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Rovigo, manager licenziata dall'Usl si ripresenta al lavoro: portata via a forza dalla polizia
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti...
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti
Denunce interne per presunti appalti irregolari all’Usl 5 seguite da procedimenti disciplinari contro la presentatrice degli esposti, la sospensione dal lavoro e quindi il suo licenziamento. Si arriva così all’altro ieri, (giovedì 4 dicembre) quando la manager che ha presentato le denunce, rientrata al lavoro, viene accompagnata fuori dall’ufficio da agenti della questura. Un fatto senza precedenti.
Muro contro muro
È ai ferri cortissimi il contenzioso in corso tra l’Usl 5 di Rovigo e Antonietta Perrone, fino allo scorso maggio titolare dell’incarico di Direzione del Provveditorato, Economato e Gestione della Logistica della azienda sociosanitaria polesana. Il muro contro muro è tra l’Usl 5 e la manager 39enne, originaria di Caiazzo (Caserta) residente a Treviso, arrivata a Rovigo nel gennaio 2024 in comando parziale dall’azienda ospedaliera universitaria «Federico II» di Napoli. Le prime avvisaglie dei problemi poi esplosi lo scorso maggio si era avuta a marzo con un intervento della deputata polesana Pd Nadia Romeo: «Mi arrivano – aveva detto Romeo - segnalazioni di attività operatoria programmata all’ospedale e rinviata, con pesanti disagi per i pazienti, per mancanza di materiali e dispositivi. Manca persino il filo per sutura».
Versioni contrapposte
La versione – ufficiosa - dell’Usl 5 era che la gestione di Perrone dell’Economato stava paralizzando il funzionamento dell’ospedale. La dirigente avrebbe imposto una ferrea applicazione della legge sugli appalti. Risultato: le forniture ospedaliere sarebbero state rallentate con conseguenti disagi per l’operatività. Completamente diversa la versione fornita da Perrone.
I suoi legali, i torinesi Filippo Distasio e Francesco Paolo Mingrino, spiegano che la revoca dell’incarico coincide al «periodo a cui risalgono le sue denunce per gravi irregolarità in alcuni appalti e contratti pubblici della Usl 5 Polesana. Fino ad allora, non era stata destinataria in tutta la sua carriera lavorativa di alcuna sanzione disciplinare (neppure un richiamo verbale) ed aveva ricevuto sempre valutazioni eccellenti per il suo operato». Per le sue denunce Perrone è stata sentita sia dalla Procura di Rovigo che dalla Guardia di Finanza rodigina. Da giugno Perrone è destinataria di diversi procedimenti disciplinari e, dall’1 settembre al 30 novembre, viene sospesa cautelarmente dall’Usl 5. Tra gli atti contestati figura anche un procedimento per accertamento di responsabilità dirigenziale, con richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro, poi respinta l’11 novembre dal Comitato dei Garanti regionale con parere negativo.
Il licenziamento
Nonostante ciò, il 27 novembre il direttore generale Pietro Girardi le notifica il licenziamento disciplinare senza preavviso, decisione impugnata dai legali della dirigente e destinata a sfociare in una causa di lavoro. Scaduti i termini, Perrone rientra in servizio rilevando l’assenza dell’atto deliberativo che renderebbe esecutiva la sanzione. E viene fatta uscire dall’ufficio dalla polizia. L’Usl 5, tramite Girardi, ribadisce la piena correttezza delle proprie decisioni, affermando di aver agito a tutela degli utenti e della comunità e di essere pronta a difendere le proprie posizioni nelle sedi opportune.
https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/rovigo/cronaca/25_dicembre_08/licenziata-si-ripresenta-al-lavoro-manager-portata-via-a-forza-dalla-polizia-982b0740-260a-4fe4-917b-5b2207162xlk.shtml
Rovigo, manager licenziata dall'Usl si ripresenta al lavoro: portata via a forza dalla polizia
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti...
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti
Denunce interne per presunti appalti irregolari all’Usl 5 seguite da procedimenti disciplinari contro la presentatrice degli esposti, la sospensione dal lavoro e quindi il suo licenziamento. Si arriva così all’altro ieri, (giovedì 4 dicembre) quando la manager che ha presentato le denunce, rientrata al lavoro, viene accompagnata fuori dall’ufficio da agenti della questura. Un fatto senza precedenti.
Muro contro muro
È ai ferri cortissimi il contenzioso in corso tra l’Usl 5 di Rovigo e Antonietta Perrone, fino allo scorso maggio titolare dell’incarico di Direzione del Provveditorato, Economato e Gestione della Logistica della azienda sociosanitaria polesana. Il muro contro muro è tra l’Usl 5 e la manager 39enne, originaria di Caiazzo (Caserta) residente a Treviso, arrivata a Rovigo nel gennaio 2024 in comando parziale dall’azienda ospedaliera universitaria «Federico II» di Napoli. Le prime avvisaglie dei problemi poi esplosi lo scorso maggio si era avuta a marzo con un intervento della deputata polesana Pd Nadia Romeo: «Mi arrivano – aveva detto Romeo - segnalazioni di attività operatoria programmata all’ospedale e rinviata, con pesanti disagi per i pazienti, per mancanza di materiali e dispositivi. Manca persino il filo per sutura».
Versioni contrapposte
La versione – ufficiosa - dell’Usl 5 era che la gestione di Perrone dell’Economato stava paralizzando il funzionamento dell’ospedale. La dirigente avrebbe imposto una ferrea applicazione della legge sugli appalti. Risultato: le forniture ospedaliere sarebbero state rallentate con conseguenti disagi per l’operatività. Completamente diversa la versione fornita da Perrone.
I suoi legali, i torinesi Filippo Distasio e Francesco Paolo Mingrino, spiegano che la revoca dell’incarico coincide al «periodo a cui risalgono le sue denunce per gravi irregolarità in alcuni appalti e contratti pubblici della Usl 5 Polesana. Fino ad allora, non era stata destinataria in tutta la sua carriera lavorativa di alcuna sanzione disciplinare (neppure un richiamo verbale) ed aveva ricevuto sempre valutazioni eccellenti per il suo operato». Per le sue denunce Perrone è stata sentita sia dalla Procura di Rovigo che dalla Guardia di Finanza rodigina. Da giugno Perrone è destinataria di diversi procedimenti disciplinari e, dall’1 settembre al 30 novembre, viene sospesa cautelarmente dall’Usl 5. Tra gli atti contestati figura anche un procedimento per accertamento di responsabilità dirigenziale, con richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro, poi respinta l’11 novembre dal Comitato dei Garanti regionale con parere negativo.
Il licenziamento
Nonostante ciò, il 27 novembre il direttore generale Pietro Girardi le notifica il licenziamento disciplinare senza preavviso, decisione impugnata dai legali della dirigente e destinata a sfociare in una causa di lavoro. Scaduti i termini, Perrone rientra in servizio rilevando l’assenza dell’atto deliberativo che renderebbe esecutiva la sanzione. E viene fatta uscire dall’ufficio dalla polizia. L’Usl 5, tramite Girardi, ribadisce la piena correttezza delle proprie decisioni, affermando di aver agito a tutela degli utenti e della comunità e di essere pronta a difendere le proprie posizioni nelle sedi opportune.
https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/rovigo/cronaca/25_dicembre_08/licenziata-si-ripresenta-al-lavoro-manager-portata-via-a-forza-dalla-polizia-982b0740-260a-4fe4-917b-5b2207162xlk.shtml
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Rovigo, manager licenziata dall'Usl si ripresenta al lavoro: portata via a forza dalla polizia
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti...
Guerra nell’azienda sanitaria, la donna aveva denunciato presunte irregolarità in appalti e contratti
Denunce interne per presunti appalti irregolari all’Usl 5 seguite da procedimenti disciplinari contro la presentatrice degli esposti, la sospensione dal lavoro e quindi il suo licenziamento. Si arriva così all’altro ieri, (giovedì 4 dicembre) quando la manager che ha presentato le denunce, rientrata al lavoro, viene accompagnata fuori dall’ufficio da agenti della questura. Un fatto senza precedenti.
Muro contro muro
È ai ferri cortissimi il contenzioso in corso tra l’Usl 5 di Rovigo e Antonietta Perrone, fino allo scorso maggio titolare dell’incarico di Direzione del Provveditorato, Economato e Gestione della Logistica della azienda sociosanitaria polesana. Il muro contro muro è tra l’Usl 5 e la manager 39enne, originaria di Caiazzo (Caserta) residente a Treviso, arrivata a Rovigo nel gennaio 2024 in comando parziale dall’azienda ospedaliera universitaria «Federico II» di Napoli. Le prime avvisaglie dei problemi poi esplosi lo scorso maggio si era avuta a marzo con un intervento della deputata polesana Pd Nadia Romeo: «Mi arrivano – aveva detto Romeo - segnalazioni di attività operatoria programmata all’ospedale e rinviata, con pesanti disagi per i pazienti, per mancanza di materiali e dispositivi. Manca persino il filo per sutura».
Versioni contrapposte
La versione – ufficiosa - dell’Usl 5 era che la gestione di Perrone dell’Economato stava paralizzando il funzionamento dell’ospedale. La dirigente avrebbe imposto una ferrea applicazione della legge sugli appalti. Risultato: le forniture ospedaliere sarebbero state rallentate con conseguenti disagi per l’operatività. Completamente diversa la versione fornita da Perrone.
I suoi legali, i torinesi Filippo Distasio e Francesco Paolo Mingrino, spiegano che la revoca dell’incarico coincide al «periodo a cui risalgono le sue denunce per gravi irregolarità in alcuni appalti e contratti pubblici della Usl 5 Polesana. Fino ad allora, non era stata destinataria in tutta la sua carriera lavorativa di alcuna sanzione disciplinare (neppure un richiamo verbale) ed aveva ricevuto sempre valutazioni eccellenti per il suo operato». Per le sue denunce Perrone è stata sentita sia dalla Procura di Rovigo che dalla Guardia di Finanza rodigina. Da giugno Perrone è destinataria di diversi procedimenti disciplinari e, dall’1 settembre al 30 novembre, viene sospesa cautelarmente dall’Usl 5. Tra gli atti contestati figura anche un procedimento per accertamento di responsabilità dirigenziale, con richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro, poi respinta l’11 novembre dal Comitato dei Garanti regionale con parere negativo.
Il licenziamento
Nonostante ciò, il 27 novembre il direttore generale Pietro Girardi le notifica il licenziamento disciplinare senza preavviso, decisione impugnata dai legali della dirigente e destinata a sfociare in una causa di lavoro. Scaduti i termini, Perrone rientra in servizio rilevando l’assenza dell’atto deliberativo che renderebbe esecutiva la sanzione. E viene fatta uscire dall’ufficio dalla polizia. L’Usl 5, tramite Girardi, ribadisce la piena correttezza delle proprie decisioni, affermando di aver agito a tutela degli utenti e della comunità e di essere pronta a difendere le proprie posizioni nelle sedi opportune.
https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/rovigo/cronaca/25_dicembre_08/licenziata-si-ripresenta-al-lavoro-manager-portata-via-a-forza-dalla-polizia-982b0740-260a-4fe4-917b-5b2207162xlk.shtml