• Wedding DJ Tasmania

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    It all started with music, a chance meeting, and a guitarist who made quite the impression.Laura and Jordan met in 2012 at one of Jordan’s gigs, where Laura came to cheer on her friend Elle May (little did she know, she’d leave cheering for the guitarist too). Sparks flew, melodies intertwined, and by 2015, they’d hit the perfect harmony – marriage.

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  • Clases de guitarra avanzadas

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  • DJ-Only Event Package

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  • «OBAMA FINANZIÒ I TERRORISTI ISLAMICI CON OLTRE MEZZO MILIARDO DI DOLLARI»

    Forse mi son perso qualcosa, ma non mi sembra che sia stata data la dovuta attenzione a dichiarazioni a dir poco dirompenti che mostrano i retroscena di un potere che si ritiene al di sopra del bene e del male. Solo la vocazione corifea dei nostri appecoronati ripetitori della menzogna rivelata può spiegare il silenzio assordante sulle gravi dichiarazioni di Tulsi Gabbard – in procinto di assumersi un ruolo rilevante nel governo Trump con delega ai Servizi – pronunciate nell’audizione di tre ore il 30 gennaio scorso al cospetto della Commissione Intelligence del Senato.

    Tulsi Gabbard, ex deputata dem nonché veterana della Guardia Nazionale dell’Esercito, “risorsa russa compromessa”, come ebbe a definirla Hilary Clinton. La quale, “omettendo” o “distorcendo” informazioni cruciali, come detto dall’ex direttore della CIA Jhon Brennan, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Riporto di seguito la parte conclusiva dell’audizione, le domande cruciali del presidente della Commissione Intelligence del Senato e le rispettive risposte di Tulsi Gabbard.

    PRESIDENTE. Colonnello Gabbard, quando la Russia negava l’uso di armi chimiche da parte di Assad accusava gli Stati Uniti di sostenere i terroristi. Questa è una frase che Putin ha usato spesso durante guerra civile siriana, sostenendo Assad. I funzionari siriani hanno fatto commenti simili. Lo hanno fatto ripetutamente. Lo hanno fatto in pubblico. Lo hanno fatto alle Nazioni Unite nel 2016. Lei ha rilasciato un’intervista in cui ha detto, e questa è una citazione, che «gli Stati Uniti stanno fornendo sostegno diretto e indiretto ai gruppi terroristici al fine di rovesciare il governo siriano». E nel 2019, sul palco del dibattito presidenziale democratico, ha detto del presidente Trump, e questa è una citazione, «questo attuale presidente sta continuando a tradirci, avremmo dovuto dare la caccia ad Al Qaeda, ma da anni ormai, non solo non abbiamo dato la caccia ad Al Qaeda, ma il nostro presidente sta sostenendo Al Qaeda». Quindi mi interessa sapere qual era il suo obiettivo nel dire queste cose e se prima di dirle ha considerato le motivazioni dell’Iran e della Russia, quali potessero essere le loro motivazioni prima di fare queste affermazioni?

    GABBARD. Senatore, come persona che si è arruolata nell’esercito proprio a causa dell’attacco terroristico di Al Qaeda dell’11 settembre e, impegnando me stessa e la mia vita a fare ciò che potevo per sconfiggere questi terroristi, è stato scioccante e un tradimento per me e per tutte le persone che sono state uccise l’11 settembre, le loro famiglie e miei fratelli e sorelle in uniforme. Quando ero membro del Congresso sono venuta a conoscenza dei duplici programmi che il presidente Obama aveva avviato, in realtà per rovesciare il regime siriano e per essere disposto, attraverso il programma Timber Sycamore della Cia, che ora è stato reso pubblico, a collaborare, ad armare ed equipaggiare Al Qaeda nel tentativo di rovesciare quel regime, iniziando un’altra guerra di regime in Medio Oriente. Il programma di addestramento ed equipaggiamento del Dipartimento della Difesa, iniziato sotto il presidente Obama, è già ampiamente noto e studiato e alla fine ha portato all’utilizzo di oltre mezzo miliardo di dollari per addestrare quelli che venivano chiamati “ribelli moderati”, ma che in realtà erano combattenti che lavoravano e si allineavano con l’affiliato di Al Qaeda su terreno in Siria, il tutto per portare avanti il loro cambio di regime. E non riconoscendo ciò che era ovvio all’epoca e ciò che purtroppo si è rivelato vero, ovvero che una guerra di cambio di regime in Siria, proprio come le guerre di cambio di regime in Iraq, il rovesciamento di Gheddafi e Mubarak, sebbene questi siano tutti dittatori, avrebbero probabilmente portato all’ascesa di estremisti islamici come Al Qaeda al potere. Non ho versato lacrime per la caduta del regime di Assad. Ma oggi abbiamo un estremista islamico che è ora al comando della Siria, e che – come ho detto – ha ballato per le strade per celebrare l’attacco dell’11 settembre, che ha governato Idlib con un governatore estremista islamico e che ha già iniziato a perseguitare e uccidere e arrestare le minoranze religiose come i Cristiani in Siria. Non capisco perché questo dovrebbe essere accettabile per qualcuno. Dovrebbe esserlo? Certamente no.

    PRESIDENTE. Apprezzo la sua risposta e la ringrazio. La mia preoccupazione ha a che fare con la tendenza a ripetere informazioni russe e siriane e persino, in alcuni casi credo, entreremo nel merito, iraniane e ciò che proviene dalla nostra comunità di intelligence.

    GABBARD. Il popolo americano ha diritto di sapere quelli che nel nostro governo hanno fornito armi al nostro nemico giurato, Al Qaeda. Non dovrebbe essere accettabile per nessuno.

    PRESIDENTE. Grazie.

    …mentre un documento desecretato dall’amministrazione Trump svela il piano elaborato dalla CIA per invadere Cuba nel 1962: l’operazione “Northwoods”, concepita da alti dirigenti del Ministero della Difesa statunitense allo scopo di suggestionare l’opinione pubblica tramite false flags (falsa bandiera) e sabotaggi, per indurla a sostenere un attacco militare contro il governo cubano.

    Qui il video degli ultimi 4 minuti dell’audizione di Tulsi Gabbard: https://visionetv.it/tulsi-gabbard-punta-il-dito-contro-obama-finanziava-e-armava-al-qaeda-in-siria/

    3 febbraio 2025 ore 14.56
    «OBAMA FINANZIÒ I TERRORISTI ISLAMICI CON OLTRE MEZZO MILIARDO DI DOLLARI» Forse mi son perso qualcosa, ma non mi sembra che sia stata data la dovuta attenzione a dichiarazioni a dir poco dirompenti che mostrano i retroscena di un potere che si ritiene al di sopra del bene e del male. Solo la vocazione corifea dei nostri appecoronati ripetitori della menzogna rivelata può spiegare il silenzio assordante sulle gravi dichiarazioni di Tulsi Gabbard – in procinto di assumersi un ruolo rilevante nel governo Trump con delega ai Servizi – pronunciate nell’audizione di tre ore il 30 gennaio scorso al cospetto della Commissione Intelligence del Senato. Tulsi Gabbard, ex deputata dem nonché veterana della Guardia Nazionale dell’Esercito, “risorsa russa compromessa”, come ebbe a definirla Hilary Clinton. La quale, “omettendo” o “distorcendo” informazioni cruciali, come detto dall’ex direttore della CIA Jhon Brennan, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Riporto di seguito la parte conclusiva dell’audizione, le domande cruciali del presidente della Commissione Intelligence del Senato e le rispettive risposte di Tulsi Gabbard. PRESIDENTE. Colonnello Gabbard, quando la Russia negava l’uso di armi chimiche da parte di Assad accusava gli Stati Uniti di sostenere i terroristi. Questa è una frase che Putin ha usato spesso durante guerra civile siriana, sostenendo Assad. I funzionari siriani hanno fatto commenti simili. Lo hanno fatto ripetutamente. Lo hanno fatto in pubblico. Lo hanno fatto alle Nazioni Unite nel 2016. Lei ha rilasciato un’intervista in cui ha detto, e questa è una citazione, che «gli Stati Uniti stanno fornendo sostegno diretto e indiretto ai gruppi terroristici al fine di rovesciare il governo siriano». E nel 2019, sul palco del dibattito presidenziale democratico, ha detto del presidente Trump, e questa è una citazione, «questo attuale presidente sta continuando a tradirci, avremmo dovuto dare la caccia ad Al Qaeda, ma da anni ormai, non solo non abbiamo dato la caccia ad Al Qaeda, ma il nostro presidente sta sostenendo Al Qaeda». Quindi mi interessa sapere qual era il suo obiettivo nel dire queste cose e se prima di dirle ha considerato le motivazioni dell’Iran e della Russia, quali potessero essere le loro motivazioni prima di fare queste affermazioni? GABBARD. Senatore, come persona che si è arruolata nell’esercito proprio a causa dell’attacco terroristico di Al Qaeda dell’11 settembre e, impegnando me stessa e la mia vita a fare ciò che potevo per sconfiggere questi terroristi, è stato scioccante e un tradimento per me e per tutte le persone che sono state uccise l’11 settembre, le loro famiglie e miei fratelli e sorelle in uniforme. Quando ero membro del Congresso sono venuta a conoscenza dei duplici programmi che il presidente Obama aveva avviato, in realtà per rovesciare il regime siriano e per essere disposto, attraverso il programma Timber Sycamore della Cia, che ora è stato reso pubblico, a collaborare, ad armare ed equipaggiare Al Qaeda nel tentativo di rovesciare quel regime, iniziando un’altra guerra di regime in Medio Oriente. Il programma di addestramento ed equipaggiamento del Dipartimento della Difesa, iniziato sotto il presidente Obama, è già ampiamente noto e studiato e alla fine ha portato all’utilizzo di oltre mezzo miliardo di dollari per addestrare quelli che venivano chiamati “ribelli moderati”, ma che in realtà erano combattenti che lavoravano e si allineavano con l’affiliato di Al Qaeda su terreno in Siria, il tutto per portare avanti il loro cambio di regime. E non riconoscendo ciò che era ovvio all’epoca e ciò che purtroppo si è rivelato vero, ovvero che una guerra di cambio di regime in Siria, proprio come le guerre di cambio di regime in Iraq, il rovesciamento di Gheddafi e Mubarak, sebbene questi siano tutti dittatori, avrebbero probabilmente portato all’ascesa di estremisti islamici come Al Qaeda al potere. Non ho versato lacrime per la caduta del regime di Assad. Ma oggi abbiamo un estremista islamico che è ora al comando della Siria, e che – come ho detto – ha ballato per le strade per celebrare l’attacco dell’11 settembre, che ha governato Idlib con un governatore estremista islamico e che ha già iniziato a perseguitare e uccidere e arrestare le minoranze religiose come i Cristiani in Siria. Non capisco perché questo dovrebbe essere accettabile per qualcuno. Dovrebbe esserlo? Certamente no. PRESIDENTE. Apprezzo la sua risposta e la ringrazio. La mia preoccupazione ha a che fare con la tendenza a ripetere informazioni russe e siriane e persino, in alcuni casi credo, entreremo nel merito, iraniane e ciò che proviene dalla nostra comunità di intelligence. GABBARD. Il popolo americano ha diritto di sapere quelli che nel nostro governo hanno fornito armi al nostro nemico giurato, Al Qaeda. Non dovrebbe essere accettabile per nessuno. PRESIDENTE. Grazie. …mentre un documento desecretato dall’amministrazione Trump svela il piano elaborato dalla CIA per invadere Cuba nel 1962: l’operazione “Northwoods”, concepita da alti dirigenti del Ministero della Difesa statunitense allo scopo di suggestionare l’opinione pubblica tramite false flags (falsa bandiera) e sabotaggi, per indurla a sostenere un attacco militare contro il governo cubano. Qui il video degli ultimi 4 minuti dell’audizione di Tulsi Gabbard: https://visionetv.it/tulsi-gabbard-punta-il-dito-contro-obama-finanziava-e-armava-al-qaeda-in-siria/ 3 febbraio 2025 ore 14.56
    VISIONETV.IT
    Tulsi Gabbard punta il dito contro Obama: "Finanziava e armava Al Qaeda in Siria" - Visione TV
    Tulsi Gabbard- in procinto di assumere un ruolo rilevante nel governo Trump con delega ai Servizi- spiega come la realtà sia molto peggiore di quella immaginata dai “complottisti”. “Obama finanziò i terroristi islamici con oltre mezzo miliardo di dollari…”
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  • https://www.databridgemarketresearch.com/pt/reports/global-guitar-market
    https://www.databridgemarketresearch.com/pt/reports/global-guitar-market
    Tamanho, Compartilhamento E Estatísticas De Tendências Da Indústria De Mercado De Guitarras Até 2030
    O mercado de guitarras é avaliado para expandir a uma taxa de crescimento anual composta de 3,50%, ultrapassando os 9369,91 milhões de dólares até 2030 e é categorizado por tipo e aplicação, respectivamente.
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  • https://www.databridgemarketresearch.com/es/reports/global-guitar-market
    https://www.databridgemarketresearch.com/es/reports/global-guitar-market
    Tamaño Del Mercado De Guitarras, Participación Y Estadísticas De Tendencias De La Industria Para 2030
    El mercado de guitarras se evalúa para expandirse a una tasa de crecimiento anual compuesta del 3.50%, alcanzando los USD 9369.91 millones para el año 2030 y se categoriza según el tipo y la aplicación correspondiente.
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    Tamaño Del Mercado De Guitarras, Participación Y Estadísticas De Tendencias De La Industria Para 2030
    El mercado de guitarras se evalúa para expandirse a una tasa de crecimiento anual compuesta del 3.50%, alcanzando los USD 9369.91 millones para el año 2030 y se categoriza según el tipo y la aplicación correspondiente.
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  • QUESTI SONO DATI OGGETTIVI
    MASSIMA DIFFUSIONE!
    Un'ammissione scioccante da parte dell'agenzia sanitaria pubblica canadese: i vaccinati contro il COVID hanno da 3 a 5 volte più probabilità di morire rispetto ai non vaccinati, e continuano a perseguitare noi medici che avevamo avvertito che ciò sarebbe accaduto!

    THIS IS OBJECTIVE DATA
    WIDE DISTRIBUTION!
    A shocking admission from Canada's public health agency: COVID vaccinated people are 3 to 5 times more likely to die than unvaccinated people, and they continue to persecute us doctors who warned this would happen!
    QUESTI SONO DATI OGGETTIVI MASSIMA DIFFUSIONE! Un'ammissione scioccante da parte dell'agenzia sanitaria pubblica canadese: i vaccinati contro il COVID hanno da 3 a 5 volte più probabilità di morire rispetto ai non vaccinati, e continuano a perseguitare noi medici che avevamo avvertito che ciò sarebbe accaduto! THIS IS OBJECTIVE DATA WIDE DISTRIBUTION! A shocking admission from Canada's public health agency: COVID vaccinated people are 3 to 5 times more likely to die than unvaccinated people, and they continue to persecute us doctors who warned this would happen!
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  • JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE

    Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti.

    Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso).

    Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici.

    Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.”

    Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti.

    È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento.

    Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla.

    Massimo Mazzucco
    JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti. Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso). Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici. Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.” Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti. È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento. Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla. Massimo Mazzucco
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