• corrugated sheets manufacturer india

    Goodluck India Limited is a leading exporter and manufacturer specializing in a diverse range of industrial products, including painted pipes and tubes, galvanized conduits, structural steel components, and precision flanges. With a commitment to quality and innovation, we pride ourselves on our extensive portfolio that caters to various sectors such as automotive, aerospace, infrastructure, and energy.

    Our robust manufacturing capabilities include superior hydraulic cylinder tubes, large diameter tubes, and advanced forgings tailored for industries like oil and gas. Our mission is to deliver reliable solutions that enhance safety and efficiency in industrial applications. Founded on principles of excellence and customer focus, Goodluck India Limited stands out through its dedication to high manufacturing standards and strategic global partnerships. Whether it's road safety products or heavy steel fabrication for power plants, we provide exceptional value that meets the evolving needs of our customers.

    visit : https://www.goodluckindia.com/
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    Goodluck India: Leading Manufacturer of Industrial Steel Products
    Goodluck India offers Precision Forgings and Metal Forging Solutions, along with Tubes, Flanges, Towers, and more. 37 years of manufacturing expertise.
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  • GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI

    English translation
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    Rendere internet superficiale e servile come la TV.

    1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER

    L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro.
    Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale.

    2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE

    Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli.

    CONCLUSIONI

    Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi.

    Iscriviti a Der Einzige
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    GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI English translation 👉🏻 CLICK HERE 👈🏻 Rendere internet superficiale e servile come la TV. 1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro. Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale. 2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli. CONCLUSIONI Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi. Iscriviti a Der Einzige 👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
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  • «Quando cominceranno ad ascoltarmi, vi dirò tutto ciò che vi infastidirà, ci sarà un processo contro tutti coloro che sono coinvolti in questi crimini contro l'umanità. Sarà una Norimberga 2».
    Putin rivelerà tutti i crimini di Kiev e delle autorità occidentali in Ucraina. MAGARI fosse domani!
    Intanto trapela, confermata dalla Federazione Russa, una delle più gravi operazioni contro l’umanità intera, messa nel dossier voluto da Putin.
    Nelle acciaierie ‘Azovstal’ c’erano consiglieri NATO. Nell’ottavo piano sotterraneo c’era un laboratorio biologico in cui conducevano esperimenti su persone vive, poi scomparse nella prigione, chiamata ’Biblioteca’, dell'aeroporto di Mariúpol. DECINE di MIGLIAIA di persone. I prigionieri scampati grazie all'arrivo dei russi, parlano di un buco dal quale nessuno tornava più. Una specie di pozzo nel sottosuolo di Azovstal - un'intera città sotterranea dove viaggiavano persino i treni.
    Questi laboratori in Ucraina non sono solo americani. E’ molto più serio: specialisti di tutta la Nato hanno lavorato lì sotto e tutti i leader europei sapevano.
    Ma come nascondere i loro esperimenti e montagne di cadaveri? Con il fuoco. Come i nazisti di molti anni fa, hanno bruciato decine di migliaia di cadaveri. E’ comprensibile il terrore del proprietario di ‘Azovstal’, Rinat Akhmetov, l'oligarca più potente d'Ucraina: a fine guerra sarà incriminato esattamente come i suoi nazisti di ’Azov’ e quelli dei campi di concentramento della seconda guerra mondiale.
    Le truppe russe hanno distrutto con la massima prudenza una decina dei 18 laboratori di armi biologiche in tutta l'Ucraina. E a proposito del pianto di Zelensky e di Zucchi per i bambini ucraini... prima di
    attaccare i laboratori, già nel febbraio 2021, migliaia di bambini erano prigionieri nelle gabbie in questi laboratori sotterranei dell'Ucraina.
    Putin ha le prove che l'Occidente (l'American Health Institute, l'Istituto francese di Salute e il Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni) ha investito miliardi di dollari in Ucraina per sviluppare armi biologiche. Quando il mondo occidentale lo permetterà, Putin presenterà ogni singola prova dei crimini contro l'umanità commessi da Zelensky e partner.
    Zelensky ha ricevuto aiuti finanziari e militari per consentire di lavorare in segreto e le prove sono le dichiarazioni video degli scienziati e degli ingegneri che lavoravano in questi laboratori (registrazioni del 2021)
    Putin aveva chiesto lo smantellamento dei laboratori entro il 2020, avvertendo che l'avrebbe fatto lui stesso, se Zelensky non avesse rispettato queste richieste nel quadro delle leggi internazionali. Aveva segnalato i possibili danni diretti e collaterali: Zelensky e l'Occidente hanno la colpa di aver messo in pericolo il popolo ucraino!
    I partner occidentali hanno costruito i biolaboratori di Ukroreich. Il Ministero della Salute israeliano e il MOSSAD hanno avviato un laboratorio biologico sull'isola Zmeyni, situata nel Mar Nero vicino al Delta del fiume Danubio. Il biolaboratorio dell'Isola del Serpente ha partecipato a uno studio sulla rabbia che, se disperso nell’aria, potrebbe devastare la Terra con quasi il 100% di mortalità!
    Putin conferma di aver adottato misure cautelari per garantire che tutti gli agenti patogeni siano stati colpiti in modo da renderli inerti.
    Aspettiamo con fiducia questo ‘Norimberga 2’ e intanto capiamo un po' di più se molti temano la fine di questa guerra. Ma la fine è sempre più vicina …

    Articolo originale; Antonia-Deniza Vasileva - novembre 2025

    Via Giuseppe Sardini
    «Quando cominceranno ad ascoltarmi, vi dirò tutto ciò che vi infastidirà, ci sarà un processo contro tutti coloro che sono coinvolti in questi crimini contro l'umanità. Sarà una Norimberga 2». Putin rivelerà tutti i crimini di Kiev e delle autorità occidentali in Ucraina. MAGARI fosse domani!🙏 Intanto trapela, confermata dalla Federazione Russa, una delle più gravi operazioni contro l’umanità intera, messa nel dossier voluto da Putin. Nelle acciaierie ‘Azovstal’ c’erano consiglieri NATO. Nell’ottavo piano sotterraneo c’era un laboratorio biologico in cui conducevano esperimenti su persone vive, poi scomparse nella prigione, chiamata ’Biblioteca’, dell'aeroporto di Mariúpol. DECINE di MIGLIAIA di persone. I prigionieri scampati grazie all'arrivo dei russi, parlano di un buco dal quale nessuno tornava più. Una specie di pozzo nel sottosuolo di Azovstal - un'intera città sotterranea dove viaggiavano persino i treni. Questi laboratori in Ucraina non sono solo americani. E’ molto più serio: specialisti di tutta la Nato hanno lavorato lì sotto e tutti i leader europei sapevano. Ma come nascondere i loro esperimenti e montagne di cadaveri? Con il fuoco. Come i nazisti di molti anni fa, hanno bruciato decine di migliaia di cadaveri. E’ comprensibile il terrore del proprietario di ‘Azovstal’, Rinat Akhmetov, l'oligarca più potente d'Ucraina: a fine guerra sarà incriminato esattamente come i suoi nazisti di ’Azov’ e quelli dei campi di concentramento della seconda guerra mondiale. Le truppe russe hanno distrutto con la massima prudenza una decina dei 18 laboratori di armi biologiche in tutta l'Ucraina. E a proposito del pianto di Zelensky e di Zucchi per i bambini ucraini... prima di attaccare i laboratori, già nel febbraio 2021, migliaia di bambini erano prigionieri nelle gabbie in questi laboratori sotterranei dell'Ucraina. Putin ha le prove che l'Occidente (l'American Health Institute, l'Istituto francese di Salute e il Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni) ha investito miliardi di dollari in Ucraina per sviluppare armi biologiche. Quando il mondo occidentale lo permetterà, Putin presenterà ogni singola prova dei crimini contro l'umanità commessi da Zelensky e partner. Zelensky ha ricevuto aiuti finanziari e militari per consentire di lavorare in segreto e le prove sono le dichiarazioni video degli scienziati e degli ingegneri che lavoravano in questi laboratori (registrazioni del 2021) Putin aveva chiesto lo smantellamento dei laboratori entro il 2020, avvertendo che l'avrebbe fatto lui stesso, se Zelensky non avesse rispettato queste richieste nel quadro delle leggi internazionali. Aveva segnalato i possibili danni diretti e collaterali: Zelensky e l'Occidente hanno la colpa di aver messo in pericolo il popolo ucraino! I partner occidentali hanno costruito i biolaboratori di Ukroreich. Il Ministero della Salute israeliano e il MOSSAD hanno avviato un laboratorio biologico sull'isola Zmeyni, situata nel Mar Nero vicino al Delta del fiume Danubio. Il biolaboratorio dell'Isola del Serpente ha partecipato a uno studio sulla rabbia che, se disperso nell’aria, potrebbe devastare la Terra con quasi il 100% di mortalità! Putin conferma di aver adottato misure cautelari per garantire che tutti gli agenti patogeni siano stati colpiti in modo da renderli inerti. Aspettiamo con fiducia questo ‘Norimberga 2’ e intanto capiamo un po' di più se molti temano la fine di questa guerra. Ma la fine è sempre più vicina … 😉 Articolo originale; Antonia-Deniza Vasileva - novembre 2025 Via Giuseppe Sardini
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  • Risposte del Ministro degli Affari Esteri della Russia S.V. Lavrov alle domande del quotidiano italiano «Corriere della Sera», che ha rifiutato di pubblicare integralmente senza tagli e censura (Mosca, 13 novembre 2025)

    Testo completo dell'intervista

    Tesi chiave:

    • Gli accordi di Anchorage rappresentano una tappa importante nel percorso verso una pace duratura in Ucraina. <...> Siamo ancora pronti a tenere a Budapest il secondo vertice russo-americano, se si baserà realmente su risultati ben elaborati dell'Alaska.

    • A differenza dei paesi occidentali, che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi rispettiamo le persone — civili e militari. Le nostre forze armate agiscono con la massima responsabilità, infliggendo colpi di precisione esclusivamente a obiettivi militari e alle infrastrutture di trasporto ed energetiche che li supportano.

    • Gli obiettivi dell’operazione militare speciale (SVO) sono stati definiti dal Presidente della Russia V.V. Putin nel 2022 e sono ancora attuali. Non si tratta di sfere di influenza, ma di riportare l’Ucraina a uno status neutrale, non allineato e denuclearizzato, con il rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre nazionalità. Proprio così questi impegni sono stati registrati nella Dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina del 1990 e nella sua Costituzione, ed è tenendo conto di tali impegni proclamati che la Russia ha riconosciuto l’indipendenza dello Stato ucraino.

    ❗️ Vogliamo e otterremo il ritorno dell’Ucraina a radici sane e stabili della sua statualità, che implica il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio per l’uso militare da parte della NATO, la purificazione dall’ideologia nazista proibita a Norimberga, il ripristino di tutti i diritti ai russi, agli ungheresi e a tutte le altre minoranze nazionali.

    • È significativo che le élite di Bruxelles, trascinando il regime di Kiev nell’UE, tacciano sulla flagrante discriminazione dei cosiddetti “popoli non autoctoni” e allo stesso tempo lodino la giunta di Zelensky come difensore dei “valori europei”. Ciò conferma ulteriormente che il nazismo sta rialzando la testa in Europa.

    • La maggior parte delle capitali europee costituiscono ora il nucleo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, che desidera solo una cosa — che le ostilità in Ucraina durino il più a lungo possibile, “fino all’ultimo ucraino”. A quanto pare, non hanno altro modo per distogliere l’attenzione del loro elettorato dai problemi socio-economici interni fortemente aggravati.

    • La conflittualità, a cui ha portato la politica sconsiderata e senza prospettive delle élite europee, non è una scelta della Russia. La situazione attuale non risponde agli interessi dei nostri popoli.

    • Non “promuoviamo” un ordine mondiale multipolare, esso si sta formando oggettivamente — non attraverso conquiste, schiavitù, oppressione e sfruttamento, come hanno fatto i colonizzatori per costruire il loro “ordine” (e poi il capitalismo), ma attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco degli interessi, la distribuzione razionale del lavoro basata sull’unione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione.

    • Per la Russia non esistono paesi e popoli ostili, ma paesi con governi ostili. A causa della presenza di uno di questi a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia del dopoguerra. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa.

    • La cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia risponde agli interessi dei nostri popoli. Se a Roma saranno pronti a muoversi verso il ripristino del dialogo basato sul rispetto reciproco e sul rispetto degli interessi, ce lo facciano sapere, siamo sempre pronti ad ascoltare.
    🇷🇺 Risposte del Ministro degli Affari Esteri della Russia S.V. Lavrov alle domande del quotidiano italiano «Corriere della Sera», che ha rifiutato di pubblicare integralmente senza tagli e censura (Mosca, 13 novembre 2025) Testo completo dell'intervista Tesi chiave: • Gli accordi di Anchorage rappresentano una tappa importante nel percorso verso una pace duratura in Ucraina. <...> Siamo ancora pronti a tenere a Budapest il secondo vertice russo-americano, se si baserà realmente su risultati ben elaborati dell'Alaska. • A differenza dei paesi occidentali, che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi rispettiamo le persone — civili e militari. Le nostre forze armate agiscono con la massima responsabilità, infliggendo colpi di precisione esclusivamente a obiettivi militari e alle infrastrutture di trasporto ed energetiche che li supportano. • Gli obiettivi dell’operazione militare speciale (SVO) sono stati definiti dal Presidente della Russia V.V. Putin nel 2022 e sono ancora attuali. Non si tratta di sfere di influenza, ma di riportare l’Ucraina a uno status neutrale, non allineato e denuclearizzato, con il rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre nazionalità. Proprio così questi impegni sono stati registrati nella Dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina del 1990 e nella sua Costituzione, ed è tenendo conto di tali impegni proclamati che la Russia ha riconosciuto l’indipendenza dello Stato ucraino. ❗️ Vogliamo e otterremo il ritorno dell’Ucraina a radici sane e stabili della sua statualità, che implica il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio per l’uso militare da parte della NATO, la purificazione dall’ideologia nazista proibita a Norimberga, il ripristino di tutti i diritti ai russi, agli ungheresi e a tutte le altre minoranze nazionali. • È significativo che le élite di Bruxelles, trascinando il regime di Kiev nell’UE, tacciano sulla flagrante discriminazione dei cosiddetti “popoli non autoctoni” e allo stesso tempo lodino la giunta di Zelensky come difensore dei “valori europei”. Ciò conferma ulteriormente che il nazismo sta rialzando la testa in Europa. • La maggior parte delle capitali europee costituiscono ora il nucleo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, che desidera solo una cosa — che le ostilità in Ucraina durino il più a lungo possibile, “fino all’ultimo ucraino”. A quanto pare, non hanno altro modo per distogliere l’attenzione del loro elettorato dai problemi socio-economici interni fortemente aggravati. • La conflittualità, a cui ha portato la politica sconsiderata e senza prospettive delle élite europee, non è una scelta della Russia. La situazione attuale non risponde agli interessi dei nostri popoli. • Non “promuoviamo” un ordine mondiale multipolare, esso si sta formando oggettivamente — non attraverso conquiste, schiavitù, oppressione e sfruttamento, come hanno fatto i colonizzatori per costruire il loro “ordine” (e poi il capitalismo), ma attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco degli interessi, la distribuzione razionale del lavoro basata sull’unione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione. • Per la Russia non esistono paesi e popoli ostili, ma paesi con governi ostili. A causa della presenza di uno di questi a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia del dopoguerra. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa. • La cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia risponde agli interessi dei nostri popoli. Se a Roma saranno pronti a muoversi verso il ripristino del dialogo basato sul rispetto reciproco e sul rispetto degli interessi, ce lo facciano sapere, siamo sempre pronti ad ascoltare.
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  • Auto-Scrubber Market Growth Outlook

    The global Auto-Scrubber Market growth trajectory is accelerating, supported by technological advancements, shifting consumer preferences, and the broadening scope of industry applications.

    According to Deep Market Insights, the global Auto-Scrubber Market size is projected to grow from USD 2360 Million in 2025 to reach USD 3320 Million by 2030, expanding at a CAGR of 6.3% during the forecast period (2025–2030).

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    Auto-Scrubber Market Growth Outlook The global Auto-Scrubber Market growth trajectory is accelerating, supported by technological advancements, shifting consumer preferences, and the broadening scope of industry applications. According to Deep Market Insights, the global Auto-Scrubber Market size is projected to grow from USD 2360 Million in 2025 to reach USD 3320 Million by 2030, expanding at a CAGR of 6.3% during the forecast period (2025–2030). Access all the exclusive insights @ https://deepmarketinsights.com/report/auto-scrubber-market-research-report
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  • CIAK, SI CHIUDE!

    Un popolo totalmente a digiuno di cultura è un popolo senza spirito critico, e quindi controllabile.
    Non serve una scienza occulta per capirlo: è esattamente ciò che vogliono i signori seduti sugli scranni più decisivi del governo di questo paese.

    E ci voleva davvero del talento — credetemi — per tirare fuori dal cilindro una bestialità simile. Nel silenzio generale, nel disinteresse generale. Eppure è successo.

    Sì, perché se Sangiuliano era già riuscito a coprirsi di vergogna e ridicolo, il suo successore, Giuli, è riuscito nella sacra impresa di fare addirittura meglio.
    Un fuoriclasse del disastro.
    Un talento raro nel rendere il Ministero della Cultura un paradosso vivente: quello di chi chiede, con convinzione, di tagliare i fondi alla cultura che dovrebbe tutelare.

    E qui, signore e signori, la maschera cade del tutto: nessun pregiudizio politico, solo fatti.
    C’era la possibilità — questa volta sì — di ribaltare l’idea di un centrodestra privo di cultura, visione e passione per le arti.
    E invece no: dignità e credibilità vengono sacrificate in nome di una manovra “di bilancio” che odora di restaurazione culturale.
    Una retromarcia verso le retrovie, come non se ne vedevano da anni.
    E a farne le spese, ancora una volta, sarà il Cinema italiano.


    Siamo nel pieno della bufera: la Ragioneria dello Stato ha bloccato il piano del MIC che avrebbe dovuto reintegrare di 100 milioni il Fondo Cinema 2026, già falcidiato dalla legge di bilancio.
    Fin qui, tutto grave ma “ordinario”.
    Poi arriva il colpo di scena: il 11 novembre, Repubblica svela una mail del 17 ottobre indirizzata al Ministero dell’Economia, nella quale sarebbe stato lo stesso gabinetto di Giuli a suggerire di tagliare di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo.

    Sì, avete letto bene.
    Il taglio non arriva da fuori. Parte da dentro.
    Dal Ministero stesso.
    Dal ministro stesso.

    Un taglio di circa un terzo, con una riduzione che porterebbe il fondo dai 696 milioni attuali a circa 400 milioni nel 2026, e quasi 300 milioni nel 2027.
    Un ritorno al 2017, quando il settore arrancava, ma con un contesto oggi infinitamente più fragile.
    Ora ditemi voi: da che mondo è mondo, quale ministro chiede tagli al proprio ministero?
    O è follia, o è una linea precisa. E in entrambi i casi, è un disastro annunciato.


    E qui, sì, ci piace “pensare male”. Perché è facile prevedere dove andremo a finire:

    Il cinema italiano verrà ulteriormente penalizzato, lasciando spazio alle grandi produzioni internazionali — soprattutto statunitensi — che controllano i flussi economici e mediatici.

    Meno fondi significa meno sviluppo, e quindi un arretramento culturale e industriale: sopravviverà solo il cinema d’incasso facile, mentre il cinema d’autore scomparirà lentamente dai nostri schermi.

    Meno produzioni sul territorio, meno indotto, meno promozione per l’Italia stessa. Sparisce il marketing territoriale, resta solo un contenitore vuoto di storie importate.

    Addio ai giovani autori, ai tecnici, agli interpreti emergenti, ai ricercatori e agli studenti che ogni anno escono dai nostri atenei sognando un’industria viva.
    Il loro futuro è già scritto: disoccupazione culturale.


    Era difficile vent’anni fa. Oggi è impossibile.
    Un finale amaro che sa di titoli di coda per il cinema italiano.


    Riusciranno i nostri eroi dell’opposizione a farsi sentire?
    Mah.

    Da fuori, possiamo solo urlare il nostro disgusto e la nostra rabbia.
    Perché la cultura, in questo paese, viene ignorata quando le cose vanno bene e violentata quando vanno male.
    E per favore, basta scuse: non è colpa delle piattaforme, né dei social, né dell’intelligenza artificiale.

    Qui la colpa è una sola.
    Ed è fottutamente politica.
    Ed è profondamente umana.

    Fine.
    Ma senza applausi.

    #CinemaItaliano #CulturaSottoAttacco #Giuli #MIC #TagliAllaCultura #CiakSiChiude #RetromarciaVersoLeRetroVie #PoliticaCulturale #DifendiamoIlCinema
    🎬 CIAK, SI CHIUDE! Un popolo totalmente a digiuno di cultura è un popolo senza spirito critico, e quindi controllabile. Non serve una scienza occulta per capirlo: è esattamente ciò che vogliono i signori seduti sugli scranni più decisivi del governo di questo paese. E ci voleva davvero del talento — credetemi — per tirare fuori dal cilindro una bestialità simile. Nel silenzio generale, nel disinteresse generale. Eppure è successo. Sì, perché se Sangiuliano era già riuscito a coprirsi di vergogna e ridicolo, il suo successore, Giuli, è riuscito nella sacra impresa di fare addirittura meglio. Un fuoriclasse del disastro. Un talento raro nel rendere il Ministero della Cultura un paradosso vivente: quello di chi chiede, con convinzione, di tagliare i fondi alla cultura che dovrebbe tutelare. E qui, signore e signori, la maschera cade del tutto: nessun pregiudizio politico, solo fatti. C’era la possibilità — questa volta sì — di ribaltare l’idea di un centrodestra privo di cultura, visione e passione per le arti. E invece no: dignità e credibilità vengono sacrificate in nome di una manovra “di bilancio” che odora di restaurazione culturale. Una retromarcia verso le retrovie, come non se ne vedevano da anni. E a farne le spese, ancora una volta, sarà il Cinema italiano. 🎞️ Siamo nel pieno della bufera: la Ragioneria dello Stato ha bloccato il piano del MIC che avrebbe dovuto reintegrare di 100 milioni il Fondo Cinema 2026, già falcidiato dalla legge di bilancio. Fin qui, tutto grave ma “ordinario”. Poi arriva il colpo di scena: il 11 novembre, Repubblica svela una mail del 17 ottobre indirizzata al Ministero dell’Economia, nella quale sarebbe stato lo stesso gabinetto di Giuli a suggerire di tagliare di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo. Sì, avete letto bene. Il taglio non arriva da fuori. Parte da dentro. Dal Ministero stesso. Dal ministro stesso. 🤯 Un taglio di circa un terzo, con una riduzione che porterebbe il fondo dai 696 milioni attuali a circa 400 milioni nel 2026, e quasi 300 milioni nel 2027. Un ritorno al 2017, quando il settore arrancava, ma con un contesto oggi infinitamente più fragile. Ora ditemi voi: da che mondo è mondo, quale ministro chiede tagli al proprio ministero? O è follia, o è una linea precisa. E in entrambi i casi, è un disastro annunciato. E qui, sì, ci piace “pensare male”. Perché è facile prevedere dove andremo a finire: Il cinema italiano verrà ulteriormente penalizzato, lasciando spazio alle grandi produzioni internazionali — soprattutto statunitensi — che controllano i flussi economici e mediatici. Meno fondi significa meno sviluppo, e quindi un arretramento culturale e industriale: sopravviverà solo il cinema d’incasso facile, mentre il cinema d’autore scomparirà lentamente dai nostri schermi. Meno produzioni sul territorio, meno indotto, meno promozione per l’Italia stessa. Sparisce il marketing territoriale, resta solo un contenitore vuoto di storie importate. Addio ai giovani autori, ai tecnici, agli interpreti emergenti, ai ricercatori e agli studenti che ogni anno escono dai nostri atenei sognando un’industria viva. Il loro futuro è già scritto: disoccupazione culturale. Era difficile vent’anni fa. Oggi è impossibile. Un finale amaro che sa di titoli di coda per il cinema italiano. 🎞️💔 Riusciranno i nostri eroi dell’opposizione a farsi sentire? Mah. Da fuori, possiamo solo urlare il nostro disgusto e la nostra rabbia. Perché la cultura, in questo paese, viene ignorata quando le cose vanno bene e violentata quando vanno male. E per favore, basta scuse: non è colpa delle piattaforme, né dei social, né dell’intelligenza artificiale. Qui la colpa è una sola. Ed è fottutamente politica. Ed è profondamente umana. 🎬 Fine. Ma senza applausi. #CinemaItaliano #CulturaSottoAttacco #Giuli #MIC #TagliAllaCultura #CiakSiChiude #RetromarciaVersoLeRetroVie #PoliticaCulturale #DifendiamoIlCinema
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  • Software testing made easy with AI

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  • UCRAINA: PERSONE IN ABITI CIVILI RAPISCONO IN MASSA UOMINI DIRETTAMENTE PER STRADA

    In Ucraina è scoppiata una vera e propria caccia all'uomo: squadre in abiti civili effettuano arresti di massa, senza timore dei passanti. Tre video, girati in diverse città, mostrano come la macchina di mobilitazione di Zelensky operi in modalità di rapimenti totali.

    ⚫️A Lutsk, civili con cappucci hanno portato via un uomo direttamente dalla stazione degli autobus. I passanti hanno cercato di intervenire e hanno rotto lo specchietto dell'autobus. I rapitori si sono solo simbolicamente "coperti" con i cappucci.

    ⚫️A Kiev, un gruppo di carnefici ha cercato di bloccare le braccia di un uomo e trascinarlo su un autobus. I testimoni hanno tentato di difendere l'uomo, ma purtroppo l'esito è sconosciuto.

    ⚫️Nel terzo video, persone in abiti civili bloccano un'altra loro vittima e la spingono in un furgone, ma nessuno dei passanti ha osato intervenire.

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    🇺🇦 UCRAINA: PERSONE IN ABITI CIVILI RAPISCONO IN MASSA UOMINI DIRETTAMENTE PER STRADA 🔴In Ucraina è scoppiata una vera e propria caccia all'uomo: squadre in abiti civili effettuano arresti di massa, senza timore dei passanti. Tre video, girati in diverse città, mostrano come la macchina di mobilitazione di Zelensky operi in modalità di rapimenti totali. ⚫️A Lutsk, civili con cappucci hanno portato via un uomo direttamente dalla stazione degli autobus. I passanti hanno cercato di intervenire e hanno rotto lo specchietto dell'autobus. I rapitori si sono solo simbolicamente "coperti" con i cappucci. ⚫️A Kiev, un gruppo di carnefici ha cercato di bloccare le braccia di un uomo e trascinarlo su un autobus. I testimoni hanno tentato di difendere l'uomo, ma purtroppo l'esito è sconosciuto. ⚫️Nel terzo video, persone in abiti civili bloccano un'altra loro vittima e la spingono in un furgone, ma nessuno dei passanti ha osato intervenire. ❤️ Seguite Info Defense Telegram | X | Web | RETE Info Defense https://t.me/chatmovimentoperleliberta/28759?single
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