• Alberto Tomba: «Nel 1984 arrivai primo al parallelo alla Montagnetta di San Siro, ma i giornali non citarono il mio nome...»

    In occasione del Milano Film Festival, ha presentato al Cinemino il documentario «1.14” - An Alberto Tomba story». «Ho smesso presto, ero condannato a vincere»

    Cinquanta vittorie in Coppa del Mondo e 5 medaglie olimpiche, 3 d’oro e 2 d’argento: Alberto Tomba è uno dei più grandi campioni di sci di sempre. Nato nel 1966 a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, ha gareggiato tra il 1986 al 1998, ma le sue imprese vivono ancora oggi. «I giovani mi scoprono grazie ai video su Internet», racconta il fuoriclasse. In occasione del Milano Film Festival, ha presentato al Cinemino, davanti a una folla di fan, «1.14” - An Alberto Tomba story», documentario fuori concorso prodotto da Napapijri, un racconto intimo per scoprire la persona, «sono sempre stato timido e introverso, poi crescendo sono cambiato», oltre al campione «condannato a vincere». Tomba, soprannominato La Bomba, apre le porte della sua casa emiliana compresa una stanza piena zeppa di coppe, trofei, pettorali. Il numero 1.14 del titolo del documentario, che si può vedere su Youtube, indica il secondo e 14 centesimi di vantaggio di Tomba rispetto agli avversari nella prima manche delle Olimpiadi di Calgary del 1988, prima di conquistare l’oro.

    Tomba, ormai manca poco alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026 ....
    «Sono già passati 20 anni da quelle di Torino del 2006: sono volati. Mi auguro tante medaglie per l’Italia, speriamo di arrivare in forma. La squadra femminile è molto forte, abbiamo una grande campionessa, Federica Brignone, che purtroppo si è fatta male».

    Vedrà le gare?
    «Mi piacerebbe vederle tutte: lo sci maschile a Bormio, quello femminile a Cortina, il fondo in Val di Fiemme, ma anche il pattinaggio e l’hockey a Milano...».

    Conosce Milano?
    «Solo il tragitto dalla Stazione Centrale alla Federazione sci in via Piranesi. Però ho tanti ricordi di questa città: da qui si partiva per i viaggi oltreoceano».

    E, soprattutto, il 23 dicembre 1984 ha vinto il “Parallelo di Natale”al Monte Stella, la montagnetta di San Siro. Che ricordi ha di quel giorno?
    «Avevo compiuto 18 anni da 4 giorni: ancora senza patente, sono arrivato in macchina con papà. Ero in squadra B ma ho vinto. Ricordo che il giorno dopo i giornali titolarono: “Un azzurro della B beffa i grandi nel parallelo” ma non citarono il mio nome, Tomba, forse perché era scomodo, non piaceva: dopo hanno dovuto farlo per forza!».

    È stata una vittoria importante?
    «Mi ha caricato molto perché ho battuto i migliori: mi ricordo che non c’era la neve, la portavano con i camion dalla Valtellina. Mentre l’anno dopo c’erano due metri. Non c’era neanche l’impianto di risalita: ci portavano in auto al cancelletto di partenza».

    Lei ha vinto tantissimo, perché le Olimpiadi sono così speciali?
    «Vincere un oro olimpico è un sogno inarrivabile, vincerne tre poi (2 a Calgary e 1 ad Albertville, ndr)… Anche se la cosa più difficile è rivincere, riconfermarsi: dopo l’oro nello slalom gigante a Calgary nel 1988, ho vinto anche quello di Albertville quattro anni dopo. Quando vinci, se poi arrivi secondo o terzo rischi di deludere le aspettative. Ero condannato alla vittoria. Però sono stati bei tempi, anni belli: oggi, per me, sono un po’ sfumati, speriamo che lo sport ritorni a essere grande. Come diceva Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo”».

    A proposito di sport, segue il tennis?
    «Grande Jannik! Ogni tanto ci sentiamo per sms. Mi fa sempre piacere dargli un in bocca al lupo».

    Sinner ha generato un movimento e avvicinato tanti ragazzi allo sport, proprio come lei...
    «Sì però 37 anni fa era diverso, ai miei tempi non c’erano i social, che io non uso neanche adesso. Comunque, Sinner era forte anche nello sci però ha deciso di darsi al tennis perché, come dice lui stesso, nello sci non si possono commettere errori, non si possono recuperare, nel tennis sì».

    Come mai lei ha scelto lo sci?
    «Grazie a papà Franco, che ha conosciuto Roberto Siorpaes, un campione di Cortina d’Ampezzo che è stato mio maestro quando avevo 7 anni: da bambino vincevo in Appennino, un po’ meno nelle Alpi, poi con il tempo mi sono rifatto! Papà mi accompagnava dappertutto e quando non poteva lo faceva qualcun altro: ci si dava appuntamento ai caselli dell’autostrada».

    Rimpianti?
    «Il rammarico dell’addio a 31 anni: ero molto stanco, stressato, magari potevo fare uno stop di due o tre anni e poi riprendere, ma nello sci non è facile. Ero sfinito, non tanto dalle gare ma dalle pressioni di tutto il sistema che girava intorno, dei mass media. L’ultima gara è stata il 15 marzo 1998».

    L’ha vinta?
    «Sì, mi sono ritirato dopo una vittoria, nessuno lo fa, nessuno smette quando è il più forte. Io ho avuto il coraggio di dire basta».

    Source: https://milano.corriere.it/notizie/sport/25_giugno_10/alberto-tomba-nel-1984-arrivai-primo-al-parallelo-alla-montagnetta-di-san-siro-ma-i-giornali-non-citarono-il-mio-nome-26099978-7ef1-4d1f-9732-f43b084fdxlk_amp.shtml
    Alberto Tomba: «Nel 1984 arrivai primo al parallelo alla Montagnetta di San Siro, ma i giornali non citarono il mio nome...» In occasione del Milano Film Festival, ha presentato al Cinemino il documentario «1.14” - An Alberto Tomba story». «Ho smesso presto, ero condannato a vincere» Cinquanta vittorie in Coppa del Mondo e 5 medaglie olimpiche, 3 d’oro e 2 d’argento: Alberto Tomba è uno dei più grandi campioni di sci di sempre. Nato nel 1966 a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, ha gareggiato tra il 1986 al 1998, ma le sue imprese vivono ancora oggi. «I giovani mi scoprono grazie ai video su Internet», racconta il fuoriclasse. In occasione del Milano Film Festival, ha presentato al Cinemino, davanti a una folla di fan, «1.14” - An Alberto Tomba story», documentario fuori concorso prodotto da Napapijri, un racconto intimo per scoprire la persona, «sono sempre stato timido e introverso, poi crescendo sono cambiato», oltre al campione «condannato a vincere». Tomba, soprannominato La Bomba, apre le porte della sua casa emiliana compresa una stanza piena zeppa di coppe, trofei, pettorali. Il numero 1.14 del titolo del documentario, che si può vedere su Youtube, indica il secondo e 14 centesimi di vantaggio di Tomba rispetto agli avversari nella prima manche delle Olimpiadi di Calgary del 1988, prima di conquistare l’oro. Tomba, ormai manca poco alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026 .... «Sono già passati 20 anni da quelle di Torino del 2006: sono volati. Mi auguro tante medaglie per l’Italia, speriamo di arrivare in forma. La squadra femminile è molto forte, abbiamo una grande campionessa, Federica Brignone, che purtroppo si è fatta male». Vedrà le gare? «Mi piacerebbe vederle tutte: lo sci maschile a Bormio, quello femminile a Cortina, il fondo in Val di Fiemme, ma anche il pattinaggio e l’hockey a Milano...». Conosce Milano? «Solo il tragitto dalla Stazione Centrale alla Federazione sci in via Piranesi. Però ho tanti ricordi di questa città: da qui si partiva per i viaggi oltreoceano». E, soprattutto, il 23 dicembre 1984 ha vinto il “Parallelo di Natale”al Monte Stella, la montagnetta di San Siro. Che ricordi ha di quel giorno? «Avevo compiuto 18 anni da 4 giorni: ancora senza patente, sono arrivato in macchina con papà. Ero in squadra B ma ho vinto. Ricordo che il giorno dopo i giornali titolarono: “Un azzurro della B beffa i grandi nel parallelo” ma non citarono il mio nome, Tomba, forse perché era scomodo, non piaceva: dopo hanno dovuto farlo per forza!». È stata una vittoria importante? «Mi ha caricato molto perché ho battuto i migliori: mi ricordo che non c’era la neve, la portavano con i camion dalla Valtellina. Mentre l’anno dopo c’erano due metri. Non c’era neanche l’impianto di risalita: ci portavano in auto al cancelletto di partenza». Lei ha vinto tantissimo, perché le Olimpiadi sono così speciali? «Vincere un oro olimpico è un sogno inarrivabile, vincerne tre poi (2 a Calgary e 1 ad Albertville, ndr)… Anche se la cosa più difficile è rivincere, riconfermarsi: dopo l’oro nello slalom gigante a Calgary nel 1988, ho vinto anche quello di Albertville quattro anni dopo. Quando vinci, se poi arrivi secondo o terzo rischi di deludere le aspettative. Ero condannato alla vittoria. Però sono stati bei tempi, anni belli: oggi, per me, sono un po’ sfumati, speriamo che lo sport ritorni a essere grande. Come diceva Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo”». A proposito di sport, segue il tennis? «Grande Jannik! Ogni tanto ci sentiamo per sms. Mi fa sempre piacere dargli un in bocca al lupo». Sinner ha generato un movimento e avvicinato tanti ragazzi allo sport, proprio come lei... «Sì però 37 anni fa era diverso, ai miei tempi non c’erano i social, che io non uso neanche adesso. Comunque, Sinner era forte anche nello sci però ha deciso di darsi al tennis perché, come dice lui stesso, nello sci non si possono commettere errori, non si possono recuperare, nel tennis sì». Come mai lei ha scelto lo sci? «Grazie a papà Franco, che ha conosciuto Roberto Siorpaes, un campione di Cortina d’Ampezzo che è stato mio maestro quando avevo 7 anni: da bambino vincevo in Appennino, un po’ meno nelle Alpi, poi con il tempo mi sono rifatto! Papà mi accompagnava dappertutto e quando non poteva lo faceva qualcun altro: ci si dava appuntamento ai caselli dell’autostrada». Rimpianti? «Il rammarico dell’addio a 31 anni: ero molto stanco, stressato, magari potevo fare uno stop di due o tre anni e poi riprendere, ma nello sci non è facile. Ero sfinito, non tanto dalle gare ma dalle pressioni di tutto il sistema che girava intorno, dei mass media. L’ultima gara è stata il 15 marzo 1998». 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  • Complete CSS Guide — Best Tutorial to Level Up Your Web Skills

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  • Kafka Tutorial | Learn Apache Kafka with Practical Examples

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  • PAROLE SANTE! Ecco chi è Mario Draghi!

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    PAROLE SANTE! Ecco chi è Mario Draghi! Source: https://x.com/malaspezia17231/status/1919336785710022924?t=sBAMqpsRF29Axp8B4DlfXA&s=19
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  • Breve riassunto della ferocia del "governo dei migliori", sostenuto dalla coglionaggine
    di un branco di decerebrati.

    DIMENTICARE STOCAXXO!

    Source:
    https://x.com/___Anna22/status/1918087041566277790?t=in3HHwrnWphu2Y4XH4DgIw&s=19
    Breve riassunto della ferocia del "governo dei migliori", sostenuto dalla coglionaggine di un branco di decerebrati. DIMENTICARE STOCAXXO! Source: https://x.com/___Anna22/status/1918087041566277790?t=in3HHwrnWphu2Y4XH4DgIw&s=19
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  • Garlasco, la madre di Sempio oggi in caserma: il giallo dello scontrino del parcheggio e gli atti «passati» dall'avvocato dei Poggi.

    Grado ha fatto retromarcia. Ma l’inchiesta dell’aggiunto Stefano Civardi e della pm Valentina De Stefano sta procedendo spedita con molte carte ancora coperte.

    Ci sarebbero altri elementi da chiarire a carico di Sempio, oltre al Dna trovato sotto le unghie della vittima. Per questo quella di stamattina potrebbe essere molto più di una mossa interlocutoria.

    Fonte:
    https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_aprile_28/garlasco-madre-sempio-oggi-caserma-fe650e7e-0ff6-4d47-95ea-ecdbd80f6xlk.shtml
    Garlasco, la madre di Sempio oggi in caserma: il giallo dello scontrino del parcheggio e gli atti «passati» dall'avvocato dei Poggi. Grado ha fatto retromarcia. Ma l’inchiesta dell’aggiunto Stefano Civardi e della pm Valentina De Stefano sta procedendo spedita con molte carte ancora coperte. Ci sarebbero altri elementi da chiarire a carico di Sempio, oltre al Dna trovato sotto le unghie della vittima. Per questo quella di stamattina potrebbe essere molto più di una mossa interlocutoria. Fonte: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_aprile_28/garlasco-madre-sempio-oggi-caserma-fe650e7e-0ff6-4d47-95ea-ecdbd80f6xlk.shtml
    MILANO.CORRIERE.IT
    Garlasco, la madre di Sempio oggi in caserma: il giallo dello scontrino del parcheggio e gli atti «passati» dall'avvocato dei Poggi
    Daniela Ferrari, 65 anni, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano per la terza volta in 18 anni. La donna ha lasciato la caserma senza fare commenti. Al vaglio gli orari dell'uscita di casa la mattina del delitto e gli audio intercettati dalle «Iene»
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  • Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia
    Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia...
    https://www.corriere.it/esteri/25_aprile_28/clack-out-spagna-portogallo-a261b2ad-3e4b-4b37-89ab-4d345827cxlk.shtml
    Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia... https://www.corriere.it/esteri/25_aprile_28/clack-out-spagna-portogallo-a261b2ad-3e4b-4b37-89ab-4d345827cxlk.shtml
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    Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia
    Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia
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  • Mining will likely be the most challenging industry from safety, equipment longevity, and reliability perspectives. Top to bottom, deep under the ground, everyone in #mining wears equipment that has to be capable of withstanding brutal conditions and operating in hostile environments.

    Read More: https://61c030284dbb5.site123.me/blog/understanding-the-different-types-of-mining-cables-and-their-applications
    Mining will likely be the most challenging industry from safety, equipment longevity, and reliability perspectives. Top to bottom, deep under the ground, everyone in #mining wears equipment that has to be capable of withstanding brutal conditions and operating in hostile environments. Read More: https://61c030284dbb5.site123.me/blog/understanding-the-different-types-of-mining-cables-and-their-applications
    61C030284DBB5.SITE123.ME
    Understanding The Different Types Of Mining Cables And Their Applications - Znergy Cable
    In this blog we will consider the different kinds of mining cables, design considerations, and key applications to help you appreciate the importance of specialist mining cables in modern mining.
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  • MA C'È ANCORA QUALCUNO CHE ASCOLTA QUESTA TESTA di *****???
    https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/03/27/ucraina-a-parigi-il-vertice-dei-volenterosi.-macron-la-squadra-francia-gb-in-ucraina-per_00f8cdfb-97d1-4dae-bf7e-50f6dd0592f8.html
    MA C'È ANCORA QUALCUNO CHE ASCOLTA QUESTA TESTA di CAZZO??? https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/03/27/ucraina-a-parigi-il-vertice-dei-volenterosi.-macron-la-squadra-francia-gb-in-ucraina-per_00f8cdfb-97d1-4dae-bf7e-50f6dd0592f8.html
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    Macron: 'Mosca sta fingendo di negoziare. Andiamo avanti con le sanzioni alla Russia' - Notizie - Ansa.it
    Il presidente francese annuncia una 'forza di rassicurazione' dopo un accordo, ma non saranno peacekeeper. Zakharova: 'Il dispiegamento di soldati Nato in Ucraina provocherebbe un confronto militare diretto' (ANSA)
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