• ECCO COME HANNO MANIPOLATO le ELEZIONI PRESIDENZIALI in ROMANIA. E' UNO SCANDALO! HANNO FATTO di TUTTO perché VINCESSE il CANDIDATO EUROPEISTA.
    Romania, Simion chiede l'annullamento delle elezioni
    Leggi su Sky TG24 l'articolo Romania, Simion chiede l'annullamento delle elezioni: 'Interferenze esterne'

    https://tg24.sky.it/mondo/2025/05/20/romania-simion-annullamento-elezioni
    ECCO COME HANNO MANIPOLATO le ELEZIONI PRESIDENZIALI in ROMANIA. E' UNO SCANDALO! HANNO FATTO di TUTTO perché VINCESSE il CANDIDATO EUROPEISTA. Romania, Simion chiede l'annullamento delle elezioni Leggi su Sky TG24 l'articolo Romania, Simion chiede l'annullamento delle elezioni: 'Interferenze esterne' https://tg24.sky.it/mondo/2025/05/20/romania-simion-annullamento-elezioni
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  • CANNES POLITIK
    (Qualcosa brucia ancora…)


    I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario.
    In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro.
    Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme.

    3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia

    1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais
    Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL.
    Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival.
    “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene.
    Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata.

    2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata
    Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza.
    Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana.
    Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran.
    Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata.
    E la Croisette applaude.


    3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci
    A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei.
    Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri.
    Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema.
    “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.”
    Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica.
    Il cinema europeo resiste. E rilancia.


    In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione.
    Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta.
    È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione.
    Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia.
    E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere.
    Anzi. Soffiamoci sopra.

    #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
    CANNES POLITIK (Qualcosa brucia ancora…) 🔥✊ I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario. In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro. Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme. 3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia 1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL. Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival. “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene. Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata. 2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza. Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana. Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran. Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata. E la Croisette applaude. 🎬✊ 3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei. Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri. Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema. “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.” Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica. Il cinema europeo resiste. E rilancia. 🎥 In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione. Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta. È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione. Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia. E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere. Anzi. Soffiamoci sopra. #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
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  • L’OCCASIONE DI ISTANBUL SABOTATA DAGLI EUROPEI❗️
    Elena Basile

    I direttori di Istituti di ricerca e leader di partito si recano a Kiev, parlano con una dirigenza che ha sospeso le elezioni per timore di essere inviata a casa, e ci deliziano con i loro sogni. Si guardano bene dal parlare con i ragazzi al fronte, con i cittadini ordinari, con le popolazioni russofone che rappresentavano il 30 % del Paese.

    🔸️ L’Ucraina si sentirebbe forte (dopo aver perso un terzo del suo territorio e della popolazione, aver finito soldati e munizioni, essere costretta a firmare un accordo da paese colonizzato con Washington sulle terre rare) e vorrebbe continuare la guerra per poter vincere contro una potenza nucleare grazie all’assicurazione offerta dagli europei, leader a guida di paesi deboli politicamente ed economicamente.

    🔸️ L’Ue non ha una difesa né un’integrazione delle forze militari nazionali, non ha neanche una politica estera unitaria con un potere centrale riconosciuto. Il riarmo e le spese fino a 800 miliardi dovrebbero rendere la Germania e gli altri paesi pronti alla guerra nel 2030.

    🔸️ In questi cinque anni di sereni e positivi propositi i cosiddetti filo-ucraini continueranno a gridare Slava Ukraini! e a prodigarsi in esternazioni bellicistiche, attendendosi, con una coerenza sbalorditiva, da un Putin gentiluomo che fermi la sua avanzata e aspetti pazientemente che l’esercito ucraino e i cobelligeranti europei si siano rafforzati.

    Continua

    Riassunto punti salienti

    LIBERTÀ E DEMOCRAZIA
      Canale Libertà e democrazia
      @liberademocrazia (Chat)
    ⚠️ L’OCCASIONE DI ISTANBUL SABOTATA DAGLI EUROPEI❗️ Elena Basile ⏹️ I direttori di Istituti di ricerca e leader di partito si recano a Kiev, parlano con una dirigenza che ha sospeso le elezioni per timore di essere inviata a casa, e ci deliziano con i loro sogni. Si guardano bene dal parlare con i ragazzi al fronte, con i cittadini ordinari, con le popolazioni russofone che rappresentavano il 30 % del Paese. 🔸️ L’Ucraina si sentirebbe forte (dopo aver perso un terzo del suo territorio e della popolazione, aver finito soldati e munizioni, essere costretta a firmare un accordo da paese colonizzato con Washington sulle terre rare) e vorrebbe continuare la guerra per poter vincere contro una potenza nucleare grazie all’assicurazione offerta dagli europei, leader a guida di paesi deboli politicamente ed economicamente. 🔸️ L’Ue non ha una difesa né un’integrazione delle forze militari nazionali, non ha neanche una politica estera unitaria con un potere centrale riconosciuto. Il riarmo e le spese fino a 800 miliardi dovrebbero rendere la Germania e gli altri paesi pronti alla guerra nel 2030. 🔸️ In questi cinque anni di sereni e positivi propositi i cosiddetti filo-ucraini continueranno a gridare Slava Ukraini! e a prodigarsi in esternazioni bellicistiche, attendendosi, con una coerenza sbalorditiva, da un Putin gentiluomo che fermi la sua avanzata e aspetti pazientemente che l’esercito ucraino e i cobelligeranti europei si siano rafforzati. Continua ⤵️ Riassunto punti salienti 🔴 LIBERTÀ E DEMOCRAZIA 👉  Canale Libertà e democrazia 👉  @liberademocrazia (Chat)
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  • I PROFESSIONISTI della MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE. ECCO COME FUNZIONA.

    #EUROVISION2025 ECCO COSA NON TI HANNO FATTO VEDERE

    In TV: applausi.
    Dal vivo: fischi, proteste e bandiere palestinesi.
    I PROFESSIONISTI della MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE. ECCO COME FUNZIONA. #EUROVISION2025 ECCO COSA NON TI HANNO FATTO VEDERE In TV: applausi. Dal vivo: fischi, proteste e bandiere palestinesi.
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  • CARI AMICI, ANCORA UNA VOLTA, LA MALEDETTA E STRAMALEDETTA UNIONE EUROPEAHA MESSO LA SUA MALEFICA ZAMPA NELLE ELEZIONI IN ROMANIA ED E' STATO ELETTO DAN, MENTRE SIMION ERA AVANTI !!!! DAN E' EUROPEISTA E PER NON DISPIACERE ALLA AMICA URSULA, LA MELONA SI E' CONGRATULATA CON DA, FORTEMENTE EUROPEISTA !!!!QUINDI, ADDIO ROMANIA !!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, ANCORA UNA VOLTA, LA MALEDETTA E STRAMALEDETTA UNIONE EUROPEAHA MESSO LA SUA MALEFICA ZAMPA NELLE ELEZIONI IN ROMANIA ED E' STATO ELETTO DAN, MENTRE SIMION ERA AVANTI !!!! DAN E' EUROPEISTA E PER NON DISPIACERE ALLA AMICA URSULA, LA MELONA SI E' CONGRATULATA CON DA, FORTEMENTE EUROPEISTA !!!!QUINDI, ADDIO ROMANIA !!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • In the modern international world, #electricity is in almost every aspect of our day-to-day lives—from mild air conditioning to bolstering entire commercial facilities and information centres.

    Read More: https://znergy-cable-144779513.hubspotpagebuilder.eu/blog/different-uses-of-medium-voltage-cables
    In the modern international world, #electricity is in almost every aspect of our day-to-day lives—from mild air conditioning to bolstering entire commercial facilities and information centres. Read More: https://znergy-cable-144779513.hubspotpagebuilder.eu/blog/different-uses-of-medium-voltage-cables
    ZNERGY-CABLE-144779513.HUBSPOTPAGEBUILDER.EU
    Different Uses of Medium Voltage Cables
    In this blog, by the mv cable manufacturers, we will discover distinct programs of MV cables in areas and why they're essential for power distribution.
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  • Pfizergate, la Corte UE dà torto a Ursula von der Leyen e fa tremare Bruxelles - Dietro le quinte.
    La Commissione europea ha sbagliato a rifiutare la pubblicazione dei messaggi di testo di Ursula von der Leyen con il CEO di Pfizer Albert Bourla riguardo all'accordo miliardario sulla fornitura di vaccini anti-Covid. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, accogliendo il ricorso della reporter del New York Times. La Corte UE ha così annullato la decisione della Commissione di non fornire l’accesso ai messaggi di testo. Bruxelles dovrà ora chiarire perché quei messaggi non sono stati conservati, dove siano finiti e se davvero non contengano informazioni di rilievo per l’interesse pubblico, come spiega Enrica Perucchietti in Dietro le quinte.
    https://youtu.be/wu1QLTI3pQc?si=O-bxyLtxNjRwX3Je
    Pfizergate, la Corte UE dà torto a Ursula von der Leyen e fa tremare Bruxelles - Dietro le quinte. La Commissione europea ha sbagliato a rifiutare la pubblicazione dei messaggi di testo di Ursula von der Leyen con il CEO di Pfizer Albert Bourla riguardo all'accordo miliardario sulla fornitura di vaccini anti-Covid. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, accogliendo il ricorso della reporter del New York Times. La Corte UE ha così annullato la decisione della Commissione di non fornire l’accesso ai messaggi di testo. Bruxelles dovrà ora chiarire perché quei messaggi non sono stati conservati, dove siano finiti e se davvero non contengano informazioni di rilievo per l’interesse pubblico, come spiega Enrica Perucchietti in Dietro le quinte. https://youtu.be/wu1QLTI3pQc?si=O-bxyLtxNjRwX3Je
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  • *25° RESPIRANDO POESIA – La follia della guerra, la parola della pace*

    Oggi ci ritroviamo, ancora una volta, con gli amici poeti dell’associazione Respirando Poesia per un incontro speciale che unisce arte, emozione e impegno civile.

    All’interno del Festival Internazionale di Poesia di Milano, il 25° appuntamento si presenta con un titolo evocativo:
    “C’è qualcosa di FOLLE oggi nel sole (anzi d’antico)”,
    per denunciare attraverso la poesia tutta la follia della guerra e restituire voce a un orizzonte dove sia la Pace a pronunciare l’ultima parola.
    Un pomeriggio in cui saranno i versi – non i comizi – a costruire ponti tra popoli e coscienze.

    Parteciperanno al reading le Poete e i Poeti dell’associazione, ma anche tu puoi salire sul palco:
    l’Open Mic è aperto a tutti.

    Quando: Sabato 17 maggio, ore 16:00
    Dove: Spazio Bistrot, Festival Internazionale di Poesia di Milano - MUDEC , Via Tortona 56, Milano.

    Info evento e dettagli: https://www.facebook.com/share/p/1GBFEeD43p/

    #RespirandoPoesia #FestivalPoesiaMilano #PoesiaPerLaPace #ParoleCheUniscono #OpenMicMilano #EventiCulturali #PoesiaContemporanea
    *25° RESPIRANDO POESIA – La follia della guerra, la parola della pace* Oggi ci ritroviamo, ancora una volta, con gli amici poeti dell’associazione Respirando Poesia per un incontro speciale che unisce arte, emozione e impegno civile. All’interno del Festival Internazionale di Poesia di Milano, il 25° appuntamento si presenta con un titolo evocativo: “C’è qualcosa di FOLLE oggi nel sole (anzi d’antico)”, per denunciare attraverso la poesia tutta la follia della guerra e restituire voce a un orizzonte dove sia la Pace a pronunciare l’ultima parola. Un pomeriggio in cui saranno i versi – non i comizi – a costruire ponti tra popoli e coscienze. Parteciperanno al reading le Poete e i Poeti dell’associazione, ma anche tu puoi salire sul palco: l’Open Mic è aperto a tutti. Quando: Sabato 17 maggio, ore 16:00 Dove: Spazio Bistrot, Festival Internazionale di Poesia di Milano - MUDEC , Via Tortona 56, Milano. Info evento e dettagli: https://www.facebook.com/share/p/1GBFEeD43p/ #RespirandoPoesia #FestivalPoesiaMilano #PoesiaPerLaPace #ParoleCheUniscono #OpenMicMilano #EventiCulturali #PoesiaContemporanea
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  • GRAZIE al SINDACO SALA!
    ECCO MILANO COSA È DIVENTATA!!!
    Mentre i milanesi lottano contro gli sfratti, la città attrae i super ricchi con sgravi fiscali
    Milano sempre più città per ricchi e ricchissimi di tutta Europa...

    THIS IS WHAT MILAN HAS BECOME!!!
    While the Milanese fight against evictions, the city attracts the super-rich with tax breaks
    Milan increasingly a city for the rich and very rich from all over Europe...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/16/residenti-sempre-piu-in-difficolta-ma-bloomberg-celebra-la-milano-meta-dei-ricchi-inglesi/7987741/
    GRAZIE al SINDACO SALA! ECCO MILANO COSA È DIVENTATA!!! Mentre i milanesi lottano contro gli sfratti, la città attrae i super ricchi con sgravi fiscali Milano sempre più città per ricchi e ricchissimi di tutta Europa... THIS IS WHAT MILAN HAS BECOME!!! While the Milanese fight against evictions, the city attracts the super-rich with tax breaks Milan increasingly a city for the rich and very rich from all over Europe... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/16/residenti-sempre-piu-in-difficolta-ma-bloomberg-celebra-la-milano-meta-dei-ricchi-inglesi/7987741/
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