il gip aveva respinto il sequestro rilevando la “sproporzione di tale rimedio giuridico in relazione allo stato troppo avanzato dei lavori (ormai quasi ultimati)”

    Il magistrati aveva sottolineato nel provvedimento come la giurisprudenza di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Corte di Cassazione fosse “concorde e univoca” nel ritenere la pianificazione urbanistica un obbligo imprescindibile della Pubblica amministrazione e un diritto della popolazione, e che pertanto costruzioni impattanti (per via dei nuovi carichi urbanistici che creano), come quella di specie, non possono essere realizzate in assenza di un previo ‘piano attuativo’, di un piano urbanistico cioè che assicuri il raccordo con l’edificato preesistente e il necessario ridimensionamento dei servizi nell’intera zona (che comporta il coinvolgimento procedurale degli organi comunali e della popolazione)”.

    Per il gip l’insediamento di via Crescenzago, a causa delle gravose dimensioni, del numero di abitanti cui è destinato (almeno 321) e della necessità del previo piano attuativo, “non poteva essere qualificato come ristrutturazione edilizia né essere realizzato a mezzo Scia, in sostituzione di un permesso”. Per il giudice, in particolare, “la determina dirigenziale del Comune numero 65 del 2018 sulla Scia edilizia (a firma dei dirigenti) e la circolare numero 1 del luglio 2023 contrastano con tutte le chiare interpretazioni giurisprudenziali secondo cui il principio di corretta pianificazione urbanistica afferisce a norme di legge fondamentali, poste a tutela di fondamentali diritti delle persone”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/23/park-towers-a-processo-i-sei-imputati-limmobiliarista-il-progettista-e-tre-funzionari-del-comune-di-milano/8071218/
    AL VIA IL PRIMO PROCESSO! Park Towers: rinviati a giudizio sei imputati per il caso urbanistico milanese Immobiliarista, progettista e tre funzionari comunali a processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva nel progetto delle tre torri... È già tempo di processo per la prima delle inchieste sull’urbanistica di Milano. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Alessandra Di Fazio, ha disposto il rinvio a giudizio per i sei imputati sul caso delle Park Towers, il progetto di tre torri per 113 appartamenti, in zona Crescenzago a Milano, finito al centro di uno dei filoni delle indagini sulla gestione urbanistica per accuse di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso. Vanno a processo l’immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, tre ex dirigenti e funzionari dello Sportello Unico Edilizia del Comune, Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni. Le indagini erano state chiuse nel gennaio del 2024. PUBBLICITÀ Leggi Anche Il piano regolatore “ombra” di Milano costruito grazie agli “incarichi” delle grandi imprese agli architetti del Comune Il piano regolatore “ombra” di Milano costruito grazie agli “incarichi” delle grandi imprese agli architetti del Comune Leggi articolo Gli inquirenti avevano chiesto il sequestro preventivo del cantiere (quasi ultimato), ma il giudice per le indagini preliminari, pur respingendola, aveva riconosciuto “la piena fondatezza dell’impianto accusatorio e la sussistenza dei reati di abuso edilizio e lottizzazione abusiva, contestati a tutti gli indagati”. Il gip aveva respinto il sequestro rilevando la “sproporzione di tale rimedio giuridico in relazione allo stato troppo avanzato dei lavori (ormai quasi ultimati)” Il magistrati aveva sottolineato nel provvedimento come la giurisprudenza di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Corte di Cassazione fosse “concorde e univoca” nel ritenere la pianificazione urbanistica un obbligo imprescindibile della Pubblica amministrazione e un diritto della popolazione, e che pertanto costruzioni impattanti (per via dei nuovi carichi urbanistici che creano), come quella di specie, non possono essere realizzate in assenza di un previo ‘piano attuativo’, di un piano urbanistico cioè che assicuri il raccordo con l’edificato preesistente e il necessario ridimensionamento dei servizi nell’intera zona (che comporta il coinvolgimento procedurale degli organi comunali e della popolazione)”. Per il gip l’insediamento di via Crescenzago, a causa delle gravose dimensioni, del numero di abitanti cui è destinato (almeno 321) e della necessità del previo piano attuativo, “non poteva essere qualificato come ristrutturazione edilizia né essere realizzato a mezzo Scia, in sostituzione di un permesso”. Per il giudice, in particolare, “la determina dirigenziale del Comune numero 65 del 2018 sulla Scia edilizia (a firma dei dirigenti) e la circolare numero 1 del luglio 2023 contrastano con tutte le chiare interpretazioni giurisprudenziali secondo cui il principio di corretta pianificazione urbanistica afferisce a norme di legge fondamentali, poste a tutela di fondamentali diritti delle persone”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/23/park-towers-a-processo-i-sei-imputati-limmobiliarista-il-progettista-e-tre-funzionari-del-comune-di-milano/8071218/
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  • Garlasco, si allunga la lista di persone a cui sarà prelevato il Dna. Chiara Poggi e le ricerche sul Santuario della Bozzola
    di F. Q.
    La decisione della gip di dare la possibilità di ampliare l'elenco di nomi di chi sarà sottoposto al test. Intanto vengono acquisiti gli atti del processo per l'estorsione "a luci rosse" ai danni di un religioso del luogo di culto


    Le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa. Gli amici di Marco Poggi. Gli investigatori che entrarono per primi nella casa di Garlasco, il medico legale. Ma non solo. Si allungherà la lista di persone a cui sarà prelevato il dna nella nuova inchiesta della procura di Pavia sull’omicidio della ragazza di 26 anni, trovata morta a casa sua il 13 agosto 2007. La decisione è della giudice Daniela Garlaschelli che ha dato la possibilità di ampliare la rosa a tutte le parti. Avvocati e consulenti stanno quindi valutando se richiedere il prelievo – che avverrà in una clinica di Milano – anche per altri. Al momento nella lista ci sono le gemelle Cappa, gli amici di Marco Poggi e Andrea Sempio – al momento, per quanto se ne sa, l’unico indagato – Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti e infine Marco Panzarasa, amico di Chiara Poggi e Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e – come noto – condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.

    La Procura di Pavia ha acquisito anche gli atti dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex rettore del santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali. Il religioso molto conosciuto nel territorio pavese fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni, poi condannati. L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, in alcune interviste ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuale avvenuti anni prima al santuario. Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza, nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare. Per quel ricatto a don Vitali sono stati condannati Flavius Savu e Florin Tanasie, che al momento della condanna erano però irreperibili. E’ invece in carcere a Pavia per omicidio Cleu Stefanescu, nipote di Savu, che, scrive la Provincia pavese, ha consegnato ai suoi legali un memoriale in cui sostiene di avere saputo dallo zio di un legame fra l’omicidio di Chiara e l’inchiesta sul santuario, naturalmente tutto da verificare.

    Oggi è il Corriere della Sera che torna su quella storia torbida. Il santuario è legato a continue chiacchiere che c’è da capire quanto abbiano elemento di concretezza: sospetti abusi, voci di festini hot, perfino messe nere o pedofilia. Qui gli investigatori avranno un compito che può avere un doppio significato: non solo capire se davvero ci possano essere collegamenti tra queste ricostruzioni e l’omicidio di Chiara Poggi, ma anche eventualmente sgomberare il campo una volta per tutte da eventuali dubbi e dicerie, per non lasciare sospetti o ancora margini a ulteriori obiezioni. Il punto di partenza, secondo i carabinieri di Milano, sono le due ricerche che la vittima effettuò sul Santuario della Bozzola, conservate senza una apparente ragione in una pen-drive insieme ad articoli sugli abusi sessuali nella Chiesa americana. La prima ricerca risale alle 11.06 del 26 luglio, la seconda alle 15.41 del primo agosto, pochi giorni prima del delitto. In entrambi i casi aveva visualizzato e scaricato una foto del Santuario dal pc del lavoro. L’interesse di Chiara Poggi per il Santuario non è mai emerso finora né ne ha parlato Stasi o altri familiari. Per questo la Procura acquisirà gli atti del processo del 2014 sull’estorsione ai religiosi sia i messaggi audio che Paola Cappa ha inviato al suo ex agente Francesco Chiesa Soprani. In più potrebbero essere sentiti anche gli ex colleghi di lavoro di Chiara Poggi (all’epoca lavorava in un’azienda di via Savona, in centro a Milano).

    Un primo passaggio significativo della nuova inchiesta sul caso di Garlasco sarà il 17 giugno, quando è in programma l’incidente probatorio sui reperti rianalizzati con nuove tecniche o mai repertati. Su tutti domina un quesito posto dal gip: “L’analisi tecnica dei profili genetici estrapolati dai margini ungueali” di Chiara “ottenuti dal perito Prof. Francesco De Stefano“, che effettuò la perizia nel processo di secondo grado bis a carico di Stasi. Li dichiarò inutilizzabili per comparazioni e ora i periti dovranno verificare di nuovo “la possibilità di ritenere utilizzabili per un confronto, allo stato attuale della tecnica e della scienza” quei risultati. Il confronto con il Dna di Sempio, ma anche con “le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine”. E’ per questo saranno sottoposti al prelievo del Dna diverse persone tra quelle vicine alla vittima e quelle che indagarono.

    La questione del Dna trovato sulle unghie della ragazza uccisa è tra le lacune della prima inchiesta su cui la difesa di Stasi ha battuto spesso in questi anni. Una consulenza della Procura di Pavia attribuisce quel materiale genetico a Sempio. Se n’era già parlato nel processo d’appello bis: i margini delle unghie prelevati dal cadavere non furono analizzati con il metodo “a lavaggio”, più sensibile, e, quando lo fece il perito sette anni dopo, riuscì ad isolare un cromosoma Y, maschile, ma non un profilo completo perché i reperti erano troppo degradati. Fu anche questa la ragione di due procedimenti archiviati a carico di Sempio.

    Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/01/garlasco-si-allunga-la-lista-di-persone-a-cui-sara-prelevato-il-dna-chiara-poggi-e-le-ricerche-sul-santuario-della-bozzola/8010685/
    Garlasco, si allunga la lista di persone a cui sarà prelevato il Dna. Chiara Poggi e le ricerche sul Santuario della Bozzola di F. Q. La decisione della gip di dare la possibilità di ampliare l'elenco di nomi di chi sarà sottoposto al test. Intanto vengono acquisiti gli atti del processo per l'estorsione "a luci rosse" ai danni di un religioso del luogo di culto Le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa. Gli amici di Marco Poggi. Gli investigatori che entrarono per primi nella casa di Garlasco, il medico legale. Ma non solo. Si allungherà la lista di persone a cui sarà prelevato il dna nella nuova inchiesta della procura di Pavia sull’omicidio della ragazza di 26 anni, trovata morta a casa sua il 13 agosto 2007. La decisione è della giudice Daniela Garlaschelli che ha dato la possibilità di ampliare la rosa a tutte le parti. Avvocati e consulenti stanno quindi valutando se richiedere il prelievo – che avverrà in una clinica di Milano – anche per altri. Al momento nella lista ci sono le gemelle Cappa, gli amici di Marco Poggi e Andrea Sempio – al momento, per quanto se ne sa, l’unico indagato – Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti e infine Marco Panzarasa, amico di Chiara Poggi e Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e – come noto – condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. La Procura di Pavia ha acquisito anche gli atti dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex rettore del santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali. Il religioso molto conosciuto nel territorio pavese fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni, poi condannati. L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, in alcune interviste ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuale avvenuti anni prima al santuario. Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza, nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare. Per quel ricatto a don Vitali sono stati condannati Flavius Savu e Florin Tanasie, che al momento della condanna erano però irreperibili. E’ invece in carcere a Pavia per omicidio Cleu Stefanescu, nipote di Savu, che, scrive la Provincia pavese, ha consegnato ai suoi legali un memoriale in cui sostiene di avere saputo dallo zio di un legame fra l’omicidio di Chiara e l’inchiesta sul santuario, naturalmente tutto da verificare. Oggi è il Corriere della Sera che torna su quella storia torbida. Il santuario è legato a continue chiacchiere che c’è da capire quanto abbiano elemento di concretezza: sospetti abusi, voci di festini hot, perfino messe nere o pedofilia. Qui gli investigatori avranno un compito che può avere un doppio significato: non solo capire se davvero ci possano essere collegamenti tra queste ricostruzioni e l’omicidio di Chiara Poggi, ma anche eventualmente sgomberare il campo una volta per tutte da eventuali dubbi e dicerie, per non lasciare sospetti o ancora margini a ulteriori obiezioni. Il punto di partenza, secondo i carabinieri di Milano, sono le due ricerche che la vittima effettuò sul Santuario della Bozzola, conservate senza una apparente ragione in una pen-drive insieme ad articoli sugli abusi sessuali nella Chiesa americana. La prima ricerca risale alle 11.06 del 26 luglio, la seconda alle 15.41 del primo agosto, pochi giorni prima del delitto. In entrambi i casi aveva visualizzato e scaricato una foto del Santuario dal pc del lavoro. L’interesse di Chiara Poggi per il Santuario non è mai emerso finora né ne ha parlato Stasi o altri familiari. Per questo la Procura acquisirà gli atti del processo del 2014 sull’estorsione ai religiosi sia i messaggi audio che Paola Cappa ha inviato al suo ex agente Francesco Chiesa Soprani. In più potrebbero essere sentiti anche gli ex colleghi di lavoro di Chiara Poggi (all’epoca lavorava in un’azienda di via Savona, in centro a Milano). Un primo passaggio significativo della nuova inchiesta sul caso di Garlasco sarà il 17 giugno, quando è in programma l’incidente probatorio sui reperti rianalizzati con nuove tecniche o mai repertati. Su tutti domina un quesito posto dal gip: “L’analisi tecnica dei profili genetici estrapolati dai margini ungueali” di Chiara “ottenuti dal perito Prof. Francesco De Stefano“, che effettuò la perizia nel processo di secondo grado bis a carico di Stasi. Li dichiarò inutilizzabili per comparazioni e ora i periti dovranno verificare di nuovo “la possibilità di ritenere utilizzabili per un confronto, allo stato attuale della tecnica e della scienza” quei risultati. Il confronto con il Dna di Sempio, ma anche con “le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine”. E’ per questo saranno sottoposti al prelievo del Dna diverse persone tra quelle vicine alla vittima e quelle che indagarono. La questione del Dna trovato sulle unghie della ragazza uccisa è tra le lacune della prima inchiesta su cui la difesa di Stasi ha battuto spesso in questi anni. Una consulenza della Procura di Pavia attribuisce quel materiale genetico a Sempio. Se n’era già parlato nel processo d’appello bis: i margini delle unghie prelevati dal cadavere non furono analizzati con il metodo “a lavaggio”, più sensibile, e, quando lo fece il perito sette anni dopo, riuscì ad isolare un cromosoma Y, maschile, ma non un profilo completo perché i reperti erano troppo degradati. Fu anche questa la ragione di due procedimenti archiviati a carico di Sempio. Source: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/01/garlasco-si-allunga-la-lista-di-persone-a-cui-sara-prelevato-il-dna-chiara-poggi-e-le-ricerche-sul-santuario-della-bozzola/8010685/
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  • Garlasco, i segreti dei tre ex amici Stasi, Sempio e Marco Poggi: i dubbi sulla loro presenza nella villa
    Da oltre un anno, come si evince dall’istanza di riapertura delle indagini presentata al gip il 20 marzo 2024, la Procura di Pavia voleva interrogare Andrea Sempio. Lo farà oggi, quando...
    https://www.ilmessaggero.it/AMP/italia/garlasco_segreti_marco_poggi_alberto_stasi_andrea_sempio_nuovi_indizi_erano_nella_villa_omicidio_ultime_notizie-8846163.html
    Garlasco, i segreti dei tre ex amici Stasi, Sempio e Marco Poggi: i dubbi sulla loro presenza nella villa Da oltre un anno, come si evince dall’istanza di riapertura delle indagini presentata al gip il 20 marzo 2024, la Procura di Pavia voleva interrogare Andrea Sempio. Lo farà oggi, quando... https://www.ilmessaggero.it/AMP/italia/garlasco_segreti_marco_poggi_alberto_stasi_andrea_sempio_nuovi_indizi_erano_nella_villa_omicidio_ultime_notizie-8846163.html
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    Garlasco, i segreti dei tre ex amici Stasi, Sempio e Marco Poggi: i dubbi sulla loro presenza nella villa
    Da oltre un anno, come si evince dall’istanza di riapertura delle indagini presentata al gip il 20 marzo 2024, la Procura di Pavia voleva interrogare Andrea Sempio. Lo farà oggi, quando...
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  • Paghiamo stipendi faraonici a gente come questa, che in modo miserabile si rifiuta di rispondere a semplici domande..
    Source:
    https://x.com/gigipodda/status/1902676998687781176?t=-tnPqVxl0OP6PBP3Vc4eMQ&s=19
    Paghiamo stipendi faraonici a gente come questa, che in modo miserabile si rifiuta di rispondere a semplici domande.. Source: https://x.com/gigipodda/status/1902676998687781176?t=-tnPqVxl0OP6PBP3Vc4eMQ&s=19
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  • "Milano: il castello di carte si sgretola" di Marcore

    Milano, 8 marzo 2025 - Il caso "Salva Milano" si sta trasformando in un vero e proprio terremoto politico e giudiziario, mettendo a nudo contraddizioni e responsabilità che sembrano coinvolgere direttamente il sindaco Giuseppe Sala. Al centro dello scandalo c’è Guido Bardelli, assessore alla Casa dimissionario, chiamato in giunta dallo stesso Sala appena pochi mesi fa, nel luglio 2024, con un compito preciso: affrontare la crisi edilizia della città. Ma le recenti inchieste della Procura di Milano, culminate nell’arresto dell’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni e nelle dimissioni di Bardelli annunciate il 7 marzo 2025, sollevano un interrogativo inevitabile: come poteva il sindaco non sapere?

    Secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta riportate da Il Fatto Quotidiano (5 marzo 2025, “Dobbiamo far cadere questa giunta: nelle chat dell’inchiesta di Milano il messaggio di Bardelli, diventato assessore sei mesi dopo”), Bardelli, prima della sua nomina, era già in contatto con Oggioni, condividendo critiche feroci alla giunta Sala e auspicando la sua caduta. “Dobbiamo far cadere questa giunta”, scriveva Bardelli a Oggioni nel dicembre 2023, quando era ancora un avvocato di spicco e presidente della Compagnia delle Opere. Sei mesi dopo, Sala lo sceglie come assessore alla Casa, una decisione che oggi appare quantomeno sospetta, soprattutto alla luce delle intercettazioni riportate da Il Giorno (6 marzo 2025, “Salva Milano, le intercettazioni: a Roma pressing sul decreto, a Milano la congiura anti-Sala”).

    Qui si legge che Bardelli avrebbe avuto un ruolo attivo nella stesura della norma “Salva Milano”, collaborando con l’architetto Marco Cerri, altro indagato, per consegnare il testo al deputato Tommaso Foti.
    Il Corriere della Sera (6 marzo 2025, “Milano, il messaggio dell’assessore alla Casa Bardelli nelle carte dell’inchiesta sull’urbanistica: ‘Dobbiamo far cadere questa Giunta’”) evidenzia come queste chat mostrino un Bardelli non solo critico verso l’amministrazione, ma anche inserito in una rete di rapporti che influenzavano le scelte urbanistiche della città.

    Eppure, Sala lo ha voluto in giunta, nonostante il suo passato e le sue posizioni fossero ben note nel panorama milanese. Fanpage.it (21 giugno 2024, “Chi è Guido Bardelli, da avvocato dei costruttori ad assessore alla Casa di Milano che piace alla Lega”) lo descrive come un tecnico vicino agli ambienti dei costruttori e della Compagnia delle Opere, una scelta che già all’epoca aveva fatto storcere il naso al Pd, ma che Sala aveva difeso come “di alto profilo” (Corriere della Sera, 21 giugno 2024, “Guido Bardelli assessore alla Casa a Milano, la nomina che agita il Pd”).

    Le rivelazioni dell’inchiesta, riportate anche da Repubblica (6 marzo 2025, “Chi è Guido Bardelli, l’assessore alla Casa finito nel mirino: ‘Dobbiamo far cadere la giunta’”), suggeriscono che Bardelli non fosse un semplice tecnico, ma un attore chiave nel tentativo di plasmare la “Salva Milano” per sanare presunti abusi edilizi. Rainews.it (5 marzo 2025, “Inchieste sull’urbanistica, Gip: la ‘Salva Milano’ dettata dagli indagati a Governo e deputati”) conferma che la norma sarebbe stata “dettata” da indagati come Cerri e Oggioni, con Bardelli come anello di congiunzione. E Sala? Il sindaco, che per mesi ha difeso il provvedimento (Il Fatto Quotidiano, 6 marzo 2025, “Salva Milano, Sala: ‘Mi è sembrato onesto fare un passo indietro’”), ora fa marcia indietro, annunciando che il Comune non sosterrà più l’iter della legge. Una retromarcia che sa di ammissione implicita, ma tardiva.

    Le dimissioni di Bardelli, comunicate dopo l’incontro con Sala il 7 marzo 2025 (Milano Today, 7 marzo 2025, “Guido Bardelli (Casa) si dimette da assessore”), non cancellano le domande. Come poteva Sala non essere al corrente delle posizioni di Bardelli, del suo legame con Oggioni e del suo ruolo nella vicenda “Salva Milano”? Il Giornale (7 marzo 2025, “Milano, si dimette l’assessore alla Casa Guido Bardelli. In una chat scriveva: ‘Questa giunta deve cadere’”) sottolinea l’imbarazzo del primo cittadino, che ora deve “valutare alternative” per non interrompere il Piano Casa. Ma il danno è fatto: il castello di carte costruito da Sala si sta sgretolando, e con esso la credibilità di un’amministrazione che appare sempre più compromessa.

    Matteo Salvini, vicepremier, non ha risparmiato sarcasmo (Il Fatto Quotidiano, 7 marzo 2025, “Inchieste edilizia Milano: si dimette l’assessore alla Casa, Guido Bardelli”), commentando: “Adesso sicuramente il sindaco Sala saprà risolvere la situazione”.

    Intanto, il centrosinistra milanese è in subbuglio, con Angelo Bonelli di Europa Verde che rivendica la propria opposizione alla “Salva Milano” (Il Giorno, 6 marzo 2025). La Procura continua le indagini, ma una cosa è certa: la nomina di Bardelli, voluta da Sala, non può essere liquidata come una svista. Il sindaco sapeva chi stava portando in giunta, e ora ne paga le conseguenze.

    Marcore

    #sindacosala
    #salvamilano
    #comunemilano
    #scandaloediliziomilano
    "Milano: il castello di carte si sgretola" di Marcore Milano, 8 marzo 2025 - Il caso "Salva Milano" si sta trasformando in un vero e proprio terremoto politico e giudiziario, mettendo a nudo contraddizioni e responsabilità che sembrano coinvolgere direttamente il sindaco Giuseppe Sala. Al centro dello scandalo c’è Guido Bardelli, assessore alla Casa dimissionario, chiamato in giunta dallo stesso Sala appena pochi mesi fa, nel luglio 2024, con un compito preciso: affrontare la crisi edilizia della città. Ma le recenti inchieste della Procura di Milano, culminate nell’arresto dell’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni e nelle dimissioni di Bardelli annunciate il 7 marzo 2025, sollevano un interrogativo inevitabile: come poteva il sindaco non sapere? Secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta riportate da Il Fatto Quotidiano (5 marzo 2025, “Dobbiamo far cadere questa giunta: nelle chat dell’inchiesta di Milano il messaggio di Bardelli, diventato assessore sei mesi dopo”), Bardelli, prima della sua nomina, era già in contatto con Oggioni, condividendo critiche feroci alla giunta Sala e auspicando la sua caduta. “Dobbiamo far cadere questa giunta”, scriveva Bardelli a Oggioni nel dicembre 2023, quando era ancora un avvocato di spicco e presidente della Compagnia delle Opere. Sei mesi dopo, Sala lo sceglie come assessore alla Casa, una decisione che oggi appare quantomeno sospetta, soprattutto alla luce delle intercettazioni riportate da Il Giorno (6 marzo 2025, “Salva Milano, le intercettazioni: a Roma pressing sul decreto, a Milano la congiura anti-Sala”). Qui si legge che Bardelli avrebbe avuto un ruolo attivo nella stesura della norma “Salva Milano”, collaborando con l’architetto Marco Cerri, altro indagato, per consegnare il testo al deputato Tommaso Foti. Il Corriere della Sera (6 marzo 2025, “Milano, il messaggio dell’assessore alla Casa Bardelli nelle carte dell’inchiesta sull’urbanistica: ‘Dobbiamo far cadere questa Giunta’”) evidenzia come queste chat mostrino un Bardelli non solo critico verso l’amministrazione, ma anche inserito in una rete di rapporti che influenzavano le scelte urbanistiche della città. Eppure, Sala lo ha voluto in giunta, nonostante il suo passato e le sue posizioni fossero ben note nel panorama milanese. Fanpage.it (21 giugno 2024, “Chi è Guido Bardelli, da avvocato dei costruttori ad assessore alla Casa di Milano che piace alla Lega”) lo descrive come un tecnico vicino agli ambienti dei costruttori e della Compagnia delle Opere, una scelta che già all’epoca aveva fatto storcere il naso al Pd, ma che Sala aveva difeso come “di alto profilo” (Corriere della Sera, 21 giugno 2024, “Guido Bardelli assessore alla Casa a Milano, la nomina che agita il Pd”). Le rivelazioni dell’inchiesta, riportate anche da Repubblica (6 marzo 2025, “Chi è Guido Bardelli, l’assessore alla Casa finito nel mirino: ‘Dobbiamo far cadere la giunta’”), suggeriscono che Bardelli non fosse un semplice tecnico, ma un attore chiave nel tentativo di plasmare la “Salva Milano” per sanare presunti abusi edilizi. Rainews.it (5 marzo 2025, “Inchieste sull’urbanistica, Gip: la ‘Salva Milano’ dettata dagli indagati a Governo e deputati”) conferma che la norma sarebbe stata “dettata” da indagati come Cerri e Oggioni, con Bardelli come anello di congiunzione. E Sala? Il sindaco, che per mesi ha difeso il provvedimento (Il Fatto Quotidiano, 6 marzo 2025, “Salva Milano, Sala: ‘Mi è sembrato onesto fare un passo indietro’”), ora fa marcia indietro, annunciando che il Comune non sosterrà più l’iter della legge. Una retromarcia che sa di ammissione implicita, ma tardiva. Le dimissioni di Bardelli, comunicate dopo l’incontro con Sala il 7 marzo 2025 (Milano Today, 7 marzo 2025, “Guido Bardelli (Casa) si dimette da assessore”), non cancellano le domande. Come poteva Sala non essere al corrente delle posizioni di Bardelli, del suo legame con Oggioni e del suo ruolo nella vicenda “Salva Milano”? Il Giornale (7 marzo 2025, “Milano, si dimette l’assessore alla Casa Guido Bardelli. In una chat scriveva: ‘Questa giunta deve cadere’”) sottolinea l’imbarazzo del primo cittadino, che ora deve “valutare alternative” per non interrompere il Piano Casa. Ma il danno è fatto: il castello di carte costruito da Sala si sta sgretolando, e con esso la credibilità di un’amministrazione che appare sempre più compromessa. Matteo Salvini, vicepremier, non ha risparmiato sarcasmo (Il Fatto Quotidiano, 7 marzo 2025, “Inchieste edilizia Milano: si dimette l’assessore alla Casa, Guido Bardelli”), commentando: “Adesso sicuramente il sindaco Sala saprà risolvere la situazione”. Intanto, il centrosinistra milanese è in subbuglio, con Angelo Bonelli di Europa Verde che rivendica la propria opposizione alla “Salva Milano” (Il Giorno, 6 marzo 2025). La Procura continua le indagini, ma una cosa è certa: la nomina di Bardelli, voluta da Sala, non può essere liquidata come una svista. Il sindaco sapeva chi stava portando in giunta, e ora ne paga le conseguenze. Marcore #sindacosala #salvamilano #comunemilano #scandaloediliziomilano
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  • Speculazione edilizia, l’indagato rivendicava di aver scritto il Salva Milano: “L’ho fatto io, l’ho dato a Foti. La prima bozza mi arriva da Lupi”

    "Nelle carte dell'ultima inchiesta della procura del capoluogo lombardo, il gip Mattia Fiorentini definisce come "palese" il tentativo di "ottenere, grazie ai contatti politici vantati dagli indagati con membri del Parlamento, la promulgazione di una legge di 'interpretazione autentica"

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/05/speculazione-edilizia-lindagato-rivendicava-di-aver-scritto-il-salva-milano-lho-fatto-io-lho-dato-a-foti-la-prima-bozza-mi-arriva-da-lupi/7901044/
    Speculazione edilizia, l’indagato rivendicava di aver scritto il Salva Milano: “L’ho fatto io, l’ho dato a Foti. La prima bozza mi arriva da Lupi” "Nelle carte dell'ultima inchiesta della procura del capoluogo lombardo, il gip Mattia Fiorentini definisce come "palese" il tentativo di "ottenere, grazie ai contatti politici vantati dagli indagati con membri del Parlamento, la promulgazione di una legge di 'interpretazione autentica" https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/05/speculazione-edilizia-lindagato-rivendicava-di-aver-scritto-il-salva-milano-lho-fatto-io-lho-dato-a-foti-la-prima-bozza-mi-arriva-da-lupi/7901044/
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    Speculazione edilizia, l'indagato rivendicava di aver scritto il Salva Milano: "L'ho fatto io, l'ho dato a Foti. La prima bozza mi arriva da Lupi" - Il Fatto Quotidiano
    Nelle carte dell'ultima inchiesta della procura del capoluogo lombardo, il gip Mattia Fiorentini definisce come "palese" il tentativo di "ottenere, grazie ai contatti politici vantati dagli indagati con membri del Parlamento, la promulgazione di una legge di 'interpretazione autentica"
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