"Ciao a tutti,
mi chiamo Angela e sono un'insegnante di 38 anni. Ci ho messo del tempo a maturare la scelta di espormi, non è stato facile per me, non lo è tuttora. Tuttavia, ciò che mi ha spinto a farlo, è evitare di alimentare altro silenzio. L'omertà e la negazione delle correlazioni e dei danni da vaccino, ad oggi, sono inaccettabili e allungheranno solo i tempi della ricerca scientifica per poterci fornire diagnosi e cure.
Ho sempre goduto di ottima salute: sport, camminate, natura, con la bella stagione qualche giornata di trekking e una giusta attenzione all'alimentazione e alla salute.
Il 22 luglio faccio la seconda dose. Avverto dopo circa mezz'ora una forte tachicardia che si risolve in pochi minuti. Mi tranquillizzo. Qualche settimana dopo comincio ad avere affanno e bruciore al lato superiore del petto e alla scapola sx e tollero sempre meno la mascherina. Il fastidio migliora quando non la uso. In vacanza la situazione sembra rientrare completamente per poi ripresentarsi verso ottobre ma senza grossi sintomi. Collego il problema ad una cattiva respirazione, causa fpp2. Non indago oltre. A inizio gennaio faccio la terza dose. La sera dopo comincio ad accusare bruciori al petto, li sento più intensi del solito. Prendo un'aspirina e sembra tutto ok. Stessa cosa la sera successiva. Pochi giorni dopo, in attesa della solita metro, ho una forte crisi respiratoria: bruciore costante e intenso al petto, fitte, senso di oppressione toracica e fame d'aria.
Adesso ho paura! Rientro, corro dal cardiologo. La diagnosi è pericardite acuta post vaccino.
Sono rimasta tra letto e divano per 3 mesi, anche allacciarmi le scarpe era una fatica enorme. Avevo dispnea anche a completo riposo, dormivo in tutto 2/3 ore a notte, spesso in posizione seduta per respirare. Il mio cuore raggiungeva anche 120 bpm a riposo totale! Il 14 aprile, data dell'ultimo controllo, la mia pericardite sembra guarita. I miei sintomi, anche se migliorati, no: continuo ad avere fitte al petto, dispnea importante, tachicardia e stanchezza cronica. Continuano analisi, esami diagnostici, altre visite per cercare una soluzione, qualcosa che possa restituirmi una vita normale.
Il 29 aprile arriva il Covid. Nonostante una forte terapia fin dall'inizio, la pericardite si riacutizza, il versamento torna, la situazione peggiora, si ricomincia daccapo. Dolori, dispnea invalidante, tachicardia, visite di controllo, analisi, altri esami, altre pillole da mandar giù, altre assenze a lavoro, altro riposo forzato, nessun tipo di vita sociale ormai da quasi 5 mesi, rinunce su rinunce e spese di cui ho preferito perderne il conto.
La mia vita attuale non ha nulla a che vedere con la mia vita di prima, con la vita che avevo immaginato e sognato per me e per i miei cari, con la serenità che, a poco a poco, stavo costruendo. La mia nuova quotidianità è fatta di malessere e rinunce per cose che non riesco più a fare, di paura costante che possa accadermi qualcosa di più brutto , di momenti di solitudine, di sedentarietà che non mi appartiene, di tristezza, di incertezza per quello che sarà. Eh sì, di pianti, un giorno sì e un altro pure! Mi ritengo fortunata, in confronto ad altri danneggiati, per aver trovato sulla mia strada i medici giusti, umanamente e professionalmente!
Ma lo Stato dov'è? Dov'è chi avrebbe dovuto tutelare la mia salute col siero magico? Perché noi danneggiati dal vaccino non esistiamo? Perché non se ne parla e veniamo additati come ansiosi, depressi, complottisti, no vax (dopo 3 dosi??? )? Perché si confonde la scienza con la religione?
C'è bisogno più che mai di una leale e corretta informazione!
Avete il dovere di parlarne e di ascoltarci!
Abbiamo il diritto di ricevere le giuste diagnosi, di essere assistiti e curati in modo adeguato.
Restituiteci le nostre vite!
mi chiamo Angela e sono un'insegnante di 38 anni. Ci ho messo del tempo a maturare la scelta di espormi, non è stato facile per me, non lo è tuttora. Tuttavia, ciò che mi ha spinto a farlo, è evitare di alimentare altro silenzio. L'omertà e la negazione delle correlazioni e dei danni da vaccino, ad oggi, sono inaccettabili e allungheranno solo i tempi della ricerca scientifica per poterci fornire diagnosi e cure.
Ho sempre goduto di ottima salute: sport, camminate, natura, con la bella stagione qualche giornata di trekking e una giusta attenzione all'alimentazione e alla salute.
Il 22 luglio faccio la seconda dose. Avverto dopo circa mezz'ora una forte tachicardia che si risolve in pochi minuti. Mi tranquillizzo. Qualche settimana dopo comincio ad avere affanno e bruciore al lato superiore del petto e alla scapola sx e tollero sempre meno la mascherina. Il fastidio migliora quando non la uso. In vacanza la situazione sembra rientrare completamente per poi ripresentarsi verso ottobre ma senza grossi sintomi. Collego il problema ad una cattiva respirazione, causa fpp2. Non indago oltre. A inizio gennaio faccio la terza dose. La sera dopo comincio ad accusare bruciori al petto, li sento più intensi del solito. Prendo un'aspirina e sembra tutto ok. Stessa cosa la sera successiva. Pochi giorni dopo, in attesa della solita metro, ho una forte crisi respiratoria: bruciore costante e intenso al petto, fitte, senso di oppressione toracica e fame d'aria.
Adesso ho paura! Rientro, corro dal cardiologo. La diagnosi è pericardite acuta post vaccino.
Sono rimasta tra letto e divano per 3 mesi, anche allacciarmi le scarpe era una fatica enorme. Avevo dispnea anche a completo riposo, dormivo in tutto 2/3 ore a notte, spesso in posizione seduta per respirare. Il mio cuore raggiungeva anche 120 bpm a riposo totale! Il 14 aprile, data dell'ultimo controllo, la mia pericardite sembra guarita. I miei sintomi, anche se migliorati, no: continuo ad avere fitte al petto, dispnea importante, tachicardia e stanchezza cronica. Continuano analisi, esami diagnostici, altre visite per cercare una soluzione, qualcosa che possa restituirmi una vita normale.
Il 29 aprile arriva il Covid. Nonostante una forte terapia fin dall'inizio, la pericardite si riacutizza, il versamento torna, la situazione peggiora, si ricomincia daccapo. Dolori, dispnea invalidante, tachicardia, visite di controllo, analisi, altri esami, altre pillole da mandar giù, altre assenze a lavoro, altro riposo forzato, nessun tipo di vita sociale ormai da quasi 5 mesi, rinunce su rinunce e spese di cui ho preferito perderne il conto.
La mia vita attuale non ha nulla a che vedere con la mia vita di prima, con la vita che avevo immaginato e sognato per me e per i miei cari, con la serenità che, a poco a poco, stavo costruendo. La mia nuova quotidianità è fatta di malessere e rinunce per cose che non riesco più a fare, di paura costante che possa accadermi qualcosa di più brutto , di momenti di solitudine, di sedentarietà che non mi appartiene, di tristezza, di incertezza per quello che sarà. Eh sì, di pianti, un giorno sì e un altro pure! Mi ritengo fortunata, in confronto ad altri danneggiati, per aver trovato sulla mia strada i medici giusti, umanamente e professionalmente!
Ma lo Stato dov'è? Dov'è chi avrebbe dovuto tutelare la mia salute col siero magico? Perché noi danneggiati dal vaccino non esistiamo? Perché non se ne parla e veniamo additati come ansiosi, depressi, complottisti, no vax (dopo 3 dosi??? )? Perché si confonde la scienza con la religione?
C'è bisogno più che mai di una leale e corretta informazione!
Avete il dovere di parlarne e di ascoltarci!
Abbiamo il diritto di ricevere le giuste diagnosi, di essere assistiti e curati in modo adeguato.
Restituiteci le nostre vite!
"Ciao a tutti,
mi chiamo Angela e sono un'insegnante di 38 anni. Ci ho messo del tempo a maturare la scelta di espormi, non è stato facile per me, non lo è tuttora. Tuttavia, ciò che mi ha spinto a farlo, è evitare di alimentare altro silenzio. L'omertà e la negazione delle correlazioni e dei danni da vaccino, ad oggi, sono inaccettabili e allungheranno solo i tempi della ricerca scientifica per poterci fornire diagnosi e cure.
Ho sempre goduto di ottima salute: sport, camminate, natura, con la bella stagione qualche giornata di trekking e una giusta attenzione all'alimentazione e alla salute.
Il 22 luglio faccio la seconda dose. Avverto dopo circa mezz'ora una forte tachicardia che si risolve in pochi minuti. Mi tranquillizzo. Qualche settimana dopo comincio ad avere affanno e bruciore al lato superiore del petto e alla scapola sx e tollero sempre meno la mascherina. Il fastidio migliora quando non la uso. In vacanza la situazione sembra rientrare completamente per poi ripresentarsi verso ottobre ma senza grossi sintomi. Collego il problema ad una cattiva respirazione, causa fpp2. Non indago oltre. A inizio gennaio faccio la terza dose. La sera dopo comincio ad accusare bruciori al petto, li sento più intensi del solito. Prendo un'aspirina e sembra tutto ok. Stessa cosa la sera successiva. Pochi giorni dopo, in attesa della solita metro, ho una forte crisi respiratoria: bruciore costante e intenso al petto, fitte, senso di oppressione toracica e fame d'aria.
Adesso ho paura! Rientro, corro dal cardiologo. La diagnosi è pericardite acuta post vaccino.
Sono rimasta tra letto e divano per 3 mesi, anche allacciarmi le scarpe era una fatica enorme. Avevo dispnea anche a completo riposo, dormivo in tutto 2/3 ore a notte, spesso in posizione seduta per respirare. Il mio cuore raggiungeva anche 120 bpm a riposo totale! Il 14 aprile, data dell'ultimo controllo, la mia pericardite sembra guarita. I miei sintomi, anche se migliorati, no: continuo ad avere fitte al petto, dispnea importante, tachicardia e stanchezza cronica. Continuano analisi, esami diagnostici, altre visite per cercare una soluzione, qualcosa che possa restituirmi una vita normale.
Il 29 aprile arriva il Covid. Nonostante una forte terapia fin dall'inizio, la pericardite si riacutizza, il versamento torna, la situazione peggiora, si ricomincia daccapo. Dolori, dispnea invalidante, tachicardia, visite di controllo, analisi, altri esami, altre pillole da mandar giù, altre assenze a lavoro, altro riposo forzato, nessun tipo di vita sociale ormai da quasi 5 mesi, rinunce su rinunce e spese di cui ho preferito perderne il conto.
La mia vita attuale non ha nulla a che vedere con la mia vita di prima, con la vita che avevo immaginato e sognato per me e per i miei cari, con la serenità che, a poco a poco, stavo costruendo. La mia nuova quotidianità è fatta di malessere e rinunce per cose che non riesco più a fare, di paura costante che possa accadermi qualcosa di più brutto , di momenti di solitudine, di sedentarietà che non mi appartiene, di tristezza, di incertezza per quello che sarà. Eh sì, di pianti, un giorno sì e un altro pure! Mi ritengo fortunata, in confronto ad altri danneggiati, per aver trovato sulla mia strada i medici giusti, umanamente e professionalmente!
Ma lo Stato dov'è? Dov'è chi avrebbe dovuto tutelare la mia salute col siero magico? Perché noi danneggiati dal vaccino non esistiamo? Perché non se ne parla e veniamo additati come ansiosi, depressi, complottisti, no vax (dopo 3 dosi??? )? Perché si confonde la scienza con la religione?
C'è bisogno più che mai di una leale e corretta informazione!
Avete il dovere di parlarne e di ascoltarci!
Abbiamo il diritto di ricevere le giuste diagnosi, di essere assistiti e curati in modo adeguato.
Restituiteci le nostre vite!