• Carissimi, ieri al Curie/Sraffa c'è stata una protesta degli studenti contro le condizioni di sicurezza e salute della scuola. Infatti, dopo giorni di pioggia intensa, c'era una enorme pozza d'acqua al cancello di entrata, nonché secchi d'acqua in più punti, all'interno dell'Istituto. Per non parlare dei pannelli delle controsoffittatura che ogni tanto cadono e le classi devono essere spostate, nonché dell'allagamento dei laboratori, la muffa nella palestra, etc.
    La protesta è partita dai ragazzi di una delle mie classi, la 5AT, alla prima ora, infreddoliti perché i caloriferi erano spenti; gli studenti mi hanno chiesto:"Prof. ma noi possiamo manifestare?" Io ho risposto:"Ragazzi, ma voi non dovete chiedere a me il permesso di protestare: dovete farlo e basta, se lo volete fare"! Allora i ragazzi sono usciti dalla classe ed hanno girato per la scuola per sensibilizzare anche gli altri studenti sulla questione. Inizialmente c'erano quattro-cinque classi. Verso la fine della prima ora entra nella mia aula della 5AT la preside, con tutti i ragazzi che stavano protestando, e afferma che prenderà provvedimenti contro quegli studenti che erano usciti dalle loro aule, e che non avrebbero dovuto protestare in tal modo bensi' andando davanti alla sede della Città Metropolitana, proprietaria dei locali scolastici; tiene un lungo discorso, non facendo parlare gli studenti e neanche il sottoscritto. Io riesco solo a dire ai ragazzi che ho saputo che la preside del Vittorio Veneto si è mossa veramente e ha fatto cominciare i lavori solo quando è venuto a scuola un giornalista, chiamato da un docente.
    Poi i ragazzi vengono fatti andare in Aula Magna dalla Salvemini e lì avviene un "confronto" con la dirigente, che sostiene che i caloriferi fossero a temperatura adeguata (e viene smentita dal tecnico lì presente) e infine promette di fare una segnalazione alla Città Metropolitana.
    Dopodiché i ragazzi tornano nelle loro aule(siamo alla quarta ora); alla sesta ora una bidella mi dice che la preside vuol parlare con me e io le rispondo che mi presenterò se mi verrà spedito un invito ufficiale; poi mi entra in classe quella che credo sia la DSGA e mi dice che la preside mi ha spedito una e-mail; io rispondo che i messaggi di posta elettronica non hanno valore giuridico e che mi deve essere spedita una PEC oppure una raccomandata con ricevuta di ritorno, anche perché potrei avere il cellulare spento oppure potrebbe non funzionare internet.
    Carissimi, ieri al Curie/Sraffa c'è stata una protesta degli studenti contro le condizioni di sicurezza e salute della scuola. Infatti, dopo giorni di pioggia intensa, c'era una enorme pozza d'acqua al cancello di entrata, nonché secchi d'acqua in più punti, all'interno dell'Istituto. Per non parlare dei pannelli delle controsoffittatura che ogni tanto cadono e le classi devono essere spostate, nonché dell'allagamento dei laboratori, la muffa nella palestra, etc. La protesta è partita dai ragazzi di una delle mie classi, la 5AT, alla prima ora, infreddoliti perché i caloriferi erano spenti; gli studenti mi hanno chiesto:"Prof. ma noi possiamo manifestare?" Io ho risposto:"Ragazzi, ma voi non dovete chiedere a me il permesso di protestare: dovete farlo e basta, se lo volete fare"! Allora i ragazzi sono usciti dalla classe ed hanno girato per la scuola per sensibilizzare anche gli altri studenti sulla questione. Inizialmente c'erano quattro-cinque classi. Verso la fine della prima ora entra nella mia aula della 5AT la preside, con tutti i ragazzi che stavano protestando, e afferma che prenderà provvedimenti contro quegli studenti che erano usciti dalle loro aule, e che non avrebbero dovuto protestare in tal modo bensi' andando davanti alla sede della Città Metropolitana, proprietaria dei locali scolastici; tiene un lungo discorso, non facendo parlare gli studenti e neanche il sottoscritto. Io riesco solo a dire ai ragazzi che ho saputo che la preside del Vittorio Veneto si è mossa veramente e ha fatto cominciare i lavori solo quando è venuto a scuola un giornalista, chiamato da un docente. Poi i ragazzi vengono fatti andare in Aula Magna dalla Salvemini e lì avviene un "confronto" con la dirigente, che sostiene che i caloriferi fossero a temperatura adeguata (e viene smentita dal tecnico lì presente) e infine promette di fare una segnalazione alla Città Metropolitana. Dopodiché i ragazzi tornano nelle loro aule(siamo alla quarta ora); alla sesta ora una bidella mi dice che la preside vuol parlare con me e io le rispondo che mi presenterò se mi verrà spedito un invito ufficiale; poi mi entra in classe quella che credo sia la DSGA e mi dice che la preside mi ha spedito una e-mail; io rispondo che i messaggi di posta elettronica non hanno valore giuridico e che mi deve essere spedita una PEC oppure una raccomandata con ricevuta di ritorno, anche perché potrei avere il cellulare spento oppure potrebbe non funzionare internet.
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