Qualche anno dopo la mia nascita, mio padre conobbe una sconosciuta appena arrivata nel nostro piccolo paese.
Fin da subito ne fu affascinato…
Tanto da invitarla a vivere con noi.

La sconosciuta accettò. E, sorprendentemente, anche mia madre lo fece.

Crescendo, quella presenza diventò parte della mia vita.
Aveva un posto tutto suo nella nostra casa e nella mia mente.

Mia madre mi insegnava il bene e il male.
Mio padre mi insegnava l’obbedienza.
Ma lei…
Lei era più forte.

Ci parlava per ore di misteri, avventure, emozioni.
Aveva sempre una risposta a tutto.
Conosceva il passato, il presente… e prevedeva il futuro.
Non si poteva discutere con lei.
Aveva sempre l’ultima parola.

Fu lei a portarci per la prima volta a una partita di calcio,
a farci ridere, a farci piangere.
Parlava senza sosta, e mio padre la adorava.
Mia madre, un po’ gelosa, ci diceva: «Zitti, ascoltiamo».

Mio padre, a volte, la portava in camera sua… e ci dormiva accanto.
A mia madre non piaceva, ma la accettò.

E ora mi chiedo: avrà mai pregato che se ne andasse?

Mio padre gestiva la casa con principi morali forti.
Ma lei non era tenuta a seguirli.

Niente parolacce, niente litigi tra noi.
Ma lei?
Parlava in modo volgare, libero, a volte offensivo.
Faceva arrossire mio padre e mia madre.

Ci era vietato fumare o bere.
Ma lei ci incoraggiava, diceva che era “normale”.
Parlava apertamente (forse troppo) di sesso.
E oggi so: ha influenzato il mio modo di vedere le relazioni.

L’abbiamo criticata tante volte.
Ma non se n’è mai andata.
Anzi.
Siamo stati noi a darle spazio. A farla restare.

Sono passati più di cinquant’anni.
Lei è ancora lì.
È cambiata. È più giovane. Più elegante. Più “smart”.
Sta lì, in silenzio,
aspettando che qualcuno le dedichi del tempo.

Il suo nome?

La Televisione.

Ora è sposata con il Computer,
ha un figlio chiamato Tablet,
e un nipote chiamato Cellulare.

La sconosciuta ha una famiglia.

E la nostra?
Ognuno più distante dall’altro…
Qualche anno dopo la mia nascita, mio padre conobbe una sconosciuta appena arrivata nel nostro piccolo paese. Fin da subito ne fu affascinato… Tanto da invitarla a vivere con noi. La sconosciuta accettò. E, sorprendentemente, anche mia madre lo fece. Crescendo, quella presenza diventò parte della mia vita. Aveva un posto tutto suo nella nostra casa e nella mia mente. Mia madre mi insegnava il bene e il male. Mio padre mi insegnava l’obbedienza. Ma lei… Lei era più forte. Ci parlava per ore di misteri, avventure, emozioni. Aveva sempre una risposta a tutto. Conosceva il passato, il presente… e prevedeva il futuro. Non si poteva discutere con lei. Aveva sempre l’ultima parola. Fu lei a portarci per la prima volta a una partita di calcio, a farci ridere, a farci piangere. Parlava senza sosta, e mio padre la adorava. Mia madre, un po’ gelosa, ci diceva: «Zitti, ascoltiamo». Mio padre, a volte, la portava in camera sua… e ci dormiva accanto. A mia madre non piaceva, ma la accettò. E ora mi chiedo: avrà mai pregato che se ne andasse? Mio padre gestiva la casa con principi morali forti. Ma lei non era tenuta a seguirli. Niente parolacce, niente litigi tra noi. Ma lei? Parlava in modo volgare, libero, a volte offensivo. Faceva arrossire mio padre e mia madre. Ci era vietato fumare o bere. Ma lei ci incoraggiava, diceva che era “normale”. Parlava apertamente (forse troppo) di sesso. E oggi so: ha influenzato il mio modo di vedere le relazioni. L’abbiamo criticata tante volte. Ma non se n’è mai andata. Anzi. Siamo stati noi a darle spazio. A farla restare. Sono passati più di cinquant’anni. Lei è ancora lì. È cambiata. È più giovane. Più elegante. Più “smart”. Sta lì, in silenzio, aspettando che qualcuno le dedichi del tempo. Il suo nome? La Televisione. 📺 Ora è sposata con il Computer, ha un figlio chiamato Tablet, e un nipote chiamato Cellulare. La sconosciuta ha una famiglia. E la nostra? Ognuno più distante dall’altro…
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